Cimatti|Ricaldone Pietro / 1939-3-22

2235 / Ricaldone Pietro / 1939-3-22 /




UNA DATA STORICA NELLA MISSIONE SALESIANA DEL GIAPPONE1



Miyazaki, 22 marzo 1939


Molto Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,

La domenica 19 Marzo segnava per la storia della nostra cara Prefettura Apotolica una data memorabile, e che determina la posa di quella prima pietra spirituale che, a seconda della volontà di Dio, sarà l’avvio all’inizio vero della diocesi indigena: voglio dire la consacrazione del primo prete giapponese della nostra missione.2

Goda con noi, amatissimo padre, e con noi godano quanti direttamente o indirettamente furono cooperatori di questo avvenimento, e serva anche questo di incitamento a quanti potrebbero cooperare in questa opera santa della formazione del clero indigeno.

Nell’assistere alla funzione, mentre dal più profondo del cuore ringraziavamo il Signore per il dono prezioso concesso alla nostra missione, il pensiero di noi tutti correva agli zelanti missionari delle Missioni Estere di Parigi, che dopo il doloroso periodo delle persecuzioni, ritornati, Dio solo sa attraverso quali eroici sacrifici, alla terra dei martiri, dove dopo aver scoperto i discendenti dei vecchi cristiani a Nagasaki, vollero ricostruire su salde basi la Chiesa cattolica in Giappone, incominciando dalla formazione del clero indigeno.

Tre giovani giapponesi furono il fondamento del primo seminario indigeno inaugurato a Nagasaki nel dicembre 1865, nell’ottava dell’Immacolata.

Il 5 Febbraio 1866, anniversario dei santi 26 martiri giapponesi, fecero la prima comunione: finalmente, dopo secoli, Gesù Eucaristico trovava di nuovo dimora in anime giapponesi, desiderose di consacrarsi a Lui e di lavorare con Lui per il bene dei loro compatrioti.

Poco a poco il numero aumentò, ed il 31 dicembre l882 le prime tre primizie della Chiesa risuscitata in Giappone furono elevate al sacerdozio. Chi può immaginare la gioia di quei valorosi missionari?

Identica fu provata da noi tutti la domenica 19 Marzo. Una decina di anni di lavoro ci ha condotto a questo risultato: il Signore sia benedetto. Fin dagli inizi del nostro lavoro ci siamo dati attorno per cercare vocazioni indigene, e mettere le basi del nostro piccolo Seminario.

Sa solo il Signore le difficoltà, le disdette, gli insuccessi, gli sbagli dei primi tentativi – sa il Signore il dispendio di forze, di personale, di mezzi – ora siamo incamminati sulla via sufficientemente battuta e domandiamo al riguardo al Signore solo buone vocazioni indigene e la perseveranza nelle medesime, disposti ad intensificare fino alla morte la vita di rude sacrificio e di responsabilità per questa importantissima formazione del Clero indigeno, voluta dalla Chiesa e indispensabile per il sorgere e lo stabilirsi della Chiesa nella zona a noi affidata.

È questo anzi il fine della missione – è questo il nostro primo dovere – è necessità urgente per accelerare il ritmo delle conversioni – per salvaguardare il lavoro compiuto dagli immani sforzi dei missionari precedenti e dei nostri nel caso che avvenimenti politici determinassero un esodo forzato – e mi piace dirlo, è anche l’omaggio che la nostra prefettura vuol rendere all’Opera di S. Pietro Ap. per il clero indigeno nell’anno giubilare dell’opera stessa, iniziato proprio quest’anno, il passato 18 gennaio.

Mons. Breton delle Missioni Estere di Parigi, Sua Ecc. Vescovo di Fukuoka, sempre pronto paternamente ad accorrere in aiuto ai poveri figli di Don Bosco, tenne solennemente il sacro rito; presenti la massima parte dei missionari, i parenti del nuovo sacerdote e tutta la cristianità, con rappresentanza delle cristianità vicine.

Prestarono inappuntabile servizio per la cerimonia e pel canto i nostri cari seminaristi di Miyazaki, che non poterono non santamente invidiare il loro primo sacerdote e rafforzarsi più intensamente nella loro vocazione.

Può immaginare lo svolgersi delle altre modalità della festa alla salesiana, pervasa di quella gioia, che sprizzava dal volto, dalle parole, dalle manifestazioni di tutti.

Il Signore in altra sede, a Tokyo, ci ha regalato un altro dono magnifico nella consacrazione sacerdotale del nostro confratello Dal Fior e in quella di cinque suddiaconi. In mezzo alle difficoltà, alle ansie, agli sforzi per l’apostolato queste sono ondate di frescura, che fanno del bene – sono stimolanti efficaci – frustatine eccitanti al bene, a proseguire nel lavoro, a corrispondere alla grazia così regalmente generosa del Signore.

Continui ad aiutarci, amatissimo Padre, e con Lei, quanti amano Gesù che dobbiamo predicare a questo gran popolo: preghi e faccia pregare per noi sempre molto.


Suo come figlio

Don Vincenzo Cimatti, sales.




1 R. M. 921, manosc. pubblicato in Bollettino Sales., Giugno 1939, da pag. l83.

2 Pietro Mukai fu il primo sacerdote giapponese della Prefettura Apost. uscito dal Piccolo Seminario di Miyazaki. Si deve tener presente che per arrivare a questo risultato, a cominciare dal Piccolo Seminario di Nakatsu nel 1930, furono necessari 9 anni. Si comprende la gioia di Don Cimatti.