38 · I GENNAIO 1986
I NOSTRI
MORTI
SARTORIO sac. EMILIO, saleslano
t Nizza Monferralo a 69 anni
Nato a Vigevano (Pavia) il 5 no•
vembre 1915 conosce i Salesiani a
Penango Monferralo (AT). Diventa
salesiano a VIiia Moglia e Sacerdote
a Bollengo nel 1945,
Quanti lo conobbero toccarono
con mano e apprezzarono Il suo sin-
golare equlllbrio di giudizio, l'Illumi-
nata prudenza, l'amabilità naturale e
spontanea, la conoscenza del cuore
umano, la disponibilità al servizio, il
suo collocarsf nell'obbedienza, nutri-
to e sorretto dalla forza interiore che
proviene dalla preghiera; padre spirl-
luale, uomo saggio, sapeva dare si-
curezza e conforto.
Sette mesi di dolorosa malattia fu-
rono lezione preziosa di capacità
oblativa nella sofferenza.
•Quanto è difficile anche la vita
dell'ammalato, ebbe a dire. Ho predi-
cato tanto sul dolore, sulla sofferen-
za; se potrò farlo ancora, userò un
linguaggio ben diverso, più sempli-
ce. più reale.... .
PONZETTI sig.ra LIDIA, coopera-
t trice salesiana Caluso (TO)
Si dedicò con amore alla gioventù
istruendola con tanto zelo e facendo-
la crescere nello spirito salesiano
con viva devozione a Maria Ausiliatri-
ce ed a San Giovanni Bosco. Gli ami-
cl Cooperatori la ricordano con affet-
lo Invocandole dalla Santa Vergine il
premio della sua attività nella luce e
nella pace eterna.
GIACOMELLO sac. GIOVANNI, sa-
lesiano t Legnago (VA) a 73 anni
Primo di 15 fratelli, d. Giovanni era
nato ad Almfsano • Vicenza
I'11 .11 .11. A 20 anni entrò nell'aspi•
rantato di Ivrea, dopo lunga attesa
per realizzare Il suo sogno di essere
missionario.
Partito dopo il Noviziato, nel '33
per Schillong, visse tutta la sua vita
(50 anni) In India. Nel campo di con-
centramento di Schlllong, venne
consacrato sacerdote per l'imposi•
zìone delle mani di Mons. Stefano
Ferrando, il 5 giugno 1941, nel gior-
no centenario dell'ordinazione sacer-
dotale di Don Bosco.
Vellore, Bombay, Wadala lo videro
impegnato in svariati Incarichi lipìci
dell'opera salesiana (consigliere sco-
lastico, prefetto, direttore e parroco, RICCA slg.ra GILDA, cooperatrice
confessore).
salesiana t Napoli a 89 anni
Si distinse sempre per la sua squi-
sita bontà, generosità, zelo apostoli•
co, sempre pronto a venire Incontro
al bisogni del confratelli e del ragazzi
più poveri, per i quali non temeva di
bussare qualsiasi porta. Grande era
in lui Il senso della riconoscenza:
•Grazie• e • Il Signore ti benedica•
erano le espressioni quotidiane p:ù
frequenll.
Nonostante la sua salute da tempo
minala, non cessò mal di lavorare;
divenne sempre più l'apostolo del
confessionale, ìl direttore spirlturue
dei confratelli e giovani, l'educatore
e l'apostolo delle vocazioni. Per circa
20 anni fu anche Il confessore e il di-
Fin da prima che arrivassero I Sa-
lesiani ai Rione Amicizia, Insieme ad
alcuni fedeli si era dedicata con amo-
re e zelo alla cura della Chiesetta di
Sant'Antcnio, unita poi alla nuova
Parrocchia Salesiana. Puntuale, pre-
cisa e generosa con tutti, non ha mar
messo In evidenza quello che face-
va. Instancabile organizzatrice del
pellegrinaggi parrocchiali a Lourdes,
hatestimoniato una fede forte e lumi-
nosa. Ha saputo accettare le avversi-
tà della vita fidando sempre nell'afu•
to di Dio ed ha saputo dare amore e
calore ai familiari colpiti da dure
prove.
rettore spirituale del Cardinale di
Bombay, Gracias.
Uomo della gioia e dell'ottimismo,
GIUSSANI sac. GIBERTO, salesfa-
no t Treviglio (BG) a 78 anni
che sapeva comunicare per .conta- La morte repentina, in seguito ad
gio, conservò queste doti fino al gior- incidente stradale, del caro D. Glber-
no della sua morte.
to Glussani ha reso più amara la sof-
Ritornò in Italia quando Il male ferenza del Parenti e Confratelli di
aveva ridotto tutte le sue facoltà. tor- Treviglio. Ma Il suo carattere dolce e
nò per morire nella sua lerra e tra la l'animo buono e sereno addolcisco-
sua gente che amava intensamente. no Il dolore. Una esistenza totalmen-
Ora riposa accanto a papà e mamma te dedicata, come Sacerdote, al Mini-
•le due fulgidissime stelle della mia stero della Confessione, voleva es-
vita che con l'esempio e col sacrificio sere di Cristo per farsi tutto a tutti.
mi guidarono con mano sicura al So- Attorno a sé D. Glberto ha semina-
le d'Amore, Gesù•.
lo a piene mani la Grazia della Mise-
ricordia. Ha posto come fondamento
SIMONCINI sig.ra MARGHERITA, della sua presenza educativa sale-
ex-allieva t Pisa a 57 anni
siana tra i giovani, la gente, i Sacer-
Si è particolarmente distinta nella
vita parrocchiale per l'attenzione ai
giovani e per la costanza nella vita di
preghiera liturgica e nel servizio oo~-
creto alla sua chiesa che ha sempre
amato, portando fuori dall'ambiente
salesiano lo spirito di Don Bosco.
doti e Religiosi ii Sacramento della
Riconciliazione, tanto caro a D.
Bosco.
Inculcava al suol penitenti la devo-
zione alla Madonna, come mezzo di
purificazione e santificazione. In
semplicità di cuore ha vissuto e Inse-
gnato alle anime che Il Regno dei
ROSSATO sig. EGIDIO, cooperato-
re t Bolzano a n anni
Buono e solerte si impegnava so-
prattutto per le missioni alle quali era
solito spedire pacchi.
Regolarmente con il suo carrettino
partiva dal laboratorio • Mamma Mar-
gherita• per portarli alla stazione
quasi un atto d'amore dovuto al
Cieli è per gll umili e I piccoli.
GAVASSA sac. AGOSTINO, sale-
siano t Vigilano a 78 anni
Nato nel 1917 a Crevacuore, ai ter-
mine pelle elementari, come tanti
giovani di allora, aveva cominciato a
lavorare nelle filature del paese, fin-
ché a 15 anni entrava nella casa sa-
mlssionaril
lesianadi Avigliana, per sviluppare la
sua vocazione e diventare salesiano
e sacerdote.
Entrato nel '37 nel Noviziato a Bor-
gomanero, diventa salesiano nel '38:
sarà salesiano per 47 anni, dedicati
tutti, dopo la preparazione negli studi
prima a Nave (BS) e poi a Bollengo
(TO), al lavoro trar giovani: è stato in-
segnante per 35 annil
Dopo l'ordinazione sacerdotale il 6
luglio 1947, viene subito inviato nel
Bìellese, prima a Biella nel 47/48 poi
a Cavaglià nel 48/49.
Poi le altre tappe della sua vita:
Vercelli, Borgo S. Martino, Mareggia,
intra e quindi di nuovo a Biella e a
Vercelli e poi per 14 anni a Lugano,
in Svl.zzera.
E infine, quando per l'età dovette
abbandonare l'insegnamento, ritor-
nò tre annì fa nel suo Biellese, a
Vigliano.
Sempre disponibile per Il ministero
sacerdotale, non riusciva a non lavo-
rare e si dedicavà anche al lavori più
semplici, dando esempio di Instanca-
bile operosità al giovani dell'istituto e
a quanti lo conoscevano e l'Incontra-
vano.
Una lunga degenza in ospedale,
dovuta a una cancrena al piede, lo
ha fatto passare attraverso il cammi-
no della Croce: al dolorr fisici si ag-
giungeva la nostalgia per li lavoro e
la penitenza dell'Inoperosità: ma an-
che nel dolore non gli mancava la
battuta gioviale e simpatica, che ma-
nifestava la sua voglia di vivere e oo-
municere.
BERETTA sig. GIULIO, exalllevo t
MIiano a 88 anni
Dopo oltre otto anni di infermità è
andato nella Casa del Padre a can-
tarne le lodi con Don Bosco del quale
fu tanto devoto.
Di lui don Remo Stagnoli ha dello:
Era presente in tutti i campi delle
attività pastorall, da quella degli uo-
mini a quella degli exaliievi, dagli ex-
combattenti al circolo e all'oratorio.
Una presenza la sua lineare e iu•
m lnosa.
Una capacità di accostamento e di
galvaniuazione unica.
Una conversazione brillante ed at-
traente In grado di magnetizzare
quanti si stringevano attorno a lui
con aperta e gioiosa simpa1ia: mezzo
efficace con cui creava unione e dif-
fondeva serenità.
A quanti hanno chiesto Informazioni, annunciamo che LA DIRE-
ZIONE GENERALE OPERE DON BOSCO con sede In ROMA, rico-
nosciuta giuridicamente con D.P. del 2-9-1971 n. 959, e L'ISTITUTO
SALESIANO PER LE MISSIONI con sede in TORINO, avente perso-
nalità giuridica per Decreto 13-1-1924 n. 22, possono legalmente ri-
cevere Legati ed Eredità.
Formule valide sono:
- se si lratta d'un legato: • ... lascio alla Direz:ione Generale Ope•
re Don Bosco con sede In Roma (oppure all'Istituto Sales/ano per
le missioni con sede in Torino) a titolo di legato la somma di lire....
(oppure) l'immobile sito in... per gli scopi perseguiti dall'Ente, e parti-
colarmente per l'esercizio del culto, per la formazione del Clero e
dei Religlos1, per scopi missionari e per l'educazione• cristiana.
- se si tratta invece di nominare erede di ogni sostanza l'uno
o l'allro dei due Enti su indicati:
• ...annullo ogni mia precedente disposizione testamentaria. Nomi-
no mio erede universale la Direzione Generale Opere Don Bosco con
sede in Roma (oppure /'Istituto Salesiano per le Missioni con sede
in Torino) lasciando ad esso quanto ml appartiene a qualsiasi titolo,
per gli scopi perseguiti dall'Ente, e partlcolarmenle per l'esercizio del
culto, per la formazione del Clero e del Religiosi, per scopi missiona-
rì e per l'educazione cristiana.
(luogo e data)
(firma per disteso)