4069 / Romani Ulderico / 1952-5-19 /
a Don Ulderico Romani, missionario salesiano in Giappone
Roma, 19 maggio 1952
Rev.mo e carissimo D. Romani,
In primis grazie di cuore per quanto avete voluto fare in occasione della partenza. Non posso che ricompensarvi pregando indesinenter per voi, ed attuando quanto vi promisi pro singulis.
Viaggio ottimo col bravo D. Lopez, che però a metà strada, con molti altri, volle scaricare nel sacchetto apposito quanto aveva ancora dal Giappone. Speriamo non sia recidivo fra Roma e Madrid…1
Partenza ore 5 pomeridiane di sabato – arrivo a Roma ore 7 antimeridiane del 19 (con ritardo di due ore, avendo dovuto atterrare in Persia per acquisto di olio). Fermate di 1 ora a Okinawa – Bangkok – Calcutta – Teheran (Persia) – Lidda – Roma. Fate voi i calcoli delle ore. Deo gratias e certo anche le vostre preghiere hanno cooperato al buon esito del viaggio.
Si sarebbero potuto fare tante raccolte di vario genere – ma le fermate erano quasi sempre notturne – poi sapete che il sonno è il mio forte e quindi non sono in grado di farvi descrizioni speciali di paesaggio et similia. Posso però garantire il buon Simone2 che lo stato del cielo è proprio come in Giappone in ognuna delle regioni attraversate – la luna a Calcutta sembrava più piccola. Troverà acclusa una lode a Savio: fatta in alto… segno che anche in aereo si può fare qualche cosa del genere. 3
Ho incominciato gli smistamenti della posta – le telefonate e tra oggi e domani spero sarà tutto a posto. Trovai fortunatamente al S. Cuore in partenza il Rev.mo Sig. D. Tirone: così senza scrivere ai Superiori sono informati dell’arrivo; penso di essere a Torino pel 23.
I Superiori poi verranno a Roma per i festeggiamenti del nostro Card. Protettore Marella, nel 50° di Messa o di episcopato.
Al momento tutti i partiti di Roma sono nel mezzo delle elezioni comunali: pare sarà lotta fortissima. Preghiamo!
Al momento non ho che queste notizie. Il Signore vi ricompensi di quanto avete fatto per questo povero uomo. Abbia la bontà di ringraziare il Sig. D. Dumeez e i confratelli della Scuola specie il Sig. Baggio. Ad altri scriverò finite le commissioni affidate.
Ossequi ai singoli superiori, chierici e coadiutori (oh, Rosso! i vini dei Castelli!) novizi e aspiranti… tutti tutti. Suo nel Signore
Don Vincenzo Cimatti, sales.
P.S. Oh, D. Brossa, D. Bianchi (è proprio più che imbiancato), D. Calcini… A quanti ho incontrato noti a Lei e che mi domandavano, può capire…
l. Ho parlato al cugino e gli ho affidato quanto Lei mi aveva consegnato. Mi pare che non gli fu rifuso da Torino quanto spese per gli abbonamenti… Verificherò a Torino.
2. Il libro del Borgoncini4 sulla questione scritturale qui a Roma pare sia valutato come un’interpretazione soggettiva della questione. Punti fondamentali: la lettura delle Lettere è fatta con criterio soggettivo, secondo interpretazioni più recenti [cioè ad es. figlio del tale (genitivo) può essere rappresentato da uno o due segni (e tale lettura dal Borgon. è fatta alle volte con uno o con due – girando un po’ in un senso o in un altro – quindi con criterio soggettivo, secondo lo scopo). Possibile che l’ispirazione abbia a servirsi di questa criptografia per…! Il P. Bea certo dal punto di vista scientifico dissuadeva il Duca dalla pubblicazione – il revisore diede il via non trovando errori dogmatici].
3. - Al bravo D. Klinger: consegnai alla sorella che ringrazia – insiste per preghiere pel suo bambino ammalato – un angioletto cui ho dato la benedizione di Maria A. – eseguirà le commissioni – sperava che qualcuna di quelle coserelline fosse per Lei, che si definisce “refugium peccatorum”, perché tanti (anche Attilio) ricorrono a Lei. È davvero una santa donna: a suo tempo riceverà un pacchettino da parte sua.
4. - È resa facile l’entrata e le pratiche in Vaticano negli uffici (ed anche altrove, ad es. al Vicariato) per la presenza dei nostri o come segretari o come consultori (D. Castano, D. Pugliese, D. Gallenca, D. Muzio, ecc. poi per la Poliglotta D. Fedel e confratelli).
5. - D. Tomasetti (si tiene ancora discretamente su) aiutato efficacemente da D. Evaristo Marcoaldi, vero gentiluomo. Ha accompagnato D. Lopez (l’ho seguito per concomitanza con piacere) nella visita al Vaticano, S. Pietro e le grotte magnifiche nella ricostruzione attuale (e proseguono i lavori in estensione e in profondità). Confesso che fra gli oh! ah! e alzate di mano e di spalla del nostro buon D. Lopez (che per la prima volta vedeva quelle meraviglie) il mio povero pensiero era fra i buoni colleghi e allievi di Chofu “ut fides nostra non deficiat, sed supra solidissimam petram firmetur”.
Don Bosco (e tutti noi dobbiamo essere lui) in Vaticano, col Vaticano, pel Vaticano – tombe dei Papi; storia della Chiesa; storia di tante parti della liturgia (Messa, vesti e ornamenti sacri, ecc.) – il tesoro di S. Pietro – pietà dei fedeli nell’onorare Gesù nel suo rappresentante – il Salvatore e la Mamma sua sono i due motivi predominanti insieme a S. Pietro e Paolo in questa raccolta storica.
6. - Al Rev.mo Mons. Knox, arrepta occasione, assicuri che quanto mi fu affidato il 20 c. m. fu consegnato alla Segreteria di Stato di S.S.
1 L’ultimo viaggio in Italia di Don Cimatti per partecipare al Capitolo generale, fu in aereo.
2 D. Simoncelli Carmelo, allora studente di teologia, suo aiutante per la musica.
3 Si tratta di un canto in giapponese, numero 578 del catalogo musicale.
4 Deve essere Bogoncini Duca: non si è in grado di identificare il libro in questione. Si vede che era stato argomento di conversazione in Giappone.