580 /Ricaldone Pietro / 1930-5-6 /
a Don Pietro Ricaldone, Vicario del Rettor Maggiore dei salesiani
Miyazaki, 6 maggio 1930
Amatissimo Sig. Don Ricaldone,
Al solito piccolo resoconto mensile.
Salute pubblica, ringraziando il Signore, ottima per tutti i confratelli missionari, chierici e suore. Deo gratias!
Incomincia a preoccuparmi un po’ il ch. Baratto, pieno di apprensioni di cui non trovo la chiave ancora. È malattia? Sono scrupoli? Scriverò a Don De Pieri suo maestro per saperne qualche cosa.
Il lavoro va dilatandosi e fossimo altrettanti ci sarebbe da rimanere ben occupati. Si avvicina il tempo in cui Lei penserà definitive alla nuova spedizione. Pensi che lo studentato sarà trasportato a Takanabe ed ho già fatto incominciare i lavori di spianamento del terreno su cui dovrà sorgere lo studentato. Con quelli che verranno (pochi o molti che siano) avremo i due anni. Le ricordo:
abbiamo bisogno di qualche prete (almeno due);
di qualche chierico (del tirocinio) che possa fare scuola, assistendo;
se ci fosse un prete stagionato senza pretensioni di apostolato missionario per mettere a posto il problema delle confessioni, sarebbe l’ideale.
Qualche coadiutore… Ci fosse uno che sapesse fare il pane, quanto risparmio!
I confratelli di Miyazaki potranno prestare poco aiuto data la lontananza di un’ora di treno… e poi hanno già il loro lavoro missionario non indifferente.
Pensi inoltre che è già aperto l’aspirantato o piccolo seminario giapponese, per ora nel pollaio di Nakatsu, ma nel prossimo anno prevedo che i nove di quest’anno saranno raddoppiati e bisogna pensare anche a questi per tutto (personale due anni, ecc.).
Vorrei sottoporre pure al suo consiglio per avere lumi e aiuti la seguente considerazione.Certo la prima istituzione necessaria è la stamperia, ma siccome prevedo che non si potrà realizzare tanto presto la cosa, eccole un pensiero. Il Giappone va europeizzandosi in tutto (almeno esternamente) i nostri cristiani, poveri, non hanno tanto di terra da poter mantenere al lavoro agricolo i loro figli; se non vogliamo perdere la gioventù inviandola presso pagani, bisogna apriamo uno sbocco. Se Lei potesse (anche solo ad imprestito) inviare un buon sarto (buono in tutti i sensi) e anche calzolaio (meglio però il primo) si avrebbe molto lavoro – non ci sarebbero molte spese per laboratorio del genere e credo si farebbe molto del bene. Ma la questione è sempre qui, del personale adatto. Raccomando alla sua carità anche questo problema.
Ho detto che furono iniziati i lavori per lo studentato. Non so nulla di Don Torquinst; d’altra parte non possiamo lasciare i chierici dove sono, forse in luglio o agosto li trasporto alla missione di Takanabe in casa di fitto – in attesa che sia pronta la casa che spero abitabile all’arrivo dei nuovi. Ci vogliono un sei mesi per finirla tutta e arriviamo proprio all’epoca giusta.
Se poi il Signore disporrà diverso: fiat voluntas Dei!
Rimane il problema del Seminario. Per comodità di personale: o fare una costruzione vicina allo studentato o costruire altrove o usufruire della Missione di Takanabe (mezz’ora dallo studentato).
Il Sig. Don Torquinst potrà certo dare buoni consigli e speriamo mezzi, che uniti a quelli di propaganda, faciliteranno la cosa.
Che dirle d’altro. Che tutti e sempre la ricordiamo, il sottoscritto specialmente. Non ci dimentichi. Lei sa che siamo i più bisognosi.
Mons. Thiry gravemente ammalato. Verrà a trovare i Superiori e patrocinare la causa di Osaka Mons. Castanier. Lo ascoltino e lo aiutino: mi pare che il Signore voglia i Salesiani anche in quel più importante centro. Ne conterà delle belle sul conto di Don Cimatti. Ci vuole davvero bene, come del resto tutti.
Spero uscirà pel 1° giugno una vita grande di Don Bosco e per la fine quello che è il sospiro del cuore di Don Cimatti: “Il Vangelo unificato” che la famiglia salesiana giapponese vuol offrire come omaggio al dolce Cristo in terra – e che spero farà un bene immenso perché in stile popolare.
Oh, continui a pregare e a benedirci con tutte le sue forze mentre con tutte le forze lo abbraccia e per Lei prega il suo
Aff.mo
Don V. Cimatti, sales.