2881 / Ricaldone Pietro / 1942-3-… /
a Don Pietro Ricaldone, Rettor Maggiore dei salesiani
L’ammiraglio Yamamoto1
Tokyo, Marzo 1942
Rev.mo ed amat.mo Sig. Don Ricaldone,
Di tanto in tanto la morte viene a formare dei vuoti assai dolorosi fra le fila dei nostri confratelli, allievi e cooperatori. Se di tutti Lei desidera certo dettagliata relazione, di alcuni in modo speciale, sono sicuro d’interpretare un suo più intenso desiderio che siano ricordati.
Dovere di riconoscenza, tributo di ammirazione, proposta a modello di cristiano di azione e di ottima cooperazione salesiana, sono le condizioni che m’impongono di presentarle la figura dell’Ammiraglio Yamamoto Shinjiro.
Nato il 22 dicembre 1877 a Katase (Yokohama) fin dall’infanzia sentì il fascino del mare, passione che coltivò tutta la vita. Fu uno dei primi allievi della scuola media dei marianisti in Tokyo: dotato di cuore nobile e generoso era rimasto colpito dalla pietà e bontà dei suoi insegnanti stranieri. Pensò dovere essere il riflesso della religione che essi professavano. Volle studiarla a fondo e nel 1893 ricevette il S. Battesimo col nome di Stefano.
L’esempio dato da lui, in un periodo ancor difficile per la propaganda religiosa cattolica, fece colpo e influì non poco sulla conversione di altri giovani alunni.
Nel 1900 esce dalla scuola navale e comincia la serie della sua attività militare nella guerra cino-giapponese, nella guerra mondiale, nei vari uffici navali, addetto militare all’ambasciata giapponese a Roma, membro nei trattati di pace dopo la guerra mondiale, e nei particolari incarichi di corte (accompagnò il Principe Ereditario nelle sue visite alle nazioni, impiegato nell’archivio di corte, ecc.).
Nel campo cattolico ebbe relazioni intime con cattolici di ogni grado di tutte le nazioni; ebbe udienze da Leone XIII, Pio X, Benedetto XV, Pio XI, era membro perpetuo della direzione per i Congressi eucaristici internazionali, decorato delle insegne dei Cav. di Malta, del S. Sepolcro, Consigliere di molte Congregazioni religiose e associazioni diocesane e Presidente dell’Associazione dei giovani cattolici in Giappone. Scoppiata la guerra cino-giapponese, ebbe l’incarico dal Governo di far conoscere e capire all’estero e nel mondo cattolico il vero movente di tale guerra per il Giappone. Visitò nel 1937-38 una decina di Stati in Europa e America. Nel maggio del 1941 si ammalò e morì il 28 febbraio 1942. Aveva 65 anni.
E l’indimenticabile Ammiraglio fu ottimo cooperatore: riceveva il Bollettino salesiano, che leggeva con vera soddisfazione, ed ogni anno ci teneva a inviare la sua offerta al Rettor Maggiore.
Lei ricorderà certo, amato Padre, il suo primo incontro a Tokyo coll’ammiraglio e alla domanda che gli si faceva sul come lavorare fruttuosamente per la conversione del Giappone rispose “che questo sarebbe stato un fatto compiuto, quando una qualche congregazione religiosa avesse pregato giorno e notte a questo scopo davanti al SS.mo Sacramento”.
L’avrà poi riveduto nella sua ultima venuta e me ne parlava con vera gioia delle belle impressioni. Ci aiutò sempre colla preghiera, col consiglio e coll’opera in varie circostanze. Lo ricordo pochi mesi prima di morire di averlo incontrato presso la cattedrale di Tokyo (non ricordo più per quale occasione) col suo libro di preghiere e rosario alla mano. Con volto stanco e rassegnato “Oh, come mi duole di non poterla accontentare per l’invito che mi fa (feste del centenario)… Non mi è più possibile lavorare… mi mancano il tempo e le forze…”. E stentatamente si avviò alla chiesa.
L’ammiraglio Yamamoto è una delle figure più rappresentative di quella classe di uomini che sanno dimostrare in ogni circostanza il loro immenso amore coll’attaccamento alla religione cattolica, alla patria, alle legittime autorità, congiunto ad uno straordinario spirito di umiltà e sacrificio.
Il Signore lo rimeriti del bene fatto e che sono sicuro continuerà a fare dal Cielo per i figli di Don Bosco in Giappone.
Don V. Cimatti, sales.
1 Manoscritto di R. M. 2004