2225 / Ricaldone Pietro / 1939-3-11 /
11 marzo 1939
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Sono un po’ in ritardo, ma ecco il mio rendiconto mensile.
Salute discreta: s’invecchia (vedo che Lei ride… Continui a darci buon esempio!) ed ho un gran desiderio di morire… quando al Signore piacerà. Che vuole? La constatazione crescente della mia nullità, anzi dell’inciampo all’andamento generale e della Prefettura e dell’Opera nostra, che vedo e mi si fa vedere e udire… (basta aver orecchie e occhi), mi fa acuire sempre più il desiderio di cui sopra, subordinato, s’intende, alla volontà di Dio.
Speravo trovare, o che i Superiori trovassero, come mi avevano promesso alla venuta in Italia, l’ubi consistam, ma nulla; non rimane che fare quello che c’è da fare, lasciando la responsabilità a chi tocca.
Studio e lavoro: ce n’è, pur non essendo quello a cui uno si sente portato… poenitentia mea maxima! Che farci! Avanti nelle insoddisfazioni… sarò soddisfatto in Paradiso, dopo il lunghissimo Purgatorio che dovrò fare (credo fino alla risurrezione della carne).
I miei doveri, per quello che so e che posso (in genere superiorati ecclesiastico e religioso) che si confonde col meschino zero – neppure la sufficienza… L’andar avanti è dovuto allo zelo dei confratelli.
Pratiche di pietà e frequenza ai sacramenti: regolare. Insisto ancora sulla S. Messa e breviario e qualche miglioramento mi pare di notare. Deo gratias! Mi pare che Gesù venga preparandomi per fare una buona morte.
Per le regole e speciali difficoltà nell’osservanza, mi pare, non ci siano. Sarei (mi pare) felice se non dovessi fare quello che faccio. Ma il Signore sa.
Carità fraterna: devo frenarmi anche esternamente perché mangerei tutti… anche con manifestazioni esteriori.
Disordini al momento o abusi non ne vedo. Tento pian piano di uniformarmi totaliter alle direttive dei Visitatori e di quanto Lei ci viene ammonendo negli Atti del Capitolo.
CONFRATELLI: molti stanchi – vari malaticci – ad ogni modo si va avanti. La finanza, grazie ad aiuti inattesi, si va bilanciando, ma finché ci sarà alla testa un amministratore come Don Cimatti, cavarsi dalla testa che le cose vadano. Anche qui è cosa chiara la patente di incompetenza per non dire asinaggine, che mi sono sempre meravigliato come la Chiesa e la Congregazione mi sopportino.
Sottoporrò presto una pratica ai Superiori, avendo bisogno di consiglio.
Siamo un po’ in aria, e più le Figlie di Maria Ausiliatrice per gli ordini ricevuti da Torino dalle loro Superiore:
La Begliatti, attuale superiora, traslocata a Shanghai.
Ritiro delle Figlie di Maria A. da Miyazaki.
Loro entrata in Tokyo.
Per me non so chi potrà comprare la proprietà delle Figlie di Maria A. di Miyazaki… ma Deus nos adjuvet.
Queste le notizie più grosse: più il bel regalo che ci fa Gesù:
Il primo prete giapponese per la diocesi,
Un nuovo sacerdote salesiano.
Sono vere benedizioni di cui non so come fare a ringraziare Gesù; mi aiuti.
E all’occasione un quesito di consiglio per non contravvenire alle regole, specialmente dopo le chiare disposizioni date dai Superiori in materia.
Quest’anno ho il primo prete giapponese – tipo maturo d’età, posato, che conosce bene la nostra vita (fece con noi un anno di filosofia e teologia pensando di farsi salesiano). Non posso metterlo da solo ancora in una residenza, perché è prudente fargli fare un anno di pratica pastorale. Domando quindi di tenerlo in comunità a Miyazaki – non ha abitudine al fumo né al bere – penso non sia causa di inconvenienti. Ad ogni modo volentieri aderisco a quanto Lei nella sua bontà vorrà consigliarmi anche su questo punto.
E preghi assai per me, specie quando le giungeranno notizie della mia morte, e mi benedica e con me tutti i miei.
Il Signore ci ha privato del Papa delle Missioni e di Don Bosco. Ci ha dato il nuovo Pontefice. Abbiamo pregato assai, ed ora Gesù conservi e vivifichi il suo rappresentante e lo faccia beato in terra.
Suo nel Signore come figlio
Don V. Cimatti