Tali attitudini spirituali ne gene-
rano una terza, quella che S. Igna-
zio indica nell'offerta della contempla-
zione del Regno; «Quelli che vor-
ranno amare di più e distinguersi nel
servizio del loro Re eterno e Signore
universale... faramw un'offerta di più
alto valore•>. Non solamente l'atten-
zione e la sottomissione alla grazia,
ma l'offerta personale per liberarsi
da tutte le pastoie dell'egoismo, e
l'iniziativa del combattimento contro
tutte le forze che accecano ancora e
impediscono di essere aperti com-
pletamente alla grazia. Solo aUora si
completa, nella libertà e nella serenità,
la scoperta della grazia presente in
ogni istante della propria vita.
CONTENUTO DEGLI ESERCIZI
SPIRITUALI
Il testo ignaziano comprende;
I. Gli Esercizi propriamente detti,
e cioè meditazioni, contemplazioni,
esami di coscienza e altri modi di
pregare.
2. Un certo numero di consigli e
di istruzioni, che spiegaµ.o come
debba essere adattato l'andamento
generale degli Esercizi ai diversi
gruppi di persone o agli individui,
secondo le diverse capacità, circo-
stanze, necessità e disposizioni; e in
particolare come debbano essere fatti
i veri Esercizi e come l'esercitante
debba essere aiutato e incoraggiato
nelle difficoltà, che potrà incontrare
lungo gli stessi Esercizi. Queste
istruzioni sono indirizzate per la
maggior parte, a coloro che danno gli
Esercizi agli altri. L'intero testo è
fatto per Qirettori e non può essere
messo in mano agli esercitanti, tran-
ne nel caso in cui lungo studio ed
esperienza li abbia resi capaci di
usarlo ed applicarlo senza guida
esterna.
Le meditazioni e le contemplazioni
sono distribuite in quattro parti, che
S. Ignazio chiama «settimane •>, cia-
scuna delle quali può essere accor-
ciata o allun~ata. sec_~ndo che l'ese~.-
c1tante ne r1cav1 p1u presto o piu
tardi il frutto speçi-fico. Tuttavia nè
l'esercitante, nè il direttore vi tro-
veranno meditazioni elaborate e pron-
te per l'uso, ma soltanto il materiale
e le direttive per svilupparle. Anche
nei pochi casi in cui la materia è
fornita piu abbondantemente, si ha
piuttosto un abbozzo, che il direttore
dovrà sviluppare ed applicare.
Il metodo per fare questo bisogna
impararlo mediante lo studio attento
del testo ignaziano e anche del com-
mento e delle ~ Note Supplementari 1>.
Non basta che il testo sia letto qualche
volta: ma è necessario un lungo e
minuzioso studio perchè il suo inse-
gnamento sia afferrato nell'insieme e
nella parti. In certi passi, quasi ogni
parola deve essere attentamente pe-
sata, e una parte del testo confron-
tata con un'altra, cosi da mettere
assieme tutto ciò che abbia atti-
nenza con qualche punto particolare;
le varie parti del testo, infatti, non
sono messe nell'ordine che può
essere richiesto dall'uso.
Inoltre il « Direttorio •>, molte volte,
consiglia quali istruzioni siano appli-
cabili a ciascuna <• settimana •>, e
quando e come debbano essere ap-
plicate.
Gli Esercizi inticri richiederebbero
un periodo di circa trenta giorni; ma
possono essere accorciati e adattati a
corsi di w1a sola settimana o anche
meno. Per quelli che desiderano
farli in forma completa, l'ordine degli
Esercizi dovrebbe essere seguito at-
traverso le quattro «settimane >l.
Per quelli che desiderano un corso
di una settimana soltanto o meno, è
necessario fare una selezione, avendo
cura di scegliere quelle meditazioni e
contemplazioni, che possano essere
piu adatte al carattere e alle circo-
stanze degli esercitanti e allo scopo
cui essi mirano.
Ma in ogni corso, dovrebbero essere
incluse il maggior numero di medi-
tazioni che sono chiamate« principali•>
(Principio e Fondamento - del
Regno - tre classi di uomini - due
vessilli ecc.). perchè esse sono la
vera anima degli Esercizi. Tutte le
altre meditazioni e contemplazioni,
se non. sono riferite a quelle e con-
dite con il loro spirito e insegnamento,
perderebbero gran parte della loro
forza, e gli Esercizi non avrebbero
lo speciale carattere e i frutti voluti da
S. Iinazio.
Gli Esercizi si aprono con la con-
siderazione del fine dell'uomo e delle
creature. Questa si chiama << prin-
cipio e fondamento •>, perchè da
essa si deducono tutte le verità
pratiche, che i successivi esercizi
insegnano, e su di essa è costruito
l'intero edificio della vita spirituale,
come S. J~azio lo concepisce. Quindi
nella' << pnma settimana•> si è con-
dotti a meditare il peccato e sulle sue
conseguenze, per arrivare al penti-
mento e alla conversione.
La « seconda settimana •> inizia con
la meditazione del Regno di Cristo, in
cui si contempla nostro Signore come
Re e grande Capitano della salvezza,
il quale chiama tutti gli uomini a
seguirlo nella sua lotta contro il pec-
cato, il mondo e il demonio. Come
realizzare questo, viene detto nella
meditazione delle Due Bandiere e
in tutte le contemplazioni sui Misteri
e insegnamenti della vita di Gesu.
Egli è la Via, la Verità e la Vita.
Si deve seguire in qualunque via e
in qualunque grado d'imitazione,chia-
mi. Perciò bisogna considerare in
quale stato di vita vuole essere ser-
vito i o, se lo stato è fissato, quale
passo avanti vorrebbe che si facesse
per corrispondere pio perfettamente
alla grazia che dà a ciascuno. Così
la seconda settimana si chiude con
<<l'elezione>>.
NelJa << terza settimana», che è
consacrata alla contemplazione della
Passione, ci si rafforza nelle proprie
risoluzioni e ci si prepara a tutto ciò
che può far soffrire, meditando sulla
costanza, coraggio e pazienza di
nostro Signore.
Finalmente nella <• quarta setti-
mana •>, in cui si contempla Gesù
risorto e glorificato, si è invitati ad
esultare con lui, nel suo trionfo e
nella sua gioia, e acquistare coraggio
e speranza per se stessi, chiamati
ormai a vivere nella pptenza della sua
Risurrezione, in attesa di parteci-
pare alla sua gloria in cielo. Poi,
per coronare tutto, S. Ignazio pro-
pone un «esercizio », che chiama
<• Contemplazione per ottenere Amo-
re•>. <• Noi amiamo Dio, perchè,
Egli, per primo, ci ha amato e
essendo via d'amore, ci ha dato
abbondantemente di ciò che è suo.
Tutto ciò che noi siamo e abbiamo
è dono suo; in risposta quindi al
suo amore, non possiamo fare altro
che restituirgli quanto Egli ci ha
dato».
Si può notare che lo schema di
tutti gli Esercizi è già tracciato nel
Capo XII, 1-2 dell'Epistola di S. Pao-
lo agli Ebrei.
Gli Esercizi Spirituali sono princi-
palmente la registrazione dell'espe-
rienza personale di S. Ignazio, fatta
a Manresa; ed è questo che ne costi-
tuisce la vitalità e potenza. Cosi essi
sono insieme la fedele testimonianza
della lotta personale di un'anima
nella sua via verso Dio, e un ordine
e un metodo che abbraccia gli stadi
successivi, attraverso cui ogni anima
necessariamente passa nel suo pro-
gresso dal peccato e dal suo io alla
completa conversione e santificazione.
Gli Esercizi seguono tutto un ordine
logico, e le meditazioni e contem-
plazioni hanno tra loro un rapporto
psicologico, mirabilmente adatto allo
scopo desiderato. Essi formano un
tutto organico, di cui ciascuna parte
poggia su ciò che precede ed è il
presupposto di ciò che segue.
Inoltre niente negli Esercizi va
oltre le più semplici e più fondamen- 39