Bollettino_Salesiano_199301cooperatori


Bollettino_Salesiano_199301cooperatori

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RIVISTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NEL 1877
ANNO 117 - N. 2 • 2• QUINDICINA • 15 GENNAIO 1993 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 2° (70)
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Esperti in Pastorale della Famiglia
Quindi cinale di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
Anno 1.17 - N. 2 - 2• Quindicina
15 GENNAIO 1993
SOMMARIO
2 ESPERTI IN PASTORALE
DELLA FAMIGLIA
Pasqu ale Massaro
3 ESSERE COOPERATORI DI DIO
Iol anda Masotti
4 Il Conferenza Nazional e ACS
FAMIGLIA: NUOVA EDUCAZIONE
NUOVA EVANGELIZZAZIONE
Lello Nicastro
7 Conosciamo il R VA Art. 7:
APOSTOLATO SECOLARE
Lell o Ni castro
8 Gl i auguri del
Pres idente della Repubbli ca
9 LAVORARE PER LA FAMIGLIA
DA SALESIANI
Antonio Martinell i
10 IL FUTURO VI ATTENDE
Gianluigi Pussino
11 Mozioni approvate dalla
Il Conferenza Nazionale ACS
12 Fotocronaca della
Il Conferenza Nazionale ACS
14 Conosciamo i nostr i Saljlti
BEATO FILIPPO RINALDI
Pasqua le Lib eratore
15 Modulo d'iscrizione al
Pell egrinaggio in Terra Santa
16 PASQUA 1993 IN TERRA SANTA
CON L'ACS
Direzione e Amministrazione:
Via dell a Pisana, 11 11 - C.P. 9092
00163 ROM A Aureli o
tel. 06165.92.915 - Fax 06/65.92.929
Conto Corrente Postal e 46 20 02
Direttore Responsabile:
UMBERTO DE VANNA
L'Edi zione di metà mese, destinata ai
Cooperatori Salesi ani , è curata dall'Uffi-
cio Nazionale ACS (Pasquale Massaro)
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA
lei. 06144. 60.945 - Fax 06144.63.614
Conto Corrente Postal e 452 56 005
Per ri ceve rla rivolg ersi al proprio Centro
ACS, che, tra mite l' Uffic io lspettori ale,
invierà la richiesta all 'Ufficio Nazionale.
Registrazione:
Tribun ale di Tori no n. 403 del 16.2.1949
Offi cine Grafi che Subalpine • T orino
2
Durante i dibattiti che hanno
an imato con interesse e frutto le
riunioni della Il Conferenza Na-
zionale a Rocca Di Papa, eme r-
geva spesso una perplessità
che potrebbe essere sintetizza-
ta così: «Alcun i Cooperatori
sono in difficoltà perché dedica-
no più tempo alla Parroc-
chia/Oratorio/Associazione che
non alla propria fam igl ia».
È una difficoltà reale che può
suggerire soluzioni dive rse , non
sempre «giuste». C'è chi risolve
il problema abbandonando la
Parrocchia/Oratorio/ Associazio-
ne e chi , al contrario, .. .non ri-
solve nulla e continua a impe-
gnarsi nel le attività aposto Iiche
sottraendo tempo alla famiglia.
La soluzione che la Il Confe-
renza Nazionale ha.. . «inventa-
to » può essere presentata così:
«Non più tempo alla Parrocchia/
Oratorio/Associazione e meno
tempo alla famiglia; non più
tempo alla famiglia e meno tem-
po alla Parrocchia/Oratorio/As-
soc iazione ; MA PIÙ TEMPO
ALLA PARROCCHIA/ORATO-
RIO/ASSOCAZIONE CON LA
PROPRIA FAMIGLIA».
Ecco perch é è stato chiesto ai
Cons igli lspettoriali e locali che,
poss ibilmente, designino come
Responsabile della Pastorale
della Famiglia non «un Coope-
ratore», ma «una famiglia ».
Speri amo di avere presto
questa rete di Responsabili del-
la Pastorale della Famiglia a li-
vello locale, collegati e animati
dal Responsabile lspettorale
de ll a P. d.F. ; di avere presto i
nominativi dei Responsabili del-
la P.d.F. a livello lspettoriale ,
perché animati dal Responsabi-
le Nazionale della P.d.F. possa-
no continuare l'approfondimen-
to del tema triennale di studio e
prepare un sussidio formativo
ricco di concretezza e di espe-
rienza «familiare ».
È un impegno che vede coin-
volti non solo alcuni Coopera-
tori, ma tutta l'Associazione
che vuole mettersi al servizio
della Famiglia Salesiana di
Don Bosco - come anche della
Società e della Chiesa - con la
qualifica di «esperta» nella Pa-
storale della Famiglia . Un im-
pegno che rich iede innanzitut-
to una autentica testimonianza
di vita familiare in stile cristia-
no e salesiano.
Gli «orientamenti pastorali »
approvati a Rocca di Papa per il
triennio 1993/96 {1° anno PA-
STORALE FAMILIARE: evenge-
lizzare la famiglia e vivere la
fede in famiglia - 2° anno : FA-
MIGLIA E GIOVANI: famiglia
«comunità educante» - 3° anno :
FAMIGLIA E CHIESA: vivere la
fede come famiglia) mettono
l'Associazione in sintonia con la
Pastorale della Fam iglia della
Chiesa italiana e con le esigen-
ze sempre pi ù avverti te da tutti i
Cooperatori , veri salesiani «in
famiglia ».
I Delegati e le Delegate, come
suggerisce Don An tonio Ma rti-
nelli (vedi pagina 9), sono di-
sponibili a essere «non solo ani-
matori e accompagnatori , ma
anche attenti discepoli di una
realtà specificamente laicale
che attende una «nuova evange-
l i z z a z i o n e ».
Pasquale Massaro

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- - - - - - - Il messaggio della coordinatrice nazionale --------,
ESSERE
COOPERATORI
DI DIO
U n momento di grande intesa e
comunione fraterna.
Questo il clima che si respirava;
così ho vissuto la II Conferenza
Nazionale, in cui, ancora una volta
ho potuto cogliere l'affetto e la sti-
ma di tanti fratelli Cooperatori, De-
legati, Delegate e Superiori.
Grazie!
Un grazie grande come la mia
gioia di servire Don Bosco; grande
come l'amore che porto alla nostra
Associazione.
Queste le motivazioni più pro-
fonde che hanno reso lieve ed entu-
siasmante il lavoro di questi anni.
Per ancora tre anni il Signore ha
voluto chiedermi questo tipo di
cooperazione al Suo grande Piano
di Salvezza per ogni uomo: questo
sarà l'unico vero obiettivo per il
quale insieme dobbiamo lavorare.
Essere veri per essere credibili.
Essere creature che si lasciano
plasmare da Dio per divenire, alla
scuola di Don Bosco, segni di spe-
ranza in un mondo che non spera
pm. ' .
Grazie ancora. Per noi tutti pre-
go il Signore affinché, ricolmi del
Suo amore, possiamo lavorare con
gioia e rinnovato entusiasmo alla
costruzione del suo Regno.
)Jlwvln' ~
Iolanda '.\\1asotti
Coordinatrice Nazionale
3

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II Conferenza Nazionale - Rocca di Papa - 5-8 Dicembre 1992
Famiglia: Nuova Educazione Nuova Evangelizzazione
e apita spesso di intuire dalle pri-
me battute se un Convegno sia de-
stinato ad una buona riuscita o, vi-
ceversa, a passare senza suscitare
particolari entusiasmi.
Che la II Conferenza Nazionale
dell 'ACS, che si è svolta a ·Rocca di
Papa (Roma) dal 5 all'8 dicembre
scorso sul tema «Famiglia = Nuova
Educazione Nuova Evangelizza-
zion», non fosse una riunione qual-
siasi, ma un momento formativo e
organizzativo di primaria importan-
za, lo si è capito subito.
Molti volti nuovi, ma anche ca-
pelli e «barbe» bianche, a indicare il
collegamento con la tradizione asso-
ciativa degli ultimi venti o trenta an-
ni, durante i quali si è realizzato il
superamento del vecchio concetto
di Cooperatore-Benefattore a bene-
ficio di un modo tutto nuovo di rea-
lizzare il proprio impegno apostoli-
co. Tanti di questi volti hanno scrit-
to con l'impegno quotidiano (Don
Buttarelli è stato invitato a comin-
eia.re a farlo anche con la penna) la
storia più o meno recente della no-
stra Associazione.
Tre giorni di proficuo lavoro che
in questo senso sono stati il logico
prosieguo di quanto si è fatto tre
anni fa nella I Conferenza Naziona-
le, anch'essa, ricordo, molto ap-
prezzata.
Anche oggi, come allora, si pote-
va fare di meglio, ma ci sarà tempo
per migliorarci negli anni a venire.
Qualcuno ha osservato che l'ani-
mazione dei bambini poteva essere
meglio curata, così come altri han-
no ritenuto poco indicata la tavola
rotonda nell'ultima mattinata: l'Uf-
ficio Nazionale si è impegnato a fare
tesoro di queste esperienze e osser-
vazioni.
La cronaca la riduciamo all'es-
senziale.
Molto corposo il momento forma-
tivo che si basava su due relazioni e
una testimonianza relativa al tema
del Convegno.
Nella prima relazione la Dott.ssa
Alba Dini Martino, docente presso
la Facoltà di Scienze Sociali della
Pontificia Università Gregoriana, ci
ha presentato una spietata analisi
della famiglia, così come essa si ca-
ratterizza oggi in Italia. Essa è vista
per lo più centrata sul singolo e sui
diritti dei singoli e ciò non solo dal
punto di vista affettivo o organizza-
tivo ma anche, ad es., dal punto di
vista della tassazione fiscale. La fa-
miglia come tale risulta, pertanto,
strutturalmente instabile: i problemi
di carattere personale tendono a di-
ventare problemi familiari e vicever-
sa; in questa situazione lo stesso di-
scorso educativo diventa di sempre
più difficile realizzazione.
Molto apprezzata anche la secon-
da riflessione su «La pastorale della
Famiglia», anche per la simpatia del
relatore, Mons. Giuseppe Mani, Ve-
scovo ausiliare di Roma e responsa-
bile, nella diocesi romana, della pa-
storale familiare, oltre che exallievo
la famiglia Parritio di Alcamo dona all'Assemblea la propria esperienza ecclesiale
e salesiana.
Mons. Giuseppe Mani presenta l'impegno
4

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I partecipanti nella foto-ricordo davanti alla chiesa parrocchiale di Castelgandolfo affidata ai Salesiani.
salesiano e «aspirante Cooperatore»
per sua stessa ammissione.
Partendo dal sacramento del
matrimonio, al quale non si può
pensare senza essere disponibili al-
l'esperienza del perdono, Mons.
Mani ha sostenuto che l'impegno
della Chiesa è, oggi, anzitutto
quello di essere attenta alla fami-
glia; preparare al matrimonio sì,
ma non solo: preparare alla fami-
glia e sostenere la famiglia, perché
tutta la pastorale familiare è affi-
data alla famiglia stessa.
della Chiesa per la Pastorale della Famiglia.
I Nino Sammartano presenta la Tavola Rotonda «Insieme per costruire una nuova
famiglia».
Ricca di esperienze, come del re-
sto le due relazioni che l'avevano
preceduta,anche la testimonianza a
due voci di Franco e Melina Parri-
no, cooperatori di Alcamo, presenti
ai lavori con i loro tre figli.
Prendendo spunto dagli artt. 8 e 9
del RVA hanno dimostrato come la
pastorale familiare è in linea con
l'impegno apostolico del Cooperato-
re salesiano: lavorare con i giovani e
per i giovani. Lo stesso Don Bosco
amò la famiglia a tal punto da pren-
derla come modello nella sua opera
educativa: si pensi ai vari concetti di
«spirito di famiglia», «amorevolezza
spontanea», «paternità», «clima di
confidenza, distensione, dialogo».
La famiglia è il luogo dove matura-
no tutte le vocazioni.
Interessante e accompagnata dal
bel tempo (per il resto dei giorni è
stato un vero disastro metereologi-
co) anche l'escursione ai Castelli
Romani, con visita all'Abbazia di S.
Nilo a Grottaferrata e alla Chiesa sa-
lesiana (che è anche la Parrocchia
del Papa) a Castelgandolfo: pare che
sia una delle «più belle chiese del
mondo». (foto sopra)
5

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nuovo Coordinatore Nazionale del-
1'Associazione Cooperatori Salesia-
ni: al secondo scrutinio è risultata
eletta Iolanda Masotti.
Sarà la stessa Coordinatrice Na-
zionale, nella prossima riunione del
Comitato dei Coordinatori (20-21
Febbraio a Roma, S. Cuore) a pro-
porre per l'approvazione il nuovo
Amministratore, il nuovo Responsa-
bile della Segreteria Tecnica e i
membri della Segreteria, anche se
per alcuni di questi si tratterà di una
pura formalità, considerato il buon
lavoro fin qui svolto (Conferenza
compresa): l'intero staff dell'Ufficio
Nazionale sarà così pronto ad af-
frontare, col Delegato e l'Incaricata
FMA Nazionali, l'impegno di ani-
j
I
mazione dell'Associazione per i
prossimi tre anni.
I
La Coordinatrice Nazio11ale lola11da Masotti prese11ta la Relazio11e sullo stato del-
/'Associazio11e.
_
Due ultimi riferimenti per rende-
re completa la cronaca da conse-
L'altro momento era quello che
riguardava più da vicino l'Associa-
zione, a cominciare dalla relazione
della Coordinatrice uscente, Iolanda
Masotti, sullo stato dell 'Associazio-
ne. Basandosi sulle comunicazioni
pervenute dalle varie Ispettorie, la
Coordinatrice Nazionale ha preferi-
to mettere in risalto alcune iniziati-
ve nuove che vanno realizzandosi
suJ territorio italiano, invitando ari-
flettere se non sia il caso di fare
maggiormente tesoro delle espe-
rienze periferiche realizzando una
sorta di «decentramento» per alcuni
settori specifici di apostolato asso-
ciativo.
L'Assemblea, dopo animata di-
Questa mozione ha fondamental-
mente accettato le indicazioni in
via di ulteriore elaborazione, ~re-
sentate dal Delegato Nazionale Don
Pasquale' Massaro, le quali d~vreb-
bero sfociare per gli anni 93/ 96 in
questi tre temi di studio annuali: 1)
Pastorale familiare, 2) Famiglia e
giovani, 3) Famiglia e Chiesa. Alcu-
ni emendamenti approvati prevedo-
no di sottolineare l'aspetto della
«formazione dei formatmi» e la spe-
rimentazione di forme associative
animate da Cooperatori impegnati
nella pastorale familiare, nonché un
particolare riferimento all'inseri-
mento della famiglia nel sociale.
La sera di lunedi 7 dicembre si è
gnare ai Cooperatori tutti prima e
agli archivi poi: la già citata Tavola
Rotonda, moderata da Nino Sam-
martano, che ha visto confrontarsi
alcuni gruppi che già operano per la
«realtà famiglia», e la Serata di fra-
ternità conclusasi con un buffet de-
gno delle migliori serate di gala (con
la differenza che i nostri dolci oltre
ad essere più buoni provenivano da
tutte le parti d'Italia) e uno scambio
di doni tra i partecipanti alla serata.
Insomma un programma intenso,
anche se non stancante, sul quale
abbiamo chiesto, nel grande «Cer-
chio Mariano» dell'8 dicembre che
ha concluso i lavori, la benedizione
di Maria, Ausiliatrice dei Cristiani.
scussione, ha approvato a maggio- proceduto anche all'elezione del
Lello Nicastro
ranza una mozione con la quale
mandato al Comitato dei Coordina-
tori di individuare Consigli Ispetto-
riali disponibili a coordinare, in col-
legamento con l'Ufficio Nazionale,
uno o più settori di apostolato asso-
ciativo. Con l'occasione si dovrà an-
che procedere in questi tre anni, per
l' approvazione in sede di prossima
Conferenza, a una revisione del Re-
golamento Interno della Conferenza
Nazionale dell'Associazione.
L'altro aspetto importante ai fini
associativi, che è poi uno dei motivi
fondamentali per i quali la Confe-
renza Nazionale si riunisce, era l'ap-
provazione del piano formativo
triennale, o «orientamenti» come si
è preferito definirli nella mozione fi-
nale che è stata approvata all'unani-
mità.
Alla ji11e si tfra110 le co11c/usio11i: la pÌIÌ felice è Sr. A1111a.
6

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ARTICOLO
Conosciamo il REGOLAMENTO DI VITA APOSTOLICA
APOSTOLATO SECOLARE
Secondo il pensiero di Don Bosco, il Cooperatore realizza il suo aposto-
lato, in primo luogo, negli impegni quotidiani. Egli vuole seguire Gesù
Cristo, Uomo perfetto, inviato dal Padre a servire gli uomini nel mondo.
Per questo tende ad attuare, nelle ordinarie condizioni di vita, l 'ideale
evangelico dell'amore a Dio e al prossimo. Lo fa animato dallo spirito
salesiano e portando ovunque un 'attenzione privilegiata alla gio ventù
bisognosa.
Nel Capitolo Il il Regola-
mento di Vita Apostolica
presenta ai Cooperatori
l'oggetto della loro missio-
ne, vale a dire come realiz-
zare quelle «opere buone»
alle qual i si riferisce iI bra-
no di Matteo (quello, per in-
tenderci, del «Voi siete il
sale della terra») che viene
citato all'inizio del Capitolo
stesso.
L'art. 7 RVA apre questo
Capitolo e con esso una
lunga riflessione sull'impe-
gno apostolico del Coopera-
tore: una riflessione per noi
Cooperatori quest'anno par-
ticolarmente importante in
quanto oggetto anche del
tema di studio annuale.
Un impegno non generi-
co ma, come si vedrà me-
glio più avanti, concreto,
che rende il Cooperatore
un «vero salesiano nel
mondo », animato com
dallo stesso spirito proprio
degli altri gruppi della Fa-
miglia e mosso, come que-
sti, da un'attenzione parti-
colare verso la gioventù bi-
sognosa.
Gl i articoli da 7 a 12 del
RVA espongono l'impegno
salesiano del Cooperatore
nel quotidiano con, partico-
lare attenzione ai suoi do-
veri familiari, socio-politici
e socio-culturali; e se l'or-
dine di elencazione ha la
sua importanza, come io
credo, i primi sono sicura-
mente da privilegiare ri-
spetto ag Ii altri.
È in questi impegni quoti-
diani che , secondo il pen-
siero di Don Bosco, il Coo-
peratore realizza in primo
luogo il suo apostolato: è
detto a chiare lettere nella
prima parte dell 'art. 7.
Questi impegn i, poi, van-
no vissuti come Cristo stes-
so li ha vissuti: trattare ,
quindi , le persone come fa-
ceva Lui, amare Dio e il
prossimo come Lui, essere
docili alla voce dello Spirito
come lo è stato Lui , in una
parola mettersi al servizio
degli uomini come ha fatto
Lui («lo sono in mezzo a voi
come colui che serve»: Le
22,27).
Ma questa sua missione
Cristo l' ha realizzata in un
contesto umano e sociale
concreto: quello della sua
famiglia e del suo paese
prima, quello più ampio del
suo popolo poi; allo stesso
modo il Cooperatore non
può estranearsi dal!'am-
biente sociale e culturale in
cui vive e non può sottrarsi
alle sue responsabilità fa-
miliari, civili e sociali.
Non è fuggendo da tal i
«situazioni ordinarie », o an-
che solo ignorandole o tra-
scurandole, che dobbiamo
realizzare il nostro impegno
apostol ico: piuttosto restan-
do in esse per essere testi-
moni credibili dell 'amore di
Dio per tutti gli uomini , spe-
cie per i più «piccoli ».
Lello Nicastro
7

1.8 Page 8

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Il Presidente della Repubblica
Rev. Don Pasquale Massaro
Delegato Nazionale Cooperatori Salesiani
via Marsala, 42 - 00185 ROMA
Rev. Don Massaro,
ricevo il suo caro invito per il vostro convegno nazionale e la
gentilissima lettera dei Cooperatori Salesiani del Piemonte e vi dico
un grazie carico di riconoscenza e di affetto.
Ma il mio nuovo ufficio non consente queste bellissime cose;
non mi è consentito di fare conferenze, chiacchierate come mi era
tanto piacevole in passato.
Oggi posso solo essere presente se c'è una manifestazione e, al
massimo, dare un brevissimo saluto.
Questi i «canoni» che mi vincolano; devo aggiungere che quelle
giornate sono occupate parte a Roma, parte a Milano.
E allora: si può combinare per una rappresentanza di Coopera-
tori che mi vengono a trovare al Quirinale? Cercheremo di far conci-
dere il tutto con i miei impegni.
Intanto, un augurio a tutti di fare per amore quello che dipende
da ciascuno di noi e tanto affetto.
Roma, 11.11.1992
~1 r'k,,r'-o il f) n ,.,ì I
ì
V/,1,., ,&; '
Oscar Luigi Scalfaro
Graditissima è stata la lettera del «Cooperatore Salesiano» del Quiri-
nale. Lo ringraziamo coordialmente nella speranza di poterlo presto
incontrare.
8

1.9 Page 9

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Messaggio di Don Antonio Martinelli
LAVORARE PER LA FAMIGLIA DA SALESIANI
C olgo l'occasione della II Con-
ferenza Nazionale per far giun-
gere, innanzitutto il mio frater-
no saluto.
Purtroppo quando ho ricevu-
to il programma e l'invito era
oramai ... tardi per il mio calen-
dario di lavoro. Da molti mesi
avevo già preso l'impegno dian-
dare a Torremolinos-Malaga, in
Spagna, per incontrare gli HO-
GARES DON BOSCO, durante il
loro secondo congresso naziona-
le: il primo l'avevano celebrato
nell'88 con la partecipazione del
Rettor Maggiore.
Il lavoro in Spagna è nella
stessa linea del vostro lavoro,
ma con una proiezione più in là,
in quanto non solo parlano di
'famiglia', ma incontrano cop-
pie, particolarmente giovani
coppie, collegate in una associa-
zione chiamata Hogares don
Bosco.
Gli Hogares rappresentano
un'emanazione e un prolunga-
mento dell'Associazione Coope-
ratori Salesiani.
Sarà importante che teniate
collegamenti, perché, senza an-
dare molto lontano dalla spiri-
tualità salesiana, abbiate un rife-
rimento, se non proprio un mo-
dello, per le attività sul tema 'fa-
miglia' e per le attività 'con le
famiglie'.
Avrei visto volentieri nel vo-
stro programma anche la testi-
monianza o almeno la presenza
degli Hogares don Bosco, che
operano ormai da lunghi anni.
Non solo è importante lavora-
re oggi per la famiglia in Italia.
Per l'Associazione dei Coope-
ratori è essenziale, nello spirito
del Regolamento di Vita Aposto-
lica, lavorare 'da salesiani'.
Non mancano organismi nella
Chiesa di Dio che operano e
s'interessano della famiglia.
La presenza dei Cooperatori
non si pone accanto ad altre isti-
tuzioni in maniera ... quantitati-
va, ma qualitativa.
Credo · indispensabile, quin-
di, riuscire ad indicare alla fami-
glia un cammino di spiritualità,
che sia coerente con le esigenze,
le espressioni e le ispirazioni del-
la spiritualità salesiana.
Credo indispensabile, anco-
ra, riuscire a pensare un'orga-
nizzazione che non ripeta mate-
rialmente altre modalità di ge-
stione di questo settore, bensì
un'Organizzazione capace di of-
frire, nello stile del sistema pre-
ventivo, forme aggregative e
partecipative tipiche ed origi-
nali.
Credo indispensabile, inol-
tre, riuscire a far sentire ai dele-
gati e delegate ispettoriali e loca-
li che devono rendersi non solo
animatori e accompagnatori,
ma anche attenti discepoli di
una realtà specificamente lai-
cale che attende una 'nuova
evangelizzazione'.
Credo indispensabile, infine,
riuscire a guardare un po' più in
là delle mura domestiche, per
inserire la famiglia nei proces-
si evolutivi della società italia-
na, a cui offrire la ricchezza del-
la grazia sacramentale che ope-
ra negli sposi cristiani.
Ho toccato molti aspetti del
problema.
Affido a voi lo studio e l'ap-
profondimento di quanto riter-
rete opportuno.
Don Bosco vi accompagni.
Maria Immacolata e Ausilia-
trice benedica il vostro lavoro e
lo renda fecondo.
Un saluto affettuoso a tutti i
presenti.
Don Antonio Martinelli
consigliere generale
per la famiglia salesiana
MONDO NUOVO
OGNI CENTRO ACS UNA RIVENDITA DI MONDO NUOVO
Fare la richiesta a: Editrice Elle Di Ci - 10096 Leumann (TO) o una Libreria LDC o LES
9

1.10 Page 10

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Il saluto e l'augurio di Don Gianluigi Pussino
IL FUTURO VI ATTENDE
«C :m grato animo mi presen-
to a voi, o rispettabili confratelli
e consorelle in Gesù Cristo»: con
questa espressione Don Bosco
iniziava una sua lettera circolare
del gennaio 1881 indirizzata ai
Cooperatori e Cooperatrici (BS
gennaio 1881, p.1-3) .
E con questa stessa espressio-
ne mi permetto presentarvi il
fraterno saluto e l'augurio da
parte mia personalmente e degli
Ispettori d'Italia e del Medio
Oriente.
Come Ispettore-Delegato CISI
per la Famiglia Salesiana non
posso che compiacermi con voi
ed esprimere la soddisfazione
per questa Conferenza, per la
nutrita partecipazione da parte
vostra, per le tematiche di rifles-
sione che sono state scelte.
Rischia di farci cadere nell'as-
suefazione il parlare e ripetere
continuo dell'importanza, del
ruolo, della dignità, della parte-
cipazione dei laici nell'ambito
della Chiesa. E per i cristiani lai-
ci (Christifideles laici) non man-
cano le occasioni per ribadire e
rinnovare la coscienza di un im-
pegno non solo nell'ambito ec-
clesiale, ma ancor più in quello
civile.
Certamente questa Conferen-
za si carica di una particolare
importanza formativa, innanzi
tutto per voi partecipanti, ma
senz'altro per tutta l'Associazio-
ne a partire dall'ambito italiano,
IO
in vista di una rinnovata co-
scienza su tutta la problematica
che investe l'ambito della fa mi-
glia. Coscienza e conoscenza di
questo nucleo della società civile
ed ecclesiale: la famiglia.
Ma coscienza e conoscenza
non sono sufficienti. Per fedeltà
alla nostra Spiritualità Salesiana
vi invito e vi auguro di sapere e
poter prendere orientamenti
operativi al riguardo, tali che
sappiano incidere concretamen-
te per il rinnovamento apostoli-
co e missionario dei singoli, ma
non di meno per quello dei Cen-
tri locali e dei Consigli a tutti i li-
velli.
Infatti, per questa e per altre
problematiche e realtà, l'Asso-
ciazione per potersi mantenere
viva e sempre portatrice di fer-
menti di novità, fedele alla sua
tradizione, ma proiettata con
coraggio per il futuro, non può
non guardare con attenzione
alle modalità operative di qua-
lunque tematica e anche alle
strutture organizzative, a tutti i
livelli, da quello locale fino a
quello nazionale.
Animazione e governo, for-
mazione degli associati e gestio-
ne delle iniziative, cuore e ragio-
ne, intuito mi_ssionario e saggez-
za operativa non vanno mai di-
sgiunti.
E qui si inserisce il vostro se-
condo grande impegno di questa
Conferenza: le elezioni. Oserei
quasi dire che, per significato e
rilievo, assumono un'importan-
za superiore e decisiva rispetto
ai momenti di studio e di rifles-
sione, pur importanti. Chi dovrà
attuare, guidare, condurre a
compimento gli orientamenti di
questa Conferenza? Per questo
compito che impegnerà tutti gli
elettori sarà ben necessaria la
preghiera per ottenere dallo Spi-
rito la grazia di saper discernere
e orientare le scelte verso chi sa-
rà ritenuto idoneo a svolgere un
servizio per il bene di tutti.
Scienza e competenza, espe-
rienza e prudenza, dedizione e
capacità di governo, visione
dell'insieme, abilità nel ricerca-
re la collaborazione e stimolare
la corresponsabilità sono ele-
menti indispensabili da tenere
presenti nel momento del di-
scernimento.
Dunque coraggio per il futuro
che vi attende!
Abbiamo celebrato ieri la me-
moria del Beato Filippo Rinaldi
che possiamo definire «patrono
speciale» della Famiglia Salesia-
na. A Lui chiediamo una parti-
colare protezione per questa
Conferenza e a Maria, Immaco-
lata e Ausiliatrice dei Cristiani,
chiediamo di esserci ancora una
volta madre e maestra nel cam-
mino di questi giorni.
Don Gianluigi Pussino
Ispettore - Delegato C!Sl
per la Famiglia Salesiana

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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1. La Conferenza Nazionale
dei Cooperatori Salesiani, riunita
a Rocca di Papa il giorno 7 di-
cembre 1992, approva gli orien-
tamenti pastorali per il triennio
1993-96 secondo gli indirizzi
proposti dal Comitato dei Coor-
dinatori, rielaborati e presentati
dal Delegato Nazionale e invita
lo stesso Comitato dei Coordina-
tori, nel dare definitiva stesura al
citato Piano, a tener conto dei
seguenti punti:
a) porre particolare attenzione
alla formazione dei formatori;
b) proporre in via sperimentale
forme associative animate da
Cooperatori impegnati nella
pastorale familiare;
e) porre particolare attenzione
all'inserimento della famiglia
nel sociale, così come emerso
nel corso della Conferenza.
Il tutto tenendo in particola-
re considerazione l'ottica giova-
nile.
2. I Cooperatori Salesiani
d'Italia riuniti in Conferenza Na-
zionale dal 5 all'8 dicembre 1992
danno mandato al Comitato dei
Coordinatori di prevedere una
verifica e/o aggiornamento del
Regolamento Interno degli Or-
gani Nazionali Associativi.
Si ritiene opportuno rivedere
soprattutto l'aspetto dell'anima-
zione dell'Associazione nelle sue
modalità operative. In particola-
re la Conferenza Nazionale dà
mandato al Comitato dei Coor-
dinatori perché si individuino
Consigli Ispettoriali disponibili a
coordinare, in collegamento con
l'Ufficio Nazionale, uno o più
settori di apostolato associativi.
Le mozioni sono state approvate a maggioranza
11

2.2 Page 12

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COOPERA I UKI
SALESIANI
I T IA
I
Iolanda Masotti {al tavolo della Presidenza con Sr. Anna Ron-
chetti e Madre Rosalba Perotti) presenta la sua apprezzata rela-
zione.
I
Don Giovanni Fedrigotti, Consigliere Regionale per l'Italia, Sviz-
?:era e Medio Oriente, porta all'Assemblea il saluto del Rettor
Maggiore e affida ai Cooperatori un trinomio su cui riflettere:
Famiglia-Laicità-Carità.
Sr. Maria Collino, Delegata Centrale, a nome
di tutte le FMA, incoraggia i Cooperatori a te-
stimoniare sempre la vocazione cristiana e sa-
lesiana.
I
Paolo Santoni, Coordinatore Generale, saluta con evidente
commozione e con due anni di anticipo i Cooperatori italiani.
Pierangiolo Fabrini, Consultore mondiale illu-
stra all'Assemblea il prossimo Congresso Re-
gionale che eleggerà il nuovo Consultore mon-
diale per la Regione Italia, Medio Oriente e
Svizzera Cantone Italiano.
OOPERATORI
SALESIANI
ITALIA
I
Graditissima la presenza e la partecipazione di
Don Joseph Aubry e Don Josè Reinoso: il loro
sorriso è approvazione e incoraggiamento.
I
La Cooperatrice Salesiana Paola Spada presenta nell'ambito
della Tavola Rotonda l'esperienza della «Casa della Mamma»
di Roma.
12

2.3 Page 13

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I La Celebrazione Eucaristica dell'B dicembre, presieduta da Don Giovanni Fedrigotti, è stata un vero GRAZIE al Signore
per Maria.
I
Luigi Mainero e il gruppo·canoro di Roma han-
no allietato la serata di fraternità.
Roberto e Vito in primo piano per suscitare sorrisi.. . spontanei.
I La difficoltà, come si vede, era solo nella scel-
ta non nella qualità o nella qualità.
Un momento intenso di partecipazione e di ascolto.
13

2.4 Page 14

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Conosciamo i nostri santi
BEATO FILIPPO RINALDI
«L aparola che più mi fece bene,
fu quando gli dissi che temevo
qualche giorno di farne una delle
mie, fuggendo. Ed egli mi rispose :
"lo verrei a prenderti" " ·
Questa immediata ed affettuosa
risposta da parte di Don Albera,
direttore di Sampierdarena, al gio-
vane ventunenne Filippo Rinaldi
che era in collegio a studiare la
sua vocazione, racchiude una vera
strategia (quella stessa usata già
da Don Bosco) in una situazione
spirituale che si potrebbe definire
così: un non sentirsi chiamato da
una parte e un continuare a chia-
marlo dall'altra.
Conobbe Don Bosco per la pri-
ma volta all 'età di cinque anni a Lu
Monferrato dove Filippo Rinaldi
era nato il 28/V/1856 , ottavo di
nove figli. A dieci anni è condotto
nella Casa salesiana di Mirabello
per gli studi. Vi vede Don Bosco
due volte e lo sente subito suo
amico . Se ne torna in famiglia
dove però gli arrivano lettere da
parte del nostro Fondatore che lo
invita a ritornare : «Le case di Don
Bosco sono sempre aperte per
te». Ma confiderà in seguito: «lo
non avevo nessuna intenzione di
farmi prete ». Don Bosco però la
pensa diversamente. Lo va a tro-
vare nel '74 quando Filippo ha 18
anni e ancora una volta lo invita.
Ancora una volta egli dice di no. Il
Santo ritorna da lui nel '76. Ha or-
mai vent'anni e una proposta di
matrimonio. Ma Don Bosco lo con-
quista definitivamente alla sua
causa . Confesserà poi Rinaldi: «La
mia scelta cadeva su Don Bosco ...
Aveva risposto a tutte le mie obie-
zioni». Indugerà in famiglia ancora
un anno, preoccupato, ai fini sco-
lastici, del mal di testa e dell'oc-
chio sinistro malato. «Vieni! - fu
l'ultimo paziente invito di Don Bo-
sco - Il mal di testa ti passerà e di
vista ne avrai a sufficienza per stu-
diare ».
Ripensando a tutte le resistenze
opposte, esclamerà un giorno:
«Facciano il Signore e la Madonna
che, dopo aver tanto resistito alla
grazia in passato, non abbia più
ad abusarne in avvenire». Quando
il 23 Dicembre 1882, giorno della
sua Ordinazione sacerdotale , si
sentirà chiedere da Don Bosco,
quasi a conclusione del lungo pe-
riodo di discernimento vocaziona-
le: «E ora sei contento?» risponde-
rà con filiale commozione: «Sì , se
mi tiene con lei! ».
Dei suoi 49 anni di sacerdozio, i
primi venti lo vedranno Direttore a
Mathi Torinese , poi a Torino «S.
Giovanni Evangelista», poi a Sar-
rià in Spagna . Nel '92 è nominato
Ispettore della Spagna e del Porto-
gallo: in nove anni farà nascere
ben sedici nuove Case salesiane.
Nel 1901 Don Rua lo chiama a suo
fianco come Prefetto Generale del-
la Congregazione. Svolgerà que-
sto compito per un ventennio . In
un ruolo apparentemete burocrati-
co, fece cose da lasciare il segno.
Diede impulso organizzativo agli
Exallievi: «Gli Exallievi - diceva -
sono il frutto delle nostre fatiche .
Noi nelle nostre Case non lavoria-
mo perché i giovani siano buoni
solo mentre stanno con noi , ma
per farne dei buoni cristiani. Per-
ciò l'opera degli Exallievi è opera
di pe rseveranza. Ci siamo sacrifi-
cati per loro e il nostro sacrificio
non deve andare perduto ». Fondò
le VDB (il ramo secolare della no-
stra Famiglia): iniziò con un grup-
po di tre , oggi sono c irca un mi-
gli aio. Divenne soprattutto un
esperto direttore di spirito : si leva-
va prestissimo al mattino e dopo
aver celebrato, iniziava alle cinque
le sue due ore di confess ionale.
Gli ultimi nove anni, lo vedranno
alla guida suprema della Congre-
gazione: succederà a Don Albera
il 24 Aprile 1922.
Quando fu eletto Direttore la pri-
ma volta , scrisse a Don Barberis:
«lo direttore! Ma non sanno che è
affidare alla rovina i poveri giova-
ni? lo stupisco a pensarci». Eletto
Rettor Maggiore dirà: «Vi assicur"b
che per _me è una grande mortifi-
cazione; pregate il Signore perché
possiamo non guastare ciò che
hanno fatto Don Bosco e i suoi
successori». Ma il suo Rettorato fu
quanto mai fecondo . La Congrega-
zione si sviluppò ulteriormente: i
Salesiani da 4000 salirono a 8000.
Egli percorse l'Italia e l'Europa per
conoscere il più possibile de visu.
Incrementò le Missioni. Da novello
sacerdote aveva chiesto lui di an-
dare in missione. Ma Don Bosco
gli disse di no: «Tu starai qui. In
missione manderai gli altri ». Ne
manderà 1868!
Tra i volti dei santi salesiani , a
caratterizzare il quello di Don Ri-
naldi è la nota della paternità. Da
Direttore, a 33 anni , si era propo-
sto: «Carità e mansuetudine con i
confratelli, sopportando qualunque
cosa possa avvenirmi ». Da Ispetto-
re dirà: «Sarò padre. Eviterò i
modi aspri. Quando verranno a
parlarmi non darò loro a vedere di
esser stanco o di aver fretta ». Da
Rettor Maggiore , Don Francesia di-
rà: «Gli manca soltanto la voce di
Don Bosco. Tutto il resto ce l'ha».
Prima di morire , un evento lo
riempirà di straordinaria gioia: la
Beatificazione di Don Bosco il
2/9/29. Guiderà a Roma una folla
di 15.000 persone .
Stava per iniziare l'anno cin-
quantesimo del suo sacerdozio,
quando si spense serenamente il
5/12/1931.
Pasquale Liberatore
14

2.5 Page 15

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ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
Ufficio Nazionale
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA - Tel. 06/44.60.945 - FAX 06/44.63.614
PARTE
RISER VATA
ALL'U FFICIO
Codice pellegrinag gio
Gruppo
Part ecipa nte
MODULO D'ISCRIZIONE
PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA
dal 7 al 13 aprile 1993
COGNOME E NOM E (1)
RESIDENZA
PROVINCIA
SESSO
(indicare con X)
I M
F
CO DICE AVVIAM. POSTA LE
INDIRI ZZO
TELEF O NO
LUOGO DI NASCITA
DATA 0 1 NASC ITA
CITT A DIN ANZA
IN ALBE RGO: STANZA INSIEM E CON
PASSA PORTO N°
DATA DI RI LASCIO O RINN OVO
TESSERA TGS 1993
TRAVEL ASSISTANCE CARD 1993 N°
Quota iscrizione (L. 200.000) versata il
.... ... ... .. ... ... .... a mezzo
TGS 1993 + CARD 1993 (L . 10.000) versata il
.. .... ... ...... ....... .. a mezzo
Saldo versato il .
............. ... ...... ....... .. .. .... . ... a mezzo .............. ...... ... ........ ........... .
Data
Firma del richiedente
ATTENZIONE! Il modulo va riempito in tutte le sue voci scrivendo a macchina o in stampatello.
(1) Le signore dovranno indicare prima il cognome da nubili e poi quello da maritate.
1----------------------·---~-------- --------~
I.
\\VI
Per i pagamenti servirsi del c.c.p. n. 45256005 intestato a COOPERATORI SALESIANI -
UFF. NAZIONALE - Via Marsala , 42 - 00185 Roma ·
J'o
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2.6 Page 16

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PASQUA 1993 IN TERRA SANTA CON L'ACS
L'ASSOCIAZIONE COOPERATORI SALESIANI
in collaborazione con l'Opera Romana Pellegrinaggi-Quo Vadis
promuove da mercoledì santo 7 aprile 1993 a martedì dopo Pasqua 13 aprile 1993
un PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA col seguente programma di massima
7 AP.RILE - Mattino: partenza in aereo da ROMA per TEL AVIV. Pranzo a bordo. Arrivo e trasporto in pullman a
NAZARETH (o TIBERIADE). Cena e pernottamento.
8 APRILE - NAZARETH (o TIBERIADE). Pensione completa . Mattino: visita alla Grotta dell'Annunciazione, Nuova
Basilica, Chiesa di S. Giuseppe e salita al MONTE TABOR (Santuario della Trasfigurazione). Pomeriggio,
partenza per Haifa e visita del Santuario «Stella Maris» su l Monte Carmelo.
9 APRILE - Da NAZARETH al MONTE DELLE BEATITUDINI , TABGA (primato di S. Pietro) e CAFARNAO (Casa di S.
Pietro e Sinagoga). Traversata in battello del Lago di Tiberiade . Pranzo. Pomeriggio: sosta al fiume
Giordano ed a CANA. Rientro a NAZARETH (o TIBERIADE) per cena e pernottamento.
10 APRILE - Da NAZARETH a GERICO, QUMRAN (Mar Morto) e GERUSALEMME. Pranzo. Nel pomeriggio, visita al
Monte Sian, Cenacolo e Dormizione. Cena e pernottamento.
11 APRILE - GERUSALEMME. Pensione completa. Messa di Resurrezione al S. Sepolcro. Visita della Basilica e del
Calvario. Pomeriggio: Monte degli Ulivi (Getsemani, Orto degli Ulivi, Basilica dell'Agonia, Tomba della
Madonna, Cappella del Pater Noster, Cappella del Dominus Flevit, ecc.).
12 APRILE - Da GERUSALEMME a BETLEMME (Basilica della Natività, Grotta di S. Girolamo). Pranzo. Nel pomerig-
gio ad EIN KAREM (S. Giovanni Battista) ed EMMAUS. Rientro a GERUSALEMME per cena e pernotta-
mento.
13 APRILE - GERUSALEMME. Prima colazione. Visita della Città Vecchia (Basilica di S. Anna, Piscina Probatica,
Spianata del Tempio con le Moschee di Omar e di Al Aqsa, Muro Occidentale). Pranzo. Nel pomeriggio,
trasferimento in pullman a TEL AVIV e partenza in aereo per ROMA.
Quota indicativa: L. 1.200.000 a persona {di cui 200.000 all'iscrizione).
La quota comprende: viaggio aereo ROMA per TEL AVIV e ritorno {classe turistica, aerei jet di linea); tasse d'imbarco;
transfer di partenza; pensione completa dal pranzo del 1° giorno (in aereo) al pranzo del 7° giorno {bevande escluse);
trasporti in pullman, visite ed escursioni; assistenza tecnico-religiosa. Albergh i di 2• categoria o «Casa Nova» (camere
a 2-3 letti con bagno o doccia).
La quota non comprende: i facchinaggi, le mance, gli extra, il transfer di ritorno.
Viaggio di andata: partenza da Roma-Fiumicino: mercoledì 7 aprile alle ore 12,30 (essere all'aeroporto alle ore 10,30) -
arrivo a Tel Aviv ore 16,45.
Viaggio di ritorno: partenza da Tel Aviv martedì 13 aprile ore 17,10 - arrivo a Roma-Fiumicino ore 19,45.
Per partenze da altri aeroporti italiani in coincidenza con Roma-Fiumicino supplemento di L. 50.000.
È richiesto il Passaporto individuale.
RINUNCE E RIMBORSI: Chi in qualsiasi momento rinuncia al viaggio perderà l'importo versato a titolo di iscrizione. Per i
ritiri che si verifichino da 30 giorni prima della partenza fino a 5 giorni prima della partenza verranno addebitati, oltre al-
l'acconto versato come iscrizione, anche gli importi dei servizi già pagati dal l'Organizzazione e non più recuperabili. Non
spetta alcun rimborso a chi per qualsiasi ragione (anche per forza maggiore) rinuncia al viagg io a partire dal 4° giorno
prima rispetto a quello della partenza, o non si presenta al raduno, o interrompe il viaggio già iniziato, oppure non potes-
se iniziare il viaggio stesso per ir'regolarità o dimenticanza del Documento necessario per l'espatrio. Le rinunce dovranno
essere comun icate per iscritto.
Termine delle iscrizioni: 1° febbraio 1993.
Saldo della quota: marzo 1993.
Tutti i partecipanti al Pellegrinaggio verranno dotati della TESSERA TGS 1993 e di TRAVEL ASSISTANCE CARD 1993
dell'ITAL ASSISTANCE (quota complessiva L. 10.000)
Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a:
ASSOCIAZIONE COOPERA TORI SALESIANI
Via Marsala, 42 - 00185 ROMA - Tel. 06/44.60.945 - Fax 06/44.63.614
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