Cimatti|Liceisti di Valsalice / 1930-3-11

552 /Liceisti Valsalice / 1930-3-11 /


ai Liceisti di Valsalice


Miyazaki, 11 marzo 1930

Miei buoni amici e benefattori liceisti,


Grazie del continuo ricordo che avete specialmente nelle vostre preghiere per questa missione.

Continuerò l’argomento iniziato ed oggi vi dirò qualche cosa sulla pittura giapponese. Attualmente in Italia vi è un’esposizione d’arte giapponese. Chissà che alcuni dettagli non servano a chi per caso potesse vederla.

È certo la pittura l’arte per eccellenza in Giappone, ma difficile a determinarla nella sua origine, nei suoi artisti, nell’autenticità delle opere.

Pensate ai frequenti incendi, al cambio continuo di nome ed avete già in mano qualche cosa per orientarvi. L’amore della natura, la facilità (data la forma della loro scrittura) di maneggiare il pennello e di colpire in sintesi le cose, sono altri elementi caratteristici.

Le pitture sono in due forme: “Kakemono” (pitture su carta o seta appesa su un rettangolo di carta forte, stoffa sostenuta da regoli, che si appendono alle pareti e si può rotolarle come una carta geografica), o “Makimono”, una specie di libro per immagini che si viene srotolando in mano nel senso della larghezza. Le pitture più antiche (sorte dal buddismo) servono ad ornare i templi (le più antiche risalgono al settimo secolo). Visi calmi, sereni, giocondi.

Al sec. IX (nono) compare la vera scuola giapponese: scene di vita reale e caricature. Più tardi la miniatura e il paesaggio e dal sec. XVI pittura di animali e fiori e più tardi ancora soggetti sociali di ogni genere tanto nei costumi che nella tenuta di casa. Ma visto che la pittura era troppo costosa misero l’incisione a servizio della pittura e cominciarono quelle mirabili incisioni a stampa (fin dal sec. IX) che per la finezza dei dettagli, per la varietà dei colori, per la qualità della carta sono davvero inimitabili.

Modernamente vengono adattandosi e incominciano a dare segni di un rinnovamento dell’arte giapponese a tipo moderno.

Ed ecco miei buoni amici che anche in questo campo i nostri giapponesi hanno anche da insegnare a noi qualche cosa in questo punto loro caratteristico.

Vorrei intrattenermi più a lungo con voi, ma in parte è ritornata per me la vita di insegnante e bisogna prepararsi alle lezioni di scienze e di pedagogia e quindi il tempo già limitato fila ancor di più.

Vogliate continuare a ricordarvi di noi tutti e state sicuri che i lontani vostri amici non dimenticano la vostra bontà e carità e pregano per il buon esito dei vostri studi e per le vostre famiglie. Vi benedica il Signore.

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.