336 /Circolare Salesiani / 1928-3-7 /
ai Salesiani e Missionari in Giappone
Carissimi,
Si avvicina la festa di S. Giuseppe. Ricordiamo a noi, ai cristiani questo grande Santo seguendo e gli impulsi della nostra devozione e le direttive della S. Chiesa. Ma si avvicina altresì la S. Pasqua. Intensifichiamo il nostro lavoro di preparazione alla solemnitas solemnitatum:
a) Per noi:
Colla meditazione più accurata dei divini misteri,
Coll’esatta osservanza delle nostre regole,
Col ripasso in teologia o sul catechismo dei doveri dei cristiani propri di questo tempo.
b) Per i cristiani:
1. Aumentando nei limiti del possibile l’istruzione catechistica specialmente sul modo di fare una buona confessione.
Sorvegliamo che tutti gli obbligati adempiano il precetto e a costo di ogni sacrificio diamo a tutti la comodità di compierlo.
Credo che anche voi proviate il nostro stesso massimo dolore nel vedere tanti poveri cristiani che da anni abbandonarono la pratica cristiana, o che perché lontani dalla missione, non hanno la comodità di frequentare e si trovano ogni momento nell’occasione prossima di affievolirsi nella fede e lentamente perderla o che sono profondamente afflitti perché non possono soddisfare il desiderio ardente che avrebbero di essere buoni cristiani.
Ecco per voi ora uno dei problemi più gravi: provvedere meglio che sia possibile a queste anime. Queste sono le vere pecorelle smarrite, e voi sapete che cosa ha fatto il buon Pastore Gesù.
Perciò stiamo mordicus a quello che ci siamo proposto come lavoro di quest’anno per i cristiani: mensilmente e trimestralmente, direttamente e indirettamente, in tutte le forme insomma.
Nelle vostre visite, là dove è possibile, diamo la comodità dei mezzi della grazia, e se è necessario (nella domenica e nelle feste) biniamo volentieri, ma tutte e singole le anime cristiane a noi affidate, per quanto dipende da noi, abbiano gli aiuti spirituali.
In molte circostanze troveremo ripulse, difficoltà, freddezze, ecc. Lasciatemi dire così: “Siamo di fronte a singoli ammalati di malattie specifiche, occorre studiare da buoni medici e con coraggio applicare i rimedi”.
Che dovremmo dire se da un lato guadagnassimo anime dal Paganesimo, e perdessimo e lasciassimo nell’abbandono le anime che già sono di Dio!
Mi pare che in relazione a questi poveri cristiani, specie per quelli dispersi, siamo nelle condizioni in cui si trovò Don Bosco quando iniziò la Missione di America. Ai selvaggi pensò dopo, e l’inizio della Missione tra i selvaggi si iniziò col lavoro verso i nostri poveri connazionali. Applicate: connazionali = correligionari, ossia le anime dei cristiani vicini e specialmente i lontani, i tiepidi, i nauseati, i freddi. Selvaggi = pagani.
Oh, quando ci sarà dato di aver un gruppo volante di ardenti sacerdoti e coadiutori (catechisti o confratelli, ecc.) che non abbiano altro compito che accudire queste povere anime! Preghiamo! Credo che sarà una delle grazie più importanti che ci farà il Signore.
Il lavoro va accumulandosi, ma è meglio ritardare qualche iniziativa o limitarla o anche sospenderla momentaneamente, che dimenticare questo nostro primo dovere.
Miei buoni fratelli, non meravigliatevi di questa insistenza, ma noi quei nella provincia di Miyazaki, vedendo lo scempio che ha fatto di tante anime (e che va facendo) il demonio, ci troviamo nella necessità di pensare seriamente a questo, e voi pure (forse in proporzioni più ristrette) siete nelle stesse nostre condizioni.
Preghiamo e lavoriamo per queste povere anime, e preghiamo affinché il Signore esaudisca presto le insistenze che da tempo e ripetutamente furono fatte ai nostri Superiori per aiuti di personale che ormai è indispensabile, pensando che prima di due anni non potrà servire.
Don Cavoli mi ha portato le vostre care notizie: godo della vostra salute e del nostro grande lavoro. Il Signore ci benedica in modo speciale ora.
Quanto al giornale vi sentite di iniziarlo per Pasqua? Cioè c’è già il materiale pronto? (Quello fondamentale bisogna sia per due numeri). E allora cominciamo nel nome del Signore, con calma, pensando ai cristiani a noi affidati e non a tutto il Giappone.
Per il Vangelo è meglio sceglierne uno del mese, il più importante o che si presta meglio per una spiegazione pratica.
Sempre inteso che le tre residenze lavorando ai temi affidati, non è escluso che cerchino e preparino lavoro per le varie rubriche.
Optime che pensiate alla rubrica movimento religioso del Giappone come cronaca, non avendo l’aria di consigli o altro…
Nelle direttive indicate, definite il titolo.
Tutto sommato:
e perché le cose andarono finora un po’ in ritardo per causa mia, ed era necessario chiarire bene i punti;
e perchè il sottoscritto francamente non ha ancora pronto nulla;
e perché noi salesiani dobbiamo far dipendere le nostre cose dalla Madonna, se non sorgono altri incagli imprevisti inizieremo con Maria, quindi nel mese di Maggio.
Sorvegliare (voi di Oita) il professore affinché non tradisca e snaturi il pensiero nostro – più della finezza della lingua preoccupiamoci di essere capiti. S. Agostino (e il latino lo sapeva bene, troppo bene) scrive: “Preferisco fare errori di grammatica piuttosto che non farmi comprendere – meglio fare errori di grammatica, ma che capiscano! ”.
Per dare varietà ognuno avendo conoscenti giapponesi inviti a scrivere. Naturalmente questi articoli (direi) non dovrebbe il professore modificarli. Mi pare di aver detto tutto.
Nel catalogo si parla di Visitatoria… Da Torino l’ordine è preciso: “Finché non ci sono annunci ufficiali, nihil innovetur”. Annunci ufficiali non ci sono, perciò Don Cimatti tira dritto alle dipendenze dell’Ispettore, che è al corrente di tutte le nostre faccende.
Non prematuro annunciare che ho accettato una tournée artistica da Tokyo a Shimonoseki col primo Maggio. Programma da definire. Don Margiaria e Don Livio affilino le armi, assenza per una quindicina di giorni almeno, quindi prevedere e provvedere per tutto (giornale, impegni da non prendersi, lavoro doppio che cade sui restanti, ecc.). Don Tanguy e Don Piacenza studino la situazione e pensino in tempo al superlavoro… Può anche darsi che tutto vada a monte, ma ho accettato ed il buon Dio provvederà… Calma, calma, calma e preghiera.
Pregate specialmente per il buon esito della venuta di Monsignore e per la missioncina preparatoria alla festa. Chi verrà su (ad libitum la scelta del giorno, ma direi almeno pel Venerdì trovarsi) abbia la bontà di portare l’occorrente per dormire. Pauper sum e avendo già tanti tagli nella borsa non è il caso ora di fare spese nuove. Mi farò prestare quanto manca. Patientiam habeatis!!!
Coraggio fratelli miei e avanti nel Signore che ci vuol bene. Preghiamo, preghiamo con fede e specialmente fatelo per questo eterno brontolone:
don Vincenzo Cimatti