Un grido d'allarme Per l'incaricato stampa
è Il titolo della Pastorale di S. E. mons.Giuseppe Angrlsanl
per la Quaresima 1964. Ne riportiamo una pagina:
« Nel loro Mess~o i Vescovi scrivono: Guar•
dando il panorama della scena storica e spiri-
tuale presente, noi, vostri Vescovi. vediamo
avanzarsi un tremendo pericolo: quello de11'af-
fievolirsi della vita religiosa, anzi quello della
perdi La del senso cristiano.
Quali sono le cause di qrtest'affievolirsi della
vita religiosa, anzi della perdita stessa del senso
cristiano?
Vi sono cause contingenti, cioè portate dalle
circostanze della vita odiema, la quale non è
soltanto cambiata, ma è addirittura sconvolta dai
suoi imi fondame,ui.
I mezzi di comunicazione - come la televi-
sione, la radio, il cine, i giornali - fanw, en-
trare anche negli abùuri più sperduti e nelle
menti più arretrate gli avvenimenti di tutto il
mondo, e non certamente i più edificanti: i celltri
della malavita, della rapina e della violenza; i
ritrovi dove vanità e vuotaggine, alcool e fumo,
danze sguaiate e suoni ossessio7lar.ti, droghe e
scandali, fan nwtare giovinezze sceme nei vor•
lici del vizio, irronipono nelle case che, fino a
ieri, erano le custodi del riserbo e dell'onestà, e
accendono i loro abitatori di desideri mai printa
conosciuti, e li portarw alla co1wi11zione che bontà
e malvagità, onestà e immoralità, giustizia e men-
zogna, stamio allo stesso livello, sono puri nomi,
soltanto più capaci a frenare gli ingenni e ad
impedir loro di sedersi al banchetto della vita.
Le esigenze di lavoro e le correnti di immigra-
zioni interne e di emigrazioni all'estero sradicano
milioni di persone dall'ambiente familiare e par-
rocchiale per gettarle nel mare magrw di un mondo
tutto nuovo e ostile; per cui le tradizioni e abitu-
dini locali che li tenevano ancora abbarbicati al
terreno re1il{io.;o, e che lasciavano a.ncor salire
un po' di linfa vitale nei loro animi, ora son
biLttate all'aria, lasciandoli come nndi tronchi
senza vita, sia pure ancor segnati dalla croce.
Lo necessità materiali, molto megli-0 servite oggi
dal meraviglioso progres,;o della tecnica posta a
servi:::io dell'industria, si sono di m-0ùo accresciute
e acuite, creando in alto e in basso una corsa
sfrenata a guadagni più alti e a soddisfazior1i pi-ù
intense, che facilmente fan scivolare in metodi
di vita sganciati da ogni legge morale.
Si viile tutti, oggi, in q1test'atmosfera malsana
di vero materiaiismo, che eleva a culto il diverti-
mento e il piacere, e che, al posto del vero Dio,
adora il vitello d'oro.
E lo scandalo dei. mondttrii, nauseante e provo•
ca11.te, si unisce allo scandalo, ben più sottile e
scorivolgente, di qu.elli che si dicono ' i buoni '
per appiattire le co,;cierize e per sommergere tutti
nella bellelta negra del regno di satana ».
Idee c1,iare anzitutto!
Che la stampa periodica abbia la sua grande
importanza per la formazione delle coscienze
e dell'opinione pubblica, tutti lo ammettono.
ì\\ia a proposito di libri e della loro dilfusione,
che pensare?
Che il libro possa essere talvolta strumento
tli diseducazione e perfino di perversione, già
il sommo Dante lo pensava (« Galeotto fu il
libro e chi lo scrisse... »).
Ciò non toglie che esso divenga strumento
di formazione e perfino cli conversione per certe
anime, se il suo contenuto è fatto di verità.
Quanti debbono il loro ritorno sul retto scn·
liero alla lettura del Vangelo, o anche solo alla
biografia di un santo; e forse addirittura a
quella di un Luon romanzo!
Don Bosco nel 1885 scriveva ai Salesiani:
La stampa .fu una delle precipue imprese che
mi affidò la Provuiden:::a.... Ln dijfusione dei buoni
libri è uno dei fini principali della no.stra Congre-
gazione...Vi scongiuro a non trascrtra,re /(i stampa.
E nel Regolamento scritto per i Cooperatori
(cap. 2, 3): « Opporre la stampa buona alla
stampa irreUgiosa con la diffusione di buoni libri».
Quali i dove1•i del C(msiylie1·e stampa?
1° ORGANIZZARE E FAB FUl'iZIONAHE, nel pro-
prio centro, una BIBLIOTECA CIBCOLANTE (libri bene
scelti, modemi, vari per la materia che trallano).
Diciamo far funzionare pe.rchè è più facile
raccogliere libri che poi finiscono per far bella
mostra di sè, anzichè farli circolare e leggere
(a tal fine non sarà male eccitare la curiosità
dei Cooperatori presentando di volta in volta
qualche libro della biblioteca...).
Notiamo qui ohe non sembra buona cosa or-
ganizzare la Lililioteca del Centro domandando
agli iscritti che portino ciascuno un libro pren-
dendolo in famiglia. Cosi facendo, si privano
i familiari cli un aiuto spirituale...
20 ORGANIZZARE ALMENO UNA VOLTA L'ANNO
la FIERA DEL LTBRO, magari in coincidenza con
la Conferenza annuale o con la mensile, sce•
gliendo dalle migliori editrici cattoliche libri
cli argomento ascetico, educativo, narralivo.
Facilmente le editrici concedono un deposito
con diritto di resa.
Su ampi tavoli i libri, ben disposti, si offrono
ai nostri Cooperatori che li esaminano e poi
finiscono per acquistarli., per sè o per farne dono.
E così il libro dal tavolo ove venne espoHo,
va a finire suJ tavolino cli un salotto o nella
libreria di famiglia, ed anche se non subito,
verrà letto e non da uno solo.
3o ELil\\llNAZ IONE DJ LIBRI E STAMPE CA'l-rIVE
(Vangeli o Bibbie protestanti, romanzi anche
di autori che vanno per la maggiore ma quanto
mai perniciosi, libri contro la fede...).
Contrariamente a quanto si possa credere,
anche nelle nostre famiglie si trovano tali libri
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