è prescritta nessuna opera esteriore,
ma si raccomanda ÙJro la modestia
negli abiti, la frugalità nella mensa,
la semplicità nelle suppellettili do-
mestiche, la castigatezza nei di-
scorsi, l'esattezza nei doveri del pro-
prio ufficio ,>. Lì troviamo la vera
logica profonda e che corrisponde
proprio alle esigenze attuali. In
questo mondo del comfort, del
lusso, del denaro mai bastante,
sempre di più in questo mondo di
lussuria, ecco, lì troviamo le chia-
mate del Vangelo, i consigli evan-
gelici che S. Giovanni Bosco vi ha
proposto in modo particolare. E
questo, vedete, vi metterà in un
modo più facile, più naturale, alla
scuola dell'apostolato; perchè più
fedeli a queste virtù essenziali che
il Vangelo ci propone, sarete più
ricchi e più disponibili per rispon-
dere all'attesa della Chiesa, che
oggi chiama sempre di più al-
l'apostolato.
E anche lì bisogna rinnovare,
forse, le disposizioni del vostro es-
sere per ascoltare le chiamate della
Chiesa, che adesso si fa sempre più
missionaria in tutto il mondo. Io
ho dimenticato, all'inizio, di dirvi
che sono lettore fedele del Bollet-
tino Salesia1w, che ricevo in due
edizioni: l'edizione italiana e quella
francese, che non si ricopiano, e
dunque ho un arricchimento. E
sempre di più si vede la presenza e
l'apostolato della grande Famiglia
Salesiana in tutte le parti del mondo.
È una ricchezza, ma, affermo,
mai risponderete abbastanza a que-
sta chiamata. Perchè si vedono
adesso tutte queste chiamate del
mondo, e non si possono soddi-
sfare. Io ho la grazia di essere a
contatto con molti missionari nel
quadro delle opere pontificie delle
Missioni, e di sentire le loro ne-
cessità. Leggevo recentemente il
Bollettino Diocesano di Kotonou
nel Dahomey. L'Arcivescovo afri-
cano parlava del suo Seminario
maggiore e diceva: «Quest'anno
avremo due sacerdoti; per tre anni
poi non ne avremo, perchè non ci
sono seminaristi. E poi speriamo
per più tardi, perchè ve ne sono
tre nel secondo anno>>. Vedete que-
sto popolo immenso che spera due
sacerdoti quest'anno, che spera,
forse fra tre anni, di averne due
altri: sono cose drammatiche!
E il Papa due anni fa faceva que-
sta costatazione: nel 1952 dai paesi
occidentali ne sono partiti come
missionari 850; nel 1956 - dieci
anni fa - 200 i.n meno (650); nel
1961, la metà: 330. E nel campo
finan7,iario alle domande ango-
sciose di questi Vescovi o religiosi
missionari, in genere si può ri-
spondere per metà o per un terzo
delle loro domande. E quando si
vedono tutte le ricchezze, sia in
uomini che in mezzi, che si tro-
vano in Occidente, questo fa male.
È vero che a sostituire in una certa
misura i Missionari sacerdoti, re-
ligiosi e religiose, ci sono i missio-
nari laici, e questo non va sotto-
valutato; però, diceva uno dei Ve-
scovi missionari : bellissimo ! li ac-
cogliamo, fanno tanto del benel
Ma si prestano per qualche anno,
non è che si diano veramente.
Certo è molto e sarebbe necessario
sviluppare sempre di più questo
apostolato. Voi avete forse sentito
parlare di una proposta. I paesi che
si dicono moderni hanno anche
un'armata permanente che spende
uomini e milioni. Diceva un Ve-
scovo missionario: (( Lo Stato è ca-
pace di obbligare al servizio mili-
tare la più parte dei giovani maschi.
Perchè la Chiesa non potrebbe su-
scitare, per amore di Dio e delle
anime, un certo servizio di apo-
stolato per due anni e non solo
per ragazzi, ma anche per ra-
gazze?,>.
Al Congresso Missionario ita-
liano dell'anno scorso ho letto que-
sta relazione che mi pare fonda-
mentale: «Fintantochè la preoccu-
pazione missionaria rùnarrà una
cosa, sì, grande, bella, ma margi-
nale (un giorno all'anno, una set-
tùnana all'anno), fino a tanto che
non farà parte della vita stessa della
Chiesa, delle parrocchie e delle or-
ganizzazioni, l'espansione. della
Chiesa non potrà farsi l).
Q uesto aspetto missionario per
i paesi lontani non ci fa dimenti-
care affatto il lavoro missionario
nei nostri paesi così detti cristiani.
È una delle grandi scoperte di que-
sti ultimi decenni: i nostri paesi
così detti cristiani si scristianiz-
zano; e allora ecco questo senti-
mento, questo dovere di cercare,
ognuno dove vive, di essere mis-
sionario. Ci sono tanti mezzi e voi
avete tutte le vostre organizzazion i
apostoliche alle quali vi dedicate,
ma diceva il cardinale Urbani nella
stessa conferenza alla quale mi ri-
ferivo prima: «Senza una testimo-
nianza di vita cristiana, l'agire non
basta ,). In qul'sto campo ho tro-
vato in un discorso del Papa
(udienza dell'ottobre scorso), un
testo che mi ha commosso. Di-
ceva: «La testimonianza che si
chiede dal cristiano deve essere quasi
quasi una trasparenza che rivela
Cristo, che rivela i valori sopran11a-
turali, chefa indovinare la Chiesa >>.
E aggiungeva: «Come mai questa
trasparenza si rivela di rado, anzi
come mai tanta gente vede nella
Chiesa un ostacolo, quasi un impedi-
mento, per non dire addirittura una
de/ormazione di Cristo? È noto
q1umto dagli avversari della Chiesa
sia stato scritto su questo tema, e
come anche tante singole persone
facciano fatica a scoprire nelleforme
concrete in cui la Chiesa si presenta
qualche consolante e folgorante ir-
radiazione cristiana.
Leggiamo - dice il Papa - una
testimonianza del nostro tempa. È
un'anima non ancora battezzata che
dice della sua avversione alla Chie-
sa: La meschinità delle pratiche de-
vote sentiva della 111uffa degli am-
bienti male aerati, e poi il fasto
esteriore, il gusto del lusso, dell'ap-
parato, la professione delle devozioni
ai Santi... Qualche settimana prima
del mio battesimo mi pareva ancora
assai pe,wso entrare in ,ma colletti-
vità così eterogenea che porta gravi
responsabilità nel corso della storia.
lo conosco tanti cattolici, spregevoli,
amorfi, indifferenti alle ingiustizie
commesse sotto i loro occhi.
Quante simili denunzie - prose-
gue il Papa - potrebbero essere ci-
tate! Come mai dunque la Chiesa
non mostra la sua virtù di segno,
la sua bellezza, la sua prerogativa di
presenza di Cristo? Rispondere sa-
rebbe lungo. Anche il Signore ,wn
da tutti fu riconosciuto. Ma pos-
siamo accontentarci di indicare due
punti: I. La Chiesa appare oscura
e non diversa dalle cose umane a chi
la guarda solo di fuori, a chi non la
conosce, a chi non vuole riconoscere
in Lei un suo segreto trascendente.
i. La Chiesa in certi suoi momenti,
in certi suoi aspetti, 11011 è bella, non
è splendida, non è significatit•a e
parlante perchè i suoi figli non sono
esemplari, non vivono da veri cri-
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