398 /Liceisti Valsalice / 1928-10-29 /
ai Liceisti di Valsalice
Miei amici liceisti,
Ai vecchi e ai nuovi buon anno scolastico colla speranza nel prossimo anno di far la vostra personale conoscenza ed esprimervi de visu la riconoscenza che i missionari salesiani del Giappone nutrono per voi che essi stimano per loro benefattori.
Continuate a lavorare e a pregare per noi: noi non possiamo che far pregare e pregare per voi.
Si preparano in Giappone le grandi feste dell’incoronazione dell’Imperatore e sono certo che i giornali in Italia ne parleranno a lungo – chissà che non leggiate sul Bollettino sales. un copioso riassunto di queste sbalorditive cerimonie, sfarzo del[lo] Shintoismo tradizionale e forse uno dei legami – forse l’unico – che tiene unita la compagine di questo popolo. Fosse rotto questo è probabile (se non si trova una sostituzione forte) che tutto andrebbe a soqquadro.
Pregate perché potrebbero anche in questa occasione succedere enormi guai: anche in Giappone le idee sovversive si fanno strada… e potrebbero esplodere più presto di quel che si pensa.
I vostri amici liceisti giapponesi sono impiegati in questo tempo nei cosiddetti “undokai” (saggi e riunioni ginnastiche) e quindi sono molto alienati dagli studi perché vi si preparano alla lunga. Qui la ginnastica non è di parate, ma piuttosto sportiva e allegra.
Ad ogni modo nel liceo la scuola di ginnastica è fatta da militari e i ragazzi imparano il maneggio delle armi (fucile, ecc.) e nelle parate militari e finte manovre partecipano armati (è la vera premilitare).
Il servizio militare è a 21 anni ed il reclutamento è fatto in forme diverse dalle nostre, benché conducenti allo stesso effetto. Quelli non effettivi, di tanto in tanto (credo ogni stagione o in feste speciali) sono obbligati a riunirsi per comunicazioni, conferenze, istruzioni, ecc. per un giorno, per una settimana, per un mese. In tutte le forme (con chiamata, giornali, cinema, libri, conferenze, ecc.) il Governo mantiene vivo lo spirito militare.
Siate anche voi a tempo opportuno buoni soldati di Cristo, buoni soldati nella famiglia, buoni soldati dell’Italia.
Di cuore vi saluto e prego per voi sempre.
don Vincenzo Cimatti