Cimatti|Circolare salesiani / 1935-12-12

1560 / Circolare Salesiani / 1935-12-12 /


ai Confratelli della Visitatoria salesiana S. F. Saverio


Miyazaki, 12 dicembre 1935

Carissimi confratelli,

Già da parecchio tempo sono presso di voi i nuovi confratelli tirocinanti. Credo mio dovere farvi calda raccomandazione, anche a nome dei Superiori, affinché il tempo di prova che debbono passare presso di voi sia davvero fruttuoso per la loro formazione.


  1. Vi richiamo l’articolo l84 della Regola e tutto il cap. 11 dei regolamenti. Non potendo voi fare tutto quanto è ivi prescritto, fatevi aiutare da qualche altro confratello (ad es. per le case di Tokyo anche da qualcuno dei teologi), ma procuriamo che le altre occupazioni non ci distolgano regolarmente da questo nostro troppo importante dovere, le cui conseguenze gravano sull’avvenire di tutta la missione e opera salesiana in Giappone.

  2. Lo Studentato ha potuto formare solo fino ad un certo punto questi nostri confratelli, quindi dovete voi, come comanda la regola, trasformarvi in maestri di novizi, in consiglieri per lo studio e per la disciplina, in direttori per tutto il resto. Solo così formeremo in seguito dei buoni preti.

  3. Vi raccomando poi quanto so e posso di dar loro comodità di un buon studio di giapponese. I sacrifici che faremo in questo saranno ripagati ad usura in futuro. Pensiamo alle nostre dolorose esperienze. Purtroppo che finora non abbiamo dato troppa importanza a questo insegnamento, e me ne dolgo con cruccio vivissimo per le gravi conseguenze che ne derivano. Ripariamo dunque per quanto è possibile il passato. Non lasciamo i chierici – che avranno a fine d’anno l’esame di latino e di giapponese da una commissione apposita – liberi di sé in questo e negli altri studi.


Anche il DIRETTORIO missionario, che sarà di prossima pubblicazione, stabilisce che il missionario prima di accingersi al lavoro di apostolato dovrà subire l’esame di giapponese.

A voi lo stabilire le norme al riguardo, ma assicuratevi che per tale studio non basta la conversazione coi ragazzi, né i piccoli discorsetti o il far recitare il catechismo et similia. Bisogna che abbiano uno studio metodico e, per quanto è possibile, regolare.

L’approssimarsi delle Ss. Feste natalizie e di capodanno mi dà modo di presentarvi i miei poveri ma cordiali auguri e di assicurarvi la preghiera più ardente affinché il Signore benedica tutti i vostri lavori e coroni questo nostro primo decennio di lavoro con abbondante messe di anime da voi salvate. É l’augurio più vivo che a voi e a tutti i cari confratelli vi presenta il

Vostro aff.mo

Don V. Cimatti, sales.