• Si sottolinea anche che à in-
10stituibile l'invito da parte della
llssociazione, evitando esperienze
xffidate al caso e all'improvvisa-
!ione.
• Si evidenzia anche il continuo
;rescere di impegni «missionari•
~el proprio territorio a favore dei
ontani, dei poveri... a conferma
:he il Volontariato trova spazi, se
;ntelligentemente cercati, anche
:,.elle proprie zone.
• Si prende atto anche di varie
.niziative di sostegno alle missioni
:iel Progetto Africa. operando di-
rettamente in stretta collaborazione
con le proprie lspettorie.
• Si condivide pienamente il
contenuto della relazione di don L.
Van Looy: qualità indispensabili e
irrinunciabili sono la gratuità, la
generosa disponibilità, la capacità
di dialogo, di sacrificio e di lavoro,
il tutto sostenuto da una forte fede
ed esperienza di salesianità.
• Si invita l'Associazione a chia•
rire alcuni problemi lasciati aperti,
quali la posizione assicurativa, so-
ciale, retributiva, la vita affettiva,
la durata del servizi.o...
Enzo Man.no
doci all'alba del terzo millennio
dell'era cristiana, ci si accorge
ogni giorno di più che il vecchio
continente ha bisogno di una nuo-
va e costante rievangelizzazione
perché per troppi anni è vissuto di
rendita considerandosi la culla del
cristianesimo.
Perciò chi non ha in animo di
partire sappia che si è missionari
anche in patria iniziando quest'o-
pera di rievandelizzazione dalla
propria famiglia, per passare poi
alla scuola, al tempo libero, alla
fabbrica, in ufficio, dove volete,
dove il Signore vuole che voi testi-
moniate.
Prima di concludere vi invito a
leggere l'itinerario delle beatitu-
dini giovanili che il Rettor Maggio-
re con Egidio Viganò ha mirabil-
mente tracciato per questo anno in•
ternazionale dei giovani e la ma•
gnilica lettera che Sua Santità ha
fatto dono a tutti i giovani del mon-
do, ricca di spunti e stracarica di
speranza per voi giovani che avete
scelto il meglio della vostra vita e
cioè Gesù Cristo e non desiderate
altro che mettere a disposizione i
vostri talenti per far compartecipi
di ciò più vostri amici e coetanei
possibili, in modo da fondare e far
crescere ogni istante di più la civil-
tà dell'amore.
E ringraziamo perciò il Signore
di cuore per il dono di queste gior-
nate che ci fa vivere insieme a tutti
i giovani del mondo uniti nel sacro
vincolo della fede.
Paolo Santoni
CARISSIMI COOPERATORI,
Siate tutti i «benvenuti» a Roma.
qui al Centro della Cristianità,
dove avrete la fortuna e la gioia di
un incontro «unico• con il Vicario
di Cristo, oggi nella persona di
Giovanni Paolo II.
Vi penso qui a Roma con lo stes-
so amore al Papa e alla Chiesa
che contraddistinse Don Bosco e
madre Mazzarello.
Questo elemento di devozione al
Papa, questa dimensione ecclesia-
le che caratterizza la nostra voca-
zione come Famiglia Salesiana
emerge anche nella vocazione del
Cooperatore salesiano.
Si legge infatti nell'articolo 5 del-
le Costituzioni dei Salesiani che i
Cooperatori sono stati fondati da
Don Bosco e che, «vivendo nel me-
desimo spirito e in comunione fra
loro», continuano nella Chiesa la
missione da lui iniziata, con voca-
zioni specifiche diverse.
t duplice l'augurio che voglio
porgere a tutti voi in questo mo-
mento.
t l'augurio che l'incontro con il
Papa possa rendere ancora più
viva la fiamma del «da mihi ani-
mas• che già arde nel vostro cuore
a vantaggio della gioventù di og-
gi, cosi assetata di Dio e così bi-
sognosa di orientamento, sicurez-
za, amore.
E il secondo augurio è questo:
l'incontro che precede quello del
Papa, ponga basi solide e ricche di
luce e di speranza per la grande
assemblea che si celebrerà in que-
sto stesso anno, la prima a livello
mondiale.
Costituisca un punto di partenza
per un approfondimento gioioso
dello spirito salesiano, del valore e
dell'attualità del Sistema Preven-
tivo che, nella semplicità del quo-
tidiano, può riprodurre oggi lo stes•
so clima di impegno, gioia e santità
che ha caratterizzato Valdocco.
E come ultima parola di saluto,
voglio richiamare il messaggio del
Papa in occasione della 22a gior-
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