CORSO DI FORMAZIONE
PER ANIMATORI
PARLIAMO DEL CORSO RESIDENZIALE (CR)
• Finalità
« Il CR ha lo scopo di approfondire e verificare lo
studio delle materie e fare nuova esperienza di vita di
alcune verità apprese» (dal «pian.o di studio» del Corso di
formazione). Si sa che un Corso svolto con pochi elementi,
pur essendo sempre vantaggioso ai fini della formazione,
tultav.ia presenta dei limiti: scarsa circolazione di idee e di
esperienze; insufficienze nell'approfondimento special-
mente se il docente è stato unico per tutte le materie;
possibile «ottica» particolare a misw-a del docente; man-
canza di aspetto esistenziale...
■ Convincersi della necessità deJ CR
Soltanto se si è persuasi di tutto questo si organizzerà
il CR che riuscirà utilissimo nonostante le immancabili
difficoltà. I docenti e gli animatori dovranno essere i pri-
mi a essere convinti e trasfondere quindi ai Corsisti la
convinzione.
Questi saranno attratti soprattutto dall'aspetto esi-
stenziale del Corso: - vivere cioè comunitariamente
quanto si è studiato-, e faranno ogni sforzo per trovare il
tempo e il denaro necessari.
• Scegliere bene periodo, località
e materia del Corso
Forse fino giugno o seconda metà di settembre, o altri
periodi...
Non case ad alta quota giornaliera; 5/6 giorni che
comportassero una spesa di non oltre 50.000 lire (com-
prese le spese per l'organizzazione) potrebbe andare be-
ne. Una soluzione ideale, già sperimentata: servirsi di una
Casa per Esercizi o un istituto o un convento ove sia
possibile provvedere in proprio al vitto, cucinando diret-
tamente la «spesa» acquistata. QuaJche cooperatrice non
corsista si può offrire per la cucina. ·In tale maniera la
quota scenderà di molto e il clima sarà più di famiglia,
quindi più adatto alla esperienza che si vuole fare.
Non ridurre a due/lre giorni il CR; servirebbe a ben
poco. Altri corsi di formazione, es. «ut unum sint», quelii
di catechctica dell'Università Salesiana, hanno una dura-
ta di molto superiore alla settimana.
• Chi vi partecipa
Debbono parteciparvi tut1i i corsisti. Se al momento
dell'iscri7Jonc presero allo del piano di lavoro, dovranno
essere coerenti. Si sconsiglia invece la partecipazione di
quanti non iscritti desiderassero tuttavia «recuperare» e...
&.:.ntire, come si dice, w1a buona parola. Qui proprio nonè
il caso di dire che l'ottimo è il nemico del bene.
• I contenuti del CR
Due gli elementi che costituiscono la sostanza di un
CR: lezioni (apprendimento) e vita vissuta. Questi obiettivi
non debbono essere mai perduti di vista durante il corso
residenziale.
Una traccia di programma, abbozzato nelle linee ge-
nerali, ma da adattare e specificare a cura di ogni Consi-
glio ispettoriale potrebbe essere il seguente:
- serata di inizio (almeno quattro ore di tempo di-
sponibili, anche con il dopocena): I) ci conosciamo tra noi
(non solo generalità, ma situazione familiare, esperienze
di apostolato e di associazione...); 2) p1·endiamo atto det-
tagliatamente del programma del CR, di ciò che esso si
prefigge, del suo stile; 3) breve conferenza sulla necessità
della formaz.ione; 4) una liturgia eucaristica che riempia
l'animo di Parola di Dio e di preghiera e quindi di gioia.
- 4 giomi seguenti completi: un tema per ogni giorno,
tra quelli studiati nel Corso. In ognuno di essi vi sia sem-
pre:
a) conferenza,
b) gruppi di studio,
c) testimonianze molto spontanee, anche di non cor-
sisti, ma in prevalenza di questi... Un neonato che viene
battezzato, una visita del Vescovo del luogo o di un mis-
sionario, di un malato, perfino di un non credente, pos-
sono essere valide occasioni per incarnare e vivere le
realtà studiate;
d) preghiera (es. adorazione - Via Crucis - rosario,
liturgia eucaristica),
e) dopocena: audiovisivi sul tema della giornata, ta-
vole rotonde spontanee...
Possibili temi di conferenze: La Parola di Dio - Cristo
unico salvatore - Due momenti dell'incontro Io-Dio: la
preghiera personale e comunitaria e l'Eucaristia - La
Chiesa - Per l'ultimo giorno: le indicazioni del Congresso
della Chiesa italiana su "Evangelizzazione e Promozio-
ne».
Protagonisti del CR: tutti i corsisti in prima persona.
Ogni momento, ogni servizio sia animato da loro; vi siano
molti «incaricati» anziché due-tre factotum (variare
spesso nel!'animazione della liturgia, nelle esortazioni, nel
guidare il canto, nel portare avanti le singole parti del CR;
perfino nell'aspetto logistico ed economico). Sia messa a
prova la capacità (o la scarsa capacità) di ognuno nel
parlarein pubblico, nel prendereiniziative, nell'intonaree
dirigere i canti, ecc.
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