Bollettino_Salesiano_193802


Bollettino_Salesiano_193802

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Anno LXII Numero 2
FEBBRAI O 19 38-XVI
Spedlz. In 1bbon:imento posi.alo

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PERIODICO MEN-
SILE PER 1 COO-
PERATORI DELLE
OPERE E MISSIONT
DI S. GIO. BOSCO
BOllETTINO
SJ\\tESIJ\\NO
Anno LXU • N . .a
FEBBRAIO
I938 - XVI
Spedl7.ione in
abb<)namento po.sLale
SOMMARIO: La cupola minore del Santuario dl Maria Aw.lllalrlce. • Sotto l a cup0la dell'Ausillatrlce. ln fa.
mJglia: Italia, Chlle - Convegni di Decurloni salesiani nel Veneto. • Dalle nosu·e Missioni: Cina, Giappone,
Assam, Rio Madeira (Amazzoni).• Lenera di Don Giulivo ai gio'(lani. - Grazie - Necrologio.
La cupola minore del Santuario di Maria-Ausiliatrice
Il mese scorso, abbiamo dedicato la pagina centrale del Bollettino
alla illustrazione dei grandiosi dipinti ad encausto con cui il Rollini prese
a decorare nel 1890 l'antica cupola del santuario di Maria Ausiliatrice,
e che sono riapparsi in tutta la freschezza dei loro colori, dopo una paziente,
ab,Je ripulitura, il giorno della festa del Santo Fondatore, J t gennaio p.p.,
cinquantesimo anniversario del suo glorioso transito dalla terra al cielo.
Ora diamo, ancora nella pagina centrale, le fotografie dei cartoni del
prof. Mario Barberis di Roma, che saranno riprodotti dalla Ditta ]anni
di Torino nelle vetrate destinate alla cupola minore, la quale si innalza,
dietro al'antica, sufi'altar maggiore. È un coro festante di angeli che canta
le lodi della Vergine Ausiliatrice la cui dolce immagine continuerà a ri-
splendere agli occhi dei fedeli dalla meravigliosa tela del Lorenzoni tanto
cara a Don Bosco Santo.
Le sedici fìnestre circolari che accoglieranno le artistiche vetrate si
aprono nel mezzo di altrettanti scomparti della nuova cupola, ornati di
ricche decorazioni in stucco a sfondo dorato, di maestoso effetto.
Nel tamburo, al disopra di una ricca balaustrata in marmo, corre una
larga fascia in cui un artistico mosaico ricamerà le profetiche parole ripe-
tutamente distinte in sogno da San Giovanni Bosco quando pensava di
costruire il santuario alla Vergine Ausiliatrice e se ne sentiva superna-
mente ispirato: << Hic domus mea · inde gloria mea: qui la mia casa -
di qui la mia gloria>>. Qui, infatti, sulle aride e deserte zolle di un tempo
ornai lontano, sorse, come un prodigio, la casa della Madonna, che oggi
l'amore dei figli devoti, dei Cooperatori e delle Cooperatrici ingrandisce
ed abbe/Ja. E di qui sgorga, sempre più fulgida, la gloria di Maria Ausi-
liatrice, che s'irradia alle repubbliche d'America, alle regioni de/l'Oriente
e dell'Estremo Oriente, alla punta polare dell'Africa, ovunque è il cuore
d'uno di quegli apostoli che si sono formati alla scuola di Don Bosco, sotto
lo sguardo materno di Maria, traendo dalla sua divozione l'eroico palpito
de/I'apostolato missionario salesiano.
Le sedici artistiche vetrate, n ella dimensione di m. 1,30 di diametro, sono offerte alla p u b-
blica sottoscrizion e al prezzo di LIRE MILLE caduna. Inviare l 'adesione e la soinma al
BET T OR MAGGIORE DEI SALESIANI
VIA
- COTTOLENGO 31 TORINO (109)
::::::::

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SOTTO LA CUPOLA
DELL, AUS ILIATRICE
La cronaca del mese di dicembre comincia
col funerale anniversari.o del compianto Rettor
Maggiore Don Rinaldi, anticipato per ragioni
liturgiche al giorno 2. Il 3, l'Oratorio fu ono-
rato dalla visita di due Ecc.mi Vescovi: Mons.
Flocard, vescovo di Limoges e Mons. Choquet,
vescovo di Langres, che celebrarono all'altare
del Santo. Il 5, cominciò il triduo dell'Imma-
colata, predicato dal can. dott. Altilio Vauda-
gnotti e dal nostro "Q. Tarcisio Savarè. A sera,
Don Liviabella, della nostra Missione di lYliya-
zaki, tenne ai giovani artigiani e studenti una
interessantissima conferenza sul Giappone e
sull'attività salesiana in quel grande Impero,
illustrandola con bellissime proiezioni a colori.
La festa dell'Immacolata assunse la solennità
tradizionale tanto in Ba.,ilica, come all'Oratorio
festivo. S. E. Mons. Coppo celebrò •la Messa
degli studenti ed impartl la benedizione ponti-
ficale dopo i vespri. Fu anche la festa delle
Associazioni interne di Azione Cattolica: 190
studenti e 128 artigiani ricevettero la tessera
dal.le mani del loro Direttore.
La giomata si chiuse con una aceademiola
nel salone-teatro.
L'omaggio delle Dame Patronesse.
Il giorno 14, convennero all'Oratorio le
Dame-Patronesse del comitato Centrale pre-
sieduto dalla Marchesa Carmen Compans di
Brichanteau per presentare gli auguri al signor
Don Ricaldone e ricevere la sua benedizione
sui propositi di attività missionaria pel nuovo
anno. Tnterprere sempre felice dei sentimenti
comuni fu la segretaria Contessa .lvlaria Teresa
Camerana con un nobilissimo indirizzo. Il
Rettor Maggiore ringrazi(> il Comitato della
carità che prodiga con tanto zelo alle nostre
Missioni ed assicurò la celebrazione di una
messa quotidiana all'altare dell'Ausiliatrice, per
tutta la novena del santo Natale, secondo le
intenzioni delle Dame-Patronesse. Fece quindi
una rapida i-assegna dello sviluppo dell'Opera
salesiana nelfanno che stava per finire, precisò
la dolorosa situazione delle nostre Case ancor
soggette al terrore comunista in Ispagna, e di
quelle esposte nelle zone di guerra in Cina;
tracciò le linee generali del programma di
festeggiamenti in progetto per la celebrazione
del 50<> anniversario della morte di S. Giovanni
Bosco ed invocò su tutte la benedizione di
- Maria Ausiliatrice.
:::::. 26
Il giorno 15, celebrò all'altare del santo. il
vescovo di Nantes, S. E. Mons. Villepelet.
L'indomani cominciò la novena del santo Na-
tale con dupljce funzione e predicazione te-
rulta dai salesiani dott. don Eusebio Vismara,
dell'Istituto Teologico Internazionale Don
Bosco, e Don Brusa, della Casa-madre. 11 22,
visita di S. E. Mons. Cogoni, vescovo di Nuoro,
che celebrò all'altare del Santo. 11 z3, passarono
all'Oratorio 126 giovani dell'Union pour la
France, diretti a Gressoney per gli sports inver-
nali. Ascoltarono la Messa nella cappella di
S. Francesco e poi visitarono le camerette di
Don Bosco. La vigilia di Natale giunse gradi-
tissimo S. E. Mons. Guerra, arcivescovo sa-
lesiano, che passò con noi le feste. Celebrò
la Messa di mezzanotte il sig. Don Ziggiotti.
Delle esecuzioni musicali care soprattutto l'Hac
nocte del Cagliero e la lode di Don Bosco
u Ah, si canti in suon di giubilo ,, che ripor-
tarono gli spiriti all'entusiasmo ed al fervore
di quei tempi. Gradita sorpresa ai fedeli,
l'apertura della scala di accesso alla cappella
delle Reliquie dall'antico altare dell'Addolorata.
La statua della Vergine dolorosa pare invitare
alla via crucis nell'artistica cripta che conserva
tante reliquie di martiri, dominate dalla in-
signe reliquia della santa Croce e del prezioso
Sangue. Le sacre funzioni terminarono colla
Benedizione Eucaristica impartita dal Rettor
Maggiore. A sera, audizione del concerto nata-
lizio trasmesso dalla Radio Vaticana e diretto
da S. E. Mons. Perosi. Il 28, visita di S. E.
Mons. Paolo Giobbe, Nunzio Apostolico al-
1'Aja che, dopo aver celebrato in perfetto in-
cognito all'altare del Santo, si trattenne col
Rettor Maggiore e, fatta una rapida scorsa
alla casetta natia dei Becchi, accompagnato
da S. E. M9ns. Guerra, riparti, la sera, via
Parigi. L'anno si chiuse col solenne Te Deum
e l'Eucaristica Benedizione in1partita dal sig.
Don Giraudi. A notte, il Rettor Maggiore diede
la,, strenna» tradizionale a tutta la famiglia della
Casa-madre, concretata nell'invito alla santifi-
ca-::ione del /Q'I.Joro collo spirito e nelle opere di
S. Giovanni Bosco. Pellegrini, alla spicciolata,
quasi tutti i giorni. Bilancio eucaristico del
santuario nel 1937: 25.050 messe e 465.000
comunioni.
N uovo Vescovo salesiano.
Per Capodanno è giunta la notizia della no-
mina dell'Ispettore delle Case Sal~ane del
Nord del Brasile, rev.mo Don Giuseppe Selva,
a Vescovo titolare di Metre e Prelato de!Ja
Prelatura nul/ius di Registro do Araguaya.

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Il nuovo Vescovo conta 52 anni di età, es-
sendo nato a Cortenova (Como) il 3 novembre
1886. Fece gli studi ginnasiali nel nostro col-
legio di Lanzo Torinese e all'Oratorio di To-
rino e ricevette l'abito religioso dal Servo di
Dio Don Michele Rua nel 1903. Quattro anni
dopo si laureò in filosofia uU'Università Grego-
riana in Roma. Partl quindi pel Brasile ove fu
ordinato sacerdote nel 1914. Preposto nel 1920
alla direzione del nostro Collegio di Ara-
cajù, lo ricostrusse ùalle fondamenta e, dopo
wt decennio, passò alla direzione del gran
Collegio di Recife. Quivi lo ragRiunsc nel
1932, la nomina ad Ispettore cli tutte le Case
Salesiane del Xord del Brasile. L'attività in-
stancabile, lo spirito di apostolato e 11:: sue
belle doti di mente e di cuore l'indicarono
alla Santa Sede per la cura delle nostre Mis-
sioni del l\\Iato Grosso dipendenti dalla Prela-
tura di Registro do Araguaya. Noi l'accompa-
gniamo coi piì1 fervidi voti, mentre gli pre-
ghiamo la pienezza della Grazia per la pros-
sima Consacrazione episcopale.
Ricordiamo Il e<:ntenarlo della n3scila del Card. Ca-
&licco (11 ,rrnnaio 1838) rlproduttndo la com-b:ione
pmorica del Rolllni nell'antica cupola del Santuario di
Maria Auslllatrlc,c: raffigurante Il primo Vescovo saf,e.
~(ano lo ano dl pres,,n,are a Don Bosco I prlml frunl
della missione della Pat-n.11onlo. ( Daremo, a 1u11 ,~mpo,
I• dsw ddl11 cnrnmernorazionc ufhcinle).
Facciata del nuovo tempio di Mnriu ,\\uslllatrice
a Ltnchow (Clnnl.
:::::.
-

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IN FAMIGLIA
ITALIA - Forti. - Don Bosco in semi-
nario.
La camerata superiore deJ Seminario diocesano
ha scelto Don Bosco come protettore, per avere
nel Santo <lei nostri tempi • un modello esemplare
di vita sacerdotàle, e per .icordare la visita eh'e,zli
fece proprio alla camerata superiore quando, ac-
compagnato da D. Frtmcesia, passò a Forll ad os-
sequiare il Vrscovo d'allora Mons. Trucchi. I chie-
rici si prepararono con un bel triduo, e, la domenica
s dicembre, dopo le sacre funzioni, trasportarono 11
quadro d el Santo - r<"galato dal direttore spiritu11le,
can. Morgagni. ruuma della divozione - nella vasta
camerata collonmdolo su un grazioso altarino. Forll
seme profondamente la divozione al Santo: varie
chiese ne celebrano la festa con grande solennità,
sull'esempio di quella detta dei Cappuccini. La
chiesa della villa del Seminario è anzi a lui de-
dicata. Una lapide ricorda il suo passaggio e la
sosta fotta, per un disguido, all'albergo del Leon
d'oro. Fu dettata da Mons. Pasini: Ritornando da
Roma - S GiO'Vanni Bosco - Padu e maestro dei
giovani - qui sosf(Jfla - all'ins~gna dd LMn D'Oro -
il 18 (ebòroio 1867 •
- Lumezzane S. Sebastiano (Brescia). -
Fervore salesiano.
Si compie ornai un decennio dàcchè l'ameno
paese bresciano, fertile di vocazioni sacerdotali e
salesiane, ha introdotto il culto di Maria SS. Ausi-
liatrice e lo CQltiva con edificante fervore. Un di-
stinto Cooperatore, il sig. Saleri Giacinto, ha regalato
alln chiesa parrocchiale una statua della Madonna
di Don Bosco, ed ogni mese, il 24, vi fa cantare la
santa Messa. Il paese pat tccipa con ammiiabile
concorso. offrnndo alla Madonna l'omaggio più gra-
dito di numerose comunioni. La divozione all'Au-
siliatrice alimenta pure la divozione al nostro santo
fondatore Don Bosco cui è dedicato l'Oratorio ma-
schile ed il salone delle Associazioni. La gioventù
lo venera con par ticolare trasporto ed i geni tori
gareggiano nell'aiutare le nostre missioni, o,e la-
,orano già alcuni dei loro figlioli, salesiani, mentre
altri si stanno prepat ando nei nostri istitutr mis-
siona1 i.
- Napoli. - Solenne commemorazione
del centenario della nascita di D. Rua.
Napoli ha invitato a commemorare il centenario
della nascita del Sen-o di Dio Don Michele Rua
S. E. l'A1èivescovo di Bari. Mons. Ma,cello M.immi.
La R. Basilica di S. Giacomo dei Nobili Spa-
gnuoli era gremita di elettissimo pubblico. Le
LL AA. RR. i Principi di Piemonte, dolenti di non
--- poter inte1 venire, si degnarono di far pervenire, a
:::::::
mezzo del Primo Aiutante di Campo Gen. Aymo-
nino la loro augusta adesione.
S. Em. il Ca,dinale Arcivescovo, assente, era rap-
p,esentet.o da Mons. Mruena, e S. E. il Prefetto
dal Direttore dell'Ufficio Culti. Numerose le rap-
presentanze del Clero napoletano, degli Ordini ed
Istituti Religiosi, Enti ed Associazioni.
Accolto al suo ingresso da Mons. Gio. Buonomo,
Rettore della Basilica, al canto dell'Ecce Sacerdos
della Schola cautomm dell'Istituto, S. E. dipinse
al vivo la figura di D. Rua: degno figlio di Don Bo-
sco, degno interprete del suo ~pirito e degno con-
tinuatore dell'Opera che il Santo 11veva iniziato
- Saluzzo. - Inaugurazione ufficiale del-
l'Oratorio Don Bosco.
Dodici anni fa, una cassetta delle elemosine del
santuario di Maria Ausiliatrice in Torino raccoglieva,
proprio il giorno della festa, 24 ma~gio, una pezza
da cinque lire involta in un biglietto di carta su oui
era sciitto: • Percbè i Salesiani di Don Bosco ven-
gano anche a Saluzzo ~- Non era un voto isolato:
ma era forse il più fervido fra tanti che fin d'allora
sospiravano un'opera sale.$iana in città. E la Ma-
donna lo benedisse. ln dodici anni s'è fatto realtà.
Su un ampio appezzamento di terreno con an-
nessi alcuni fabbricati, donato dalle sorelle Ambro-
gio, la propaganda di due anime elette, la nobil-
donna Mada dei Conti Della Chiesa di Cervignasco
e In maestra Natalina Bocca, e l'opera di un Comi-
tato di azione formato principalmente dall'avv Villa,
dal rag. Rovere e dal geom. Barolo, animato dal
solerte Decurione Can. Marino, seppero attirare la
beneficenza di tutta la cittadinanza e la generosa
cooperazione di un attivo Comitato di Dame-Pa-
tronesse, sicchè si potè costruire un primo edificio,
con cappella, sale di catechismo e convegno di asso-
ciazioni, cortile di ,icreazione con giostra, altalene,
passovolanli, ecc. per accogliere i ragazzi special-
mente nei giorni festivi.
Autorità ecclesiastiche e civili diedero cordiale
appoggio morale e materiale.
Lo stesso Ecc.mo Vescovo Mons. Giovarmi Oberti
si degnò di benedire la cappella e consacrare gli
altar:i, composti coi marmi dei tre a ltari d el coro
della basilica di Maria Ausiliatrice in Torino. I
giovani, manco a dirlo, accorsero con entusiasmo,
fin dai primi di novembre, e la città se lo prese a
cuore come una delle sue più care istituzioni.
L'inaugurazione ufficiale fu però rimandata al
12 dicembre u. se. Una giornata di primavera.
S. E. Mons. Vescovo celebrò la Messa della comu-
nione generale ed assistette pontificalmente a quella
cantata dal can. Silvio Marino. La spa-1.iosa cappella
apparve subito insufficiente. Gran parte della folla
dovette accontentarsi di seguire le funzioni dai
corridoi e dal cortile. La Scl10/a cm1torum e la banda
del nostro Istituto A~rario di Cumiana svolsero un
ottimo programma di musica liturgica e di con-
certo. Verso le 11 ,30 giunse da Tocino il Rettor
Maggiore, accolto a fosca dnl Comitato, dai Coopera-

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tori e dai giovani. Faceva gli onori di Cllsa il nostt o
Don Gullino, saluzzese, col direttore D. Casalis.
Cordialissimo l'incontro con Sua Eccellenza e col
Podestà Marchese Del Carretto, Còi Capi degli OrJini
religiosi maschili, col Canonico Arcidiacono, col-
l'Arciprete ddla Cattedtale e coi principali colla-
boratori. Nel pomeri1;ntio, la banda citradina Do-
µolavoro • richiamò all'Oratorio un pubblico anche
pÌll numeroso che, nell'attesa della funzione, pas-
sava a ,·isitare i locali, indugiandosi nella sali:tta
ov'erano esposti paramenti ed oggetti sacri offerti
per l'esercizio del culto divino. Dopo il canto del
~lagnifical, l'Ispettore salesiano D. Roberto Fanara
tenne il disco,so di circosranza ed H Rcrtor Mag-
giore impartl la benedizione eucarist;ca. Poi la folla
~i riversò nel teatro civico, gentilmente concesso ed
apprestato dal Municipio, ove i palchi eran già gre-
miti dal fior fiore della cittadinan7.a. Alcuni cori
dei nostri alunni di Cumiana, l'omaggio d'un bimbo
ddl'Oratorio, poi il Grand'Uff. Avv. Orazio Qua-
glia, Preside della Provincio di Torino, in un'alata
orazione esaltò l'Opera salesiana e la peculiare ge-
nrnlitì dell'Oratorio festivo d1 Don Bosco. Autorità
e pubblico interruppero spc.qso l'eloquente oratore
con calorosi applausi e coronarono il discorso con
una vera ovazione. Prese tnfine la parola il IV Suc-
cessore di Don Bosco c.he espresse tutta la sua am-
mirazione per la gentile città di Saluzzo e disse In
[tl'Btitudine dei !'alesiani per la generosità di tanti
Coopetntori, cui assicurò la pit1 fervida corrispon-
denza. La cara giornata si chiuse, al suono della
banda cittadina, in un inno di benedizione a S. Gio-
vanni Bosco che finalmenre aveva rallegrate> dell'opera
sua prediletta una città tanto a lui cara in vita, ed
ora tanto devota
- Trieste. - S. A. R. la Duchessa d'Aosta
a1 nostro Oratorio.
li 26 novembre scorso l'Oratorio salesiano di
via dell'Istria ha vissuto un'ora di grande entusiasmo
accogliendo a festa S. A. R. la DuchesM d'Aosta
Col Direttore era P. Federigo Turrini, dei • Fa.te-
benefratelli ~ grande mutilato e decorato della guerra
mondiale. Trecento oratoriani attendevano in cor-
tile, mentre le rappresentanze delle Yarie sezioni,
dell'Unione ex-allievi, dello benefiCll «Quercia ••
della handa, della ginnastica, delle associazioni ma-
schili e femmmili di A C. e delle nlodramm...'ltiche,
trattenendo la folla di popolo che affluiva, rendev-.uio
i p1im1 omaggi nell'atrio d'in~re_qso.
Dopo le pt esentazioni, S. A. R. si affacciò alla
bella terrazza sovrastante il cortile, che ha per
isfondo il mlll'e e la città, contemplò la suggestiva
distesa èli tante testoUne ed ascoltò il conto degli
inni nazionali e dcll'Oratorio, rispondendo affabil-
mente agli evviva ed al vibrante indirizzo di un
bimbo di quarta elementare.
Volle quindi discendere in cortile e passare tra
Le file accarezzando amabilmente i piccoli e chie-
dendo a molti notizie della loro famiglia e dei loro
studi
S. A. R. la D uchessa d'Aosta
ira i bimbi del nostro Orator io di Trieste.
Fra scroscianti applausi sali infine alla chiesa
pubblica, a far visita al SS. Sacra.mento e a venerare
la sacra effigie di Maria Au~ilintriee. Uscendo, si
compiacque indugia rsi ad osscn'Rre lo spettacolo
degli oratoriani che stavano svolgendo giochi in
massa.
Quando s'accinse a ripartire, trovò la via dell'Istrfa
antistante affollata di popolo a.cclarnante.
S. A. R. a,•eva raccomandato una visita priva-
tissima. brevissima, senza preparativi; ma Ja notizia,
diffusasi in un baleno, suscitò nel popolare rione
una gioconda festa.
CHILE - Vina del Mar. - Una nuova
chiesa dedicata a S. Giov. Bosco.
Il 23 maggio u. s. il Vicario della diocesi, in
rappresentanza di S. E. Mons. Gimpert, ,•escovo di
Valparaiso, impedito da motivi di salute, benerusse
solennemente una nuova chiesa dedicata o S. Gio-
vanni Bosco, annessa al Collegio delle Figlie di
lvfaria Ausiliatrice, cui la ~encrosità dei Cooperator i
diede questa grande consolazione.
Alla sacra funzione parteciparono l'On. Guido
Solezzi, R. Console Genetale d'Italia in Valparaiso,
il sig. Se,gio Prieto Nieto, Sindaco della stessa città;
personalità del clero e del laicato; superiori e rap-
presentanze degli Ordini e Conitregazioni rejjgiose;
rappresentanze delle autorità civili; buon numero
di membri dello colonia italiana, e u na vera folla
di devoti, che riempi la chiesa e le adiacenze. Il
::::::
::::::

1.7 Page 7

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Case di forma..--ii,,,e: l nostri studenti di MacuJ ( ChJJe).
canto liturgico fu sostenuto da un ottimo harmo-
nium-organo regalato da un'ex-allieva delle Figlie
di lvlaria Ausiliatrice.
Tenne il discorso d'occasione il rev. D. Michele
Ulloa, segretario della Cwia Vescovile, il quale
esaltò la grande figura di S. Giovanni Bosco e
fece uno splendido elogio delle Opere Salesiane.
Convegni di D ecurioni salesiani
nel Veneto.
Alla serie dei Convegni d :ocesani e interdiocesani
tenuti J'anno 1()37 nelle va,ie regioni d'Italia, e di
cui abbiamo già fatto cenno, dobbiruno aggiungerne
altri nove tenuti nel Veneto.
Furono rutti presi<duti doll'Ispetto1e don Fran-
cesco Antonioli e diretti dal nostro don Fasulo.
L'ordine del giorno - lo stesso dei convegni.pre-
cedenti: 1) organizzazione e azione; 2) t·ulto di San
Giovanni Bosco; 3) cinquantenario della morte
del Santo - fu illustrato da autorevoli, brillanti re-
latori.
La serie venne aperta da un riuscirissimo convegno
tenuto nell'Istituto don Bosco di VERONA, il 10
novembre, coll'intervento dell'Ecc.mo Vescovo mon-
signor Girolamo Cardinale e di unu folta schiero di
autorevoli ecclesiastici. Diede il benvenuto agli
~-piti il direttore del Collegio, prof. don Paolo
Gerli. Furono relatori il rev. prof. don G. Oldani,
mons. Fritz e il Vicario Generale mons. G. l\\1anzini.
I 600 giovani interni, studenti e artigiani, del fio-
rente Istituto acclamarono entusiast1ccamente l'Ec-
cellentiss:mo Vescovo e i graditi ospiti.
U Convegno, colla cordiale adesione- di S. A. il
Principe Arcivescovo mons. Endricì, ,;i tenne nel-
30
::::::::
Casa di Jor,11<1::ìorit di Macul (Clùle): L'js1i1u10

1.8 Page 8

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SALUZZO
Joauguraz.ìonc
dell'Or;a1orio
Doonosco,
!Slaolaoca duranle
la rlcrea%looc.
S. Ecc. Mons. Ve-
Scovo con il Rcuor
Maggiore, 1•1spct·
tore. U Direttore.
il Can. Marino e
l'Avv. Villa.
S. Ecc. Mons. Ve-
scovo J,.ra I fanciulli.
:::::: 31 :::::

1.9 Page 9

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l'Istituto Salesiano di TRENTO. Il rev. don Stcfanelli,
riferendo sul culto di S. Giovanni Bosco, enumerò
oltre 40 tridui predicati in varie parrocchie del
Trentino.
Alcuni g,:uppl d"'i Convegni di Decurioni nel Veneto:
-
Schio, Verona, Venezia. Udlne, Belluno.
32 ::::::
11 3° Convegno si tenne nell'Istituto Salesiano di
Scuro, il 16 novembre, per la diocesi di Vicenza.
Il Vescovo, S. E. mons. Rodolfi, era rappresentato
dal direttore diocesano dei Cooperatori mons. Vin-
cenzo Strazzari.
Dopo la lettura della relazione del Convegno pre-
cedente e il saluto del direttore del!'Istituto, don
Vigilio Uguccioni, riferirono su l'ordine del giorno
mons. Girolamo Tagliaferro, arciprete di Schio, il
rev. don Oreste Bartolomei, parroco di Nove di
Bassano, e mons. Giovanni Prosdocimi. arciprete
di Breganze.
Particolarmente solenne riusci il Convegno te--
nuto nell'Istituto Manfredini di EsTE, il 18 no-
vembre, per le diocesi di Padova e Adria-Rovigo. Ai
decurioni si unirono gli alunni del novello Studentato
Teologico salesia'lO di Monteortone, gli alunni del
Noviziato salesiano locale e rappresentanze di Coo-
perntori e di ex-allievi. La g,aode aula del collegio
presentava un aspetto imponente. U Vescovo di
Padova era rappresentato da mons. Giuseppe Schie-
vano, abate mitrato di Este, e il Vescovo di Adria
do mons. Ottaviano Rosatti, delegato vescovile.
Espresse sentimenti di gioia e di g1 atitudine sale-
sfana il direttore del collegio, prof. don Giuseppe
Ghibaudo. Furono relatori il p,of. don Mru tino
Cristofori, il cappellano maggiore degli Avieii,
Teo(. don Matteo Fasano e mons. .Manzini.
Un quinto Convegno si tenne a BEJ..LUNO, il 23
novembre, ne.ll'lstituto Salesiano Sperti coll'inter-
vento del Vescovo di Belluno e Felrre, S. E. Mons.
Cattarossi, e del Vicario Generale mons. Masi. U
saluto dell'ospitalità fu dato dal direttore dell'Isti-
tuto, don Ca, lo Rusconi. Furono relatori i rev.mi
monsignori Giuseppe Da Vià e Giovanni Ciani.
Per le diocesi di Ceneda e Concordia il Convegno
si svolse, il 25 novembre, nell'Istituto don Bosco
çii PORDENOt'-'E. I due Ecc.mi Vescovi erano rappre-
sentati dal Rettore del Seminario di Pordenone
mons. Pietro D'Andrea, e da mons. Emilio Anto-
nia.zzi, abate mitrato di Conegliano Veneto. Dopo
brevi rilievi del direttore dell'Istituto, dott. don
Francesco Carpenè, e l'omaggio re..~o ai convenuti,
illustrarono l'ordine del giorno il regolatore don
Fasulo, mons. Annibale Giordani, Arciprete di
Spilimbergo, e mons. Luigi Janes, direttore dioce-
sano dei Cooperatori salesiani per la diocesi di Con-
cordia.
Al Convegno tenuto a GoRIZIA nell'Istituto San
Luigi, il 30 novembre, partecipò cordialmente
S. Altezza l'Arciv. mons. Carlo Ma1gotti, cui rivolse
patole di riverente omaggio, a nome dell'Istituto,
il direttore don Giuseppe Pento1e. Furono tclatori
il prof. don Angelo Conti, il rev. don Oliviero
Foschian, delegato di mons. Pividore, e mons. Val-
dcmarin
Un altro Convegno si tenne a VEN'EZJA, il 9 di-
cembre, nell'Istituto Coletti. P1ima delle altre ade-
sioni, il direttore dell'Istituto, don Antonio De
Pieri, lesse un'affettuosa lettera inviata da Roma
dall'Emmo Cardinale Patriarca Adeodato Piazza

1.10 Page 10

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il quale volle essere anche rappresentato
dal Vescovo Ausiliare, S. E. mons. Gio-
vanni Jeremich..
L'o,dine del giorno fu illust,atO da
mons. prof. Giuseppe Scarpa, dal parroco
dei Tolcnt~i, don G. B. Trevissoi, e dal
direttote diocesano dei Cooperatori mons.
Giuseppe De Blasio, par,oco di Santo
Stefano.
L~ serie dei Convegni, riusciti tutti fer-
vidi e pratici, ebbe degna corona a UDINE,
l'n dicembre, ndla sala dell'Azione Cat-
tolica. Questo nono Convegno fu organiz-
zato dal gruppo dì e.'1:-al\\ievi salesiani di
~ui l'assistente ecclesiastico, prof. don Ugo
Masocri, lesse un 'esauriente ed edificante
relazione sul culto di S. Giovanni Bosco
e sul movimento salesiano nel Friuli. Mons.
Gor.izia. In1crvcnuti al Convegno dei Decwloni salesiani.
Pasquale l\\fo,ghcret, Direttore-Pr<"side del-
1'Istituto M_agistrale, illustrò l'apostolato giova- ganfa7,eranno pellegrinaggi diocesani e interdioce-
nile e la pedagogia di San Gjovanni Bosco. Col- sani alla terra sacra di Valdocco.
l'Arcivescovo, S. E. mons·gnor Nogarn, partecipò
Decurioni e Cooperatori espressero la loro de-
al convegno il Vicario Generale monsignor Luigi vozione alla Sede Apostolica e i propositi di fat-
Quargnani.
tiva cooperazione salesiana con affettuosi telegrammi
di omaggio al Sommo Pontefice, glorificatore di
Nei Convegni, intonati a fervore salesiano, e a San Giovanni Bo~co. e al R'!ttor 1'Vlai;:giore.
simpatica familiarità, fu constatata la rapida diffu-
A c01ona e in occasione dei convegni, coll'inter-
sione del culto di S. G. Bosco in tutto il Veneto, vento di numeroso pubblico e delle Autorità, don
e furono prese delle deliberazioni per la celebra- Fnsulo teno,. in varie città de.I Veneto interes-
zione del 50° della sua morte.
santi, applaudite conferenze su la gloria, la fi(lura e
Dappertutto si costirwrono dei Comirnti che or- le Opere di S. Giovanni Dos®
Este. Decurioni salesiani intervenuti al Convegno
::::: 33 -----

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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DALLE NOSTRE MISSIONI
CINA
Qualche notizia dal Vicariato Aposto-
lico di Shiuchow.
Dalla relazione annuale di S. E. Mons.
Canazei, Vicario Apostolico di Shiuchow, pos-
siamo raccogliere qualche notizia che supplisca
alla scarsità di corrispondenza ordinaria. Fatto
un rapido quadro della pericolosa situazione
creata al Vicariato dalla guerra, S. E. informa
che, bloccato il mare e interrotta la ferrovia,
la città di Shiuchow è stata bombardata ben
sei volte. li danno apportato fu relativamente
grave: circa duecento case distrutte e 150 morti.
Grazie a Dio le nostre opere non ebbero a sof-
frire alcun danno. Dei nostri cristiani solo
tre perdettero La vita, e due donne furono ferite.
Quantunque in tre luoghi le case distrutte con-
finassero con quelle dei nostri cristiani, questi
riuscirono a fuggire a tempo. :Ma lo sconcerto
ha impedito la regolare riapertura delle scuole.
Le nostre Suore con le loro cieche ed altre
fanciulle dovettero rifugiarsi a Lokchong
(47 km. da Shiuchow) dove sperano d'essere
meno esposte ai pericoli dei bombardamenti
aerei. Solo il nostro Piccolo Seminario si è
potuto riaprire nel giorno stabilito, sett., e
la scuola continuò abbastanza regolare.
L'avvenimento più importante dell'anno fu
certo l'inaugurazione della nuova e spaziosa
chiesa di Maria Ausiliatrice nella città di
Linchow. Piccole e grandi offerte da vicino e
da lontano, da amici e benefattori sconosciuti
permisero di pagare il quasi mezzo milione di
mattoni che occorsero per l'erezione.
Fu benedetta solennemente l'ultima dome-
nica di maggio con grande concorso di cri-
stiani e rappresentanze di missionari. In quel
giorno per la prima volta la remota cristia-
nità potè godersi una messa pontificale cantata1
Nella stessa occasione si è pure inaugurato il
gran<le salone scolastico, coll'intervento delle
autorità militari, civili e scolastiche del
luogo. Il rappresentante del governo confessò
candidamente, nel discorso di circostanza, che
ammirava e lodava il lavoro e le fatiche dei
missionarii a pro' del popolo e della gioventù;
e al Vicario Apostolico presente osservò:
«Ah, se i membri del nostro partito avessero
la decima parte dello spirito di sacrificio ed
energia dei missionari, quanto più non potreb-
bero fare per il bene della patria I».
Altro importante avvenimento, la visita
straordinaria che, a nome del Rettor Maggiore
fece il Prefetto Generale sig. Don Berruti.
I figli di Don Bosco poi, fedeli al programma
del loro Padre, hanno voluto portare un·buon
contributo alla divulgazione del Vangelo tra il
popolo, stampando nella loro Scuola Tipo-
grafica di Hongkong 15.000 copie della versione
in lingua nazionale del vangelo di S. Luca.
Il prezzo del libretto, che tipografìcamente si
presenta assai pulitamente, è tenuto talmente
basso che con facilità può essere acquistato
e largamente distribuito tra il popolo. Vor-
rebbero fare la stessa cosa anche per gli altri
tre vangeli; ma attendono qualche buon amico
che li aiuti a sostenere le spese non indifferenti.
Dal 12 di dicembre 1936 funziona ormai
e prospera il noviziato per le religiose indigene
dette " Annunciatrici del Signore » cui tanto
teneva il compianto eroico Mons. Versiglia.
La vestizione si compì nell'umilissima cap-
pelletta di S. Teresa del Bambino Gesù.
Le vocazioni per questa congregaziorte indi-
gena non mancano; ma occorre una nuova cap-
pella ed una casa relig~osa adatta allo scopo, per
provvedere adeguatamente alla loro formazione.
li Piccolo Seminario di Rosai, dopo tanti
anni di sforzi, ha potuto futalrnente inviare i
primi tre alunni al Grande Seminario Regio-
nale di Hongkong.
Fiorisce pure la scuola per futuri catechisti
che a Kamkong (Namyung), sotto la direzione
di un missionario, continua il suo 3° biennio.
La missione ha assoluto bisogno di catechisti
indigeni per poter penetrare coll'evangelizza-
zione nei paesi pagani. Con catechisti pii e ben
formati i missionarii possono fare del gran
bene, senza di essi sarebbero costretti a limi-
tare il loro lavoro ai soli cattolici.
Un altro passo infine s'è fatto colla nuova
residenza missionaria, scuoletta e cappella an-
nessa, che il Missionario di Yan-Fa, grazie
alle offerte ricevute specialmente dai suoi be-
nefattori dell'America, ha potuto costrurre nel
paesello di Tchongfan.
A tutto ciò va aggiunto un bel bilancio
spirituale: 880 battesimi (r63 adulti, 162 bam-
bini di cristiani, 555 bambini di pagani); mi-
gliaia di predicazioni ed allocuzioni (22.000)
fatte da Missionari e loro catechisti; 66.6n
S. Comunioni distribuite nel corso dell'anno
(si pensi che il Vicariato conta appena 4--881
cristiani); 25.258 medicazioni operate special-
::::::: 34

2.2 Page 12

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mente dalle buone Figlie di Maria Ausiliatrice
a poveri malati; ben 1.898 alwmi (in gran
parte pagani) istruiti ed educati nelle scuole
della Missione.
Che il Signore risparmi più dure prove e
permetta di svolgere in pieno il santo program-
ma di apostolato, e i frutti si moltiplicheranno.
GIAPPONE
Studio, lavoro e se~plicità di vita.
Reo.mo ed amat.1110 sig. D. Ricaldone,
col cuore pieno di riconoscenza a Dio pel
buon esito della « Giornata l\\1issionaria » fatta
in tutte le nostre residenze con spirito di fede
e di carità, ed al tramonto della festa di Gesù
Cristo Re, stendo la solita relazione mensile.
Ho detto buon esito, perchè fu davvero una
giornata piena di fervore: preghiere speciali,
sacrifici, funzioni solenni, commemorazione
della data anniversaria della Jaricot, distri-
buzione di buona stampa, ed anche iscrizioni
all'Opera della Propagazione della Fede (una
cinquantina di nuovi soci), offerte libere.
La somma raccolta, L. 500, è modesta; ma
se si pensa che è pres..<1ochè tutta frutto di pri-
vazioni e <lei necessario per molti, per altri,
frutto di sacrifici di fumo, belletti ecc., se si
pensa alla vera povertà della massa dei nostri
cristiani, al momento attuale di guerra, ed allo
scopo sublime dei_ sacrifici e delle privazioni,
certo, agli occhi di Dio, tale modesta somma
viene ad acquistare un valore immenso. I
frutti spirituali, poi, che son pervenuti alle
anime rappresentano già un altro immenso
valore valutabile solo da Dio. Deo gratias!
JI fervore di studi che vedo realizzarsi in-
torno a noi mi dà lo spunto dell'attuale rela-
zione, che so sempre desiderata. Tanti forse
pensano ancora il Giappone come uno dei paesi
di missione, in cui il missionario colle verità
evangeliche, e colla grazia di Dio con cui cor-
robora e santifica le anime, porta pure il
suo contributo nei vari campi della civiltà
a sollievo della vita materiale. Ma basterebbe
lo studio, anche solo elementare della geografia,
l'esame di dati statistici che non è difficile
avere alla mano, per rettificare questa errata
ed incompleta valutazione del gran popolo
giapponese. Non è esagerato applicare ai Giap-
ponesi il detto del nostro Don Bosco: « Sem-
pre più e sempre meglio »: e applicarlo in ogni
ramo dell'umano sapere, in ogni ramo dell'in-
dustria, del commercio, dell'agricoltura e di
quanto ha relazione con la vita umana. Ecco
la posizione preùisa del missionario in Giap-
pone: in mezzo al vertiginoso svolgersi di
quanto ùi più perfetto presenta la civiltà mo-
derna nel campo letterario, scientifico, artistico,
portare il suo modesto contributo alla divulga-
zione dei problemi dello spirito, ignorati o
incompresi dalla massa; poco interessanti per il
maggior numero, perchè assorbiti nella materia
e - peggio - nelle conseguenze della me-
desima, il pretto paganesimo; inutili per molti,
perchè pensano o son convinti cli non averne
bisogno. Le opere che il missionario si sforza
di attuare vengono a trovarsi di fronte ad un
blocco di opere ufficiali, che presentano attrez-
zamento perfetto, mezzi a profusione, e daru10
titoli che valorizzano l'insegnamento per la v-ita.
Con sforzi erculei, con sacrifici che solo il
Signore conosce, da anni i valorosi missio-
nari delle Missioni di Parigi hanno dissodato e
dissodano il terreno. Fraternamente unili negli
sforzi e negli intenti, Ordini e Congregazioni
religiose maschili e femminili, attive e contem-
plative, lavorano allo stesso scopo. Ma che
cosa sono mai ? Meglio che niente, è vero; però
non risolvono la difficile situazione, pur coo-
perando attivamente al fine comune.
I mezzi educativi che fanno grande questo
popolo sono la famiglia e la scuola. L'educa-
zione del bambino è prevalentemente affidata
alla mamma che vi si dona con tutte le risorse
naturali ed acquisite del cuore. L'educazione
del fanciullo, del giovane è affidata prevalen-
temente al babbo e al maestro, e, per essi,
allo Stato, allo scopo di formare dal punto di
vista fisico, intellettuale e morale il futuro
cittadino giapponese. L'istruzione è obbliga-
toria e controllata dallo St.ato: è lasciata relativa
libertà alle province, città, enti o anche pri-
vati per la fondazione di certe categorie di
scuole (escluse all'iniziativa privata le normali),
purchè si conformino naturalmente a condizioni
fissate dalla legge. L'ordinamento scolastico
è quello comune alle grandi nazioni. Dalle
statistiche risulta che nelle grandi Linee il 20 °~
dei fanciulli proseguono l'istruzione secondari.a;
il 60 % cli questi si inscrivono a scuole comple-
mentari per compiere la loro istruzione. La
scuola, dal punto di vista didattico, è all'altezza
del suo compito, dal punto di vista disc.iplinare
è a base preventiva e di amorevolezza, sicchè la
gran massa ci va volentieri e con regolarità.
Si valutano ad oltre 50 mila le scuole, fre-
quentate da 15 milioni di allievi con 360 mila
insegnanti. Ammontano a 700 milioni di yen
le spese annuali per l'educazione. Nulla di
- intentato perchè il cittadino giapponese esca
::::::: 35

2.3 Page 13

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Ile vetrate dello cupola minore
li coro di Angeli che d ecorerà le vetrate
della cupola minore interpreterà i seguenti
motti:
-
Da sinistra e da L'alto in basso: Ave maris stella -
Dei mater alma - Atque semper Virgo - Felix
c<1!/i porla - Ave grafia piena - Benedicta tu

2.4 Page 14

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nel Suntuario dell' lluslliutrice
In mulieribus Ave regina c<Eiorum - Ave
domina angelorum Gloriosa regina mundi
Virgo singularis inter omnes mitis Rosa
mystica Auxilium Christianorum Causa
nostrre lretitire S. Maria ora pro nobis - Tu
nos ab hoste profege - Ef mortis hora suscipe.

2.5 Page 15

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dagli istituti di educazione a lui convenienti
attrezzato in tutto punto e bene preparato
alla vita. È bello lo spettacolo che abbiamo
sotto gli occhi, mattino e serra, specie nei pic-
coli Yillal!gi: torme di fanciulli, che a grup-
petti, in squadra, si recano alla scuola, alle
,·ohe a dist.1nze assai grandi; tonne di gio,--ani
che assiepano i treni per recarsi alle scuole medie
dei centri più importanti. Nel gnm numero vi
sono naturuhncnte quelli che passano il tempo
in gioconda conversazione; ma i pit'1 leggono,
parlano di materie scolastiche, si istruic,cono.
Fcrrnre di \\·ita, fervore di lavoro, in ogni
ramo, unito a frugalità di mezzi Lii :;us~istenza,
ed a semplicità di "'ita nell'aspetto della per-
sona, dell'abit112ione e di quanto si riferisce
alla convivenza. Semplicità naturale, che si
manifesta anche nel modo di ragionare e di
agire. Oh, finehè il Giappone saprà mantenersi
in questo ardore di studio e di lavoro, e in questa
semplicità, date le mirabili risor~e naturali di
cui fu arricchito dalla Provvidenza, non potrà
non tener testa, o non rivaleggiare con le più
grandi nazioni.
Fra questo gran popolo i suoi lont:ini figli
desiderano cooperare con le forze loro possibili
a.I pieno a,·vcnto di Gesù. Ci benedica e ci
assista colle sue preghiere.
aff.mo figlio in G. C.
Mons. \\'1:-cu,zo Crr-.uu1
Prefetto Apostolico.
Miya:aki, 31 ottobre 1937.
ASSAM
Risorge la cattedrale di Shillong.
Amatissimo Pttdrr,
dopo il tragico Vener<ll Santo, quando il
fuoco distruggeva completaincnte la Catte-
drale, il Seminario e l'Episcopio, il buon Dio
ci ha dato la consolazione di vedere i segni
precursori dell'alba di risurrezione.
Il 14 novembre u. s. benedimmo la cripta
della nuova cattedrale dedicata alla 'Vergine
di Lourdes che, quando sarà terminata in tutti
i suoi particolari, sarà un'oper-.i artistica e, quel
che_ più vale, un luogo di pellt.-grinaggio e di di-
voz1one ver..o la Regina del Ciclo. L'inaugu-
razione fu preceduta da una • Settim:ina della
Giova.ne v e da un Congresso della Gioventù
Cattolica Maschile. In quest'ultimo fu trattato
<lei matrimonio cristiano e della preparazione
che esige. Le discussioni furono pratiche,
serie e animate e ci fece molto piacere il
sentire giovani Khasi (nelle cui tribù Yige
ancora il matriarcato) proclamare la necessità
di ubbidire completamente alla Chiesa e rom-
perla una buona volta con tradizioni secolari,
non sempre conformi allo i;pirito cristiano.
È questo un nuovo pa.'>So per la fondazione
del regno di Cristo tra questi popoli. Infatti
non possiamo respirare in un'atmosfera cri-
stiana se non gettiamo le basi della famiglia
cristiana! :\\la per raggiungere l'ideale. quante
Shlllona. La cripta della nuova cartcdrale.
::::::::
.::::::

2.6 Page 16

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difficoltà da superare, quante barriere da ab-
batterei
Anche le giovani Khasi prepararono bene i
loro temi ed era commovente udire le ora-
trici improvvisate esortare le compagne a se-
guire le virtù della Vergine per poter rappre-
sentare l'ideale che ci offre la Madonna, in
mezzo alla Società.
Il giorno della processione vide un bel
trionfo di Gesù Sacramentato: la folla che si
accostò in massa alla Comunione; le musiche, i
canti, i cortei delle Associazioni, pittoreschi
per i vivaci colori deJle differenti divise, il
solenne Pontificale all'aperto di fronte alla
cripta, mantennero alto l'entusiasmo per tutto
il giorno esercitando anche una benefica in-
fluenza sulla massa del popolo.
La processione, a giudizio di tutti, fu la più
solenne che si sia mai vista, dopo quella
che si tenne in occasione delJa consacrazione
deiVescovinel 1934. Fu un vero trionfo della
nostra Fede che dimostrò che se il fuoco
aveva distrutto i fabbricati, aveva però fatto
aumentare Le fiamme del nostro amore verso
il Divin Salvatore, onde il cattolicesimo invece
di morire si è rinvigorito ancora di più.
La benedizione finale discese sulla turba
inginocchiata davanti alla cripta illuminata
da centinaia di lampadine; poi, fu un canto
solo in perfetto latino: Clzristus vinci.ti
Le fondamenta della cattedrale sono termi-
nate e si spera di inalzare presto le grosse co-
lonne centrali.
A Shillong nei mesi trascorsi fu tutto ua
fervore di inaugurazione di opere scolastiche
per studi superiori. Ebbene, i cattolici erano
all'avanguardia coi loro tre colJegi, su quattro
che se ne contano. Fu notato da tutti e anche
il Governatore del!'Assam lodò i nostri sforzi
nel campo educativo, nell'occasione dell'aper-
tura ufficiale della Scuola Normale Sup~riore
diretta dalle Suore cattoliche.
Mentre però curiamo il centro che, si può
dire, è come il cuore della Diocesi, non pos-
siamo rimanere insensibili al grido urgente di
tanti popoli come i Garos, Mikirs ecc. che
invocano aiuto.
Tra gli altri abbiamo un distretto 1IUss1ona-
rio immenso e assai promettente con già oltre
8000 neofiti e numerosi catecumeni, senza una
residenza missionaria e una chiesa centrale.
La raccomandi ai generosi Cooperatori.
Benedica l'Assam amato Padre, e in ispecie
il suo dev.mo in C. J.
ffi S. FERRANDO
Vescovo di Shillt)ng.
Sltillong, 17 novembre 1937.
RIO M~DEIRA (Amazzoni).
Fioritura di opere a Porto Velho.
Amatissimo Padre,
da tanto tempo desideravo stenderle una
relazione, sia pur breve, sulla nostra attività,
anche per stimolare una corrente di simpatia e
di preghiere per questa immensa e bisognosa
missione di Rio Madcira. Mi offre un'ottima
occasione l'anniversario della morte del com-
pianto D. Giovanni Nicoletti, la prima vit-
tima missionaria di questa prelatura, che, con
D. Antonio Peixoto, ,•enne a fertilizzare ma-
terialmente e spiritualmente questi boschi se-
colari di Rio Madeira.
Il suo nome è ornai legato ad opere impo-
nenti che suscitano l'ammirazione di tutti.
Ricordo le principali:
L'Ospedale San Gi"seppe, opera prima del
suo zelo apostolrco, e frutto squisito del suo
gran cuore, pieno di compassione e bontà
verso i poveri di tutta questa regione. D. Nico-
letti l'aveva ricevuto dalla Colonia portoghese,
quand'era un padiglione minuscolo e primitivo
e ne fece uno dei migliori edifici della città,
costruendovi una devotissima cappella e nuovi
padiglioni, amplissimi, per uomini, per doru1e
per indigenti, per tubercolotici, per l'opera
della maternità, per l'amministrazione, per
la lavanderia a vapore ecc. Completano l'opera
l'orto, il pollaio, il frutteto, ed una abbondan-
tissima sorgente d'acqua cristallina per gli usi
della casa.
La Farmacia, che non ha nuUa da invidiare
alle mjgliori delle grandi città. Prepara infatti
migliaia di ricette, e provvede medicine ad
una immensa regione fornendo gratuitamente
molti centri lontani. Possiede ua deposito per-
manente di medicinali per un valore di oltre
120 mila lire; ed il movimento oscilla dalle
70 alle 90 mila lire mensili!
Il grandioso collegio di Maria A1mliatrice,
edificio più unico che raro, dato che non c'è
l'uguale dalla città di Manaos ai confini della
Bolivia. È una sorpresa, per chi viaggia per
questa regione, trovareun edificio come questo,
a i.re piani, con saloni ampli ed arieggiati, con
aule spaziose e bene illuminate, provvedute
d'ogni suppellettile di una scuola moderna,
con un artistico salone-teatro, che desta la
soddisfazione non solo, ma addirittura l'ammi-
r-azione delle compagnie teatrali 'che vengono
da Manaos. Illustri personalità che visitarono
il collegio ebbero parole di alto elogio, tanto
più meritato quanto più ignorato ed agreste
::::::. 39 ::::::.

2.7 Page 17

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4idffll -H tA :
è questo angolo del Brasile. Ma p1u pre-
gevoli sono i frutti dell'attività dei Sale-
siani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice
nel campo morale ed intellettuale. Fra le
tante personalità che ci hanno onorato con
La loro visita mi sia permesso di ricordare
il nostro degnissimo Governatore, signor
Dr. Alvaro Maia, già professore del no-
stro collegio di Manaos, il quale ebbe pa-
role di vivo encomio per l'Opera salesiana
altamente cristiana e patriottica.
Oltre ai suddetti edifici degni di figu-
rare in qualsiasi grande città del Brasile,
s'erge imponente, sopra una delle alture
e della città, la cattedrale. Essa incom-
pleta; ma quello che è già fatto respira
una grandiosità pari al coraggio ed allo
spirito d'iniziativa di Mons. Massa e del
suo degno collaboratore.
La prematura morte rapì Don Nico-
letti ad altre moltissime opere già iniziate:
1m monumentale collegio per interni, de-
stinato ai figli delle numerose famiglie
Rio M.adelra - Hrasile. - ls1an1anee
del rlcevlmen_to del Gen. Meira ne.I la
nostra Prclazla di Porto Velho.
--- :::::: 40

2.8 Page 18

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che abitano nei vasti castagneti e nei boschi Lettera di Don Giulivo ai giovani.
d'alberi del caucciù; tm nuovo padigli011e per
tubercolotici, 1m altro padiglùme, ed un ci-
Carissimi,
mitero.
lw letto di questi gumri il bel volume pubblicato da
Prevedendo le future necessità dell'ospedale
e dei due internati, e lo sviluppo della mis-
sione, s i sfor.:ò per acquistare terre e fomentare
l'agricoltura, l'allevamento del bestiame, tee.
In occasione dell'inaugurazione della linea
aerea Belem-Manaos-Porto Velho, fatta alla
D . Coja::.i su Giacomo Maffei, ex-allievo dei ,wstri
lollegi di S. Giovami Evm,gelista e di Valsaliu, morto,
dopo ì1 primo amro di medicina, il 24 luglio 1935. Ne
colgo solo un e~empio clze conferma u,ia grm,de ..:erità
auluta dalla sua pe,ma nella lettera ad un amico:
Ho esperimentato - egli sctisse - che se tutti i
giovani che escono dai nostri collegi portassero
fine di giugno, arrivarono a questa città amaz- nell'anima, insieme 111 germe del tifo footballistico.
zonica il Generale Meira di Vasconcellòs e una il germe dell'aposrolato, molti, molti giovani se-
comitiva cli ufficiali superiori dell'esercito bra-
siliano. Dopd cinque ore di viaggio tra due im-
mensità, l'immensità del cielo e l'immensità
delle foreste, non poterono contenere la loro
ammirazione nel vedere le superbe costruzioni
innalzate dal grande amore e dall'infaticabile
spirito di sacrificio del compianto salesiano.
guirebbero una diversa via.
Ed euo l'eumpio 110TTOUJ dallo stesso convertito:
Ero al caffè intento ad una partita a carte con
alcuni runici. Improvvisamente mi sento battere
sopra una spalla; mi volto... è Giaoomo.
- Devo parlarti, mi dice serio serio. - Fatti
pochi passi, si ferma, mi prende amichevolmente
sotto braccio, mi guarda con un fare tra il serio
In questi giorni abbiamo avuto la visita ed il faceto e mi domanda: - Pen:hè giochi a carte?
dell'Ispettore. Approfittammo dell'occasione - Oh bella! Per bere, possibilmente, il caffè gratis.
-
per inaugurare e benedire l'ultima opera ini-
ziata dall'indimenticabile confratello e che
fu perciò denominato: u Padiglione Nicoletti n
- E se perdi?
- Ne pago due.
- Una e quaranta... Pensa!... Quasi un chilo-
grammo (ij pane; potrebbe bastare a sfamare per
come omaggio di gratitudine.
un giorno una famiglia povera.
Spero poterle clire, in un'altra, delle opere Dopo una breve riflessione, mi chiede di nuovo:
importanti che Mons. Massa ha portato a - Dimmi, perchè bevi il caffè?
termine ed iniziato a llumaytà S. Carlos do
- Per <ligerire, gli rispondo scherzando.
Jamari, Presidente Marques, Fortaleza do
Abuna, Tres Casas, e quelle che sono proget-
tate lungo l'immenso Rio Machado.
A chiusura di queste poche linee, mi sia
permesso insistere presso di lei, amatissimo
- Mancherebbe altro che un giovanotto alto e
grosso come te, avesse proprio bisogno di caffè
per digerire. Anch'io, ve<li, un tempo bevevo il
caffè due volte al giorno; ma quando m'accorsi che
digerivo be.ne anche senza berlo, sai che proposta
ho facto a mio papà? Gli ho detto: Senti, babbo,
Padre, perchè mandi operai in questa biso- io non verrò più a prendere il caffè con te- [n com-
gnosissima vigna che ha appena sei sacerdoti, penso, tu mi darai ogni mese 50 lire, cioè l'equiva-
due coadiutori e sette Figlie di Maria Ausi-
liatrice per un territorio di oltre 300.000 Kmq.
intersecato da fiumi e canali in ogni senso, con
una ferrovia che trasporta i prodotti naturali
della Bolivia al mare, con una linea telegrafica
lente dei due caffè quotidiani,. Mio padre accettò
immediatamente ed io ne fui lietissimo per due
ragioni. La prima, perchè ho perduto un'abitudine
della quale, sinceramente, non ero entusiasta; la
seconda, perchè, alla fine d'ogni mese, mi son tro-
vato 50 lirette in tasca. Anche tu dovresti far cosi
che attraversa l'immenso e gigantesco Brasile; e mettere a fruttificare quei soldi che invece spendi,
regione assai popolata da famiglie di raccogli- non solo pel caffè, ma anche per le siJ\\arette. Sa-
tori di caucciù, di castagne, d'olio vegetale,
legname ecc. : regione nella quale il protestan-
tesimo, la massoneria, lo spiritismo, la super-
stizione e mill'altre teorie si vanno infiltrando
con grande scapito delle anime.
resti, ti assicuro, assai più contento.
- Ma, ribatto subito io, tu non bevi, non fumi,
non giochi e dici sempre d'essere al verde. Dove
li metti tutti i tuoi'soldi ?
- lo? Alla banca...
Li metteva alla... ba11ca dei pm,;en...
Voglia il nostro Santo Fondatore esaudire Carissimi: giro /'esempio a quelli di voi che... fu-
le nostre suppliche e rendere efficaci i nostri mano... bevono (110n l'acqru:, potabile, s'intende)...
desiderii, benedetti dal suo quarto successore.
Umile figlio in . C. J.
tt giocano. Agli altri, che non lian1lo ancora certi vir:i,
dico: Vedete come si pwJ far del bet111 ai ricchi II ai
pooeri, a chi lw dertari da buttar vià e a chi 11011 ha
pane do numgiare? lmnta,e i primi ad abbo11do11are
Sac. ANGELO CERRl certe abitudmi inutili e magari da,mote, per devolvere
Miss. Salesiano.
quel d1e riaparmi.ano a solliet·o dei -pm•eri •· Procu-
ratwi tutti qrusta bella comolazi011e,
Porto Vellio, 30 agosto 1937.
- - Vostro aff.mo Don GrnLIVO

2.9 Page 19

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BUENOS AIRJ:;S. • Le LL
EE. li Nunzio Apostolico
Mons. FM1a e Il Ministro
d'ltall:a Conte O. Serena dJ
Laplgio alla n~ra Chiesa
«llhtcr Mbttlcordlae » pc,I
Te Dewn in occasione del
geru,11iaco di S M. Il Re
d'ltalla lmr,<:ratore.
Al r,mtro: 11 ,icn. Longo
cogli uOlclnll e, piloti della
Missione .\\eronautk:a lla-
Jlana,dopo avn assistito alla
Sani~ Méll<la nella nostra
chiesa, riceve l'omair11-lo dei
no,.trl alunni t Coopcr:uod
nell'amplo et1r1Ue del Col-
le,rlo Slllet1lano.
:::::::
:::::::

2.10 Page 20

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G RAZ I E
attribuite all'intercessione di
MARIA SANTISSIMA AUSILIATRICE
e di S:4.N GiovANNI Bosco
Raccomandiamo ,·i,1amente ai graziati, nei casi di
guarigione, di specificare sempre bene la malattia e le
rircosta11ze pili importanti, e di segnare chiaramtmte
la propria firma.
Non si pubblicano fotégralmente le rela.::ioni
grm:ie a11011ime o firmate colle semplici iniziali.
La gratitudine del Conte Verde •· - Nella notte
dal1'1 al 2 settembre u. s. si abbatteva su Hong-
kong un tifone di estrema ,•iolen7.a, La nostra
bellissima na,e, il • Conte Verde b del Lloyd Trie-
stino, aveva cercato rifug:o nella baia antistante nJ
porto di llongkong, ove, poco dopo noi, venivano
ad ancorarsi anche altre grosse navi. La tempesta
cominciò circa l'una dopo me2zanotte e non tardò
ad assumere delle proporzioni veramente allnnnanti:
il vento soffiava ad una velocità di circa 300 km.
orari! La situazione si aggravò allorquando due grossi
piroscafi, perso il proprio dominio, andarono alla
derjva dirigendosi minacciosamente su di noi. L'in-
furiare degli elementi cd il pericolo di essere ta-
gliati a métà o, peggio ancora, schiacciati, senza
considern e le immancabili conseguenze, come lo
scoppio d elle caldaie, dei tubi di vapore, ecc., rru-
sero a repentaglio la nostra vita. Eravamo a bordo
trecento ottanta persone dell'equi-paggio e circa un
centinaio di passeggeri; indossato il salvagente.
aspettavamo con molta angoscia la nost, a ultima ora,
La morte ci era vicinissima, specie quando pure
noi, dopo aver perso le nostre ancore, correvamo alla
deriva errando in balia del vento. Con quanta stretta
al cuore vedevamo il nostro Conte Verde •• di
I9.ooo tonnellate alla mercè degli elementi tra-
sportato come una leggerissima foglia strappata dal
vento autunnale. Raccomandammo a Dio le nostre
anime ed i nostri cari lontani.
In mez:,,0 al buio di quelle ore tetre, una luce
irradiò la nostra mente: Ma.ria Ausiliatrùe, stella
del mare, speranza e conforto del naufrago. porto
sicuro di salvezza I Raccomandai me e tutti a lei
domandando la nostra salvezza: Maria., Auxiliw11
Christianomm, ora pro 11obis! Tutti pregarono in
quella notte. E Ma ria csaudl la nostra prece filiale
e venne in nostro aiuto. La nostra bellissima nave,
tolta da una mano invisibile al vortice tenebroso,
venne ad incagliarsi tra una doppia fila d! roccie.
Fu la nostra S'd!vezza: si poterono con t1 aoquillità
superare le ultime raffiche, rassicurati che nulla più
ci minacciava.
Abbiamo voluto esternare solennemente la nostra
comune gratitudine a Maria SS.ma Ausiliatrice,
appena disincagliati. U 3 ottobre, solennità del
Rosario, ci siamo recati in pellegrinaggio alla Cap-
pella di Maria Ausiliatrice vene1ata ad Aberdeen
(Hongkong) presso i figli di Don Bosco Insieme al
Comandante ed agli ufficiali vi ha partecipato una
gran parte dell'equipaggio e molti si sono accostali
ai SS. Sacramenti. S. E. Mons. E. Valtorta, lo
zelantissimo Vicario Apostolico di Hongkong, ri-
volse parole molto commoventi agli Il.stanti incul-
cando una divozionc veramente filiale verso Maria
Case di Jom=io11e: Toklo - Giappone. - [ nostri studenti dl Filosofia e Teologia.
::::::: 43
-

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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SS.ma e la pratica e l'amore del Rosario, ricordando
loro i propri doveri di buoni cristiani praticanti.
Parteciparono alla nostra festa il nostro R. Console,
Marchese Geo Pagan() di l\\1elito con la consorte
ed il figlio, l'Agente del Lloyd Triestino con la
cons()rte e vari altri membri della nostra colonia
di Hongkong colle rispettive famiglie.
Col cu()re trahoccante della p'iù filiale cd affettuosa
gratitudine, abbiamo ringraziato Maria SS.ma per
la nostra mir.icolosa salvezza. Sia Easa benedetta
in eterno
Mons. GRJ!GORlO DELLA Tou.A.
Cappi!l/0110 del Conte Verde •·
Da morte a vitn! - Colpito da una forma gravis-
sima di fa,'Ìlimo, il nostro figlioletto Pasquale di
anni due, senza più polso nè iespiro, la notte del
19 Maggio u. s. era già agli estremi ed in istnto co-
matoso. Col cuo,e angosciato temevamo In catastrofe
da un momento all 'alrro. Particolare pietoso: la
madie giaceva anch'essa a letto febbricitante e si
temeva che la morte del bimbo non fos~e per lei un
colpo fatale.
In si doloroso frangente, non potendo più affer-
runni a nessuna umana speranza, misi tutta la mia
confidenza nel Santo dei giovani, che, con mia
moglie, presi a pregare fervidamente, mentre applicai
subito unn reliqufa del Santo sul corpiccialo del
piccolo moribondo, il qu:ile già nveva assunto un
aspetto cadaverico. Ed, oh prodigio!, all'improvviso
il bimbo, - erano le 24,30 - si riscuote: gli occhi
ancor chiusi, muove e piega il braccio destro, afferra
con la manina la reliquia e, con movimento lenm,
ma sicuro, la porta alle labbra e la hacia. Da quell~
stesso momento riprese il colorito del YOlto e passò
dall'accasciamento mortale e preagonico ad un as-
sopimento ristoratore. Era salvo! Quanti fummo
testimoni della rapida scena, non potendo frenare
la commozione, scoppiammo in pianto.
S. Giovanni Bosco aveva ascoltato la nostra pre-
ghiera e ci ave,•a ottenuto la gmzia
Il medico, tornato la mattina, rimase sbalordito
di trovare anco1 vivo il bambino. Non solo, ma lo
dichiarò ormai fuori di pericolo Tre giorni dopo,
infatti, il nostro piccolo, perfettamente guarito, po-
teva assistere alla processione in onore di S. Gio-
vanni Bosco, alla cui immagine inviava con la manina
fervidi baci.
Don Bosco Santo ci continui la sua valida pro-
tezione I Mentre invio uno modesta offerta, allego
la dichiarazione firmata dal medico curante, che
attesta d'a,·er lasciato il bimbo in istato comatoso,
senza più alcuna speranza di salvezzn.
Santu11JSsUrf;fiu (Cng;liari), 31 mag,rio 1937.
l\\1.JGHELT DIEGO.
D1clùara.::1one medica: lo sottoscritto, medico chi-
rurgo condotto, certi.fico di aver visitato il bimbo
Migheli Pasquale di Diego, di anni due e di averlo
riscontrato affetto da fovismo e già in istato comatoso.
Secondo mia scienza e conoscenza il bimbo non
aveva alcuna possibìlità di essere salvato, tanto che
ritenni che non sarebbe sopravvissuto alla notte.
- 44
Dott ALFONSO LEO.Nl
Una grande grazia. - rt 22 luglio scorso il bam-
bino Virgilio Amadeo di Montesordo di Cermenate
veniva investito da una moto, che lo loscinva quasi
cadavere. Chiamati d'urgenza, il medico condotto
e il Prof. Olio di Desio, dopo un consulto, ritennero
il ca..~o gravissimo e decisero di tentare In trapana-
zione del cranio, al mattino sequente, se il bambino
fosse stuto ancora in Yira. !\\'oi, costerrulti, ma pieni
di fede ci rivol1temmo al Signore interponendo l'in-
tercessione di Maria SS. Ausiliatrice e di $. Gio-
rnnni Bosco, promettendo di rendere pubblica la
gra7,ia. Il bimbo visse e l'indomani, tr3$portato
aU'ospedale di Cantù, fu sottoposto alla trapanazione
del cranio con asportazione di \\'Olca cranica sul
parietale sinistro. Tutto riuscì bene; il bambino
guarl perfettamente mer3\\•igliando anche i profes-
sori. In fede
J\\,Jrmlesordfl di Gn-mmate, (Como) 10-12-1937.
Al\\t.\\DliO ANDREA.
G,mrigio11e miratolo.,a. -- li 12 maggio u. s. mi
ammalai di tifo e paratifo con polmonite. La malattia
si manifestò subito gravissima e tutte le cure pro-
digate non valsero a farla cessare: mi tro\\'ai rapida-
mente in fin di vita. Tutti i congiunti, specie i ge-
nitori, erano costernati. Venne chiamato un mio
'fratello lontano che mi circondò delle più amorose
e scrupolose cure, ma ancora senza effetto. Ln g111-
vez7.a del mio stato raggiunse il massimo il 25 dello
stesso mese. Il Prof. Sindoni, che non mancava di
visitarmi più volte al giorno, si t1ovò davanti ad
un fenomeno ormai compiuto: dovevo soccombere
e d:sse ai familiari che la scieazn non poteva più
nulla. Si aspetta,,a la mia fine verso la me;,,,zanotte.
Ln sera venne infatti chiamato il parroco che mi
somministrò gli ultimi sacramenti, mentre alcuni
buoni runici si disponevano ad assistermi fino all'ul-
timo respiro. Accorse pure una mia zia religiosa la
qW1lc, vedendo il mio stato, prese un'imagine di San
Giov. BosCQ con reliquia e la posò sul mio addome
invocando la grazia. Tutti i presenti fecero eco alla
sua preghiera, e la g1azia venne. Verso la mezza-
notte, coll'intercessione del Santo, la gravità co-
minciò a scemare e il medico quando tornò, ebbe
la sorp,esa di constatare una vera grazia, anzi una
grande grazia ottenuta da S. Giovanni Bosco. Venti
giorni dopo lasciavo il letto e chi mi vede mi ch,ama
tuttora il morto risuscitato.
Non finirò di ringra7,iare il Signore ed il m:o
caro protettore S. Giovanni Bosco.
J\\,1/!sSÌlla, Z-1 t-r937. SORDELLO SALVATORB,
Dichiarazione: Vero quanto asserisce il Sorbello:
trattasi veramente di guarigione miracoloso.
Prof. MA.'11.IO SINDONI
Alcu~ fra tante. - Son debitore verso M. SS.
Ausiliatrice e S. Gìov. Bosco della narrazione di
parecchie grazie da Loro ottenute, per cui se oc è
moltiplicato il culto in maniera meravigliosa, non
solo in questa chiesa, ma io tutta la cittù.
Ne spigolo qualcuna cos• come fa memoria me
le presenta.
1) Giorni Angelo aveva subito due operazioni
chirurgiche agli occhi, ma senza alcun vaota~io,

3.2 Page 22

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per cui un oculista di valore consigliava una terza
operazione, anch'essa però di riuscita incerta. Fu
cosl che la famiglia e più che mai l'infermo, stanco
di soffrire, s, ri,·olsero a Maria SS.ma affinchè, per
l'intercessione di $. G. Bosco, anche dopo un mese
di sofferenze, gli ottenesse la completa guarigione.
Proprio cosi: trascorso il mese, il GiQmi è guarito
senza operazioni.
2) Sono stato chiamaro a confessare un infermo
gravissimo. Per riguardo, gli dissi nei primi mo-
menti che andavo in casa sua solo per visitarlo.
Xel seguito del discorso gli proposi chiaramente di
confessarsi. Non mi rispose - a dire il vero - un
n<> nss<>luto, ma - ron piena r.ònoscem:a - agi
in modo da equivalere a un t no • garbato. Kon mi
son pcrdut<> di coraggio, ma, tratta fuori una meda-
glia della nostra Madonna gliela diedi percbè la ba-
ciasse, esortando l'infermo a pregarla affinchè lo
~uarisse nel corpo e nell'anima. Istantaneamente
fa cenno ai suoi di uscire dalla stanza e si confessa
com'è possibile a chi è moribondo col pie110 possesso
d!!llè f aroltà me11tali. Ho pianto di gioia.
3) Ln siimora Amico attendeva con ansia l'ora
d'esser mamma e per varie ragioni era in trepida-
zione. S1 raccomanda alla l\\ladonna Ausiliatrice ed
ecco, proprio il 24 maggio, una beUa bambinuccia
che ora si chiama Maria Ausilia.
4) Un signo,e trovavasi sotto il peso di un'accusa
gravissima, resa verosimile da una serie di circo-
5tanze, l,; cui conseguenze sarebbero state disastrose.
Egli si p.rocesmva innocente, e lo era di fatti, ma
tutto concorie,•a a farlo apparire reo. Si può imma-
ginare lo sgomento della famiglia. 'l'vla Maria SS.ma
Ausiliatrìce ne premiò la fiducia e le preghiere in-
cessanti facendo brillare in maniera e per vie in-
sperate l'innocenza dell'accusato.
Se nvessi tempo, scriverei lettere intermina/Ji'li -
non esaj!;ero, sono insegnante di filosofia - per
narrare le grazie, i prodigi, di cui son testimonio
in questa chiesa, ottenuti da Maria SS.ma Ausilia-
s. trice e anche dal caro G. Bosco. In fede
Caltanissetta, 12-10-1937-~'V.
Can. SA:ITE GA.'11,ARRLL(,
Una serie di mali scongitJrati per Ùùerressio11e di
D. Bouo. - Il 29 aprile, la sorella Giorn.nna, C(\\Jpita
da polmonite, doveva tenere il letto per un periodo
di tre meài. Il parere della gente che in folla era
accorsa al suo cape-zzale e dei medici curanti fu
preoccupante, tanto che la si g;udicò in fine di vita.
Ln 1tiovnne a tale annunzio fu rolmente se.ossa che
d'allora prese a delirare fino a perdere l'uso della
ragione per In mnggior p8!1:e della sua rru,.lattia. Si
dubitò di pazzia, di meningite e perfino di spiritismo,
sentendola gridare e gesticolare in modo insolito.
I medici, chiamati a consulto, vi capirono poco e
,; fecero di meno. Tutto sembrava ormai perduto
quando pensai di rivolgermi al mio protettore San
G. Bosco. Misi sotto al capezzale della paziente una
reliquia del Santo facendomi l,)r0mettere da tutti i
familiari che, qualora si ottenesse la grazia, a,rrebbero
fatto la S. Comunione ed avrebbero dato una mo-
desta <>fferta a beneficio dell'Opera salesiana. Oh
miracolo t Lo stesso giorno in cui avevamo miziaro
la novena il male cominciò a diminuire mnto che
alla fine della no\\ena la sorella era completamente
guarita. Ora ha ripreso le sue faccende di casa con
grande meravil\\'lia di tutti ed anche nostra.
Con ossequii
Des,,!o, 7-11-1937. Lmnr PIETRO
ex nllit:Tlo del collegio di Larrusri.
Ero 4gli estremi. - A metà ottobre, quasi improv-
visamente venivo colpito du un gravissimo malore
ìntcstinaie. Il Dottore mi fece rico,erare d'urgenza
all'ospedale di Caluso ove il Prof. lngaramo Carlo
constatò t1anar:;i di invaginamento viscerale. Non
c'era altro ,·irncdio che una difficilissima operazione.
, Noi faremo - d·ssc - il nostro dovere... il resto
lo attendiamo dall'alto•·
Fui operato la sera del 21. Pe.r tre giorni rimasi
all'ospedale in stato gravissimo. La domenica 2.4
poi, visto ormai il caso disperato, amministratimi gli
estremi Sacramenti, fu permesso ai miei di ricon-
durmi a casa col timore che avessi a morir per Vla,
Anche il Dottore curante, che quel giorno doveva
assenmrsi, disse ai miei familiari: , Devo andare
a Torino. Dategli quello che vuole. Tanto a sta-
sera non arriva •·
Difatti alle u suonò la campana della mfa ago-
nia e chi mi assisteva mi raccomandò l'anima; anzi
qualcuno pietosamente mi compose le mani e chiuse
le palpebre.
Ma vegliava su di me D. Dosco Santo, la cui re-
liquia avevo recato con me all'ospedale e a cui
avevo promesso di far dire una S. Messa in ringra-
ziamento. Nel dolore dfdl'agonia, verso .le 13, io
l'invocai con q_uesta preghiera: • O Don Dosco, tu
che vuoi tanto bene alla ,:?ioventù, aiu•ami! t, Poi
mi senti, come morire. l\\lla, ad un tratto, mi parve
che sul mio stomaco passasse una mano che mi
mandasse via tut,,1 il male. Da quel momento non
soltanto scomparve ogni pericolo; m.a migliorai
rapidamente. In breve mj alzai e con stupore di
tutti continuai a stare berussimo. Oggi, festa del-
l'lmmacolara, coi miei cari, ho assistito alla $. l\\fessa
ncll'Istituto di D . Bosco e ho sciolto la mia pro-
messa al gran Santo. In fede,
Foglizzo, 8 dicembre 1937-XVI.
B.ERN'ARDI Af.ESSANDRO,
Dnl morbo di Pott. - Fino dalla primavera del
19.zo, avvertivo dolori alla colonna vertebrale, i quali,
anche dopo ripetute visite mediche e molte cure e
càmbiamenti di clima, non fecero che aumentare.
Nel 19z5, esperimenti rad'.ografici cd un accurato
esame all'Ospedale di Padova, rilevarono ch'io ero
affetta dal morbo di Pou, in grado avanzato. Le mie
condizioni erano disperate, poichè due vertebre
lombari erano già cariate, con accentuata devia-
zione I
l medici giudicavano inutile ogni rimedio; tut-
tavia, vedendomi fiducios.a nell'aiuto cijvino, mi ap-
plicarono una prima ingessatura. ]\\,fa ìl male pro-
gredi,,a lento ed implacabile, corrodendo lo terza
venebra lombare e la prima cervicale. Mi fu quindi
applicata una nuova ingessatura fino alla base cra-
- nica ed alla mandibola inferiore
45
::::::

3.3 Page 23

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,
Rimas1 in tale stato per ben tre armi, completa-
mente immobilizzata nel letto; ma non cessai mai
di raccomandarmi con grande fiducia all'interces-
sione dell'alloaa venerabile e poi beato Giovanni
Bosco, finchè il 7 maggio 1931, totnata all'Ospedale
di Padova per una nuova radioscopia, i medici, con
loro stupore, dichiararono che ìl male era comple-
tamente arrestato.
Attesi fino ad oggi a rendere pubblica la g,azia,
per esseie sicura della guarigione. Ora posso di-
del pomeriggio, fui colpito da un pallone in piena
faccia. Una lente degli occhiali andò in minutissimi
frantumi cd una scheggia penetrò nell'occhio.
Fui condotto subito alla clinica d'un valente
oculista, professore all'Università Imperiale, il quale
constatò una ferita di parecchi millimetri nella cornea
dell'occhio.
lo, non poco impressionato, chiesi se si trattasse
di cosa grave. Dalla risposta ambigua del profes-
s01e capii anche quello che egli non voleva dirmi;
quel po' che mi disse poi
non era davvero consolante.
Vedi - conohiuse -
la ferita è a curva; perciò
è assai difficile che si ri-
margini da sè, tanto più
che l'umor aqueo è uscito
quasi del tutto; se domani
la ferit'a non si sai:\\ chiusa
bisognerà cucirla •·
Tornendo a casa mi rac-
comandai fervidamente a D.
Bosco. U Direttore chiese
preghiere a tutta la comu-
nirà. E Don Bosco, tocco
da tante anime buone, ag-
giunse la sua potente inter-
cessione presso il Signore.
Il giorno dopo fui all'o-
spedale e venni sottoposto
di nuovo a minutissima
Bema! - Argenlinn. - Dame Patronesse e alcuni Cooperatori che, rispondendo
all'appello del Rutlor Maggiore, &i prendono cura dell'Opera• Maria Au.siliatrito
per le voenzionl sacerdotali salesiane, a11orno alJ'lspellore D. Raynerl, dop0 la
visita nlta fiorente nostra Casa dJ form.a:,;ione..
visita che constatò la gta-
zia: la ferita s'era chiusa da
sè e non c'era bisogno d'al-
tro intervento
chiarare che da sei anni mi sento bene, e riesco ad
applicarmi al la,•oro, sebbene con qualche ri&uaado.
Ne sia ringraziato il Signore e la efficace inter-
CCllsione del suo grande servo S. Giovanni Bosco I
Lascio immaginare la mia
emozione e la mia grarj1udine...
Il professore, un buon pagano, mi dice~a: « Un
ya yokatta !: Hai avuto buona fortuna I La cosa
s'è risolta bencl •· Ma io sapevo dond'era venuta la
Padova, 28 ottobre 1937.
Sr. ANITA CASTIGLTONI, F. M, A.
Sa11 Gicn·a=, Bosco rm ha gr,arita. - Da un
forluna!
La guadgione proceden:e relativamente in fretta,
sicchè posso già servirmi dei due occhi per lo studio
seDY.a difficoltà. Spero di aver l'altra gra2iia di usarli
anno ero caduta in grave depea imen.to fisico solo per fa1 del bene a tante anime.
senza conoscerne le cause. Entrata nel settembre
del 1936 all'ospedale di s. Maria di Treviglio, do-
vetti sottopormi, in soli 10 giorni, a ben due com-
plicate operazioni chinugiche per esportazione del
7'omo, 7 novembre 1937.
FlmERICO MARIA BARBARO,
Missionario Salesiano in Giappone.
rene con cistoma e calcoli. Grazie alla speciale
protezione di Don Bosco Santo, potei in pochi mesi
1iacquist11-re la primiera ~olute e 1iprendere il mio
lavoro di sarta,
fn segno di riconoscenza bo rei..ilato aUa mia
chiesa parrocchiale un bel quadro di San Giovanni
Uosco da tutti onorato cd invocato.
Agnndello (Crcmo01).
BEZZA Aol!Ul.
D11e grnzie. - Due anru fa mi ti ovavo in angustie
pea un disastro fìnanzimio e San Cio,anni Bosco mi
aiutò a sistemai~ le mie finanze.
Nel muggio scorso un mio nipotino di 10 mesi
fu colpito da polmonite, bronchite e losse asjnina.
Due medici dichiararono il caso dispeiato. Affidai
la guarigione del bimbo al nQStto Santo e proprio
quando pare, a inuninente la. catastrofe il pic-
Salwi la t ,ista. - f:: con la più profonda gaatitu-
dinc che adempio la promessa di rendere pubblica
umi grazia concessami dal Signore per intercessione
di D . Dosco Santo.
colo cominciò a migliorare e in 51.--guito gUfil'I
perfl'ttamente. Riconoscente chiedo e spero altre
1,razie.
Magrè, 17 novembre 1937.
- - Martedl 26 otrobre scorso, durante la ricreazione
ZANnosso LNES.

3.4 Page 24

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Per intercessione del Venerabile
Domenico Savio.
Ulceri! oli'ocrliio scomparsa m due g1orrù. -'- fl
nostro unico filtlio Pietro, di anni 8, veniva colpito
da ~ve ulcerf' alla pupilla dell'occhio destro. Il
dottore curante ci disse di condurlo d'urgenza da
uno speciali11ra, perchè il caso era scrave e peri-
coloso.
Il prof. Garzino di Torino confermò difatti la
diagnosi e non potè nasconderci il timore che l'oc-
chio, nnchc nella migliore soluzione, sarebbe re-
stato notevolmente danneggiato e per sempre nella
visibilità.
Xoi JlVC\\'amo pochi giorni prima udito che il caro
giovinetto Domenico Savio ha bisCJgno ancora di
un miracolo J)1:r la sua cau.'i3 di Beatificuz1one: fidu-
ciosi ci siamo rivolti a lui. Il giorno • dicembre
rutto parc,,a disperato. Il 5 !:occmmo tutti e tre
assieme le S. Comunione in onore di Domenico
Savio e promettemmo un'offe.rt11 e In pubblicazione
della grazia, se ci e.,audh'll.
11 6 conducemmo a Torino il piccolo per lo deci-
sione e andammo a p~are, fiduciosi, sulla tomba
di Domemoo Ra,•fo nel Santuario d1 :\\lana Ausilia-
trice. Eravamo già t!;lllutliti. U giorno ~tecsso il prof.
Garzino consuita,.11 la scomparsa del pencolo:
ancora alcune medicazioni prccauzionnli, e basta.
Ora il bimbo ha il suo occhio limpido e &aflO come
prima del male: non gli è" rimasta conseguenza di
sorta.
Noi rendiamo noto questo fatto che, se non sarà
proprio il mirncolo voluto, hn certo del portentoso,
e per noi s,uil oggetto di imperitUrn grntìtudine al
piccolo Santo ca&l caro a D. Bosco. lm·iamo l'offerta
promcs:,n.
In fede;
Pog/ia::o, 30 dicembre 1937-XVI.
Coniugi FERRERo SAVI]';O e ~tARCHERITA,
Ringraziano ancora della loro interces-
sione Maria SS. Ausiliatrice e S. Gio-
vanni Bosco:
Jl,.f. D. pcl ntorno n vita cristiana di persona cara,
che fu anche preservata da certa morte in due inve-
stimenti motociclisti.
Vischi Dl't//t/r,o (Genova-Sampierdarcna) pel
felice esito d1 una grave operazione chirurgica.
T. l',.[. (Torino) per nver ottenuto, in modo ino-
spettuto, grazie e favori. Implora una buona siste-
mazione.
Scotn Lo Ddfo Carmelino (Valguarnera) pel felice
esito degli ei;ami di marurìtà cla!;Sica
.V. .V. (\\'ophera) per istantan.-a guarijtione otte-
nuta al tennine d1 una fervo,osn novena
Fomara Panni Clara (Camp.:J1.0gtio) per la ricu-
perato salute di un nipotino che, colpito per la
seconda voli'n da una fiera polmonite, cominciò
a migliorare dopo una novena di fervide pre-
ghiere.
C. E. M. per la guarigione del figlio malato di
appendicite.
Com1ig1 Fmrtini Pio e Ir,s (San Giovanni in l\\la-
rignn.no) per il ristabilimento in salute del figlio
Ferruccio dì 4 anni che, colpito da polmonite,
bronchite, pleurite e nefrite, cominciò a migliorare
dopo un triduo dì preghiere in onore del nostro
Santo.
B0110110 A11no (Bassano del Grappa) per sconlfJU-
rata operazione chirwgiet1.
Z(lrami Maria del fu Francesco (Montefano) per la
ricuperata salute di un nipotino.
/). F. R. perchè, colpito alla vigilia d'un giorno
fe8th·o, dn atrQC'i dolori allo stuma1.'<>, ne: fu liberato
improvvisamente e in tempO per pOteT attendere
ai divini uffici.
1'orrisi C~o _Mari.a (Trecastagni) per una scgna-
latit11im11 grazia otrenuta in fa,,ore di una nipo-
tina.
Pori:zi Mono Adelaide (Milano) pel felicissimo
esito di eaami.
Bo/Jbio Carolina (San Benigno Canavese) per la
gunriqione del figlio Carlo. :\\lando l'offerta pro-
~ssa per l'altare di San Giovanni Bo~co.
Marocro ,\\.J. per aver potuto evitare- gravi conse-
guem:e di una imprudenza.
N. N. per la rassegnazione ottenut,1 ed un infermo
costretto n vivere lontano dallo fomiJ?lia che ama
tcncrnmcnte.
Costa Rosina (Covone) per l'ottenuta guarigione
dello fottio, dopo aver posata lo tcliquio del nostro
Sanro ~ulln parte malata
Santini 11mt11la f!ed. ,\\,fonti per 11 felice ritorno del
figlio dall'A. O. J. Invia cospicua offerta.
L. G 8 {Bie<ttro) per guariRione e ranedimento
di per~ona con1.
Fooo A11110 (Roma) pel buon esito di una lite
conrro penona cara.
J«1111t11ro O. e famiglia per segnnlutissime grazie
ricevuto!. mvoaindo continua protezione. Invia
offerta olle ( ' pere Don Bosco Santo.
E. J. (Cerdn) pel ritorno del figlio sulla retta via
e pel felice esito dell'esame d1 lourea.
Dtl Pero Adelaide (Barbaresco) percbè, colpita
da una forte nevni.liria in più parti del corpo, ne fo
libenna all'ottavo giorno di una fiduciosa novena a
San Giovanni Bosco.
Lup, Tert!SO (Varazze) per guan111one da acuti
dolori nllo gnmha destra, aggrovnti dull'età avanzata,
e da forti nevralgie alla faccio.
Fl<ma Arpino per l'impetrato RU-'lrigione del
figlio Riccardo. Invia cospiCUll offcrt".1,
0.URppma Bnsotto (Como) per la guarigione d'un
nipotino e ,-arie altre grazie.
Grossi Gi<,1.,am1i (Chiavenna) per la guarigione
della piccola Romana, dì 20 mesi, oolpilll da infe-
zione mtestin,1le, da ripetut8 broncopolmonite e da
empiema pleurico che richiese una urgente e peri-
coloso operazione.
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3.5 Page 25

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N E C R O LO_G I O
virtù cristiane, rassegnandosi generosamente a Dio nn-
che quando dovette fare il sacrificio della vista che pre-
corse quello delJ:, vita.
Salesiani defunti :
MELONI LUIGi t a Pombia (Novara) il 21-Xl l -1937
a 69. anni di età. Era uno dei più antichj allievi superstiti
ZDRZALEK D. VITTORIO, sac. da Siero ty (Si-
lesia), t a Varsnvia (Polonia) il 16-XI-1937 a 49 anni
di età.
S T URM RENATO, coad. da Ovcrboulaere (Belgio,)
t a ElisabethviUe (Congo Belgn) il 15-VIII-1937 a 58
anni d, e11l.
AGUERRE DOA1ENJCO, coad. da Tbaissu (Francia),
t a Rio Grande (Arg,mtina-Terra del Fuoco) il 2-lX-1937
a s') anni di età.
HAUFFEN D. FRANCESCO. ,-a.e. da Sackixh (Sle-
sia) , t a .Benediktbeliem (Gem1ania) il 13-Xl-1937 a
32 anni di età.
del santo Don Bosco nell'Oratorio di T orino, af!'uio-
natissimo all'Opern salesiana e devotissimo del Santo
fondatore.
Maestra JIVl.RlA T01v1.ASI t a Borgo Valsugnna in
età d'anni 72. Affe,:ionu.tissima alle Opere Salesiane intese
lo scuola come unn palestre cli Apostolato e fu vera edu-
catrice, informando alla Fede ed alla virtù, m 43 anni
d'insegnamento, due mterc generazioni. Sollevò molte
indigenze; la sua casa era un provvido dispensario ed
un segretariato dei poveri. Zelantissima per le Missioni,
e per le vocazioni al Sacerdozio, coraggiosa nell'esercizio
d'ogni opera buona e soprattutto nel salvnre le giovani
anime dai pericoli morali, lavorava solo per la gloria di
Cooperatori defunti:
Dio con ammirabile abnegazione.
On. Avv. Comrn. SAVERIO FTNO t a Torino il Altri Cooperatori defunti:
22-Xll-1937 a 61 anno di etil.
(,'anima vibrava ancora tutta di poesin e di fervore
quando lo colse la violentll malattia che in poclu giorni
ne stroncò la robu.rn libra. Educnto da.i Fratelli delle
Scuole Cristiane, s'era fnrmnto allo spirito gt!!leroso dei
cattolici d'azione. E, m<ntre nel foro gode,•;t credito
indiscus,Q pi,I suo '"lor~ profeasionnle, iinpegruiva le
•ue migliori energie a servi.do della Chiesa e della Patria
nell'aui\\~tll parlamentare e nell'npo~tolato ddla buona
•tampa. Deputato e giornalista, nella fede e n~ll'arte
trovò k sue più care aoddisfazioni e le più pure ispira-
•ioni pe, l'elevaiione del teatro cattolico. Con noi era di
casa: non solo per l'affetto che lo lcgaw a Don Bosco
ed ni su·oi succes~ori; ma per la cura che prodigava agli
int..,·c'5i delle Opere salesiane e per l'ottima palestra che
gli offri,-ano le nostre filodrammaticht1 all'esercizio del
suo genio. n Signore, sperismo, avrà già rict;>mpensato un
servo cosl buono e fedele. Noi tutta\\•w lo raccomandiamo
caldamente ai cristiani suffragi di tutti i coc>p"1"Atori.
Drrmigclla SECCHJ LUCIA t a Fossano 1'8-X-r937
ad So anni di età.
Ebbe In gioia di conoscere il nQHro ssnro Fondatore
e ne comprese tutta "In provvidenza dello spirito e delle
opere. Se ne fece quindi subito fervente -zelatrice e le
beneficò largamente in vita ed ,n punto di morte. Ma
il suo apostolato più cnr;, fu la diffusione del culto di
l\\foria Allsiliatrice e dèlla divozione al santo Don Bosco.
t Snc. GIOVANNI GIOVANETTI » Torre Bal-
fredo (Ao~ta) a 69 nnni di età. Trnscorsc tutta la sua vita
e Torre BalEredo come insegnante elemcntnre. Compe-
1entissimo in scienze agrarie, prestò per più anni l'opera
sua disinteressata nella nostra Scuole agraria di I vrca,
prodigandosi con zelo anche nel sacro ministero pel
bene delle nnime.
ESPOSITO ERNESTO t a Gaeta a 62 anni di età.
Il male, che d.~ tempo lo insidiavo, col progr"58ivo a:ffie-
,,olimento della robusta fibra del ,·eochio militare, non
Azario Margherita, Borgotici110 (Novara) - Balestra
Franca, S. Martino in Ol=a (Piacenza) - Darberis Fdi-
citn, "Torino - Beilis D. Nicola, Bra-Boschetto (Cuneo) -
Bernnrdi Eleonora, Pollina (Treviso) - Biggio Raffaele,
S. Amioco (Cagliari) - Bonipovanni Carlo, Casalborgo,,e
(Torino) - Bonvicini lnnocema, Vescot!ato (Cremona) -
Borelli D. Amabile, Sowmo (Cuneo) - Botti Francesco,
Couaglio (B, cscia) - Brnncnti Salvatore, Napoli - Brog-
giato Guglielmo, Lo::1::0 Atestino (Padova) - Cabri• Gn-
sparino Salvina, Po,..,,a110 1\\fo1,J. (Aless.) - Cngliero Angela,
Todno - Carta Nicoletta, Venaria Reale (Torino) -
Cau Carmelo, Lumalrona (Cagliari) - Centoru:e Dott. Mi-
chele, Perugia - Cheney Cecilia, A.osUI - Clementi Chiara.
P rcssnno (T rento) - Copolutti Primo, Pa..-ia d{ Udine -
Coppola Cav. Giovanni. Roma - Corbella Claudia, Ba-
terna {S,.;zz.-Ticino) - Gravino Lauro, Orsm-a Bormida
(Aless.) - Crescenzi Palma Olimpia, Jl,[o,ml,om• Sabino
(Rieti) - Dc An~elis Arnalia, Nr,poli - De Doni Vittoria,
P(U/oua - Defilippi Pietro, Bosco11era (Tonno) - Di Marco
Filippa, Philadelpltia (U. S. A.) - l>nccinno Domenica,
Col,uo (Aostll) - F iaschi Andrea, Caste/m,o~•o Calcea
(Asti) - Galletti De Luca Valentiil1l, S. Stefa110 di Brign
(Mes.~ina) - Gallc1~0 Fntnc..-.sco, Sa11drigo (Vicenza) -
Gardenghi Olimpia, Caste/guelfo di .Bologna - Ghizzoni
Clemcnùrui, 1'</o,u;c,Jli d'Ongina (Piac,•nzn) - OiacheUi
Cav. Uff. Geom. Maurizio, Dog/im,i (Cuneo) - Gratino
Luigia, Sanfront (Cuneo) - Groeco Maria, Mar/ara
(Pavia) - Guarise Giovaru,i, Urbano {Padova) - Guar-
nieri Evangelina. Caiul Goffredo (Mantova) - lnvernizzi
Rosa, J\\l[i[ano - Meconi Tt1resa, Costa Imagna (Dcrgamo) -
Manzoni F rancesca, S. Salvalort NI011/errato (Aless.). -
Mare~ M addalena, B1mat•agie1mo (Cun eo) - l\\farti-
nelli Antonio, AfJrg lim,o (Potenza) - Menzio Bibiana,
Pfoo Tori1tcse - Merano Chiara, Olivastri (Imperia) -
Monegato L u.isn, Loria (Treviso) - .Morelli Braga Cate-
.rinn, Azzone (Bergamo) - l\\llussi D. Giov. Bnrtistn, Pet-
ti11~1go (Vercelli) Nardi Antonio, Presi11a (Verona) Negci
Gcom. Giuseppe, Lugagrumo Val D'Arda (Piacenza) -
riusci ma.i a scemare l'ardore per le ,;,pere buone, che per-
Sè\\'erava in lui con la energia dell'età mi11liore.
Fra i primi ad aCCOJfliere l'incipimte Opera Salc~iana,
vi oderl con tutto l'animo, instancabile orgnniz,,,.tMc
nelle frequenti celebrazioni festive. amico era i più cari
della Comunlm ch'egli amava come famiglia sua. e zela-
tore d'ognj opero buona.
Origgì Gh,seppina, .'1eda (Milano) - Osella Caterina,
Carmag110l11 ('l'o.cino) - Pace Domenica, Bagolùto (Bre-
•cia) - Palatini Augusta, Vittorio Vt:11éto (Treviso) - Pa-
nebianco Carmela, Po/agonia (Catania) - Pa.ngrazio Do-
menico, Ca111porovere (Vicenza) - Perron Lui)'ri, Cha-
tillon (Aostn) - Piantoni Giuseppino, Chiari (.Brescia)
- Pilotti 'l'eresa, Valenza (Ale•s.) - Pios Amalia, Tori110 -
ROSA SANGIORGJO ved. FURNARI t a Bianca-
villa (Caro.ma) il r4-X(-1937 a 71 anno di età. Madre
del nostro DQn Salvatore, troscorse tu11.11 la sua vita nelle
prutiche di pietà, nella cura della famiglia e nell'eserciz10
della carità,ulnndo cQn affelto tnaterno le Operesulesiane
e la divo7,ionc a S. Gio. Bosco, e sopportando, fra le
pi,, dme prov~, anche 20 ~nni di cecità, con eroica ras-
$egruizionc all'adorabile volontà d.i Dio.
MARJA TERESA FRA.GALE t a Frazzanò (Mes-
Poggi Al}gela Cnne, Mede (Pavia) - Porta Suor Emilia,
Tori110 - Pou.i Renza, Torino - Ramorioo Anna, Ge110!!11 -
Ruscic.1 Sebastiana, Scie/," (Ragu8tl) - Salvadori Lucia,
Lai euone (Bresçia) - Sani{alli Vincenzo, J\\llilnno - San-
1er Carlo, .Bres,a111111e (Bolz.ino) - Santi Fori1u, ,li;::ro11e
(Bc.rb'3mo) - Santi Maria fu Giacomo, A,r,:one (Bergamo)
- Secondino Claudio, Rocca Grimaldo (Alcss.) - Srefunelli
Vincenza, MonMrotondo (Rom.a) - Stola Lucia, Pintto
(Vercelli) - Tognetto Maria, Strd (Venezia) - Tonini
F rancesca, Masra/ombarda (R avenna) - Umana Snlvu-
sina) il r5-Xl-1937 a 72 anni di età. Da oltre un tren- to rc, Mi11eo (Catania) - Valimberti Mons. Pietro, Torino
tennio era nostra zelantissimo Cooperatrice ed univa al Valle Giuseppe, Mila1t0 - Vescnrini Giovanna, Zev,·o
-fervore deU'npostolaro l'esempio mirabile delle pili elette (Verona) - Zenno ni l\\1aria, Mezzomerico (Novara) .
_,_
Con permesso dell'Autorità Ecclesiasrica.. - Tip S.E.I., Corso Regina Margh., 176.
Directore responsabile: D. GUIDO l'AVINI, Via Cottoleneo, 3a - Torino 109.