'razzismo' di acceptio parsonarum
che urta e crea separatismi. - Creare
tra di noi una reale comunione. La
Famiglia Salesiana ha significato
quando i componenti si trovano in-
sieme per studiare un piano di azione,
cercando poi di tradurlo in pratica 1>
(20 gruppo).
ISPETTORI E ALESSANDRINA,
NOVARESE, VERCELLESE
« ..• a prima vista un gruppo
eterogeneo, ma :se ti soffermi
a osservare meglio... ».
Muzzano Biellese (Vercelli), 23 mar-
zo, ore -i7.
«La sala di soggiorno è gremita
da un folto gruppo di persone. A
prima vista si direbbe un gruppo
eterogeneo: vi sono sacerdoti, gio-
vani, signorine, suore, persone ma-
ture. Però se ti soffermi ad osser-
vare i loro atteggiamenti ti accorgi
subito che fra loro esiste una certa
affinità, insomma, che sono mem-
bri di un'unica famiglia, quella di
Don Bosco.
Verso le 18,30 l'ispettore salesiano,
don G. Lucetti, saluta l'assemblea e
presenta il lavoro e le finalità della
giornata della Famiglia Salesiana che
inizia subito con la celebrazione della
Parola. Dopo la cena, consumata in-
sieme, e la ricreazione, semplice e
festosa, la "buona notte". L'ispettore
ricorda un episodio: Don Bosco
riesce a mettere la pace fra il lu-
strascarpe e lo spazzacamino che si
contendevano il suo affetto. "Ve-
dete la mia mano ?... e il mio dito
pollice e l'indice? A quale dei due
voglio più bene ? - A tutti e due
- rispondono. - Così io voglio
bene a voi due; siete come due
dita delJa mia mano". Anche noi,
commenta l'ispettore, pur nelle di-
verse forme di appartenenza alla Fa-
miglia Salesiana, siamo le dita della
mano di Don Bosco. Tutte gli sono
particolarmente care, tutte sono da
lui ugualmente amate,
Viene poi proiettato il film del
Centenario dell'Istituto delle Figlie
di M. A. (1972).
24 Marzo
La giornata inizia con Lodi. Alle
9 un panel che mette in evidenza
i diversi aspetti dell'unico spirito.
Dà il via un Salesiano, don N. Ber-
nardi e parla della paternità, caratte-
ristica dello spirito salesiano. Le sue
calde parole danno il tono alla gior-
nata. È stato come un improvviso
comparire del Padre in mezzo ai fi-
gli. Abbiamo capito che quando
sappiamo essere padri o madri della
gioventù rendiamo presente Don Bo-
sco. Ora parla un Coadiutore, il sig.
P. Marcante. In breve tempo mette
l'accento sull'operosità, altra carat-
teristica del nostro spirito: "L'asce-
tismo salesiano si chiama disponibi-
lità". Prende la parola una Figlia
di MA, suor M. Sonaglia. "La spi-
ritualità della Figlia di MA è quel-
l'affiato che, nella nostra vita, nelle
nostre case, non è avvertito se non
come sostegno all'azione", e l'azione
è "lavoro lievitato dalla presenza di
Dio, perciò, in certo senso, contem-
plazione". Il sig. Augusto Cavallero,
ci ricorda che il Cooperatore lavora
con lo spirito salesiano nell'ambiente
in cui si trova e si nutre di preghiera
semplice, a tu per tu con Dio. La
sig.na Maria Antonini ci parla delle
Volontarie di Don Bosco le quali
"cercano il Regno di Dio attraverso
le cose secolari, adattandole ai piani
di Dio". Sono ora al microfono due
exallievi, il sig. Daffora e la signorina
Piccolroz, fidanzati, prossinù alle
nozze. Ammettono di sentire uno
spirito particolare quello salesiano
che hanno ricevuto nelle case di
Don Bosco. Seguono alcuni inter-
venti, tra cui quello di don C. Mo-
rino, l'organizzatore di questa gior-
nata, e quello commovente di un
exallievo di 84 anni che ha conosciuto
Don Rua e Don Rinaldi ed è cre-
sciuto a Valdocco.
L'Assemblea si scioglie dopo aver
preso l'impegno di essere dei "molti-
plicatori" della ricchezza spirituale
di cui ci siamo caricati e di compor-
tarci in modo che ogni ragazzo possa
dire: "Qui con voi mi trovo bene!"
Quindi gruppo fotografico e Concele-
brazione. E il momento solenne in
cui l'intimità familiare si fa esperienza
di un incontro con l'amore del Pa-
dre. Gli allievi della scuola, annessa
alla casa, eseguono canti· carichi di
giovanile entusiasmo. Ci troviamo
poi radunati, per l'agape .fraterna.
Non manca l'allegria; a tenerla de-
sta pensa don Morino col suo reper-
torio di barzellette.
La Giornata si conclude con lo
scambio dei doni: ognuno ne dà
e ne riceve, quasi un ricordo di que-
sto originale incontro fraterno. Quin-
di assistiamo a due numeri folclori-
stici presentati dalle alunne delle
Fi~lie di MA di Tortona. Facciamo
qumdi ritorno alle nostre case por-
tando con noi una ricchezza nuova ed
un cuore aperto a tutti».
LAZIO
« La nostra 4t una gran bella
famiglia 11.
L'invito diceva: ~ I Salesiani, le
Figlie di M. Ausiliatrice, i Coopera-
tori, gli exallievi, le Volontarie di
D B, nella gioia di riconoscersi Fa-
miglia Salesiana, si riuniscono per
una giornata di spiritualità, di pre-
ghiera e di studio sulla propria vo-
cazione con lo spirito del comune
Fondatore Maestro e Padre Don
Bosco».
Preparata dai Cooperatori del Con-
siglio ispettoriale, con la collabor a-
zione dei delegati e delegate, si è
svolta la giornata della Famiglia Sa-
lesiana il 31 marzo, a Roma, presso
l'istituto S. Cuore. I partecipanti fu-
rono r8o.
Secondo il programma stabilito si
è dato inizio all'incontro nel salone-
cinema. Un giovane cooperatore ha
proposto all'assemblea dei Salmi e
dei canti intonati all'Anno Santo.
Quindi il dott. L. Capuzzo, presi-
dente ispettoriale exallievi, ha sug-
gerito ai partecipanti alcune interes-
santi riflessioni sul tema: ~ Riconci-
liazione con Dio e con gli uomini,
nella prospettiva dei momenti di
interesse della gioventù come im-
pegno speciale della Famiglia Sale.,
siana >>. Segui il saluto dei rappre-
sentanti dei 30 tra Centri e Unioni.
Un giovane cooperatore, Matteo Biz-
zarri, ha comunicato l'impegno della
Commissione Centrale dell'Anno San-
to, della quale fa parte, per sensibi-
lizzare ai problemi dei giovani du-
rante il giubileo.
La Messa è stata preceduta da una
raccolta liturgia penitenziale comu-
nitaria. L'Ispettore, don S. De 130-
nis, ha invitato nell'omelia a realiz-·
zare più che mai oggi l'ideale ci
Don Bosco: «I tempi sono difficili ...
uniamoci per fare il bene... tutti in-
sieme. Così sono nati i Cooperatori,
così deve vivere tutta la Famiglia
Salesiana: nell'unione e nella carità.
Dio ci ha messo al mondo per gli
altri! ».
L'agape fraterna ha raccolto nel
refettorio tutti i partecipanti nell'al-
legria e in un vero clima salesiano.
Al pomeriggio si sono alternati, per
comunicare le loro esperienze, i di-
versi rappresentanti della Famiglia.
Ha iniziato la sig.na Clara Bargi
delle Volontarie di Don Bosco, pre-
sentando simpaticamente l'ideale del-
la laica consacrata in una prospettiva
apostolica quanto mai interessante.
Si sono poi susseguiti gli exallievi 57