3538 / Battaglia.../ 1948-1-27 /
al Cav. ...Battaglia, benefattore di Udine
27 gennaio 1948
Ill.mo Sig. Cavaliere,
Grazie della sua carità e gentilezza; sono giunto felicemente a Portogruaro e mi sono messo subito al lavoro.
Potei parlare più che sufficientemente con Giovanni. Lo trovo in buone condizioni spirituali, desideroso e preoccupato di una cosa sola: “Poter finire gli studi per mettersi in pieno ad aiutare il babbo e la famiglia – e vedere chiaro nella sua vita avvenire”.
Lo invitai a scrivermi a Torino e me lo promise. Può essere che, come accade a molti giovani, gli siano seccate troppo le doverose insistenze della famiglia o di altri (sacerdoti?) per una vita più totalmente perfetta, e gli ho detto chiaro: “È naturale che babbo e mamma o chi di ragione vorrebbero vederti più nettamente come essi pensano dovresti essere; quindi non devi meravigliarti delle loro insistenze”. Gli ho dato per ricordo il “laetare et benefacere” di D. Bosco, e se ora si riesce a queste, andiamo bene. Ad ogni modo se scrive vedrò se c’è altro.
Dunque preghiamo, trattatelo con bonarietà senza premere troppo. Come le dissi: “Per la festa di D. Bosco, tutte le preghiere per Lei e per i suoi, specie per Giovanni nel suo onomastico”.
Ossequi alla Signora, al suo ottimo sig. fratello, al Sig. Comuzzi ed al bravo giovane che si è scomodato per portarmi il biglietto. Con riconoscenza:
D. V. Cimatti, sales.