sistcnza disciplinare dei più piccolì e divideva
con l•iro anche altre mansioni, prcst· ad clc-
\\ ,11 li al suhlimc ideale: di rinunziare alla pro-
spettiva cli 11na lucrosa posizione sociale, per
consacrare lUtta la loro esistenza, con lui.
alla cura ed alla sal\\'l:zz.a della povera gioYentù.
Creò cosl il tipo nuovo tlel rclig-ioso-laico: il
Sult1sìano t1.Jadiutore, che, senza murnr ahiti,
legandosi a Dio coi rnti cli povertà, castità cd
obbedienza. mette titoli, :1hilità, forze ed in-
gcgno gratuitamente a servigio della nussioni.:
educatrice della gio\\·entù opaaia. Bisogna dirlo,
ad onor del vero: Don Bosco trovò tanta com-
prensione e tanta corrispondenza negli umili
figli del popolo, che poti: rapidamente cmanci-
parsi dai capi esterni cd affidare i suoi labo-
ratori a capi d'arte salesiani. Con pcrsonak
di famiglia, votato come lui e col suo spirito.
per amor di Dio, grntuitamcntc, alla formazione
tecnica degli artigiani, egli ~ssicurò il prestigio
educativo e la potenza di sviluppo, ùi affer-
mazione e di prob,ressivo aggiornamento <lclk·
Scuole Professionali Salesiane.
Ancor o~gi, la generosa corrispondenza dei
migliori fra gli alunni delle nnstrc Scuole Pro-
fessionali alla vocazione salesiana ci consente
di svolgere il programma tecnico, teorico c
pratico, con personale, quasi dovunque, esclu-
sivamente di famigli.1.
Dico personale <li famiglia, perchè Don Ro-
seo ndla Società ~alesiana ha affratellato cri-
stianamente Coadiutori e foccrdoti in tutti i
diritti e doveri della vita co1m10e.
La graduale espricnza del Santo \\'enne ullì-
cialmcnte fi~-;ata nel Programma dellt' Srnoh
Proft'ssionalì Salrsianr compilato dal Quarto
Capitolo Gcncralc, nel 18861 in cui lcg_~iamo:
i, Il fine che si propone la Società Salesiana
nell'accogliere cd educare i giovanetti artigiani
si è di allevarli in modo che, uscendo dalle
nostre case dopo avcr compiuto il loro tiro-
cinio, abbia111.J apprno 1111 meslÙ're onde g11(idr1-
g11arsi rmoratamenlt! il paur della •vita, siano
btm• istruiti 11e/la religione, ed abbiano le cog11i-
zio11i srie11tijiche opporl1111e al loro staio. Ne se-
gue che triplice dev'essere l'indirizim da dar~i
alla loro cducazionc: reli~ioso-morale, intel-
lettuale e professionale ,1.
Ci possiamo limitare atl. alcuni rilievi.
Don Bosco ha tenuto:
1) a fart· al lavoro il posto che merita nel
campo dell'educazione e nella stima sociale.
)/on un g io~o umiliante, n/; un di,·ersivo od
un passatempo; ma \\tn sacro dovere, un no-
bihi ideale, un potente fattore di benessere
materiale e morale, individuale, familiare, so-
cialt:, fonte cli gioia e cli ineffahili sodisfazioni;
z) a formare operai 1:rn~cicnti e complt•t·i:
moralmente, intellettualmente e tet·ni1:;tmt·ntt
attrezzati ,dia loro missione;
3) ,i<l eliminarc il contrasto lrn In studi,, cd
il lavoro; tra la classe studentesca e la classe
arti,::iana.
Per questo ha fuso le duc sezioni, nei suoi
maggiori istituti, collo stesso vincolo <li fo-
miglia, con ugual trattamento, le stesse prn-
tieht· di pietà, lo stesso sistema educativo,
gli stessi stimoli e gli stessi premi, in un'at-
mosfera di fraternità: dal mattino, quando ini-
ziano la giornata nella stessa chiesa, alla sera,
quando tutti si raccolgono attorno allo stesso
superiore e padre per la • buona notte• ( 1 ).
Qual contri buto egli ahhia, cosl, portato
all'armonia di dassc ed alla funzione sociall'
del sistema educativo, non è difficile valu-
tare. Egli che, colle sue istituzioni, desta\\ a
la cosdenza dei ricchi al dovere della com-
prensione, dell'aiuto e dell'amore dei po-
veri, suscitando prodigi <li carità, ne sentiva
tutto l'assillu. Il 30 settembre 1877 scrivev,1 al
Presidente delle Conferenze di San Vincenzo
di Buenos Aires: « Raccomando l'ospizio dei
poveri fanciulli per arti e mestieri. L'espe-
rienza ci fa persuasi che questo è l'unico mezzo
per sostenere la civile società: aver cura dd
poveri fanciulli. Raccogliendo ragazzi abban-
donati, coloro che sarebbero per sempre il
flagello della società civile, diventano buoni
cristiani, onesti cittadini. gloria dei paesi ove
dimorano, decoro della fam iglia a cui appar-
tengono, guadagnandosi col sudore e col la-
,·oro one:>t:11ncnte il pane della \\'Ìta )>.
A I,innl', il r5 ottobre 1883, mwtrc chie-
deva soccorsi proprio pei giovani artigiani,
ammoniva l'aristocrazia franccse con quc~tl'.
gravi parole: <e Sapete voi dow stia la salvezz:i
della società? La salvezza della società n !;i-
e gnori, nelle ,•ostre tasche! Questi fanciulli
raccolti dal " Patrnnagc ·• e quelli mantenuti
dal!"' CEuvrc des Ateliers" attendono i vostri
soccorsi. Se voi adesso vi tirate indietro, se
lasciate che questi ragazzi diventino viniml·
delle teorie comunistiche, i benefizi che oggi
rifiutate loro, verrn.nno a domandan•eli un
(1) ~ tradfaione squisitamente ~oll'siuna: o~ui 1c..ra, dopn
la rec ita delle prc-a:h.iere, il superiore ri,~olge owh 11lum11 un
brc,·e urmoncino con pattr~ esoruziun, di pra11c:n indirii,7ct
morale, e lo chiude aUi\\l.rlndo loro l• buona nulle. l !l'tO\\·a,u
rt!;p0ndono , gn7.l<' • e si U"\\·iuno in ,iìlenz:io, con cns11ano roc;-
coglimcnto, al rirmso.
AGOSTI e Cu1.l.Z.OLIN1, nd volumt cita.to, no ba.,nno colta
runa l'dlicacio cducati,-a e l'meffubtlc PoeSia: • ,\\ll1 fine dcli•
P••• ••r•. giornarn. MUdtnt1 4.! artigiani ,, tro\\:.ilno ad escoltarC!' la • buons
none • dcl Pndrt•, nelln
delln
, I riiovonelli che hnn oolcnta la fronte dal pensiero e ~li
:utiaìani con lt! mani aniJ\\•idite ascolt•no u.l.i 5teA11 p:ne.rni r1•
chiami. In qua-tu momento •i celebna inaiieme: l'unità~ cuori
e il primato dt qudle di\\'tne ccrtex.zc che stanno tn vett.a nt
cam1runo dell• ,·i1■ e I• illum1rumo ((>n11. 5z3},
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