293 /Ricaldone Pietro / 1927-10-28 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Kagoshima, 28 ottobre 1927
Mio amatissimo Don Ricaldone,
Finalmente si è fatto vivo con la sua del 4/10/27. Si temeva da tutti, nonostante le assicurazioni dell’Ispettore, che Le fosse capitato qualche cosa di grosso. Meno male… Anche Lei ha pagato il tributo al calore e ai pirati cinesi… e Deo gratias!
Non so se abbia ricevuto o a Shou-Chow o a Macao lettera in cui le parlavo della ricerca dei terreni e loro prezzi.
Miyazaki. Tano 5-6 (al massimo) per 30 tsubo.1 Urge combinare per una chiesetta e se si crede pel noviziato. Come si fa in queste circostanze? Devo mandare progetto? È occasione splendida.
A Miyazaki per (¥) 10.000 si può acquistare oltre un tan (circa 992 metri quadrati) di terreno accanto alla missione. Ricorda?…
A Tano pare la scuola superiore di agricoltura porti il terzo anno di pratica, quindi la cittadina viene a prendere sviluppo.
Comprando (data la tenuità del prezzo) un po’ più di terreno, in breve giro di anni si può ricavare il fabbisogno per la famigliuola. Clima e acqua paiono buoni. Paesaggio e luoghi per passeggiate splendidi. Tranquillità assoluta. Località a un 25 minuti dalla cittadina.
Le opere nostre in piccolo continuano. A Nakatsu l’oratorietto pare attecchisca bene. Si inizia una bandetta per armonica di cui i giapponesi vanno in giubilo. Don Piacenza operato bene e guarito ottimamente.
A Oita funziona benino per propaganda tra compagni un circoletto “Savio Domenico”. A fine di Novembre si ha intenzione di fare concerto e conferenza per ricordare S. Francesco Saverio, nel salone massimo della città.
A Miyazaki al solito. Comincia a funzionare anche l’associazione madri cristiane che cominceranno anche a lavorare tra i pagani. Uno dei padri di famiglia mi diceva: “Voi salesiani siete diversi dagli altri padri, che ci dicono: “state lontani dai pagani!”. Voi dite: avvicinateli e attraeteli…”. Cominciano a capire… Longa et arcta est via.
Per la lingua, si capisce, pane quotidiano per tutto il tempo che staremo in Giappone e anche dopo.
Grazie per tutte le altre indicazioni.
Stasera con Margiaria e Liviabella mi imbarco per Oshima2 per le feste francescane; vi è anche il Delegato con cui giorni fa ebbi colloquio per più ore a Kagoshima.
Non sono ancora erette le due nuove diocesi.
Quindi non si sa a chi saranno affidati i salesiani (a quesito fatto da lungo tempo a Roma, pare che abbia detto: “Ora i Salesiani sono ancora troppo pochi per essere indipendenti… è troppo presto!”. Quindi in molte iniziative propostegli disse: “Aspettiamo il Vescovo”. Approvò incondizionatamente il già fatto.
Mi permetta che insista sulla questione del personale. Lei sa in che condizioni ci troviamo per la lingua. Ho già due cristianità in via di formazione e promettenti assai (50 l’una e 30 l’altra) e già bisogna sdoppiarsi pel servizio religioso, almeno mensile. Non mandando anche solo due o tre significa un anno perduto, perché per essere nelle condizioni di lavoro anche minimo fruttuoso occorrono non meno di due anni. Lei ha constatato che in Giappone arriviamo un 40 anni dopo e come lunga e scabrosa sia la via; perciò veda un po’ almeno in gennaio di far imbarcare qualcuno di quelli che sono già designati pel Giappone. Non domando se non quanto domandava S. Francesco Saverio (e vorrei avere la sua santità e forza per riuscirci come riuscì Lui ad ottenerlo) “me ne mandi tre per anno”.
Rifletta, amatissimo Sig. Don Ricaldone, e per il bene che ha dimostrato di voler al Giappone, venga nella decisione di accontentarmi almeno in parte. Lei può farlo: lo voglia!
Quanto al Cimatti futuro… Oh, amatissimo Don Pietro, non è per me, è per la mia anima e per l’amata Congregazione che parlo, e per le anime. Mi lascino tranquillo a lavorare colla scopa in mano, e nella libertà di muovermi, non a servizio d’etichetta complimentosa, ma colle povere gambe e braccia che Dio mi ha dato. Ma che cosa vuole bardare di fiori e di bleu un asino? (Lo leggevo proprio stamane su S. Francesco di Sales), è sempre un asino, nei riflessi miei con questo di peggio, che non mi ci trovo e dopo tutto, se sono così… ipse fecit nos et non ipsi nos. Ho la ferma convinzione che Don Bosco e Don Rua avrebbero fatto così, come Don Cimatti fa. Lascino questo romagnolo nella libertà dei figli di Dio.
Per ora basta. I confratelli tutti bene materialiter e moraliter. Cerchiamo per il 31 Gennaio di attuare il programma minimo propostoci in questo primo anno: “Conoscenza ed avvicinamento dei cristiani a noi affidati – relazione esatta dello “status animarum” (che non c’è o è incompletissimo). Col 31 Gennaio spero uscirà l’opuscoletto su Don Bosco e l’opera sua. Sono in costruzione il Vangelo unificato e Savio Domenico – e subito il regolamento per i cooperatori. Al prossimo anno vedremo. Già presi gli accordi col Delegato per la vita di Don Bosco e (quando sapremo di chi siamo) scorrerie nelle isole per le vocazioni. Pel secondo se non ci sarà già il seminarietto per noi almeno 6 bisogna che entrino in Seminario per conto nostro (Yen 20 al mese… Deus provvidebit!).
Ho interpretato il suo permesso e dietro richiesta insistente di P. Bulteau ho elevato il vitalizio a 1000 Yen, ma credo che colle disposizioni d’animo suo avremo molti condoni.
Ed ora un abbraccio nel cuore di Dio e avanti sempre: “un po’ di umiltà…”. Lo dica poi al bravo Garbellone.
Preghi per noi e pensi al Giappone, non in teoria, ma in pratica.
Tutto suo
don Vincenzo Cimatti
1 Tsubo, misura giapponese, 1,70 x 1,70m
2 Oshima, isola al sud di Kagoshima, dove la chiesa era fiorente. I cristiani, moto ferventi, venivano in buona parte da Nagasaki. Don Cimatti vi tenne una serie di concerti molto bene riusciti.