427 /Valentini Eugenio / 1929-1-21 /
al chierico Eugenio Valentini, suo ex-allievo, studente di teologia
Mio carissimo Eugenio,
Grazie della tua. Godo saperti a Roma e per una cosa così bella e per te importante qual è la teologia. Studiala con amore: è lo studio di Dio. Quanti possono invidiare la tua sorte…
Per il resto: cogli anni capirai la futilità e piccineria dei pensieri di grandezza…
Calma – insistendo e accontentandosi di piccole cose… siamo così piccoli noi… Se in un anno riesci a correggere anche solo un atto di scortesia è già un guadagno immenso.
Grazie delle notizie romane.
Vuoi la strenna? C’è già la bellissima del Rettor Maggiore. Può ad ogni modo servirti anche per quella il detto: “Nulla dies sine linea… gutta (capisci?) cavat lapidem”. Pensa nel tuo agire alla minimezza della linea e della goccia e applica.
Se a Dio piace os ad os loquemur.
Per ora prega per la povera anima mia assai piú bisognosa della tua. Ti benedice il tuo
Aff.mo
Don V. Cimatti