Commission for Justice, Peace and Integrity of Creation
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30.1.09
Care sorelle e cari fratelli in Cristo:
Il 20 Febbraio 2009 sarà una data importante per tutti quelli che appartengono globalmente a questa nostra area, ma risulta significativo in modo speciale per tutti quelli di noi che sono chiamati ad impegnarsi per la giustizia e la pace, sull’invito espresso dell’Annuncio portato da Gesù di Nazaret.
La Giornata Mondiale della Giustizia Sociale sarà celebrata per la prima volta dopo la sua approvazione all’unanimità da parte dei 192 Stati membri delle Nazioni Unite, nell’Assemblea Generale tenutasi nel novembre 2007.
T’invitiamo caldamente a voler far tua la preghiera che noi qui alleghiamo, e di attuarla con i membri del tuo gruppo di lavoro o con la tua comunità. La preghiera è stata preparata dalla Commissione “Giustizia, Pace e Integrità del Creato” dell’USG e dell’UISG (Unioni rispettivamente dei Superiori e delle Superiore Generali) residenti a Roma. La Commissione persegue un sogno: che tutte le persone consacrate, uomini e donne, in tutto il mondo, sappiano che questa Giornata esiste, e che perciò si uniscano ad altri fratelli e sorelle per pregare, in una comune invocazione, per la Pace e la Giustizia.
Questa preghiera si ispira ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Il testo è aperto, in modo che sia possibile adattarlo alle diverse realtà e culture: arte, canti e altro. Il momento dell’attuazione può essere scelto nel modo più confacente alle singole comunità, monasteri, conventi, eccetera, sempre però nella giornata del 20 febbraio 2009.
Vi esortiamo a promuovere questa preghiera nelle parrocchie, nelle scuole, negli istituti, nelle università, e in altri ambienti in cui si viva comunitariamente la missione apostolica. Inviate il testo anche a queste persone o invitatele a pregare con voi.
Anche noi ci sentiamo urgere dentro la necessità di contribuire in modo netto e deciso alla causa della giustizia e della pace, e di esigere dai nostri governi un’assunzione di responsabilità in tutta la loro attività internazionale.
Riguardo alla necessità di un forte coinvolgimento è importante ricordare che, nell’istituire la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, l’Assemblea ha riconosciuto “la necessità di consolidare gli sforzi della comunità internazionale per lo sradicamento della povertà, per l’incremento della piena occupazione e della dignità del lavoro, per le pari opportunità e l’accesso al benessere e alla giustizia per tutti gli uomini e per tutte le donne”.
A proposito dell’importanza di esigere che i nostri governi assumano la responsabilità di mirare alla realizzazione di “una società per tutti”, come viene stabilito nella Risoluzione con cui si istituisce la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, vogliamo ricordare che i governi stessi si sono impegnati a dar vita ad un piano d’azione per la promozione della giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale. Hanno pure promesso di promuovere una maggior equità nelle retribuzioni e nell’accesso alle risorse e alle opportunità tra persona e persona, e tra uomini e donne.
Che cosa ha fatto il governo del tuo Paese per attuare questo impegno?
Si celebra nel tuo Paese, a livello nazionale, la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale?
Nel corso di tutto questo anno, e specialmente in occasione della Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, vogliamo rispondere con azioni, idee creative, e concrete aperture di speranza. Edward Schillebeeckx ha detto: “Ciò che tu sogni da solo, rimane soltanto un sogno; ciò che invece sogni con gli altri potrà diventare realtà”. Facciamo il possibile, con la preghiera e l’impegno attivo, che in questo anno 2009 i nostri sogni per un mondo più giusto si trasformino in realtà.
Vi salutiamo e invochiamo su tutti voi la pace del Signore nostro Dio.
Commissione “Giustizia, Pace e integrità del Creato”
Segretariato USG/UISG
Giornata Mondiale
della Giustizia Sociale
20 Febbraio 2009
Preghiera per la
Giornata Mondiale della Giustizia Sociale
Canto d’ingresso:
Ambientazione:
Ci incontriamo oggi con i nostri fratelli e le nostre sorelle di tutte le nazioni del mondo per celebrare la prima GIORNATA MONDIALE DELLA GIUSTIZIA SOCIALE, che è stata approvata all’unanimità dalle 192 nazioni membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sessione plenaria di novembre 2007. Questo atto implica la necessità di ampliare la tenda stessa delle Nazioni Unite come organizzazione internazionale e analogamente di ampliare anche lo spazio all’interno delle singole nazioni partecipanti. Oggi noi ci sentiamo invitati ad unirci a tutto questo mondo allargando a nostra volta le tende che costituiscono la nostra vita.
Gli Stati membri hanno riconosciuto che lo sviluppo sociale ha come linea d’orizzonte la giustizia, la solidarietà, l’armonia e l’uguaglianza fra tutti i Paesi e all’interno di ciascuno di essi; la giustizia sociale, l‘uguaglianza e l’equità costituiscono i valori fondamentali di ogni vivere sociale. La crescita economica deve promuovere l’equità, la giustizia sociale, e deve rendere possibile l’esistenza di una “società per tutti”, una società che si basi sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Gli Stati membri hanno pure riconosciuto che la celebrazione di questa Giornata può contribuire ad un ulteriore consolidamento degli sforzi compiuti dalla comunità internazionale per lo sradicamento della povertà, per l’incremento della piena occupazione, della dignità del lavoro, delle pari opportunità e dell’equo accesso al benessere sociale e alla giustizia per ciascuna persona umana.
Questa preghiera si basa sui principi della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, che mira a ricordare gli elementi essenziali e irrinunciabili su cui si fonda la giustizia sociale in questo nostro mondo.
In spirito di solidarietà, in armonia con tutto il creato, e specialmente in comunione con i nostri fratelli e le nostre sorelle, ricordiamo le parole del profeta Michea e preghiamo perché la celebrazione di questa Giornata Mondiale apra le vie per una più intensa vitalità del nostro ideale di giustizia sociale e per un maggiore impegno nel perseguirla, secondo l’invito che Dio stesso ci rivolge:
“Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono
e ciò che richiede il Signore da te:
praticare la
giustizia,
amare la pietà,
camminare umilmente con il
tuo Dio”.
(Mich.
6, 8)
UN SALMO D’INVOCAZIONE E D’IMPEGNO:
AMPLIAMO LE NOSTRE TENDE!
Coro 1
Il nostro mondo è molto piccolo.
Le nostre vite sono fragili e brevi. La nostra visuale è ristretta.
Coro 2
Fa’, o Signore, che le persone diverse per territorio, cultura, etnia e provenienza familiare trovino spazio nel nostro mondo e nelle nostre vite.
Insieme: Aiutaci ad ampliare le nostre tende, Signore nostro Dio, perché ogni persona si senta accolta in mezzo a noi.
Coro 1
I nostri atteggiamenti sono meschini, le nostre supposizioni sono semplicistiche, la nostra condotta è troppo scontata.
Coro 2
Fa’, o Signore, che le persone diversamente abili, e quelle che si trovano in minorità a causa della razza, del ceto sociale, del genere, o altro, trovino spazio nel nostro mondo e nelle nostre vite.
Insieme: Aiutaci ad ampliare le nostre tende, Signore nostro Dio, perché ogni persona si senta accolta in mezzo a noi.
Coro 1
Le nostre frontiere sono ristrette, le nostre preferenze sono molto condizionate, le nostre abitudini di vita sono eccessivamente radicate nel nostro “io”.
Coro 2
Fa’, o Signore, che tutte le persone, anziane e giovani, donne e uomini, appartenenti a differenti gruppi culturali, animate da interessi diversi, trovino spazio nel nostro mondo e nelle nostre vite.
Insieme: Aiutaci ad ampliare le nostre tende, Signore nostro Dio, perché ogni persona si senta accolta in mezzo a noi.
Coro 1
La nostra concezione di Dio è angusta. I nostri riti sono rigidi. Le nostre forme di espressione religiosa sono poco avvolgenti.
Coro 2
Fa’, o Signore, che le persone di religione diversa o di diverso rito che danno a Dio un nome differente e si rivolgono a lui con differenti modalità trovino spazio nel nostro mondo e nelle nostre vite.
Insieme: Aiutaci ad ampliare le nostre tende, Signore nostro Dio, perché ogni persona si senta accolta in mezzo a noi.
Dio di tutte le culture e di tutti i popoli,
aiutaci a non etichettare nessun uomo e nessuna donna come inferiore, come persona “di seconda categoria.
Aiutaci a cambiare i nostri atteggiamenti di superiorità che ci trasformano in potenziali o attuali oppressori.
Rendi più ampio il nostro orizzonte visivo e aiutaci ad allargare le nostre tende.
Fa’ che la pluralità e la diversità esercitino su ognuno di noi un influsso positivo
così che noi, persone e popoli, comprendiamo di essere chiamati ad impegnarci per costruire un mondo unito nella giustizia e nella pace ora e sempre. Amen.
(Adattamento da ifb/os3.viii.94 de M.T. Winter. Woman Wisdom Crossword Publications. 1991: p. 105.)
Vita e dignità della persona umana
“Ogni persona, creata ad immagine e somiglianza di Dio e, pertanto, radicalmente orientata verso il suo Creatore, è in costante relazione con quanti sono rivestiti della medesima dignità. La promozione del bene dell'individuo si coniuga così con il servizio al bene comune, là dove i diritti e i doveri si corrispondono e si rafforzano a vicenda” (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1999, 2).
Diritti e Responsabilità della persona umana
“Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto. Infatti ogni diritto fondamentale della persona trae la sua forza morale insopprimibile dalla legge naturale che lo conferisce, e impone un rispettivo dovere. Coloro pertanto che, mentre rivendicano i propri diritti, dimenticano o non mettono nel debito rilievo i rispettivi doveri, corrono il pericolo di costruire con una mano e distruggere con l’altra». ( Giovanni XXIII, Pacem in terris, 15)
Riflessione in silenzio
Invocazioni spontanee
Salmo 141*
Signore, a te grido, accorri in mio aiuto;
ascolta la mia voce
quando t'invoco.
Come
incenso salga a te la mia preghiera,
le mie mani alzate come
sacrificio della sera.
Come incenso salga a te la
mia preghiera,
le mie mani alzate come sacrificio della sera.
Poni,
Signore, una custodia alla mia bocca,
sorveglia la porta delle
mie labbra.
Non
lasciare che il mio cuore si pieghi al male
e compia azioni
inique con i peccatori:
che io non gusti i loro cibi
deliziosi.
Mi
percuota il giusto e il fedele mi rimproveri,
ma l'olio
dell'empio non profumi il mio capo;
tra le loro malvagità
continui la mia preghiera.
Dalla
rupe furono gettati i loro capi,
che da me avevano udito dolci
parole.
Come si fende e si apre la terra,
le loro ossa
furono disperse alla bocca degli inferi.
A
te, Signore mio Dio, sono rivolti i miei occhi;
in te mi
rifugio, proteggi la mia vita.
Preservami
dal laccio che mi tendono,
dagli agguati dei malfattori.
Gli
empi cadono insieme nelle loro reti,
ma io passerò oltre
incolume.
Famiglia, comunità, partecipazione
“La vita della comunità, a livello sia interno che internazionale, mostra chiaramente come il rispetto dei diritti e le garanzie che ne conseguono siano misure del bene comune che servono a valutare il rapporto fra giustizia ed ingiustizia, sviluppo e povertà, sicurezza e conflitto. La promozione dei diritti umani rimane la strategia più efficace per eliminare le disuguaglianze fra Paesi e gruppi sociali, come pure per un aumento della sicurezza” (Benedetto XVI, Discorso alle Nazioni Unite, 18 aprile 2008).
Opzione per i poveri e gli emarginati
“È stretto dovere di giustizia e di verità impedire che i bisogni umani fondamentali rimangano insoddisfatti e che gli uomini che ne sono oppressi periscano. È, inoltre, necessario che questi uomini bisognosi siano aiutati ad acquisire le conoscenze, ad entrare nel circolo delle interconnessioni, a sviluppare le loro attitudini per valorizzare al meglio capacità e risorse” (Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 34).
Lettura di: Proverbi 21, 10 – 15
Riflessione in silenzio
Rispondiamo con un canto
Dignità del lavoro e diritto dei lavoratori e delle lavoratrici
“Rimane evidente che il riconoscimento della giusta posizione del lavoro e dell'uomo del lavoro nel processo produttivo esige vari adattamenti nell'àmbito dello stesso diritto della proprietà dei mezzi di produzione”. (Giovanni Paolo II, Laborem Excersens, 14).
Amministrazione e cura del Creato
Allo stesso modo, l’azione internazionale volta a preservare l’ambiente e a proteggere le varie forme di vita sulla terra non deve garantire soltanto un uso razionale della tecnologia e della scienza, ma deve anche riscoprire l’autentica immagine della creazione (Benedetto XVI, Discorso alle Nazioni Unite, aprile 2008).
Riflessione in silenzio
Invocazioni spontanee
Recita del Salmo 85* o esecuzione di un canto
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annunzia la
pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli,
per chi
ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme
e la sua gloria
abiterà la nostra terra.
Misericordia e verità s'incontreranno,
giustizia e pace si
baceranno.
La verità germoglierà dalla terra
e
la giustizia si affaccerà dal cielo.
Quando il Signore
elargirà il suo bene,
la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia
e sulla via dei
suoi passi la salvezza.
Solidarietà globale
Segni positivi nel mondo contemporaneo sono la crescente coscienza di solidarietà dei poveri tra di loro, i loro interventi di appoggio reciproco, le manifestazioni pubbliche nella scena sociale, senza far ricorso alla violenza, ma prospettando i propri bisogni e i propri diritti di fronte all'inefficienza o alla corruzione dei pubblici poteri (Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis, 39).
Lettura di Mt 6, 19 – 21.
Riflessione in silenzio
Invocazioni spontanee
Promozione della pace
È troppo facile scaricare sugli altri la responsabilità delle ingiustizie, se non si è convinti allo stesso tempo che ciascuno vi partecipa e che è necessaria innanzi tutto la conversione personale […]. Dietro il velo dell'indifferenza c'è nel cuore di ogni uomo una volontà di vita fraterna e una sete di giustizia e di pace che si devono far fiorire (Paolo VI, Octogesima Adveniens, 48).
Lettura di: Is 2, 3 - 5
Riflessione in silenzio
Recita del Salmo 122* o esecuzione di un canto
Quale gioia, quando mi dissero:
"Andremo alla casa del
Signore".
E ora i nostri piedi si fermano
alle
tue porte, Gerusalemme!
Gerusalemme è costruita
come
città salda e compatta.
Là salgono insieme le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge di Israele,
per
lodare il nome del Signore.
Là sono posti i seggi del
giudizio,
i seggi della casa di Davide.
Domandate
pace per Gerusalemme:
sia pace a coloro che ti amano,
sia
pace sulle tue mura,
sicurezza nei tuoi baluardi.
Per
i miei fratelli e i miei amici
io dirò: "Su di te sia
pace!".
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.
Orazione finale – La preghiera del Signore… per la Giustizia
Padre Nostro… che sempre stai accanto ai deboli agli abbandonati, agli infermi, agli anziani, ai piccoli, ai non-nati, e a quanti ogni giorno soffrono diverse forme di dolore.
Che sei nei cieli… là, dove tutto cambierà, dove i primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi, ma dove tutti staremo bene qualunque sia il nostro modo di essere.
Sia santificato il tuo nome… Fa’ che sempre possiamo riconoscere la tua santità, rispettando le tue vie che non sono le nostre, i tuoi criteri che si differenziano dai nostri. Fa’ che l’invocazione del tuo nome ci strappi dall’egoismo che ci impedisce di vedere il dolore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle.
Venga a noi il tuo Regno… Aiutaci a creare un mondo in cui, al di là delle nostre necessità e delle nostre ferite, sia possibile praticare la giustizia, amare con tenerezza e camminare umilmente con te e con tutti i nostri simili.
Sia fatta la tua volontà… Amplia la nostra libertà, perché possiamo lasciarti entrare in noi, in modo che la pienezza di reciprocità che costituisce la tua vita fluisca nelle nostre vene e ci renda capaci d’irradiare il tuo amore incondizionato per qualunque persona, con una preferenza per i poveri.
Come in cielo così in terra… Fa’ che il lavoro delle nostre mani, i santuari e le strutture che noi costruiamo in questo mondo siano un riflesso del tuo tempio di gloria, in modo che la gioia, la grazia, la tenerezza e la giustizia che si vivono in cielo s’irradino sulle nostre strutture terrestri.
Da’… Concedi vita e amore ad ogni persona. Aiutaci a riconoscere che tutto è dono e che noi siamo perciò chiamati a condividere con gli altri ciò che abbiamo ricevuto. Rendici capaci di comprendere che quando spalanchiamo le mani, entra nella nostra casa la salvezza.
A noi… Il “noi” è il plurale autentico. Signore, dona il tuo bene non solo “ai nostri”, ma a tutti, compresi quelli che sono molto differenti da ciò che, con mentalità ristretta, noi consideriamo “nostro mondo”. Da’, Signore, i tuoi doni, in modo uguale, a tutte le persone, di qualunque paese.
Oggi… Non “domani”. Non permetterci di procrastinare le nostre decisioni fino a un futuro indefinibile e lontano, rimanendo spettatori passivi dell’ingiustizia con cui c’incontriamo faccia a faccia, lasciandola imperversare per mancanza di attività e d’impegno.
Il nostro pane quotidiano… Possa ogni persona di questo mondo avere cibo sufficiente, acqua limpida e pura, aria disinquinata, adeguate cure sanitarie, sicuro accesso all’educazione… e tutto ciò che è necessario per una vita sana e dignitosa. Insegnaci a donare non solo il superfluo, ma anche ciò che è essenziale anche per noi.
Rimetti a noi i nostri debiti… Perdona la nostra cecità nei riguardi di chi ci sta vicino, le nostre preoccupazioni egocentriche, il nostro razzismo, le nostre discriminazioni sessuali, la nostra inclinazione a preoccuparci solo di noi stessi e delle persone che ci appartengono. Perdona la nostra capacità di incappare nelle notizie senza far niente.
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori… Aiutaci a perdonare chi ci ha recato offesa rendendoci vittime del proprio egoismo. Fa’ che ci sia possibile avanzare nelle età della vita senza amarezze e risentimenti, a perdonare le imperfezioni dei nostri genitori, dei sistemi sociali, delle istituzioni che ci hanno feriti, o ignorati, o maltrattati…
Non c’indurre in tentazione… Non giudicarci solo in base al tuo comando di dare da mangiare all’affamato, di vestire l’ignudo, di visitare l’ammalato, o in base a quanto abbiamo fatto per cambiare i sistemi che opprimono i poveri. Liberaci da questo esame, perché nessuno di noi può reggersi davanti a un simile processo evangelico. Concedici invece ancora tempo per rendere migliori le nostre modalità di vita, per vincere il nostro egoismo, per correggere i nostri sistemi.
E liberaci dal male… Liberaci dalla cecità che ci permette di rimanere coinvolti in sistemi anonimi, all’interno dei quali non è necessario “vedere” quelli che hanno meno di noi che possediamo molto. Amen.
(Traducido del ingles, The Holy Longing, Ronald Rolheiser OMI)
Canto finale
Alcune domande per la riflessione e il dialogo
1. Per realizzare “una società per tutti e per tutte”, come viene stabilito nella Risoluzione con la quale si istituisce la Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, i governi si sono impegnati a creare un piano di azione che promuova la giustizia sociale a livello nazionale, regionale e internazionale.
- Che cosa ha fatto il tuo governo per sostenere questo accordo?
- Si attua una celebrazione nazionale di questa Giornata?
2. I governi si sono pure impegnati a promuovere una più giusta distribuzione dei beni comuni, un più equo accesso alle risorse e una reale uguaglianza nelle opportunità tra persona e persona e tra uomini e donne.
- Che cosa ha fatto il tuo governo per sostenere questo accordo?
- Sai se il tuo governo si è impegnato a livello economico per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio? Se sì, in quale quantità? Quanto ha stanziato fino ad oggi? - Che cosa puoi fare tu per ricordargli i suoi obblighi e per esigerne il compimento?
- Se vivi in un paese che riceve aiuti dalle Nazioni Unite, conosci il loro ammontare e la loro finalizzazione? Chi ne chiede conto al tuo governo?
3. La prima Giornata Mondiale della Giustizia Sociale si celebra nel 2009, Anno Internazionale della Riconciliazione, come risulta dagli accordi siglati nell’assemblea delle Nazioni Unite. La Risoluzione chiede che gruppi e persone “prevedano e sostengano programmi culturali, educativi e sociali atti a promuovere il concetto di riconciliazione, utilizzando conferenze, seminari e servizi informativi sul tema”
- Come membri di una congregazione religiosa che vive la propria missione in un determinato contesto, che cosa possiamo fare per promuovere una migliore comprensione di ciò che significa “riconciliazione”, e per favorire un concreto processo in questo campo, all’interno della comunità locale, nel nostro ambiente di missione, nella parrocchia, nel quartiere, nella città?
Commission for Justice Peace and Integrity of Creation
USG/UISG Secretariat
Gearóid Francisco Ó Conaire ofm,
Via Aurelia 476, CP 9099 Aurelio,
00165 Roma, Italy