Cimatti|Bovio Felice|1960-4-12

5342 /Bovio Felice / 1960-4-12 /


a Don Felice Bovio, missionario salesiano in Giappone



Chofu, 12 aprile 1960

Carissimo D. Felice,


II Signore ti rimeriti la grande carità usatami nel ricordarmi nel giorno onomastico con tanti begli auguri e specialmente con preghiere, che è certo il più bel regalo che potevi fare. Grazie di cuore. Non posso contraccambiarti che col grazie cordiale e colla moneta sonante della preghiera: e sii sicuro che questa c’è: quotidiana, per te, per D. Franco, per le anime affidate a te, per i tuoi fratelli e sorella, e per le tue necessità materiali e spirituali… cotidie.

Grazie pure della sempre tua generosa carità… Oh! la santa Provvidenza! Come desideri ti benedico colla mano destra sul tuo capo e prego (era sempre la frase che mi scriveva la sorella…) “prego il Signore che ti tenga la mano sulla testa” e tu dici “ad vitanda peiora” io ti dico “ad accumulanda meliora”.Sta’ sicuro che il Signore con l’intercessione della Mamma ci dà cumuli di grazie… Il guaio è che non le prendiamo e non le assimiliamo. Oh, che le feste di Pasqua siano una vera risurrezione delle anime nostre, dei nostri, di tutti.

Dici che in pratica… si è sempre all’inizio del fare. Il nostro S. Francesco dà come massima “pedetentim”… e continua a “Far molto – credere di fare niente che valga – ad ogni modo incoraggiarsi e sempre ricominciare; è questo il segno di un vero spirito di Dio”.

Dunque, caro D. Felice acuiamo il desiderio di farci sempre più buoni e facciamo qualche cosa di buono al riguardo ogni giorno… Nulla dies sine linea… e vedrai che tutto andrà bene e riusciremo a qualche cosa per noi e per i tuoi… Le difficoltà della cristianità a te affidata sono note e sentite fin dai primi missionari che ce l’hanno affidata… Non basarti sui risultati… ma cerca di fare (e così dobbiamo fare) quello che sappiamo e possiamo fare per il nostro apostolato.

La santa anima del nostro D. Rinaldi scriveva a D. Piacenza di s. m. che gli scriveva su questo argomento… “Caro D. Pietro, penso al risultato esterno dell’apostolato di Gesù sulla croce… chi era al piede della croce?… ‘relicti eo fugerunt’…”. …Coraggio, caro D. Felice, facciamo come sappiamo e possiamo il nostro dovere – preghiera e sacrificio... e così ha fatto Gesù di cui siamo rappresentanti…

Gli effetti, risultati?! dipendono da tanti elementi… Con fede consacra te, i tuoi e le cose tue alla nostra Ausiliatrice.

Allegro, laborioso e sempre unito al Signore e alle anime con la carità e preghiera.

Ti abbraccio e benedico.

Tuo

Don Vincenzo Cimatti, sales.