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Cooperatori impegna ti a fondo
Per i Cooperatori salesiani di
Milano - Via Bonvesin, presso
l'Istituto delle Figlie di Maria
Ausiliatrice, l'impegno mensile è
ormai un impegno fondamentale
e periodico, di assoluta necessità
e di inestimabile vantaggio.
Da due anni si è iniziato inten-
samente il lavoro per il recluta-
mento dei Cooperatori e sulle
prime sembrava che non attec-
chisse; ma ~ poco a poco, con la
costanza, con la fiducia in Dio e
in Don Bosco il fuoco si è accesq
e si è dilatato. Al fondo della
cappella, il confessionale funziona
attiv811lente, e alla Comunione è
bello vedere la balaustra affollata.
Quei buoni Cooperatori fanno
di più. Dopo In S. Messa, in cui
il Sacerdote salesiano rivolge bre-
,·issime parole suJ Vangelo del
giorno, gli intervenuti passano in
salone ove ìl medesimo tiene una
bella conferenza, che lascia tutti
molto soddfafatti. E sembrerebbe
finita. Invece no.
Gli zelatori e alcune zelatrici,
formano un gruppo a parte, e
cioè il gruppo che l'anno scorso
ha seguito con tanto interesse e
frutto n corso di Storia Eccle-
siastica. Anche nell'am;10 ~957 le
lezioni continuano e precisamente
dopo la conferenza generale.
Gli appassionati di argomenti
storici sono una ventina, in larga
prevalenza uomini, per lo più pro-
fessionisti; essi con viva attenzione
seguono lo svolgersi dell'argo-
mento che mostra loro l'opera
sapiente e benefica della Divina
Provvidenza negli avvenimenti
umani, sia nei vasti movimenti
di popoli, sia nelle minute vicende
della vita individuale. E il loro
cuore si accende d'amore per la
Chiesa, il cui sviluppo e il cui
trionfo è la causa materiale e
finale della Storia, la cui vita è
la nostra vita temporale ed eterna.
E così i bravi Zelatori di Via
Bonvesin entrano all'Istituto alle 9
per la S. Messa con l'Esercizio
di Buona Morte ed escono a
mezzogiorno dopo due dense le-
zioni di ascetica e di Storia Ec-
clesiastica. Fanno dayvero una
buona provvista di Grazia e di
luce.
rromottcnto inizio di Laboratorio
ad Avigliana
Presso la suggestiva e artistica
chiesa della Madonna dei Laghi
ad Avigliana, e precisamente nel-
l'attiguo orfanotro.fio tenuto dai
Salesiani, domenica 24 marzo, in
occasione della prima conferenza
ai Cooperatori, questi accorsero
numerosi ad affollare il teatrino,
ove gli orfanelli li accolsero a
suon di banda. La Conferenza
rivelò agli intervenuti il vero volto
della Cooperazione salesiana, che
è unione delle forze nel bene,
partecipazione di incalcolabili ric-
chezze spirituali, amore fattivo
verso la Chiesa.
TI concetto di Cooperatore e di
Cooperatrice, intesi anche come
sostenitori dell'opera di Don Bosco
a favore della gioventù povera e
abbandonata, trovò in Avigliana
note di squisita e commossa com-
prensione.
Quel giorno stesso le Coopera-
trici stabilirono di prestarsi per
la riparazione e la coofeufone di
arredi sacri per il Santuario,
nonchè di aiutare le Suore ad-
dette ai Salesiani a tenere in or-
dine gli indumenti degli orfanelli.
Riportiamo questo articoletto dal
pr:riodico salesiano Parva scintilla
e itivitiamo i Rev.~ni Direttori e
Dirigenti della P. U. a caldeggiare
l'iscrizione degli Ex-allievi tra i
Coopera/ori.
Non pochi, anche di coloro che
vivono nel nostro ambiente sale-
siano, con meraviglia si dornan-
dano perchè i Superiori invitino
gli ex Allievi a iscriversi nell'U-
nione Cooperatori. In breve ecco
il perchè.
l Superiori troppo amano i loro
alunni. Ed il loro amore non si
arresta aUn porta dell'Istituto.
Essi li seguono ovu.r,ique col pen-
siero e con la preghiera. Oggi poi
che si è ripreso con fervore il
lavoro per fare rifiorire la Terza
Famiglia Salesiana fondata pure
da Don Bosco, è più che naturale
che, revisionando gli antichi quadri
dei Cooperatori, si punti sugli
cx Allievi come sull'elemento piit
adatto a rendere fiorente la Pia
Unione. Le due grandi organiz-
zazioni - Cooperatori ed Ex-
Allievi - non formano un dop-
pione, nè si danneggiano a vicenda;
aw""i siamo persuasi che quanto
più sarà grande il numero delle
adcsioi;ù all'Unione Cooperatori,
tanto più sarà fiorente l'Unione
ex Allievi.
Esponiamo alcuni punti che
chiariscono la differenza tra le
due Unioni e la necessità della loro
cocsi~tenza.
1° L'Unione Cooperatori è
una Società canonicamente eretta
dalla Chiesa ed arrìcchit>'l d'ln-
dulgenze e di molti privilegi spiri-
tuali. Non cosl l'Unione ex Allievi.
2° L'Unione Cooperatori ac-
cetta quanti, d'ambo i sessi hanno
16 anni di eta e promettono di
vivere da buoni cristiani e di aiu-
tare, in qualunque modo, o con
preghiere, o con l'affetto, o con
opere personali lo sviluppo del-
l'azione salesiana.
:--ell' Unione ex Allievi si ac-
cettano solo quelli che per qualche
tempo vissero in casa salesiana.
Quindi fra gli ex Allievi vi sono
pure Ebrei, lv1ussulmani, Pagani,
come avviene in Oriente.
3° Il Cooperatore è affezionato
alla sua Parrocchia, santifica la
domenica, prende parte alle orga•
niziazioni parrocchiali e, se µuò,
si presta a fare catechismo; non
si ascrive a partiti politici avversi
o condannati dalla Chiesa.
Ecco perchè i Superiori invitano
i nostri ex alunni a far parte del-
l'Unione dei Cooperatori, che Don
Bosco considerava come Salesiani
nel .secolo.
Gli cx Allievi che chiedono d1
far parte della Pia Unione dei
Cooperatori non solo dànno prova
della bontà del sistema educativo
salesiano e fanno onore a se stessi
ed alla loro famiglia, ma offrono
anche il più bel regalo ai loro
antichi Superiori e la più ambittt
ri<;ompcnsa del bene ricevuto.
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