2599 / Fumasoni-Biondi / 1940-10-16 /
Miyazaki, 16 ottobre 1940
Eminenza Reverendissima,
Prostrato al bacio della S. Porpora mi sento in stretto obbligo di coscienza di rassegnare le mie dimissioni di Prefetto Apostolico di Miyazaki.
Già in altra occasione feci tale proposta, che non fu accettata, ma nelle attuali circostanze, nell’inevitabile succedersi degli avvenimenti, nella chiara posizione presa dalle autorità civili contro quanto è direzione, preminenza, autorità, influenza straniera sopra sudditi giapponesi anche nei riflessi della religione, intendo rinnovarla e presentarla con maggior senso di responsabilità e coscienza, ritenendola della maggior gloria di Dio e necessaria per salvare in questi momenti critici il salvabile dell’esistenza della Chiesa in Giappone.
Non si tratta d’altra parte che di anticipare quanto si sarebbe fatto con maggior regolarità fra non molti anni.
L’animo degli Ordinari in Giappone da tempo preparato a questo orientamento di avvenimenti dalle sagge direttive di S. E. il Delegato Apostolico, non può non rendersi conto della realtà e della necessità della pronta azione in questa circostanza.
Ed è per la chiara visione di questa necessità, e per portare il mio sia pure modesto contributo alla pronta soluzione, che umilmente prego di essere esaudito.
Mi pare anzi che il lavorare nostro sotto la direzione di un Superiore giapponese sarà un magnifico esempio di vero apostolato cattolico, che chiarirà tante false supposizioni, tanti preconcetti e che riuscirà a valorizzare sempre più il missionario cattolico.
I Salesiani di Don Bosco, che finora hanno lavorato nel campo Evangelico loro affidato, saranno ben lieti di lavorare guidati dal Superiore ecclesiastico giapponese che loro sarà affidato dal Signore, nelle varie mansioni che saranno loro affidate, ed il sottoscritto sarebbe davvero nel colmo della gioia, se gli fosse concesso di continuare a lavorare nell’occupazione anche più modesta ad esempio e dei confratelli e dei missionari e specialmente dei nostri buoni giapponesi.
Affido la mia domanda all’E. V. nel bel mese del S. Rosario. Ho l’intima e chiara e precisa convinzione che questo si debba fare; l’ho ritenuto come obbligo di coscienza, e l’ho fatto.
Supplico per il bene della Chiesa Cattolica di essere esaudito: non altri motivi, né di età, né di salute, né di lavoro, né di sfiducia mi hanno mosso.
Quando il bene delle anime lo esige la Chiesa ha sempre dimostrato che non teme la rapidità saggia delle soluzioni.
Non credo di sbagliarmi dicendo che al momento siamo proprio in tali circostanze.
E supplico altresì l’E. V. a disporre che i poveri figli di Don Bosco siano i primi a dare questo buon esempio.
Prostrato…
Umilissimo servo
Don Vincenzo Cimatti
Prefetto Apostolico di Miyazaki e Ispettore dei Sales.