CAPACCIO (Salerno)
Capaccio, un grosso centro della provincia di Sa-
lerno, è legato a Don Bosco dal ricordo di un Chierico
salesiano del paese, le cui ,;poglie sono custodite nel
locale cimitero e sono meta di pellegrinaggi, per le
grazie attribuite alla sua intercessione.
Nel ricordo di questo figlio di Don Bosco, una ze-
lante Insegnante, la sig.na Lina Stabile, con l'appog-
gio del Rev.mo Parroco, Mons. Guazzo, ha saputo
realizzare un Centro di Cooperatori che mirano a
diffondere lo spirito di Don Bosco e a realizzarne il
programma di apostolato.
Domenica r1 maggio, il Delegato Ispettoriale si è
recato sul posto per la consegna dei diplomi e la se-
conda conferenza annuale. Per desiderio del Parroco
ha parlato ai giovani di A. C., al popolo radunato
per il mese mariano, e a tutte le l'vlesse, illustrando
il bene che nel nome di Maria Ausiliatrice Don Bosco
ha operato e continua a operare per mez?.o dei suoi
figli e dei Cooperatori salesiani. Dopo la lVIessa par-
rocchiale, segui la benedizione e la distribuzione dei
diplomi ai presenti, ai quali il Delegato Ispettoriale
ha spiegato la missione del Cooperatore salesiano.
SETTEFRATI (Frosinone)
Da oltre un anno si è costituito un piccolo centro
della Pia Unione Cooperatori, con un Decurione che
ne alimenta la vita.
Si tratta di iscritti che hanno compreso a pieno lo
spirito dell'Unione e fanno apostolato pratico attuando
il Regolamento e vivendo uniti alla Famiglia salesiana.
Qualcuno ha partecipato agli Esercizi, qualche altro
ha preso -parte al Pellegrinaggio a Torino, e tutti cer-
cano di essere i maggiori sostenitori delle opere par-
TOCchiali.
Nell'estate scorsa hanno curato l'inaugurazione di
un grandioso monumento a Don Bosco, che festeg-
giano ogni anno il 31 gennaio in modo solenne.
1 Salesiani che nel periodo estivo vanno a Settefrati
con gli aspiranti, assistono gli iscritti, che pian pjano
aumentano di numero e di attività.
SLIBMA - MALTA
Per la prima volta i Cooperatori e le Cooperatrici
furono radunati nel salone dell'Oratorio Salesiano. Il
Direttore Don G. Mangion, tenne loro conferenza
spiegando le origini, gli sviluppi e il presente risveglio
della Pia Unione e ìnvitò i presenti a lavorare nelle
varie attività proposte da Don Bosco, specialmente
a favore dei ragazzi dell'Oratorio.
Il Delegato regionale Don Farrugia ribadi il con-
cetto del vero cooperatore, secondo il pensiero di
Don Bosco e accennò all'argomento vitale delle voca-
zioni e ai vantaggi spirituali.
Si concluse co·o la strenna del Rettor !\\,faggiore e
la Benedizione di Maria Ausiliatrice.
VITTORIA - GOZO
Il Delegato regionale dei Cooperatori Salesiani, la
sera del 7 marzo, tenne la prima conferenza a 60 Coo-
peratori e Cooperatrici, radunati nel salone dell'Ora-
torio • Don Bosco». Egli esordl con riportare il pen-
siero di Don Il<>sco: t l'oplfl'a dei Cooperatori è fatta
per st uotere dal languore ili cui gi.acci<mo t.anti cristiani
e d~IJ011dere l'energia della carità i.
Spiegati in breve i vantaggi che godono gli ascritti
a quest'opera e fatto cenno alla strenna del Rettor
Maggiore, concluse l'adunanza con infervora.re i pre-
sent.i a jntervenire alla conferenza mensile e a paTte•
cipare alle iniziative di apostolato.
Qualche anno fa fui invitata in
casa di un professore di Liceo,
venerando per la sua età di 89 anni,
il quale, accidentato da molto
tempo, e.ra immobilizzato su di
una poltrona.
Dai familiari mi fu detto che
chissà da quanti anni non fre-
quenta1•a i Sacramenti.
Spessissimo m'intrattenevo con
lui e, nelle lunghe conversazioni e
discussioni, non mancavo mai di
parlargli di Gesù,, della Celeste
Ausiliatrice, di una eternità a cui
dobbiamo seriamente pensare.
Condivideva in pieno j miei senti-
menti ma, quando si trattava l'ar-
gomento Confessione e Comunione,
la risposta era sempre negativa.
Si può immaginare quale pena
fosse per me. li demonio resisteva,
ma io non mi stancavo di pregare.
Una sera fui chiamata urgente-
mente da quella famiglia: il Pro-
fessore stava male. Vicina al suo
letto, sola, perchè i familiari non
avevano il coraggio di aprirgli le
porte del Paradiso, dopo aver dato
uno sguardo al Crocifisso che era
a capo del letto, lo esortai a con-
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fessarsi. Ad un suo lieve cenno
che mi parve affermativo, mi preci-
pitai alla Chiesa del Gesù e tornai al
suo capezzalecon un padre Gesuita.
Ardua fu l'impres11 pcrchè,
quando sembrava che tutto fosse
un fatto compiuto, l'ammalato ri-
fiutò di confessarsi. In nome di
Djo mi accostai nuovamente al suo
capezzale e lo convinsi che la con-
fessione non era oltro che un atto
di pentimento del male commesso...
Quando il padre Gesuita uscì
dalla stanza, es.cla,nò commosso:
«Si è confessato!~- Erano 60 anni
che non si accostava al sacramento
della Confessione.
Non so descrivere l'accoglienza
che il moribondo mi fece quando
rientrai nella. sua camera: con gli
occhi ormai fissi, ma col sorriso
sulle labbra, con voce impercerti-
bile, disse: • Grazie, figlia mia,
grazie!•. Da quel momento entrò
in agonia e l'indomani all'alba si
trovò fra le braccia di Gesù mi-
sericordioso.
Altre esperienze mi banno di-
mostrato che l'apostolato porta i
suoi frutti.
Alcune signorine di mia co-
noscenza, buone ma indolenti in
materia religiosa, non vanno a
lvlessa neppure la domenica per
il gran da fare. Praticamente la
salvezza dell'anima per loro è cosa
secondai::ia. Grado grado con per-
~uasive _parole, precedute dal-
l'esempio, sono riuscita a far an-
dare a Messa ogni dòmenica una
di loro. Dopo due anni, la mede-
sima nel Santuario della Madonna
dell'Arno si accostava alla Mensa
Eucaristica.
Sono vittorie della infinita mi-
sericordia di Dio.
Non vi è maggiore soddisfa-
zione per me che quella di visitare
i malati, nei quali vedo Nostro
Signore. Quasi ogni sera vado
fuori Napoli a trovare la madre
anziana di una mia amic.-,, che per
ima· caduta è rimasta immobile su
di una sedia. La carezza di quella
oara vecchietta mi commuove per-
chè penso sja quella di Gesù...
Prego affinchè tutte le Coopera-
trici salesiane sentano , ·iv o il bi-
sogno di avvicinarsi al prossimo
malato nell'anima n ne.I corpp.
U11(1 Cooperatrice Salesiana
deJ Centro di Napoli
R. Conseroato,·io ~ S. Caterina •