Cimatti|Ricaldone Pietro / 1932-1-11

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a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani



11 gennaio 1932

Amat.mo e Rev.mo Sig. Don Ricaldone,

Non è il giorno del mio turno, ma una notizia che può interessare e che a noi fa assai piacere è che (con la guerra, caduta del ministero, attentato all’Imperatore per opera di un Coreano…) lo Yen dà giù di valore.

Se quanto hanno stabilito i Superiori pel nostro studentato potesse anche solo in parte essere inviato ora, si può realizzare qualche guadagno che certo nelle condizioni in cui ci troviamo può essere prezioso.

Lei gentilmente con telegramma annunciava centomila lire. Sono difatti giunte dall’Opera del clero indigeno come sussidio per l’erigendo seminario e nella lettera d’accompagnamento è scritto che non possono essere usate in altro.

In sua lettera si parlava di buon esito di pratiche presso il governo. Attendo anche quelle presso il S. Padre.

La nostra condizione è certo un po’ sollevata dal sussidio di Propaganda che mi ha permesso di far fronte agli impegni del dicembre.

Vedo venire la fine di Gennaio e non vedo come provvederò. Ci aiuti il Signore e se i Superiori potessero fare qualche cosa, per l’abbassarsi dello Yen è certo cosa buona farlo ora…

I confratelli bene in tutto – si rendono conto della situazione, i creditori sopportano. La Provvidenza non ci ha lasciato mancare il necessario e il conveniente, economizziamo il vino, bevendo tè a gran forza. A Takanabe si sente la mancanza dell’acqua, ma verranno bene le piogge e il pozzo funzionerà.

Ci benedica il Signore e ci aiutino i nostri buoni Superiori.

In attesa della loro carità, pur avendo chiara la visione della necessità loro, a nome di tutti domando preghiere e benedizione.

Un saluto alla Mamma e al babbo, con buoni strappi alla mano e alla cassa.


Suo aff.mo

Don V. Cimatti, sales.