3. Spirito salesiano, e in esso specialmente la dimensione
mariana, che non è per noi un intimismo individualista, ma un
atteggiamento fortemente ecclesiale (basti considerare il rap-
porto tra Ausiliatrice e Madre della Chiesa!). In D. Bosco e nella
spiritualità salesiana la devozione a Ma.ria Ausiliatrice è come la
sintesi cli luna una mentalità apostolica esplicitamente ecclesia-
le: perciò il rilancio della devozione alla Madonna comporta la
riscoperta del sistema e del progetto apostolico di D. Bosco.
Perciò credo che essere C. aon è un obbligo cristiano, ma è un
vero e puro dono della Madonna1
E' necessario e urgente che questa riscoperLa avvenga come
risposta al nosn·o desiderio cli essere Chiesa. La nostra è una
spiritualità dell'azione che colliva la vita interiore e incrementa
l'unione con Dio celebrando continuamente la «liturgia della
vita» (NRC, 5) che trova nell'Eucarestia il suo culmine.
Ed è l'Eucarestia che ci rende Chiesa, cioè Assemblea con-
vocata da Dio. E' la for.la dell'Eucarestia che ci rende allenti alle
esigenze delle persone, e perciò ci impegna nel mondo come
apostoli. Oserei <lire: più il C. è •eucaristico» e più è apostolo e
viceversa: più vuole essere apostolo autenticamente salesiano
più deve essere «eucaristico» (la devozionemariana èin ordfoe e
in funzione del metodo e progetto apostolico; la devozione eu-
caristica invece è in ordine e in funzione dell'uso e attuazione
degli stessi, pur entrando ambedue nei contenuti e obiettivi del
progetto).
■ li pia.no di impegno per quest'anno ci chiede proprio una
presenza specifica nella F.S., nella Chiesa e nella società. Non
enumero le proposte operative, ma sottolineo solo due esigenze:
I. Esigenza di serietà • professionale» (di professione di fe-
de): è in gioco la credibilità del.la nostra stessa vocazione di
apostoli e della nostra testimonianza cristiana. Il Rettor Mag-
giore afferma che il C. è « un cattolico di qualità•·
2. Esigenza di sviluppare il nostro senso di appartenenza alla
F.S.: per alimentarlo è necessario
- incontrarsi per pregare, riflettere e studiare la nostra vo-
cazione una e pluralista:
- coUaborare reciprocamente nella realizzazione del pro-
gello pastorale, in modo che il 'movimento' salesiano rL~ulti più
incisivo e 'diffusivo';
- realizzare una pastorale vocazionale della F.S.: non è fare
proselitismo indebito e anacronistico, ma è moltiplicare una
chiamata eh.e noi riteniamo un dono gratuito: il fatto che Era i
nostri destinatari esca qualcuno che condivida e voglia vivere la
nostra spiritualità e il nostro impegno è indice della riuscita della
nostra azione, o meglio, della presenza cli Dio Era noi e della
bontà del progetto che perseguiamo. A questo punto dovremo
solo rendere grazie a Lui che chiama.
E in questa pastorale vocazionale siamo sollecitati (NRC arL
IO) ad una maggiore attenzione ai lavoratori.
■ Concludo ritornando all'idea della vocazione del Coopera-
tore in seno alla Famiglia Salesiana: essa è una vocazione seco-
lareinnestata in una vocazione religiosa: è un dato 'costitutivo'.
Non sono solo i vincoli giuridici che legano gli S.D.B. (e, in un
certo senso, le F.M.A.) ai Cooperatori e nemmeno solo i vincoli
derivami dalla comune missione. Oserei dire che è «l'istinto di
conscn-a7Jone• reciproca: ossia la vocazione del Cooperatore è
naia e 'funziona' in complementarietà con un'altra vocazione,
quella di consacrazione religiosa; come anche la vocazione reli-
giosa delle F.M.A. e S.D.B. diverrebbe una deforma1ione (un
autc.ntico aborti;,) del progeuo ecclesiale di D. Bosco senza la
presenza dei Cooperatori. Per ritrovare la nostra identità vera e la
nostra autenticità abbiamo bisogno di scoprirci famiglia nello
spirito di D. Bosco, per poter insieme riconoscere e proclamare
Dio come nostro Padre, e così ritrovare in tulli gli uomini i [igli
della Chiesa di Cristo!
CONFERENZE ANNUALI
NUOVO STILE
Come già è stato fatto nel precedente numero, riportiamo in
sintesi alcune relazioni di tenlativl fatti In a/cunl Centri per dare
un volto nuovo alle nostre Conferenze annuali. Sono tentativi;
bisogna ancora fare della buona strada. Ma cominciare è già
molto.
■ CONEGLIANO VENETO - Incontro ore 9 della FAMIGLIA SALE-
SIANA: scambio saluti - caffè - vendila lavori pro missioni. Ore 9.30
presentazione del vari gruppi operanti nella FAMIGLIA SALESIANA DI
CONEGLIANO - CONFERENZA - Interventi ed esperienze. Ore 11,30 S.
Messa seguita dal pranzo.
• Sono certa però che la relazione non riuscirà a tradurre Il•clima • di
gioia, di amiciz.la, di Impegno nel partecipare e successivamente dialo-
gare Intorno al tema trattato. Ho fiducia che, come a Conegliano, anche
In altri centri si stiano impostando In questo modo nuovo le Conferenze
annuali•.
• FAGNANO CASTELLO (Cosenza) - Confessione di numerose
persone. Quindi Messa con omelia. L'argomento della conferenza è
stato trattato esaurientemente. Il momento più importante è stato quello
in cui 23 nuovi Cooperatori sono entrati a far parte ufficia/mente de/-
l'Associazione; a ciascuno di essi è stato consegnato l'attestato di ap-
partenenza. Dopo la S. Messa si è festeggiato questo avvenimento. Altri
presenti hanno spontaneamente chiesto di far parte della famiglia dei
Cooperatori.
■ CHIERI - Ore 16 in S. Margherita: Incontro di preghiera con ado-
razione, promessa di neo Cooperatori, omelia.
Quindi Conferenza annuale a cui è seguita la scenetta teatrale
• L'Oratorio al tempi di Don Bosco•· Infine lotteria per Trelew.
• TORTONA (Alessandrfa) - Ore 15: Conferenza In stile nuovo. Ore
16: Messa in onore di S. Giovanni Bosco e in suffragio del CC. defunti.
Dopo Messa, incontro fraterno con scambio di Idee e picco/o rinfresco.
allietato dal canto del gruppo giovanile, aspiranti cooperatori.
• CAVAGLIA' (Novara) -Fin dal mattino presso le FMAsl accolgono I
convocati. SI partecipa alla Messa parrocchiale celebrata dal Delegato
ispettorlale con omelia su Don Bosco; segue Il pranzo fraterno In risto-
rante. Al pomeriggio: la Conferenza presso le suore.
La qualità del partecipanti dimostra la validità dell'iniziativa accolta
dal sindaco, dal vicario, dal medico, dalle suore e da altre personalità. Fu
una testimonianza che Il lavoro svolto dai Salesiani non soltanto produce
ancora •nostalgia ., ma ravviva sempre più un vero legame nello spirito
di Don Bosco.
• VERONA (S. Zeno) - La segretarla diede Il benvenuto e, ricordati I
derunti del semestre precedente, diede la parola al relatore. che svolse Il
tema con vlvacita salesiana. Il delegato presentò quindi la «Famiglia
esterna• ai molti presenti; parlò del Bollettino Salesiano e della stampa
di casa nostra, invitando ad aderire. Presentò anche la nuova iscritta che
avrebbe fatto la sua promessa durante la Messa, concelebrata poi alle
ora 17.
■ CISTERNINO (Brindisi) - Sl Illustra l'Incontro-assemblea: difatti
sono presenti tutti I Cooperatori anche quelli che per vari motivi sono
assenti agli incontri mensili. Il Vicario dell'Istituto porge il saluto a nome
del Direttore assente, informa i presenti sull'andamento della Casa. Si
passa alla Conferenza, apprezzata nell'impostazione e nella dottrina.
Alla fine si apre un dibattito delucidatlvo sul Sistema Preventivo. Alle ore
19 Messa In onore di S. Francesco di Sales.
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