COOPERATORI:
"un modo pratico per giovare al buon costume"
(DON BOSCO)
E noi che facciamo a questo proposito1
I Consiglieri per la moralità leggano attentamente quanto qui riportato e si sentano
spronati a non restare inerti e passivi dinanzi alla ripresa improvvisa e clamorosa di
manifestazioni contrarie alla pubblica moralità.
• Un cuore che trepida, un animo
accorato, trapelano da queste frasi
di Paolo VI:
«Un pensiero Ci turba, ed è l'irri-
verenza, è lo scandalo a cui la 11ostra
fanciullezza, la 11ostra gi(J'l)entù sono
cosi gravemente esposte, a causo dello
stampa i·mmorole, che esibisce co11
procace licenza, 1111 po' dappertutto Ci
dicono, le immagir1i impressionanti e le
storie eccitanti della pornografia e
del vizio. Abbiamo saputo delle oneste e
vigorose reazioni che, i11 questi giorni,
sono insorte contro que.<to dilagante e
disonorante ma/011110; e vogliamo ancl,e
Noi i11coraggiare qua11ti ho11no a cuore
la bellezza morale della 11ostragioventù
a dife11derla saggiamente e fortemente b.
(Al fedeli in Piazza S. Pìctro Angelus, 7 gennaìo)
• Riceviamo da Torino:
Domenica 10 dicembre 1967, in
Torino, si è tenuta una giornata di
studio per Consiglieri e Zelatori Sale-
siani di T orino e dei Centri di Agliè,
Bollengo, Carignnno, C uorgnè, Oglia-
nico, Osasco, Rivarolo, sui problemi
della stampa e moralità. I presenti
furono circa 6o.
Il Convegno è stato aperto dal
Delegato Ispettoriale don Carlo Boffa
che ha parlato dei problemi della
moralità io quest'anno della fede.
Ha fatto seguito il dott. Lorenzo
Cattaneo, responsabile del Segreta-
riato D iocesano per la Moralità (oggi
«Commissione per la Moralità e le
Comunicazioni Sociali•) il quale ha
presentato un ampio panorama delle
manifestazioni di immoralità pub-
blica espresse attraverso la stampa,
il cinema, il teatro, la televisione e il
costume p11bblico, riferendosi in par-
ticolare alla nostra situazione.
Al termine del Convegno si è
indirizzato un telegramma di plauso
e di incoraggiamento alla dotL Mei11i,
ispettrice della Polizia Femminile
della Questura di Torino, che ha
aJ suo attivo parecchie azioni di tu-
tela della moralità pubblica.
• Lunedl 15 gennaio c. a ., in
un'aula del Tribunale di Milano
- ove si svolgeva il processo contro
40 il direttore responsabile della rivista
pornografica King e i suoi collabo-
ratori - processo che si concluse
con la condanna dei responsabili, -
fu chiamato n testimoniare, tra gli
altri, il sig. Aldo Cormi., Consigliere
Ispettoriale per il settore moralità,
venuto appositamente da Roma a
seguito della denuncia da lui sporta
contro il periodico.
• Ecco tre fatti: un grido accorato
del Pontefice, là preparazione di un
piano d'azione, e la dimostrazione
pratica di come si pub e si deve agire.
Vorremmo che questo lavoro con-
creto fosse più esteso, che gli inter-
venti fossero più 1111merosi, che gli
audaci, pronti a pagare anche di
persona, fossero in maggior numero.
È a tutti noto come in questi ultimi
tempi vi sia stato un pullulare di
nuove riviste veramente deleterie
per il buon costume. Poveri raipzzi
del nostro secolo, costretti a respirare
un'aria viziata I Come non pensare a
loro con la stessa ansia con cui Don
Bosco se ne preoccupava al suo
tempo?
Moviomoci, ogwmo, non diamoci
treg11a! «I figli delle tenebre sa-
ranno più accorti dei figli della luce ?».
Dobbiamo chiederci con le stesse
parole del nostro Fondatore.
Siamo i11 molti. Se t11tti fa11110 q11al-
cosa per opporre 1m freno al male, il
poco di molti diventa 1m peso deter,11i-
11a11te.
• Ecco allora alcune indicazioni
pratiche:
a) lo ogni Consiglio vi sia u11
Co,isigliere per lo moralità (avendone
il tempo e non essendoci altra possi-
bilità, potrebbe essere lo stesso Con-
sigliere dei mezzi di comunicazione
sociale). Questi prenda contatto con
chi, in sede parrocchiale o diocesana,
svolge la medesima attività. Se non
esiste, non si perda di animo, ma
sappia che il suo lavoro è più ur-
gente ancora.
Si istruisca leggendo qualche
pubblicazione adatta per conoscere
la Legislazione vigente sulla tutela
della moralità e i modi per sosteneme
l'applicazione (ad esempio La Leg;-
slazione Ttalia110 Ìll difesa della pub-
blica moralità. Chiederlo al Segre-
tariato Centrale per la :\\Ioralità- Roma
- Vìa Conciliazione, 1 - L. 200).
Si cerchi uo piccolo gruppo di
Zelatori (2-3 almeno) per essere
coadiuvato a svolgere un piano co-
mune di azione.
b) Si faccia ,m esame della rit110-
:::io11e locale (ne sarà oggetto o l'in-
tero paese o un quartiere se si è in
una grande città), con riferimento a
quei settori per i quali è più esposta
la moralità dei fanciulli e dei giovani.
Per ora ne segnnliamo due: 1. Stam-
pa pornografica o comunque dan-
nosa: assicurarsi del ritiro sollecito
della stampa sequestrata dall'Auto-
rità competente (P.S. o C.C.) espor-
gere denuncia tempestiva all'Autorità
Giudiziaria (Procuratore della Repub-
blica, Pretore o Ufficiale di Polizia
giudiziaria, 9,uali Commissari di P.S.
o Carabinieri) nei casi nei quali si
ravvisano gli estremi di reato, con-
sapevoli che a ogni cittadino compete
questo diritto (art. 7 codice di pro-
cedura penale) e che tale denuncia
non comporta in alcun caso nessuna
responsabilità penale (anche quando
il denunciato non venisse condan-
nato), n6 danno economico alcuno
(che anzi il denunciante se dovesse
affrontare viaggi per andare a testi-
moniare, sarà rimborsato di ufficio
di ogni spesa sostenuta).
2. Applica.z1011e del divieto di ac-
cesso dei 111i11ori nelle sale ove si
proiettano film a loro vietati. Una
denuncia fatta da un gruppo di Coo-
peratori (molto meglio se qualifi-
cati: insegnanti, professionisti, ge-
nitori) per infrazione alla norma,
pub procurare drastici provvedimenti
a tutela della legge.
S'intende che pcima di procedere
con atti di forza è assai più conve-
niente compiere interventi diretti e
confidenziali con chi manca alla legge.
La denuncia sarà soltanto l'uhima
carta da giocare.
Non va dimenticato poi che è
utilissimo stabilire rapporti con gli
organi competenti di tutela, quale la
Questura, l'organo di polizia giudi-
ziaria del luogo, la Polizia Fem1t1i•
nile ecc. L'esperienza dice che tali
organi gradiscono molto una colla-
borazione equilibrata e saggia da
parte dei cin-adini o Enti. Ma più
efficace di ogni altra opera repressiva
resta sempre - è chiaro - l'opera
di semibili;;zazione del pubblico che
ci circonda, particolarmente dei geni-
tori, e la di/Jusio11e della stampa sana.,
educativa che forma le coscienze in
modo tale che siano poi cap:ici di
reagire da sole e immuniz1,arsi dal
male che le circonda.