3892 / Shibayama Elisabetta F.M.A. / 1950-1-2 /
a Suor Elisabetta Shibayama, Figlia di Maria Ausiliatrice giapponese
Tokyo, 2 gennaio 19501
Rev. Madre, Ven. Suor Elisabetta e beata Shibayama,
Nella vostra carità avete voluto ricordare questo vecchio (ojiisan). Deo gratias!
Contraccambio di cuore centuplicando gli auguri, e non potendo fare altro per voi, pregando più che posso.
Chiamo beata la Shibayama perché gli ammalati sono i più cari a Gesù. Alla brava e buona Elisabetta grazie della lettera. Anno santo! Santi facciamoci anche noi coll’osservanza esatta della Regola. Nel Signore
D. V. Cimatti
1 Da quest’anno Don Cimatti non è più Ispettore, ma un semplice confratello come tutti gli altri. Perciò non ci sono più lettere ufficiali, circolari ai confratelli o cose del genere. Il numero delle lettere perciò diminuisce e sono solo lettere private. Anche il suo rendiconto mensile lo fa a voce al suo direttore Don Romani. Per gli articoli al Bollettino Salesiano pensa che non sia più suo ufficio, e scrive solo per mandato del superiore, pregando sempre di non mettere il suo nome. Non vuole essere di ombra a nessuno.