i laici cbe tfohhono porlart• Gesù colla loro te•
:;timonianza e rQUa loro attività. oprrn11do il
rfrupero di 111,·mhra morti• 11 morenti.
b) I ifa ,li JH'<'(lhi<>1·0 e riftt sm·l'<lm('tifall',
Per vi1u·..r1• )(• att.rallh tl d••I mundo, p<'r su-
pcn.trc la yw,untezza drlla ru.rne e d"i sensi ì-
nece•~aria a ..0 olutame1LL1• un"n[H'ttura verso Dio,
un colloquio qua~i continuo col Datore di O!(llÌ
liene e uutrir~i di Lui.
« Chi n1angìa la u,in Curnc <' beve il mio
Saugi.tr rinume in me <' io in lui ». Perchi- l'Eu•
caristia porli frutto hisog11u mangiare Gesù
Cristo «spiritualmente» <·iol• con lt• do"ute di-
sposizioni 111,ci(ludosi iuvadnc e trasformurc
da Lui.
Una hottiglia. un secchio. una hotlc puh~ono
1•~.:ar~• rit-mpit1• ad una fonti!. e chi ha maggior
capic111.u, ricevenì più acqua. Così dalla Cunm-
nione ogmmo riporta il dono di Dio iu propor-
zione drlfo bUI' di,;posizioni.
Per non 1nnngiare la propria condaunu hi-
~ogna ess,•re in stato di amicizia con Dm. \\
quc;;to pro,·H•de. la Confe~~ion,• o sacranwnto
dt>I perdono.
« La rl1iaH della santità di Domenico Sa, io
sta nella confidenza che e~li 1•bho nel su.o diwt-
torc s piritnalt• » (ooN BO::;<:o).
e) ,h:ilJ11e so,•iafe pmlicu.
Dohhiamo t·~•ere int1•rnt1tisti. non astl'n~ioni~li.
Per que~tu ci n1olr cooperazione. Colla con-
wrgt>nza di i<furzi da parte di Lutti si ott,•rrarwn
l'fictti sorprendenti.
Ecco altuui oscmpi.
« In piazza Duca ù'Ao,ita a Milano. di fronlll
alla stazione c1•ntrale, nrlla primavera del 1952,
una rinomata fabbrica di gn1111ua d'Europa C'<(IO•
ne,·a un irigank,co cart1•ll01u· puhhlicitario rof•
lìguranlc una tlunna ÌI\\ ..ut~cinto costwne da
hagno, u con formosità procuci. Scopo dol car-
1eUoue: far vcd.cre le doti cli aderenza del tes-
suto gommaL').
'Gomini cultolici ddla parrocchia salr~iana ,li
S:mt'..\\gm,lino, ùopo un"indagine. fra i viaggia-
tori iu arrivo o in parl1•n7a tlalla !:'taziout• ce.n-
t ralc, i;crisst·ro colletth amenti• e grntilmenlt' nlJa
Din•zionc. Dopo lllla SC'I tima11a alcuni pittori
ritoccarono il cartellone: 1.- parli nude vcnnern
c,1perlE' d11 uno ~ruglio e dalla 11puma del mar,•».
« Apr1•n<lo un cioccolatino tli una rinonin1 a
fabhrira, un uomo di Azhuw Callolica le~~,• unu
d,•i "<>liti higlictti. piulto,.Lo ~ciocco e non co-
~trrrtth·o moralownte. lmlirizzl, una l1·tlera alla
dilla. facPudo presente rinopportimità che tale
higlictLo fos~e letto dai bambini. La ditta rin-
{!raziò e 1tli inviò in omaggio una scatola rii
cioccolaLiu.i! ».
« On giornali· illustrato riportava, in prima
pagina. una donna in costume da bagno; alrin-
tcrno, alcuni' , iguette piuttosto oocutihili.
Lettera alla dirczionc, la quale rii.pond1•:
" Ringrazi(> delle osservazioni... è cliffieilc ad un
settimanale di attualità tl'nrre una linea rigoro-
samcntt· int'ccepihil<'... il dr~iderio di remlere il
giomnl.- , i"ace ed attrat:'lll<' ci porta a t1ba-
gliarc ·•. Figuri• e ,;1,mctte del genere p<'rò rum
comparvrro più su tale giornale» (Riv. del
Cimi 11., 1953, pag. lll-19).
d) 1,'(hv,to1·io. amhit•nte cli formazionr in-
lcgrall'.
~on ,,olo l"elemento religioso impedisce al-
l'oratorio di Don Bosco di diventare Wl semplice
« ricrt•atorio )>. Esso in111lica infatti anche lutto
un cumpil•R!ìO di attivitì, e di clemr.uti formativi
culturali, 1•~seuziali olla sua suffioienzH educa-
tiva int1•i::rah•. ~ci rrgolamcnti ci sono vari ca-
pitoli d,•dicati alle scuole bcrali. diurne, dome-
nicali, ali.- ,-cuole ~erali di commercio. di mu-
sica e ulla bihlioteca. Tait• prassi oratoriana ci
riporlii alle primissim.- origini, com'è narrai o
nell1> /\\fomorie: « I pericoli cui i giovanetti bono
esposti in. fatto di rdigiu111• e di moraliLù richi1••
devar.io sforzi maggiori 1wr tutelarli. Alla scuola
•eralr ..<l anche tliurua. alla musica vocale ~i
giudicò ht>rtc di aggiungtm: la i;cuola di piollO e
di organo t' la ..tei:sa mu..it'n stnrment.ale... ».
Tutti i valori umaui t' ùi,ini del ra~auo e del
giovam• 80110 tenuti iu conto, Lutti gli i11Lrrcssi
so<lditifatli. 'l'utti e per tutti. Quella dell'Oratorio
festivo è infatti la prda~ugia di tutti, una p<"·
Jagogia 1wr la ma~><a (non ,li massa): r In rea-
lizzaz:iont· più grandio~a e più vaSLa che si co-
no~ca nella .,toria della pedagogia (oltre la bcuola
popolarr) di organizzazinnl' educativa per tutti.
Letteralm1•11tc aperta a lilli i.
Perciò lo storico di Don Bosco. Eugcuio Ccri11
~crivc:
« L"Oratorio frstivo coutiuna ad essere l'opera
-n-rao1ent1• popolare di Don Uo~co. opero alla
quale è più l..gata la suu fama di :ipo•tolo della
gioventù (t11LUDO, Il sistema prwenti110 di
D011 Bosco).
C m w f11 ...i o , 1 r
Il mt•uo dei mezzi JlCr formare i noislri figli
alla moralità intcgrah· rt•~ta ancora ~rwpre
quello ili Don Bosco; CO'IH;sSmJ\\'"E e coitu:-.'IONE
FRl,Q\\; I 'in;.
)fons. DoutTcloux. Vescovo di Liegi. l'ra ve•
nuto a Torino per carpire a Don Bosco il Rcgrcto
del suo ~Lraordinario ,mcci>sso nell'educazione
della gio\\l•utù. li Santo laceva. Ma t1ua11do il
Yesco,o portò il discor11<> ,ulla Comunione frt••
quentc, Don Bosco che ero rimasto come a,;-
tiOrto nd suoi pemieri. cli1o:,t" con voce vibrata:
« S111 lì i I gran segreto! ».
Più r1•cc11tomcnte. S. E. Mons. Mensa. Vescovo
d'Ivn•u. racconta: « A Don Giovanni Rossi do-
mandai acl \\.,;sisi: " Qual è il segreto oltre il
fascino d1•lla sua pcl'l!ona - del suo ottimi~mo?
Yedo che il numero (dci ,·olontari) cresce. ormai
sono 7•1 e tutta gente che ,·aie... Qual ò il se-
greto?'". ·• Li ho imwmoroti drll'EucareMia
rispose. - P; lì il ~egrcto ., ».
o,. - AUTORIZZAllOSE Ofl. TRIBUNAl.f 01 m~ISO N DATA 16 Fl!llORAIO r949, NUMEltO ..
CON APPRO\\'.Ul()SE ECCl.ll!LUTICA
DIJIITI'ORE Rl>ll'QNl,\\RILE; 5AC. OO?T. Plnt!O ZERBLSO, YlA ~l.\\111A AU!!IUA1111CJ1, J~ • 101U:NO (7U) - OfYIClNI! CIIAYICHI, I.LI.
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