questa Casa, voglìo dire l'Oratorio festivo.
Dal quartiere circostante, il West-Point, uno
dei più popolati di Hong Kong, i ragazzi si
precipitano nella nostra Casa, o per le porte
rcgol:tri o scavalcando anche i muri se trovano
chiuse le porle, e diventano padroni di casa.
T cortili sono tutti come un vivaio di tenere
pianticelle giovanili, i nostri cari giovani dcl-
l'Oratono festivo.
I confratelli, ridotti di numero, dopo a,·er
lavorato tutta la settimana, o nelle scuole o
negli uffici o nei laboratori, si riposano la dome-
nica col Jedicar5i a queste centinaia <li raj!llZzi
che vengono a trovare la gioia e lo svago e la
sana educazione dai missionari di Don Bosco.
D'inverno, verso ,\\atale, arrivano ad esi;crc
artche cinquecento circa, nella maggior parte
e pagani; ed spettacolo interessante e commo-
nmte ii1sieme, alle due e mezzo pomeridiane,
al suono della campanella, vederli assediare
le classi loro destinate e pigiar:1i tutti nei lo-
cali, ristretti per s1 gran numero, ad udire la
Dottrina Cristiana. È una ressa, un pigia-pigia
all'entrare che ha dell'inverosimile. La scuola
di religione dura esattamente una mezz'ora, e
dopo si ripigliano i giuochi. Pel S. Natale, si
fece la premiazione, secondo il libro delle pn:-
senze di ciascuno; e circa 500 raga7,zj della
straùa, pagarti e senza erudizione, si dovettero
premiare per la loro cost:mza alla scuola di cate-
chismo. I premi furono gentilmente forniti da
un gruppo di generosi sottoscrittori, lra i 4uali
non ultimi i cari allievi di Frascati, ai quali i
nostri oratoriani inviano un dvissirno grazie.
Avei,simo cortili c<l aule sufficienti, questi
500 ragazzi potrebbero facilmente dh·cntare
1000, che rice,·ono adagio adagio, coo le norme
educative, l'insegnamento cristiano, che per
molti potrebbe col tempo preludere alla fedc,
secondo le disposizioni della grazia.
ì\\Ia occorrono anzitutto gli npcmi, perchc gli
attuali sono proprio pauci, e poi i mezzi, spe-
cialmente la chiesa di Sant'Antonio, con an-
nessi e conncs,i, che sarà faro di fede e carità
cristiana, sotto il sorriso di Don Bosco Santo.
Quod fru.-it De1'Sf
llong Ko-ng, 26 gennaio 1936.
Suo afLmo in G. C.
Sac. UMBERTO OALl\\lASso
Jlfissionario Salesiano.
Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Giova!)ni Battista Pergolesi.
Il 16 111orzo Il. s. ricorreva il secondo centenario
i/elio morte di Giovanni Bcutisro Per~olesi, il celebre
compositore dello setto/a 11apo[,.ta11a e/re a 26 armi
di età fascim•a s11fla lerrn wra fuma immortule. ,Ve
a-crete certo se111ito parl<ire e ne st111tirete ancora i11
quest'anno, perchA sono in corso co11unemora::io11i
nffiriali del grande 1t111.,fÌco i11 tulto il mondo. No11 so
però se i11 tulle queste commemorazioni si mt!lt.t!f"à
ln n'fie,:o lo pietà del ./IIIaestro che fhbe u11a divo-
zione speciale per lu V"gine Addolorata. Il suo
capolat;oro • che non potrà mai aver l'uguale
iJ nel campo dell'arte• conie ha detto Be//i,,i, ~
in/alti lo Sta.bar Maur. Fmtto 11011 solo del suo xwo
ma sopratlul.ùJ del suo grande amore a Maria, /tt /p
ifor::o supremo rh« gli troncò la t•ita. l\\!fa la sua morte
hm vale tLllll predira del mese di maggio. P.linato
dal male rlre non perdo11a, tluuse la ma gi0?.•i11e:i:za
di 26 anni in una modesta cella del com1enta fra11u-
srano di Pozzuoli, portandosi da Napol.i due soli
oggetti tra i pirì rari: il s,w gravicemhalo ed u11 qruz-
drctlo dd/'Addolorata, dte lt, mamma mormdo gli
m:t't'll lasciato çnme ricordo dicntdugli: , ln tutti
i tuoi affanni, nelle ore di tristezza, di sgomento,
di 11bbandono, tu rivolgi i tuoi occhi, il tuo cuore
e le tue preci a quella Madre celeste, che fu sempre
la mia confortatrice quaRI(iù in terra •· A.ppma
s'aunr.se cl~ ~ cuu della scie11za ,ion sarebbero 'f:ais«
a salf}(IJ'[o, pregò il medico d1e alme110 l'aiutass« a
1:h·ert' tanto da f,oter finirt> lo Stabnt .Mater. Il mediro
c-ristianis.<imo lo im1ilò a co1rfida.re in Dio e gli racco-
ma1u/l, assolfLto riposo. ,lla il J,fae.stro no11 si u:ppe
rmseg,,ore: • Il rip<1so, mio caro dotto-re? E comi' po,so
riposonni? Se nrm mi affretto, la morte mi coglierà
primo che io abbia Jiriiu, fo Stabar! •· Semlmn.:n
che lo presttll.use. Giunto infatti n scrit•ere le p'rime
11uu dell'ultima strofa • Quando corpus morietur •,
come un tollmte i111pet1toso, l'tJ.timo sbot:co di ran,:ue
gli tolst1 le forze inondandogli lo rart.a di musica
che at'Ul'O di110.ri::i. Non potè più parlau. C/ue.se coi
ce1111i gli estremi t:011fort1: d,,lla religione e poi srri:sse
su tm foglio di cario a matita: ~ li mio raro At1fossi
finùca l'rdtima strofa del mio Stabat « const'gni il
lavorQ olla Congrego del.la SS. Vergù,e dei Seue
Dolori. Rarcomruuio alla et1rità di q,trsti /1110111 re-
ligiosi la pm.:era mio fmrte A11astasia; cd alle loro
pred racc<1mando t'mrima nua. Resti in questo con-
vento, come mrmoda di me, il quadro della Vergine
Addolorata sospeso al capezzale d~ mio letto... •·
La sMa d,d 16 marzo la rampa11a della cattff}rale
mmunziara il suo trapa.sso.
11tim' cari amici, resti anche nella t'O$lra mmie e
nel 'lJOslro uiore, come memoria di QUt!sto grande
11,faestro crisciano, il (J1u1dretto de[['Addolorala per
dirvi, col sru, genio. la sua dit·ocrione alla Vt•r,!ÌI~
Santa e ricordaroi cl,e I.a • Rc,iina dei Santi • è anche
lo • Mndrc dei Grandi•• I'• ispiratrice del genio••
la • musa dell'arte •, ma sopral/tJlto ll conforto della
nostra vit.'l come gli disse bette. la sua mamma, ed il
gran conforto della nostra morte, ,ome disse il Ven.
Domcnùo S«vio a S. GiovaJ111i Bosco 11el afebre
sog,w d~l 6 dicembre 1876.
Vostro o.ff.mo
-
Don Gmwvo
I2I
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