non ci si può aspettare dai medici:
nell'opera assistenziale è insostitui-
bile l'intervento di altre persone,
adeguatamente preparate che, nel
quadro della legislazione, vengono
ad esercitare «le professioni ausi-
liarie della medicina». A questa ca-
tegoria di persone appartengono le
Vigilatrici di infanzia, le Infermiere
Professionali, le Assistenti Sanita-
rie Visitatrici (T. U. Leggi Sanitarie
27-7-'34 n. 130-r38). Per quanto
riguarda le A. S. Visitatrici (che qui
ci interessano particolarmente) si
prevede che ne saranno inserite
fino a 9 per ogni unità sanitaria lo-
cale.
Oggi le A. S. V. sono pochissime;
se quindi la riforma si attuerà la
richiesta sarà notevolissirna. Tenendo
conto che quelle che attualmente
si diplomano non coprono il fabbi-
sogno della società e quindi vengono
immediatamente assorbite dai vari
enti (comuni per le scuole, uffici
di igiene, ambulatori, ospedali, colo-
nie, industrie, ONMI per i suoi
centri, i nidi di infanzia, ecc.), le
sole unità locali necessiterebbero al
loro nascere di circa 10.000 As-
sistenti Visitatrici.
Si fa notare tuttavia che le Unità
Sanitarie Locali, raggruppando le
attività di medicina preventiva e
di quella curativa extra-ospedaliera,
che attualmente vengono svolte da vari
degli enti nominati, assorbiranno
le A. S . V. impiegate in tali enti.
Ma La richiesta egualmente non ri-
sulterebbe di molto inferiore alla
cifra suddetta.
Raccogliendo informazioni in am-
bienti competenti, sia governativi
come scolastici e professionali, sem-
bra di poter affermare che, per far
fronte alla richiesta da parte della
Comunità Nazionale di tale preziosa
opera, per incoraggiare giovani donne
ad abbracciare una professione di
così alto valore morale, bisognerà
agire in tre direzioni:
- Sensibilizzazione sugli ideali e
sulle mansioni professionali
- Adeguata riforma scolastica
- Trattamento giuridico-econo-
mico degno delle alte responsabilità
che le A. S. V. vengono ad assumersi.
Ideali dell'A. S. V.
L'A. S. V. è una professionista
che opera nel campo dell'igiene
pubblica e della medicina sociale.
La sua azione di educazione sanita-
ria tende ad assicurare meglio ad ogni
cittadino il bene supremo della salute,
a promuo".ere la sanità psichi~a_ e
56 fisica del smgolo e della collettIVJtà,
a formare la coscienza 1g1emca nel
popolo, insegnando a prevenire le
malattie e le invalidità: è il suo
contributo per la costruzione di una
società più sana fisicamente e mo-
ralmente.
Questo tipo di assistenza sanitaria
produce << quell'afflato di solidarietà,
quell'indispensabile costante rapporto
tra medico e malato, che si instaura
attraverso l'anello di congiunzione
del personale sanitario ausiliario,>
ed esercita presso i gruppi familiari
<< un'opera capillare attenta ed as-
sidua •> per aiutare ciascuna persona
e fami~lia a risolvere i loro problemi
sanitan. (Cfr. Muzzetto, << Assistenti
Sanitarie ecc. Notiziario della Am-
m.ne San., Nov. 1965 pp. 641-650).
L'A. S. V. si trova così in una
posizione privilegiata per conoscere i
grossi problemi sociali, per seguire i
fenomeni di cambiamento, per ca-
pire le sempre nuove e crescenti
esigenze assistenziali e morali. Sarà
perciò capace come «esperta ,, di
indicare anche tecnicamente dei sug-
gerimenti per le migliori politiche
di intervento nell'organizzazione e
nel funzionamento dei servizi sani-
tari-sociali che Io Stato offre ai cit-
tadini.
Se l'A. S. V., quale persona respon-
sabile, svolgerà questo ruolo sociale
con l'atte~giamento di servizio e di
disponibilità, se tenderà ad elevare
anche moralmente e religiosamente le
persone e le famiglie visitate, tale
professione potrà configurarsi come
una vera missione umanitaria e
cristiana. Così si esprimono un gruppo
di A. S. V. di un grosso Comune che
hanno assunto con convinzione e
dedizione la loro professione:
« Siamo delle vere entusiaste so-
stenitrici di questa professione, per-
ché più la si svolge e la si approfon-
disce più ci accorgiamo quale bel-
lissima attività essa sia, senza dubbio
una tra le più valide e complete per
una donna» (Da Corriere della Sera,
25 Nov. 1970 p. u).
Mansioni dell'A. S. V.
L'A. S. V. opera attualmente alle
dipendenze dei servizi di Sanità Pub-
blica e delle Istituzioni medico-
sociali quali:
- Il Ministero della Sanità e
gli uffici dei Medici Provinciali
- l'ONMI (nelle amministrazioni
di zona e nei consultori)
- i Disrensari Provinciali
- gli uffici di igiene comunale
- le scuole, le fabbriche, gli
ospedali, ecc.
Il suo lavoro si svolge all'interno
e all'esterno dei servizi attraverso
il colloquio, la visita domiciliaria,
le inchieste e l' educazione sanitaria
individuale e di gruppo. Le sue
mansioni sono svariatissime (anche
per il fatto che è infermiera profes-
sionista): accetta i pazienti e i clienti
nei diversi servizi; raccoglie i dati
(personali e familiari)_ utili .per. l'~-
rientamento della diagnosi.; mvia
ai relativi laboratori per esami dia-
gnostici il materiale raccolto; èse-
guisce vac_cinazioni; interviene ii! caso
di necessità (pronto soccorso, mter-
venti tempestivi in caso di calamità
naturali, terremoti, epidemie, ecc.),
secondo le competenze, per som-
ministrare farmaci, medicare, ecc.;
co11trolla individui e gruppi per ac-
certare l'igiene personale e sociale;
assiste il medico per visite di ammis-
sione, di controllo e periodiche (nelle
scuole, fabbriche, aziende); controlla
e ispez,:ona l'igiene del!'ambiente (case,
scuole, colonie); visita a domicilio
i dimessi dai vari istituti ospedalieri...
e svolge altre attività di carattere
tecnico, amministrativo e sociale (rac-
colta di documenti sanitari, dati
statlstlc1, indagini di massa).
Altro compito importante della
A. S. V. è il contributo che, ricca delle
esperienze di cui sopra, è io dovere
di dare alla ricerca nel campo della
medicina p,-eventiva e alla messa in
opera del programma di sanità pub-
blica. Tale collaborazione si attua in
due sensi:
- osservando e indirizzando