2973/ Cecchetti Albano / 1943-4-21 /
a Don Albano Cecchetti, missionario salesiano in Giappone
Tokyo, 21 aprile 1943
Carissimo Don Cecchetti,
Questa doveva essere recapitata dal nostro Don Mantegazza che viene pieno di buona volontà a mettersi sotto la sua paterna direzione, e fu dal sottoscritto dimenticata sul tavolo… Vi conoscete già e quindi stia tranquillo.
Lo faccia lavorare come crede meglio e secondo i bisogni. Gli ho dato tutte le facoltà di cui dispongo – lei regoli – è riconosciuto “maestro” (= kyoshi) dal Kyodan [= associazione cattolica]. Avviserò l’Amministratore Apostolico che però era avvisato di un nuovo aiuto a Beppu data la malattia di Don Arri.
Il nostro Don Giovanni ha grande buona volontà e penso anche buoni numeri per aiutare il lavoro di propaganda stampa. Se poco a poco potesse aiutare e col tempo sostituire il lavoro di Don Arri penso sarebbe davvero una bella cosa. Il tutto naturalmente senza urti o suscettibilità da parte di Don Arri, che certo ragionevolmente dovrà permettere la cosa anzi essere contento di ammaestrare un sostituto, ecc. Penso che anche Lei la pensi così – come certo in fondo pensa così anche Don Arri, pur dispiacendogli naturalmente di essere in condizioni di non poter essere il “Deus ex machina” di tutto. Come dispiace anche a me non poter più fare quanto facevo prima. Si invecchia, caro Don Albano, e coll’età si perde forza materiale e spirituale. Che il Signore mi aiuti a fare una buona morte. Ieri ho ricevuto lettera da Beppu: ringrazi di cuore lo scrivente.
Per Don Arri se non sorgono inciampi dopo le feste domando di venire.
Non sapevo della malattia di occhi di Don Lorenzi. Prego e benedico e S. Lucia lo guarisca presto.
Per le questioni dell’ente morale riferisco a Don Margiaria.
Buona Pasqua a tutti e preghiamo sempre ad invicem, carissimo Don Albano.
Suo nel Signore
Don V. Cimatti, sales.