Bollettino_Salesiano_199906


Bollettino_Salesiano_199906

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1.1 Page 1

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Mensile • Anno CXXIII • nr. 6
5Dediz. in a.p. art. 2 comma 20/C legp 662/96
Fllialeclfniae
~ nr, 6/1999
Aulariu. Dirw, Pn,v, P.T. • 50100 finNwt C.M.P.
RMSTA FONDATA
DA S. GIOVANNI BOSCO
NIL 1877
XINJIANG

1.2 Page 2

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LA GRANDE VIGILIA
di Juan E. Vecchi
VERSO IL GIUBILEO
L'EREDITÀ E IL LAVORO
DEI FIGLI: IL REGNO
Nel "Padre Nostro" Gesù ci fa chiedere: "Venga il tuo Regno".
Fu il tema della sua predicazione e l'obiettivo della sua opera.
Lo spiegò, lo annunciò, si diede a costruirlo e diffonderlo.
Lo chiamò sempre "Regno dei cieli". Non intendeva con questo
dire che fosse situato in mondi invisibili, seguiva piuttosto
l'abitudine del suo popolo che, per rispetto, non nominava
il nome di Dio. Che il regno non fosse solo suo ma anche nostro,
dato in dono, lo disse ai suoi discepoli:
"È piaciuto al Padre darvi il suo Regno" (Le. 12,32).
C he cosa
fosse il
Regno , gli a-
postoli non lo
capivano mol-
to. Pensa-
vano infatti
a lottizzar-
ne posti e
cariche tra di
loro . L'espressione l'ave-
vano sentita spesso perché era fa-
miliare alla loro tradizione . Sape-
vano che si trattava di un grande
intervento di Dio in favore del suo
popolo : liberazione da tutti i mali e
salvezza totale , che sarebbe avve-
nuta se singoli e popolo avessero
accolto Dio , riconoscendone la si -
gnoria su tutto.
Gli apostoli si aspettavano un'i-
naugurazione solenne e folgorante
del Regno, Gesù invece lo parago-
na a un lievito, un seme, un tesoro
nascosto. Essi lo cercavano fuori ed
Egli esorta a guardare principalmen-
te dentro se stessi, perché il primo
spazio dove si fa sentire è il cuore
dell'uomo. Lo pensavano come qual-
cosa che il Maestro dovesse orga-
nizzare o conquistare, ma Egli affer-
ma che si fa presente nella sua per-
sona, con Lui si rivela, irrompe nella
storia e ci raggiunge. Lo credevano
un "salotto" per i migliori , Gesù inve-
ce lo descrive come un campo in
cui dimorano sia quelli che somiglia-
no al buon grano che quelli che sem-
brano più simili al loglio; è insomma
GIUGNO 1999 BS
come una rete che prende tutti i ge-
neri di pesci , i commestibili tanto
quanto gli immangiabili.
Pensavano che il Regno fosse
già preparato e perciò domandava-
no quando si sarebbe instaurato,
Gesù li stupisce affermando che è
come una semina da fare , un terre-
no da coltivare, un vigna da far frutti-
ficare . Pensavano che in esso si po-
tesse vivere tranquilli , ed Egli spie-
ga che anche lì c'è bisogno di per-
dono, di comprensione , perché non
tutti sono prodigi di genio o di san -
tità; ognuno "rende" secondo le pos-
sibilità e il tempo, ma il Padrone alla
fine darà a tutti il massimo salario
per pura generosità; e ci vuole deci-
sione e sforzo per entrarvi e appar-
tenervi : "il Regno soffre violenza e -i
violenti se ne impadroniscono" (Mt.
11 ,12). Non per questo però perde il
suo carattere di dono.
Non solo Gesù diede le spie-
gazioni necessarie per fare luce
sulla natura e significato del Regno ,
ma ne mise le fondamenta, indicò al-
cun i segni per riconoscerlo , mostrò
quali beni comprendeva e come lo
si doveva costruire. All 'insegna del
Regno di Dio egli eliminò la discrimi-
nazione tra credenti e non credenti
e tutti considerò chiamati e invitati al
banchetto del Regno. Nel nome del
Regno abolì la distinzione sociale
tra "giusti" e peccatori , senza dimi-
nuire la responsabilità personale e
tutti considerò amati dal Padre, bi-
sognosi della sua misericordia. Chia-

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mò Matteo, esattore, ad essere a-
postolo , andò a mangiare a casa di
Zaccheo, accettò il profumo della
donna peccatrice e disse parole di
incoraggiamento all 'adultera. Nel no-
me del Regno ignorò la condizione
di inferiorità delle donne. Le incor-
porò pubblicamente al suo seguito e
servizio, le ammise come discepole.
Esse poterono "sedersi ai suoi piedi "
(Le. 10,39) e diventarono le prime
annunciatrici della Risurrezione.
I segni del Regno che Egli die-
de furono la liberazione dai demoni ,
la guarigione dalle malattie, la risur-
rezione dei morti , la moltiplicazione
dei pani , l'illuminazione della co-
scienza con la parola, il perdono dei
peccati , il dono di sé nella solida-
rietà, nella passione e nella morte.
È il nostro campo. E ci sono segni
da dare anche oggi . La lettera del
Papa sul Giubileo propone come
segni per il 2000 : l'opzione per i po-
veri , l'impegno per la giustizia e la
pace in un mondo segnato da con-
flitti e disuguaglianze, l'accoglienza
di coloro che appartengono a cultu-
re diverse, il rispetto dei diritti della
persona, il condono dei debiti , la
promozione della famiglia.
Giugno 1999
Anno CXXIlT
N umero 6
In cope11ina:
La Ci na,
grandi ssima nazione per
territorio e c ultu ra,
ha vissuto ore cli gloria
e ore tragiche,
concentrate soprattutto
nell a sua piazza simbolo:
Tienanmen.
(fow: Gia11carlo Ma11ieri)
Il. 801.1.ETTINO SAI.ESIANO
Mensile di informazione
e cultura religiosa edito
dalla Congregazione Salesiana
di San Giovanni Bosco
DIRETTORE:
GIANCAR LO MANIERI
Redazione: Maria Antonia Chinello -
Nadia Ciambrignoni - Giancarlo De Nicolò -
Franco Lever - Francesco Motto - Vito Orlando
12 ANNIVERSARI
Tienanmen primavera mancata
16 CHIESA OGGI
Cavalieri dei poveri
18 MISSIONI
Le ricchez.ze delle Salomone
23 INSERTO/GIUBILEO
San Paolo Fuori le Mura
27 FMA
Una perla nella brousse
32 STORIA NOSTRA
Cinque martiri oratoriani e un salesiano
di MANUELA ROBAZZA
di ROBERTO SACCARELLO
di JULIAN FOX
di NATALE MAFFIOLI
di MARIA ANTONIA CHINELLO
di PASQUALE LIBERATORE
RUBRICHE
2 li Re/lor Maggiore - 4 li punto giovani - 6 Lettere - 8 In ltlllill & nel mondo - 11 Osservatorio
- 15 Lettera lii giovllni - 20 Box - 21 Primll Pagùw - 22 Zoom - 30 Libri - 34 Come Don Bosco
- 36 Carta di Comunione - 37 li doctor J. - 38 Cultura salesiana - 40 Scheda 3 - 41 / nostri Santi
- 42 / nostri morti - 43 Don Bosco li/umetti - 46 Solidarietà - 47 In primo piano/Focus
Collaboratori: Teresio Bosco - Angelo Botta -
Severino Cagnin - Ernesto Gattoni -
Giuseppina Cudemo - Graziella Curti - Bruno Ferrere -
Sergio Giordani - Bruna Grassini - Natale Maffioli -
Jean-François Meurs - Giuseppe Morante -
Marianna Pacucci - Fabio Sandroni -
Arnaldo Scaglioni - Serdu - Silvano Stracca
Fotoreporter: Cipriano De Marie - Franco Marzi -
Carla Morselli - Guerrino Pera - Pietro Scalabrino
Progetto grafico e impaginazione:
Pier Bertene
Diffusione : Giuseppe Corò (Roma)
IL BOLLETTINO SALESIANO NEL MONDO
li BS esce nel mondo in oltre 45 edizioni nazionali e
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in: Antille (a Santo Doming o) - Argentina - Australia -
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Bretagna - Italia - Korea del Sud - Lituania - Malta -
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Direttore Responsabile: Antonio Martinelli
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Don Bosco in the W orld
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BS GIUGNO 1999

1.4 Page 4

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IL PUNTO GIOVANI
di Carlo Di Cieco
DALLE PIET
Al RITI SA~ ICI
.ino a qualche mese fa, i giovani italiani eran stati identificati
n i lanciatori di sassi dal cayf lcavia. Poi, eta quando è stata
restata una banda di cosidde,tti "satanisti" a Ge ova,
iova.ni rischiano di essere..~1entificati con i cultori di riti
e! otenci e di perversi
iose. A motivo della noia
e
rs.e. r.qs))e,
'e caratterizza~o il loro temp
1,,
-.. ...
-"I
....
~ )' '
le cronac'RJ,-
azione notturna ":::I'.
immaginare, anche in presenza
della ricorrenza dei 2000 anni
iteri in diverse l'ocalita
di giovani tra . Jj,
dalla nascita di Cristo.
Anche tra i battezzati diventa
· e anche menò, · .IJ.
di moda e fa tendenza l'esoterismo
enut0 bass· · ' · I~
che va dalla cartomanzia, ai riti
o spiegato
magici, all'astrologia, alla cabala.
Qi !Dande di g~ vàni
Piace entrare in contatto con le forze
lto un modo
misteriose del cosmo e si registra una
alternativo
diminuzione della fede e dei fedeli
e nottate in
ia. all 'interno delle chiese tradi zionali.
si conclu
Compresa quella cattolica.
Il
co
per
a de
a dis
custo
Il di grupp
rmente
si
eri
,,Il , 1giosi
n\\l.fino
ti~-umani
"\\','
Alcuni parlano di una crescita
di religiosità tra i giovani.
Forse si tratta solo di un ricambio
tra chi lascia e chi entra, nella comune
ricerca di qualcosa che pacifichi o sia
di compagnia nelle difficoltà della vita.
Il maggiore benessere , seppure
relativo e mal distribuito, aiuta
riti
gli adulti a dare una mano ai giovani
s~tanici
minoran
1sigue
sa ,
in attesa di un inserimento. Un aiuto
a vivere meno peggio il lungo tempo
piccole a
ttavia ,
di parcheggio in attesa di una
rapprese
disagio
professione o un impiego. Ma la mano
religioso
non riesce spesso ad andare oltre.
Non ci si pu .
idare
Le ragioni di vita sono ricercate anche
il segnale af
migliaia
dagli adulti. Non hanno età e non
di giovani che . ,
nei grandi possono essere garantite dai costumi
raduni sportivi , musicali e religiosi.
sociali o lasciate in eredità.
Queste masse, infatti , indicano
E neppure difese o ripristinate
una tendenza prevalente , almeno
per decreto o con documenti.
esteriore, ma non segnalano tutto
il vissuto quotidiano. Non è un caso
che poi, fatti come quelli di Genova,
colgano di sorpresa e ci si chiede
come possano essere accaduti.
Con la distrazione che sempre
più caratterizza una vita, immersa
in tante sollecitazioni e incertezze,
la meraviglia coglie anche in presenza
del diffondersi di nuove religiosità.
A cercarle non sono solamente
adulti delusi.
Mentre si entra nell'era
dell'Acquario e, per i cristiani,
nel bimillenario della nascita
t:lel Maestro che ha proposto,
a chi lo chiedeva, di andare a vedere
tlove egli abitava, diventa primario
anche per le Chiese rispolverare un
suo esempio sottolineato dai Vangeli :
cominciò a fare e a insegnare.
Scrivere un calendario di nuovi martiri
potrebbe essere solo consolatorio se
poi , in giro, per i giovani non è così
Il richiamo del fascino
semplice incontrare testimoni credibili .
dell'oriente e della cultura New Age , I tutori sono sempre meno sopportati.
intesa come nuova religiosità, fa presa Anche un papa non da poco ,
anche sui giovani , nello sforzo di
come Paolo VI , che ci si appresta
trovare sostegni di vita, quando
a proclamare beato , e che ha sofferto
le condi zioni sociali non aiutano
nel traghettare la Chiesa nell 'età
a esplicitare il senso del vivere.
moderna, pare abbia detto con molta
L'età dell 'Acquario viene celebrata
chiarezza che il nostro tempo più che
molto di più di quanto si possa
di maestri ha bisogno di testimoni.
GIUGNO 1999 BS
s"t,.
BR ONUFRV MARIA
. BABIK
111 t 29,6, 1970
• 7.12. 19 ""NIE 391AT
WZA""

1.5 Page 5

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1.6 Page 6

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11 DON B Il (l,\\ del V'6s~o
TOLLERANZA ZERO. Le
voglio dare una notizia, si-
gnor direttore del BS, perché
mi piace e vorrei che fosse
messa in pratica anche da noi .
di libertà che gli si presenta
approfitterà per colpire anco-
ra. Che ci si guadagna ad
avere un.a città bloccata , che
assomiglia più a un carcere
FAri{ QUANl>O M/_A{,«JfUrO PI éS~ERENé55IIIIO/
DI HON Vt:Jl&E.H/8-/T,, COSA PeVt>
) ~"--
;a) .
Lo sa che in America, dove che a una convivenza familia-
c'è "tolleranza zero" è dimi- re? Tentazioni giustizialiste le
nuita la crim inalità? Mi do- abbiamo tutti e tutti i giorni ,
mando perché non si possa ma qui si tratta cli considera-
usare lo stesso metodo anche re bene ciò che vogliamo: la
in Italia. Non una sola volta giustizia o la soluzione dei
sento dire (e viene anche a problemi? Ora il carcere (la
me di dire): "Basta con tutta giustizia) non ha mai cambia-
questa micro e macrocrimina- to la testa cli nessuno. Pur-
lità che non risparmia più al- troppo. Senza contare poi che
cuna città e alcuna istituzio- la soluzione del problema
ne". Voglio anche farl e notare non può mai essere un.' ingiu-
che la "tolleranza zero" non stizia, non le pare?
la usa una nazione fascista,
ma la più democratica che
es ista e quella che più tiene ai QUANDO IL XXI SECO-
diritti umani e civili ...
LO? Ai numerosi lettori che
Maribù , Belluno
mi hanno fatto notare come il
XXI seco lo non inizi affatto
Maribù (se si chiama cosl, nel 2000, bensì nel 2001 , dico
visto che non ricevo altre in- che hanno perfettamente ra-
dicazioni dalla sua lettera) , gione. Un decennio fini sce
conosco la fam osa "tolleran- col decimo an no, un seco lo
za zero" di Rudoif Giuliani, fini sce con la fine del centesi-
sindaco di New York , la mo anno, così un mill ennio
"Grande Mela" e questa è la finisce ovviamente con la fine suoi sogni e la presenza di giari. Vorremmo che altri exal-
prima osservazione: non l' A- del millesimo anno, il che in Maria Ausiliatrice. È stato un lievi prendessero carta e pen-
merica ma New York. la se- paro le povere ma vere vuol incontro come tra padre e fi- na e ci scri vessero. Da parte
conda è che, pur stimando dire che il XXI seco lo non giio che non si vedevano da nostra , ovviamente, le 111.vw-
l'America per tante ragioni, com incia con l' anno 2000 ma tanti anni ... Ed è sub ito scat- mo subito il BS a casa.
nutro qualche dubbio sulla esattamente un attimo dopo la tato il desiderio di riprendere
asserita (da lei non da me) mezzanotte del 3 1 dicembre i rapporti con lui, tramite il
alta qualità dei diritti umani e dell'anno 2000, e precisamen- vostro Bollettino.
SPORT E ANIMA. Signor
civili (processi , condanne al- te con il primo istante del pri-
la pena capitale anche per mo gennaio del 200 1! Il che
Antonio F. Viaregg io
Direttore, ho letto nel 11° di
febbraio di "teologia del cor-
delitti compiuti quando si era ancora significa che l'anno Immagini, caro signor Anto- ti.le", e mj ha causato soffe-
minorenni, disgraziati che at- 2000, tutto intero, appartiene nio, se non ci fa piacere leg~ renza [... ] Penso che si debba
tendono per anni l'ora fatale ancora al XX secolo. Data sod- gere quanto ha scritto . E fare spo1t solo se se ne ha la
confinati nella "cella della disfazione agli amanti della un.' intima soddisfazione sape- necessità per non ammalarsi.
morte" .. .), sì, più ci penso più preci sione, ribadisco che nel- re che certi insegnamenti si Se uno non vuole rinunci arvi
i dubbi aumentano. So anche 1' immaginari o popolare e nel- .f,ssan.o nel pro.fon.do e prima vuol dire che non ha la preoc-
della diminuzione percentua- l'eloq uio comune festeggiare o poi ritomano in supe,ficie e cupazione di santificarsi [... ]
le della criminalità. E tuttavia il 2000 è festeggiare la fine incidono nella vita. Noi la rin- Lo sport è, nei confronti della
non riesco a essere d'accordo del secolo XX e l'entrata nel graziamo cli questa sua testi- teologia, qualcosa di meschi-
su questa operazione. Badi XXI. ..
monianza e ci auguriamo che no, inferiore, degradante [... ]
bene, non perché sia costosis-
sima e da noi fun zionerebbe
altri letrori fa cciano come lei:
abbiamo bisogno cli spezzoni
Senza firma
poco perché è altamente tec- UN "EX" DI VILLA SORA. di vita che narrino la f ede e Cara signora "X", visto che
nologica con dispiego e im- Spett. Direzione, dopo oltre gli insegnamenti umani di cui non si firma e ci dispiace , lo
piego cli mezzi e uomini che 30 anni mi è capitato tra le si è stati spettatori e attori. sport è una nobilissima arte
attualmente non possiamo di mani , non so come, il BS. Noi cerchiamo proprio que- che serve per il corpo e per lo
sicuro permetterci, ma per- Sono exallievo di Villa Sora sto: di diffondere le cose im- spiriro. Ricorda l'antico detto
ché, se mi permette , non è aj~ (Frascati).. . I casi della vita periture non quelle che dura- di Giovenale, ripreso da tanti
fatto educativa. Mi spiego con mi avevano portato quasi a no due secondi e poi tutto è maestri di spirito mai smentiti
linguaggio da cortile: dopo dimenticare Don Bosco e la finit o e si è costretti a rico- da lla Chiesa , "Mens sana in
che hai costretto un.o a non sua formaz ione. Ora a Via- minciare a cercare, sempre corpore sano", mente sana in
f are una cosa, non l'hai con- reggio ho ritrovato una chie- più impazienti, sempre più ne- corpo sano? È necessario e
vinto a non.farla più. Resterà sa, abbellita con tutti i sogget- vrotici, sempre piiì insoddi- urgente, signora, curare il cor-
in agguato e al primo spazio ti dell a vita di Don Bosco, i sfarti e... sempre più scorag- po, dono di Dio, principio di
GIUGNO 1999 BS

1.7 Page 7

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Non ci è stato possibile pub-
blicare tutte le lettere perve-
nute in redazione. Ce ne
scusiamo . Provvederemo a
suo tempo alla pubblicazio-
ne o alla risposta personale.
individuazione dell'essere (cioè spenderai mai. Perché se i
se lei è quello che è di fronte tuoi amici facess ero capire
agli altri lo deve al suo cor- anche solo alla lontana di es- le famo so: la terra è di Dio e
po) , tanto quanto l'anima ... sere disposti a offrire qualche sulla terra l'uomo ha diritto a
Non siamo due cose separate, compenso per una promozio- una patria e se nella sua non
ma un'unica realtà indivisibi- ne immeritata, oltre alla boc- può viverci se ne cerca una
le e irrepetibile: lei è la si- ciatura si beccherebbero pro- vivibile.. . Secondo: anche noi
gnora "X" non perché ha solo babilmente una denuncia , non- siamo stati migranti. C'è una
un' anima e nemmeno perché ché l'espulsione immediata suorina che ci si è fatta santa
ha solo un corpo ma perché li dalla scuola. Credo proprio perché ha dato la vita per cu-
ha tutti e due, cmpo e anima , che la "debolezza" di regala- rare gli emigranti italiani in
inseparabili... (se non lo fos- re promozioni non alberghi America: si chiamava Fran-
sero, lei non esisterebbe). Fa- nelle scuole salesiane: non per cesca Cabrini. Le consiglio di
re sport è curare la propria nulla parecchi economi devo- leggerne la vita, è sommamen-
fisicità, l'armonia personale, no fare i salti mortali per far te istruttiva. Terzo: sono d' ac-
l'equilibrio psicofisico. Biso- quadrare i bilanci e pagare cordo sulle misure efficaci,
gna starci bene dentro il pro- puntualmente i professori alla purché ci mettiamo d'accordo
prio co1po per dedicarsi al fine di ogni mese. Del resto , su cosa voglia dire il qualifi-
bene.. . Bisogna "calzare" be- caro Angelo, t'accorgerai ben cativo "efficaci" . Qui si apri-
ne il proprio corpo: se la presto sulla tua pelle che la rebbe un capitolo un po' lun-
scarpa nel suo piede è brutta , promozione o te la meriti o go che la tirannia dello spa-
storta, malfatta, bucata.. . badi non ci sono santi assegni zio non mi permette di affron-
bene, non è corretto esclama- che tengano , sarai bocciato . tare, lo lascio alla sua intelli-
re "poveri suoi piedi" , ma Prova pure, e fammi sapere gente immaginazione, comun-
"povera lei!". Chi soffre a cau- com'è andata.
que le dirò che se "efficaci"
sa di una malattia è tutto se
vuol dire sigillare le frontie-
stesso non una parte di sé.
re , sic et simpliciter, allora
Ognuno è indispensabile nel INVASIONI STRISCIANTI. no, non sono d'accordo.
suo ordine. Sport e teologia Come se non bastassero tutte
non sono paragonabili, sono le angustie che abbiamo, ec-
due cose diverse: l'uno è in- cone un'altra imprevista: un
dispensabile per la vita fisica , nuovo tipo di invasioni sel- APPELLI
l'altra per la vita spirituale.
Dio non ha "costruito" nulla
di sbagliato, di disdicevole, di
meschino: tutto in noi è subli-
me, e il tutto che siamo forma
il capolavoro di Dio. E mi
ascolti: qualunque età lei ab-
bia , faccia un po' di sport, le
farà bene, alla salute del cor-
vagge eufemisticamente de-
nominate "immigrazioni", non
aggressive in apparenza, ma
che, per il grande numero di
individui che ogni notte sbar-
cano sulle nostre coste, per i
guasti che si verificano a
causa della loro presenza... , è
violazione dei territori altrui.
Sono un appassionato col-
lezionista di santini e im-
maginette e chiedo a chi
ne ha di inviarli a Scruda-
to Vincenzo, Via Magel-
lano, 7 - 92020 San Gio-
vanni Gemini (AG). Sono
disposto anche a scambi.
po e dell' anima. Mi creda . Date le circostanze, efficaci Mi piacerebbe corrisponde-
misure si impongono, quanto re con chi, ragazzi/e, condi-
meno per un severo controllo vidono sani principi morali,
BASTA PAGARE. Caro Di- dei flussi onde impedire l'in- serietà di intenti , volontà
rettore, vorrei sapere perché i gresso degli indesiderabili che di approfondire tematiche
miei amici, da quanto sono sono la maggioranza ...
esistenziali. Sono una ra-
iscritto all'istituto salesiano di
Taranto si ostinano a dire che
Corrado, Napoli
gazza di 25 anni: Marian-
gela Goglio, Via Perotti,
basta pagare e ti regalano i Gentile signor Corrado , non 1 - 10040 Leinì (TO).
voti. Vorrei rispondergli, mi
potreste aiutare?
L. Angelo
Caro Angelo, sfidali a prova-
re i tuoi amici. Dl loro che si
iscrivano nella scuola che
frequenti e che provino a non
studiare, e poi tentino di com-
prarsi la promozione, e assi-
curali che sei disposto tu a
pagare la parcella che i sale-
siani chiederanno. Vai pure
tranquillo: quei soldi non li
è il solo a pensare che i conti-
nui flussi migratori sulle co-
ste meridionali del "Bel Pae-
se", dopo le invasioni barba-
riche dei primi secoli cristia-
ni, siano la forma moderna di
invasione d' Europa che, se
dovesse aumentare, in pochi
anni metterebbe a repentaglio
la stabilità politica ed econo-
mica delle nazioni. Faccio
qualche considerazione gene-
rale. Primo: la terra è di tutti ,
anzi per dirla con un cardina-
Arrivano le vacanze e,
troppo spesso, si parcheg-
giano i vecchi nei corridoi
di cliniche e ospedali! Co-
me volontario presso una
casa di riposo, chiedo ai
lettori del BS di inviare un
pensiero, una lettera, una
foto o quant'altro ai miei
vecchietti: Anziani resi-
denti rep. 1B, e/o Casa di
Riposo, Via Gleno 49 -
24125 Bergamo.
e_ ~1(
llJIJ1 cJ~t:.
OGNI MESE
CON
DON BOSCO
ACASA TUA
Il Bollettino
Salesiano viene
inviato gratuitamente
a chi ne fa richiesta.
Dal 1877 è un dono
di Don Bosco a chi
segue con simpatia
il lavoro salesiano tra
i giovani e le missioni.
Diffondetelo tra i
parenti e gli ami-
ci. Comunicate
subito il cambio
di indirizzo.
Per la vostra corrispon-
denza :
IL BOLLETTINO
SALESIANO
Casella post. 18333
00163 ROMA Bravetta
fax 06/656.12.556
E-mail: biesse@sdb.org
BS GIUGNO 1999

1.8 Page 8

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IN ITALIA&NEL MONDO
CORIGLIANO
D'OTRANTO, ITALIA
UN GRADITISSIMO
DONO
L 'exallievo Raffae le Del Sa-
v io, pittore e scenografo di
grande ta le nto, conosciuto in
Itali a e all 'estero, ha voluto
o ffr ire un dono all a s ua ind i-
me nti cata città natale e all ' i-
stituto salesiano di c ui , anche
vivend o lo nta no, si sente par-
te integra nte. Si tratta di un a
nati vità c he ha destato ammi-
raz io ne in q ua nti hann o potu -
to g ustarl a. Ogni singola fi -
g ura trasmette cal o re um ano
e piacevo lezza es teti ca. Il
maes tro non è nuov o a questi
doni pe r la sua Cori g li ano.
Una sua te la a sezio ni com-
ponibili , che ragg iunge oltre i
dieci metri d i lung hezza pe r
tre di altezza, era già colloca-
ta all a venerazio ne dei fede li
nella chiesa de ll'Add o lorata.
E ssa raffig ura la v icend a te r-
rena de l C ri sto. Un lavoro
notevo le pe r com pos izio ne,
equilibri o di immag mi e di
co lo ri .
SASSI, TORINO
UN CENTENARIO
Le Fig lie di Mari a Ausiliatri-
ce di Corso Casale 324 nel
qu arti e re Sass i hanno iniziato
le cele brazio ne de l 1° cente-
nari o... q uello dell ' Istituto,
acq uistato da do n Ru a, suc-
cessore d i Don Bosco, nel
1899. Tra 19 anni cele breran-
no il secondo centenario, q uel-
lo de l loro ing resso ne lI'Isti-
tuto per dedi carsi alle orfa ne l-
le. Una nutrita seri e d i mani-
fes tazioni commemorati ve, c ul-
turali e reli giose caratteri zze-
rann o qu esto primo evento.
L 'Istituto era all ora un noto
ristorante con all oggio c he si
chiamava il "Soperga". Don
Ru a aveva l' in tenzio ne di tra-
sfo rm a rl o in un a casa pe r an-
ziane so le che eg li chi amava
" Signo re Benefattri ci de ll ' O-
rato ri o" ass istite da lle suo re
sales iane. Q ueste tuttavi a, ar-
ri varono so lo nel 19 18; l' isti -
tuto tuttav ia fu inaug urato nel
novembre de l 1899 e il com-
plesso da " Pe nsione So pe rga"
si trasformò in " Pe nsione de l-
l'Addolorata". Fu un grande
orfanotrofi o fin o al 1984. Og-
gi è un a scuola pri vata gestita
da ll e F ig li e d i M ari a Ausilia-
trice. La carto lina con l'an-
null o spec iale dell e Poste Ita-
1iane mos tra i du e vo lti de l
plesso: q uand o e ra pe nsione e
oggi: esternamente no n è cam-
biato mo lto.
MELBOURNE,
AUSTRALIA e
BANGALORE, INDIA
ASSEMBLEA
DI COADIUTORI
I salesian i laici (che chiamia-
mo coadiutori ) dell 'area de l
Pac ifico si sono riuniti a con-
gresso per rifl ettere - lo fanno
ogni 4/5 anni - su identità e
missione nonché sul ru olo spe-
cifico che hanno da g iocare
nella vita salesiana. Sono stati
loro os piti monsignor Belo e
l'Arcivescovo di Melbourne
oltre al consigliere generale
per la Regione Australia e A-
sia. Una settantina i pan eci-
panti provenienti da 15 diversi
paes i dell 'area e accompagnati
dai rispettivi ispettori . Due me-
si prima si erano riuni ti per lo
stesso moti vo e praticamente
con lo stesso programma i sa-
lesiani laici della zona India, a
Bangalo re. Ne lla foto Ms Bet-
ty Pi ke, un 'aborigena ri cono-
sciuta come "donna di saggez-
za", particola1mente venerata
dagli abori geni . Proprio le i ha
vol uto rec itare una preghiera di
bened izione sui coadiuto ri be-
nedicendoli ass ieme agli ospiti.
NAMIBIA, AFRICA
ANCHE IN NAMIBIA
Namibia, 2 milio ni di abitanti
d i d iverse etnie su una supe r-
fi c ie di c irca 800 mila chilo-
metri qu adrati. In qu esta terra
so lo ultimame nte sono andati
a lavora re i sales iani , precisa-
me nte ne ll a parrocchia di
Shambyu, che conta circa 20
mil a anime, e si tratta in mag-
g ioranza di catto lici. Non è
p iccola cosa, soprattutto se si
considera che la paJTocchi a
ha 34 sottostaz ioni dissemina-
te in un a vasta area che s' in-
c unea profondamente nel bush,
la boscagli a a volte quasi im-
penetrabile. Il v ill agg io più
lontano si trova a 185 chilome-
tri da l centro de lla parrocchi a !
I sa les iani sono stati chiamat i
da l vescovo per po rtare il loro
ca ri sma spec ifico, quello de i
g iovani da ed ucare attraverso
il sistema preventivo.
GIUGNO 1999 BS

1.9 Page 9

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MEN07
STATI UNITI,
INDIA, AFRICA
ULTIMI NATI
li 1999 sarà un anno memora-
bile pe r i Bolle ttini Sales ian i,
c he continuano a prolificare.
In questi ul timi mes i so no nati
altri tre BS: q ue llo deg li Stati
Uniti Est che esce in due edi -
zioni , un a inglese e un a spa-
g nola; que ll o in li ng ua hindi ,
il sesto BS c he si ed ita in In -
dia dopo que lli in ling ua in-
g lese, tami l, te leg u, malaya-
lam , sinhaha; e, ultimi ss imo
pa rto, qu ell o del! ' Africa Est,
in ling ua inglese. Il nome di
Don Bosco e la sua o pera a
favo re della g ioventù conti -
nu ano ad espande rsi ov unque,
anche g razie a questa ri vista
c he l' in tui zione di Do n Bosco
ha fo rtemente vo luto, perso-
nalmente impostato e d iretto
e success ivame nte sostenu to
con og ni mezzo.
CALCUTTA, INDIA
i
SEMINARIO
DI FORMAZIONE
Dal lO al 6 marzo 1999 si è
svolto a Calc utta un Sem ina-
ri o di fo rm az ione permanente
per Sa les iani e Figlie di Maria
Ausili atri ce operanti nelJe zo-
ne miss io narie de l No rd-Est
de ll ' Indi a. Il Seminari o è sta-
to organi zzato dai due Dica-
ste ri SDB e FMA per le M is-
sio ni . Hann o presieduto I' in-
contro do n L uc iano Odori co e
suor C iri He rnandez, ne ll a
foto, Consig lieri Ge nera li . La
partecipazione è stata consi-
ste nte: 34 sales iani e 21 suo re
da tutte le ispettori e de ll ' In-
dia, tra qu elli d ire ttamente im-
peg nat i sul campo, in av am-
posti anche diffi c ili e ri schio-
si: più di 50 mi ss ionari di fron-
tie ra! Lo svo lg ime nto dei la-
vo ri è proceduto second o un a
metodo logia che ha dato lar-
go spaz io all a rifl ess ione s ulla
rea ltà viss uta e alla prassi mis-
sio naria attenta ai d ive rsi pe r-
corsi d i catec ume nato.
La rifl essione è stata sostenuta
da ll 'apporto d i es pe rti : i pro-
fessori Palattykoonatan Va r-
ghese del Centro di Teologia
"Sacret Hean ed" di Sh illong,
il prof. Devasia \\lazhayil del
Centro Pastorale di Sh illong,
s uor JOSEPH Teresa, colla-
bomtrice de ll 'Ambito Missio-
ni FMA .
11775. Ancora due papi sono stati i protagonisti
di questo Giubileo, segnalati nella busta ricordo
vaticana dai ritratti di Clemente XIV che lo
ha indetto e Pio VI che lo ha celebrato e concluso.
IL GIUBILEO... "RITARDATO"
AVVENIMENTI MEMORABILI:
1773 Papa Clemente , cedendo a fortissime pressioni ,
scioglie la "Compagnia di Gesù ".
1774 Viene eletto al trono di Francia Lu igi XVI , che
perderà la vita nella grande "Rivoluzione".
1775 Viene affidato a Giorgio Washington il comando
delle truppe americane , si apre la guerra di indipen-
denza americana. Il pontificato di Pio VI durerà fino alla
Rivoluzione Francese di cui anche egli rimase vittima.
Il conclave che seguì la morte di Papa Clemente si
protrasse dal settembre al febbraio . Risultò eletto il
cardinale Braschi di Cesena che prese il nome di Pio VI.
La Porta Santa fu dunque aperta solo il 26 febbraio ...
Risultò il Giubileo più breve della storia. Ma fu intenso,
ben condotto e solennemente celebrato da papa Braschi
che volle prepararlo con cicli di predicazione di due setti-
mane fatte nelle piazze di Roma, emanando nel contem-
po una serie di ordinanze che imponevano la chiusura di
taverne, osterie e bettole durante i sermoni e proibivano
suoni e balli.
Interessante la nota del cardinale Vicario che invitava
parroci e rettori di chiese a provvedere alla pulizia
straordinaria dei luoghi di culto loro sottoposti e a rinno-
vare le suppellettili liturgiche. Fu istituita anche una
commissione per controllare che le disposizioni venis-
sero adempiute e tutto risultasse decoroso e pulito . Co-
me sempre si eseguirono manutenzioni straordinarie in
città, soprattutto negli ospedali. Una norma vietò per
l'anno santo l'aumento degli affitti e delle pensioni negli
alberghi. Il Papa da parte sua abbellì la città arricchen-
dola di monumenti musei , biblioteche, gallerie.
Il numero dei pellegrini non fu rilevante (300.000 cir-
ca), tuttavia giunsero a Roma non poche personalità, tra
cui l'Arciduca Massimiliano d'Austria, Federico d'Au-
spach nipote di Federico il Grande e il duca di Gloce-
ster. Il Papa volle solennizzare l'anno togliendo alcune
norme che invitavano al rigore penitenziale e permetten-
do alcune luminarie e feste , come la gara dei cavalli bar-
beri . Caratteristico il pellegrinaggio di un folto gruppo di
vescovi e patriarchi cattolici di rito orientale.
BS GIUGNO 1999

1.10 Page 10

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l00annifa
Bollettino Salesiano giugno 1899:
nella rubrica "Rivista bibliografica", abbiamo scoperto
la pubblicità di un lavoro teatrale,
a riprova dell'importanza pedagogica
che i salesiani hanno sempre dato al teatro.
SALESIANI
E KOSOVO
. . fg
i,t
'
I ,..
.8<..-fo a.l'.ce
d 'un a pi O:. _
_
C..tto, 1: . -
La nostra Libreria Editrice di Torino ha pubblicato coi
tipi della Scuola Tipografica Salesiana di San Benigno
Canavese una novità assoluta che ci facciamo in dovere
di tosto annunziare ai nostri lettori, sicuri di far loro cosa
graditissima.
L'artistica fototipia della copertina - che qui a lato ripro-
duciamo - sotto il titolo "In Israele" rappresenta una
vallata lussureggiante di orientali palmizi, ed ubertosi
pascoli, circoscritta da altissime montagne, dietro le quali
si eleva un sole luminoso che viene con la vivezza degli
innumeri suoi raggi ad illuminare e vivificare tutto il pa-
norama. In mezzo alle fiorite zolle di questa amenissima
valle, il cuore della terra promessa ad Israele e nelle vici-
nanze di Betlemme, sta ritto in pié un uomo dal truce
aspetto, cogli occhi, spiranti odio feroce , fissi in un lon-
tano orizzonte, in atto di mirare un personaggio che pro-
nunzia una sentenza, e ai suoi piedi sono scolpite queste
parole uscenti dal labbro di lui: - Sento ancora in fondo
al cuore l'eco lontana di una più lontana promessa -.
Questo quadro racchiude tutto il concetto fondamentale
dell'originalissimo nuovo lavoro. Ne è autore il Sac.
Giovanni Minguzzi, Salesiano[... ]
Noi l'abbiamo visto più volte nello scorso gennaio sulle
scene del nostro teatrino di Valdocco, gremito sempre di
più migliaia di intelligenti spettatori, e l' impressione
profonda che produceva nell' animo dei nostri giovanetti,
nonché gli applausi frenetici e più di tutto le lagrime che
imperlavano le gote di tante gentili spettatrici e spettatori ,
ben ci dicevano tutta la potenza che l'autore ha saputa
imprimere a queste scene.
PRESENTI
E OPERANTI
La disgraziata guerra del Ko-
sovo ha mobilitato le opere
salesiane presenti nei territori
interessati al conflitto . I sale-
siani hanno due case in Alba-
nia (Tirana e Scutari), una par-
rocchia a Pristina, capitale del
Kosovo, una a Podgorica, capi-
tale del Montenegro. Le FMA
due case, a Tirana e Scutari.
Tutte e sei le presenze si sono
allertate nei giorni infausti del-
l' emergenza profughi.
A Podgo rica molti kosov ari si
sono rifugiati nell a parrocchia
dei salesian i che hanno messo
a disposizione la capiente crip-
ta della chiesa. Ovviamente si
è riempita all ' inverosimile di
sfollati, protetti dalla polizia
montenegrina contro gru ppi
di malintenzionati filoserbi
che avrebbero vo luto spazzar-
li via a fucilate.
In Albania i salesiani hanno at-
tivamente collaborato col "Pro-
getto Arcobaleno" e le suore
con la "Commissione Naziona-
le per le Pari Opportunità", per
fornire assistenza alle colonne
infinite di rifugiati , gli uni ge-
stendo un ' intera tendopoli
piazzata nel loro campo spor-
tivo, e le altre improntando ser-
vizi igienici, docce da campo,
mense e trasformando la nuo-
va palestra, non ancora inau-
gurata di Scutari, in un ambu-
latorio med ico per gli sfollati .
Numerose le iniziative: un cen-
tro di prima accoglienza per
minori (circa 700 persone) ; la
distribuzione di beni di prima
necessità (il Centro Sociale
Don Bosco è stato trasforma-
to in un grande magazzino
DON BOSCO
l 'AMICO DEI GIOVANI
La prima biografia
multimediale
su Don Bosco
Un Cd-Rom
E/ledici Multimedia
Attraverso quattro gran-
di sezioni ne presenta
La vita che è il filo con-
duttore della "navigazio-
ne". Don Bosco è un uo-
mo capace di interessa-
re anche gli uomini e le
donne del 2000. Egli è
ancora di grande attualità.
• Il sistema educativo ,
che è basato tutto sulla
fiducia reciproca , sullo
stretto contatto coi ra-
gazzi, sul protagonismo
dei giovani.
L'ambiente storico. Un
giornale, "La Strada "
racconta piccoli e grandi
avvenimenti del periodo
storico vissuto dal fon-
datore dei salesian i, ri-
velando tutta la sua di-
namica attualità.
Don Bosco oggi. Egli
vive anche oggi attra-
verso i salesiani e le lo-
ro opere . Una serie di
reportage presenta le
più belle realizzazioni
salesiane nel mondo.
centrale per lo smistamento
delle risorse provenienti dal-
1'Italia); il "sostegno a distan-
za", la realizzazione di "case
famiglia" per minori non ac-
compagnati; l' invio di "volon-
tari" tramite le organizzazioni
di volontariato VIS e VIDES ;
il lancio del "Progetto emer-
genza bambini".
GIUGNO 1999 BS

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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OSSERVATORIO
Giancarlo Manieri
U go De Censi è un
valtellinese che spriz-
za energia da ogni poro
del corpo. Uno che non s'è
fermato dinanzi a nulla e
nessuno. È un radicale ...
non pannelliano ma "cri -
stiano/salesiano". Mezze
misure non ne conosce.
Forse un tempo sì , ma da
quando ha visto coi propri
occhi, toccato con le pro-
prie mani e vissuto sulla
propria pelle l'avventura
dei più poveri tra i poveri
ha rivoluzionato tutto : abi-
vizi educativi , sociali , sani-
tudini , idee , linguaggio , at-
tari perché anch'essi , po-
teggiamenti. .. La fede quel-
veri in canna , hanno una
la no, è sempre la stessa,
dignità da salvaguardare,
anzi è aumentata, perché,
dice, ne ha viste e ne vede
di tutti i colori .
Qualche anno fa l'OMG,
L'AVVENTURA
DI UN PRETE
quella di essere uomini.
È successo il 1° marzo,
presso l'Istituto Latino
Americano di cultura .
l'Operazione Mato Gros-
so, riempì le cronache dei
SCOMODO
Lui , ovviamente era pre-
sente, sempre un po' orso,
giornali e le case della
senza orpelli , una
congregazione. Oggi non se ne parla, perché certe
consunta giacca a
notizie non pagano e le mode non durano. E questo
vento e una .. .
è un guaio . Quando sei sulla cresta dell'onda trovi
"kippah" bianca re-
sempre qualche pazzo come te che , se non ha il
galatagli chissà da
coraggio di regalarti la vita, quanto meno mette ma-
chi, con una scrit-
no al portafoglio e a volte è perfino generoso (forse
ta azzurrina sul-
nella misura in cui sa di avere peccati da scontare!).
l'orlo che inneg-
Ma, finito il battage pubblicitario , rimani da solo .
giava a Don Bo-
Resta la fatica che, anzi , ingigantisce man mano ...
sco. Don Bosco
E quando va bene, quando le cose che hai realiz-
ce l'ha nel cuore ,
zato sono davvero notevoli , allora può capitare che
lo prega, lo canta,
qualcuno si ricordi di te , e dell'immane lavoro che
lo danza coi suoi
ha fatto onore alla congregaz ione da cui provien i,
giovani , lo propa-
alla patria che hai lasciato e a quella cui hai rega-
ganda con la sua
lato la vita. Così ti regalano una medaglia...
vita, continua a ri-
petere che è suo
È capitato a don Ugo De Censi . Dopo 25 anni di
"padre , maestro e
fatiche apostoliche, ma anche fisiche e morali , in un
amico ", che non
paesino dimenticato della sierra andin a peru viana,
saprebbe come fa-
Chacas , tenuto al fresco perenne dai suoi 3400
re senza di lui ed
metri di altitudine, qualcuno ha pensato ch e quello
usa il suo sistema
strano bipede che all'aspetto assomiglia molto a un tra i diseredati che ha scelto di servire, anche attra-
barbone e molto poco a un prete , meritasse un rico- verso le antiche scuole di "arti e mestieri" che
noscimento pubblico , ufficiale , statale. Così l'istitu- sono ancora un toccasana. Dunque la Presidenza
zione ha premiato con una medaglia e una targa del Consigl io dei Ministri , tramite il sottosegretario
ufficiale un antistituzionale purosangue . Scherzi agli Esteri , l'ha premiato con una targa, e l'allora
della Provvidenza!
Presidente Scalfaro l'ha ricevuto in udienza e insi-
Don Ugo è "uno della Sierra", che si è integrato con gnito della onorificenza di "Grande Ufficiale al Merito
la gente , con le asperità del luogo , con la fame di della Repubblica". Ma lui è rimasto don Ugo, un po'
lavoro e di pane ... Ma l'OMG , sua creatu ra, non si è trasandato , un po ' rozzo , senza fronzoli , e con il
fermata a Chacas. Sono ormai 34 gli avamposti ch e cuore a Chacas .
i suoi volontari "mantengono", dando alla gente ser-
o
BS GIUGNO 1999

2.2 Page 12

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A dieci anni dai lutti di Tienanmen ... la_lenta strada cinese
È una delle pagine più
importanti ma anche più
tristi della storia
contemporanea.
Protagonisti i giovani, la
loro voglia di lottare per
dei giusti ideali, la
ricerca disperata della
libertà. Certamente una
pagina da non
dimenticare ma
soprattutto da cui
zmparare.
Pechino, 17 aprile 1989. 500
studenti della facoltà di legge
sfilano per le strade. Ripetono
sempre e solo una frase: "Viva la li-
bertà, viva la democrazia, abbasso
GIUGNO 1999 BS
la corru zione!". Due giorni prima
era morto l'ex segretario del partito
com uni sta che da d ue an ni era stato
" li cenziato" perché accusato di " li -
beralismo". I giovani sfilano per ri-
cordarl o e per chi edere al governo
più ·erietà, più democrazia, più ri -
spetto dei diritti dei cittadini . Stu-
denti di legge, chiedono solo che
venga messo in pratica quanto han-
no studiato.
PIAZZA TIENANMEN
Ritornano a sfi lare il giorno suc-
cessivo e anche il 19 apri le: sono
più di centomi la. La polizia li osser-
va senza sapere cosa fare. Il 26 il
governo pubbli ca una dichiarazione
uffic iale con cui vieta le manifesta-
zioni studentesche. Ma i giovan i
non si arrendono. Si incontrano,
sempre più numerosi, tutti i giorni ,
in quella piazza che ha un nome
così dolce e così falso. Tienanmen,
" Porta della Pace Celeste". Ri peto-
no i loro slogan, distribui scono vo-
lantini che contengono le loro ri-
chieste, ascoltano i pochi professori
che li hanno appogg iati. Non hanno
bastoni per impaurire i poliziotti ,
non lanciano pietre contro i palazzi
del gove rn o, non gridano insulti ...
semplicemente chiedono dialogo e
ascolto. Dopo un mese di rad uni de-
cidono di utilizzare anche l'ultimo
mezzo pacifico che è rimasto: lo
sciopero de ll a fame. Restano in
piazza giorno e notte. E la " Porta
della Pace Celeste" diventa la loro
casa. Ostinati, pieni di fid ucia, co-
raggiosi, non perdono la speranza.
A Pec hino ci sono giorn alisti e trou-
pe te levis ive di tutto il mondo: i ra-
gazzi sono certi che, grazie ai mass
media, il mondo intero sarà dalla lo-
ro parte e il governo saprà capire e
cederà, non fosse altro che per non
fare brutta fig ura.

2.3 Page 13

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verso la democrazia continua.
PIÙ DI UN MILIONE
Il governo invece tace. Dai palaz-
zi del potere i capi osservano inner-
vositi questo spettacolo " nuovo".
Osservano i giovani cadere estenuati
dal digiuno, le ambulanze c01Tere a
sirene spiegate per soccorrerli , mi -
gliaia di ragazze improvvisatesi in-
fe rmiere, osservano la solidarietà tra
tutti che sta diventando più potente
di un esercito intero.
18 magg io: i manifestanti sono
più di un milione. Accanto agli stu-
denti accorrono anche gli operai, ar-
rivano a camion. Le donne portano
regali e cibo. I giovani sorridono
con fatica dalle loro barelle, facen-
do ballare le fl ebo che li tengono in
vita. Il mondo osserva in silenzio. Il
19 arriva finalmente un rappresen-
tante del governo, niente meno che
il capo del partito. Si chiama Zao
Ziyang. È senza scorta: "Sc usate se
abbiamo ri sposto così tardi alla vo-
stra richiesta". Ma per questo gesto
Zao Ziyang viene espulso dal parti-
to . I giovani sono davvero soli.
Deng Xiaoping, capo dell 'eserci-
to, proclama la legge marziale: ov-
viamente temeva lo sfacelo del si-
stema che era costato tanto sangue ...
Le strade sono improvvisamente in-
vase di camion carichi di soldati.
Hanno la stessa età dei giovani stu-
denti ... Non avranno il coraggio di
sparare contro i loro fratelli, pensa-
no in molti , e l'assedio della piazza
continua. Viene anche costruita una
statua della libertà di cartapesta.
Una statua povera e debole, spec-
chio della situazione di questi gio-
vani, che alzano la bandiera bianca
e mostrano le mani nude ai soldati.
BS GIUGNO 1999

2.4 Page 14

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Nel 1976, alla morte del "grande ti-
moniere" Mao, Deng Xiaoping diven-
il presidente della Cina e fu subito
evidente la diversa politica. Mao a-
veva impostato la sua politica sull 'i-
deologia comunista così che l'econo-
mia del Paese non ebbe un grande
sviluppo. Invece Deng mise da parte
l'ideologia e puntò tutto sullo svilup-
po . Questo fu il suo grande pregio,
ma anche il suo grande limite: si illu-
se che fosse possibile incrementare
l'economia senza modificare mini-
mamente il sistema politico. Si impe-
gnò in Quattro Modernizzazioni: l'a-
gricoltura, l'industria, la scienza e la
difesa. Ma quando, nel 1979 un gio-
vane elettricista scrisse su un cartel-
lone la richiesta della quinta moder-
nizzazione, cioè la democrazia, Deng
lo condannò a 15 anni di galera. La
sua politica? Massima attenzione al
capitalismo S!:Jnza concessioni alla
democrazia. E morto il 19 febbraio
1997. Il processo da lui iniziato non
si è ferm ato .. . Seppure a piccoli pas-
si la democrazia sta avanzando in
Cina, senza gli scossoni che ha
avuto in Unione Sovietica. Forse il
trapasso alla democrazia esige tem-
pi lunghi. .. E chissà che i cin esi l'ab-
biano capito più di qualunque altro.
Del resto gli avvenimenti sembrano
dar loro ragione. Ma questo dovrà
giudicarlo la storia.
GIUGNO 1999 BS
LA STRAGE
3 g iu g no o re 1,45. Arri vano i carri
armati. La gente di Pechino no n può
rassegnarsi a qu esto massacro e si
getta a mani nude contro i mezzi
blind ati . Stude nti, o pe rai, impi egati ,
gente com une, te ntano d i imped ire
la strage, m a cadono sotto i prin~i
co lpi d i artiglie ria. A m ig liaia. E
tutto finito. Sotto i cingo lati de i carri
arm ati ve ngo no sc hiacc iate le spe-
ranze di una C ina di versa . 50 g io rni
d i sogno cro ll ano come la statua di
cartapesta. M ig liaia muo io no . Molti
vengono arres tati. Mo lti ss imi sono
avvi ati ai co rs i d i " rec upero" (una
specie d i lavagg io del ce rve ll o). Ma
tutti si sento no mo rire de ntro . Per
nie nte?
È poss ibi le che 7QOO pe rsone siano
morte per ni e nte? E poss ibile che il
g rido di libe rtà e g iusti zia che si leva
dai g io vani sia rim asto inascoltato?
OGGI
Giugno 1998. La fam iglia Clinton si
reca in visita a Pechino. Tre giorni di
di aloghi e accordi che terminano con
la comunicazione delle conclusioni
da parte dei due leader in diretta
radio e tv. La gente ascolta come
sempre con più o meno attenzione.
Ad un certo punto Clinton dice che le
repressioni di Tienanmen furono un
errore . Nessuna radio sospende i
programmi , neppure le tv. I taxisti si
fermano improvvisamente. Dalle fi -
nestre delle case la gente chiama
altra gente perché tutti accendano
per ascoltare. Qualcuno si commuo-
ve, soprattutto, i parenti delle vittime
di 1O anni fa. E il segno che qualco-
sa è già cambiato . Anche nelle Uni-
versità le cose sono cambiate . Circo-
lano libri che pochi anni fa erano
proibiti , si tengono convegni e confe-
renze sul significato dei Diritti civili e
sulla democrazia e le strade per rag-
giungerla ... Qualche mese fa, all 'Uni-
versità di Pechino, c'è stata una con-
fere nza sulle riforme politiche. Centi-
naia di studenti hanno affollato l'aula
in cui si teneva. Ad un certo punto un
giovane ha fatto una domanda: "Voi
dite che tutti hanno la responsabilità
di cambiare il governo. Dobbiamo
usare le armi e cominciare una rivo-
luzione o usare metodi pacifici?" E la
risposta, assolutamente inaspettata,
è stata: "Dovrete deciderlo da soli".
E certamente quei giovani lo decide-
ranno pensando ai loro amici di piaz-
za Tienanmen.
So lo ogg i, dieci anni dopo, è possibi-
le ri spo ndere : no , non è stato inuti-
le. I ragazzi di Tienanmen sono morti
pe r q ualcosa. I giovani c inesi d i og-
gi respira no infatti quell ' aria di di a-
logo e di democrazia che i loro com-
pag ni hanno sognato dieci anni fa.
Manuela Robazza

2.5 Page 15

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LETTERA Al GIOVANI
Carissim o/a,
"Perché la gente è così
devota al 5anto1''.
Parlo di sant'An t on io d i
cui in questo mese, preci-
samente il 13, la Ch iesa fa
memoria. La domanda è
pertinente ed eloquente al
tempo stesso. Me la fa un
giovane durante la visita
al Santua ri o di Padova .
Eloquente perché sant'An-
tonio è il Santo. Punto e
basta. Perti nente perché
la marea di persone che lo
visita, lo prega è davanti
ag li occh i di tutti.
GIUGN01999
È il mese di sant'Antonio,
uomo di Dio che ha laeciato un'impronta di sé
nella Chiesa e nella coscienza di tanti "devoti".
È lui che mi offre lo spunto
per questo appuntamento mensile coi lettori.
Èil santo della gente.
Dove un cuore batte, dove
c'è una lacrima, un dispia-
cere, una grazia da otte-
nere le labbra sussurrano
il nome del Santo, gli occh i
ne cercano l'immagi ne, la
statua. Il primo miracolo che il devoto di sant'Anto-
nio ottiene è la preghiera. Nella preghiera ognuno
porta le sue lacrim e, la sua tribolazione la sua vita,
t utto quello che ha ed è.
nare, ma soprattutto le
sue "ginocchia". Se "quag-
giù", tra noi, il Santo è
cercato, pregato, visitato
è perc hé nei suoi pochi an-
ni di vita è sempre stato
un uomo di "lassù". Abita
e abiterà in questo mon-
do senza essere di questo
mondo, come Gesù.
Il terzo millennio convo-
ca tra i suo i abitanti
sa nt'A ntonio perché più
d i ogni altro tempo il
d uem il a ha bisogno di
tenere Gesù in braccio e
un giglio cand ido in man o,
seg no della bellezza del la
vita. L'i co na del Sa nto è
profetica per chi gua rda
il mil lennio che si ap r e
co n l'occ hi o della fede.
A presto. Carlo Terraneo
5ant'Antonio ha vissuto 36 anni.
Pochi. Molti per l'intensità del suo vivere. La gente lo
ama perché quando si rivolge a lui cont inua a prega-
re. La pregh iera è balsamo, miele, incenso, mirra, re-
sina e mandorla. Sono i doni che Giacobbe dice ai
suoi figli d i portare a G iu seppe (Ge n. 43 ,11).
Sant'Antonio è maestro di vita spiritua le, della Pa-
rola di Dio e così in segna, applicando alla preghiera il
testo bib lico: "Sei cose sono necessarie all'orazione:
il profumo dell'intima devozione (!,alsamo)
il gioire nella tri!,olazione (miele)
le lacrime di compunzione (resina)
la mortificazione della carne (mirra)
la purità della vita (incenso)
l'elemosina (mandorla)
La gente se lo sente dentro tutto
questo. Chi si r ivolge al Santo
impara a vedere la vita, la diffi-
co ltà con gli occh i di Dio. Chi
vive con gli occhi rivolti in al-
to impara a vedere Dio con
gli occ hi di Dio, ad amare
Dio da lla parte di Dio.
Sant 'Antonio tutto ha
messo a disposizione del
prossimo: la sua parola,
il suo ze lo, il suo peregri-
,.
;----- ~ ~ ~ - - - - -....ci;;__ _;__ _..:_j
r
..
BS GIUGNO 1999

2.6 Page 16

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900 anni al servizio della Chiesa, dei poveri e degli ammalati. ..
CAVALIERI DEI POVERI
CAVALIERI DEGLI
AMMALATI
di Roberto Saccarello
C'erano volontari
a Gerusalemme, durante
L le guerre di liberazione
a costituzione dell 'ordine di
"San Giovanni di Gerusalem-
dei luoghi santi,
me" si fa risalire al miracolo ad assistere gli ammalati,
del Beato Gherardo, durante la Pri- soccorrere i poveri, ./
ma Crociata. Questi insieme ad altri
"fratelli" svolgeva opera di assisten-
alloggiare i pellegrini...
za e carità nell 'ospedale di Gerusa- Proprio questi volontari
lemme, prodigando cure ed elemo-
sine agli amm alati, tanto da essere
soprannominato "Padre dei poveri".
Durante l' assedio da parte del con-
dottiero Goffredo di Buglione nel
1099, quando per i crociati comin-
ciarono a scarseggiare le vettova-
costituirono il primo
nucleo di quella
specialissima cavalleria
che diventerà un ordine
religioso militare
glie, Gherardo, eludendo la sorve- e da cui discenderanno
glianza delle guardie turche, lanciò
loro delle pagnotte dalle mura della
altri ordini resisi famosi
città. Scoperto venne portato, insie- · in tutto il mondo.
me ai compagni , davanti a· giudici
per essere condannato. Ma, racconta
la leggenda, mentre si stava deci-
dendo della loro sorte, i pani rim asti
si tramutarono in pietre e colpirono
i giudici stessi.
papa Pasquale II che, con la boll a
"Pi ae Postulatio" del 1113, conferì
ali ' Ordine esenzioni e privilegi spe-
ciali e lo pose sotto l'egida dell a
Santa Sede.
Con il fall imento dell e Crociate la
UN CQJll!Q SPECIAL
Terra Santa fu nuovamente perduta
dai cristi ani e i cavalieri, costretti a
Questi fràtelli ospedalieri, acco- emi grare, si trasferirono a Cipro,
m unati da un alto e responsabile dove fomrnrono i primi elementi
spirito di sacrificio e di abnegazio- della loro flotta per la difesa dell a
ne, decisero di istituire un a regola cristianità contro l'Islam . Più tardi
particolare su base religiosa, per es- passarono a Rodi e qui l' Ordine ot-
sere più pronti e attrezzati per ogni tenne la sovranità territoriale ol tre a
necessità. Fu proprio f~a' Gherardo quella internazionale. Il Gran Mae-
a emettere per primo '.Ì voti di po- stro di venne anche Principe di Rod i
vertà, castità e obbedienza, riceven- e i " Cavalieri di San Giovanni"
do dalle mani del patriarca di Geru- cambi arono la denominazione in
salemme l'abito nero , come i bene- "Cavalieri di Rodi".
dettini, con una grande croce bianca I musulmani attaccarono a lungo
sul petto. Da allora si chiameranno questo formidabile basti one cristi a-
"Cavalieri di San Giovanni". Il no che sfid ava il loro dominio nel
piccolo sodalizio ben presto si in- mediterraneo. Nel 1522 Solirnano il
grandì ed ebbe il riconosc imento di Magnifico lanciò la sua flotta contro
GIUGNO 1999 BS
l' isola. I croni sti dell 'epoca parl ano
di 250 navi e di circa 200.000 uomi-
ni . Quella dei 600 cavalieri, soste-
nuti da non più di 6000 fa nti , fu un a
difesa epica che im pressionò lo
stesso sultano, il quale dopo la capi-
tolaz ione, il 24 dicembre 1522, tri-
butò al Gran Maestro F ilippo di Vil-
liers gli onori militari, concedendo-
gli di abbandonare l' isola con tu tti i
suoi cavalieri , il tesoro, gli archivi
dell'ordine e numerosi sudditi a bor-
do di 50 navi.
CAVALIERI DI MALTA
Dopo un periodo di es ili o in di-
versi luoghi (Creta, Messina, Civi-
tavecchia, Viterbo, N izza) il 23
marzo 15 30 l' imperatore Carl o V
cedette all ' Ordine in fe udo sovrano
l'Arcipelago maltese. E Malta, co-
me già Rodi, divenne il teatro di un
altro grandissimo capitolo dell a sto-

2.7 Page 17

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I Cavalieri di Malta celebrano il loro Giubileo.
I
S.A.Em.ma Fra' Andrew Bertie, e
S.E. il Gran Cancelliere, Amb. Conte
Don Carlo Marullo di Condojanni.
Pellegrinaggio Internazionale
dell'Ordine. Partenza del Treno
Bianco da Roma per Lourdes.
L'ospedale di San Giovanni
Battista alla Magliana di Roma.
ria dei cavalieri, che ancora una staurò la carica di Gran Maestro.
volta cambiarono la loro denomina- Egli è eletto a vita dal Consiglio di
zione ufficiale, assumendo quella di Stato, fra i cavalieri di voti perpetui.
"Cavalieri di Malta", che dura tut- Ha il titolo di principe regnante, es-
tora. Nell ' isola l'Ordine raggiunse il sendo a capo di un corpo sovrano.
suo massimo splendore e il massi- Governa con il Sovrano Consiglio
mo potere temporale e militare. La di cui è presidente, composto da
sua marina, divenuta una delle più quattro grandi ufficiali del Gran
potenti e temibili del Mediterraneo, Magistero eletti dal Capitolo Gene-
veniva impegnata nella difesa del- rale: il Gran Commendatore, il Gran
1' Europa cristiana contro l' impero Cancelliere, L'Ospedaliere e il Ri-
ottomano e i pirati barbareschi.
cevitore del Comun Tesoro, più sei
Nonostante tutto l'Ordine conti- consiglieri. Il Capitolo Generale è
nuò a coltivare i carismi fondativi l'assemblea suprema dell'Ordine e
del servizio ai poveri e agli amma- viene convocato ogni 5 anni. Al suo
lati . L'ospedale o Sacra Infermeria interno vi sono rappresentanti dei
di Malta, fondato nel 1532, conti- Gran Priorati e delle Associazioni
nuava la tradizione degli antichi Nazionali. Il Pontefice, capo supre-
"ospedalieri". Era un grande edifi- mo dell'Ordine, nomina come suo
cio con sale, cappella, dispensari, rappresentante interno un cardinale
guardaroba, e un quartiere di uffici; patronus, che è a sua volta assistito
era in grado di accogliere 500 infer- da un Prelato, come superiore del
mi , serviti con vasellame e posate clero dell ' Ordine e assiste il Gran
d 'argento dagli stessi cavalieri.
Maestro nel promuovere il bene spi -
Il dominio dell ' Ordine su Malta rituale dell 'Ordine.
durò sino al 12 giugno 1798, quan- Questo è composto da nobili , ma
do l'Isola-Stato cadde nelle mani vengono ammessi anche cattolici
dei Francesi. La perdita del territo- meritevoli. I membri appartengono
rio sovrano di Malta preannunciò a tre categorie: la prima classe è
l'i nizio di una nuova fase neUa sto- composta da cavalieri di giustizia,
ria dei cavalieri: anche se la loro po- diretti successori dei cavalieri-mo-
sizione giuridica rimase intatta, essi naci degli inizi, e da cappellani con-
tornarono alle origini: al servizio ventuali professi, vincolati dai tre
dei poveri e degli ammalati.
voti religiosi. La seconda classe è
paragonabile a un Terz'ordine ed è
· composta dai "cavalieri di obbe-
L'ORDINE OGGI
dienza", che non prendono voti , ma
s'impegnano per la realizzazione di
, Dal 1834 la sede dell 'Ordine ven- una perfezione cristiana consona al
ne trasferita definitivamente a Roma, loro rango. La terza classe com-
sotto la protezione diretta del ponte- prende cavalieri e dame di onore e
fice e nel 1879 papa Leone XIII re- devozione, cappellani conventuali ad
honorem, cavalieri e dame di grazia
e devozione, cappellani magistrali,
cavalieri e damf di grazia magistra-
le e donati di devozione.
In termini territoriali l'Ordine è di-
viso in 5 Gran Priorati, 4 sub Prio-
rati e 39 Associazioni Nazionali. Es-
sendo soggetto di diritto internazio-
nale pubblico, mantiene relazioni
diplomatiche a mezzo di rappresen-
tanti, accreditati ufficialmente pres-
so la Santa Sede e presso ottanta
paesi. Dal 1994 è stato pure ammes-
so come Osservatore permanente
alle Nazioni Unite. Le due sedi ro-
mane di via Condotti e dell ' Aventi-
no godono del diritto di extraterrito-
rialità e tra le prerogative sovrane vi
è anche quella di battere moneta e
di emettere francobolli.
IL GIUBILEO
Nel dicembre scorso ha avuto ini-
zio con un solenne raduno a Malta il
Giubileo dell 'ordine. A 900 anni
dalla loro fondazione, i cavalieri dal-
la croce ottagona intendono intensi-
ficare la loro opera fraterna in favore
di quanti, in tutto il mondo, appar-
tengono alla vasta e sempre, più dif-
fusa categoria dei poveri. E questo
l'invito rivolto proprio dal Gran
Maestro fra' Andrew Bertie in occa-
sione del decennale della sua elezio-
ne: "I poveri: insieme con la difesa
della fede, è il pensiero che vi esorto
ad avere come preparazione del no-
stro Anno Giubilare e che, conte-
stualmente, dovrà anche costituire,
con gli stessi principi, la preparazio-
ne al Giubileo del 2000".
D
BS GIUGNO 1999

2.8 Page 18

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Il missionario è un apostolo itinerante: sempre in viaggio,
I due giovani inglesi sul volo
della "Solomon Air" scrutavano
ansiosamente verso Honiara,
quando uno gettò uno sguardo su di
me e si avvide della crocetta appun-
tata sulla mia maglietta. Non la con-
servo per vanità: è un regalo del
cardinale Pio Taofinu 'u di Samoa, e
le croci sul petto sono un distintivo
comune per i sacerdoti in questa
parte del mondo. Si rivelarono an-
che un buon biglietto di presenta-
zione per i due giovani medici in-
glesi, diretti a Gizo per un 'esperien-
za professionale di sei settimane.
Guardandoli mi auguravo che a-
vessero una estesa biblioteca medi-
ca in testa e molta abilità nel fare
diagnosi e curare... senza strumen-
ti: a Gizo infatti non avrebbero tro-
vato né una biblioteca, né attrezza-
ture mediche. Intanto però il loro
problema più urgente era quello di
coprire la distanza tra Handerson e
Honiara. "C'è un autobus verso le
20 che ... ?". La risposta arrivò pri-
ma che finisse la domanda: "No,
non c'è autobus né altro mezzo or-
ganizzato nell'isola di Guadalcanal.
Si trovano soltanto pochi autocarri
sgangherati che vanno al mercato,
ma partono al mattino presto e tor-
nano nel tardo pomeriggio. Alle
venti, se siete fortunati , trovate solo
taxi". Sorrisi pensando a che razza
di taxi i due sprovveduti giovani
avrebbero trovato .. .
GIUGNO 1999 BS
IL TASSISTA
GIAPPONESE
Devo ancora entrare in un paese
del terzo mondo che non sprofondi
sotto il peso di catorci mascherati
da taxi . Gli americani hanno lascia-
to in eredità le loro jeep e abbando-
nato l'intera unità anfibia da sbarco
su Tetere Beach; così Dio solo sa
come sono ridotti ormai quei di-
sgraziati motori dopo decenni di in-
discriminato sfruttamento...
Ad aspettare me fortunatamente
non c 'era un taxi, ma una Toyota
con autista giapponese.
Il mio amico giapponese, prete e
salesiano come me, era accompa-
gnato da una giovane e florida bel-
lezza locale ... Sul capo non portava
il velo, ma era una suora! Una DMI,
Figlia di Maria Immacolata. Un bel
terzetto non c che dire, pensavo;
la bella suorina parlava il pidgin, io
il mio inglese australiano, e don Ni-
shizawa, nato in Giappone, ma cre-
sciuto in Bolivia, hablaba espanol;
il tempo della mia visita si prean-
nunciava come una settimana inte-
ressante! Comunque resto più che
mai convinto che la lingua non sia
l'aspetto più i!11portante della vita
del Pacifico. E vero infatti che a
Papua, nelle Vanuatu e nelle Salo-
mone, si parla il pidgin (e non si
deve pensare che assomigli lontana-
mente a un inglese mal parlato, per-
Un salesiano
australiano, in viaggio
attraverso le missioni
del Pacifico
per osservare, studiare,
esplorare, capire la
gente, racconta ai lettori
la sua permanenza alle
isole Salomone, contigue
alle Figi, dove ha
poi aperto una nuova
presenza missionaria.

2.9 Page 19

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raccoglie e racconta le più
diverse esperienze.
~
non ha effetti diversi: prima sentite
un gran caldo, poi freddo, poi anco-
ra caldo, e via così, finché, anche se
proprio non è il momento di barcol-
lare, non potete farci niente, si va
giù come un sacco floscio.
ché ha le sue regole e le sue locu-
zioni idiomatiche, le sue particola-
rità grammaticali ed è una lingua
viva, piena di metafore: non dimen-
ticherò mai la mia prima celebrazio-
ne liturgica in quell ' idioma!), ma il
bello degli abitanti di queste miti-
che isole è che comunicano con
tutto ciò che hanno: il limite è posto
solo dal!' immaginazione.
L'OLIO DI PALMA
Ho trascorso una settimana nell'i-
sola di Guadalcanal, a Honiara, un
villaggio che dopo la guerra è di-
ventato una città ... non come le al-
tre però. A differenza della maggior
parte dei grossi borghi del Pacifico,
essa è un centro commerciale più
che una città residenziale. Il volto
urbano dell ' isola è stato pratica-
mente disegnato da una concessione
della Commonwealth Development
Corporation, una compagnia britan-
nica produttrice di olio di palma che
opera sotto la sigla SIPL, Salomon
!stand Plantation Limited. La ditta
ha radunato una enorme massa di
lavoratori dalla vicina Malaita per il
raccolto delle noci di palma. L'al-
loggiamento di questo piccolo eser-
cito crea non pochi problemi, l'ora
del pranzo, per esempio, provoca
ingorghi pazzeschi lungo l' unica
strada.
Le noci da olio di palma sono le
candele dei poveri, e spesso risulta-
no inaccessibili , come le noci di
bete!, alte sulle palme, che devono
essere raccolte servendosi di un
lungo bastone sormontato da quello
che sembra un gancio da baleniera.
Il tronco che scende dalla cima
della palma è ricoperto di noci rosse
della dimensione di un pollice, che
quando vengono trattate emettono un
odore nauseabondo. Ho voluto pro-
varlo. Risultato: conati di vomito!
Lo stabilimento, insieme alla mag-
gior parte delle piantagioni di Gua-
dalcanal, è situato non lontano dalla
casa parrocchiale del mio amico
giapponese, dove ho preso alloggio.
I VECCHI MASTICATORI
Sul posto mi hanno incuriosito
certe macchie rosse, come di san-
gue, sparse qua e là tutto intorno
alla parrocchia. Il mio stupore au-
mentò quando riuscii a scoprire co-
me si formavano. I denti avvizziti
del vecchio masticatore di bete!
erano neri (quelli che aveva anco-
ra) , ma la sua bocca era tutta im-
brattata di un rosso brillante, labbra
comprese. Ogni tanto schizzava via
con decisione uno sputo rosso san-
gue da annegare uno scarafaggio.
La noce di bete! è la birra dei pove-
ri. Potete masticare bete! dal matti-
no alla sera, e non diventerebbe
rossa. Solo gialla. Ma allora? Il co-
lore del sangue deriva dal modo di
masticarla, mescolata a calce di sco-
glio frantumata e seccata. Mastiche-
reste quella sostanza? Non ve lo
consiglio. Masticare bete! è diver-
tente come avere un attacco di ma-
laria - che è tra l'altro un rischio
professionale nelle Salomone - e
IL PREDICATORE
CARISMATICO
Mi è rimasto un altro ricordo
delle Salomone, ed è di tipo religio-
so. Di fronte alla parrocchia si sten-
de un campo di football, in cui spes-
so malaitiani e abitanti di Guadalca-
nal sfogano vecchie rivalità e placa-
no antichi rancori, prendendosela,
fortunatamente, col pallone invece
che con la testa dell'avversario. Sa-
pevo della cosa e aspettavo qualche
folcloristica partita, giocata a tutta
birra e urlata con abbondanti infio-
rescenze di vocaboli, diciamo, poco
signorili! Ma quella settimana non
avvenne nulla del genere. Capitò in-
vece tutto il contrario. C'era gente
ogni sera sul campo, che si organiz-
zava compostamente con suoni, luci
colorate, toni sommessi, preghiere
fervorose e ascolto, non so quanto
attento, di lunghi sermoni spirituali.
Che stava succedendo? Era l'epoca
della missione annuale carismatica
del SSEC, il South Seas Evangelica/
Church (Chiesa Evangelica dei Ma-
ri del Sud). Ogni sera, comodamen-
te seduto davanti alla finestra della
mia camera, facendo finta di legge-
re al lume di candela, assistevo allo
svolgimento di quella settimana co-
particolare. Indubbiamente i pro-
testanti avevano un vantaggio non
da poco sui cattolici: avevano l'elet-
tricità. Gli organizzatori potevano
contare su un grosso generatore, che
permetteva loro di curare con una
certa dovizia di elementi esteriori
tutta lo svolgimento, cerimonie reli-
giose comprese.
Da poco ho impiantato una stazio-
ne missionaria, proprio qui vicino,
tra gente così. Che Dio me la mandi
buona.
O
BS GIUGNO 1999

2.10 Page 20

▲back to top
. - ., -~ -
Ol~i!IOI é ·~~11 Xl~AI !!l~H!
"2!:it9.I ~"l~~~lJI~~
BREVISSIME DAL MONDO
LA VALLETTA . Grazie ad Papa il suo film capolavoro
un accordo col governo, il "La vita è be lla", sulla terri-
"Sovrano Militare Ordine di bile esperienza dei lage r na-
Malta" ha ottenuto in ge- zisti. Accompagnavano l'at-
stione autonoma un minu- tore il produttore Cecchi Go-
scolo territorio, l'antica for- ri , lo sceneggiatore Cerani
tezza di San Giovanni , che ed altri del cast. Il Papa ha
fu già loro gloriosa sede e dichiarato di essersi diverti-
vide le gesta eroiche dei ca- to e di aver av uto materia
valieri contro i turchi. Essa per riflettere. Il comico, da
potrà usufruire di extraterri- parte sua, ha detto che I'e-
torialità. Il castello, recente- sperienza è stata irripetibile.
mente restaurato, sarà ina-
lienabile e inviolabile, ma BUENOS AIRES. La con-
non potrà offrire asilo poli- gregazione religiosa dei mer-
tico a stranieri. Potrà issare cedari, in Argentina ha pro-
due bandiere: quella maltese mosso una campagna a fa-
e quella dell 'ordine. TI Gran vore dei ban1bini schiavi in
Maestro avrà la duplice pre- Sudan, vittime di un proget-
rogativa di un capo di uno to di islamizzazione forzata.
stato sovrano e quella di un Si tratta di orfani di gue1n
generale di ordine religioso. generalmente cristiani, pre-
L'ordine mantiene relazioni levati da mercanti senza
diplomatiche con più di ot- scrupoli e internati in scuole
tanta paesi e una delegazio- islamiche poi venduti come
ne permanente alJ ' ONU. I schiavi a fa migli e ricche
Cavalieri di Malta sono cir- della capitale o cli altri paesi
ca 15.000 e gestiscono ope- arabi . I re ligios i vogliono
re sociali di rilevanza: scuo- riscattarli per poi liberarli.
le, ospedali, convalescenzia-
ri in varie parti del mondo. VATICANO. PRIMAVERA
(Nel numero di questo mese DI SANTI. In aprile sono
a pag. 16/17 offriamo un stati canonizzati Marcellino
articolo su detti cavalieri) Champagnat, suor Agostina
Pietrantoni , don Giovanni
ROMA . Secondo le più ac- Calabria. In maggio è stato
creditate previsioni nell 'an- beatificato Padre Pio e ca-
no del Giubileo dovrebbero nonizzata GiuseppiJ,a Ba-
arrivare a Roma circa 26 khita, ex schiava sudanese.
milioni di pellegrini, di cui In giugno poi verranno bea-
12 dall'Italia. Per gli eventi tificati un centinaio di mar-
straordinari (Giornata Mon- tiJ·i polacchi, tra i quali il sa-
diale dei Giovani, Giornata lesiano Giuseppe Kowalski
Mondiale delle Famiglie, assieme a S oratoriani, i pri-
Giornata Mondiale dei La- mi martiri sa lesiani g iovani.
voratori, Congresso Eucari-
stico Internazionale, ecc.) ne GIACARTA . Non si ferma
sono previsti altri 6 milioni la violenza fondamentali sta.
circa. Quasi il 50% degli Continuano in tutto il mon-
stranieri visiterà anche altre do g iorni di ferocia anche,
località a richiamo turistico purtroppo, in nome della re-
e religioso . Roma avrà biso- ligione. Non è svanito il ri-
gno di 54 mila volontari. cordo della domenica di san-
gue di Giacarta, quando 13
CITTÀ DEL VATICANO . cristiani sono rimasti uccisi,
Avvenirnento eccezionale do- 7 chiese incendiate, altre 9
menica 10 gennaio 1999. danneggiate, 2 scuole catto-
Alle 17 il noto comico Ro- liche assaltate ... La religio-
berto Benigni attraversa e- ne che per natura dovrebbe
mozionato le mura della cit- essere non-violenta conti-
tà leonina per presentare al nua con letture di parte.
VALSALICE, TORINO
DALLA KOREA
CON AMORE
Il museo Don Bosco di To ri-
no Va lsa lice ha arri cchi to la
sua g prest ig iosa co ll ezione
d i minera li con un altro " pez-
zo". un camp ione d i 15 kg d i
"c/inocrisorilo nobile", ri cer-
cato e in viato dalla Korea dal-
la prof.ssa signora Woo Hyun
Choi, e donato al museo da ll a
prof.ssa signora Ye Myng Ji .
I l minera le in questi one v iene
usato per creare collane, cion-
do li , e ornamenti va ri ; ne l
1600 i re coreani lo util izza-
vano per i tim bri rea li .
1 giorn ali han no dato con ri-
lievo la notizia de ll a donaz io-
ne, contri buendo così ad al-
larga re la fa ma del museo di
Valsalice, voluto e iniziato da
Don Bosco stesso, dando così
un ulteri ore apporto alla dif-
fusione de l suo già affermato
prestig io. A lcuni giornalisti
coreani hanno sub ito manife-
stato il desiderio di visitare
l'espos izione a Torino Valsa-
lice per realizzare qualche
se rv iz io.
Nelle foto l'équipe coreana che
si è interessata de ll ' operazio-
ne, compresa suor Adriana
Bri cchi che ha fatto da trami-
te (a i suoi lati la ri cercatrice
prof.ssa Woo Hyun Choi a
des tra, e la do natri ce prof.ssa
Ye Myng a sinistra) , e I' arri-
vo de ll a pietra con alcuni ma-
nufa tti a Valsalice, con le
spiegazioni ag li alunni del
professo r Giuseppe Brocardo.
FIRENZE, 1T ALIA
ANCORA UN GRUPPO
Ecco la sprizza nte simpatia di
un gru ppo "Savio c lu b" d i ra-
gazzi de ll a sc uola medi a sale-
siana di Firenze. Promettono
d i darsi da fa re ogni g iorno
per rendere memorab il e la lo-
ro storia e piacevo le il loro
crescere. L 'entu sias mo de llo
stare insieme li ha spinti a de-
d icare parte de lle loro energie
a un giorn alino "Ciao Bimbi",
il cui titolo la dice lunga sul
loro stile, che è que llo sale-
siano, sugli scopi del gruppo
(incontrars i, di alogare, aiutar-
si reciprocamente, es primersi
liberamente, esercitare la pro-
pri a creati vità. La fo to li ritrae
fie ri de lle loro reali zzazioni.
GIUGNO 1999 JJS

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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,
PRIMA PAGINA
S iamo a Tbilisi, capitale
della Georgia, repub-
blica indipendente al confi-
ne con la Turchia, sorta
dopo lo smembramento del-
1'URSS ... ma sembra di
stare nelle zone più buie
del IV mondo . La corrente
elettrica c'è, quando va
bene , per cinque e sei ore
al giorno , la fornitura del
gas è interrotta a tempo
indeterminato, e anche l'ac-
qua non arriva in modo
costante , spiega il salesia-
no padre Szulczynski , diret-
tore della Caritas Georgia.
Questa è la vita normale.
Da tempo i cattolici
sono in prima linea per
aiutare gli stremati citta-
dini della capitale. Padre
Szulczynski sta finendo la
costruzione di un centro
che ospiterà 50 senzatetto,
una goccia, ma è pur sem-
pre qualcosa dove manca
quasi tutto . È da qualche
tempo in funzione un po -
liambulatorio , di cui abbia-
mo già dato notizia sul BS,
che visita gratuitamente
fino a 100 persone al gior-
no , e una mensa che sfa-
ma 700 bocche . Al centro
si possono trovare vestiti e
scarpe. C'è parecchia gen-
te che vive per la strada,
perché s'è venduta la casa
per racimolare qualcosa
con cui tirare avanti. La via
principale di Tbilisi , la pro-
spettiva Rustaveli si è or-
mai trasformata in un ac-
campamento di disperati .
Fabbriche e industrie sono
diventate fantasma . Il lavo-
ro è scarsissimo, mancano
fonti energetiche. Era in
funzione , prima dell'indi-
pendenza , una fabbrica
aeronautica che occupava
17 mila persone e intorno
alla quale ruotava un inte-
ro quartiere della città. Og-
gi è stata convertita e pro-
duce pentole : vi lavorano
70 operai . Non trovi più un
Enrico Bassignana
TRO
IANO
COLTA
CONTRO
ALBERI E CANI
RANDAGI
Vedere la gente che, armata di bastone,
tiene lontani i cani randagi mentre
cerca cibo tra i rifiuti nel quartiere
delle ambasciate, è fin troppo comune.
La gente ha già segato e bruciato buona
parte degli alberi nei giardini pubblici,
per riscaldarsi e cucinare ...
e la morte di freddo e di fame
continua ad essere altrettanto comune.
Non esiste un solo Kosovo, purtroppo!
TURCHIA
Km
200
imprenditore disposto a
rischiare un investimento
produttivo, e le infrastruttu-
re , specialmente le strade,
sono quasi impraticabili.
Gli impiegati statali
ricevono dai 25 ai 40
dollari al mese, una fami-
glia media di 4 persone ,
per vivere dignitosamente,
ha bisogno di 3/400 dollari
al mese! I pensionati rice-
vono ogni mese dallo stato
5 dollari! Ma dieci pezzi di
legno per la stufa costano
un dollaro , un chilo di pa-
ne 0,7 dollari. Chi sta
bene sono gli ex funzio-
nari del partito comunista
e gli esponenti della orga-
nizzatissima mafia geor-
giana! La gente ricorda il
comunismo con le lacrime
agli occhi: almeno a quel-
l'epoca c'era da mangiare
e da lavorare per tutti, e
alcuni servizi di base era-
no gratuiti .
La gente non è riuscita
ancora a capire perché ora
deve pagare tutto, mentre
prima ... Il trapasso da un
sistema a un altro non è
mai indolore , soprattutto
quando si tratta di cambia-
re da dittatura a demo-
crazia . E la cosa è resa
più difficile , quando non
impossibile, dai profittatori ,
dai lenoni e sfruttatori , dal-
la mafia, dalla delinquenza
organizzata, dall 'egoismo
travolgente della specie
umana! Almeno tre gene-
razioni devono passare
per assorbire questo cam-
biamento che necessita
anche di una mentalità e
di una cultura nuove per
adattarsi a un ménage co-
sì diverso.
BS GIUGNO 1999

3.2 Page 22

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CORUMBÀ, BRASILE.
ANCORA UN VESCOVO. Un
altro salesiano ha rice-
vuto la consacrazione a
vescovo. Si tratta del te-
desco don Frederic Hei-
mler, direttore del Colle-
gio Santa Teresa a Co-
rumbà in Brasile. Monsi-
gnor Heimler dirige ora
la diocesi di Umuarama,
come vescovo coadiuto-
re. Nella foto un momen-
to particolarmente sug-
gestivo della cerimonia
di consacrazione , con
una danza caratteristica
tipica del folclore locale.
TORINO , VALDOCCO.
Festa di cooperatori a
Valdocco; 55 nove pro-
messe , 55 nuovi membri
della grande famiglia dei
cooperatori salesiani , 55
teste e 11 O braccia che
si rendono disponibili
per "dare una mano" a
Don Bosco nella difficile
ma esaltante missione in
mezzo ai giovani del no-
stro tempo. La sugge-
stiva cerimonia si è svol-
ta il 31 gennaio , festa
del santo.
ALCAMO , SICILIA . La
parrocchia di Alcamo in
Sicilia ha celebrato i pri-
mi 40 anni di gestione
salesiana. Lo spettacolo
organizzato per l'occa-
sione, " Da 40 anni in
viaggio con Don Bosco",
ha ripercorso le tappe
che da quel lontano 1958
si sono succedute in un
crescendo di attività e
iniziative. Nella foto uno
dei fondatori dell'opera,
don Falzone, assieme
all'ultimo parroco dioce-
sano , don Calandrino ,
che ha retto la parroc-
chia prima dell'arrivo dei
salesiani.
VALENCIA, SPAGNA. IL
RETTOR MAGGIORE E I RA-
GAZZI. Don Juan Vecchi
con i ragazzi del Centro
Giovanile "Amics-Jabalf
Negro" di Valencia, dove
si è recato in occasione
delle manifestazioni per
il centenario dell'opera.
Nella bella capitale della
"Comunidad Valenciana"
il Rettor Maggiore ha
raccolto numerosi con -
sensi e attestati di stima
dalle autorità municipali
e dai semplici cittadini
per l'opera qualificata
dei figli di Don Bosco a
favore della gioventù.
ARBOREA, SARDEGNA.
È stata inaugurata la
prima mostra del nuovo
laboratorio "Mamma
Margherita" con la pre-
senza dell'incaricata na-
zionale Flora Fiori. I la-
vori esposti erano tanti ,
lavorati dalle mani gentili
di "cooperatrici in erba"
(nella foto) . Titina lvani ,
responsabile del settore
laboratori per la Sarde-
gna, è per le sue ragaz-
ze una vera "mamma
educatrice": cura non
solo la parte tecnica, ma
anche la loro crescita
interiore.
GIUGNO 1999 BS
ORIA, ITALIA. Nella par-
rocchia di Oria opera il
gruppo dell'oratorio vo-
lante Don Bosco, che si
denomina significativa-
mente "Saremo il nuovo
giorno", non tanto e non
solo perché sono giova-
ni , ma soprattutto per-
ché sono animati da una
carica invidiabile di "fare
qualcosa" per cui valga
la pena impegnarsi ogni
giorno in modo nuovo.
Curati con scrupolo a li-
vello personale e magi-
stralmente guidati giura-
no di voler fare grandi
cose.

3.3 Page 23

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DEI TLRAEBIMASPIELRICAATORI ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Fin dai tempi più antichi, i cristiani che giungevano •••••••••••••••••••••
a Roma andavano in pellegrinaggio sulle tombe
dei santi apostoli Pietro, ai piedi del colle Vaticano
e Paolo, sulla via Ostiense.
La modesta chiesa costantiniana fu sostituita
da una di grandi dimensioni (seconda solo a San Pietro)
voluta da Valentiniano Il, iniziata da Teodosio ~
e terminata da Onorio.
ÈSAN .PAOLO FUORI LE MURA.
ITINERARIO
VERSO-··
•••
di Natale Maffioli
Su un pezzo di muro di uno degli ambienti un tempo all'aria aperta
delle catacombe di san Sebastiano sul'Appia Antica, un devoto
dei primi secoli ha tracciato: "Pietro e Paolo intercedete in favore di Vittore 11•
li prete Gaio, nel secolo Il, dialogando con Proc/01 suo collega d'oriente
che metteva in discussione l'autorità della Chiesa di Roma, scriveva:
"Ma io posso mostrarti i trofei degli apostoli.
Se infatti tu vorrai venire in Vaticano o sulla via Ostiense,
troverai i 'tropaia' di coloro che hanno fondato questa Chiesa".
•••••••
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • BS GIUGNO 1999 • •

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•••••••• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
lato, Paolo e Luca dall' altro; sotto,
la croce gemmata sull ' altare, con
i simboli della passione, angeli e
apostoli, e i santi innocenti vene-
rati nella basilica. Ai piedi del
Cristo glorioso iI piccolo ritratto
di papa Onorio inginocchiato.
L'interno, nonostante i ripetuti
saccheggi (rovinosi quelli dei
Longobardi del 739 e dei Sarace-
ni nell ' 846), era ricchissimo di
opere d' arte e di marmi preziosi;
lungo le pareti si allineava una
moltitudine di monumenti fune-
bri a personaggi illustri che vole-
vano essere sepolti vicini alla
tomba dell ' apostolo. Il soffitto in
legno, voluto da Sisto V, era stato
••••
Veduta dell'interno della basilica con il grandioso doppio colonnato corinzio.
/ apostolo Paolo subì il mar- LO SPLENDORE CHE FU
tirio verso l'anno 64 in una
L località detta ad Aquas Sal- Imponente era pure la decora-
messo in opera nel 1500. Un
fatto curioso: durante la costru-
zione della cupola della basilica
di San Pietro, sul finire del 1500,
la navata principale della basilica
di San Paolo fu trasformata in un
grande cantiere coperto per pre-
parare le centine, le grandi strut-
ture di legno per armare la volta
della cupola . Si tracciarono nel
vias, a poco più di tre miglia da zione a mosaico e ad affresco: le marmo del pavimento i modelli
Roma, sulla strada di Ardea . In pareti al di sopra del le colonne per una produzione seriale di
un primo tempo la tomba di Pao- della navata centrale erano rico- questi elementi . Dopo averli as-
lo era segnata da un semplice perte da un grande ciclo di affre- semblati e numerati, i pezzi veni-
monumento. Nel IV secolo, l'im- schi, con episodi dell 'Antico e vano smontati per essere rico-
peratore Costantino fece edificare del Nuovo Testamento, prodotti struiti più celermente nel cantiere
un'aula a tre navate, ma non si della scuola romana, fiorente di vaticano.
impegnò più di tanto. Toccò a pittori come Pietro Cavallin i, ma
Teodosio dare forma ad un edifi - tenuta in scarsa considerazione
cio degno del!' apostolo delle gen- quando si trattò di definire i ca-
ti. Nel 390 si iniziarono i lavori, ratteri del la grande stagione pitto-
resi complessi dalla vicinanza del rica italiana fiorita tra il 1200 e il
Tevere, che terminarono al tempo 1300, proprio perché gli ésem-
dell'imperatore Onorio.
plari migliori, i cicli delle basili-
Chi visita oggi la basilica di San che, erano periti.
Paolo resta sorpreso nel trovare L'arco trionfale era decorato con
un ambiente così terso e ordina- mosaici del V secolo; nell ' incen-
to: antica di 1500 anni dovrebbe dio del 1823 l'apparato musivo
mostrare non solo la vetustà, ma rimase quasi intatto, ma fu rimos-
anche le ingiurie del tempo. La so durante la ricostruzione e so-
verità è che questo imponente stituito seguendo un disegno di
edificio non è più quello antico, Pinelli . Defl'originale restano quat-
ma un suo erede; l' originale è tro frammenti: tre conservati in
stato distrutto da un incendio nel- un vano prima del la sacrestia, iI
la notte del 15 al 16 luglio del quarto nelle Grotte Vaticane. 11
1823. Stando alle testimonianze catino absidale risplendeva del
l'antica basilica doveva essere dav- grande mosaico voluto da Onorio
vero splendida; divisa in cinque lii; per la sua realizzazione il Papa
••••••••
navate separate da quattro file di
80 preziose colonne marmoree,
era la più grande chiesa della cri-
stianità prima della costruzione
di San Pietro.
aveva chiesto al doge di Venezia
Ziani le maestranze che avevano
decorato San Marco. Al centro
Gesù benedicente affiancato dagli
apostoli : Pietro e Andrea da un
Confessione,
ciborio di Arnolfo di Cambio.
• • GIUGNO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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, ...........•........•.............•.........•....................•......•......•.........
•••••••••••••••••••
- Particolare del mosaico absidale.
- Crocifisso ligneo di ambiente senese, particolare.
venne demolendo e sostituendo nore. Anche lo Zar di tutte le
buona parte dell ' arredo antico. Russie inviò malachite e lapislaz-
Solo la cappella del Crocefisso fu zuli dalle miniere degli Urali per
conservata nella sua integrità.
decorare gli altari del transetto.
Chi ha pazienza può fare la Al centro dell'arco trionfale,
conta delle 150 colonne, tutte punto di riferimento di tutta l'ar-
d'un pezzo, che arricchiscono il chitettura della basilica, l'altare
grande quadriportico progettato custodisce le spoglie mortali del-
dal Vespignani, ma terminato dal l'apostolo Paolo; al di sopra un
Calderini nel 1882. Una sosta capolavoro di arte toscana, scam-
prolungata merita la porta di pato all'incendio: il ciborio di Ar-
bronzo a destra (per proteggerla è nolfo da Cambio, eretto su com-
stata girata verso l'interno), un missione dell'abate Bartolomeo.
capolavoro d' arte bizantina, fatta L'opera è firmata hoc opus fecit
eseguire da Giovanni VII a Co- Amolphus (questo è stato fatto da
stantinopoli, e offerta dal console Arnolfo) e datata 1285. I mosaici
di Amalfi . E la sorella delle porte dell' abside sono ancora quelli an-
del duomo di Amalfi, di quello di tichi , ma largamente restaurati.
Ravello, di San Michele al Garga- Nel braccio sinistro del transetto
- Candelabro pasquale. Particolare.
no e di quella centrale della basi- è la cappella del Crocifisso, ar-
lica di San Marco a Venezia .
chitettura secentesca di Carlo Ma-
L'ODIERNO SPLENDORE
derno: conserva uno stupendo
LA RICOSTRUZIONE
Inutile comunque rimpiangere
l'antica basilica; iniziamo invece L'interno è luminoso; le dimen-
la visita del la moderna. La fabbri- sioni (m 136,66x65x29,70) sono
cazione del nuovo edificio iniziò
nel 1831 con la posa della prima
pietra, e fu consacrato nel 1854.
L'architetto Pasquale Belli doveva
ricostruire l'edificio senza "alcu-
na benché minima variazione ri-
spetto alle antiche dimensioni" ,
secondo quanto aveva disposto
Leone Xli. Tuttavia, mano a rr;iano
che le antiche strutture cadevano
sotto iI piccone dei ricostruttori,
si chiusero tutti e due gli occhi.
Dopo il Belli fu chiamato a diri-
gere i lavori• l'architetto Luigi Pa-
retti; nonostante si fossero salvati
dall'incendio l' abside con il tran-
setto e l' arco trionfale, si inter-
simili a quelle dell'antica basilica
Ulpia, voluta da Traiano per il
suo Foro. La parete al di sopra
del le quaranta colonne del la na-
vata principale è arricchita da af-
freschi, in verità di scarso pregio
artistico; più in basso corre un
fregio a mosaico che incornicia i
ritratti dei papi da Pietro all'attua-
le. Alla contro facciata si appog-
giano quattro colonne di alaba-
stro così trasparente da lasciar
scorgere la luce: sono un dono
del sultano di Costantinopoli, che
volle partecipare alla decorazio-
ne perché san Paolo era un suo
conterraneo di Tarso in Asia Mi-
Prime due campate
del lato nord del chiostro.
•••••••••••••••••••••••••••
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• BS GIUGNO 1999 • • •

3.6 Page 26

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••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
crocefisso ligneo, de ll a fin e del
1200 attribuito a Pi etro Cava llin i,
e una scul tura, un a sa nta Bri gida
di Stefamo M adern o. In una ni c-
chi a è co nservata un a statu a di
sa n Pao lo in legno, un poco bru-
ciacchi ata, venerati ss ima nel me-
•••••
di oevo, perché ritenuta un vero
ritratto dell 'aposto lo. Una v isita
la meri ta anche il coro del M a-
derno . L'a ltare ospita un tritti co
marmoreo del seco lo XV, opera
dell a scuo la di An drea Bregno.
Appena fu ori ecco un capo lavoro :
il ca ndelabro pasquale di Ni cco
d' Angelo e Pi etro Vassa lletto, che
costruì anche il chiostro del mo-
nastero annesso all a basili ca: un
pi cco lo quadril atero form ato da
•••
••
Cappella del Sacramento.
curiose co lonne binate lisce o tor-
tili oppure decorate con mosa ici.
Natale Maffioli
GLOSSARIO
Le catacombe
Il termine catacomba deriva dal greco e significa pres-
so la cavità ; con tutta probabilità vicino al cimitero di san
Sebastiano c'era un avvallamento da dove si cavava la
pozzolana, un ingrediente della malta da costruzione : da
qui la definizione del cimitero di san Sebastiano ad cata-
cumbas. In epoca tarda, il termine fu esteso a tutti gli altri
cimiteri sotterranei e venne utilizzato per la prima volta in
tal senso nel secolo IX a Napoli .
Nel sottosuolo di Roma non sono state scavate solo le
na, di Priscilla, Felicita e dei Giordani sulla via Salaria
nova, di Agnese sulla via Nomentana.
Per quanto riguarda la struttura le catacombe erano dei
semplici cunicoli sulle cui pareti si scavavano i loculi per le
salme. L'apertura veniva poi sigillata con una lastra di
marmo, se il defunto aveva soldi per farlo , oppure di cotto ;
sopra si incideva il nome del defunto, a volte un simbolo o
una frase affettuosa o un augurio cristiano . Ogni tanto il
cunicolo si allargava a formare delle cripte, dove interi nu-
clei tai:niliari si facevano seppellire, o dove si faceva posto
al corpo di un martire ; in tal caso sovente venivano anche
••••••••••••••••••••••
catacombe ad uso dei cristiani , ma anche per la numero- affrescate con scene dall 'Antico e Nuovo Testamento , e
sa comunità ebraica. Contrariamente a quanto si dice dai con mosaici inneggianti alla gioia della vita eterna presso
non addetti ai lavori, questi cimiteri sotterranei furono Dio. Famosa è la cripta dei papi nella catacomba di san
sempre e solo luoghi di sepoltura, mai luoghi di rifugio Callisto, dove sono sepolti ben nove papi del lii secolo.
per i cristiani . E non erano nemmeno segreti : l'autorità
romana, molto rigida in fatto di cimiteri e sepolture, li co- Lo studio delle catacombe come luogo archeologico
nosceva benissimo e li confiscò per ben due volte. Le ebbe il suo grande iniziatore in Antonio Bosio ("! 575-
catacombe non sono una caratteristica romana : in Italia 1629) e il suo scritto Roma sotterranea rimane un monu-
ne sono state scoperte, finora, ben 120 dall'isola di Pia- mento di grande importanza per gli studiosi. Chi iniziò
nosa alla Sicilia. Esistono catacombe a Palermo, Messi- l'indagine scientifica nel sottosuolo di Roma fu Giovanni
•••••••••••
na, Napoli (la città partenopea quanto a cunicoli sotterra-
nei è una vera gruviera) , Siracusa, tra le più estese che
si conoscano .
Le catacombe romane sono una sessantina ; le più
vaste sono quelle di san Callisto ; le più decorate - ma
anche più piccole - quelle di via Latina: un gruppo di se-
polture, probabilmente a carattere familiare , dove gallerie
e ambienti sono interamente coperti di affreschi . Altre ca-
Battista De Rossi , lo scopritore della Cripta dei papi a
san Callisto. Alla sua lungimiranza si deve la conserva-
zione di un parco archeologico come quello delle cata-
combe sulla via Appia Antica. Anche lui scrisse molti te-
sti importanti : insostituibile ancor oggi resta la sua Roma
sotterranea pubblicata a partire dal 1864. Esiste una isti-
tuzione a difesa e a tutela delle catacombe , la Pontificia
Commissione di Archeologia Sacra.
tacombe interessanti, ma non aperte al pubblico, sono Chi volesse saperne di più , troverà ampie spiegazioni
quelle dei santi Pietro e Marcellino sulla via Labicana; in nell'opera di A. BARUFFA, Le Catacombe di S. Callisto ;
superficie vi sono i resti del mausoleo di sant'Elena, con linguaggio piano, ma non per questo meno scientifi-
madre dell'imperatore Costantino, detto di Tor Pignattara,
splendido complesso archeologico, ultimamente sottopo-
sto ad indagine e restauro. Oltre a quelle di Callisto, le
co , l'autore narra la storia delle catacombe (non solo
quelle di S. Callisto) e della loro scoperta. Per i palati più
esigenti c'è il testo di V. FIOCCHI NICOLA! , F. BISCON-
catacombe più interessanti sono quelle di Sebastano e di TI , D. MAZZOLENI , Le catacombe cristiane di Roma,
Pretestato sulla via Appia, di Domitilla sulla via Ardeati- Regensburg 1998.
• • GIUGNO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • :

3.7 Page 27

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Le zone a rischio sono sempre più numerose nel monde
UNAPERLA
di Maria Antonia Chinellc
NELLA BROUSSE
Le notizie dalla
Repubblica Democratica
del Congo, ex Zaire,
riportano l'altalena degli
accordi e della guerriglia
che pesano, a lungo
andare, unicamente
sulle spalle dei poveri.
Convivere con
l'incertezza politica,
ai margini di una guerra
uguale a tante altre,
significa per i figli
e le figlie di Don Bosco
continuare a credere
che l'educazione
è l'opportunità vincente
per la rinascita
di un popolo.
- Suor Maria Carmen Larai.
A vvicinandosi il giorno dell 'i-
naugurazione del "Centro
Madre Morano" di Kasenga,
le notizie politiche non prometteva-
no nulla di buono. Le autorità spa-
gnole, coinvolte nel progetto, resi-
stevano ... Per colmo di sventura, le
quattro capre che dovevano assicu-
rare il pranzo per tutti gli invitati,
scapparono nella brousse, le 18 gal-
line, un buon regalo del vescovo sa-
lesiano, si rincorrevano negli ampi
cortili ...
C'è voluta una buona dose di spe-
ranza per dare il via, nonostante i
pronostici, ai pr~pa~·ativi _eh~ h~nno
coinvo1to tutto ù v1llagg10, ms1em_e
'd\\ \\JO\\O\\'\\to.rl eh Madres~lva e alle fl-
olie di Maria Ausi1iatnce. E 1a festa
b
r' P stata.
I SENTIERI DELLA SELVA
Kasenga si trova a 230 km da Lu-
bumbashi, nella regione dell'Alto
Shaba, un luogo che, per via dello
stato della strada, sembra essere
proprio alla fine del mondo.
Situata alle sorgenti del fiume
Luapula, che segna la frontiera con
lo Zambia, conta circa 120 mila abi-
tanti sparsi su una superficie di non
meno di 25 mila kmq. I villaggi
sono collegati tra loro da sentieri di
polvere che, nella stagione delle
piogge, si trasformano in fiumi di
fango.
La vita a Kasenga ha attualmente
costi elevati: l'incerte~za po_litica ha
aticamente b\\occato ù ~rnfi\\co com-
pmrerc1.a1e che gli abitanti avevano m-
staurato con il v1cmo Zambia. Il
pesce, pescato nel fiume Luapula,
viene accaparrato dai commercianti
più potenti che lo rivendono a Lu-
bumbashi con il prezzo triplicato.
Non restano che i campi. Ma non
si può sopravvivere solo di questo,
anche se tutta la famiglia è impe-
gnata per strappare alla terra un mi-
nimo di sostentamento.
Le figlie di Maria Ausiliatrice ar-
rivando a Kasenga, espressamente
chiamate dal vescovo salesiano nel
1993, si resero immediatamente con-
to della situazione.
Sia per le missionarie che per le
suore autoctone -fu chiaro che ll
primo passo doveva . esse_re fatte
nel\\a via della promoz1pne mtegral(
di tutti: ban"'\\_bi.ni , bambn"l.e~ c\\o,.-u"l e '
BS GIUGNO 19!

3.8 Page 28

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Kasenga . Centro di formazione Madre Morano,
inaugurato il 18 settembre 1998.
Jomini, papà e mamme. E allora,
via ai progetti.
Suor Maria Carmen Larai è origi-
naria delle Isole Canarie. Le auto-
rità del suo paese natale hanno deci-
so di dedicarle addirittura una via. Il
~olore del suo viso rivela anni di
missione in Africa, alcuni in R wan-
da, tra i campi profughi dopo la
guerra del 1994. Il bruciore del sole
non ha cancellato la dolcezza dai
suoi occhi e dal suo sorriso, ne ha,
invece, accentuato la determinazio-
ne che si distende, particolarmente,
quando vede i poveri vittime delle
ingiustizie e i bambini pagare sulla
propria pelle le decisioni dei grandi .
Insieme alla piccola comunità, suor
Maria Carmen ha cominciato a dise-
gnare sulla carta un centro di pro-
mozione e, grazie a tanti amici la-
sciati in patria e a quelli incontrati
durante le soste in Europa, ha chie-
sto che qualcuno si facesse carico
dei loro sogni.
IL CORTILE DEI SOGNI
I giovani volontari di Madreselva,
venuti a conoscenza del progetto, Io
assumono. E a poco a poco, il centro
prende forma su un terreno donato
alle suore dal governo congolese.
L' intento è di coniugare educazio-
ne e formazione e di contribuire, con
attività di promozione mirate , a mi-
gliorare la condizione sociale ed eco-
nomica delle famiglie di Kasenga.
Vista dall 'alto, la costruzione è
imponente e spicca tra il verde folto
della selva. Un veloce giro tra i cor-
tili e i padiglioni rivela la realtà va-
riegata del nuovo centro dedicato li
Maddalena Morano, insegnante, mor-
ta all ' inizio del secolo in Sicilia e
beatificata da papa Giovanni Paolo
II nel 1994.
Ecco il blocco della scuola mater-
na ed elementare; il centro di alfa-
betizzazione.e la grande sala poliva-
lente e poi il centro professionale e,
un po ' più in là, la residenza delle
suore. Fuori, oltre il cancello, si
estende il grande campo di circa 30
ettari destinato alla coltivazione con
al centro il pozzo, che dispensa, già
da ora, acqua per tutto il villaggio.
Qui, una scuola agraria sorgerà ben
presto : si pensa, infatti, di poter af-
fiancare ali ' alfabetizzazione anche
alcune ore di lezione per l'apprendi-
mento delle tecniche di coltivazione
e di allevamento. Si sfrutterebbe in
questo modo il terreno e la gente
avrebbe assicurata verdura e carne
per l'alimentazione di base.
"TI Centro - spiega suor Maria Car-
men - è frequentato da tutti, grandi
e piccoli, che arrivano anche dai vil-
laggi più lontani. Per questo anno
scolastico ci sono in totale circa 350
bambini e bambine ogni giorno. 80
frequentano la scuola materna, 150
il primo anno della scuola elementa-
re e gli altri, dai 12 ai 18 anni, il
centro sociale di alfabetizzazione.
Stiamo preparando gli ambienti per
il centro professionale, per i labora-
tori di confezione. In seguito preve-
diamo di aprire anche quelli di con-
tabilità, meccanografia e panetteria-
pasticceria. Ma un po' più in là ... in

3.9 Page 29

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Africa c'è sempre tempo per il tem-
po. Intanto, nel mese di marzo ab-
biamo celebrato la giornata della
donna con circa 30 mila persone ar-
rivate dai dintorni. Ha rappresentato
una novità per le donne, soprattutto,
potersi trovare in un luogo debita-
mente attrezzato e parlare e discute-
re della loro femminilità".
Il vescovo, il giorno dell 'inaugu-
razione, aveva ringraziato le suore e
i volontari per l'audacia del proget-
to e aveva augurato loro di rendere
sempre più il centro di promozione
una perla che risplenda in bellezza e
generosità per tutti gli abitanti dei
villaggi.
UNA CASA
LUNGO LA STRADA
"Maison Laura Vicufia". La co-
noscono così in questa zona di Lu-
bumbashi e se si chiede alla gente,
la indicano con un sorriso e un
cenno di assenso. Anche i militari
che presidiano la zona sanno dov'è.
La costruzione è confinante con la
casa di Laurent Kabila, l'attuale
presidente della Repubblica Demo-
cratica del Congo.
È una casa di accoglienza per le
bambine che vivono in situazione di
disagio: molte sono orfane, altre so-
no state abbandonate, altre ancora
non possono abitare con le proprie
famiglie. A sentire le loro storie,
raccontate sottovoce, si scopre una
vita di sfruttamento, di povertà e di
sofauchne, s-pesa Sl)es~o _al mercato
alla ricerca disperata d1 cibo.
Suor Franciska Mwema e le suore
sono così, state elette "mamme" a
tempo pieno per le 38 giovani dai 3
ai 22 anni che sono ospiti nella
casa. La decisione di assumere que-
sta opera di emergenza è venuta
dopo che i primi salesiani, nel 1995,
avevano affidato alcune bambine
alle cure delle suore: le donne sono
particolarmente esperte a creare un
clima di famiglia.
Lorianne, Fifi, Auxi, Rebecca ave-
vano bisogno di questo.
E la scommessa è stata vinta,
giorno dopo giorno, a piccoli passi.
Vuoi allargare l'orizzonte della tua vita
e dedicarti a tempo pieno agli altri ?
Comprendi che ci sono uomini, donne,
bambini e ragazzi con cui condividere
il dolore, l'emarginazione, la povertà?
Desideri che la solidarietà non sia solo
parola, ma gesto che matura la tua vita?
Puoi contare su :
MADRESELVA
ASSOCIAZIONE GIOVANILE
E ORGANIZZAZIONE
NON GOVERNATIVA
che nasce in Spagna, a Madrid presso
la Scuola Universitaria Don Bosco.
Come ONG di ambito nazionale viene
giuridicamente costituita il 15 giugno
1984. Si apre al volontariato interna-
zionale nel 1986. Da quel momento
sono numerosissimi i giovani , volontari
e volontarie, che partono verso l'Ame-
rica, l'Africa e l'Asia.
I giovani volontari di MADRESELVA si
propongono di:
promuovere i diritti umani senza di-
stinzione di sesso, razza, lingua, ori-
gine, condizione sociale, credo o
ideologia politica ;
promuovere l'animazione socio-cul-
turale;
educare allo sviluppo·,
.
educare al tempo libero sviluppando
Con il sostegno dell 'Associazione
Manos Unidas (Spagna), è stato pos-
sibile ottenere un terreno per poter
coltivare granoturco e legumi. Gra-
zie a un gruppo di volontariato di
Casanova (Italia) si è aperto un pic-
colo forno che fornisce pane, non
solo per la comunità, ma anche per
la gente del quartiere. Ci sono corsi
I di parrucchiera, fra poco inizieranno
quelli di maglieria e di cucito: biso-
gna, dicono, attrezzarsi per il futuro.
Maria Antonia Chinello
attività umanistiche che valorizzino la
persona ;
promuovere il rispetto e l'amore alla
natura e all'ambiente ;
collaborare attivamente a programmi
di cooperazione internazionale di
aiuto al progresso , servizio sociale,
aiuto all 'infanzia e ai giovani, promo-
zione umana specialmente in paesi
in via di sviluppo .
MADRESELVA opera:
In America, Africa e Asia : promo-
zione umana, sociale e professionale
dei giovani e della donna, di chi vive
in situazioni di marginalità; medicina
preventiva in zone in via di sviluppo;
adozioni a distanza;
in Spagna: formazione di volontari
sociali; programmi di sviluppo cultu-
rale e di integrazione per emarginati;
interventi a favore dei giovani droga-
ti ; campi-scuola di lavoro con disabili
psichici ; promozione sanitaria e labo-
ratori di lavoro nelle carceri.
Per ulteriori informazioni puoi rivolgerti
alla
ASOCIACIÒN JUVENIL MADRESELVA
Sede Centrai Maria Auxiliadora, 9
28040 - Madrid tEspai"la )
Te\\. 06/450.04 .7
BS GIUGNO 1999

3.10 Page 30

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IL MESE IN LIBRERIA
Libri novità a c ura di Giuseppe Morante
DILUVIO
7500 anni fa l'acqua
sommerse la terra
di William Ryan -
Walter Pitman
Ed . PIEMME
Casale M. (Al) 1999
pp. 336
" Per alcune migliaia di
anni gli uomini si sono
I tramandati la leggenda
del Diluvio Universale ,
ma pochi credevano che
una simile catastrofe fos-
se davvero avvenuta. Ora
due autorevoli scienziati
hanno scoperto le prove
dell 'evento che creò la
storia". Con queste parole
riportate sull'ultima pagi-
na di copertina è indicato
il fascino di questo singo-
lare libro. Quello che nel-
la bibbia e nelle religioni
mitologiche viene chia-
mato "diluvio universale",
viene qui interpretato con
una ipotesi coraggiosa,
sostenuta da fortunate
coincidenze scientifiche.
Si tratta certamente di un
libro che farà molto discu-
tere coloro che scientifica-
mente si confrontano con
questa ipotesi . Comun-
que, sotto tutti gli artifici e
le verosimiglianze espo-
ste , si nasconde qualche
cosa di vero . Tra fantasie ,
teorie , ipotesi e prove do-
cumentarie si snoda que-
sto fascinoso "racconto"
che è verosimile per quel-
lo che racconta e come lo
racconta, fondandosi sul-
le tante testimonianze dei
miti e della storia del pas-
sato religioso.
G IUGNO 1999 IJS
~~~
oGGI
DI CHIESA
E LA SAL
LA CHIESA COME
"AZIENDA NON PROFIT"
Gestione e marketing
di Giorgio Fiorentini -
Sergio Slavazza
Ed. EGEA, Milano 1998
pp. 280
La Chiesa è istituzione e
mistero; come "istituzione"
è soggetta alle leggi del
tempo e della storia ; come
"mistero" anima il tempora-
le per orientare i credenti .
In queste pagine sono trat-
tate alcune delle questioni
istituzionali della Chiesa,
relative ai beni da ammini -
strare, con argomenti scien-
tificamente fondati. Ne ri-
suita un 'opera unica, rivolta
a chi opera nei Consigli Par-
rocchiali e nell'offerta dei
servizi di fede.
Giorgio fiorentini
SergioSlavma
La Chiesa come
«azienda non profit»
GcslJone e marketing
Costituendo un utile stru -
mento di riflessione anche
per coloro che sono impe-
gnati nel mondo del "non
profit", risponde a doman-
de inerenti all a realtà stori -
ca : è possibile considerare
le istituzioni religiose delle
"aziende non profit"? Co-
me si possono conciliare
raziona li economica e
finalità metafisiche, mana-
gement e spirito di fede , e-
conomia e re ligione, azien-
da e Chiesa? Può effettiva-
mente nascere un marke-
ting a d hoc per il vangelo?
CHIESE IN DIVENIRE
Spazio alle esperienze
Gino Moro (a cura di}
Elle Di Ci ,
Leumann (To) 1998
pp . 144
OOlfOdi0onGlrloMoro
5,n;&iod;Mimc%iontCon,uni!oria
CHIESE
IN DIVENIRE
Spazio alle esperienze
C<>nm,n, d; t,,~;Am,n,j;_CottooM;li1.Jlo, L,;9;Sa,10n
·-
_
L'autore raccoglie otto
esempi di "comunità cri -
stiane in azione": inizia con
la narrazione di progetti di
evange li zzazione in cui si
tenta di rinnovare una Dio-
cesi ; richiama poi le espe-
rienze vissute da alcune
delle 120 parrocchie che
stanno adottando questo
"Progetto pastorale "; rac-
conta come alcune di esse
attuino l'evangelizzazione .
Non c'è dubbio che esista-
no metodologie diverse per
divenire Chiesa. In questa
proposta ne viene indicata
una, documentata con te-
stimonianze di piccole Co-
munità e di Famiglia; e con
riflessioni sulla questione
nodale della relazione tra
"Spiritualità e Programma-
zione pastorale". In appen-
dice è presentato un profilo
del progetto che è oggetto
di sperimentazione.
NON S I FA VEND ITA PER
CORRISPONDENZA . I libri
che vengono segnalati si pos-
sono acquistare presso le libre-
rie cattoliche o vanno richiesti
direttamente alle rispettive
Editrici.
IL MALE NON VINCERÀ
Come affrontare il primo
tra i problemi umani
di Enzo Galizia
Tirrenia Stampatori,
Torino 1998
pp. 11 O
Sta diffondendosi la con-
vinzione che contro il male
la comunità umana deve
coordinare le forze per vin-
cerlo , perché il male non è
in nessun modo una prero-
gativa dell'uomo, tanto me-
no "dono di Dio". Ma in que-
sta convinzione c'è tanta
rabbia, tanto rifiuto e anche
tanta incertezza e ignoran-
za . La risposta cristiana al
male viene dalla fede in
Cristo "liberatore" che offre
la felicità, ma bisogna cer-
carla nei suoi insegnamenti .
L'autore di questo libretto
ne fa una riflessione esi -
stenziale con chiari intenti
interpretativi per vincere il
male che è il problema fon -
damentale dell 'uomo . Egli
identifica il "Male " in una
vera malattia e come tale
va affrontata. Parte dalla
convinzione che esistono il
dolore fi sico e la sofferen-
za morale ; una realtà politi -
ca negativa e una respon-
sabilità pedagogica gravis-
sim a; delle problematiche
filosofiche e degli insegna-
menti religiosi diversi. ..

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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~~~~
ADOLESCENTI:
LE DOMANDE
CHE SCOTTANO
1. Tra casa, scuola e amici
2. Cuore innamorato
di Giordano -
Lasconi - Boscato
Elle Di Ci,
Leumann (To) 1998
pp. 144 e 108
Questi due semplici volu-
metti , si rivolgono agli ado-
lescenti (13-18 anni) e ai
loro educatori (genitori , in -
segnanti , animatori) per
aiutarli a fare chiarezza in
una vita che diventa di
giorno in giorno "diversa".
Affronta perciò con sempl i-
cità e serietà i tanti proble-
mi quotidiani spesso vitali
ma male impostati.
L'adolescenza è vista co-
me un periodo bellissimo e
decisivo, ma gli adulti ten-
dono a sottovalutarla, i ra-
gazzi sono portati a esage-
rarne l'atmosfera di incer-
tezza e di precarietà; e fini-
scono per sentirsi incapaci
di affrontare le trasforma-
zioni fisiche e psicologiche
che li riguardano. Motivo per
cui si offre una utilissima
mappa che orienta nel con-
dividere rischi e responsa-
bilità, anche attraverso dei
test di autocomprensione .
LE DUE ADOLESCENZE
Crescita
e identità a confronto
Bruno Ravasio (a cura di)
Elle Di Ci,
Lemann (To) 1998
pp. 254
La spontanea promiscuità
che ragazzi e ragazze vi-
vono ordinariamente in tan -
ti momenti della loro gior-
nata può dare l'impressio-
ne che i due generi si stia-
no avvicinando sempre più
in una crescente omoge-
neità di modelli di valore e
di comportamento. Ma sor-
ge una domanda: il loro
problema educativo può
avere soltanto soluzioni u-
guali per i due sessi? Il vi -
vere insieme tra adolescen-
ti è certamente una realtà
moderna, ma come li si può
aiutare a costruire una loro
specifica identità senza
che ciò significhi confusio-
ne di sessi ed indistinto
percorso maturativo?
Gli autori affrontano con
chiarezza e competenza il
tema "psicologico" delle
due adolescenze , messe
tra l'altro in evidenza an-
che da recenti indagini .
1. L'ANIMATORE
COMPETENTE, NO
2. L'ANIMATORE
COMPETENTE, SI
Nuove tecniche
per l'animatore di gruppo
di Klaus W. Vopel
Elle Di Ci ,
Leumann (To) 1999
pp. 104 e 96
Si sa che l'associazionismo
fa leva sulla vita di gruppo ,
ma l'esperienza dice che
non sempre il gruppo ha
vita facile ed è guidato da
animatori esperti . Spesso
si ignorano le dinamiche di
cui a volte i componenti
dovrebbero essere consa-
pevoli come ad esempio la
vita di gruppo ed il suo
scopo ... Diventa importan -
te perciò , per ogni buon
animatore, conoscere le
regole del suo funziona-
mento attraverso diagnosi,
regole di comunicazione ,
analisi dei conflitti, motiva-
zioni , divisione di ruoli ,
feedback , le modalità di
apprendimento .
I due volumetti esaminano
questi momenti critici e of-
frono strumenti per la loro
comprensione e per la solu-
zione dei loro problemi. Per
ognuno di essi , l'animatore
ha a disposizione una ven-
tina di schede tra cui sce-
gliere , e che può utilizzare.
ANCHE LO SPORT
HA UN'ANIMA
Riflessioni
pedagogico-spirituali
per operatori sportivi
di Dalmazio Maggi
Elle Di Ci ,
Leumann (To) 1998
pp. 104
L'autore offre orientamenti
che appaiono oggi un po'
controcorrente. Agli anima-
tori dei centri parrocchiali
ed oratoriani che si occu -
pano , settorialmente , di
animazione sportiva dei ra-
gazzi e giovani , offre spun-
ti per essere anche in qual-
che modo "educatori " attra-
verso lo sport ed il gioco :
imparare ad "avere un'ani -
ma" (un ideale) ; a "metterci
l'anima (creatività e fanta-
sia) ; a "dare l'anima" (co-
raggio di proposte vera-
mente umane e critiche) .
Come tutti i fatti umani , an-
che in questo settore della
vita dei raga zz i non sono
assenti i rischi e i pericoli
della cultura moderna che
può incidere negativamen-
te sulla formazione ignara
dei ragazzi , come la stru -
mentalizzazione del corpo ,
la competitività, l'agonismo
e lo sforzo vissuti contro
l'altro , la pressione del
mercato.
JJS GIUGNO 1999

4.2 Page 32

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Sugli altari, per la prima volta, cinque giovani oratoriani di
DALL'INFERNO
DI AUSCHWITZ
di Pasquale Liberatore
S aie a 12 il numero dei Beati
appartenenti alla piccola ag-
guerrita schiera dei figli di
Don Bosco. In 23 anni, dal 1972 al
'95 sono stati beatificati sei salesia-
ni don Rua, monsignor Versiglia,
don Caravario, la giovanissima Lau-
ra Vicuiia, don Rinaldi, e la Madre
Morano. Ad essi oggi si aggiungo-
no sei martiri: un prete salesiano di
Cracovia e cinque giovani dell'ora-
torio di Poznafi. Fanno parte di un
gruppo di 108 martiri polacchi, vit-
time della persecuzione nazista, uc-
cisi nei modi più violenti nei triste-
mente famosi campi di sterminio di
Dachau e Auschwitz. Una pagina di
martirologio che, scritta oltre mezzo
secolo fa, viene oggi autenticata
dalla Chiesa a pochi mesi dall'aper-
tura del Giubileo. Non si può non
esultare ... di un ' esultanza tuttavia
che deve farsi impegno e responsa-
bilità davanti al sangue versato da
questi uomini coraggiosi.
PRIGIONIERO 17.350
Don Giuseppe Kowalski ad Au-
schwitz perse il nome e l'identità,
prima che la vita. Era semplicemen-
te il n° 17.350. Nello stesso campo
e pressappoco nello stesso periodo
un altro numero rimarrà famoso il
16.670, che nascondeva nome e
identità di Massimiliano Kolbe.
Una frase caratterizza il grado di
eroicità di don Giuseppe: "Non dirò
mai basta!". Lo aveva scritto da gio-
vane prete in un suo taccuino riser-
vato. L'aveva scritto col sangue. E
non ha detto "bast~" neppure quan-
do questo sangue ha dovuto versare
veramente per testimoniare la sua
fede. Irremovibile nel non voler cal-
pestare la corona del rosaiio, che la
stupida ferocia di un carceriere
avrebbe voluto imporgli, sottoscris-
se così la sua condanna a morte. La
quale non venne subito,. liberatrice
di ogni sofferenza, ma fu dai suoi
"Ti onora, Dio, l'esercito
pacifico dei martiri",
recita il più grande
inno di ringraziamento
della Chiesa. A questo
esercito appartengono
ora anche il salesiano
deocnz.nGquiuesgepw.pveaKm.owalski
oratoriani di Poznan,
proclamati Beati
da Giovanni Paolo II
a Varsavia
domenica 13 giugno.
carnefici perfidamente prolungata
nel tempo.
Fatto oggetto ogni giorno di "un
di più" di tortura, proprio a causa
della sua coraggiosa professione di
fede , giunse solo dopo 14 mesi al-
l'ultima stazione della sua intermi-
nabile Via Crucis.
DUE DIVERSE FOLLIE
Era preparato a quella chiamata.
Il 3 luglio 1942 rimarrà una giorna-
ta indelebile nella memoria dei pri-
gionieri che assistettero alla conclu-
- Jaroqniew Wojciechowski.
GIUGNO 1999 BS
- Edward Kazmierski. ·
- Czesfaw J6zwiak.

4.3 Page 33

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Poznan e un salesiano di Cracovia.
- Edward Klinik.
Franciszek K~sy.
Don Giuseppe Kowalski.
sione dell'incredibile dramma. Al-
cuni dei essi sono stati poi chiamati
a descrivere sotto giuramento quelle
insensate atrocità su un uomo mite,
che tutto faceva per amore.
Gli si ordinò di fare una predica ai
suoi compagni più morti che vivi :
crudele parodia nell ' intenzione de-
gli aguzzini, ma stupenda espressio-
ne di eroismo in quel rudere umano
che col suo dignitoso atteggiamento
orante rimandava alle grandi figure
dei primi martiri della Chiesa. Due
diverse follie: quella d'amore e quel-
la esattamente opposta.
A sera fu tirato via a forza dal suo
giaciglio: si stava ponendo la parola
fine alla sua vita. Lo sapeva, eppure
uscì tranquillo. Non fece più ritorno .
Un testimone oculare, davanti a tan-
ta sorprendente serenità, dirà: "Era
preparato a quella chiamata". Come
a dire: a quell'istante era già inte-
rionnente disposto da antica data.
Fu affogato nella cloaca del cam-
po. E così, orrendamente sporco, fu
trovato questo corpo glorioso all'in-
domani 4 luglio.
CINQUE ORATORIANI
I primi martiri oratoriani sono
cinque: Edoardo (23 anni), France-
sco (22 anni), Jarogniew (20 anni),
Czeslaw (22 anni), Edoardo (20 an-
ni). Tra i giovani, primi destinataii
della missione salesiana, essi inau-
gurano la serie di coloro che hanno
testimoniato la fede col proprio san-
gue. Un martirio fiorito sulla forma-
zione ricevuta all'oratorio.
A sera nel carcere recitavano le
preghiere imparate ali' oratorio e il
rosario. Giovani goliardici tanto da
non perdere l'umorismo neppure
nelle famigerate prigioni naziste - i
compagni di carcere li chiamavano
"i cinque allegroni", definizione più
bella non c'è per degli oratoriani - e
innamorati di Cristo tanto da farne
l ' irrinunciabile punto di riferimento
nella loro non breve passione. Aper-
ti alla vita - hanno sperato fino al-
i' ultimo nella liberazione senza mai
cessare di fare progetti sul futuro -
eppure sempre pronti ad entrare
nella Vita Eterna.
È di uno di loro questa paradossa-
le dichiarazione - degna del grande
martire Ignazio di Antiochia - scrit-
ta dopo che fu pronunciata la con-
danna a morte: "Che fe licità è que-
sta: andarsene da questo mondo
uniti a Cristo". E un altro, alludendo
alla Comunione appena ricevuta:
"Come posso non gioire ... munito
del Corpo di Cristo?". Santi nella
cornice deil ' Anno Santo. Sei nuovi
martiri accomunati dalla freschezza
della loro età (5 giovani non più ra-
gazzi e un adulto ancora giovane),
accomunati dalia stessa palma del
martirio, quasi a gridare con la forza
del più eroico dei gesti che l'educa-
zione alla fede può spingersi sino
all'educazione al martirio.
UN ESERCITO DIVERSO
Abbian10 motivo per ritrovarci
nelle parole scritte recentemente dal
Papa nella Bolla d'indizione dell'An-
no Santo: "Inondati dalla grazia nel
prossimo anno giubilare, potremo
con maggior forza innalzare l' inno di
ringraziamento al Padre e cantare: Te
martyrum candidatus laudar exerci-
tus. E questo l'esercito di coloro che
hanno lavato le loro vesti rendendole
candide col sangue dell'Agnello (Ap.
7,14). Per questo la Chiesa in ogni
parte della terra dovrà restare anco-
rata alla loro testimonianza e difen-
dere gelosamente la loro memoria.
Possa il popolo di Dio, rinforzato
nella fede dagli esempi di questi au-
tentici campioni di ogni età, lingua
e nazionalità, varcare con fiducia la
soglia del terzo millennio. L'ammi-
razione per il loro martirio si coniu-
ghi nel cuore dei fedeli con il desi-
derio di poterne seguire, con la gra-
zia di Dio, l'esempio qualora le cir-
costanze lo richiedessero".
Papa Wojtyla ha parlato anche di
"giubilei locali" (TMA, n. 25), allu-
dendo a quegli anniversari che ri-
guardano l'album di famiglia. I sale-
siani, mentre stanno per ricordare -
proprio durante l'anno giubilare - il
50° della beatificazione del loro
primo oratoriano santo, si entusia-
smano per questi primi giovani mar-
ti1i che si uniscono all'esercito dei
martiri della Chiesa universale. O
ns GIUGNO 1999

4.4 Page 34

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COME DON BOSCO
l'educatore
di Bruno Ferrero
L'ARTE
DELLA MANUTENZIONE
FAMILIARE
L'entropia è una legge fisica che designa
la "degradazione progressiva e continua di un sistema
o di una società" cioè un decadimento inesorabile, se in esso
non viene immessa energia nuova. Succede in tutti i campi.
IIM amma, ma tu non ti diverti
mai?" Questa domanda
"aprì la terra sotto i miei piedi , scri-
ve Marta Brancatisano ; in quel mo-
mento pensai che tutto ciò che sta-
vo costruendo con fatica, ma anche
con entusiasmo , non esisteva . Il
mio sforzo di fare una famiglia , di
tenere una casa, di accompagnare
un marito, di collaborare con altri a
progetti che ritenevo essenziali per
il futuro dell 'umanità erano tutte
cose inesistenti , invisibili e quindi
senza significato .. . Per mio figlio in
tutto ciò che facevo non c'era gioia
e qu indi non c'era senso . Mi sentii
stupida e inutile , con tutti i miei
ideali e propositi. La saggia madre,
l'accorta e operosa casalinga, l'illu-
minata pedagoga , l'attiva paladina
di un nuovo mondo da costruire per
gli amati figli : senza gioire , senza
ridere , senza divertirsi tutti insieme
non era che zavorra buttata sulle
spalle della nuova generazione".
Rinnovare le risorse familiari. Il
corpo trascurato infiacchisce, un'au-
tomobile senza manutenzione è
presto da rottamare , una persona
che passa il tempo libero davanti al
televisore inebetisce. Ogni cosa
viva è delicata e ha bisogno di cu -
re . La vita familiare non fa eccezio-
ne. Non è una macchina che fun -
ziona comunque . Richiede atten-
zione , sforzi , dedizione , impegno ,
sacrificio personale. Senza questo
"carburante", comincia la lenta ine-
sorabile entropia familiare . Tutto di-
venta grigio, noioso, pesante, fred-
do , irritante. La saggezza degli an-
tichi esprimeva tutto questo con
una piccola storia.
Due boscaioli lavoravano nella
stessa foresta ad abbattere alberi. I
tronchi erano imponenti, solidi co-
me pietra e i due usavano le loro
asce con identica bravura, ma con
una diversa tecnica: il primo colpiva
il suo albero con incredibile costan-
za, un colpo dietro l 'altro, senza
fermarsi se non rari secondi per
riprendere fiato . Il secondo faceva
invece una sosta ogni ora di lavoro.
Al tramonto, il primo boscaiolo era
a metà del suo albero. Aveva suda-
to sangue e i muscoli erano a pez-
zi: non avrebbe resistito cinque mi-
nuti di più. Il secondo era incredibil-
mente al termine del suo tronco .
Eppure avevano cominciato insie-
me e i due alberi erano uguali! Il
primo boscaiolo non riusciva a ca-
pacitarsi. "Non ci capisco niente!
Come hai fatto ad andare così
veloce se ti fermavi tutte le ore?".
L'altro sorrise: "Hai visto che mi fer-
mavo ogni ora, ma non hai visto
che approfittavo della sosta per af-
filare la mia ascia ".
GIUGNO 1999 BS
Come il boscaiolo saggio, dobbia-
mo periodicamente "affilare" le ri -
sorse familiari. È importante, per
ogni famiglia, trovare il tempo di
rigenerarsi secondo le quattro di-
mensioni essenziali della vita: fisi-
ca, affettiva, mentale e spirituale.
Proprio come se la famiglia fosse
un organismo vivo .
Pennellate di antiruggine. È ne-
cessario fare delle cose insieme ,
dimostrare in modo tangibile amore
e stima vicendevoli, ridere e scher-
zare, imparare e discutere, pregare,
leggere testi a voce alta. L'essen -
ziale è insieme. Questi "esercizi" di
felicità funzionano da antiruggine e
permettono alla famiglia di rinfor-
zare i legami , di rigenerarsi , di ri-
mettersi in forma. La vita quotidia-
na offre numerose possibilità. Ba-
sta approfittarne. Ecco qualche
esempio .

4.5 Page 35

▲back to top
il genitore
di Marianna Pacucci
I pasti in famiglia. Per parlare allo
spirito di qualcuno qualche volta
bisogna cominciare dal suo stoma-
co . Quando il pasto è arricchente,
lieto e preparato con amore, ritro-
UN INVESTIMENTO
SUPER
varsi attorno alla tavola diventa un
vero piacere. In molte famiglie il
pasto è intessuto di piccole tradi-
zioni , quasi dei rituali, che lo tra-
sformano in qualcosa di molto parti-
colare. "Mio padre aveva una mera-
vigliosa tecnica educativa. Favolo-
sa. Non permetteva mai che nessu-
no si alzasse da tavola se prima
Ci sono storie familiari in cui, col passare del tempo,
si ha la sensazione di dover ricorrere agli avanzi di magazzino
per poter sopravvivere alla giornata in corso;
in altri casi, invece, ci si accorge che il passare del tempo
non usura l'entusiasmo dei primi anni, ma arricchisce la famiglia
di nuovi sentimenti, motivazioni, capacità.
non gli avevamo detto qualcosa di
nuovo che avevamo imparato quel
giorno", ricorda Leo Buscaglia.
Le vacanze vissute insieme posso-
no apportare alla famiglia un senti-
mento di grande stabilità e di gran-
de unità: creano spesso dei ricordi
che fioriranno per sempre nei giar-
dini del cuore. Gli anniversari so-
no un 'occasione meravigliosa per
esprimere amore e stima ai familia-
ri, per ringraziarli di esistere e di far
parte della famiglia. Sono i momen-
ti in cui si celebra il legame che
unisce.
Le feste condivise servono a rinno-
vare sentimenti di identità e a con-
solidare le relazioni , anche con i
parenti più lontani. Imparare insie-
e me, scambiarsi le letture, discutere
film o servizi tv, partecipare ad
avvenimenti culturali sono attività
omunemente pensiamo che
questa diversa situazione sia il
che costituiscono una sorgente di risultato di esperienze ed eventi
rinnovamento mentale e affettivo.
che si sono realizzati all'interno del-
Pregare insieme, leggere qualche la casa quasi indipendentemente
brano della Bibbia, passare qual- dalle scelte e dall'impegno che ab-
che momento insieme ad un livello biamo messo per costruire gli affetti
autenticamente spirituale , come e le relazioni domestiche. In realtà
anche impegnarsi insieme in as- è vero proprio il contrario: le risorse
sociazioni o in parrocchia sono . familiari dipendono in gran parte da
mattoni importantissimi per la co- noi, dall'uso che facciamo dei beni
struzione dell 'unità familiare oltre psicologici, relazionali , esistenziali
che della fede individuale. È molto che mettiamo in comune a partire
importante anche eseguire insieme dal primo giorno di matrimonio.
tutti quei lavoretti necessari ad una
casa. È una di quelle attività che Credo che nell'amore, in ogni
unisce i membri della famiglia. Ma amore, sia contenuta una scom-
resta essenziale riuscire a diver- messa irrinunciabile: la consapevo-
tirsi insieme, passare dei momenti lezza che le risorse messe in gioco
belli, sentirsi veramente bene in fa- saranno sempre e comunque più
miglia. Un clima di gioia, di umo- abbondanti dei problemi da affron-
rismo , di accoglienza serena può tare. Accanto a questa sicurezza,
cicatrizzare tutte le ferite di una ve n'è un'altra altrettanto importan-
giornata storta e riempire di inco- te : ogni qualità umana conta poco
raggiamento , speranza e bellissimi da sola, ma diventa sempre più ef-
ricordi tutta la vita.
ficace se si fa gioco di squadra.
o L' essere con e l' essere per, che
caratterizzano ogni legame profon-
do ed esclusivo, significano anche,
inevitabilmente, un credere in e un
credere insieme. Questa verità ap-
partiene a tutti, soprattutto alle per-
sone che riconoscono senza pre-
giudizi le proprie debolezze.
Più difficile è invece compren-
dere alcuni aspetti peculiari della
vita familiare:
- le risorse di cui una coppia
dispone in partenza sono sempre
un bene 'dinamico', suscettibile di
evoluzione nel tempo e nel pro-
gressivo allargamento degli affetti
domestici ; la moltiplicazione dei
sentimenti, delle disponibilità, della
solidarietà non avviene però in mo-
do automatico , ma attraverso una
scelta responsabile che deve rinno-
varsi ogni giorno. Vivere di rendita
è impossibile.
- Tutto ciò che viene messo in
comune all 'interno della famiglia, in
modo asimmetrico ma pur sempre
secondo un criterio di reciprocità ,
BS GIUGNO 1999

4.6 Page 36

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CARTA DI COMUNIONE
di Piero Borelli
deve essere utilizzato da tutti , ma
mai sprecato . Ognuno dà e
prende secondo una logica che
non può essere rigidamente
matematica, ma quel che conta è
impegnarsi tutti insieme per supe-
rare quel consumismo di affetti e
di valori che porta alla fine ad una
povertà pesante da sopportare.
- Non sprecare non significa però
risparmiare. Secondo la mia
esperienza, il tentativo di 'accan-
tonare ' le energie familiari è un
errore terribile : è come mettere
nell'armadio un vestito nuovo per
le grandi occasioni e poi accor-
gerti che non ti va più bene di
taglia. Quel che conta, piuttosto ,
è saper fare investimenti mirati.
E a me sembra che, all 'in-
terno della famiglia, due siano
le verifiche fondamentali : la
prima consiste nel capire se il
bene che ci si vuole l'un l'altro
cresce nel tempo in quantità e
qualità (da questo punto di vista,
dirsi fra marito e moglie che ci si
ama come il primo giorno di
matrimonio non mi sembra poi
così bello!) . L'altra fa invece riferi -
mento ad un valore irrinunciabile
per la vita familiare: abbiamo
usato bene le risorse a nostra di-
sposizione se possiamo dire ,
genitori e figli , che le esperienze
vissute , i problemi affrontati , le
scelte compiute, insomma il
buono e il brutto della vita quoti-
diana, sono servite a coeducarci .
Secondo me è proprio questo rap-
porto fra amare ed educare ciò
che consente quasi miracolosa-
mente di moltiplicare nelle nostre
mani e nell'intimo del cuore le ri-
sorse familiari.
o
GIUGNO 1999 BS
REPARTI
SPECIALI
L'articolo 27 è centrale nella economia
della "Carta di Comunione" perché indica
senza equivoci il grande campo di lavoro
della Famiglia Salesiana e, in esso,
il pezzo specifico assegnato al suo carisma.
Articolo 27: "Il senso della
Chiesa ".
O La Chiesa, luogo privilegiato
della presenza di Cristo , è il riferi-
mento di unità e di comunione del
popolo di Dio .
In essa due elementi costituiscono
la strada verso la pienezza di verità
e di grazia: i sacramenti e la Paro-
la. In essa ancora il sacerdozio in-
dica il legame di discendenza
diretta da Cristo stesso. In essa,
ancora, gli ordini e le congregazioni
religiose costituiscono i reparti spe-
ciali : ciascuno con il proprio ca-
risma porta una specificità profes-
sionale in ordine alla santità e alla
salvezza.
Il carisma di Don Bosco è nel-
l'amore preferenziale ai giovani , per
i quali egli impegna tutto se stesso .
Questo egli offre alla Chiesa. In es-
so c'è l'ardore di una grande intui-
zione che ha fatto sua in filiale ob-
bedienza allo Spirito . Questo stes-
so carisma offre anche all 'intera Fa-
miglia Salesiana, accompagnandolo
con un incredibile bagaglio di opere
e di esperienze da lui stesso rea-
lizzate in campo giovanile , perché
potesse diventare patrimonio ine -
guagliabile, deposito a cui attingere
e da rinnovare in continuazione per
adeguarlo ai tempi e alle circostan-
ze , consapevole che il mondo gio-
vanile è l'avamposto, la trincea per
sempre nuove sfide.
Don Bosco ha vissuto il suo
essere Chiesa ponendo al suo
servizio i suoi figli , S08, FMA e FS,
in cui si è espanso il carisma , per
una presenza qualificata nel mondo
dei giovani , per uno stile di rappor-
to con loro compendiato nel Siste-
ma Preventivo , in uno spirito di
fiducia che è l'elemento fondante di
tutta l'istituzione .
Don Bosco lancia e sostiene
la presenza salesiana in quella
particolare porzione di mondo che
egli vuole umanizzare e contempo-
raneamente evangelizzare , operan-
do con tutte le sue forze per forma-
re buoni cristiani e onesti cittadini,
sulla scorta di quel richiamo di
Gesù ai discepoli : "lasciate che i
giovani vengano a me .. .!"
O

4.7 Page 37

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IL DOCTOR J.
di Jean-François Meurs
DON GIANNI
O GIANNI?
CAIJLMLEO1R-1-AA F,OTOTO\\
J11<APP,4-R.E
LA-BORSA A
UNlt VfCC.H-IA
cJ/CNDRA?
« e aro doctor J. , mia madre
dice che manco di rispetto
al mio professore di religione per-
ché lo chiamo Gianni: "Bisogna dire
'don ' Gianni". Ma io credo che l'a-
micizia sia superiore ai convene -
voli. Lei dice che gli altri potrebbero
approfittarne, infatti.. . c'è chi lo
chiama "monsignore " e chi gli dà
del tu. Lui non se la prende, al con-
trario vuole sentirsi vicino ai suoi
allievi e quando c'è bisogno fa ca-
pire, senza tante cerimonie, che il
professore è lui.
Capisco che la buona educazione
sia necessaria soprattutto con chi
non si conosce. Ma credo anche
che sia ora di aggiornarsi. .. Spesso
infatti la cortesia non è che un 'ipo-
crisia, soprattutto quando non c
un minimo di sincerità. E per esse-
re sinceri bisogna dire le cose co-
me vengono, senza seguire pappa-
gallescamente dei codici di compor-
tamento di cui non si riesce a capi-
re la ragione. lo preferisco essere
sincero piuttosto che cortese, come
vorrebbero certi adulti. Insomma, la
buona educazione è ancora impor-
tante oggi? Del resto Gesù stesso
non rispettava molto le etichette del-
la sua epoca: era libero di fronte al-
la gente. (Stefano , 16 anni, Lecce)
Caro Stefano ,
ci sono molte ragioni per le quali i
giovani della tua età mettono in
crisi dei modi di fare : senza sapere
esattamente il perché essi si sento-
no spesso ridicoli ad agire secondo
1 TE f10 CHES/t,.
TRO PPO ('J) f..lPITO
PER ESSER.E
0 /JfSTO!.. ,--.. .
,/,"-'\\, :-Y '
_:::',. ~ ...
le etichette sociali . Michele, 15 an-
ni , si sentiva imbarazzato a offrire il
suo posto a una persona anziana
nel bus, temeva di passare per un
"debosciato". Alcuni al contrario
mettono alla prova gli adulti provo-
candoli. Ho visto un tizio fissare un
vecchio monsignore negli occhi e
ordina-rgli di cedergli il posto . Il
poveretto è rimasto talmente scon -
certato che si è alzato .. .
Ma soprattutto quando si ha
16 anni , poco più poco meno , si
vorrebbe che tutto fosse autentico ,
genuino . Oggi ciò che si valorizza
di più è la spontaneità soprattutto
nelle relazioni. Sono indifferente
con chi non mi calcola, sgradevole
con ch i detesto, gentile con quelli
che stimo.
Man mano che si matura ci si
rende conto che l'autenticità non è
sufficiente ... Se ci si accontenta di
vivere in accordo coi propri senti -
menti , si sarà scostanti con la mag -
gior parte della gente . Le regole
della cortesia e della buona educa-
zione sono utilissime perché danno
agli altri il posto che meritano e·che
io non sono .capace di dare, aven-
do la tendenza a giudicare affretta-
tamente e superficialmente. Una
domanda s'impone: sta esclusiva-
mente a me decidere quali persone
meritino il mio rispetto e quali no?
È anche vero che certe regole
sono arbitrarie, e cambiano a se-
conda dei paesi o delle regioni .
Insomma possono magari anche
apparire superficiali , ma servono a
contenere l'egoismo di ciascuno
entro determinati limiti. Quello che
riassume lo spirito della buona edu-
cazione per Emmanuel Lévinas è
la formula "dopo di voi", perch é in
generale a noi viene spontaneo
dire "prima io! ". La buona educa-
zione è più che mai utile , perché
oggi non si è più d'accordo sui
valori morali e religiosi. Perciò sono
necessarie delle regole per vivere
insieme . Un fusto di 17 anni ha un
giorno spaventato una vecchia si-
gnora semplicemente proponendole
di portare la sua valigia per attra-
versare la strada ... È solo perché
si è mostrato estremamente gentile
che ha potuto convincerla delle sue
buone intenzioni . Le persone anzia-
ne non (con)dividono più i valori dei
giovani, ma sono pronte a dar· pro-
va di tolleranza, purché ciascuno ci
metta del garbo: è così che ci si può
rendere conto che si ha bisogno di
queste regole per vivere insieme.
Inculcare regole di buona edu-
cazione ai fanciulli è trasmettergli
nel medesimo tempo l'idea che bi-
sogna essere buoni , onesti , gene-
rosi . È terribilmente difficile essere
imparziali , onesti , tolleranti. Al con-
trario è molto facile far finta di es-
serlo essendo educati. Mi sembra
una buona pedagogia cominciare
con ciò che è più facile . Ma certa-
mente bisogna nello stesso tempo
far comprendere che è più impor-
tante esserlo veramente.
La rimessa in questione del-
l'adolescenza è importante, per-
ché bisogna scoprire che esistono
delle cose più essenziali , come
l'amicizia vera e rispettosa di cui tu
parli. Quando c'è vero amore, quan-
do c'è una morale , quando c'è vera
religione , la buona educazione ap-
pare per quello che è, una cosa se-
condaria. Gesù non aveva da inse-
gnare buona educazione e non
aveva paura di dire ai farisei la loro
ipocrisia, ma egli trattava tutti con
rispetto e giustizia, e sempre con
bontà. Se egli qualche volta era se-
vero , era per far comprendere alla
gente che essi non rispettavano se
stessi se non gli umili .
BS GIUGNO 1999

4.8 Page 38

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e LLCEFAA L'ETNA •••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
In Sicilia a colloquio con i giovani del "CGS LIFE", che si sono
di Armando Bellocchi
Girano l'Italia
con le loro famiglie
per presentare musical
di loro produzione.
È il modo che hanno
scelto di fare cultura,
autoeducazione e...
apostolato. Hanno
la sede a Biancavilla,
in provincia di Catania,
e i bagagli sempre pronti.
Si propongono
a chiunque,
quasi come una moderna
compagnia vagante.
Una coinvolgente
esperienza di fede,
educazione e cultura.
hi canta prega due volte dice-
villa, in provincia di Catania, dove
UN VERO
LABORATORIO TEATRALE
Siamo andati a visitare la loro se-
de-l aboratorio e abbiamo trovato al-
cuni impegnati in sala registrazione,
altri nella creazione di coreografie,
altri ancora in sartoria a confeziona-
re i costumi per il prossimo spetta-
colo, a mettere a punto le attrezzatu-
:
va già sant'Agostino. L' espe- le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno re o a passare una mano di vernice a
:
rienza dei giovani del CGS una storia quasi secolare. Don Bo- una scena un po' screpolata.. . Il
: LIFE aggiunge: "Chi canta, oltre a sco è vivo nel CGS LIFE che è or- gruppo, infatti, si è " specializzato"
: pregare due volte, ha l'opportunità mai diventato un punto di rife rimen- in musical interamente realizzati dai
di annunciare la Parola con un lin- to per tutti i giovani desiderosi di giovani, dai testi alle musiche, dai
: guaggio certamente efficace per fare un cammino di formazione u- costumi alle coreografie, dagli effet-
: tanti giovani di oggi, oltre a quella, mana e cristiana, portando attraver- ti ~peciali alle scenografie.
: naturalmente, di autoformarsi e, so la musica un messaggio di spe- E Armando, il responsabile del
: perché no, di produrre cultura".
ranza a questo mondo che è ormai gruppo oltre che presidente regiona-
U circolo da quasi venticinque an- sulla soglia del terzo millennio.
le del CGS Sicilia, che ci accompa-
:ni ha la sua sede operativa a Bianca-
gna a salutare i giovani. Le pareti
GIUGNO 1999 BS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

4.9 Page 39

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•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
"specializzati" in musical.
della sala-prove sono tappezzate di
foto: spettacoli e concerti realizzati
in questi anni in varie parti d'Italia e
anche fuori.
"Tutte le volte che ci presentiamo
al pubblico - commenta con intima
convi nzione Armando - vogliamo
innanzitutto impegnarci a comuni-
care un messaggio che offra valori,
che aiuti a riflettere sulla propria
vita, che renda ottimisti e sereni.
D'altra parte ogni spettacolo viene
"costruito" nella riflessione comune
già prima, in gruppo. Vogliamo dire
agli altri ciò in cui già crediamo, ciò
che abbiamo in qualche modo speri-
mentato in anteprima! ... "
COLORARE LA VITA
"Anche per questo - interviene
Mariella - la nostra ultima 'fatica'
l'abbiamo intitolata 'Storie per vive-
re'; testimonianze che illuminano,
che dicono che è possibile vivere
dando colore alla propria esistenza.
Partendo dalla situazione di vuoto e
di disagio in cui oggi sono impanta-
nati tanti giovani, facciamo, assie-
me a loro, un cammino di 'senso ',
passando attraverso la proposta del
serv izio, del volontariato, parlando
anche dell'esperienza dei santi 'a-
dolescenti', come Domenico Savio,
Laura Vicuna, Michele Magone, per
scoprire insieme che 'la notte ' è
sempre vinta da ' un 'alba nuova ' ... "
"Non raccontare troppo - inter-
rompe Giovanni - altrimenti, se
sanno già tutto, chi verrà a vedere il
nuovo musical?!. .."
GIROVAGHI PER SCELTA
È un gruppo molto variegato il
Life: dagli "anziani", che si avv iano
verso i quaranta, ai giovani venten-
ni , agli adolescenti animati dai più
maturi , ai ragazzi fi no ai bambini,
che imparano, accompagnati dai ge-
nitori , a pregare in sieme, a lavorare,
ad impegnarsi, a sacrificarsi, a testi-
moniare in un clima di gioia, di
ascolto, di rispetto reciproco.
Spesso il gruppo va in trasferta e
porta i suoi spettacoli nei teatri e
nelle piazze di tante città, piccole e
grandi. Ultimamente è stato impe-
gnato, riscuotendo un ottimo suc-
cesso, in due tournées per tutta l'Ita-
lia, dalla Sicilia al Veneto, dalla Pu-
gli a all'Abruzzo con i musical " E
se non fosse un sogno? ..." e "A priti
alla vita - Maria di Nazareth".
Anche i comitati diocesani e citta-
dini per le "missioni popolari" di
varie zone della Sicilia hanno volu-
to chiamare questi giovani perché
con i loro concerti, i loro canti, il
loro "Vangelo in musica" pote sero
aiutarli nell 'annuncio del Cristo che
chiama e salva.
NEL TEMPIO
DEI GIOVANI
"Un'esperienza forte è stata quel-
la della discoteca - interviene Pina-.
Abbiamo voluto accogliere l'invito
ad uscire dal tempio e siamo andati
in un altro tempio , dove più mas-
sicciamente si incontrano i giovani.
Un sabato sera diverso dai soliti, in-
somma. Abbiamo proposto i nostri
canti debitamente arrangiati, e le
nostre danze ... All ' inizio qualcuno
era sorpreso, incuriosito, poi qual-
cuno ha abboccato e alla fine tutti,
proprio tutti si sono coinvolti . .. E ci
hanno invitati a tornare ... "
NON DIVI, MA APOSTOLI
Si possono dire delle cose bellis-
sime in ogni comunicazione, ma se
non si usa il linguaggio giusto, il
messaggio non arriva. Questo i gio-
vani del Life lo hanno capito e cer-
cano di migliorarsi nelle tecniche e
nella professionalità, facendo del-
l'animazione culturale anche un per-
corso di formazione permanente e
di aggiornamento continuo a servi- :
zio del volontariato. Non si tratta :
solo di cantare e ballare, ma di Ieg- :
gere la cu ltura dei giovani e cercare :
un contatto, senza rispanniarsi, an-
che quando gli inviti si fanno fre- :
quenti e bisogna non solo essere :
"protagonisti" sul palco, ma anche :
caricare e scaricare le attrezzature,
montare, smontare, viaggiare per :
chilometri e rientrare a casa magari :
all'alba per andare dopo poche ore a :
scuola o al lavoro...
Due bambini sfrecciano e, rincor-
rendosi, attraversano il nostro grup-
petto: sono l'ultima generazione del
CGS Life, i figli dei primi "cigiessi-
ni", che si preparano a seguire le
orme dei papà e delle mamme.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 8S GIUGNO 1999

4.10 Page 40

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SCHEDA TRE
Fabio Sandroni
P rasentiamo questo me-
se Ja terza par,e del
rapido excursus su alcune
pellicole che possono es-
sere utilizzate per una ri-
sa in tono minore di una
Russia devastata dalla guer-
ra, senza "padri", persa nel
terremoto e nell 'incertezza
della ricostruzione .
flessione sul tema dell'an-
no. Ribadiamo che Il crite-
rio seguito per la selezione
DADDY NOSTALGIE
di Bertrand Tavernier (90)
si basa sulla reperibilità e
La malattia del padre riav-
sulla necessità di evitare
vicina una figlia alla pro-
proposte troppo datate .
pria famiglia . L'accompa-
gnamento del genitore verso
FILM DRAMMATICI
NEL NOME DEL PADRE
la morte viene sviluppato
con delicatezza e pudore .
di Jim Sheridan (93)
Padre e figlio irlandesi si
CLASSICI
ritrovano ingiustamente in
L'OROLOGIAIO
carcere insieme per terro-
DI SAINT PAUL
rismo. Un 'accusa spietata
di Bertrand Tavernier (74)
del regime poliziesco ingle-
La vita di un orologiaio di
se, soprattutto un serrato,
Lione viene sconvolta
ma costruttivo confronto
quando questi scopre che
generazionale . Il padre è
il proprio figlio è coinvolto
figura di grande umanità:
in un omicid io. Grande
fragile nel fisico ma forte
equilibrio nella descrizione
nello spirito , è testimone
del dramma paterno : come
con la vita di valori alti che
saranno di guida per il
figlio nelle prove future .
IMMAGINI
capire il giovane figlio e le
sue azioni più estreme ,
senza legittimarle?
BRONX
di Robert De Niro (93)
Lorenzo è un autista di pull-
man che vive a Little ltaly e
sbarca onestamente il luna-
rio. Il figlio Calogero, però,
DI PADRI,
IMMAGINI
DEL PADRE
PERRAGAZZf
HO()K
di Steven Spielberg (9 1)
Avvocato iperdinamico si
ritrova nella mitica "Isola
ammira Sonny, boss ma-
fioso del quartiere . Loren-
La paternità attraverso il Cinema:
che non c'è", dove scopre
di essere Peter Pan e di
zo dovrà faticare per ricon-
quistare l'affetto e la stima
del ragazzo ed evitargli di
relazioni umane come frammenti riflessi
di un legame divino.
dover affrontare di Ruovo
Capitan Uncino per riscat-
tare i propri figli rapiti dal
scivolare nel mondo della
pirata. Una favola surreale:
piccola delinquenza. Può fare da spunto per sviluppare i padri devono riscoprire il bambino che era in loro
il tema biblico del peccato dell'uomo, della sua liber- per ritrovare i propri figli .
tà, e dell'amore del Padre per riconquistare il figlio .
DAD PAPÀ di Gary D. Goldberg (89)
Uno yuppie "figliol prodigo" torna a casa ad accudire
il padre che sta per morire ... Lacrimogeno.
PER RIFLETTERE SORRIDENDO
INSONNIA D'AMORE di Nora Ephron (93)
Giovane padre, che vive a Seattle con il suo piccolo ,
non riesce a riprendersi dopo la morte della moglie.
RIFLESSIONI SOTTOVOCE
VOR di Pavel Cuchraj (97)
Ci penserà l'intraprendente figlio a trovare l'anima
gemella a papà. Commedia delicata e leggera.
1952. Il piccolo Sanya, viaggia con la madre Katya,
vedova di guerra, nella Russia devastata dalla guerra
PER I PIÙ PICCINI, MA NON SOLO
appena trascorsa. I due Incontrano Tolyan , apparen - BAMBI di David Hand (42)
temente un distinto ufficiale, in realtà un truffatore . Il padre , che sembra lontano dalla vita del figlio , è
Tolyan diviene l'amante di Katya e si legherà ai due sempre vicino a lui nei momenti più difficili, pronto a
portandoli con sé fino all 'arresto. Parabola sommes- salvarlo .
(Continua)
I
GIUGNO 1999 BS

5 Pages 41-50

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5.1 Page 41

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I NOSTRI SANTI
a cura di Pasquale Liberatore postulatore generale
- Mamma Margherita.
DAVANTI
ALLA SUA STATUA
Nell 'estate 1993 venne dia-
gnosticata a mio marito all'e-
di 64 anni una grave ma-
lattia, in fase già molto avan-
zata, tanto da far ritenere
inutile ai medici un intervento
chirurgico. Mi rivolsi allora
con viva fede a Mamma
Margherita, insieme a mio
marito . Ci recammo a Ca-
stelnuovo Don Bosco dove
rinnovai le mie preghiere da-
vanti alla statua della mam-
ma di Don Bosco. Da allora
mio marito, sia pure sostenu-
to da un 'adeguata terapia
farmacologica, ha potuto be-
neficiare di progressivi mi -
glioramenti. La sua malattia,
infatti , è regredita e oggi go-
de di buone condizioni di sa-
lute. Di tutto ciò sono grata a
Mamma Margherita.
N.F. Torino
r UN CORAGGIOSO
ATTO DI FEDE
Compirà un anno il 14 agosto il
mio piccolo Elia Giovanni Maria.
La mia è stata una gravidanza
difficile. Fin dall'inizio accusavo
continue nausee e una forte de-
bolezza. Ricoverata perché ave-
vo perso 3 chili in poche setti-
mane, mi è stato riscontrato un
grosso fibroma nel collo dell 'ute-
ro che avrebbe impedito lo svi-
luppo del feto . Il primario del re-
parto mi disse che la gravidanza
non sarebbe andata avanti e mi
consigliò di intervenire sul fibro-
ma prima di pensare ad un
secondo tentativo. Dopo un
primo momento di smarrimento,
affidai il piccolo a Maria Ausi-
liatrice dicendole "Se vuoi che
viva , pensaci tu" e pregai San
Domenico Savio. Ciò mi diede
una grande tranquillità e sere-
nità. Anche se il fibroma conti-
per sua intercessione potessimo
essere aiutati a trovare i mezzi
necessari per ricostruire ciò che
era stato distrutto.
Da qualche mese siamo tornati
nuò a svilupparsi raggiungendo
nella nostra dimora completa-
il diametro di 8 centimetri , la
mente ricostruita ed ora voglia-
gravidanza andò avanti. In quei
mo esprimere pubblicamente
mesi mi sentii molto sostenuta
riconoscenza a Don Bosco per i
dalla preghiera di tante persone,
numerosi e mirabili modi con i
in particolare delle suore dell 'i-
quali ci è stato vicino e ci ha
stituto Don Bosco di Padova, di
cui sono exallieva e presso il
quale lavoro come docente. Pur
sotto continuo controllo medico,
arrivai serena al nono mese ,
pronta al previsto taglio cesa-
reo. Invece Elia nacque con par-
to naturale . Pesava 3 chili e sei
etti ed era bellissimo . Ad Elia
abbiamo dato anche il nome di
Maria, cui è stato affidato fin
dall 'inizio, e di Giovanni per ri-
cordare sempre il grande soste-
gno che ho ricevuto dalla fami-
glia di San Giovanni Bosco. Ora
sappiamo che è in buone mani:
Maria Ausiliatrice e San Giovan-
ni Bosco gli saranno sempre
vicini.
Roberta Monetti, Fossò (Ve)
r DUE COLPETTI
RASSICURATORI
Attribuisco alla protezione di
vertilo come una mano che si
poggiava sul suo braccio sini-
stro, con due piccoli colpetti
"rassicuratori". Mia madre si è
girata per vedere chi fosse , ma.. .
non c'era nessuno! Si è tanto
impressionata che ha sentito il
bisogno di dirmelo , anche se
per far questo, è stata costretta
a svegliarmi. La TAC successi-
va evidenziava la scomparsa
della grave infiammazione pan-
creatica. Ovviamente i medici si
guardano bene da parlar di
miracolo , anche se una dotto-
ressa ha asserito: "Qui Qualcu-
no ci ha messo una mano!" Mia
mamma ed io l'abbiamo vissuto
con l'ottica della fede . E questa
mia testimonianza è per dire un
grande grazie a Don Bosco.
Ivano Zane/la, Genova
r IN TEMPO BREVE
aiutato .
C. C. Varese
r NON E$AUDIRMI
A META
Mi avevano diagnosticato un
brutto male. Si era reso neces-
sario un intervento chirurgico. lo
misi la situazione nelle mani del
1° successore di Don Bosco , il
beato Michele Rua. L'operazio-
ne riuscì perfettamente. Appena
svegliata dall'anestesia mi sono
sentita subito bene, senza accu-
sare alcun dolore. Però dopo
alcuni giorni di letto, alzandomi,
un piede cominciò a farmi male
e a gonfiarsi : era l'inizio di una
flebite. Dissi a don Rua: "Non
farmi la grazia a metà. Mio mari-
to è a casa in carrozzella ed ha
bisogno di me". La grazia fu com-
pleta e ne do notizia con viva
riconoscenza .
Don Bosco una svolta positiva Mio nipote Antonio , in seguito
Cenato Rina, Vicenza
circa la mia salute compromes- ad un incidente sul lavoro , ha
sa da anni. Sono un exallievo
salesiano. Da 13 anni sono co-
stretto a praticare la dialisi ; in
uno dei tanti ricoveri ospedalieri
avuto un trauma cranico. Tra-
sportato all 'ospedale di Padova,
è stato sottoposto ad operazio-
ne chirurgica e poi a terapia
r
UN RISULTATO
INASPETTATO
per una trasfu sione, ho contrat- intensiva in rianimazione. Tutti
to l'epatite B, che ha fatto crolla- noi familiari abbiamo affidato il Ero affetta da lussazione conge-
re ogni speranza di un trapianto caso a Maria Ausiliatrice. A noi nita alle due anche ; negli ultimi
di rene. Recentemente sono sta- si sono aggiunte le preghiere cinque anni ne ho risentito mag-
to ricoverato per un nuovo pro- della mia vasta comunità religio- giormente, tanto da avere serie
blema: una pancreatite che, nel sa. In un tempo relativamente difficoltà di deambulazione. Mi
quadro generale della mia poca breve mio nipote ha ripreso co- sono rivolta , con fiducia, a Mam-
salute, mi ha condotto quasi in noscenza, è andato man mano ma Margherita . Nel mese di
fin di vita. Due TAC effettuatè a migliorando , tanto da poter ri - gennaio u. s. sono stata operata
tre giorni di distanz a avevano prendere le sue attività fisiche e per la seconda volta e, a inter-
indotto il primario a chiamare mia intellettuali.
vento terminato, i medici stessi
madre per pr e pararla a u.na
conclusione pesante : avrei do-
vuto subire un difficile intervento
si sono meravigliati del risultato
Suor Teresa Fassino FMA ottenuto, tanto da non saperselo
Torino spiegare. Ora cammino senza
all'addome, con alte probabilità
di rischio. Mia mamma ed io ab-
bi amo pregato molto ; io ho co-
minciato una novena a Don Bo-
sco. Un a se ra mia madre nel
r UNADIMORA
RICOSTRUITA
grossi problemi. Inoltre, mi ha
anche aiutato a risolvere una
seria questione legale riguar-
dante mia figlia. Certa di questa
sua protezione, desidero ringra-
corridoio dell'ospedale ha av-
ziarla pubblicamente per le gra-
Un paio di anni fa un violento zie ricevute .
nubifragio abbattutosi sulla zo-
na , determinava il crollo della
Giovanna Vezzosi, Genova
nostra abitazione che i miei ge-
nitori avevano appena acquista-
to e completamente ristrutturata
grazie ad una vita di lavoro e di Per la pubblicazione non si
sacrifici . Dopo i comprensibili tiene conto delle lettere non
momenti di disperazione per firmate e senza recapito. Su.
aver perso in pochi istanti tutti i richiesta si potrà omettere
nostri beni , ci rivolgemmo a l' indicazione del nome.
Don Bosco nella speranza che
BS GIUGNO 1999

5.2 Page 42

▲back to top
PER SOSTENERE
LE OPERE SALESIANE
El
A quanti hanno chiesto
informazioni, annunciamo che
LA DIREZIONE GENERALE
OPERE DON BOSCO con sede
in ROMA, riconosciuta
giuridicamente con D.P. del
2-9- 1971 n. 959, e L'ISTITUTO
SALESIANO PER LE
MISSIONI con sede in TORI NO,
avente personalità giuridica per
Decreto 13-1-1 924 n. 22, possono
legalmente ricevere Legati ed
Eredità.
F01m ule valide sono:
- se si tratta d' un legato:
« ... lascio alla Direzione Generale
Opere Don Bosco, con sede in
Roma (oppure all 'Istituto
Salesiano per le Missioni con
sede in Torino) a titolo di legato
la somma di lire ... , (oppure)
l' immobile sito in ... per gli scopi
perseguiti dall' Ente,
e particolarmente per l' esercizio
del cul to, per la fo nnazione del
Clero e dei Religiosi, per scop i
missionari e per l'educazione
cristiana.
- se si tratta invece di
nominare erede di ogni sostanza
l'uno o l'altro dei due Enti su
indicati:
« ... annull o ogni mia
precedente disposizione
testamentari a. Nomino mio
erede universale la Direzione
Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma (oppure l'Istituto
Salesiano per le Mission i con
sede in Torino) lasciando ad esso
quanto mi appartiene a qualsiasi
titolo, per gli scopi perseguiti
dall 'Ente, e particola1mente
per l'esercizio del culto, per la
fo rmazione del Clero e dei
Religiosi, per scopi missionari
e per l'ed ucazione cristiana.
(luogo e data)
(firma per disteso)
NB. Il testamento deve essere scrit-
to per intero di mano propria
dal testatore.
GIUGNO 1999 BS
I NOSTRI MORTI
PONTREMOLI sac. Giovanni, salesiano,
t Novara il 28/06/1998, a 89 anni.
"Salesiano alla vecchia maniera: obbedien-
te , disponibile , dal grande senso pratico'_'.
Senza pretese e senza ricercatezze, testi-
mone quotidiano di vita religiosa, uo_m_o del
dovere. Dovunque mettesse le mani nusc1_-
va a portare a termine il lavoro, npa_rare 11
guasto , inventare il rimedio ... I suoi stru_-
menti oltre a quelli del prete erano la ?1c1, 11
cacciavite, le pinze, il martello. Era fellce _d1
potersi rendere utile. Lunga la sua vita'. v1~-
suta nel nascondimento e nella sempl1c1ta.
Questo è il suo merito maggiore, quello
che co nta davanti a Dio. Il salesiano delle
piccole cose , dei piccoli e semplici gesti,
delle confessioni, della parola buona all'o-
recchio , del suggerimento amichevole._ Mai
sconte nto mai critico , mai imbronciato ,
sempre co~tento ... anche di esser vecchio.
GENTILIN Sig. Silvino, sales_iano ,
t Verona il 01 /09/1998, a 85 anni.
Un coadiutore semplice e austero, un lavo-
ratore instancabile, un salesiano fedele e
generoso , un uomo preciso e puntuale .
Per più di 60 anni a Verona, ha dato tutto
se stesso , prima nella scuola professionale
per calzolai di cui era maestro, poi contabi-
le nella libreria, poi come segretano scru;
poloso e com petente della scuola,_il _che gli
meritò il titolo di Commendatore, infine co-
me archiv ista preciso e laborioso. La sua
vita quotidiana fu se_mpre ritm ata dagli ap-
puntamenti della vita co munitaria ,e dal
lavoro . Le diverse occupazioni che I obbe-
dienza gli ha dato lo hanno trovato sempre
pronto e scrupoloso nell 'adempimento,
dimostrando così che "il lavoro è come
l'acqua dei torrenti, capace di tracciarsi l'al-
veo e le sponde".
DVORAK sac. Antonio, salesiano,
t Praga il 20/02/1999, a 91 anni.
Eletto maestro dei novizi nel 1939, restò
tale fino al 24 febbraio 1948, un giorno pri -
ma del putsch comunista, quando il Ret-
tore Maggiore lo nominò ispettore, chia-
mandolo a succedere al servo di Dio don
Ignazio Stuchly. Fu arrestato e internato il
13 aprile 1950, fino al proces~o _che ter-
minò con la co ndanna a 21 anni d1 carcere
per alto tradimento e spionaggio a favore
di una potenza nemica. Dopo 13 anni fu
scarcerato con la condizionale in rispetto
alla sua salute. Nel 1968, durante la Pri_-
mavera di Praga, riprese per poco tempo 11
suo incarico d'is pettore . Due anni fa 11
Nunzio Apostolico gli consegnò l'on?rifi-
cenza papale : la Croce "pro Eccles1a _et
Pontifice" per le sue benemerenze e la vita
spesa al servizio della Chiesa e della con-
gregazione salesiana.
TOTI sac. Andrea , salesiano,
t Lugano il 26/02/1999 a 82 anni.
Simpatico, intraprendente, comunicativo,
grande realizzatore. Ha dedicato le ultime
energie della sua vi_ta all_a costruzione del
nuovo Istituto Elvetico d1 Lugano . Econo-
mo, direttore, ispettore , Direttore alla Poli-
glotta in Vaticano : le tappe della sua vita
sono state segnate dalla responsabilità
portata o sopportata così bene tanto da
meritare dal Papa l'onorificenza "Pro Ec-
clesia et Pontifice". Finché ha potuto ha
continuato a lavorare dedicando tutto se
stesso al ministero de lle confessioni I?
all 'assistenza del le persone anziane. E
morto dando di , come salesiano, una
splendida testimonianza: "Sono felice della
mia vita salesiana".
MACCARONE sr. Angela ,
Figlia di Maria Ausiliatrice,
t Pedara (CT) il 09/09/1998, a 86 anni.
Suor Angela entrò presto nell'Istituto delle
Figlie di Maria Ausiliatrice e si dedicò intera-
mente al bene dei piccoli allievi della scuola
materna, dell'oratorio e della casa di acco-
glienza di Pedara. Anima semplice e retta,
discreta e povera di spirito, amante della
musica e del canto, era capace d1 stupirsi
e meravigliarsi di fronte alle cose belle del-
la vita, ringraziandone il Signore con slan-
cio riconoscente . Aveva il gusto della pre-
ghiera e delle cose di Dio e la sua vita fu
un'autentica testimonianza del suo amore.
FABRIS sig. Pietro , salesiano,
t Este il 2/8/1998, a 89 anni.
È bello tramonta~~
dal mondo verso . ,o
affinch é in Lui
si possa risorgere! . )
(S.
I gnazi.o
d"
I
A ,1tioc /ua
Il signor Fabris è ricordato per _il suo me-
stiere di falegname che insegno per nove
anni come capo laboratorio successiva-
mente a Hong Kong , Macao, Shiuchow.
Anni di fatica e di soddisfazioni. La fatica
gliela procurava più la lingua che la pial-
la ... Poi Shanghai, dove restò come prov-
veditore fino al 1949, quando l'espulsione
drastica di tutti gli stranieri lo riportò suo
malgrado in Italia. Molte case lo ospita_ro-
no, finché per 14 anni (1959/'73) s1 fermo a
Verona, corresponsabile della falegname-
ria. Si fece benvolere da ragazzi e confra-
telli. Gli ultimi anni li passò al Man/redini,
ormai sazio di lavoro, ma non di preghiera.
"Bisognava vederlo pregare, a ora fissa
verso sera , in raccoglimento assoluto .. .
Non era infrequente che qualche confratel-
lo gli si raccomandasse". E lui lo faceva vo-
lentieri soggiungendo che ricordava sem-
pre tutti al Signore, ogni mattina e ogni sera.

5.3 Page 43

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seconda parte
UNA CASA PER MILLE RAGAZZl/14
T. Bosco, A. Gattia
sO~SeCtOn
VIAVEVO PRO-
MESSO UN "PREMIO ECC EZIO-
NALE». ECCOLO. DOMANI ANDRE-
MO TUTTI IN PASSEGGIATA A
STUPINIGI ,A GIOCARE LUNGO LE
RIVE DEL ~NGONE E A
VISITARE LA PALAZZI-
NA 12.EALE .
L.D.C.
ADE!'>SO
ASCOLTATEMI BENE:
IO HO DATO LA MIA PAl20-
LA CHE NON CERCHERETE DI
~PPARE. IL MINISTl20 Ml HA
mTo LA SUA PAl20LA CHE NON
MANDERA' NE~UN.A GUARDIA.
MA ADES'i>O LA PAROLA DOVE-
TE DA12MELA VOI: ~E UNO
FµGGE (O !::>Al20' DISONO -
RATO. PO!:>!::>O FIDARMI
DI VOI,?
.GIOCATE
ETE COME VI
. AMEZZOGIO
Al2EMO PIZA'-J
ULL'ERBA,

5.4 Page 44

▲back to top
E• UN TRl'!:1Té AD0/0 DAVANTI AL
CANCELLO DELLA J:Jt:!IG/ONE.. OON
e,ooco LI ~LUTA A UNOA UNO,
MENTRE. IL Dlli?ETTORE 01 AFFl2ETTA
.
A CONTARLI.
PEl2CHE'
IO VOGLIO BE-
NE A QUEI RA-
GAZZI. LO ~TATO
INVECE NON PUO'
VOLERE 6E"'E,
MA '2:IOLO CO-
MANDAl2E E
PUNIRE.
ALL'ALBA DEL 25,
G/U'i,EPPE ENTPA NELLA
CAMEl<'A DI OON BOSCO
E '!:11 GETT'ANO LE Bf!ACCJA
AL COLLO, PIANGENDO.
MAMMA MAQGHE/èl r.4
E'ANOATA A DIO.
GIUGNO 1999 BS
MORTAM
MA MARGH
RITA NON
PIAMO P/U'
ME FARE.N
OONO CHE F.
Mlf.lE~Tl2A,
RAMMENDA
CALZE ••• M
MA,VUOI
A 56 ANNI,
LA e>JGNORA
GIOVANNA li?UA
'oEGUE IL
FIGLIO
MICHELE
E DIVENTA
LA
'oECONDA
MAMMA
DELL'ORA-
TORIO.

5.5 Page 45

▲back to top
UN GIORNO DEL 1855 MICHELE
f<UA SI Pf!E':7ENTA A DON BOSCO.
OON BO!:>CO,
~
LEI L'ANNO 0COR':XJ
Cl HA CHIESTO DI
DARLE UNA MANO,
DI DIVENTARE !:>ALE-
SIANJ. !:>E VUOLE,
IO !:>ONO
PRONTO.
EPAl<ATI. IL
MARZO , FESTA
NUNCIAZJONE,
I FAl2E LA PRO
!::iOLENNE,
~NO MOLTE
LE CO!:>E CHE DON
BO~O Cl FA FARE:
0TUDIARE E Dt>.RE ESAMI,
FAR ~UOLA DI l<ELIGIONE
EAS~ISTEQE J..JEI LABORA-
TOl21. ALLA DOMENICA
Cl MANDA NEGLI ORATO-
RI . AIUTIAMO I RA-
GAZZI A FARE LA CON-
FESSIONE DAL SA-
CERDOTE CHE VIE-
NE A DIR
MES':7A,.. .
FACCIO
MESSA !:>OLEN-
DIO DI E~ERE
OVEl<O, 01313EDIE
DI DEDICARE
I RAGAZZI, !:7
MENTE Al
L.D.C.
IN O.UEL MOMENTO
NASCE LA
CONGREGAZIONE
'2JALESIANA.
DON E30SCO E' IL
FONDATORE.
MICHELE RUA
E' IL PRIMO
SJ:lLE'::JIANO.
DOPO DI LUI
DIVENNERO
SALESIANI
Fl<ANCESIA,
CAGLIE/20,
PROVERA,
GHIVARELLO,
f30NETTI ...
f)_OPO UN BOCCONE DI CENA, SI ARRAM
PICANO PINO AGLI ABE3AINI DEL SOT-
TOTETTO, DO~VE
'.:,ONO I LORO
LETTI.
LASSU', SOTTO
QUEGLI ABBAINI
CALDISSIMI D'ESTA-
TE E GELIDI D' INVER-
NO, Cl SONO I MIEI
GIOVANI e>ALE':71ANI,
CHE UN GIORNO
ANDRANNO IN
TUTTO IL
MONDO.
BS GIUGNO 1999

5.6 Page 46

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GUIDA ALLE
ASSOCIAZIONI
GIOVANILI
SALESIANE
~
SOLIDARIETA
BORSE DI STUDIO PER GIOVANI MISSIONARI
pervenute alla Direzione Opere Don Bosco
Borse missionarie da
L.100.000
MOVIMENTO
GIOVANILE
SALESIANO
Tel. 06/44.70 .35 .06
Tel. 06/57.43 .855
e-mail: gpussino@pcn.net
GIOVANI
COOPERATORI
Tel. 06/446.09.45
e-mail: exfedita@rm.nettuno.it
GIOVANI
EXALLIEVI
Tel. 06/446 .85.22
e-mail: exfedita@rm .nettuno.it
OBIETTORI
DI COSCIENZA
SERVIZIO CIVILE
Tel. 06/49.40.522
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
MISSIONI
E VOLONTARIATO
INTERNAZIONALE
VIS : 06/513 .02.53
VIDES: 06/57.50.048
e-mail: vis@volint.it
CINEMA
E COMUNICAZIONE
SOCIALE (CGS)
Tel. 06/44.70.01.45
e-mail : mspreafico@pcn.net
POLISPORTIVE
GIOVANILI
SALESIANE (PGS)
Tel. 06/44.62.179
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
TURISMO
GIOVANILE
SALESIANO (TGS)
Tel. 06/44.60.946
e-mail: cnos-npg@rm.nettuno.it
EMARGINAZIONE
E DISAGIO
GIOVANILE (SCS)
Tel. 06/49 .40.522
e-mail : cnos-npg@rm.nettuno.it
GIUGNO 1999 BS
Sacro Cuore di Gesù , Maria Au-
siliatrice , Don Bosco , per grande
grazia ricev uta, a cura di Musuraca
Marta Lui sa. L. 2.000.000.
Maria Ausiliatrice e Don Picollo
Francesco, in suffragio di Maritano
Natalina, a cura di T. A. L. 1.500.000.
Maria Ausiliatrice , in memori a
del figlio Luca, a cura di Rebau laz
Mario, Nus (Aosta). L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice , in memo ri a
Anna De Francesco Lombard o, a
cura di De Francesco Teresa, Zecca-
li Ester, Vibo Va lentia. L. 1.000.000.
Maria Ausi li at rice, mi affido al
tu o materno aiuto, a cu ra cl i N.N.
L. 1.000.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco e
Domenico Savio , a cura cli Zanell o
Enri co. L. 1.000.000.·
Maria Ausiliatrice , in memoria di
Pina e Nino, a cura di Curti Angio-
la, Milano. L. 550.000.
Gesù Sacramentato , Maria Ausi-
liatrice, San Giovanni Bosco , rin-
graz ianelo e in vocando co ntinua
protezione e ai uto, a cura di Musu-
raca Cecilia. L. 500.000.
Maria Ausiliatrice , a cura cli Ma-
sotti Cristofoli Luisa e Attili o, Pa-
dova. L. 500.000.
Don Bosco , proteggi Raffae ll a, a
cura di Lepori Ria. L. 500.000
Maria Ausiliatrice , San Giovanni
Bosco, per graz ia ricevuta, a cura di
Beltrame Mari a Grazia. L. 400.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco, a
cura di Terrazzani Anna, L. 335 .000.
Maria Ausiliatrice e San G iova n-
ni Bosco, in suffrag io dei defunti e
in vocando protez ione, a cura N.N.
Albenga. L. 300.000.
Borsa Missionaria, in suffragio di
Nico lao Gia co bba e Fontana Lo-
dov ico, a cura di Fontana rag. Ezio.
L. 300.000
Sacro Cuore di Gesù , Maria
Ausi liatrice, Don Bosco, Mamma
Marg herita e Santi Sa lesiani , a
cura di Garro Lucia. L. 300.000.
Beato Filippo Rinalcli , a cura cli
Rin aldi Santina, Pond erano (B I).
L. 300.000.
Maria Ausiliatrice e San Giovan-
ni Bosco , per rin graz iamento e in
memori a dell a mamm a Enrichetta,
a cura di Mombellarclo Antonietta .
L. 270.000.
Maria Ausil iatrice e San Giovan-
ni Bosco, a cura di Marino Sofia,
Sortin o. L. 25 0.000.
Beato Filippo Rinaldi, a cura di
Zavattaro Guido, Borgo San Marti -
no. L. 250.000.
Beato Filippo Rinaldi , a cura di
Rinalcli Adele, Biel la. L. 25 0.000.
Maria Ausiliatrice, San Giovanni
Bosco e Sa n Domenico Savio,
impl ora ndo grazie, a cura di Rosa
Si lvano L. 200.000.
Sacro Cuore di Gesù e Maria Au-
sili at rice, a cura di Lantea Piera.
L. 200.000.
Maria Ausiliatrice, Don Bosco, in
ringraz iamento e invocando conti -
nu a pro tez ion e, a c ura di N.N .
L. 200.000.
Borsa Missionaria, in suffragio di
papà Ca rm elo e mamm a Giu se p-
pina, a cura di Arecc hi Carme la,
Pavia. L. 200.000.
Maria Ausi liatrice e Sa n Domeni-
co Savio , a cura di Levatelli Pac ifi -
co, Vigevano. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice e Sa nti Sa le-
siani , per aiuto e protez ione, a cura
di M . Anna. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice e San Giovan-
ni Bosco , Papa Giovanni , a cura
di Rufatto Batti sta e Marc hi s io
Giu seppina. L. 200.000.
Maria Ausiliat.-ice e San Giovan-
ni Bosco, ringraz iando e in vocando
co ntinu a protezione , a c ura di
Marchi sio Giovann a. L. 200.000.
Santa Famiglia di Nazareth, invo-
cando lo Spirito Santo sulle nostre
fami glie, a cura di N. N. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice , per grazia rice-
vuta e invocando protez ione, a cura
di Alifredi Edoardo. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice , San Giovanni
Bosco, aiutatec i in vita e in morte,
a cura di N.N. L. 200.000.
San Giovanni Bosco , in voca ndo
graz ia particolare, a cura di Binotto
Nell a. L. 200.000.
Maria Ausiliatrice e San Giovan-
ni Bosco , per ringraziamento e pro-
tez ione, a c ur a di Ma rn e tt o e
Perrone. L. 200.000.
Maria Ausi li atrice, Don Bosco ,
Don Braga , a cura di Fa letti Ange-
lo, S . Pi e tro di Be rb e nn s (SO).
L. 150.000.
Beato Filippo Rinalcli , a cura di
Ri na lcli Maria Lui sa, Bi e ll a.
L. 140.000.
Beato Michel e Rua , a c ur a di
Zava ri se Mari a Carmela, Monte-
bell una (TV). L. 120.000.
Don Bosco, per la protez ione dell a
fami gli a, a cura di Bog ino Lin a -
Maria Ausiliatrice, San Giovanni
Bosco, San Domenico Savio, a cu -
ra dell a Fam igli a Daffara e Saettone
- Suor Teresa Valsé Pantellin i,
per grazia ri cev uta, a cura cl i C.R.,
Verce lli - Maria Aus iliatrice e
Sa nti Salesiani , a cura di N.N . -
Maria Ausili atrice e Don Bosco ,
per ringraz iamento e protez ione, a
cura di Gaglio ne Rosa - Don Bo-
sco e Mamma Margherita , a cura
di Omede Rita - Mar ia Ausiliatri-
ce e San Giovanni Bosco, per rin-
gra ziamento e protez ione, a cura di
Follis Caterina - Mar ia Ausiliatri-
ce , Don Bosco , in memoria de l mio
caro Francesco, a cura di Zagari a
Ange la - Maria Ausi liatrice e San
Giovanni Bosco, per sa lute e pro-
tezione, a cura di Scaletta Leti zia -
Santi Sales iani , per protez ione e in
suffragio di Luigi Castagno, a cura
di Olatine ttu Fassa Rosa - San
Giovanni Bosco , in rin graziamen-
to, a cura di Ceretto Giuseppe - San
Domenico Sav io , per grazia ri ce-
vuta, e in vocando protezio ne per la
famigli a, a cura di Brignol o Adelio
- Maria Ausiliatrice e Don Bosco ,
in voca ndo protez ione, a cura dell a
fa mi gli a Platt - Borsa missiona-
r ia , in s uffra g io d i Fede rico
Geloso, a cura cli Ge loso Elda, Pa-
lermo - Sa n Domenico Savio , a
cura di Buonocore Rosanna , Vico
Equen se - Mons. Carù Luigi e M.
Isolina , a cura d i Ca rù Rin aldo,
Ga ll arate - Maria Ausi li atrice , a
cura d i Mela ndri Vales i Aure li a,
Induno Olona (VA) - Maria Aus i-
liatrice e San Giovanni Bosco, a
cura di Lu sso Rin a, Alba (CN) -
Maria Ausiliatrice e Sa n Giovan -
ni Bosco , a c ura di Ro magno lo
Secondin a, Asti - Sacro Cuore di
Gesù e Maria Ausiliatrice. a cura
di Daniele Teresa Rocce ll a Joni ca
(RC) - Mar ia Ausil iatrice e San
Giovanni Bosco, per graz ia ricev u-
ta, a cu ra di Bognanni Carme la,
Mazzarino - Mamma Ma rgherita ,
a cura cli Punte Adri ano, Napoli -
San Giovanni Bosco, a cura di Fis-
sore Giu seppin a, Bra (CN) - San
Domenico Savio , a cura di Dal Pa-
ne Adri ana, Faenza - Maria Ausi-
liatrice e San Giovanni Bosco, a
cura di Santi Lidia, Rep. San Mari-
no - Borsa Missionaria , a cura di
Martinon i Cucco Giuseppina, Mon-
za - Maria Ausiliatrice, a cura di
Gia varini Maria, Bariano (BG) -
Borsa Missionaria, in memoria di
Domeni co Monteneg ro , a cura di
Minitoli Mari a Rosari a, Messina -
Maria Ausiliatrice, San Giovanni
Bosco, a c ura d i T e lesca Rosa,
Maschito (PZ) - Maria Ausiliatri-
ce, San Domencio Savio e Santi
Salesiani , a cura di Arl one Mario e
Roberta, Vii late (VC) .

5.7 Page 47

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IMonsignor Andrés Sapelak,
salesiano, per 36 anni Eparca
per i fedeli ucraini emigrati
in Argentina.
Allo scadere del mandato
è tornato nella sua patria
e vive a Lyiv:a Lviv.
Monsignore , dove ha passato la gran parte della sua vita sacerdotale
Sono stato fino a 17 anni in Ucraina, mia patria, poi dal 1937 al
1951 in Italia, dove sono diventato salesiano e sacerdote. Per 10 anni
ho diretto il seminario pontificio ucraino a Roma. Nel 1961 sono stato
nominato vescovo.
E come vescovo dove ha svolto il suo ministero?
Tra gli emigrati ucraini in Argentina, per ben 36 anni, fino al 1997.
La mia diocesi (si chiama Eparchìa e ha giurisdizione su tutto il territo-
rio della Repubblica), aveva 300 mila fedeli, la metà circa cattolici e la
metà ortodossi. Si può dire che era una diocesi governata da salesiani,
perché salesiani erano il vescovo, il vicario generale, iJ cancelliere ...
Come sono giunti gli ucraini in Argentina e perché?
A diverse ondate. La prima fu ... per povertà. I miei connazionali an-
davano in cerca di lavoro. Fu una emigrazione agricola. La seconda
per motivi politici, dopo la prima guerra mondiale: fuggivano dai po-
lacchi. La terza ondata dopo la seconda guerra mondiale per fuggire
dal comunismo. La quarta e ultima è dei nostri giorni, spinta dalla crisi
del passaggio da una economia socialista a una capitalista che ha creato
enormi scompensi...
·
Sappiamo che presso gli ucraini vige una liturgia diversa da quel-
la romana . Come mai, in che consiste la diversità ? Chi ne è stato
l'iniziatore ?
La mia patria fu evangelizzata dai santi Cirillo e Metodio, diffusori
della liturgia bizantina. Questa, dopo aver assunto uria connotazione
slava, si è mantenuta fino ad ora. Io sono il primo vescovo di rito bi-
zantino fuori della mia patria, in Argentina.
Sappiamo che a 78 anni, lei ha deciso di tornare in patria. Perché?
Per lavorare in mezzo ai giovani. Non ho perduto affatto il "vizio"
felice di essere salesiano. L'Ucraina è la mia Terra Promessa... La mia
peregrinazione lontano dalla patria è durata più di quella degli ebrei,
60 non 40 anni . .. ma ora ci sono. L'età non conta. Di fronte al Signore
si è sempre giovani. Del resto proprio questo ho imparato da Don
Bosco. Io mi considero un uomo giovane e un vescovo vecchio. In pa-
tria torno per continuare la mia missione di salesiano
Riceviamo da un ragazzo e
pubblichiamo questa
"LETTERA A UNA
MAMMA SEPARATA"
Cara mamma,
sono tuo figlio e ti prego
di prendermi ancora per mano,
mentre il pensiero vola
al mio papà lontano;
egli non è ricco e certo
non è un santo,
però io gli voglio bene .. . tanto.
Perché non volete scambiarvi
il grande dono
di concedervi
il reciproco perdono ?
Lui un giorno ha chiesto
la tua mano,
perché è un essere umano;
di seguito sono nato io
per volontà del!' unico
buon Dio;
ma oggi è solo, triste e desolato.
Perché proprio tu
l'hai abbandonato ?
lo non posso proprio restare
da lui lontano
Perché per me è stato,
è e sempre sarà
Un essere umano,
ma soprattutto è il mio papà.
Come potrebbe
essermi indifferente
Come se di lui
non m'importasse niente?
BS GIUGNO 1999

5.8 Page 48

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TAXE PERçUE
TASSA RISCOSSA
FIRENZE C.M.P.
NEL PROSSIMO NUMERO
IL RISCHIO ESTATE
di Silvano Stracca
Vecchi parcheggiati durante le vacanze.
cri
:i::
-~
cu
·1;i;i
e
c.
~
e
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'ceoO.
·.U:::)
8
cu
cu
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UN NUOVO BEATO
2
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di Giancarlo Manieri
.:EQ::)
Padre Pio da Pietrelcina.
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VITA DA CLOWN
di Graziella Curti
Tocchi per danzare la vita.
INSERTO:
SAN LORENZO AL VERANO
di Natale Mattia/i
La basilica del diacono martire sotto Valeriano .