3460 / Berruti Pietro / 1947-7-5 /
a Don Pietro Berruti, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Torino, 5 luglio 1947
Rev.mo Sig. D. Berruti,
Il compito che mi ha dato di indicarle quelli che a parere nostro potrebbero ritornare in Giappone mi torna assai difficile, perché urta contro quanto ho sempre cercato di realizzare nella mia povera vita salesiana, cioè “domandare ai Superiori del personale, non persone”.
Ad ogni modo, per il bene dell’Ispettoria occorre in primis cambiare l’attuale Ispettore. Grazie a Dio, mi pare che le basi di tutto (e Missione e Congregazione) ci siano: occorre consolidare ed allargare.
In secundis se vogliono sfruttare il momento buono occorre per la scuola professionale un tipografo, un compositore, un legatore e un falegname.
In tertiis per ubbidire alle sue insistenze, di quelli che già furono in Giapppone:
D. Carò, D. Felici, D. Erdö penso non sia il caso di pensare al ritorno.
D. Baratto, Ch. Paulin penso facciano bene in Cina (sentire D. Braga): ritorno in Giappone non è del caso.
D. Curran e D. Drohan in Australia penso avrebbero fatto enormemente bene alla entrata degli Americani – ed anche ora in Giappone – ma per quanto abbia insistito e presso i Superiori e presso D. Ciantar = risultato zero, dunque (è il mio povero modo di pensare) la Provvidenza vorrà che stiano in Australia. Non mi piace litigare e non è neppur giusto, per le persone. (Vedere lettera D. Drohan).
D. Zanarini e D. Floran a me non hanno più domandato. Il primo certo, il 2° penso avrà messo il cuore in pace. Mons. Antonutti (che lo conosce) mi diceva che aveva passato una crisi, per cui gli aveva scritto di stare in pace.
D. Bechis, se non è ammalato, e se desidera potrà fare bene.
D. Lucioni insiste – espone i suoi desiderata nell’acclusa. Per gli ammalati e stampa può fare. Non so però come abbia fatto nella sua permanenza in questi anni.
D. Escursell, non saprei che dire. Mi dà l’impressione che non stia male dove è, e che lasci più o meno volentieri la Spagna. Mah!
Merlino coad. Alfonso penso non desideri.
Guaschino e Ragogna domandano: aetatem habent e se domandano è segno…
D. Dumeez e D. de Kruyf sono già in sede.
I coad. Bealessio e Ferrari penso debbano riposare… e forse non tornare.
Più delicati i problemi: D. Cecchetti, certo ha bisogno di riposare. D. Marega, id. (è bene legga la lettera acclusa) – D. Margiaria id.
A quando il loro ritorno? Non so proprio decidere – e penso bisognerà sentire gli individui.
Nell’anteguerra si parlava della venuta di un maestro dei Novizi (?) e del fratello di Don Tassinari (Quid?).
In America due o tre dei chierici, quando fui di passaggio, domandarono di venire in Giappone. Fecero domanda?
Accludo lettera di un coadiutore. Quid? e un pro-memoria di un chierico.
Ed ora a conclusione raccomando me ed i miei alle sue preghiere.
Non sarebbe male sentire anche il Delegato D. Romani, che può avere ottime osservazioni sul personale.
D. V. Cimatti, sales.