Don Bosco modello del Sacerdote caffo)ico.
(Contrnua,;1011, poç, ~<>).
V.
Prete coi poveri. A settant'anni, Don Bosco
si commovcva fino alle lacrime, riandando una
lezione impartita da sua madre povera a lui
smdente poverino, lezione il cui epilogo era
stata una minaccia del tenore seguente: • Se
tu ti facessi prete 1: per sventura divcnt.assi
ricco, io non verrò a farli una sola visita: ricor-
dalo bene ~- Lo ricordò, sì, lo ricordò bene!
Sempre egli si ritenne non padrone, ma ~m-
plice amministratore dei tesori inviatigli dalla
Provvidcm:11. P c.nclrnto dunque com'era per
conto suo della prima beatitudine evangelica,
vede,·a nei poveri i suoi coeredi del cielo, quali
furono istituiti dal Signore st~sso. Ospite di
un Vescovo, un giorno, lasciato solo in palnzzo,
chiamò a mc:..nsa con sè il cameriere e il giar-
tliniere. Alle loro umili scuse: Come? disse.
Ne>n volt'le stare cnn mc? Non donemo !'tare
insieme per sempre? - Al par di Gesù, pre-
dilesse i poverelli, e tra i ligli del popolo
sceglieva, al par <li Lui, i suoi disc.:poli. E
poi chi non sa che dire Don Bosco ~ dire
gioventù povera ? Che edificazione vederlo 1::n-
Lrare in <.-nsa di povc..ra gente col cappello in
mano! ~arrando come nessun hif,(lgnoso ricor-
rcs.~c a lui senz'avt•rne qualche soccorso, il
hiografo chiude con una luminosa espressionv
<• Così povero, Don Bosco era generoso come
un re~- li 1\\ lcssia fra i caraneri autcntit·i ddla
sua divina mis..,ionc indicò il pa11perrt 1"1·a11-
,((f'li:::a11f11r ti' fsaia; il prete t.anto più è prcrc,
qnanto pii, rit.rae tl•·l divino modello :rnche
ncll'ev.•tm,((di:-are paupi-rihus.
\\'I.
Prete coi grandi. C'oi-ì modifi<:o un tamino
la frase che viene dopo i pm·cri nella dichia-
razione di Don Bosco, per potervi induderc,
con quel che egli espresse, qut·llo pure che
certamente sottintei:.c. Non tutto era là da
specific:ire. :\\la tra i poveri e I re, non ci
stanno solo i ministri: se si trnsan<lassero le
persone faco ltose e le istruite, si lascerebbe
aperta una lacuna cstrnn\\..-a al pensiero di Don
Bosco, a\\'cndu egli avuto frequentissimi con-
tatti con uomini ricchi di avere o di ~apL•rc.
/\\Ile porte dei doviziosi Don BMco picchiò,
picchiò scnzu trej?ml. Ricevette in copia. Pro-
fonda la sua gratitudmc, ma da prete, cioè
ignara <li ciò chc a\\·esse aria d, servilismo.
Egli moveYa da qut'sto principio: « Noi fac-
ciamo pure ai ricchi una carità grande, aiu-
tandoli a osservare il precetto divino del qund
superesl date f'ire111osy11nm t.
Se coi ricchi non piaggiava, coi dotti non si
metteva in soggezione, perchè anche con loro
s, s<:nti,·a prete. ~on hanno pur c:s..~i un'anima
da salvare? ~on si può rileggere senz'essen•
compresi d'ammirazione il suo col(oquio col
settantenne e.onte Cihrario, storico di una certn
nnoman7,a e ministro di Stato. Don Bosco
arrh-ò al punto da parlargli cosi: • Signor
C'onte, ella sa che io le voglio molto bene e
ho molta stima di lei. Orbene, se, come dict>,
la sua ,·ita non può essere lunga, si ricordi
t' he prima di morire hi. qualche partita da
aggiustare con lo santa Chiesa,>. A Paolo Bcrt,
già ministro della pubblica istruzione con
Gambetta, non solo mise innanzi il pensiero
delt:t Yita eterna, ma fece accogliere.• di buon
grado la revisione immediata d'un suo libro t!i
morale, in quei giorni assai discusso. Posse-
diamo, dettato da D. 0osco stesso, un dialogo
,·eramente storico da lui tenuto a Parigi con
\\'ictor Hugo. Non spinse egli l'incredulo scrit-
tori.' a meditare seriamente sull'inferno? Ab-
biamo già visto come nemmeno dinanzi agli
uomini dd potere Don Bosco non ismenti~,;e
Sl' medesimo, nè so!cssc lasciare alla porta n
attenuare la sua franchezza apostolica. Obbe-
cliva, sì, all'ing-iunzionc non meno apostolica
del Rrddilr 011111ib1H drbitn... cui ltonorem, lw-
11orr111; quindi non mai una parola spregiatrice
rcr i governanti; quindi volere nei suoi il
rispetto all'autorità costituita. i.\\Ia, per quanto
e< rn:ssero tempi assai critici, egli si mantenne
rrue senza epiteti di conio pii', o men profann.
li ministro Rattazzi gli chiede se per il suo
npt"rato a ti.inno della Chiesa sia incorso nella
censura. Don Bosco domanda tre giorni per
riActtcrvi; pni torna con questa risposta:
<• Eccellenza, ho esaminato la questione cd ho
cercato e stt1diato per poterle dire che Ella
non fosse incorsa nellt· censure; ma non ci
e sono riuscito • Yi poi un episodio che nt·
valo cento. A Lanzo Torinese, inaugurandosi
fo ferrovia, fu scelto quel collegio salesianu
per servirvi il rinfresco alk autorità. Tnlcr-
,·cnnero i ministri Depretis, Kicotcra e Zanar-
ddli con senatori e deputati. Don Dosco vi
si recò per cavare, diceva, W!I direttore <la-
_gl'imhrogli. i\\dagio adagio di,·cnnc il re della
ronvcrsazion1., volgendo maestrevolmontc le
chiacchiere di quei signori a riflessi salutari.
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