Bollettino_Salesiano_196207


Bollettino_Salesiano_196207

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BOLLETTINO SALESIANO. ORGANO DEI COOPERATORI SALESIANI
ANNO L XXXV t • NUMEi!O 7 - TORINO 1• APRILE 11182
Abbiamo un Cardinale Salesiano: è la notizia che ha fatto trasalire di 9101a
le Case di Don Bosco e dei suoi Cooperatori. Al nuovo Principe della Chiesa
ILVA
Arcivescovo di Santiago (Cile), sale il plauso della nostra triplice Famiglia,
insieme col fervido grazie a Sua Santità Giovanni XXIII che ce lo ha donato

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Il nostro Cardinale
Raul Silva, l'ultimo, il beniamino di una famiglia cilena benedetta da Dio con una nume-
rosissima flgliuolanza, è stato eletto Cardlnale.
È Il terzo Cardi nale salesiano, dopo Il cardinale Giovan ni Cagliero, primo missionario
salesiano, e li cardinale Augusto Hlond, primate di Polonia.
Prediletto dal defunto P r efetto Generale della Congregazione, Don Pietr o Berruti, il car-
dina le Silva ne ha e r editato la bontà e la paternità.
L'ampiezza di vedute, lo slancio dell'I niziativa, l'a r dire delle esecuzioni hanno rivelato la
completezza dell'uomo che oggi onoriamo tra i Principi della Chiesa.
Felit::I' coincidenza! Il 19 marzo del 1887
i primi Salesiruù, inviati personalmente da
Don Bosco nel Cile, eotrava110 in Conccpci6n;
il 19 marzo di quest'anno - 75 auni dopo -
un fìr,lic, drlla Terra cilena riceve dalle mani
del '\\i icario di Cristo il oapytl'llo cardinalizio.
Con qtiesta suprema approvazione ,·l'ngonu
compensate le fatiche e le lotte dei figli di
Don Bosco in questi 75 anni.
El Diario Ilustrado della capitale rilcn.a
nel dare l'anuwl.Zio dell'd1rrnzio11r alla Por•
pora di ]\\fon~. Silva. ha 11critto: « ì'ion v,1-
gliamo olfoldere la modestia e l'umiltà del
11110H1 Car<linale che per grazia speciale ci
cuncrde la Clùesa, J>l'rò ì• ~usto che si dica
che il Sauto Padre con sapirntc <li~posizione ei
ha dato un Cardinale ' po,·ero in ispirito • in
quest'epoca materialista. ue]Ja quah_• vengono
i-ap1wolti Lutti i valori, Que:1Lo bisogna dirlo
forte: ai poveri. perchr ..appiano "be il nuovo
Cardinale è uno di loro: ai ricchi, perchè
•,edam, in lni l'esempio che Dio mette sul
loro cammino».
Ed ecco, in rapida sintebi, i dati biografici
del novello Porporato.
Il cardinale Raul Silva i, nato a Talea il
27 sc-ttembrc 1907. Suo padre - Mosè Rie-
l'ardo Silva - era un agricoltore. Non Pra
ricco, ma l'ra molto generoso. li piccolo Raul
cn•hlw in 1111 amhicnLe di l,ana austerità.
La malllllia fu una piissima dollilll che
gli Lllétillò nel cuore le , irtù miglinri. Sulle
µinocchia della mamma si forma ciò e/te c'è
di più bello al mondo, dic-M a il Curalo d'Ar.,,
« Se mia manima non foRse stata geocrosa
c St' dopo a,·,·r a, 1110 didollo figliuoli a, c,;~c
rl,·tto di no al Signor!', io non sarc-i qui».
I IO Cou qut•stc paroll· il cardinale Ra11I Silrn
fa l'elogio della mamma sna. morta nel J 957
qnaudo già sfiorava i novant"anni.
Frequentò lr scuole mcdii~ a Talea presso
i Fratelli delle Scuole Cristiane. poi pa..sò a
Santiago nul 1920. a 13 anni cli NÌl, pt'r rqn-
tinuare gli studi. frequentò il licro ,\\lrman
della Società del Divin Vrrho. Finitr lc srnol<'
medie superiori, si iscrisse in giurisprudenza
all'Università Cattolica di Santiago. Durantr
le vacanze ritoruaya a Talea e riprendeva
contatto con la famiglia. Il imo 8vago pre-
ferito era quello di galoppare a cavallo per
le immcn~i- distese di campagna.
UN INCONTRO
CHE NON DIMENTI CÒ PIÙ
Studente di legge, ueJ 1927 conohbe Don Ber-
ruti. L'incoutrn fu i.11dimonticabile. Tre uni-
versitari erano :.aliti a .\\facul per conoscervi
il direttore: uuo dei tre era Silva. \\Iacul era
una rasa salesiana di formazione. « Quando
rntrammo nel cortile - racconta uno dei
tTe, Don Mufi'lz - il primo che vedemmo
fn il ùirettorf' Don Berruti chr. circondato
da un gru1>po di aspiranti e chierici salesiani.
passl'ggiava ~otto l'ampio porticato. Tutti
crano racrolti intor.11.0 a lui: 1111a t·orona
figliuoli che dimostravano un intnesse grau-
<lis~imo a quanto diceva; si t>entiva ogni
tanto scoppiettare qualche allegra risata. Pa-
n·va di vcdi·n· ,ma chioccia con i suoi pukini.
Don Berruti ci salutò con tanta amabilità e cor-
1,-:ria eh" m· runancmmo _incantati r fiu da qiwl
mom<'nlo la nostra 11.ll.Ulla si sc·ntì affascinata
dall'incanto cbc .-manava tlalla sua pt•rsona ».

1.5 Page 5

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Nel 1930. laurealo in legge, Raul Silva
rntra nel noviziato .,a]e$i11no. Don Bcrrnti
Pra stato nominalo ispettore del Cile, ma
contemporaneamente, in via t-rausitoria. te-
nc,•a artchc la rura del noviziato. Racconta
iJ Cardinale: Proticarrumte fu il nostro maestro
di u.01•izia10. Da quel 111omt1110 si t;uadrrgnò
il mio ajfrtto e fo mia corr:fi<le,iz,a i11 11nt1 forma
tale che non c'era cosa rlw a lui non manife-
stassi; ne riceve1•0 sempre uria parola cli co11-
forto e di stimolo oppure fo solrizione giusta
dei prnbll'mi che mi lormenlal!ano. Tra le nostre
due anime ù,i~iò uno scambio di affetto pro-
fondo. come tra padre e figlio. Per riessu,ra
cosa al moTl(lo avrei voluto disgustarlo e pa-
rem che tutto ciò che lui mi arP.sse clries10 s11-
rebbc stllto per me dolce e facile l'esP,gtdrlo.
Fu durante qucU-cpoca che il giovane Silva
prese insensibilmente la sagomatura salesiana.
Furono mr~i cli fonnaziouc iutensa: una
pioggerella spirituale pcnelrava nell'hunms del
giovane n0vizio.
Fatta la professione religiosa, il chierico
Rau.l attese allo Rtu<l.io ùella filosofia Il si
es,:rcitò nell'apostolato salesiano. Poi per lo
studiu della teologia venne in ftalia, a To-
rino. all'lstituto lnternaz:ionalr Don Bosco.
Duraule le vacanz1· faceva UJ1 po' da se-
greta.rio a Don Bcrruti, che era diventato
Prefetto generale della Congregazione Salt•-
sia.ua. Anche 'lui il nuovo Cardinale dichiara
di a vere imparalo mollissimo dal contatto
con un uomo che, come egli si e:;prime, « aveva
il culto della perfeziom· ».
MERAVIGLIOSO
REALIZZATORE
Fu ordinato sacerdoLe il 4 luglio 1938 a
Tor.ilio da.ll'Em.mo Cru-dinalt' Maurilio Fo11-
sati. Tornò nt·l Cile r insegn(1 Tr,1logia morale
r Diritto canoni\\~I> nello Stmlt•ntato inleri-
spettoriale di Santiago-La Ci11terna.
Il nuovo Arcivescovo della capltale, Mon~, R.-.111 Sllva, prende J)Osscsso della sede prlmadatc di Santillgo (giugno 1q61)
ti I

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Nrl L94~ fondò m·Ua C'apitalr <' di:rl'~~(' il
liceo « Manu!'I ,hrianin ». co,Ltinuando l'inse-
l!namrnto ddla T,•ologia. Ndlo 8Lesso l<'mpo.
1la11tlo prova di un'attività prodigiosa. iniziì,
la c·ostruzione di un grande• L<·mpio na?.ionale
a San Giovaruù Tio~co, che> rnnclusse n tt>,·niliu-
ton 1111a rapidità incredibilt>.
Nel 1949. mentre dirige il liceo salesiano
« Patrocuùo di, S. JObé ». , iene detto presi-
dente nazionale della Frdcra7.ione dei Collegi
Catt<1lici ( FlDE). In <1u11sto prriotlo fonda
la rivista Rumbos (Guida) per c>ducatori r
organizza t' presit:dr <l,w congrrssi nazionali
Jclla FIDE.
D111· anui do}Jo ritorna nello studentato
teologico cli La Cisterna come direttore e
vi rt•sta per sei anni, tra i pii:. fpconùi della
sua vita.
In que~to periodo costr-uisl'r un uw>vo sLu·
dentato più razionale e orµ:anizza la Fc-
tlerazio111· di tutt r I<· Oprro Asi;,istcnziali t•
Caritative dena Cbi,,sa sotto il nom,' di
Clwritus-ChilP, rlc>lla qual<' è dello -primo
presidentt·.
·d 19$8 fo a Brnxellc•s iu qualità d.i prt'•
sid,-.ntc dc-Ila « Cl1aritas ». Parlì> iu fran.ctii;c
,. riuRcì a t•:;pri1b1•rsi con tale entl1sia~mo dw
l'uditorio lo applaudi. Più Iardi tornerì1 a
Rr11x.elles ,·cnnr Yesco"o t' sarì1 t•lcuo vicc-
preaidr1t1t> ch•lla Charitas [nL<·rna1:ional,· vcr il
Sud- \\ m1•ric11.
Nominato. u,·1 1957. dir1Jttort• d1•Ua grande
Casa l sywttorialt' (< La GraLitu<l '\\a<'ional ».
i::li fn alftdata l'nrgaui?:l'.a'l.iorn· d,•11' fstituto
Cattolico Cilt•uo di Emi-
graz.ionr, di cui fo
primo din•u.1,r,• uazio-
ua.lt·.
Quando, nel 1958. si
tenni> a Torino il Ca-
pitolo Gern•rale della
C:ongrt•gaziuu,• 8alt·ria-
na. Don Silva vi par•
I<>cipò quule Drlt•gato
dei SaJ.-siani ,h-1 Cilr.
Nrllo s, olgimento di
tutti' queste attività si
rivelarono in pieno le
sur qualità ccl'ezionali.
Pt•r questo Sua Santità
Giovanni XXlll lo 110-
miuò Yt•i;covo di Val•
paraiso. \\'e11.ne consa-
rrato il 2<) novrrnhre 1959 dal Numio Apo•
SLolico S. E. Opilio Rossi e> i-,-j tracciò w1 pro•
gramma di lavo1·0 organizzativo. sociale e
caritativo. srrhando le sue prrfere11:11r per i
po,eri. Ai giornalisti che lo intervistarono
disse: « Drsid(•ro rivolgcn• un saluto specia•
lissimo ai poveri e hisoguosi. ai qual.i penso
di co11sacrart> totalnwntt· il mio episcopato».
Qu<'Str paro!.-, ripetuti, in succt•ssivi mes-
saggi. .civl'lano il senso profondo " vivo dc>lla
r11rit à 11h<• dislingtu, il nuovo Car,lim1le. Nei
due anui che fu Vescovo di Valparaiso diede>
trn forte> iucreml'nto al prohlrma educath,o
e> a rruello carital ivo. Amico <lei pow·ri. era
dedso di a1lpliear1· in pirno la dottrina so-
ciale> della Chic>Sa ptr la retl,mzionc deUa dassc
0111•raia; r col suo i;piriLo organiz:r,at<>re stava
realizzando i suoi piani. quaudo fo trasft>rito
alla s1•ùt• primazial<' di Santìago: giugrlo 1961.
E oggi è Cardinale Primate del Cile. serondo
Cardiual<• cil1•uo. dopo l'incomparaLile P .,anta
figura del Cardinale Giuseppe Caro.
B1soaNA ESSERE
J ,.,
Tutti quelli che a, vi.druu10 il t·ardi.ualc
l{aul Silvn. si sentono subito soggiogati.
Emana il fa,,1:ino di nn'anima ('ho sa amare
tutti in CriRto. Confessa candidamente di
awr im11arato !JUCSLO <la Don 81·rruli. Anzi
rirorda 1"11lti1111) inrontro ron l'uomo ,li Di11.
Anno r960:
Mons. Raul Silva descrive al
l'rcsJdentc della .. Charhas "
cleeli Scati Unlll I disastri
prodotti dal terremoti e allu-
11:.! vionl in alcune clu à d el Cile

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l 'trl1><r>'<1;so (('Ile} - L'abbraccio del Rcuor Ma11glore al
Cardinale SUva quando era Veicovo di quella ci11a (1960)
a, vruuLo nel 1949. \\ll'arroporto cli ~ant1a:,ro
mancavano poch:i minuti alla part,•ttza.
« Don Bernlli - racconta il Carrlirtalt• -
mi chiamò a parte l', no11Q.<U111/P. le prnt,•sli' 1/P,li
altri salrsioni. o rui 1·1mirun11 wlllrnlli 1110111e1iti
preziosi per stare con il P11tlr1>. mi tlrlll' gli
ultimi r:onsir,li. Non li dimentirherò piì,.
Ecroli: ·· Qiiando si ?! gfoi>a11i - mi <lis.~P
il snperior~ ri 1ie11e ci essere energiro nel r11r-
rep;gere. ed esi!{Pnte nel fare os.~l'r1•are le r!'f{of,,.
Ricorda i111•Pre clie tfobbiamo essere assai in-
dulge111i ... 1\\011 t1111i possono fnrc tutte le tose.
Tu tlet•i saper perdonnre e usore m11ltn, moltis-
sima carità... Bisog11n essere in.jles.<ibili r,on
se stessi, ma estremameme buoni con gli ,,Itri''.
Detto questo, si a,miò 1ra11q1,illo all'aere11.
Free un cenno d'acldio; urio sguardo. 11011 /r,
t•idi più. Ftt il .mo 1tl1i11111 ricordo: un testa-
mento di b(mtà " ,li rnritcì ».
Bontà r carità foTmano comi• il binario
sul quale ha srmpre dirC'tto la sua ,-ita il
uuo\\'o Cardinale.
Già cp,ando 1•ra dirHtorP drUo st111lr11tatu
teologico, ij'interessava di ciascnno dri chie-
rici; ronosc-(•va per noml· i loro familiari.
trepidava quando i;i ammalavano. A quakuno
diceva: « Tu (lt•\\'i anùarr <lai dottorr: Li , edu
così pallido. ti S('Jlto t os~irc... ».
P1·r rducarli alla carità perm,·tt,·va ad al-
c1111i ducrici cli lavorare udla p<'riforia d<"lla
città. uwnln' rgli da,a l'aV\\ io a llll'TaYigliost>
opere sociali. come case prcfalibricate per
i St'llZ8Lei to, , ioita I' as8i!rlt'11za ai harhoni.
aiuti materiali ai i;iro,aglii, agli ammalati.
Cuutrmporaneanwnte faH)rh a l'iut1•sa r lo
spirito frat<>rno tra le Yarie Congn•~azioni
rrligios,· della capitale dlcna. .t\\.veva orga-
nizzato una specie di raduno mensile di tutti
i chil-rici delle divrrsc Cougr1•gazioni. Si rac-
cogli<"VWl<, ora in uu istituto ora in un altl'O.
pr!'mkvano parte ad mla conferenza !'On
libera diijl'Us5iuuc; poi s'incontravano h
nua spt>d•• <li mPnmda. si M·amhiavano no•
tizie, hi cow,accvano. fratcnuzzavano.
Arrivava a delicatezze che stupiscono. A
1u1 giovane sacerdote, che t•ra stato suo al-
lievo n!'llo stud(•nlato teologico, morl im-
proV'lisamente la mamma nel 1959. Quel
prt'tt• -.i trova\\'a a Rc,ma. Non aveva 1;critto
niente al suo ex direttore, allora Vescovv di
Valparaiso. Moll.8. Silva Il.I' venne informato
da krzi. Subito scrisse 1111a lrttrra eommo-
veutr di ronforto e di consolazioni•: disse <li
essere pronto ad aiutarlo anchr malcrial-
mcnl(·, Sf' il 1rnpà fos~(• staio in hiso~110.
Durante i terrl'm.oti lt: alluvioni del Cile
fu lai r-h1· free affiuirP il maggior unmPro
di i11duml'11Li. viveri I' ml'dirinali per i si-
ni..~lrati. :\\rrivaYano uavi raridw di roha che
avrva c,•rrato lui personalmcntr. con fatica e
iut,•n,si<amento. l'OII hmghi viaggi all',•st!'ro.
1 suoi diocesani sia a , alparaiso che a
Santiago lo amar1ò pei-c•hì' av\\'crtono in lui
un hencfattorr ,. 1m padri'. Co~ì lo amavano
i suoi chierfri e i suoi ragazzi. La patcm.ità
si 8prigiona da tntlo il suo attPggiam(mto:
appr1la lo si arrosla ~i ì· <'ome imprigionati
in 1111 ramno magnetico di bontà. Nel 8UO
stcmm.a t>piscopalr vollt\\ raffiguran·, oltrP
alrilntllaginP ddla Madonna pt•r eui nutre
una vcnerazionr grandissima. anl'hc il bo-
&elwtto dello sl•·mtna .,alt>siano. Sifo<J in
spai,rnolo ,. la trn<l11zion,> del 1wmc italiano
Bo.~rn. C'r \\uta affinità ~piritual,• tra Don
Bosco ,. il cardinalp Silva.
Oltri· a tutto il Cudinalt> ha l'occhio ap,·rto
alle graudi istanze sociali: sente l' 1mftrr i
gra, i problemi rhe pesano sulJ'uma,tità. Sò·
prattuttu stilla sua America Latina.
H a fow, s110 ciò che fu una pn·rr,izativa di
Don Bosco chP è rifnito nella nwssa d l'l
Sru1lo dalla lrttrra di Sau Paolo ai Filip-
pl'si: « Fratrlli, tutto ciò che c'è rli vero,
di nohilc. ùi giusLo. cli puro. cli amahile,
di splrndido. tutto ciò che ci può l'SSl'r<' dj
l111ono nt>lla virtù ,. HPlla lodt• lUllalla. t·cco,
tutto ciò vi deve iotcrcssarr.. AJJora il Dio
della pacr sarà con voi ».
Questa sua apertura a tutte le istanze sodai.
e l'c·ntusia~mo cou cui i fi•dcli di Santiago
han1to accolto la notizia dclrelcvazione dc-I
loro Arti\\'('SCovo alJa di,,<111.ÌLà dl'ila sacra por•
pora fanno spc1·arc. come di cuore auguriamo.
che l'opera del novello Po,pcirato Lrovi il ter-
reno adatto e la collabonw,ionc ll(•Cel\\~aria al
suo pic·no svoljrimcuto. pt•r il Lrionfo <lrlla
Chiesa in quella nobilr Nazione. ,•lw vauta
wl.a tradizione cattolica Lra Il' più antiche e
g)oriocc dc·ll' America Latina.
11;1

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GLI
FI
ISPETTORI SALESIANI I
D'EUROPA
AL COLLE
tI,1
DON BOSCO
.
-
...
...
I I 17 f1·bllraio n. s. gli hpt't lori safosia•1i
d'Europa - mancavano purtroppo •ptt'lii
,roltrr cortina - voUno compiMt' 1111 de-
,oto pcllcgrinag~io alla Casa. natia di Don Bosro
per inv,ware la lwnc1lil"io1w del P adrt' sui la-
vori compiuti n<'l convegno che a-wYano con•
rl11~0 il ii:iorn'l prim11 a \\1uz7an•> Bi••ll1·1,e, ,.
per prrndne visione dei lavori del Santuario.
Erano stati 1m•c1·duti dal Re, .u10 Rrttur
.Maggiore r dai ,Icmbri ùd Capitolo Supcriore,
ro11 i quali f'i prostrarono in prrglii<·ra nel
piccnln Santuario dcll'Au~ilittLricr e tra lf'
umili parc·ti dPUa storif'a Cast•tta. dw tanto
pot<'re di attrazio11e l'ijl'rdt a ancora og;ri.
(,lui.udi visitarono i Javor1 in corso. guidati
clalr.Eco11omo Grncr:\\lc, il q uale li informò ~u
molti i11t1·rcssanti particolari di qm•sta prima
fase dri la,·ori, ◄·hl· 11pi1·gaTW l'appa.rPnte lcn-
tr:i:za con cui vruef.'dono. Tra l'altro r avvt'-
nuto dir, 11w11Lrc si pratfoavuno gli sca, i, il
lrl'Tcn o, in un ci,rto punto. ha rominciato a
trasudare acrrua. fiò fa suppone l'csislrnza
di qualche vena. di rui occorre identificare
la prov<'nicrur.a 1• clrviar-, il COThO, pel'l·hè
1m'acq11a sotterranea. oltrt· ,L co,;liLnirr uua
~llrg<'lllr pL·rmam•nL1' tli umidità. p11ù a lungo
Ili andare compruml'ttcrc la bnlidità dcll\\·dilicio.
'\\fa no11 si scava soltanto; uel fratt<"mpo iji
f' comi11fliato a fare la gl'tlata di r<'ntl'llUI.
chP starà alla hasf' di t nflo 1\\·difìdo m> lr-
glwrà le fondamenta ronsolidaudole.
l Rev.mi hpettori. clop,, avl'f so:;tato a
lungo nd cantiere, ammirarono nel pm·latorio
il plaMtico della costrnz:ion!' i;, la ~1•rie di foto
che hanno fis~ato le fasi piì1 Mli11uti dello
sl'a, n e dl'll'irnpostazionP dl'llti fondamenta.
\\. mensa ci fu nno scanù>io familinrc di f\\Cll-
timcnti I' di auguri. ai quali rispu$r il R,·ttor
Maggior" comwucftndo la grandr notizi:1 del
gionrn: la terza porpora sale~i:ma ndla per-
sona deil'Ecr.mo Ardvc~covo di Santiago.
La baud11 ch·lr [stituto, che ave, a sottoli-
neato coli lnavura lt• varie parti della mani-
fe5taT..ionr. volfo d:in• l'ultima parola con una
marcia festiva. che foci' pregustarr agli illlll!tri
Ospiti la gioiu del gran giorno dt·ll"inaugu•
razione: gioia che la gruerosu rarità dei uoslri
Coopt·rarori •• Benrfattori s1•n irà ad antici-
par,•. as;;icurando llll celere proseguime1tto
d,•Ua costru.zionc.
Su di essi in,ochiamo ogni gioruo le l1ene-
dizio ni dd Sil(llon· ,, la pal crua cnmpiacenzn
d1 Dou Closco.

1.9 Page 9

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IL NOSTR
PELLEGRINAGGIO
Lanotizia che l11 Terza Fa-
mi!{lia cli Don Bosco t•ucle
pelle.grinare a Roma e a Pom-
pei per prepnrnrsi spirit11nl-
mentf' al grande ov1•1mimento
tlel Conci/ii, Ec11mPnico Vt1-
ticano Il suscita orunque l'en-
tusiasmo ,lei Cooperatori, rl1P
ne apprezzano le crl1,e finalità,
e ris1:uote nel monifo rattolico
sempre più larghi consensi.
La Civiltà Cattolica nelfo
rubrica << La prepcrrazione dPI
Concilio Vaticano II» 11,ì no-
tizia dell'in izicrtit•cr i ndican-
tlone lo scopo: « ripeter" al
Pontefice fo di•t•ozionP- della
grande Famiplia di Don Bo-
,çco ». Anche la Radio Vati-
cana nello scorso .febbraio ne
ha parlato ritanclo /,, pnrolr
stesse del nostro i·e11Prato Ret•
tor I\\Jnggiort>.
I Delegati dei r.entri della
Pi11 Unioni' ci fanno .çapere
che le iscri:doni aJJl11iscono
assai numl'rose sl da .far prf'-
t'IJdere clre dorranno chiuder$i
prima del terminP fissato:
.10 aprile. ~ n/'cessario quindi
,rjfrettorsi o presenwre la pro-
pria clomando per eritare ai
Oirigenti la pe11a di tlorer
e,clwlere richieste di Coope•
r/ltori deg11issimi perchè in
$oprannim1oro, 1·oml' è arve-
11uto in altri p pflpgrinaggi.
Possiamo antiripare lo 110-
ti:da che il nostro Pellegri-
naegio Na=ionale sarà presie-
duto dal Rev.mo Rettor Afog-
p.iore. r~gli ro,1 la s1ta prcsem(l
111to/e essere il primo a rl'Tulerr
omaggio al Vfrllrio di Cri~to
e alla Vergi11e; e in pari tempfl
tiare un segno di paterno nf•
fetto ai Cooperawri e alle Coo-
pPrntrici d'Ttalia.
A11zi il Successore di Don
Bosco. accogliMdo le, propositi
del Consiglio Superiore dei
r.ooperatori Salesia11i, dP,~i-
dcra dare uno s1•iluppo olla
i<lt>a rhe anima il 11ostrn Pt>f-
le[!,rinaggio lanciando l'ini.ia-
rirn di una Giornata Mondia-
le di Preghiera, Pstesa a t11/la
Lu triplici! Famiglia Salesir111a.
È desich>rio elci Rettllr ilfog•
giore .far eoincitf,.re la « Gior-
nata di Pretliicrn » col h,j1i-
gno, primo ''"IIPrrlì tlel mese,
in mi i Cooperatori d'Italia
s1 tr1n•enmnq ,miti n Roma.
J,<J 11;Jti::ia ilei Peliegri11ng-
p.io. r.0110,çriuw dui Coopera-
lori dell't>~tero, lw 1le.~1<1to in
molti di foro iI desiderio di
a.~socÌClrsi ai ronfratelli d' Ita-
lia. A,,remo quindi ,,arie rap-
presenl!mze anche dull'e,çtero.
I Cooperatori si preparino
al gra11de a~•11e11ime1t10; i Di-
rigmti e i loro col//1.boratori
i11ten~ifichino il hll'oru pl•r di-
sporre gli spiriti wnto dei
partecipanti al Pellcgrinag1:io
come di lutti tli altri. rlie .~i uni-
ranno spirit11aln11•111e ai pelle-
gri11i cefobrmido la « Giornata
0
di Preghiera ». Di questu par-
leremo più 11mpiamenie nel
prossimo numero.
11;;

1.10 Page 10

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Jlfa clw c'enAa /,a ,noda
cmi /,a »toJut,k
Risponde il canonico Pe_yron. cappellano del•
l'Afta Nlo1la e fa11datore 1/Plla Turris Ehw:nra.
che ;, l'unica casa di moda al di fuori di ogni
commnrio perrhè nulla t•P1ule. ffa gin supe-
rato le 100 sfilate di modelli. s1,ohesi nrfll'
principali città d'Italia I' all'l'stero (l\\lfCtrlr-itl.
Lisbonfl. Bruxelles. Molta, Tokyo, Osaka.
Jl,Jontecarlo e<"c.) aimici,ia,ulo piìt di un mi-
lione di signorine. Le indoss<Jtrici di questa
origi.11ale e,l 1111ictL opera 110n soni) professio-
niste, rome non sono b11mbole; ma Taf!Ozze
convinte clrlle loro idre cristirwe e desi1/erosP
tli tes1imo11iare il cristi11nesin111 mid,e con il
linf!ua~gio della mmfo.
( l unnt<· doruu- sn1,rehher•> ri,;ponderc al
1111~0: cosa significa la parola « motla »?
È 1111 , ocabolo clw ,ie·1w dal latino <' vuol
1lin· « misura », « ,•cprilihrio ». La donna
clnnqul' col .;uo me)Ùn di vei,tin• dlmoslra di
avere o non avcn• <'quilihrio. Con il ~uo ali-
higlinml'nto la d,111n11 rivela se stessa e• dire
all'nomo chr la u~s1•rva se è com,• una 13ra-
trice che parla all'anima sua e lo incoraggia
al lwm:, oppurt• sr è w1a povert'lla che parla
solo ai suoi :,cnsi. pic·tra d'inciampo 1•he dc·
grada e corrompe. Il vestilo inquadra e clas•
silìca la donna, e l'uomo intdligt'nte intuisce
~ubito dall'abbigliamento se quella /> uua
donna clar induce risprlto t' ammiraziom·.
oppnrc- un giocauol11 per le più bassi· pas-
sioni umane.
)la quando è soTLo il prim(I \\'C!!tito '! Clii
fu il primo sarlo? Nt•I l(hro più antko e
più bello <lùl moudo, la Bilihia. <' proprio
ne•lla prima pagina. .-i lcggt> che il wstito
sorse in 1111 brntto fiorno. il giorno del primn
1w1·cato. e che• il primo oarto fu il buon Uio
che diedi• alla crcat11rn il ,·<'t-tilo rome una
necessità.
Tre sono le eAige•ruw per le quali la rrca-
lura ricorre al vrstito: l'igi<·w•, il p11Jore, il
tlrcoro. Tre· JH•cc~silù così profondamente
I 11; radicate m•lla nal 11ra che nou possono di-
sconosccrsi nè rontrariarsi scn?,a 11rovocarc
ripu.bionP <' pr<"giudizio. I1 nudismo è tal•
menk contrario alla legge di natura che
qttclli d1e ardirono adottarlo come si1,tema
rli vita, dovettero ben pr<>sto far marcia in-
clictro per la ripugnanza che su~citava.
C'è un dono prrriosi~simo fatto dal bnon
Dio in mndo tulto speciale alla donna: il
prulore, luce magica che ha in due bet\\e·
fici effetti contrari: temer lontano chi della
donna vorrebbe- solLanto burlarsi, e atti-
rarle quello in-wc•• che ha serir inLrnzioni.
È nna preziosa difesa che sta alla purezza
come la corLcccia sta all'alhero.
]\\'ou ha bibC)gtto la rag'.\\zza di conosce:rl'
tutta la malizia che e'è nel mondo per guar·
rlarsrne; lt• basterà coltivare, questo dc,no,
che sar;', una bussola di orientamento e w1
radar che L'avverte dc-gli ostacoli. Il h,1011
senso comunr non usa forse per s1ru11lificarc
una donna. e- rou L't'piteto più infamante·.
esprimersi così: è una spudorataY
Si parla troppo poco del 11udorc ,. ù.i e1l11-
cazioue al pudore. Ah, se le ragazze fin da
bambine fossero educate a qu<•sto scrtso cli
pudore con delicati, piccoli accenni dati a
tempo e magistralmt>utr, rom.- la loro pu·
rezza v~rrehhe di consrguenza! Certe mamme
indulgono troppo alla moda del nuùo. s1·1t.za
riflcttt"rc che così dt>molillcouo il muro che
l>io ha post•l a difoAa della purezza. Come
potra uvur il senso del pudore una ragazza
che du hamhina è stata abituata a non ar-
rosi-ir(• del suo vestitino succinto?
Ed r proprio quesrto ragìo11amcnlo che ci
fa anrhe a«giungcre che quando ru1a mamma
non ha i.nsegnat,,, o peggio l1a dismlucato al
1mdore. la ragazza, se l'ha pc-rso, non è poi
rosì colpe"olc dovrà llSser,• corretta con
tanta prudenza e delicatezza, come quella
d1e i' antlata ad una cattiva !lCuola.

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

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Vno dl'i ~1·g11i ,li rirono~rimrnlo th·l .\\Tl"ssi:i
!lato ai pu~lori fu chl• avrllbbcro Lrn, atu il
himlm « a"olto in. punni » cioè c-01wrLo. E
"'au l;iova,rni ri a"'·rrtt• rh1• l'ind,•moniato
di (;rrasa ila l!ran t,·m110 aveva il dl'monio
« l' non pori ava vestilo ». Fu Satana a spo•
ii;liarr Gedù t•d Ì' ancora S11Lana t•la,• ru11ti11ua
~u I ante povPrt• rrratur1• lo ;.tesso g<•Nto. Una
ragazza l'lw indo~,;i "•~til i rnrti o 1·01111111,111•·
1mwal'i ;;i "'l'JOlifira da 11i• percl1.- dimostra
di 11011 a,·l"rt• ,lt•lh· ,irLù rnn Il' 1y11ali UI Iirarl',
,. ullora si 111tarca allt• nrti diaholidw.
« ...;<. alc-1111t• 1·risti.a1w tlit-eva Pio '-.U -
,11~p1·ttasB1·ro lr t('ntazioni l'he rau,ann 111
altri f'OD nhhigliamenti ,. lamiliarita a cui.
nrlln loro lr<?;J?•'r,·zza. diurno sì pora impor·
111117.a, pre1Hlt•r1·bhl'ro ~pa,,•nlo d!'lla loro re-
'<poru;ahilità... \\ i è 1111 limite clw 1lt'~S1111a
fu1wi11 di 11111,la può fur oltr1•pa~,.,r1•. ,,u•·llo
nit re· il qual.· la moda ,i fa madri• rii ro, ina
l'.-r l'anima propria ,. 11hr11i ».
« Si did
oss1•n·a !-iu11 Frau<·csco di
SalrR - dli' 111111 si fa C'0:1 r·atth·a i1111•111.i11u1·.
ma io ri~pondo d1c In cnltÌ\\ a i11tcn1.i1111r l'ha
,,•mpri> il d1·111011io ».
l n :,tiovanr rovin:1to stella ~alut,• dalla
, itn mondana dagli ~• nl\\ it.i, al 11wclfr11 dw
lo rim1)roy1•ra, a rispo~I': « Hollon·, , 11i n,et,·
ruJinno•: 111:1 pnt•hl• 11011 ,lit,· allt· sif,\\'llllrr e
~Ì!!t1orin1· clit· ~i 1·hiamonn 011est1•. ,. C..!'>'e lo
~01111. anclw a 11u1"ll1• dì 1·a><a 111ia, ,·h,· lo
~iano a11cfw 1wi H':stiti? Pl'rchÌ>, iwn:i.a 11..cir1·
tlnlla crr<"hia dc•II(• r1•lazio11i d1•1la 111i11 fa.
mil:'lin. trovo pro, ocazioni contimw; I,, mw
srtrt•llt• in t·a~a pr11110 rrwzr.•• sve..tit,•. Lo -.o.
lo fanno s,•117.a malizia ,•s,1· fon.r a111lrnnno
in r•aradiiio.... ma rar1•ia1111 noi. po, 1•n gi1,-
Ya111. alri11f1•rno » /1•. lllll\\GIOY'\\">1..,1, Fl'r·
lllt'lll11 rris1i1111n. L.D.( .. Torino).
F un errort· w·lrapu,tulato li.mii ar~i alla
parti' n<"gati, li o di co111ln1111n dt•I 11101.·: hi-
so~na pas-.arl' all'aua,•<·u t• coml1a1 lt•T•• la
moda rnttiva 1·<111 qn<"lln huona. Il lwllo piac,,
a tulli. ,. ..,,i, fotti ad i1111napiw ,. somi-
i:lianza di Dio. B<>llt·zza infinita. .u11rnmo
t 111111 rii, clw II Di,; ri rfrhiama ,. 1•i imita.
Nuturn.lmcnt•· ali,• giovuni soprattutto piuc1·
1•~~rrr 1•lcg1111ti. grazio~i·. ~impatieli,•...: in
lutto quc~lo non r'/"· null,, tli mal,·. « f:: 111••
1·1• ,ario - 1lk1·\\ a Pio ;\\,) cht· 1111a ,luan 1
sia 1•lc~untc rwr potC'r r•iac(•n-: ì· ,1 su11 rom•
pilo ».
\\ ,·tttirc ron pruprirttt 1· 1·on dr-ro.rn. l1·1wr1·
1111 1·011tr~no rlit<liuto. ì· i11diz10 di ani1110 no-
hil1· t• rlPlirato. La Cltit·~a non ha mai ron-
Jannalo moda in si' ,lt·~.,a, nu , 1111h• di,•
,•,.~a ,.ia ragioni'\\ nit• ,. modet<lll prr poter
rs8crt• 11riHtiana I' , rrtuosa
La T11rri, Ebum,•fl, di t•ui ~opra. t·on lt' 1<111•
prriotl1d1<' ~filali" di muddli la111·ia la /inl'11
,l1·Uu f•l,•surr:« rristì1111tr " prdiggr tr,·
scopi: 1° ..fatare la r11lunnia rhc la Chil'sa
\\"toglia l,1 1.1111· 6gli11nk \\t'btÌtt' all'1111tica. in-
ruranti ili ~ì·. ~cialtorw; 20 mostrare ,·oi
fatti i( f,m:11111 dl·l lmon gu~to. ma andw d<·U.1
interiorità t' drlla gratia; con, inr,'rt' Il· n1•
f•az1~ clii' l'Ol loro uhhigliauwnln attirano il
.,riovauotto che mt•ritnno e far <mpiru il motto
tl,•U'u1wr,1: « \\'011 l'i """bbrro u1rn1i11i ruttiri
,1· 1·i (os ,ero sollufllo ,tonni' b11nnr
f''''' ~------~#~#~#~,---)
) « Chi d1sfr11~Kr la lmrrit:ra dl'I j>111for,· l
) 11011 h11 11 cl,c. J,1)e ro11 Cr,s/t1, cw1 la \\
\\ Croce, co11 la .\\laJ111111a, coi ..,,111ti. ( /11 (
~ mi t 11r11t fuon 11 .!1,. che ,u/1,1 ,j>111~g1u (
\\ d1•11,• 11f.,/ire da /Jaccetnh•; rh1• 11011 j>uà (
( sopporlart du,· e '11/11111•tr1 111 j>rl, di t•,·· (
1 :,lito... tht ric/11,•Jar. """ g111111,1 p11ì 1
}\\ lu111!t1, 1111 aft,·~111111c11to me:Iw srn111/10.~to )
ri/'IIKl/allh', i1t.\\r>lll111o1 q11,tld1,• rl!!,lfardo )
{ perchè l,1 ftudìc,zrn s111 risj,d/11/11. ,111a11d11 \\
{ 111w mg11zzu t•,1 111 bu:iddtu, s1i1 1111a {
s, 1 cos,1 '"' vtcc/11; che d,.,_.,. 111,111d11rc lr i
} propru Jìglwle. />1ccolt- e ;:.r1111d1, ,, farr )
~ gi1111uslicu ,. sport ,' /11/10 <Jllrflo ehe s1 }
\\ -.•uofr d,11'1111ti "gli ocrlti di t11f/1. 111 cui- \\
{ w11ci111 cortis.~in11 p, r curar,· /11 salute {
{ o pa t011q111s/ar,· 1111 ,i,ploma o 1111 pn {
I 111(1111, ('/,i ÌIIS/Jl/tlllU, /><" Cll/JrtrcÌ11, ft'r I
} riS/'t'l/11 1111/(ll/0, />O 11111Jer11ità Il fl'I }
) lem-, di q1111lu,1q1t<' ,p(ltet·c, l<1111111 I/fili )
\\ i disposto ,wmc/,r 11I s,1crific1n cli,· porf,1 \\
{ ,, c1111srn•art·, sì, ,;ra.lll, s1ll11lt ,. mnda- {
{ 11ìt1ì. 11111 1 st1l!'r1g111rr,ù11,· tlllrh1• la ri {
!\\, ! I sen•ata II l,1 ddicatr?::,1, la d1,:111f.1, il I
pudore dr/1,1 d111111,1, 11011 ci f',trb p11ì
di crist1,111,·s111w ,, llll!J ai:/, ,111tipnd1.
' f: ,1!1bic.1m1 il c11r.t~i:1t> di dirsi />t1J!.aI1,·. )
} coslt>ro. ,li11 11111 1'11 n11 mn111{,i pm~a11,, )
! ,,Il,· I 11011 d1l111r.-,,,n pr111cìp1 e lt-gl!,1, Iw11 I 1 \\
)\\ saron I n ,1fXmt1t' l',·s~e11::,1 dt'I cnslw• \\
{ ne.\\111w, 11011 11ut!rrc11111 1111<1 I'e111•r,• sul- {
l't1ll11re o d11m11ti alla .'1ad11111111. 111i1, }
c,mu 11t'Ì primi weo/1. lllst!!llc'rt'mo
molle e ,11/e poclrt ,1 morirr pnm,1 J,
lrmiir( liarlir1 1 J1 _ça11~11,·, s,• ac-
corre•: 111<1 or linan,1111c11fe• basiti r/11 r1ccolo
~)I s,1rri/fr1r1 c/1 1•t1111/ ì ,. dt risfll'lfo 11m,wo \\
V-•· l )
li. c. MOJlfS. A <lAJCTDf.
di T-•·
~·-,·~---- ,~~~,,.-...,~,~,~,~,~,.......
t lfl

2.4 Page 14

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Un mirabile terzetto
Un.a pagin.a di ricordi del n.ostro Don. Rufi.l.lo Ugucci.on.i
dove aol aompian.to Don Gregorio
rivivono altre due b elle fLgu1•e di Salesiani:
Don Secondo Ranella e D on. Martin.o C,-istofori
Lii impressioni che si ~ono
uvvi-vatc 111•lla mia memoria
alla 1wti1.i11 della morte rii
Don Michele Gregorio. spcn-
to~i rrcent1·mcntc a 1"l'rrara
alla bella età di ottant'anni.
rualgonu al principio dr! se-
colo. quando io. poco più che
<l1·1•,•nnt·. Cllll'U\\ U l'Ulllt' ron-
vittore 1wl collegio di J\\lo-
gliauo Yt•ni·to. .\\wvo qt1indi
~li occhi di 11n hamhino, ma
i,ensihili~simi a Lutto quello
che la vita Yi proiettava.
Le impressioni più indclc-
hili sono ancora quclJc che vi
liuscitò un 11tirahil1• u·1·z<·tto
di educat1ni. che si chiama-
, ano: Don I\\Ifohelr Gregori<,.
Don Secondo Rastello r.
1111alrhP all.ll<l più tardi, Do11
Martino Cri,;tofori. Un mu•
11icci. wi poeta e 1u1 filosofo. I
primi due l'rano allora chic•
rfoi ,h•aci:-simi. di11amici
11uindi simpati,•i,;simi a noi
fanciulletti.
U primo <"pbodio primavr,-
rile rhe mi Yirnc incontro. fu
la gita cli tuttc1 il coll.-gio.
dr<"a <llll'Cl'IILO ragatzi. a Co-
ll<'glhutn. '\\l'Ila prima formala
a Spresiano. rÌl'ntpimmo la
l:!O ·vasta rlti,·t-a parrocchia!,• per
asrol tnr,i la _\\le~sa, in ruezzo
alla folla del paesotto agri-
colo, act·or~a i11 massa.
A un Cl'rto pllllto lp1dla
folla si irrigidì in uu silc11zio
f'Statico. Dall'orchr,;tra sren-
d<'va, tra UJI sr,rro rommrnto
di organo. la lauda del Ca-
porci ;wemorure. o clulcissimu
Virgo filaria, modulata a due
YO<"i alL,~rnatc dal coro di Yoci
bianchi'. l due solisti erano un
ragazzo. dalla voce intunntis-
~ima. e un tenore iu piuna
forma artistica.
n tcnon: ,•ra Don Hastdlo.
l'organista Don Gregorio. Ri-
cordo !"entusiasmo cbf' crucl
canto produst>e sul popolo.
che si asoicpò, ddirautc cli ap•
plausi, atto:roo ai tavolati, al-
lestiti in piazza per la nostra
cola1.ionr. Il resto lo fece la
handa, che hcuchè tutta di
gio, :mi. Sf' la cavò bene per-
fino a C:onegliano, <"he già al-
lora aveva <lrlle esigenze cil•
ladinr.
Uri turzruo ùi cui ho in-
comiuciato a parlare. esbL,-va
allora sdlo il durtto Don GrP-
gorio r Dc)n Rastl'llo. ,. non
vi so dirl' quanto si mostrò
ahilr e romph•to ncll'allcstil-c
la mu:;ica e la d,·t·lamaziom·
ndle fr·~tc dr! rollcgio.
A11.n<1 J903: caduta del caw-
panilo di San l\\larco; poi r·le-
zionf' <h-1 Patriarca Sarto alla
cattedra di San Pietro. Io
lasciai il caro collrgio per
farmi salesiano, i;ull'c8cmpio
ilei miei educatori, e quando.
compiuto il noviziato e il li-
ceo. tornai a :rtfoglia110 JI fani
iJ salesiano, trovai il terzetto
al rompleto, p<'rchè c·cra Dou
Cri,,tofori come catechista ,.
p.rofoi,sorr di matl'mAtica.
Anrlie Don Gregorio e Don
Ra~tt•llo erano rima,;ti, do-
po CSbcre stati ordinati sacrr-
ùoti, e la loro altivitÌl varia.
concorde e int..Jligenle, col-
laudò un'era <li succes.ii per il
tcrzttlo. A Don Gregorio e a
Don Rastello l'attività arti-
i,tÌl'a: chiesa. teatro, aceade-
nùc: Don Cristofori. spirito
fine, mente 1•11uìlibrata e ver-
sal,ii,sirua. fu Io scienziato del-
la t!omitiva. il ragionatori'
<lelizioso ed aruto. il confl'•
renziere rhe sap11va r:nb-abil-
meutr far6i capire anehe dai
ra~azzi.
l'u qul'lla retìi d'oro dtil
rollt'gio ili ;\\loglinnu. Anche

2.5 Page 15

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pi-rchr alla diri-zioni- dt>lla di-
sciplina collegiale. carica eh<>
di regola Yeuiva aOìclata al
più arcigno dei superiori. in
quell'anno fu destinalo Don
Gregorio, che faceva il « cat-
tivo » solo a scuola ili mu-
bica. ma fuori ùi era un
agnello.
Ebhene, un giorno volle
farsi leone. Avvisò che avrcb-
bt• richiesto a tutti quella
norma di rispetto che fa parte
della dviltà di un popolo. e,
per abituare chi l'avesse tra•
sgtcclita a migliorare la sua
condotta, ogui mattino egli
avrebbe passato io rivista i
po·rnui quando, uscendo di
rhiesa. ai avviavano al refet-
torio per far colazione, e quelli
che avesttero dimenticato di
lucidarsi lf' scaqw, sari-bht•ro
,tati 1·sch1si dal refettorio.
Di.fatti egli si poBe, arcig110
come non mai. al suo posto di
controllo, e incominciò dav-
wro a far uscire dai ranghi i
rolpe,·oli. che non erano po•
chi. Ma qua11do vide i giovani
che. passandogli davanti, ab-
bru,sava.110 gli oc\\chi per osser-
vare le scarpe del superiore,
egli. cht>nou avr,·a mai tempo
a spazzolarsele. capì il muto
li11guaggio e i;orridendo pro-
clamò l'amnistia generale.
Quando io lasciai l'amato
r,ollcgfo per i tnfoi studi di
teologia. non immaginavo (•er-
to che l'epoca florida del ter-
zetto fossi- alla fine. Fu con-
,,;cgucnza di una data che ebhr
l'dfclto di mutare ben altrf
~orti: lu gurrra del 1915. In
fui chiamato sollo lr armi: il
collegio di ~fo~liano. occupato
,falle troppe, fu dislocato iu
una villa poro lontana; non
c;regorio spiccò il volo 11<1r un
più vasto apostolato a Borgo
San Marlino, Dou RasLellu
cledicò tutta la ~ua efferve-
><renza alla gio"cntù del Pic-
mo11te: f' Don Marti1to fu io-
, iato Diri-ttore in varie ca~e
dd VenrLo. tra cui Verona.
Ci fu una data però clw
riuscì a riunire il terzetto i11
una delle sue tipiche manif,,.
sta:1.ioni ili geuialilil. Fu la
J,(l.,.ruru
li sen•o di Dio Card. Schusler vlsJr., Il Vèncranclo parro~o Don Gregorio, lntermo
Beatifi(•aziouc <li Don Bosco.
per la quale poet n. musico e...
811~/!•·rilorc !li trovaro1w u1
prima linea nel fremito di
gioia che aveva risCOb~o la
cmtianità. E venne fuori
l'inno popolare Don Bo~cn
rùomfl. c·h1· fu r<l è cantato
con cutusiasmo ~u tutti i lidi
LoccaLi dai sa1♦-~iani.
L"arLUo srgucnt,·, 1930. Ouu
Grt>~orio è Pletto parro,•o sah·•
siano alla chiesa di Sa11 Br-
ne<lrtto a Ferrara. e Sl'nZa
economie profonderà le ric-
chezz<· del suo tt11i.rito, futc-1.Jì>
le forze lo sosterranno. La
bella chiNia hcn<'<lcltiua è col-
pila tlallr incursio11i aeree
clell'11ltima guerra, ,•d <•gli su-
bito pcusa alla rico~truziouc.
"Nc•I 195.t, a primavera. il
Card. ~chulltcr, venuto a Fer-
rara per la rico11sacraziont'
del tempio, volle far , isita al
, ccchio parroco inft·rmo.
- l\\Ji han <letto - ,lissc
hencvolmente il Porporato -
che voi, caro Don Grnf!orio,
volete andare in Paradiso...
La rispo,sta fu pronta. e cli
Lnoua lc·ga salesiana:
- È una calunnia, Emi-
urnza: rni crt•<la. 11011 11,> sono
ancora degn(I!
Non può più lavnrarc, ma
può ancora pregate e ~offrire:
il programma della Carità i•
più va!itO eh,• quello dell'arte:
e clclla gc·uialltà: per cp1esto
il vecd1io Sale~iano può an-
cora attriulPrc• sulla hrcccia
l"ora di Dio.
Così. come I suc,1 èullcgl11
d(•I l11nwtto, dw però lo pre-
ced-,raJ.lJ.lo 11clr,•sercizio r(,.Jla
caritù bruciata: Don Hast1•lln
iuw•stito eia un 'auto,Iuentrc
si rrca a compier,· \\UIO doi
tanti sacrifiri pm· i suoi giova-
ni; Don ~fortino, pur pntcudo
esimersi dai prricoli di gurrra.
come rappellano addetto alla
casa dcll'Ambasciatore italia-
no a Berlino, Ì' spinto dalla
carità saocrdotalc a correre al
s11crorso rlrllc auiuw 11rlri.11for-
no dC'lla m"tropoli e ~occombc,
martirr del 1;110 croi~mo.
11 mirahilc terzetto finisce
in gloria, con la mortt' di Don
Gregorio.
Io amo pensare alla gtandc
gioia - stavo per dire alla
clùa~~osa gioià - chr dev'cs-
,;ere esplosa in Paradiso quan-
do i membri del terzetto vi
,,j sono incontrati.
ùno gioia di tipico sapore
salesiano.
l:!J

2.6 Page 16

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Cinquantadue anui or i;ono (6 aprile 1910)
con la serenità dell'apostolo, con la feilt>
del santo, dalla sua umile cameretta cli
Valdoeco in Tori110 volava in ~cmi a
Dio l'anima grande del primo succes~ore
di Don Bosco. Don Michele Rua.
«Quella morti• - scrhcva Il Corrien'
<11,ffo Sera - avr~ a eco immensa anclir
fuori del mo udo taLtolico. rwr<'hè Don ì'rii-
(·hrlf' Rua aveva rnnoscenti e ammiratori
tra uo111irù di partiti e cli fode clivrrsi ».
l\\Jin.istri, principi, cardinali: giornali e
prriocliè.i ùJ ogni rotore, tutti concordi, tributarono omaggio all'uomo. al-
l'opera, al santo.
« Sulla virtù nohilml'ntc nutrita ,~ messa in opera - scrivuva parlando di
lui il Giornale d'ltulicr - tutte lii opinioni si confondono in un rispettoso
r- profondo omaggio di estimazione e cli rh•ercuza ».
Successore
di
Don Bosco
« Sì. D011 Michele Rua - affermava la Gazzma del Popolo di Torino -
seppe degnamente segui.re le orme e continuare l'opera <li Don Bosco, da
cui era 0Lato cresr.i11to, avviando a notevole sviluppo l'istiluzione del suo
vc11crato Maestro ».
« Parla la stessa opera grandiosa della Pia Socifltà Salesiana - si leggeva
,w li Gioi•u11e PiP,n,011te - vero u1onumento clil' renderà imprritura la mt··
moria di Don Rua »; « poichè se a Don Bosco si deve l'ispirazio,,c drll'Opera
Salesiana - aJJt;eriva L'Azi1me cli Catania - a Don Rua se ne deve la pro-
digiosa· espansione». E La Stampa di Torino richiamava « all'evidenza dt>ll()
rifn•. Alla morte di Don Bosco, - vi !il leggeva - i collrgi e fo stazioni di
Missiove dei Salesiani erano 150; oggi (morte di Don Rua) sono 327. L'Isti-
tuto delle Figlie di !Ilaria Ausiliatrice alla morte di Don Bosco c·ontava circa
100 case: oggi ne conta 294; i Salcsiruù alla morte di Don Ilosco erano 1035:
o~gi sono più cli 5000 ».
Anzi non solo no continuò e sviluppò materialmente l"opera. ma si può dire
oOll La 'J'rib1,na di Ròma che fu il « vero interprete dello spirito di Don Bosco>>.
Tufatti « di Don Bosco - scriveva 11 Mo111e11to di Torino - seguiva molto
da vicino le aLitudini, cercando sempre di imitarlo in quanto paresse cam•
mino verso la virtù... ».
Apostolo
della
gioventù
Oon Rua, cotUP Don Bosco, vissi· tutta la tiua vita tra i giovani, ad essi
!!al'rifir1ì le sue migliori energie.
,r A.v!'va quindi ragione il CorrierP ltaliu ili chiamarlo « protettore e provvido
1mdre cli centir1aia cli migliaia di giovanetti». che egli amava di amore intcuso 1,
122
pratico; « e uc i,ra ricaml,iato - si legg,·va ne li Momento - con pari afft•uo.
Por questo 1,j affollav11110 intorno a lni rome i pulcini intorno alla chioccia».

2.7 Page 17

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La Provvideu\\\\a. fJttwi II conf••rma ù1•I pntl'rno affrtto t·lw il 1•uoN· di
Oou Hua nutrh a prr i l{iel\\ aui. di:lpom.•vn 1•hi> ~opra di •·<!~i Ki pu~nssero gh
uJtimi 1111oi i<guardi. C\\'na 1·orumovenl1·. nt·crnnl\\ta dalla •ll•~,;a Cn;;e1111 del
Popolo di Torino. quella rhr a=enne alcuni i~tnnti prima drlla ~un morte:
« Uon Rua è mnrto. dopo aver rie1•vuto l'e•~lrt'mo e commu•~o ~,,luto 1l1·i
~io, aui, l.'111' furono l'oggrt to del grande amorr e• b. cura fon;da e costanti'
dl'I lw11dì1·0 sacerdoti, ».
Benefattore
dell'umanllil
!\\on solo fu paù~ ch•lla peH·l'11tù. ma grande• lw1u-fattor1· d••lrumaniG. rom..
lo ddìrù il indaro di Torino: « l'apoi-.tnlu d"ogni 1·arità piìr hnlt'lìr:i ». rom,•
le, riisM' Lo r iin di Corno. (( li ,uo progrnnu111t - nlf«•rruò L 'Ern ,li IJPrl{nmo -
ahlirtH·dnvn l'umano clnlun• iu t utt\\· 1.. forme• 1h·llo ~ra~imu. tlnllo 11piriu,
al rnrpo. ,. di~posò feU1•1·11w111i- la mis,innc• cle•ll'apo~tolo ruu l'opl'ra rlt·I filan-
lropn. 1"110111() di f,•d,· e• l'uomo di <·unr,• ».
L'l'11Ìllnr di )filano l'h!llta,a <ptauto Oon Run aveva fatto 1wr « prc·•
parar1· una rlasse opniua fortt· di animo (' di t·orpo. istruita t•d educata.
prn11 I:1 0111· rn·nienzt• eoriali. rapat•e cli affrontare la lotta 111·r l'Psi'<teuza.
1wr il ~110 nugliornm•·nlo, pt·r la sua dn azio,w morale t·d n·onomrca ».
« "•·pfH' ,ah·<•,·a L11 P,·r.<nl'run::11 di \\Jila1111 - s, olg1•n· un 11rogramma di
, a,t a n•d1·1tzionc t.ttdul.-. dw va dal faudulln •1wrùuto nella ~tntda al ~.-h a:z~o
d<'ll,1 ' lnra del Fm11·u. tla q111•..10 all"1•mìgrat11. ai lazzart>tti tl1·i lchhrosi ».
E 1,· l1•rl'11irr ili Bologna: « Tutti. a1wh1· dii 11011 coflnhlw Don l{11a. dt··
vono iurhinarsi lluianzi a rpaesta mirauill' figura... rhc scompari• dalla srena
,lei mondo, dove ha s1·nai1111to a pìeul' 1111111i npl're di b,·m· ».
P1·r cph·~lo 1.n era di \\ltleno lo prodaina, a: « un.a dell!' 11ii1 lwlh·. rlrUe più
forti figun· di lìlantTopo , cli urgauiuatnrl' el1·1lo carità cli•I 111hlrrt >'!'eolo».
Sovrano
della bontà
Se T>ou Hua fu - romc lo tll'fìuì L' l 11i1cì (,111111/fr11 di Fin•nz1• <( il giganti'
ddla r11ritì1. il hcnf'fatt.or~ insig1u- ùci popoli ». fu pure. come 111iral,ilruentt-
lo srolpì In scrittore ElìijfU Battaglia, un i.o\\ r1rno della bontà. Q11a11Li par·
Iarono u ~crissero di lui. ,w ft>cero ri~alt an•. con L·nssen•Cdorr Ro11111,111. •< la
, 1La iugr111111ata cli ~o:l\\·ità ••ristiaua »: o 1•011 L11 Stampa dj Tori,10, « l"uomo
che uon conobbe l'odio », o 1·011 la C11:::Pll11 d,·I Popolo. « I" \\_po~tolo umilr <'
forte ml un h'mpo di ,,mur.- 1• ,li hont;1 ». ud nnchl' ron (1 .'irr11fo di \\filano.
« la g1·11till':t..za semplfr1• 1• umile del raratlt•rp 1• la hontà d,•ll'animn ».
« Chi pnò non ha co11os,•i11to Do11 Rua
11cri11"" L' f1·n•11ir1• ùi Bo-
logna 11011 può 8Up<•n> tJtHll1• P 4ua1Hq forise· 1I fe~ri1111 rii l,0111 à du: ,•ma•
na, a dnlln ~ua t•l'ill' pcno1111 ».
Un Santo
« ~e• Don \\lid11?le v1111lr, puÌI far miraroli ». ,·~dnmò un µ:iorno Don B1,scu.
La (,hit•~a dirà st· flon Hua ahbia compiuto miracoli. t, r..rln però 1•lw
m lui Jliù di una , oh .1 appone• il i-opranuaturale·.
Il .'-t•rofo \\"IX cli G\\'111n Il, dopo a\\l•rlo C'l1iamul0 « dominatore· di anime».
i.oggi1111gc•vu. « il popolo invei.'«· lo d1iarn1•r;'1 il sunto». E La r;1,i/tlÌ. C111-
111/ir11 8Crh1•, ,1: « Fra la c·o11t1•rnazio1u• di lui lll la città (Torino) una vnt'<'
t ~i ,cuti ,. fu difftu;a tla eclir.ioni ,-periali 1lc·i l!ÌornalL « 111orto il ~nnto!... ».
l.'illu~lrc- lu111<:lo Comi, rii-hii-~to di un ..uu giud.ixio ~u Don Huu. ri~po,c: « È m1
,auto! ». Il rnnlinale \\fojji. areivescovo di l'i~a. a,;seriva: « Quanti l'ha1mo
H·Ùuto "llllO rirna..ti roml'n•,i tli queUa h~•1ua d'a,,·1•ta, ,•.,rrr,,,1 1111· vha ,ruu.i
ahitutliaw amica e familiart• n pensieri ,anti. ull'ora.zione. all.1 p1•rul<•n-1.a:..•
umil,• 1wll1• glorie. rnlmo rwllt• t<>m1,c•,t1•, ~t•mpn· 1•011 Il- pupille• al d,·ln... ».
l f ituli✓.i di IJUanli 11011 i,olo lo conohlwro nrn visi,ero luuglu unni eou ltu
a Vulclu,•ro, si polrt·hlwro cumpl.'nruare eun tp1nnto puhl,lic•nht f,' l:ion;>
di C.atnniu: « f}o11 'liclw)I' flua non ~olo ,ljf,.fe' <' propagù 1 ,:raJ1<li ideali
um.1111tari e ,·risltani, m.1 li im·aruò pi1•11a1111•11le 1• luminoN:\\IIIPIIIC n!'lrin- J;?;I
tna ,.,r:i vita. rinnovando 1., croich.- , irtù J,·i ,.,mti ».

2.8 Page 18

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LA PAGINA DEI COOPERA T ORI
Una esperienza nuova
La Giornata del Cooperatore
al Pontificio Ateneo Salesiano
I rhicrici studenti di filosofia del Pontificio
Ateneo Salesiano di Roma. il 3 fohhraio banno
tt,nuto una Giornata del Cooperatore, pro-
grammata come studio e incontro diretto.
La preparazione fu curata nei particolari
cd cbl,e quel carattere di ,wrictà e di un-
pegno che doveva accomragnarla fino al
compimento.
Fa prcvrntivamrntl' diHrihuito il fasci-
coletto contenrnte il Rrgoliinicnto della Pia
Unione, la citi lettura ~crviasr da prepam-
z.ionr proiisima alla Giornata cli studio.
La Giornata aprì ron la Messa dello
Spirito Santo. Il programma dedica, a la
mattinata allo ~L mlio della questionr. e iJ
pom<•rip;gio ad 1111 inrontro roa un gn1ppo
scdto ùi Cooperatori e Cooperatrici.
Nella mattinata Don Cui<lo Fa..,iru tenne due
ùooumt•ntatfl t"onfcrenze, lasciando adito a
domaude •• alla lilwra dhcussionP.
Nt•lla prima ddincò la ~toria dri Coopera-
tori. ml'ttendo in ri~alln il ronrrtto elevato
tli Don Bosco, che d,~rmiva i Cooperatori
« anima » ddla Soci1·t,1 f-alcsiana.
Ll pn•gio di cpwsta prima conferenza fu
rav1'r chiaraml'ute messo in l111·c, sulla base
ùi una ricca documrutaziom:. la primith,a
iù1•a ili Don Ilo~co, che fu di cn:are 1111'as-
soriazione al servizio della r.hicsa.
La sl'con<la con.fcn:nza riguardava l'orga-
nizzazione della Pia Umo1w.
Hic01·daLo iJ mou.it,> di Pio "\\.11 Bi,-ogna
curndi. i Cooperatori!»). Uon Favi.ai rile-
va\\a la rifioritura tiella Terza Famiglia Salc-
sian.a e la sua rinnovata organizzazione.
Ilh,,,trati i quadri direttivi dl'!Ja Pia Unione.
messa in risalto l'opera di rolla borariom·
dclk· ft'igli.1• cli Maria Ausiliatrirr. il Confe•
rcnri1·n· ba s0Ltoli1wato 1'1•111 u~ia~mo con il
1p1alc i Cooperatori hann<> rispot-Lo all'appeno.
abhra1·1·iando con zdo il programma trac-
e-iato Ja Don Il1>$CO: drùirar~i all'apoRtolato.
!<lare 111ùti: nuu solo d(>JnOrlÌul'. ma salvare
le animr: essrrc valido aiuto ai Parroci, ai
, ~'St"o,-i, al Papa.
Qun,ta ap1·rtura ccclcsiall" dclii• Pia U1ùonc
I:!'. è la nota caratteristica più intcrc~sautc, che
a molti giovani Contratflli. prownienti da
paeiji ùivcri,i, era <JUUl:!Ì st·onosduta.
Si è ronvcnuto sulla importanza crescente di
questo rnovÌJJ:U>nto nella vita della Chirsa ('
si ò riconosciuta la necessità di imp1•gnarf'
11crtìnualti SCID]lTI' mt·,glio qu.ali.6cato in rsso.
condivideudo pienamente l'espressione del
Din:ttor11 G1•ncral,,. R,,, .mo Don Riccl'ri:
« Una scuola di meuo, 11111 la Pia Unione! ».
Nel pmneriggio i;i ehlw rincontro fra i chii:-
rici stmlt-nt1 e u11 gn1ppo di Cooperatori e
Cooperatrici ~rehi saggiamentP nei ilivnsi
settori dclJ'attività. n collo<Juio. dircllo da
Dou Buttarelli. ,,j è i,-volto in 1m clima di in-
teresse e di familiarità. nel quale i Cooperatori.
rispondendo ali,, domande rivolle clall'u1li•
torio. hanno c!>posto Le loro espcrien~c di apo-
stolato.
T.'imprcssionc generale è stai a questa: i
Cooprratori lavorano <•on dNliziour rrli-
giosa. prr una causa di cui sr1tto110 la sulrli-
mità. ùupcgnati iu 1111 apostnlat,1 ili rui sentouu
tutta L'm·i:?•uza.
Si Ì' approfondita la luru spiritualit:1 l' i;i
ì- viijtO chr essa è SIJWSitamcntc salesiana:
pi1•tà ~emplice e ~oda 1·1•ugiru1La ad impegno
apostolico. Si è indagato bulle caratteristiche
ddla loro vncazione di Coopnatori e si è sco-
pl·rta una Yocazione bquisilnmcnte ~a1e..ia.1U1,
ra1·at terizzata tla u11 grandi" amurr alla gio-
,•cntù. lo un Cooperatore impegnato 11ell'Ora-
torio di Ciuecittà si è trovato 1111 perfetto
a~bi~tcute ~alt>siano: in altri, !"impegno per la
buou11 stampa. fortr comi• in Don Bosco: iu
alcuni insegnanti la preorrupazione dPllt' YO-
c-azioni. motivo prl'clilrLto tle!Ja, ila del Santo.
AJ t<·rmm,, ,;Quo stati ,li~trilmili ai Chierici,
per le mani stes,-1' d,•i Coopt'ratori, i volu-
me~ti di Don Faviui: Dorr Bosco e /'(,l.pos10/1tU1
1foi laici e tli Don Ceria: l Coopera/ori salesiani.
Un rinfr1•st"o offrrto dai Cooperatori ha
ailii-talo la i;erata.
i frulli di q1wKLa ,•sperfon¼a. che riteni,1mo
atfat to nuova, faJ111tl a11gurarl" chr rssa vengu
rip,•tul a ucllt• altr,· Case Ji forrnazion-,: ,wr-
' irà atl approfondire s1•mprc più ìl pc•nsiero
<li Don Bosco sulla .,ua Tl"r:t.a Famiglia.

2.9 Page 19

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Ha conosciuto Don Bosco
11 10 SONO
COME
LA CAMPANA Il
1\\foua. Lino Cassani, di 93 anni, unico ex al-
lievo oggi chr. possa vantare di aver goduto
per <p.lattTo anni Jellu familiarità di San Gio-
vanni Bosco, rievoca qui i suoi iucontti col
Sanlo all'Oratorio di Valdocco.
L'anno 1882. nel mese di settembre, al/"Ora-
torio salesiano di. Torino baciavo per la prima
,,ofta la numo a Don Bosco.
In quel momento vidi nel suo sguardo una
Iure sorprtmdente, i nesplic11bile.
Quatt.ro anni dopo, egli stesso mi disse che
aveva .fatto un sogno r/re mi riguardava ...
Nel seguente mmo scolastico, in una gara
tli studio. 't'i11ce110 rm grande premio: l'onore
di sedere a mensa una domenica nm Don
Bosco, e fo graziosa faroltcì ,li andare, a mio
piacime1110, nelle camere tli Don Bosco durante
le OT('. di ricreazio11e.
ln quelle camere ho potuto servfre la ,Uessa
11/ Sar1to, conf1>ssarmi da lui, fare miche qrial•
che birichinata , che 1·enne pubblicata lll'Ì co•
siddetti Fioretti degli a11iPvi di Don Bosro.
In quelle camere ho U$Sistito ml r11rn delle 111ol-
1iplirazio11i dillie nocciulllP. l fll'PCi' }iii uno dei
cinque assenti all'ttl1im11 ,listribuziu11e delle
nocciuole moltiplirnte.
fo quelle ca.11u•re. non rare uolti> mi tro1•ai
da sofo a solo con Dor1 Bos co. Era 1111 ctmico.
1111 frtill'.llo, "" maestro. un padre... un Sunto.
Mi pareva tli troram,i duranti al Signore...
Oh. quanti cari episodi 11e~li anni della
mict dimora cort non Bosco! Mi limito a CÌ·
lame uno, il piì, solenni'. Una sera - si eru
nel 1886 - agli s11ulmti tlel quarto e de/
quinto corso ginnasiale radunati in quelle
camere, Don Bosco disse: « T'oglio raccontari•i
un. sogno che .feci quattro anni ,,r sono. J\\i[j
trovauo nel cortile, qlJ(utdo l'itli im gio1•inetto
t•enire a me con 1m bel mazzo di fiori e ,·on un
t,ruppo di altri gio1u1ni da lui condotti. Ba-
ciatami la mm10, egli mi prese111a i fiori e i
giot'a11i, ma poi... poi mi tio/u, lo spalle. Al-
lora con forza fo costringo a i:oltarsi a me,
dicendogli:'· Perchè fai così con Don Bo.~to?"
i\\1i. rispose: •· lo sono come la campana che
chiama gli altri in chiesa. ma es.ç11 non vi
l'lltra •·. Qu.el 1!,Ì01•ane ,; qui rhe ascolta e 111111
sa di rssere lui». E noi tutti in coro: « Chi r?
Chi è?». Do11 Bosco ,ion ,,olle dirne il 110111e.
Dopo qualche tempo. fi11iti i corsi ginna-
siali. pensuvo di andare ria Don Bosco per
sal11turlo e ringrnzinrlo. quando tl'impro1•viso,
troFantlomi in CQrlile, 11rw voce misteriosa mi
suona nel prnsiero: t< l)orr Basco ti chiama».
Eccomi s11bi10, di bal::o, da lui: tt Sigr1or
Don Ba.sro. domani andrò a casa e 11011 tor-
ner?i più all'Oratorio. Vuole cnnfrs5flrmi per
/"ultima 1•0/ta?». Io mi in.[fi11ocrhi1>. Don
Bosco siede. ma non mi corrfes.ça. lnt•Pre mi
dfrr: « .Son mi dom1111di rhi era quel gior•ane
tlei .fiori e ilei/a campana?». « Ero io?».
« Eri 111: m,, non an•r paura. no11 a1•er
pa11ra... ». E mi mise la mano sul capo. f'
prese e strinsi' 1111lle .~11e le mie mani tremClnfi.
rinfra11ccmdomi come un padre: « lo ti aiu-
terò, ti "s-~isterò. ti difmdrrò. Stci· 1ru11q11illo;
ma l'ieni ancora e sem1>re nr,l/11 mia casa.
come se fosse rasa tuu ». Poi, l'ede,u/omi un
po" rassererwto, aggiun.5e: « E .~e qualche 1·olta
1•errai a T11ri1to, l'ieni a pra11::n ro11 noi ».
Indi amoreuolmPnte mi accompagnò alla porta.
rmmtre io pi>r l'ultima roltu gli baciavo P ba-
p,naro di lacrime quella curn e santa mano.
E lui ancora: « Rirord11ti di t'enire sempre a
casa mia come se fosse cnsa tiin ».
P"ssarono gli an.ni I' No1•ara vide, Novara
sa, che dal 1895 Don Lino ha fauo vila quasi
ronume coi Salesiani... E Don Bosco ma11-
1.,11ne "1 ;;rW promessa, e la mantenne da ff.TUn
Sa1110. di.fl'Jlde11domi. aiutandomi, assi.~ten-
,lomi fin q11t1.si a farmi i•edere e tocrure il so-
pranrI<1Ittrufo nella 1{fri1111 pr11te::ione SII q11Pstu
p()l'erv figlio di Don Bosco.
12:i

2.10 Page 20

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princ1p10 drl 1872 Don BoFl'O venne
improvvisaml'ntc messo di fronti' ad
uu grosso prohlcma. Sulla· rollina tori•
llilSI' cl.i Valsalice ftu clal 1863 una Società
cli Sacerdoti ge~tiva un collegio per giovani
<ldla nohilt!1 piemontose. chi' l'ra sul punto di
f'sserc ehiuso. L'Arcivescovo ò1ons. Gastaldi.
, olendo ijahrare l'onore dd cirro t01·ìn1•se. in-
vilò Don Bosco ad assumcrm• la direzione.
li Santo osservò clic i salesiani t'ran.o pt•r i
figli dl'I popolo. ma l'Arch.-,,scoYo insisvttc
fmo quasi a imporglielo. Do11 Bosco cbiuò il
rapo e soA"giunse che aYrehbe cl1icsto il parn,•
df'l suo Capitolo. Quando ne riunì i mcmhri.
tutti diedero voto contrario. Don Bosro co•
m1mieò il voto all',hcivesrovo, el1r insistette
ancora in forma tale che il Santo uhhiùì.
Ciò accad\\•va in niarzo; in aprilr Don Bosco,
recatosi a Lan:.10, narrava la cosa al direttore
Dou G. B. Lemoyne, il suo fntaro biografo.
Anche lui si mostrò nettamente contrario.
- Ma dunque - disse Don Bosco - siete
tutti di parere contrario?
- Questo deve farli' piarm·c - ri,,pose
Don Lomoync - pcrchè din10stra che i ruoi
figli ricordano h: sue parole. l'.on ci ha detto
e ripetuto che accNLarc collcl(i di nobili se·
gncrcbbe la decadenza della nostra Congrega·
zionc L' che uoi dobbiamo tenerci ai poveri
fi{a!:li Ù._f'I popolo?
- E vf'rO, hai ragione; eppure debbo acect•
lare il Collegio di Yalt<alicf' pcrchè l'ArdYcscovn
1!!6 lo comanda.
E in aprii.. - no,·ant·anni or sono - al'·
t·ettava defiuith ame11te la direzione dclrIsti-
tuto. L'eccezìouc alla regola l'ra manifosta•
mente voluta da Dio. chi' avtJva ~ull'htituto
grandi disegni. l'l,c fu toufnma la henrJiziuue
del Papa Pio L">,., il rruale di suo pugno, il
4 a1uile 1872. 11crivrva p1·r Yulsalice: « RP-
ne1li<'C1I ros Deus I'/ illnminet, ad rlirige111lo.~
iuvene$ in l'inm saltttis m•ternnP. Pms PP. 1\\.:
Dio vi hl'uedlca e vi ilhrmini pt'rchè pot4siat1•
dirigrre i gioYani uella , ia d1'lla salv1•zza
l'ternn ».
l primi <'lllfJUI' anni Ji direzfo1le non furono
rosei. Il 5 febbraio del 1877 Don Bosco fu ,mJ
punto cli abbandonare il collegio. I frutti non
rrano quali si era sperato. Anche le lìnam'.f'
non erano floridr. Anzi, da cinque anni. l'Ora-
torio ili Valdocco doveva supplire alle speS<-
generali del1'Tstituto con un forte OOrLtrihuto.
che Don BosfO dovt>va nire con amarezza:
« Tocca ai poveri provvedere per i ciechi! ».
Ma la decis,ione di chiusura venne sospesa
r rimandata. 11 Sauto consigliò di p:regan•
r di pensarci: e pregando (l p1•ru;andoci su. la
~oluzione veunc.
Per p'tima cosa Don Bosco comperò lo stabile.
pagando la cifra allora ingente di lire 130.000.
La decisione circa la compna era maturata
per disporre dt'll'lstit11to liberamente, ~econdo
le csigeuzr drlla Congrega:t.iunr. che andn, .i
co111im1amt'ntc crcsct'11Ùo e rlilutanùosi.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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cusa il clero ùi osteggiare la libertà e la scienza, mentr !<apendo
di m("utire. Può darsi qualche eccezione. :Ha lu parte più nobili'
del clero vuole la liliertà dcii heuc. e i.oh1 nega b licenza ùi
mi.sfare, di calp(•stare la moralf. di bebtcmmiare Cdtlio ».
Negli uJt.im:i mesi della vita di Don Bosco. ptir csprrsso desi-
clerio del Santo. , alsalicf' subì una radicale trasformazione.
Durante tutto il 188ì t'-Ì era trattato della d(•stinazi'lnc da
<larsi aJl'lstituto. chè tutti erano unanimi nclraholizione del
Lit·eo. ma .non tutti còncordi ndla uuova drstiriaziòm•.
Il 13 scttcmhre l88ì Don Bosco, passando sopra altri pauri.
designava V a.L,alire come ~l'de degli studi filosofici e liceali dei
H11oi chierici. E la nuova dcstinB.l.iow· ricevette dal Santo in per-
sona la qualifica di ,',e,ninarfo per le \\fissioni Estere.
La vita di Don Bosco volgeva ormai aJ Lrarnonto e la sua
mente si solforn1a, a con 11rre.na &equcnza sul pc11siciro della
(a si11i.,tra) lJ Ll<eò Salesiano di Valsallcc, oggi. (10110) Un'ora slorlca a Valsllllce,
o giugno T9a9. Le sacre spo11ue dl Don Bosco, dopo a"er riposato 40 anni nel•
l'l§tituto. scendono O aiù d-:li colli" per riceve.re gli onori de11•a11are a Vatdocco
A Valsalice però con-
Linuò la vita regolari•
[>Cr l'educazione dei gio-
vani nol,ili, fin quasi alla
vigilia della morte di
Don Bosco.
Preorcu paziolle del
huon Padri' fu tiuclla di
attrl'zzare l'Istituto di
moderni impianti scien-
tifici, acquistando pr<>z10•
'\\Ìssimo materiale pe.r il
'.\\lusco. che ancora oggi
van La le ran• rollezioni
raccolte da Don Bosco.
Ct•lebre r rimaslo nt>gli
A1111ali dl'lla Congrega·
:,.ione il discorso dd SI'·
natore Giovanni Sciolto·
l'intor. il quale ,isitò
Valsalice nel 1878. men-
tre in Italia infuriava la
lotta contro le scuole cat-
toliche e proprio rruando
a Don Bosco era stato
imptisto di chiuder!' )'().
~pizio di \\ aldocco. per
online dcll"aulorità sco-
la8ti~·a.
Oicl'va dunque il se-
nat<irt·, dopo aver vibi•
Lato Jiligrntcmcnle Val-
salice: « Chiunque ac·
l:?7

3.2 Page 22

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"' ·-- - ~
.-... --~-----.-- -~-...,
\\"alsalicr, urrirchito della tomha dt>I Fonda-
Inoccasione del Pellegrinaggio Naziona'e
d~i Cooper.:itori Salesiani a Roma e a
tore ,• aperto ai povani salesiani, iniziava In
l Rua Slòria più glorioRU. Pi,r alcuni auni i chit>•
rfri conflniron,, u Yalsulic1: da tulle 11· parli
del mondo, ti 111' u!icirono 1,chierc di Malesiani
pcr tutti i t·onlin,•nti.
Qui"i con\\ t•nut• il grande ~al<'siano prill•
cipe U,>n \\ugu,-to Czartori.-.ky. ,•r.:,lt• al trono
Pompei, il Rett:>r MaggCore h'J. indetto per
,li Polonia. intimo amfro di qut>lraltra p,·rla
i! 1° giugno, / 0 venerdi del m':lse, una
di ~accrdotl' flttl1!,1ia110 l'he fu il St>no di Dio
Don \\ndreu B,·hranù. chi, cou-.umò a Val,m•
Giornata Mondiale di Preghiera
lice la suo imm,,lazioru•.
Quivi studiarono qua1<i tutti i grauùi 1>al1•·
per il Conci to Ecumentco, da celeb, arsi
dalla triplice Fam•glla Sal ,siana In unione
di spirito con I Coop3r.Jtori, ch3 in qwil
siaui rlw r,•s~uro le• Porti della Cougrcµ:111.ionf',
dal quarto :-.u<'ct•R~Orl' di Don Uo,1•0 llon Pir-
tro Ri<'altlonr all'attuale Rcttor Maggior••
Don Rl'nato Zi::giotti.
giorno si trov3ranno unitt a Roma at p•edl
* de! Santo Padre I Rev.mt s.gg lsp3ttOri
e Daleg:i.ti lspeHorialr d:Jlla Pia Unfone
\\
"\\d 191)~ nturnò il Llr.eo che. ~uprrantlo in-
1 finite difficnltà mo~,..e dall'anticlcrit-ali~mo. ot•
trnof' il par..~J_•io. E c·ol Liceo la Sruola l\\'or•
male. llitornurono i giovani. insi1•m•• con i
dar,;znno d1spos1ztom e drri:'Uive pratiche p&r
attuari:! l'tntzlatlva, che siamo certi troverà
, Cooperatori Salesiani prasen!t e comp 1U1
chierici: ma 11011 più ~•>Yani nohili, lwu~ì rli
tutte 14' cati·goric sodali. specie fo piì1 mo-
dt:1iite. che 11<1111prc furono ogJ?:clto ,!dia parti-
colare prt·dil,:zionr di Don Boseo.
nella praghie•a per 1I Papa lé! per il Concilio
. _____________.,._.. -- ~----_..._ ,... \\
Dal 190.3 il Lic1•0 ha ri,·mpito drl proprio
nome l'I tulia. donando Oj?llÌ anno clt·cint• lii
gio....ani alrUnh cr,-ità. immettt•ndoli ud ~i1·urn
solco che ~foriè, n('ll"Univer..ità Cuttoli••a di
Milano.
morte; ma luscinino la parola al bllO Uo-
grafo:
« Erasi <l1•liherato uelln seduta cupitolare
del 13 11eu,.mhrl' Hl87 quale destina•1i1111i· do-
, ·e,Jlt' aver,• il c•ol11•1,.•fo ,li "\\ al,.alfoe so,til m•nrlo
ai nobili 1·011, itwri ~li stud.-nti ,li hlot-nfìa.
'folta la J1edulu. n Don Barherb. rinusto &ulo
('01\\ lui. Don Un,co disse: •. v·ora in (Il tmti
,u,rò fo qui ,,/1,i c11~1odia di que~,a r11s11 ".
Co,ì tlict•nùco 1,•1wv11 sempre g li or<'hi rivnhi
allo s<'alonl'. dic- tnl'tlcva dal ~arili,wtto ~11-
l'•'riore al porti<-,110 ùd 1trande t·ortilt• inf<'rrnre.
Dopo un islautc nggiunst•: ·· Fa' prepararr il
1lis1>~no .,• l'oi11hÌ' il collegio non ••ra intt•rn-
nwntr cm,truilo. Don Barhcri.;; t"rl'flt•llt· rlw
vol1·~se far ll'rllllWtre l'l'di.fizio: quindi gli ri-
,1•o~c: ·• Beni!; lo ftirà prepnrarr; quei;t"inrl'rno
Hlirlo presrnterl> ". Ma egli: •· 1\\on quto<t'in-
.\\lcunc fìJ:"ure <li docenti e cli nllini del
Li(;eo ValMlicc• si Ktagliano in proporzioni. di
non comunt• grand<•zzn. Tra i docenti bON.o ri-
cordate le fi1'11rl' di Mons. Yirll'<'uzo Ciu1atti.
fondatori' r:lf'll'Oprrn Salcsiauu in c;ia111w111•.
di Don \\Jan•n 1\\a~-,ù. primo pr••~iJ,·. tli Don
.\\.ntoniCI Tonrlli, scienziato. di Dvn Sbto Co•
Jumbo. dorentt· atrUuiver,:ità. <li 1)1111 \\ntonio
Cojazzi. noto 1•1l11nllore e scritLorie. tli Oon Se•
eondo ;\\lmùonl', mut1·matico P futuro uwml,ro
del Capitolo Supt•rion·. e altri molti. clw lumm1
contu1uat11 a tutt'oggi la glorio~a Lrndi1,ionc.
Care e bulk /ig1m· 11(mo fiorite and1,. tra gli
alunni. come Hcualu Sdarandi. Federico Val-
lauri, F . T eri1wlli. Giorgio Di Micc•li e nitri.
Spicca fra tulli (,iaeomo l\\luH'o-i. 1lt-tto il
(( Coanro di CriHo » pcr i ~uoi ar<li1111•11ti ,1.,IJe
1:onqui,;t1• d1•ll'ap1111tolato.
remo. mo fu prn~sima primai·tr<1: non II me.
ma al Capitolo prr.<r11t1•rai il dise!{no ·•. t:unli-
nua,a intanto II guardm·e , rrso lo 1;1ralo11r.
Oggi. dupo no, ant 'anni di la, oro, bc11 oi
Solo cinq11<' nw~, dopo Don Barhuis romindl, può guardurc ul t~auunino pcrcor1;o, alle mete
n 1·omprrud1•n· il IH'nHic-ro del Santo, q111111do raggiunlt>, t' r rl'tlt•n• i11 un futuro •cmprt: più
rioii lo Yide sepolto a "\\ albalice. r precisam,•nte ricco di frutti n,•I campo della PÙ11cn1im11• e
ud punto Cl'lllral1• di •1u1•1lo ~<'alone: lo 1•0111- ùdla cultura. Tr.•ntadoquc sak<>iuni ., c11111u1·•
prc,e lìnalnwnlt> ,1,•1 tutto quando. prq,nratn cenlo giovani. int,,nti un fcl1bril1• la, oru e
il 11r11gl'tto tld mu111111w11to da ('tig,·rsi ,ullu 1uùti in un ,olo icleal,·, fanuu p1•1i-art 11lla
~1111 tomha. fu m·lla prima,·cra pr,·s••ntato ~traorùinarin fproruii1 ;1 dcll'uLl,iili1·nzn di Don
a,,•-~•· -.,•117.a eh,• qili
mai anrora rlt•tto uuJla Bo~co al ;,uo ,\\rrÌ\\ e,c·n, o e ad una i11t11i1.ion,•
1:!U d1·lla conn:n;azimu· tli Sl'ltc•mhrt• ».
profetica d1·l itrnnde Pio I.X che la lwne,lis~r.

3.3 Page 23

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ORIZZONTE
SA\\~ESIA\\NO
Ordinazioni Sacerdotali a Valdocco
Domenica 11 febbraio, n1:lla Basilica dl
,1acia Ausiliatcic1·, Sna Elllll1cnza il Card.
'\\1a"trrilio Fos8ali com11ieva ancora una volta
il rito drlla Ordinazionr sacerdotale pc·r i
32 diaconi del Po11tifteio Ateneo Salesiano,
appartt-nenti a L6 nazioni diverse:': 9 italiani.
3 spagnoli. ~ uruguayani. 2 NfUatoriaiù. 2 ri-
lt•ni, 2 brasiliani, 2 iu<liani. 2 statunitensi,
l belga, 1 rolomhiano, l svizzero, 1 tedesco,
1 mcss.icauo. 1 canadese, l delle Antille.
I cinese.
È Jal 1931 che Sua Elllll1cuza compi<• questo
rito, esclusi gli anui dello sfolla1ucnto a B11-
gnolo (1942-46), e sono circa 850 i Sacerdoti
dell'htituto Tnterna?ioualc della Crocetta da
lui ordinati, tra i quali ben 11 sono stati
elevati alla dignità episcopale.
Tra questi uno è stato insignito della sacra
porpora: ~ua Ern.in 1>n za il Cardinah• Raul
Sih,a, Arcivesc<,vo di Santiago (Cile).
Gli Ecccllcutissimi Vescovi che ricevettero
l'ordina7.iouc dal Card. Fossati sono:
S. E. Mons. Candido Ruda. vesrovo di
G-ttaranda (Ecuador)
S. E. il.fons. G. B. Coslll, pr1•lato ùi Ponu
Velho (Urasifo)
S. E. Mons. Stefano Troclaa, vesco, o di Li-
tom1•ri<;c (Cecoslovarchia)
S. E. Mons. "1icl11'le Ardttino, vescovo di
s.Shi11-Chow (Cina)
E. ]Uons. lntonio c,,mpPlo. vescovo di
Petrolina (Tirasil<')
S. E. Alnns. Lculislao Paz, vosrovo di Co-
rumhà (Brasìll')
S. E. Mons. Carln Pérez, vescovo di Como-
doro Rivada,'ia (Ar~culiua)
S. E. 1\\fons. Giulio Gonzules. n·scovo di Puno
(Perù)
S. E. Mons. T"ittorio Bonamin, , escovo
autiiliar(• dd Cardinal,· <li BuPuos Airefl
S. E. J\\Tons. G('71naro Prata. ve,,covo ausiliarr
dt•ll'Arciveseovo di La Paz (Bolivia).
I 32 neo-ordinati di ffUl'st'armo apparten-
gono a 23 ÌRpettorie diverse. Ora ~i prepa•
rauo alla Li(·e11Za iu Sacra Teologia. Dopo di
ehr una parte rientrerà nellr proprie i8pettorie
e un'altra si preparerà alla laurea iu una
ilrlle facoltà dr! Poutifirio Ateneo Sale~iano.

3.4 Page 24

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La Spagna onora Don Bosco
n,,.. "1n rfpo•· - rpn1it"tj
San Giovanni Boi;co, Pa1rouo degli appren-
disti, è stato fes tt•ggialfl neJJa capitale dagli
a llievi dclll' S<•uole proft>s~ionali pubbliche ,:
pri, al,, con una sok11ne Messa. celebrata nel
palazzo drllo sport. Vi asi<istette una im110-
nentr 11 fostante massa di circa 8000 ~ovani.
Officiò il sacro rito il Vescovo .Ausiliari• di
.\\1adrid, Mona. Gart,ia Lahiguera. c-ht> pre-
sontò Dou Bosco uclla luce della sua ma-
gniGra oprra a faq)re della gioventù operaia.
D011 Bosco. dissC'. vidi' chiaro il problr.•m.;i
ddla git>Ventù lavoratrice• r creò le Scuoi,·
professiouali, per dare un.a formazione 1110-
ralt·. culturalt· t· artigiana agli uomini dl'I do-
mani. prcvf'nrudo i l!'mpi, tanto che i Governi
oggi imitano il suo esempio.
Durante la messa oltre 5000 de~li int,:rvt·-
11uti ricevettero la S. Comuuiom·. Alla presenza
delle autorità politiche e scolasticlrn, che già
avevano a!isistito alla S. i\\lessa. si svolsero
giochi e garo sportive, mentrr la handa ùel
Collegio salesiano di San Fernando dava
frt>miti di gioia alla imponenti• massa giova-
ttifo. che acrlamava aJ Santo dei l':ÌOVaui.
Funzioni in onore di S. G. Ilosco, Patronu
Nazionale degli Apprendisti. vennero ce-
lebrate in varie altrt.' t·itlà della Spagua,
con l1cssa al 1~ampo officiata dai \\ escovi lo-
cali, alla presenza dellr au Lurità ,. di migliaia
di giova.ui apprendii;ti. Gare sportivi- e tornei
concorsero a rendere g1·adiLa Ja giornata e
tiempre più i,impatico il Santo Patrono.
IJnuyl<ul, ( 'l'lwil11mlia/ titnedl:t.lone della prlma pietra dellil gr.,nde chiesa di
S Olovannl Bo!lèo.11 Rev,mo Ispettore Don Ruueddu legge perlf!>mena c.he vi sarà Inclusa
la Chiesa Cattolica ,i:imnre oiù conosciuf;i P dim~f:i
A Dc111f{koi;. capitall' della Thailandia. la
festa di San Giovam1i Bosco è stata $Oltoli-
nt•ata co11 la hcm·dizionp d!'lla pfrtra fonda-
mentale dr.Ila nuova grand1-1 chiésa in onon· del
Sa11Lo, la cui costru7,Ìonc E,--ii"1 al pavim,•uto.
Lll vigilia della festa. un cunvt>gno uaiiu-
nalt> degli ex alli.., i ,,aleaiani riv1•rsù uella
Sruola Don Bosco numerosi ed alti,zionati ,·-x
aJlit•n d,•l11• S,·uole salc•,iaue cJ,.Jfa Thailaudia,
1:.10 in mag~oranza buddhti.
n !<Ìomo della fosta, 4, fd,braio. S. E. Muus.
Chori11 Af.E.P., Vicario ,\\.po~tolico di Br111gkok.
benedisse la pietra an~olar•·· Gli fai•t•vano
corona I,• LL. EE. gli Ambasciatori d'halia.
d,·Ua Gran Bretagna. drllc• Filippine t• del
lirn~il,•, c·<>n i. rapprrsentauti dt·lrAmha~c•iatn
del Vietnam e della Corea e molte altri, au-
torità tlP! Governo Tbai. Iuoltrc erano pre-
sc111 i. cv.n S. E. il Yirario Apostoli~o di
,ic11gcha11 e col Scgrt•tario ddla DclegaY.iouc

3.5 Page 25

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ll<llb1U'i (Tl1 ailmlflltt)
Il carro irlon(alc In pc,rfetto
otllc •larnese, c:.hc l)Orla il
diploma del parteinrlo della
Scuola <bi Govc,rn:uor.uo al-
l'l.1hu10
Atotistolica Mon~iguor
Einaudi. fo rappr1·•rn-
1a11;r.e del Oero "''colare
,. r.-golarc 1il•lla Thai-
landia.
Finita la ~aera f'l'ri-
monia, nf'I, asto ,•ampo
1l1·lla Sruola itli orfani
1li1•dero un inll'rt·s~a11te
applaudito ~aJLgio ~iu-
nfro, mcnlTI' la loro
buntla allieta, a il pub-
bliro.
\\Ila chhumra S. E.
,10118. Choriu tlis,1• il
giultilu del .,un r.uon·
tli Pastore m·I , ....d,·r
sorgnl' alla pnif.-ria della gr1111<ll' citlù, in
1111 quartiere eh<' ha un sicuro nv,.;•pnirr. nnu
nuova chiesa. !'lw sarà la più gra1ul1• ,li
llangkok e C'lw 11011 sfìgur1·rà n..tla « Città
clrll1· Pagod,• ».
* La rittà di R111lwri. capolungn della pro-
, inria omonima. i;i-Je ,Id \\ 1rar1ato apo>-tO•
liro allitlalo m ::-ale...ia11i. Fino » di1•ci amù
fo la città non r.onta,·a che \\rna decina tli
1·ri~tiaui n,•i;~una oprra mi~kionaria. Oggi.
1wr lo z,•lo del \\ irario \\po~loli,·o S. E. \\lons.
Pi,·tro l:a.cn•tlo. po,,i,•dc wia grande ,;t•m,la
fl'mmhiilc con lln l'onvento p..r le Suorr
nati,,. « \\us iliat rie-i ». e un impont•nte fah-
1,rirrtto. rhc accoglie l'Episcupio. il S1•rnì•
1111rio, la casa ù,·1 Clero l'd 111111 S!'uola-col•
1,·gio di oltre 600 alunni.
Lu l,,•Ua chic~a pro•cattrdrall'. inaugurata
lo tlCOroo anno. è dcdic-ata a San G-iovauni
Ilosro. la cui ft•~ta 1111est'anno ì· stata :rt>Sa più
l(TUt1dio,;a dalla comcgna dd diploma dì pa•
rilìrazionc dt•lln S1·11ola-colll'gio. JntuYenrJ('r0
S. E. Mons. Gordnn. Re~geut1• ,h·lla Doll.'ga•
zwrn· \\ JlOtilolfru d1•1la Thailandia, Binnarùu
•· St,1li Malesi. e il .\\1inistro tlt•lla Puhblica
lstr111i11ne.
La 1•0111,cguu d1•l documento del vare~gio
della Sruola a S. E. \\1ons. Carrl'tlo fu fatta
<lui Ministro 11.-I primo punU'ri~gio. a1 p:t·
luz:r.u Jegli ullu•i ~11H•r11athi. ron parolt• ùi
alto 1·nl'omio jll'r il Ja,oro l!HJlto n.cl s,·ttorc
~ruoht dnllu Mi,bioiu-. Suliito tlt•po, oltn· 1700
gioYani 1·011 rinc1uc rompl,•~Ni bautli~tiei slì-
lnrono p,•r 11• , ir principoli tl,·lla cillù. por·
tundo il cli11loma di ron•ggio alla Si-uola.
dove il :\\li11ihtro <',or1a,a i gio, ani .i trar
profitto 1lall'in,f'!!llRJlll'1tlO di Don Ho~eo.
il cui nonw dil'l'' a i' hi;,n uoto am:ltr
nl'llu l'llflitnlr per lo SC'11ola proft•sriio1,al0.
, anto drIlo rittà.
Il giorno •<'~uentr la rri,tìarutà cli lfatlmri
ff':,l1•g:iri11, a ,I p:l51:0rl' Mon-. Carn•tlo. l"lw
llt'Ì pmm di1·ci anni dt•I ~uo epi~copato ha
portato il \\ icnrja1o \\l'o,-1 olir,~ a llnricl11
~viluppo.
Proprio in 11 uf'i l!iurui. 1111a,i a ronli-rmarf'
l'uffermaiiour dl·l Miniijl ro dell' Istru.-.iont'. i
giornali la radio della 1·apitn1e dav1mo no-
tizia che Suo \\laestà il Rt· ddla Thuilandia
a, 1·va Ùt·crl"lttlo la ('mnmcnd.a cldl'Onlim•
df'IJ"Eh•fanlt· Bianco al mis~ionario ~al1·,ia110
Dott ,ia~,imiliano G-omil'fo. direttnr,• tl1•lla
!Scuola profl·~~ionaJc Oou TiubcO di Bangkok. i.n
rit-onoscinu-1110 c.ldl'op1•ru h\\ olla dalla St'11ola.
spech· pl'r la (!Ìovcutù po, ,·ru .- orfnna.
È la prima , olta n.-lla lltoria tre volt<· c-1·11-
tcnaria d1•llc ~li,;~ioni Cottolkhc della Thai-
landia <"lii' il r,• ronft•rist·t• una simifo ouurilì-
rcnza od un missionario c-attolico. E Don
lTomiero l'ha m eritata poirht• ha tousa,·ralo
j suoi tr,•nt 'anni cli vita miri~Ìonaria ,. tulli i
s uoi anni cli ~ace.rdozin 1111:i reali:1.:r.a:r.io111• r
al !'onsoli1la11w11to cli <1111·~t'opi-ra di Uaup;kok. J:11

3.6 Page 26

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La « l\\Tissione. Don Bosco a tenda mobile » 1,a due programmi: In 1\\!Tissione nella Pampa (steppa
patagonica) durante la stagione esti11a; la \\.lissione 11elle città e nelle borgate, specialmente nei
rioni di periferia, durante la stagione delle piogge. Nel numero di gennaio si li parlato dr/
primo programma; qui si parla delle Alissioni che si tengono nelle zone periferiche delle città.
Quando il camion, col
IL FATTORE suo grosso rimorchio.
giunge sullo spiazzo
«SORPRESA prescelto, r w1 avveni-
>> mento. Piccoli e grau-
ùi stanno a guarda re
incuriositi l'impianto di qut>llo i.Lrauo ac-
campamento. tanto similr, a quello ,Ii un
circo <'questr!'.
l\\n7.Ìtutto si costrnisce al Cl"ntro il salone•
cappella 1·01 22 pam1elli ili lamiera dai co-
lori sgargianti. Dalla parti• opposta il camion
r il rimor1•hio diventano rispcttiYamentc la
casa t~ l'ufficio <lei l\\l issiorrnrio. La mit1sione
ha in dote una macchina ciI1rrnatoµafic11 a
pa8,,o ridotto e dut> proirttori per filmine e
diapositive.
Grandi riOt:Uori vruigono installa□ ai quat-
tro pWlti cardi.o.ali. in modo che il baracca-
mento aasume l'asplltto di u.u vero circo.
L'impianto elettrico è alimcutato da un
gTUppo elettrogeno. Si distribuiscono intorno
alcuni altoparlanti. mentre un amplitica•
Iore di 80 wats permette al missionario di
farsi i,entirc fino a un chilometro di distanza.
f: c<m questo stru.mcnto che i miss-ionari
domimmo la situazione.
L'impiauto del « Circo di Dio», come
l'hauno denominato in UJl rione periferico
di Balda Blaura, dura dutl gioTni. Nou sono
t:)2 perduti; anzi sono i due giorni della massima
puhblicit,à per l"clcmento « -iorprl'sa » eh<'
attira i curiosi da ogni parte. Così il terzo
giorno s'inizia la « Missione » con un vero
pieno. Essa dura da 15 a 20 giorni. Lu
priina sna l'amplificatore cominda a tra-
smetter<' mmrica aUcgra. Tra un pe;,zo ,,
l'altro, il missionario lancia il suo invito. È
la voce del Si.,<7Jlore che chiama a rnccolta
tutti i suoi lìitli.
Al mattino la i\\lesM;
ALLA LUCE segue la visita di ga.
luto alle singole fa.
DEL SOLE
miglie. A mczzogiomv
hrc~e tempo di arr,•sto.
in cui il Missionario
provvede alla meglio per un po' di pranzo.
Nl'I primCl pome.ciggin, oratorio per i ra·
gazzi e por le Lambinc. Si organizza110 tre o
quattro partitt· di calcio, opportnnarneutt
dislocate nell'accampamento, per i ragazzi
dai dil'ci ai vent'anni. Gli altoparlanti ralle-
grano e rendono dinamico il gioco con musica
varia. Le bru.uhine in 11.n altro spiazzo attiguo
8'intrattcngouo nei loro giochi: per loro il
parruco del luogo manda iu aiuto al ntlssio--
nario delle buone signorine di A. C.
Poi, ad ora couv11tùentr, s'incomincia il
catechismo. ~i radunano i raga;,zi S('condo

3.7 Page 27

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t'roccs••onu concltlllvn dclla Mlssionu prcwcata da Don Ollvarcs alla p~rircrl• di
8ahln Bianca: d"I centro di r~duno 311a pu~occllia urbana e di l1l al luogo della
Missione per pJ.mmrvi la Croce a ricordo. l'un,lona Il Pnrroco, dlrlflc Il Missionario
l'età: gruppi dislocati intorno all'accampa•
mrnto. pt\\r terra, su qualche cassa, all'ombra
tlel rimorchio; s'insegna la Dottrina cri•
stiaua. Nel salone-cappella ,,i racco4l:ono
•1uelli della Prima Comunione. In e►l,!ni "lis•
iriont• i"- sempre notrvole il numno clèlle prime
comunioni di piccoli e di grandi. Per questi
ultimi la preparazione si fa alla sera. nel
stLlone-cappella.
Finito il c-atedlismo, tutti i ragaz:&i ~i rarlu•
nano per un po· di divertimento: le tlesidrra•
tissime « Filnriu<' Don Bosco » som> per tntti
1uu1 vera attrattiva. Specialnwnl<' la Storia
di Bombo è un c;at11clùsmo vivo, pratico r
clivorteuto. fatta apposta per un'istruzion,·
colletth•a. ,\\. chiuimra della giornata. si fa
w1a picc·ola lotteria. attesa tla tutti co1111•
wia « lwlirna »: si t'straggonu a Aorte dei premi
tra i pn,senti.
fò'altosi buio, gli orato•
ALLA LUCE riani si debbono man•
rlare a casa. Propria-
DEI FARI
mcnL•• parlando Li,!Ogna
« liCacl"iarli ». !iÌa pur
c-1m gcntifrzza. p1•1:d1i',
i ragazzi non \\'orrrhhero lasciar1• l'accampa•
mento misi,ionario. dh-eutatn fl<'r loro un wro
pal'co di clivortimenti.
l\\llura i mis-siouari si affrettano a prepa-
rare e a eous111nar<" un pu' di rena <" giunge
l'ora della Missione agli adulti. Dalle 21 e
mezzo alle 23. e spes;;o fino a mezzanotte.
i;i lavora coi grandi.
Si prt'para l"am.hicutc sempre ron m11sic11
piacevole. Quando Mi avvicina l'ora, ~i diffond<"
il suono delle 1·ampa11e di n,-~io. inl'iso w
disco e alternato con mm,ica religiosa e con
uppclrl11rù an i~i.
PcJ· attirare· ,. rwllo st..-tisu trmpo dii,porr<"
gli animi, si co,niuc•ia cou il Rosario illu~trato
dalle filminr Don Bo~ro. Bollisbimo, devoto
,i,aml'nte Ù1-;;iJeraln.
Sulraltarc ben illuminaln da 1111 rif11•ttore,
nua bt>lla statua del S. Cuori' tra i fiori attrae
l'att.•nziune cli tutti. Poi ~i Ieu~ouo due c·on•
fcrellzE': uua sulla verità della FPdl' e la
"ita cli Ge~ì1; l'ahra ;;ui comandamenti e
la ,·ita morale.
Ogni st>ra <''ì- una no·vità. una fonzinne
parti<'olare pn le mamme. per i lavoratori,
per i dt>funti ecr.
:\\dla .~era ,lei/a mutlre l'altare ciel salone•
rapl)clla si tru:,forma in pr,•sepio. romti a
'lata!<·, r ogni mamma porta davanti alla
culla di Gesù Bamhiuo una cand,·lina per ogni
figlio.
La seru dPi lnrorawri inv1•c1• i mi~t-icrnari
heuC'clieono gli strumenti dt·l la,oro. gli at-
trt>zz.Ì di campagna, gli u1,•n~ili cl,•ll'oflkina 1:1:l

3.8 Page 28

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••••••••••••••••••
Solenne apertura del Mese di Maria Ausiliatrice
con le Ire !unzioni quotidiane:
alle 6,30, alle 17 e alle 20, 30
Mentre inviliamo i Cooperatori e Devoti
torinesi a rendere il loro omaggio quoti·
diano a/l'Ausilialrice intervenendo ad una
delle funzioni, vogliamo porgere un anli·
cipalo e cordiale benvenuto Bi Pellegrini
che, con la buona stagione, affluiranno a
Valdocco da ogni parie d'Italia e dall'Estero
per venerare la Madonna di Don Bosco,
la potente "Ausiliatrice della Chiesa e de/
Papa", in quest'ora solenne per la Chiesa
e per l'umanità intera, che prelude al
Concilio Ecumenico.
••••••••
e- lr primt> comunioni anclic di a!lnlti. La
)lessa solenne ,, conelush·a è celebrata <lai
Parroco, che ha la giurìsrli:r..inuc del luogo e
che ha così modo di conoscere un settori!
fino allora poco noto ùella 11ropria parrocclùa.
Alla manifostazioue di rhiusura sono prc8cnti
fino a 2000 persone. Si ferma il lrallfro; gli
uomini portano una grandi· croce cli 5-7 me-
tri. che alla fine vicm• piantata nrl luogo
ove si è tenuta la Missione. Davanti alla
grandi' l'roce-ricorùo i missionari rivolgono lr
ultime parole e pt1•11llono commiato. Tutti pas·
sano a salutare i Padri, a haniar loro la m,a110,
raccomandando che ritornino pn•sto. [ pit1
affiitti per la partenza sono i ragazzi: non par
loro vero che sia terminato eosì presto quella
specie di paracli$o chia~:sosn e iusil'nll' de, oto.
O p:iorno dopo ~i comiucia a smontare l'ac-
cam1uuuent o. Ora c'è ta11La gente 1·IH• vuol
dar<' una mano. hcn div1-r1,um1·11te dal giorno
in cui si era anivati. Si t'arÌl'a lutto sul
ramina e sul rimorehio, e• si ricomincia la
marcia verso un'altra mrta_ iu c1>r1'a ùi altri•
anime nlll' quali portarr la gioia del << Cirro
clP Dios ». che semina l'Amt.1rc " la Grazia
non solo nd rri1ichos della Pampa. ma ancor
più tra le masse scristiauizzall' d,·llc zom·
p1·rif,·riclw dt'llc dt tù e delle borgat1·.
e quelli di casa (auche i ferri d:, b'tiro e per•
.,uu, le pentole), adattandosi in pieno al-
l'amhiente dove si svolge la Missioni'.
Tmpressionante <' l 'ultimo vf"uerdì: un vero
wnPrdì santo. Una statua di Gesù morto
- di grandezza naturale - è posta nel
re11tro ò1•l salone, " attrae lo bguardo, la d1••
vozione cli tutti. Tutti passano per dt•porr1'
1w hacio sulle piaglw di Colui che <'Ì ha saJ-
vati con le sue lividure. I primi a passare
sono sempre gli uomini. lnvitati a dare il
buon esempio, rispondono geuerosamenn•.
IL ROGO
Funzione suggc•stiva è
puri' qurlla dcll'ulrimo
sabato. tkdieato aUa
DELLE LETTERE consacrazioni• della fa.
miglia a Maria. Allora
si bruciano I(• lettne
8<'ritte alla gran :Madre di Dio, nrUt quali
ognuno cbiede una grazia partkolare. Anche
qui i primi sono gli uomini, che passarlo
davanli alla Lella statua di Maria Au~ilia-
tricc e gettano nel fuoco la loro lettera.
mentre tutti gli altri pr1•gano chu la Vnl?iue
e~audisca la loro sup1llica.
Fmtti tangibili f" <'Ollsolanti dl'ila .Mis-
sioue ~ono IP numerosissime, confessioni. i
molti ritorni a Dio, i matrimoni regolariz;,;ati
SEGRETI
Nrlla grauùr \\Ii~siouc
di Buenos ,\\ircs 11
« Circo dj Dio » rbh1·
DI UN SUCCESSO il suo miglior c·ollau-
do. pcrchè realizzò un
« incasso » di conver-
sioni, confcssio.ni e con1111ùoni, qualr forar
non rbhl':ro belle chiese dcJ centro. Vctlcrc
dm, pr<'ti allestire un barae<'a.meuLo, organiz•
~are parlite di caldo, offrire p;ratuitamcnt<' vi-
,;ioui ciricn1atOl{fafichc <-dificanti, prrcUrarc co11
il 8Ub~idio <li filmine e cli clisch.i, far visite ai
malati. accogliere pa7.Ì,'rtlcm(mte quanti vole-
vano discutere di rcligiunc o aver consiglio e
conforto. fu per molti una vera rivelazione:
uon avevano mai sentito il prete così vicino
alla lorò vita e co:1ì 11ecessario r insostituibile.
~fa quello dw for6t' died,· il tracollo ai pr!'•
concetti accumulali dalb pr,ipaganda anticle-
ricale. fu il ,·edere i ruisdonari occupati 81.'·
renant('nU• ancht' n<•llc· mansioni più usuali.
<'ome ~raccai· legna. a<'ce11dcrc il fuoco, shuc•
dar I<> patate, ruoecrr, il riijo, lavar la scodella.
6Copare il salone. fari• e disfan• le Laracche...
Chi piì1 vicino ,, alla mano di un prctr? Chi
piì1 ùi l11i adattahilC" a tutte le piccolt, nece0sità
della , 11 a? Non credrvano ai propri oc"11i!
~uln così forse gli uomini riebc·o110 a 1·nmpre11-
dere il grande amore del Verho di Dio, che si
free cariw e « piantv la sna tettda fra noi ».

3.9 Page 29

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3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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¾,.,.,..__ _
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Ci fu del prodigioso
e per i ~anti salt."!l1.111i che in1crcedettcro per
Li mia nip<Hc Cappellazzo ~at.1lina. af-
fetta da ulcera gastrica, impron isarnentc si
~enti mancare per un forte collasso, seguito da
mt:; e spero 1ncor.1 di essere f.ivorit.1 di grazie
spirituali. di cui sento il bisogno per mc e
sopratnitto per la mia fami,glia.
una grave emorragin. Fu riCO\\'erata d'urgenza G~llfll.'O
ORl.ANDI ,uRU Tl'.'<A
all'Ospedale di Cont•g!iano \\"eneto, dove le
fecero la trasfusione del sangue. Per due Versava in condizioni disperate
giorni sembrò andusse migliorando, m.i il 17
sera fu colta da una seconda emorragia ~r:i-
vissima. n chirurgo ritenne necessario l'im-
mediato intervento. Affidammo l'esito della
difficile operazione a ;\\!aria Aus1liatricc, pc,-
sanoo un3 medaglia della "\\ladonna sul petto
dell'ammalata. L'operazione, contro ogni prc-
, isione, riusci bene, in modo tale che ebhe
e del prodigioso i e l'ammalata, grazii: all'imer-
cél!sione di l\\lari:1 Ausili,Hrice, ora in via di
~uaris6one. Cornmoss.i, rendo pubblica lu grazi.i.
:'Ilio padre. sc~santanovenne, fu operato
d'urgenza per un'occlusione intestinale tl1 ori-
Qine sconosciuta. .Nei primi 1 0 i;torn1 che
seguirono l'intcn-ento chirurgico hen poche
speranze di s.ilvezza risultarono probah1li, dato
lo stato di estrema grantà e prostrazione
del malato ed in considerazione che il hlocco
intestinale si andava estendendo. Viste le
condizioni dispcrntc in cui versava mio padre,
per il quale il personale ospedaliero csprimev,1
poche prob,diili1a di ripresa, intensifica, le
\\l'\\Rl.\\ L.\\PPFI I \\lZI) mie pr~h1ere a Dcm Bosco affinche per sua
interc(.-ssione gli fosse concessa l.1 t?ra..:ia di
Scompare un male
che durava da dodici anni
guarire. Il mio santo Protettore ha ascolrnto le
im·oc:izioni perchè ho ,·isto quasi per mirncolo
capoYolg.:n;i la situa~ionc e mio padre lcnrn-
Da dodici anni soffrirn di forti dolori di mentc è tornato alla vita ric11per.111do le proprii:
reumi-artrosi :id una spalla. A nulla crnno energie.
valse le numerose cure a cui mi ero sottoposta, Tori11a
P.mig-:.\\larconitcrapu wmpresa.
PI l'TRO IIARBIERI
I dolori gr.1datnme11tc erano sempre aumen-
tati, tanto che l'anno scorso ero proprio
La mano fu salva
avvilita dal l!f,111 male e dalle notti msonni
'.\\Jio manto, in una caduta, si era fratturato
che i dolori cuus.w,mo. :\\la leggendo su di un una mano. Da un e,;ame radiologico era risul-
/Jollel/1110 Salrsin110 le molte g razie di :\\!uria tata una semplice distorsione e fu curata cosi
Ausiliatrice e dei Santi salesiani, mi venne per ben due mesi~ ma il male e la fcbbrc nou
da pensare (m veriti\\ senza troppa convin-
zione) che anche per me l'unica spcrnnza
poteva essere m una grazia. Incredibile: nella
notte non ebbi alcun dolore. Neppure nell,1
1tiornata successivtt fui tormentata dlii dolori;
e da quel giorno (è trascorso qua!-i un .111nu)
Saremo particolarmente grali li chi cl
vorrà segnalare:
non ebbi piu ad acclll>arc il male chi: da 12 anni
gli indirizzi errati
non mi dava tregua.
l'arrivo di doppioni allo slesso nomi-
Io non ho la fortuna di saper fare hdlc
pn.-ghierc, ma da quel giorno il mio pensiero
nehvo o nel/a medesima famiglia
e i cambiamenti dr indirizzo
è di viva riconoscenza per 1Iaria Auliiliatricc
la,

4.2 Page 32

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gli tlavano tregua. Ricoverato all'ospedale,
dopo nttcnti esami ratliologici, fu decisa 1':1m-
put.1zionc della mano; si temevano però i;crie
complicazioni. U càso cm molto grave. :\\li
ri\\olsi con fede a San Gim'3nni Bosco e inco-
minciai una novena con la promessa di una
offcrrn e della pubblicazione ddla grazia. Feci
anche pregare pie personc e in particolare mia
fìglm, aspirante a diventare Figlia di l\\Iaria
,\\usiliatrice. Al termine della novena mio
marito cominciò a migliorare e, dopo le cure
del caso, riacquistò la salute e la mano fu sal\\·a.
Grazie, o gran Santo, per m1.>J?lio soddisfare
il mio rnto mi pono con l'intera fami~lia pre$,<;0
la tua sacra Urna affinchi: vo~lia sempre bene-
dirci e pr!!scrvarc1 da ogni male.
Fm1tmut11 d'.-lRot:"" (Nçi,·oral
VIRGINIA Tl.iRUGGJ
Dopo un lungo ed esasperante periodo...
Da parecchio tempo ~cnti\\o il do,·crc di rin-
graziare pubblicamente San Giovanni Bosco,
per tutti i benefici da lui ricevuti.
Dopo ;1,·er trascon;o un lungo cd csaspernntc
periodo di ansie e difficoltà, per le molteplici
disgrazie che hanno colpito la mia fami~lia,
sempre fiducioso ncll'.1iuto ùd Santo mio pro-
tettore, al quale ogni giorno rivolgevo ardenti
preghiere pc.r attingere no\\'clb forza e sercr\\ità
<li :,;pirico. onde potcr sistemare la mia situa-
ziom: familiare, fin.ilmente l'animo mio ~, è
rasserenato e sono cessatc per mc le grandi
pn:occupaz1oni.
A completare questa mia soddisfazione e far
rornarll h1 tranquillità rwll'anima mia, l,1 grMi,1
irnplor.1ta ,·enne da\\antl ,1ll'altare di San c:10-
rnnni Bosco, nell'ottobre scorso, sicchè potei
a\\'crc un s~no manifo.,to <lclla sua benevolenza
vcn;o la mia fami~lia.
Per questo fatto e per le altre molteplici
grazie ricevute, rinnovo ;1 lui i sensi <lella mia
eterna riconoscenza.
S. ,\\/urgl11·rita U~ur,
BOrrINO R,\\l•l•,\\lil.E
c·oo~rato-r, •wlt.JlbttlJ
Altri cuori riconoscenti
Nurulo Cerio (S. P1tro l'elll l\\lessu1•) 1mtrp<lncndo
l11 n1c,liRzione d1 S. G. U. nttcnne prncura l,,i111lc p~r
,uutu hnanzumo 6tatale.
t'mblllnA Crlvellaro (Hrnn<irornn - \\·ar...-cl ntfrc ìl 100
obolo ~r rruia """''Uta tJ •hm Ja uitcncr."-
EJ~iu Fcrnu:d (:\\1aecrat4l, roha da dolore all'occhio e
11hb11 :;amento d, \\'51!1, nc,,r,;o •Ile cur" del caw e, alla
liduoa 1n :\\I. A. ommffido •1curn ;:.u,uig,one prun., Ji
f1u1uuo ,i aKpt:IUl\\:3 1I J, uori· ifllntt-,
GloYllnna Chlabo110 {Re 1110 Ern.) m diverse ur«>SI ,nu
ru c,nudita d• M. A. t: du ~- C,. l~•• " ul11marncnw om·onc
ln 1-:uarn:t1om.: do trombo,,1.
Elena Pl11natelll (Cantnlup• • Torino\\ pc-r il fnitdln l>•ntc
l!ltl nnarrax,. :\\I. A. " :,;, c.; n. pc,r i:u~rigione da h i,no.
Maria GaJIJ (1.t•cco • Como) riconoscent,· nnl!ni,io S. G. B.
per aver pcrau..., 11 fiii!io a .-,,ntinuorc ~h uuJ, fino al
dipl<>rua
A. R. (:\\lilanol con runo 1I cuore nn11ra1.tm :\\I. A. ~•
aver ascoltato le sue pre2hì.-n,.
Gina Pictrl (Ruuana - Imperia) a11nbui1tt alla pr"L<'·
z1one Ji S. G. li, " J , S. D. S. l'avere •' uta salva la vi~ta
ùd li1tlin Jof111 una acotutura d, cakt.
Fam., Oemlchell1 (Rnmi>) nngraziu 1\\1. ,\\., S. G. 13. e
D. F. Rinald1 f>l'r numerose gn1,1c ri«·vutc
Conlul!I SCllvlno (Torino) adempiono una prom'°"$11
M. ,\\, pcrd,~ nel iriomo dcll2 &UJI f, •la la moglie fu
liberata da un ,-alcolo ren11lc.
1'nnellnd~ Solana (Sovara) meni~ p<m:., ,,vi ringrazia-
menti a :\\1. \\, e S. G. B. rer il 1t11npit'gn del manto
e la l!\\IAf'ig,onc, del fratello, vittima d'tnCortun,o ••ra<Ltl.c,
chiede pr<'ghitrc per la mamma.
Conlu!ll Narcno (Rl\\,lrolo Can. • Ton110) nn;:rsz1ano
!\\I. A. e S. G. Il. por la guar,gimw del piccolo Franco,
Ada Mosearu fl'urino) attcstllno rietino~<en11 d, a,·~r
ric~LO UftJ grtZUI.
Fam. Mort:\\ra (Tnrillo) '" ccleh111rc SS. :\\l..ue per rin•
Rrazi2rllt·n11l r: ttomumJ.a Ji J!RZie.
F""""'5Co e Atna lna Bon<(.io\\"llnnl (Torino) M>n<> rico-
noscmu a ~1 A p,;r l'oucnula guui111 ne dd li,dio
-\\ntoruo.
Arma RoUlbello In PeLronc (\\'tll.o S. Gio,annt Rt>Ri..•io C.I
cnn prcr:hierl'! u 1\\.1. A. ntrennc la _guariJ.1•lm,.- Jdln tiUOi.."'Ct.t
Romilde,
,t, c,Ur'T1:.dt' ~r l'mttrtttn nit dJ \\lana btt!u,1,u~ e da .,· r;,q..
1-amv Bftfm, d, S ,Af,.,rio .lln:.u,rll,t , S (>omm1co Su• n
, di àltn $,n,., ,,, /)1Q olnm, lw':ttnO antht' ,m iut<J offcrl.l ti/
rUmoSJfff. f>n •c;,rtlt .\\l,u~ d, nng1,1::1tmunto - , "'-",enti'
Abhà G,u,oor,, • Ahhn Ello • ·\\llOSIJ GIUllt'f'lf'C - A••"• Mnr
1ithcrita -
lt..cc.h.e111
An.-,Jl1
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In.\\l,i1i,il\\U-
RAtm-.ac:h-renrisraAtnndnrtri(;n1illli'l<- "ll·f\\'HulJUiiì-o~Iirdmwarn..
1\\0\\lna - fkrnuJ, ;\\1 r1.11 P"n.11.ht'f:10 S,,hin.t • lhrarkhi \\nc.lrd
... Biv('IT\\11 Chm--uuu - HòfTino Ehuheua - nn,ctt, hnn. - Bnruun
Elrna • llon,hl l'ttr•n El 11 !lottino ~..,.,. llroccbt:1ll \\nna
.. Ilreq:ant ~,mon:i-1\\ f•11ol• Bnmt> Cam,Uo Unnnn: lncs •
llu:n:K.hiRI :\\lana Cat.11lr \\reterò I U(IO lAU;n()\\D ·nuilio
Ca<-c ,t11 ì\\1.inolem Rachel'° - f'"•-Jtonno l>ult Gtu .,,,pc ..
Ctrn Don l ,m111 l."1a.no c~nnen Col■ \\'n.J".nru ,raria .
C:otll lnt'S - (\\mse1I C-c:urc- .. C ,Uh l.1d11 ( n1nmh r.1 Fran•
ceS-Cft . l:r,nam l).,lmJq ... Cor-Aitli (;,11Ha - Crm11H1-1~ \\nnan,ln
U1usafulh Cm 1.:ftftlllD • Crosinu CtllUAIUt.il n.,d,tui.1 l Giuha
- D::nnd(' Picrinn - 1).111.1. C.iat'1nt 1 - l>"" \\mhr,~fo Nina - Dd
Favc:rn (;iuk ppo,- - l)fpa()h Furn. l>t- \\'rechi .r\\-.unra
rr, 01ni fk•rti \\t..ri• 1.uw• .. Onoofrio t'ltttild, t)ui;;UJm.an f:rrn
• Dunondo \\I .,,, • rn R,.,,. • Em,llou, Fhu lir<oi, Le<,.
c.,..,, . non - Fa, r~ Ibrina 1cJeri I Doct. P,ttro - f·OC"ard1 ~J.u11:t11
\\luù - ~orno
Gare!lio IU,na Gh,rordi \\b,ia
Grannant.Ontn n:in Oomma:o - Gt.al'lè't11 <ì1tn'l\\nNI' - Go,zl,o
Sandn.tto :\\lan;a l•n\\t'ra \\~t.1e. l•urou •rornn'\\00
I.a,.., Tun \\I.,,. f .oJ<!'in• AUKeltnA \\h.:111un, llanfi !\\n,
wc1a ~U1r,1i.•1om \\ntoruo \\!■~nrn, l•nOC'U("l> - ~1:11ino ~lana
?\\'Llnanc:nt\\1 1 uru t·aco i'-).!lr-.nu.na l·•rn. \\1Arl h,oro ~bJ-
daJena - \\lu,;.<.na T\\111:nP ~lastra •rrrn.it - ;\\1t,:d;ar Rim, - '.\\te--
lano t\\1-ari trii• M,1,,.i <.::irln • :\\lorrll, \\1. I,111w1a,. l)ell'Acqun
- Nc-S!ri •I"t· r1.u 'J.-.u C'CJ-.imo - Pt•tT-oUtt Antrt"lo - Pt:n.1211
r1 t"ca.rina - P1at<'nl11H I.aur• .. P111e.lli 4\\nna • nni l..or-eJU'.o
Pomr:nne i\\nt11n,o - 1•ronu10 L.uut1a ... Polt:)ti \\nrl;l ~Lt.rià •
Quaal,a F,rd1n11iJa Quuona R.t~ - Rn,1,n l,UJJnna Rupo
Rita - l{ttl,m \\n.: h<11 ~IIJIUII \\lc,s;,nclro ll<n" \\wtha
Rc:-.rbcri ,\\nna Moria - RlttlO \\lana R,,:o Manzherita •
n ... Rob,~1,o 5<,«JI • R,.,,.,,., I.aura - l{obcttt f1I ,meno •
llotro Francesco Holl1nd1n G111h• - Ro,,carolo !>andn l'u,-
nna • Roochl '-1<t>la • " - • Aw11111 Rolo, Go11JCpJ>Ìn.> -
llu:s.-o 1'ucti Ca1cnn11 ... ~ochm !\\hura 'erg1 f:h:u·-a ~
laro ~1anra. Sum111,t.Q1A Ines .. T.,mi Car)utu1 • T, 1H1rc :\\fori■
Tnop11 Annlt - Torn I ,inA - TrinC'lh 1A'll:t1n • •rn1(("h1 Lui~•
"l'\\u,;hct Ofdla .. VcrJuu.hi ~l. lhim-:ntCA \\ . Tom.nus..-.on1
Yade-rio Ct.,loinho f\\..hrin • Vicl:nz1 C.:u11rn1 ... \\ 1t.ale llntnc.e •
\\"iv,ano ;\\,J.,,no - \\"oturo -\\ntonicttA • 'l.,unhottf \\fnrìa. Za.nc:tU
D(SQhna .. 'Zanc1t1 lnabd.ta - Zu11.110 I 1ta ... Zumrno Anna.

4.3 Page 33

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[Èm i,daceJ.jÙJ111 t!i
San Domenico Savio ascolta un protestante
L"n mio amico protestante cli Hong-kong,
il sil!nor Ruberlu C han, maestro d'inglese
alle
con
e~vciudoelnetepruabmhlmicahr7ic, omcihec~11nsfuidoò
un .~ion~o
matnmomo
non gli aveva recato nessun erede._ Lo ,1Ssie~1nt!
che se, nonostante la sua religione, egli s1
fos.'\\e raccomandato a San Domenico Savio,
•1\\ rebbe 3\\ uto la felicità sognata. ;\\ls cre<letlt:.
Si portò a casa flue im~aJ!l~ del_ Sa111in_o
,iifendcndolo dagh :lll:1cch1 dei suoi corr~h-
giunari e promise di far battezzare c;inohcv
il frutto della intercessione.
TI 14 settembre infatti n~cq'-'.e un bimbo ~he
fu chiamato nomcnsco. L amico ne fu felice.
\\'uUe che anùassi a casa sua a benedire il
suo primogeni10. «Ora che il mio sogno è
tli\\ enutc, rc;sltà - mi disse - mi prmnett.1
di puhhlicare la grazi.i•. Da parte sua mi fece
una promessa molto piì1 interessante: quella
di farsi istruire per fnhi cattolico con la mo~hc
e con la sua numcro:.a famiglia d'ori1:mc.
1urta prot<.-stantc, Difatci, ancor prima dt·l!a
nascita del fi!(lio Domenico, si è :ufopt•rntu
che i suoi fratelli e sorelle minori pas!'asscro
tutti a scuole cattoliche. Si pensi che suo padre
è nell'umminii.trazionc della setta. Quantn
a lui. ha suhìtn lo sfratto dal gruppo pro-
testante prc:,-so. cui atluj!gia\\'a, P?ssano. q!1csrr
notizie indurre I lcll<m del Bol/t/1111n11 chmmarc
t'(_)n la _p~cghiera tanti 0 stacoli che_ la d_iff~rc~
d1 rehgiune pone ali0opera dei m1ss1n11.m.
~,\\l'. i\\lARCI.'.LJ.O Gt.L!Sr!UI
1111u1mmnn ,lt/J'/spttlm·111 Ctl'ru
Per suggerimento del parroco
Il bambino Grossi Daniele di Enrico, del-
l'età ùì undici .umi, chicrichclto cM:mplart·
della mia parrm:chia, rni:ntrc ritorna, a dalla
scuoi.i in biciclcua, ,·cni,-a in\\'esnto da una
macchina e nell'urto riporta, a la dflppia frat•
tura della mandibola, l.1 frattura della g.unb,1
sini!.tf.l. e la commo;,donc ccrebrah·.
Ricoverato d'urgenza all'ospedale di Angera
e poi a quello di Ya_ri:sc, era qui trattcnut~ in
ossen-azionc. per 11 grave trauma suhno.
Dopo una nollc molto agitata, il giorno ,;e-
gueme, per suggerimenco del parroco acc~r!t•>
a trovarlo, la mamm,, metteva sotto il g-uanc1'.1I•·
del _piccolo \\111;1 im~H1~ine di. San Domcni_1:o
Sano, supplicando 11 ::ianco di sah,1rc la \\HJ
m pericolo del su'! Danid~. .
Passata una scmmana d1 trcp1dazmnc, dtto
il perdurare ddl1J stato di commozione cere-
brale, a poco a poco il ra~azzo riprcn<l_c\\,~
conosct:nza e pote\\'a csscrc dichiarato fuon ds
perìculo.
Anche le tre fr,lllure si sono hcne rimargi-
nate ed ora e in via di guarigione. Il papà e
la man11m1, sciol.(licn<lo il voto fatto, verranno a
Torino in pellcgrin;i~io di ringraziam~nto, p<;r
venerare, col tiglio ern1.iato. il Santo dt·t nigazz1.
~A<". c1csrpn• 11e.-..:rcc111
P,1rroco J, R,utt(> (\\'are,.(')
Ser:d'lna S3l=i 1Jeru3m1nl (ArJcs,o-Ucrl!amo) •'nll 11
h1Unb1no d1 Juc- 1nn1 scn1rre un po' malnr,,, mil do
<1uundo lo rQçcm11,111d1> ,, S. D. S. 1mponendn1ili l'ntutino,
-.·1d1: tiparlr"· tutu I U1-1turlu.
•!· Suor Ida Ravlola, r• , lii, A, (\\'h1rwle JI.-Al,ss•mlrrn)
h<lò le bambmr c1,11. SUI c11lonia d s. n. s .. r O< n•
portarono g10\\.IUncnto ixr l'anim1t e la sa1utc h~t<'.1t
Cio,'allll3 Cucco (!-i1amforJ, C<>nn.-U.S.A., tro,•nd,,s,
111 un uso diffic,I~ c1 (·on prc,s,,unc molto alta, potè ~u-
p,·ratt o 'hl flt"ru;olo C,1n r1n\\'OC1.Z10n~ A s. I>. "-i. r..• con
l'us.o ddl'ah111no,
Maria Ratb in C'anc,puc, (Ponn-..\\le,;i;undnal ottrnm fn.
ru c1t111ent.:. cun
'ltii((. llZil J1 :":>. D~ !S-•• ,qudlu { ht lt-11'--
bra\\·a un,mnnmcntc 1mpn!<~ih1h:.
l\\1nria Vittoria Nlcol,1ntl ('l'erm) rin1tra1.id olln ulkrta
S. D. S. 1,er la h !in· nn ,.._~1Ca di un nipr,tmu
Vhtorhl e ~~rruc,·lo Mlnoia (I ntru-:--:,,v.,ru) lll'IAno nl•
fcna 11 ~. D. ., ,nrn11nh.anJo df\\1..•rse t,:ra11, ruc,·utc:-
Maria R~ Gu5ellc-lmino C';ioana ~G1•\\r-no•'ror1no) nlC:-•
comando alla pr "'"'""" do :-,. U. :--. 11 bambino dnrant.
un\\1ptTV1onc f)C'r cukolrno ,r-.sc1alc e rc-n.ah. e porè nR•
vedo ,~no e pro pcruso
Maria e, Frane:<> ~h., (l'~lcrtllQ) muano offerta in nn11n&•
mo z••rnr111U al :,•ntu Jcll~ <"Ullc ptr A\\tt rallr •rato la J..ro
fa.nugha t:•1n l.1 11 li 1tu llJ \\1.iria Fr,1nca S, rendL1

4.4 Page 34

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Anche i medici
l'han definito un miracolo
Portata d'urgenza all'Ospedale locale,
il prof. Uarberis decideva di operarmi
per sospetto fibroma. All'atto della ope-
razione i medici costatavano che purtroppo
il male diagnosticato non era quello e
così consigliarono di portarmi all'Ospe-
dale San Giovanni di Torino. centro tu-
mori, trattandosi appunto di questo terri-
bile ed inguaribile male.
Le prime cure colà effettuate a base di
uranio servirono a poco. Dopo una per-
manenza di circa un mese, potei ritornare
a casa, ma senza miglioramento. Perciò fu
deciso di ricondurmi a Torino; ma la ri-
sposta dei medici del San Giovanni fu
questa: è inguaribile. Si pensò allora di
riportarmi all'Ospedale di .i\\londovl: così
almeno sarei stata a casa. Fu là che quando
mi collocarono in una camera a parte senza
speranza alcuna di guarigione, inia figlia
si ricordò del venerabile Don Michele
Rua e lo pregò vivamente perchè 1ni gua-
risse. Ed ecco che a poco a poco mi sono
ripresa ed oggi, sebbene non sia più quella
di una volta, tutta\\'Ìa posso attendere alle
faccende domestiche.
Non so se questo miracolo - così lo
definisco non solo io, ma anche i medici
- potrà sen ire per la beatificazione di
Don Rua: se posso essere utile a questo
scopo, sono disposta a documentare tutto.
Motu/()f)/ ,U1tpitrn1> (Cuneo)
PONZO ANNA VF.D. GALLO
Durante la novena ottiene due grazie
l\\ fio fratello, ex combattente e reduce cli
guerra, all'età di 38 anni era :incora senza
Mli occupazione lissa p<,:rchè ogni sua domanda
veniva respinta. Per di più l'estate scorsa si
ammalò gravemente di ernia al elisco e di
sciatica ad una gamba. li poveretto giaceva
a letto senza potersi n1uovere e tra atroci spa-
simi.
Essendo molto devota del venerabile Don
'.\\iichele Rua, lo pregai io, invitai le Figlie
di Maria Ausiliatrice a fare una novena in
suo onore e feci ingerire all'infermo una re-
liquia del Venerabile.
Al termine del sesto giorno i dolori scom-
parvero e il fratello migliorò decisamente. A
novena terminata, mentre eravamo già ri-
conoscenti per la guarigione ottenuta, venne
una chiamata dal Comune per un posto fisso
di lavoro.
Commossi, rendiamo gloria a Dio e ringra-
ziamo di cuore il venerabile primo Successore:
cli Don Bosco.
Roma
CONCETTA C(OVANNOt.l
Maria Ferrari (Brescia) da tre anni aveva m1zmto
le pratiche per la pensione e le conducrva onnni con
fatica e poça spcmnza. Recentemente ha chiesto l:1
grazia per intercessione d1 Don Rua e ~ubico ~ stata
esaudita.
Lucia Torre ringrazia il venerabile Don Rua per
la fjuarigionu da artrosi.
Emanuela Corsi {:-:ìnn Severo - Fo~gia) rende noto
che implonmdo l'intercessione del venerabile Don
Run ortennc la 11uarigione dell;i co11nata.
Zaira Gatti (Tonno) pregò Don Rua di intercedere
presM l'Ausiliatdcc per la ~uarii:(1onc dal male
u una ga'llha, ,·hc tanto l'l\\veya fatta ~offrire, e fu
esaudita.
Coniugi Aurelia e Romolo Zanobi (La Spezia)
fecero un fervorosa novena a Don Rtm e othm-
ncro la !llJarigione di uno di loro; perciò invrnno
offerta per la beati6cazione del Vcnenibile.
Giulio Ferrara (Pieve di Sacco - Padov-JI 01tenne
dal venerabile Don Rua In guarigione della s1gnoru
da un disrurbo che tanto h affiil(geva e preoccup3v:1.
Annunziata Anelli (Lodi - l\\hlanol remlc puhbl1(·a
la i.ua profonda ~r:11i1udine a Don Hua, che la iruarì
da un dolore che la t0nnenlnva do wnu mc"Si

4.5 Page 35

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DON
PIETRO
TIRONE
Nrlb vl12 di quea10 b<>nemerllo ll11110 di Don Bosco •i
.-.ono distin11w,,e Ire pttlodi: n~I primo ,n-,,111<'
a1tlvllà dl pioniere nella fonda.dono dell'Open Sale•
àl.UUI nell'Europa Orientale; nel 0,tcondo tavor.o al
IIAnco del Succ:cuore di Don Bosco qunlc, CatcchJstu
C.:cntrale dd Saf('<;lanl, nel ,,.r,.o pc,rlodo, l'ulUmo
decennio della ,u.a ,.11... lncanu la ll1ura d<!U'unmo
dolorante e= orante.
l\\'a10 a Dlliano (A>.lll Il 21 lu'!llo 1875, a 12 llllDI
rnlrcl ncll'Ora1orlo di \\"~ldocco. VhNIIO San G10,..,,n1
~o. Nel 1891 cml•e I ,oli porpc1ul nelle mani
d~I V~ncr-ahlle Don Rua l) a 22 anni t~ u110 mesi cr;l già
s.,cudote.
li •uo primo campo tll la,·oro ru l,ombrla,u,o (Torino),
dove am ul,·ano 11tovanl pol:u'Cbl. de•ltkrlbl dJ ~gulre
KII e.empi del 1'ervo di Dio principe, Don Auir=to
<.:nr1oryski. N•I rqon, 11 soli :as anni di eta, fu c,lell~
Dircuorc dcU9 c:\\b..l c. due anni t.lof)O. nnche ma9tro
del novl:d. l rapidi projlrl!!.,I nella dllllcll~ lingua po-
lncc• e sopn11ut10 la sua prudcna(a e 1a110 Indussero Il
,·cnc.mbUe Don Rua a ln\\iarJo conlt' dlreuor~ e maestro
dd novhti in Polonia.
Sell'Europa Orientai< allora c·.,,,. un'unk2 t..pcl•
1orla Sale.;Jana, dotta \\U$1rO•Un!l>'rl01. A dlriJterl:t
n,,f rq rr fu scello Don Tirone, che ri.Jc,tcvll In Polona,
ncllu. car:a di Oswleclm, donde governava le case del•
l',\\u,1rfa, dcll'Unjlh<"rfa, della (UJIOllla,•I~. d"Uo Polonfll,
dcli.i Slov-...,chht e dcli.> C roum
L=a prima l!W!n'9 mondi"1e fu pc,r quc,I Satesbn,
la prou dl'I fuoceo cui rlm.aSft'O completamenl'l' t••
1111•11 fuori d3l centro della Conll)'e(fatlonc. Chi •ollene
rlf più fu l'lspc11orc Don Tirono,, cho 11 trovò .010,
lontJno dal superiori, ~unz., consi11Uo, Renzo conforto
Il rutu•o C'11"d. lflcmJ, Il 6 novembre 1418, scrivendo
Il Uon Alber.a, dlc<'•a dcll'bpe-ttor<": « Poverc,ro! ha
avutn d3 fan, lo qucall anni di sucrra•... Ma compi
l'opera su.i a perfttlont, d~ con1eniar tutti e da polcr
essere lui contento dello ~plrho che regna nt!llc case
a lui Qfll(IOle
C"""'11C le <Klllltà, egli OIIC'nnc dal Rettor Mal(l(lore
Don Albcn che fosse dhl11a In due qucJl,a ec«donaJe
lspettorb, che an<bva d1I B.illico all'Adtialico, Don
Til'one dm.11<1 capo dell'L,,pc,11o.ri3 Pobcco-tuaoslav:a
e Don Auau.10 Hlond rcuc quella Tedesco-Un(Zarlc:a.
Il talento di 11ovemo dcl due lspe11on portò In .oU
sei nnnl Il numero delle ca~c da a a 5r. Dopo una
,:uerra <!be u,·ew semln:tto t:anto rovino. fu un ,:ero
prodlrùo, che Indusse il Servo di Dio Don Rtn,ddl a
chlama.n, Don Tirone II Torino come , Ice C..ttthlMa
Generale, acc.Jnlo al ven....,.ndo Oon Giulio Barberis.
ul quale 1uccede11e nel 19n,
lJ "c:.:ondu r,crlodo della ,u.1 vita, che durò 2~ ;1nni,
fu più culmo m~ non meno hiborlo,;o. Ne il Indico
ques10 Mlmpllc" i,lcnco di twte e di clCre. Nel r1131-32
Yislt/l como rapprt"SCnt.'ltlle del Heuor :-.1a111ore l'intero
Bruile, d.> S. P:iolo a Rio de }a.nclro, al Mato GrOt«O,
all'Amazzonia, ~upenndo te difficoltà e I 11nv1 dhoa!ll
dl'I vlag111 di 1&1101'11, Nel 'JJ porcon,e lUlla l'ltalbl me-
ridionale; alla Une del 'a◄, Il Bc,lgfo, nel primi mesi
del '35, Il Ccn1ro AmerlC'A e le Antille; dttl no~cmbre
del •3~ all,1 ftn• del '36, lè lap,;uorlo Artentlne di Cnr-
dob:i e Buonoa .\\lrc,s e Il CIie Nel '37 vb.lfa l'l,p,,t-
torla Orlmtale, passando da btJnbuJ ad Al-.ndrù>, a
Be1lemme, " ·1 eheran. N11-l1'011obn, di quc.t',1-Dno ec-
colo In ,\\u,cria Cecoslovacchi.>, T.lluanJa e Germa.nJa.
Ritorrul In quèllc nazioni nel '38 e nel ',:19, quando
6 sorprc!IO <Lilla mobilitazione 11eneraJe.
MenlrC ferve la e-ucrra, nill ◄2- Don Tlron(!i tornn ~
conforblre I coufrsuelll della rusos1a,,1a e p.,,.,.,,.,.., te
case di lormnlono d'h.alfa 0•1 '43 al '4.5, a Roma con
Doo Candd3 b>lo1e Il Ptefc:110 Oencrsth, Oon lkrnui
nel ao..e_rno <kit~ parte ddla Congregazione ••~cca1a
da Torino.
Appena terminata La 11uerra, l-Ccolo percurr~rc di
nuovo l'Europ• Orlen1ale per confortare I conlrat•lll
fin dove ena l)O$!libile arriva.re. Fu in quel vi.lM&io che
av\\e.n..ne u.n dl521:tro automoblUwtlco. nel qual(!! 1ro,6 la
morte J'òpouore e Doft Tlnanc ebbe varie rerl,.- 1ravl.
ll tl'1'1o pçrlodo della •ua ,,1,a (1952. ,91,a) lu un
decennio dl ooffercnzc. " Unu delle eara11t,rl1U"he
lndimen1ICllhlll di Don Tirone - scrive Il Rcllor
portato le oue infumit*, mMtre I dolori artrldr:1,
l'insutliclcnxa cardiaca e altri fllc:omodi fhltl me1te-
V2DO alla prova ad oe,u pa...o La •"" virtù"· SI •pc,me
"3ntamèl>le nall'lslltuto Rt,baud•ni:o In T<1rlnn Il
1 febbraio •co...o.
Don Pietro Tlrone, sotto u..n:.l scorz."J Ln ,1p1,urcn:z.n
ruvida, ebbe un cuore di p.idr~ i,er rn1U, ma l>P<"Chtl•
menle per I plU b.tsoenosl. pc,r I phì dl(c110,1. pc,r I
colpevoli. F.n cli(cnsorc OJlO di lutli , a.lTettn~ Il
su.o autta..ore Don Ciovanni Antal, ,rià trtuo ucretario~
Quesm f"'l.,rnJtà ton,:-lunta '"'" una grande pru,lenxa
e con una lndi..:u&sa, a$St1IUUI f<>dehà a l)on llòoco,
h11 !ano di l)on Tirone un $.tleslllno del(no dclln se-
conda icenerwdoru,, rorm~u allD ocuom dcl primi dl-
scepoll dl Don Bosco, e un 1u(krJore .Ll t"ul mt'moria
resterà In bcnedi%1one.
1il

4.6 Page 36

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I
SUA EM. IL CARDINALE GAETANO CICOGNANI
Vescovo Subu1bicarìo dt Frascati. Prefetto della S. Con-
grej.'11>.(one dei Riti, t a Rama " 8 1 anni
Nato a .Bri~ighella, diocesi di Faenza, nel r881, fu
ort!irlato sacerdote ncl 1904 e inviato a Roma a perfc-
zion:u,,i negli ~tudi. L'intelligenza apttrta e le doti non
comuni del giovane sacerdote gli aprirono la via a pro-
gressive ascensioni fino al r925, quando fu cons1u:.ra10
\\'e!<covo e inviato Nurtzio Apostolico in Oolivùi. Di là
p;i.,sl. alla NuniiBtura di Lima (Perù), di Vienna (Austria)
e dr Mndrid (Spalfna). Qui rimas~ 15 anru, fino a quand<>
Pio X.11, nel 1953, lo elevnvu all'onore dèll~ Porpora e
nom111arn Prefetto della S. Congreirazionc dei Riti. 'lel
Concistoro Segreto del 14 dicembr" ,959, il regnante
Pontefice G,o,•rtn-ni XXJr I elegqeva il Card Gaetano
Cicognan, Vescovo di Frascati, la irnricu sede suhurbi-
c,aria, che fu ~ià occupaLJ dal priruo Cardinale :'inlesion,>
Giov1tnni Cagliero.
L'Ìllusu;.: e compianto Porporato, ,n ogni periodo dtùL,
qu.a vita, rue. soprattutto cotne Nunzio Apostolico in
Bolivia, nel Per ù, in Austrlll e n~lla Spagna, amò Don
l~oA.co e i suoi fii.tli con que1Le esubèro.nz.a schietta) sp-:m-
1anca, canmeristico t!~lln su• gente di Romagna. L'ultima
prova dcllii sua paterna benevolenza per la Famiglù,
!salesiana lo diede nd re()ente viagwo, - l'ulurno della
sua vita - che foce qua.le rappresentante del Snnt0 Padre
~ Barcellona, per le feste della consacruione del Tempio
Nozionale dtl Tibidnbo
S. EM. IL CARD. TEODOSIO CLEMENTE DE GOUVEIA
Ardwsc•H•r, cli Lourcnço l\\,larquc,s (Mo,mmb,co).
Era nnto nel r88<) a Sio JM~>e. ndl'1sola di l\\Iadern.
Studiò filosofia e Paru:n, 1eolo~a e diritto canoriM
aJla Puntifìcl8 l,'niv.-rsiu\\ Gregorfona di Roma, scicn:,;e
sociali n Bc~nmo e a Lovanio. TorMto a Rt>ma nel 1929.
tliressc il Collcgin Pnrroghesc finn al 1910, quando fu
consacrato Vesco,•o con la carica di l'relnto del l\\,fozam-
bioo. Apostolo e mi.,.ionario ncll'anirnn, in soli ,·inqu,;
nnm Mons. Oc Gou vem diede e quella J'relJturn tale in -
tTem~mo di opere rdigiose e !10c1al1 cl,., nel r94-1 veniva
eretta a Provincia Eccles,nstica con Sede Metropohl:llna
n r~ourcnço Marquc:s. Altn• bÌmholo eloquente dell~
lelici condizioni reliinose d.,J Mozambico fu I.i creazione
a Curdinalc del suo primo Arcivescovo Metropolita,
nvvenut:i il 1R febbraio 1946.
Il compinnto Card. De Gou\\'efa si mostrò pieno d,
c,nrusia~mo per i Salesiani fut dagli anni in cui li conobbe
Il Roma, lflOYane studente alla Gregonana. F, quando
gli fu affidata la rcspons:1hilltà putornle de.I Mou.mbk<l
e ne vide le n~cessità morali, 1n!listette per averli e fu
tclic..- quando, nel 1952 e nel 1955, pQtè lnro affid·ire due
I'.:! ,mportant1 oprLre per l\\~duca7.1one della J..l'ioveutù.
Salesiani defunti:
Cwngt 1m-prvm..11sa la dolorosa nou'.,:ia della rnortt d,
S. E. lyloos, Giuseppe Domittovltsch, Preloto di Humafal
(.Brnsile). D{ lui dìrtmo rn altro numtro.
Sac. Luigi Galli t a S. Frallcisc:o (Stoti Unìti) • 7(, anni.
Coad. Felice Verboven 1 Elioabeth,•ille (Kat•nll'l) •
73 anni.
Coad. Marcello Franco t a Tor!no-Vnl•nll•• a 7+ anni.
Coad. An.uta.slo Cluttllo t Granad• (NìoaraRu•J o
60 unni.
Coad. Gaspat"e Mestre t a Darcellol\\Jl-Sarrià a 7:1 JU1ni.
Formnto alla. scuoJa dei primi SaJesfot'l.i e ~pednlme-nte
del servo di Dio Don Rina.Idi, fu modello insupen1bife di
virtu e di os.stn'2nia re.li~osa durante tutto il me1.zo se•
colo nel quale a Ro·rcclJona-Snrrià diresse. la sc:uolu salé-
fiia.na dcJ •~~o e di sc.ulturo., di fama nazionale.
La 1un abihtà 1ccmc11 e didAttica port4!) quella scuola pro..
fes~ionalc a tale perfo~iont d:t meritare di es.se.re. sceltn
per l'or-rcdnmento artistico de-Ha snln del trono del p3lazzo
ree1le dl lh:rcel10n111 e per il restauro c.Ji anrichi~t--imè opere
d'arte. dì altari o~lchri (r~Jahltu) n"IJa. Sp,uv'l·t t n~ll'Anwricu
L.atinn. l.,a scuola di 1cuJtut1& di que1:1to abilissimo mutstro
rhbc i piU amhiti premi collettivi e indìvidu.aJi in ogni
rnmo dell'arte del lesrno e in tutti gli atilL GH architetti
firmavano sen7..n e»it:)re i progetti quctndo PO(Ulvuno la
firma 1.14:1 nrneatru -.ale.1inno della Scuolrt di ~arrUI.
Altra. aru.ii.znc l,e:nemerenz., di questo fiielio di Don llosco
fu lo spirito arokt) di ca-riti\\ rntorrut e.on cui, dunmlt: la
terribile persccui1onc .sc.utenata dugl1 anarco..o.omunUìitl
dal un6 al 1f1J'J 1 ei[li ,i dedicò a -.uJ\\'are le 't'itc de.i cruoi
confnit~ll, . fnr.iUrandone. la fUl(II attroven•O In front:ier-a,
con iin,•tc ri.stJhio dcU.a pn,>pna nta g18çc.h-,, ,coµl!rta la
.!IU1 a1tività1 ln P')litia ros.sa lo ricerca.va n.Hannos.a.mc1'lte,.
mettendo persino una ta~lìa su.1111 su., persona; ma Dio lo
strnppo Jnlle mn.ni cle1 1uo1 nernic.1, cun~t:rvaodo olla Con-
arc~ozionc una virn che si rivelò pn:,do~ssi.m;s per ha ri-
cos1ru,:ione successiva alle barbare di11tru~ionf dei rt>ssi.
Infatti quando pote far ritorno nlln a.un Scuob, tutto trt1,·ò
dfstruuo. an,he i prc-z-ioi.i modelli ché tanti 1,nni d 1 ,audio
e di fatiche gli eniinò costati. Ma egli si mise sublto B.ll'opera.
$tO.za 1nut1li lamenti e in breve riorA:a.ni,;zQ li lai.;•oro in
mt:7.U> alle rovine, ritoi.trucn<lo gli altari e i t..,t,~rnacoh
tli tante chic:8c distrutte e. co1l11baora.ndo eroi direttore Don
Bd lido. auu.nle membro del Capitolo Superiore, alla rico•
~lruzione d1 què:lln importantl&-sima cnaa. oggi più fiorente
di prima.
In riconoscimento dei ru01 menti il Governo lo nominu
Cavalieri: del tn,~oro: rna il d..:un<, fig-lio di Onn Bosco
Ili confortava nicù,tanJu lu prc,mestu clcl Pudr~: p11ne,
lavoro, 1'arnd1so •·
Cooperatori de.funti
M.ons. Raffaele Terrlni t • Mn~moro (No,·ani) • 90 anni.
Fu il Retrore del Colle)!ÌO '.vlan1,0n1 d1 T!orxom•nero.
Ortenne dal Super,on che fo~s,ero ln.,,·ìMli i Salc.~ittni 11
intl!resS::irsi tlt.lltl C{io""entu. AJ primo Dìrt-ttore Olln Tttcca
c-onse:~nò l'incipiente Collecio, che fu in fie~uitQ trns-por-
tnto in ,cJt: più arnpua.. nc:"ll"nttu.-tlt lt,tifuco Don Roseo,
rc..aJi:z:2.aLo nel 1927, Don Terrin1 amò Do1t Uoscb, la su11
opera e il suo sistema t.:ducnrivo. Ai Sales.iam f1,.1 JnrI,t'o di
c.on r.ia.ho e d1 .Liuto. '.'fon nutncn,·o d1 rnrt:!rvemr~. apcèit. in
quèsli ultimi anni, ~Ile nostre fe~rc. P. spu•otc, (òme un ve-
nerando patriarca alrtitu d1 Qo nnm, e.o) conforto d~l !:iacra-
rru:nti ~ della Uenedizion1: di !\\.hri11 Au-.lliatric~, impartita
del Oire-nnrt dei S:t1esia.ni.
Mom. Glovannl Ogllettl t a Moncn\\'•llo ( \\'c.)• 77 anru.
Parroco ne.r 38 unni D l\\·1oncriveUo, fu eminentemente uomo
dj preqhiera: primo al mattino !1 saluta.re Gesù Euc.ari:uicu.
u,Jrirno allo sera :1 J:.u-a-li 1A buon.a notte. Curo ~on .zelo tutte
le orgHniz7.31,.joni cattoliche. E.bbt d~lic:ucac pàterne per
j malati. i soffe-renti. i po,•eri. al quali d:rri;ri rutti i fr-urrl
de.i suoi ris1:>armi. [..avor-ò molto anch~ nel campo 60c1ale
per migliorare lo condlJ.ionl Jcll• ,u~ popolazione djmo-
-r.ttnte in zona collinucc,
E-re l)ec.urione- dei Cooperaton e Bi a.lor.ùwa d1 appartenere
nlla Tcrz..a Pamiulin. Salc.,-;iana, te11cc- 1un.e le ,·uhc che
poteva. portare sph:n.Jor-= olle nol!otre f cstc e da.re g1;·ìluppo
nll·opera di Don Mosco neUo .sua Porrocchrn. Un alta.re a
S. G. BoiJco ne.111'.11 parrocchia ,1ne.\\U1 \\.l clh•n~lon~ cht:" rhbc:
per 11 no:ttru Sunro.
Sac:. Mario Fah:ler t o Trev,so • 7S ann,.
Dal rqr6 ul I q55. QU"-D<l<> dovette ritir:nsi per nt-liliQn, di
sulutc, riunt pc,riodicu.mt:ntt! 1n e11s:t auu, n Tr,.-,~1u, i Coo-

4.7 Page 37

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ltcr;atori. d1 ~w fu pnm• Decurione: r po1 Oircitorc 01Qet•
"'ano, Cnmc: \\ 1u•thrc-uorc Jrl PRtr,,Mto !'i-an Su:0l1, d,
rr,:,vaao. J>ircuon: Sp1r1tualc d~ll'htaruto 1'"or::at.u. l)f..
rC1torc del PAtToruto San '\\:1cnlo. I n~eiln.ntc nel ""~rn1-
r1.11no 1),o,•ffin'>, Catccl,i 11 nelle S.:-uo!e pubbhche. 1pnc
tUIU l1 •uia \\'1!11 saterdn11lc ua 1 ~IO\\.ant, dal quml1 rra
:tt11tu1to, anuto. s.q:u1to. ~ella 11ua azione cducaf11""11 ••
l"'p,rò 'ternpr, :till'in i l..'.nimc-nh> di Don Bu.co, dt cui 1u
Jc\\/Olitt.·dmo di cui prop.t..u ~oat.,nu~mftnttt 111 de\\·oi1onc.
Secondo Cerrato I L'huin ('l'unnq1 il z-1 r--196.l,
lJt11110 r c ...istL1no <li 111.t.mru, :iaruu..·o. vis"i-e ton s~h1ct111 t:OC·
ren1.1 ll.l 11M hrn.~• \\'ila H.br,Ult> 1110 onnrc t- tor1uno tuert
tr 1 1 prum trequcnuton Jd loctt.Je Ora.torio 1.alnaanu
d1 1vrr l\\lUlo tutti 1 comnonrnti d(lla ~ua f1m1,;t1,1 o~..
1c1ut1 accondo lo ,pu,tn dt l),,n Bmco. eant•lhcntt! or.:o~
itf,Olò J, ■"eri! un fighu ■acirrdoic:-.
Gla com.o Cartnina d t • :-...,.e (llffaamo) 1 70 anni
G•l•ntuomo unch.e nd p1t"no ,eruo cn.stu.no r rnd1 Ictio
l•voraturt", aUc.\\·ò buona e numt"rOi• tam12h• n, trmpr11
lorle e Ji c1itrurcrc in,lcnn1&0, aruido con fc.r mt.'2.'t51 1 tuoi
dtt~d t1qh ,ulJ.1 \\·i• òt'!I c.lcwerc, Jcl l'onc&t.\\, dc-Il., prn1h lt
cr,~11,\\nll C:ome: prtdre di ire H11lC11uH\\Ì1 gh fu uuc.:nau,
d1I lte110, Miqgior• I• n1«h11h,1 tl'oro.
l>ott. Edoardo Blanco ; \\'11lcmo..o (\\'e l • !17 •11ru.
Era 11 decano det. mcd1e1 b1dlc11 Esercstò la 101 r,rofcs•
11mnc "' l:amanctona. Per lu, noo e t'ra J1,.,-t,nz1•1nc- 1n li rnaLno
posau!t"ntir: e ftndìqcnte'.' ts;;h \\e-deva ,n tam il frardlo •of-
f~rcntc e ne cuu\\·a il malv, annandolo an.chc • pro\\ vcdtr(
Zc med1c1n'" 1c- ocrornr,a S,aur.n•lo un nnh1h"1s1mo ideale
Ja canti ntuo lcncralmtrnto 11 ,na,uma C'.'\\.-.ngdu·:1 della
Jc,tn che KtUJiice .senza cht- lo urrn• la .s:rnittf'a.. Pt, qudto
la 1u1o1 1nr1rtona ~ m hrnl· hr.1011c:
Pc, Jci Opcré SJ.1lc.t1r11lc C'hho lt'mpre ur\\ Jtt'Aftllt'l •tt.tCC:I•
rncntn I amore; raccm\\tM'u 11p1.:1u10 ~en,,1, erH1\\ul, ,li bllnt.\\
Jt!1 \\'cncruhilr Don Ru11 o •01,p11va a,tli ,,.,.i.lup('li Jtll11 rioarhl
Famu,,1:li1-1 cun I'intf!re&te. de:f p1u ;1.tfozion,110 Cno,u·r.1or~
Gio vanni Bosotti • • :-.or, 1•no ( M,t.no) , ~o annr.
l·.hhc un.a f~de vi""a 1 cnmon,caun, C"he m•n1fe,1a\\.. n.cll
l'Jpcrl"! e J1tlondc-va attorno ,~ con uru1 eloqu<"n.u 1uu1
propn•. irnparau all• 1c;uol:a d~II■ l>onnna Cr11t1an..a1 ,e.be
(rcqucntb &1s1Ju....mencc: e 1nu~~•• ec:h t1IC1$0 in r•f"fCXéh1■
con l,?'f•nJt profitto pr...r luna:ht ann,, Le sue dcr,·oi1ont
t1tt·ft'ntc :furono ti ~nto Hojarau rccuato oqn1 ~•orn!J e l11
SS, t•;uc.-an,u•• che nc~u~-..• •rn·sao ~ d~votamente vuU:tV•
o r-:,•uriunu~v-n dal suo J)nAto ùi 11woratore con 1:1 &t1ac.u1ft-
''fft.& 1)rcfer1tu , \\·ivo Gttil ,n ine e 10 tutti , Tubcn1Rcoli
Jet mundnt ,. Cntti cJucò uh '1Ut, tif('h. e qW1nJo 11 ~-hanort
chi,unb 111., ,;t,2 reHJ:io•~ l'una dvpu l"ultru le qunuro fiQ:lutolc
(d1 cu, ,tue figlie dl \\tari■ \\11111hAmce- e due FiAhe: dc:-lla
Prcs.,nuu:inne dr \\l:ana S~) crebbe il suo 1mpcsrnn d1 \\'tta
c-.n:1u■n-1 e J, abba.ndono ■Ila 1>1uru Pro\\"'\\•1Jerua
l...ea11c1·■ con parucoLue: intcrcne d Boll11t1no ..,·at 11,,1110
lo p.auava 11s;:h •miu rcrch (·onosc~sicro C1 1nu1-St:ro
I Open d, Oon Dotco l'och, 1POm1 prima Jcll3. t.u:1 fine,
,1;Lla fiaha :-,.uor \\nna I·. M. \\ ditte: • :'\\on preotC\\lpart1
pc-r tno ;;1nc.h~ .-e do\\a~e:-rc» ,llru 1,;hc aono mnrto inwrov-
,·,s.amvnte~ :"\\on ha nullo eh~ mi petl sutln co,c1c:tt11~.
pcn:hè ho "'-emprc ctrcuto "" Vl\\'érc m grariia d1 l>&o ...
Atbet'Una Sl.smondl Bur ucl t Tori11u • R7 u1n,
Sorelln tfd no:slro Prefetto Cic:nèulc-. il cot1tpu1nto l>on
r,crro Ur.rruti. ,eaerc,rò un 'icro 'ilPOWtolato nella l.1\\.rr.raa
""' Cunre: con la ditf,11,one dicUa buon:t r.ump;1.. Jc!ll ,n,ma•
a,,m e 01t..;c:tt1 rchgaos1 l' ,oprauuno p-rop~eando la d1,~o-
:ac,nc al S. l:uore di Ge-1ù l .A eu.a canti ~t estese a 1un1 ,
hnOEfiOII. m& an modo p1rt1èollre alle arumc cnn,pcnuci •
1>10. 1ra Jr qual, prtJ1l~tt' le moJUc:be di cJ.u,ura. che
benchcb 1pc:ciahicntc nel diti elle pcnodo d('Ua Ql.ìtrra à
nrl jnO durn Jopo~uerrft
rru e tUC! bcncmereni:c. non uluma queU.s d1 1\\·or ,.,•.,,r,to
!., vocAx11,nc wa.lcsi.tn.o dt"I fr:ttrJlu Pietro. ~e fat lcth IA
tL~ttmoni,,nr..,1. Jel Jdunto l'rdt"ttc1 Gcntr.tht: l...u 01111
,·oca:r.,onç .:1.Jl.1 ,,tn a.alr11:uu a.1 JHlÒ J1rc che l4 dtivo. uunr
pnm:a ,Jtù, ;1J wu rop&"tttn •· c1ucll.:i t1e1 Bollr111na ,·ut,.
ua,h, C"era la cupola di !'\\bri11. \\utilt1tric~ e Jol'! •c~n...,
hc m1 on1ra\\"arto 1.a.nto: d::a una pane alcun, m, 1,onan
11a!csi•m r.nnsr~huavuno un cruppo J1 ~lnge,1. JaU altra
1~ Fii,:Ue J1 :\\I. ~\\ urcondatc da po"en.- :mJ1ctto 1 man
pruni •oarm m1a1on1n II sono 1ntn1ut1 su qudla coptrunJ1
\\ta chi cul1ivO ~on 11ricn1.a I.a ,ni• \\·t,c:u.1one fu la 111r~lt•
•e \\lbcrtif"l•, d1 to anni ptU un~ia.u.a J, mf!~ l n ~or,,o lf'
confidu1 t hc Frard UcncJi.:110 11u a\\·eva e h1e11Q nu
Silft.41 (11110 \\·Q1t.-nu~ri " rate-Ho'" drllc SC'uole Cru1l1.1,no.
(o A\\'l'\\lt1 risposto che non n,i 1.1r...,bbl! di1pi11c1ut1l •• F.
11c-rchè non ti fai aa1e,11,1no?
domande'-> la ,ordl1,1, •~
1t bi 1alc.i.111no, potr1u J1\\ tnto.n· mt..!ì1onario còmt qucu1
,r1, ,he , cdt •ul Bblletr1no S11lt11,,110" !..'idea mi piocq11r
Il Z"i11norc " ~ra servilo d1 quc-tr, bunnn. sorcllt1 _pC"r don
aU■ no,tn Fam1,:ha uru delle vuc..u1onj p1U belle.
••'••u•n• Maria Blt'olo , 7.ol•trice
1 Ca.etlc1tc (To.)
l'u un ml'>dt"tlo d1 \\'UJ.1 crisu•n ~. r"r armi,hdt;.i. pie-tà e
i:ant3 P.u1avu molte ore: dcl ar,:orno in JHc-t:h1cra pC'r al
bc:ne iparatualc ,lclh. parr0c;chu1. apcrc111rntnti, dt!'Jlc \\.Ho•
l"laz1um cattohche Dr~oUS-'ì-Ìma t.J, 1\\1.ifla \\usthiuncc e J,
Don Bosco. c:-n rc-ltct q1i;indo ~,>tc\\'a far Q'llHl~t""' • To-
nno I'-" c:affnt'° chti ~ nu 1erM1 Coopcntou e lt:.rton del
s, nonro /Jnll-rt11na h: ..:on.,,c-anivan,.
RornJlda Lul11la Boccassino t , T ..rion u
an11,
l\\.1,tdrt es~·tnplM~•, •'-'l"f'C' oure IJ'll1'd!lllfl.ttWt 114 1mrn,1 e l'.al°•
fono dJ l)U.,nti lu c::.on•,bbero. lhc ammuunJo le •u~ rare,
dotL cd rlcrtc ,·,rtu r1<:orre1;•ano I lt·I nrr tnn"'i~ho e c:nn•
tono ncllt" \\1(t nd ddfu \\1lL L.1,·orù 1n,Jt:(t I.Jnu:ntt? finchè
fo fon.e tlldo pcrmlsrro Colpita ia '1r•\\l't" tnlcrm..iti. ~t:ppe
dare nur..bih tH':fflP1 dt pe.-tc:tta conformuà ■11:a ,211ta ,·o.
lonU d1 Dio •fornndoo;1 J, cdarci 1~ proprie- sotfnen e
per non ;a.dJolonre rnaa.,.._ormcntc e •UOI can.
Emma QuUICI i n Coselli t • l,ucca 70 •nnr.
Don.tu. un11le C' madre cr11nan:1, seppe tdurarc , figli aJ.
l"onnbi ~ •~rir1.\\ llt:Jla \\1ta. lentda C.:ottpcra1nce ulcsì•ru.
con...11,lt:r11\\ :t un., vr11-7UI t•a, ~re un t11,1lrn 1.-.cc:rd()tc e: p11r...
rocn. i:~ .1llic,·u ,.1lc1,i11no, La ~ua :rupia.la fine Jcstb l11ruhit-
s1m<> rimph111U> trl f\\.Affl per la 111111'1\\ e htnrvolcmi:a J.i cui
cn1 c1rcuuJ,-1M
..,.w. Elettta Sp;a,::nl v ed. casali t ., Re"~'" Finrlr~ • ;8 ann,
lllettcr.lU. uhtv I d1 r 1i.:,·nze. pcnon11ls. lfO\\ cmò con
11:uza la nu ,r1U1 , t mu •lia. bcncJcn:.. tla 1>10 can la vn.1. 1~
7..ton~ sacc.rdot.-le d uno Je, fi,:li <. ltnò ,n modo p.1n1-
colarc la drn,zsone l>Cln il:o'ioco crt ali' \\u,thatncc, d1 çu1
volle I ,c,•fi,r1c "cnntr"I n.l capttzalC", mattando d1 J.S,tr■f'C'
1ono lo 1,g-uarJo materno dclla \\'c-rs:111ci.
Teresa Lomba t"dl ved. Leldl t a Sl"rn«r• \\brenq-n I \\1,.
11anùriu) , 8.1 ,,n,-u.
~.llamma u11ulé f' "'encrqs~ ehbc ~- r,wla, rwr I quuh tjtjlJlfHC
La,'Oro e 1'11 ,.,a,nti,a, 1.:on .,;cncrth11& e •r,iruo cri1111ornu. t:bht•
il conrorto 1.1i vcth.•rnt., uno .i~i,:nito Jdla 1.liwn,tll A:11.:crdot.1h.•
Dlomlnl Gre11orl Brunori t ■ Ronr■ rl 2~-1-11161.
Es.empio tl1 tutt.: I~ ,irtll fam1luri, condUJ.te UM ~u che-
" puO nauumc-rc an tre p;trOl-'!': bont..\\, p:1(c11 cant,\\ SopportQ
èOn 2r11ndr fede Je, •troa so1lcrc-nu1 c•watele eh akunc
piaghe e •• tpcn,e nd ti~mo .t-t ,acro 111l \\us1l1JfTh."'C
Altri Cooperatori defunti
\\rgiofa-. Felfrc • \\\\.11.tonl'!o Luo:i Hac:c.1ri111 l\\.l-1:1.n.innA ~
Bertcn:1 l,ortnio - R~U.tt.zi Giu:scrrun14. - Utnvenuto l)on
P,ctro • [krtaKn~ Tc\\ll Don l>onu·mco - Rcrtal(ttolli
\\rc;irtl!e.lo - Hc:rtohJo \\ngclin.:.a - Ue.rtoli1 m Rosa - lliandu
Aru~Jm•nill • flo•vtt1 G10,·anni .. 81111,ato \\nl;'d• 4 Brun
.Uilc-u.1 - Hru1,ctta l.rm1m.1 - Bru a Hn1ma • C■~nom Chiara
- Capr.- (;or1niu 'V R:u cttt • { uon.c Anceb .. Ls~1a.:no
Lurg, • Cd• frlomcn• - Cocchi ,11n1 <.:olonrbo Carlo
l""'.opp,ru Omer" .. Cornnri Rosa11■ .. l·alc.tC-lne Orest~ ..
Frioz.21 Don G1ovAnni .. Ciar~to M1n:hc-r1t1 ... Goto Carlo
- Grill,.1 U.1rtotomco • Gwm1n1 I ucu1 .. htf1prtt1 Tercssa •
lndcm1n1 l·r-.nc~o - Lu:rti U:n·adc - Manr,1 \\ruonu::ua •
~fnrchcac ltu~'1cll 1 \\lJ~lllorrni •
,'.\\fo_rtn
'
l
1
t"1
·n
t
\\.tonti ?\\ut·t:1
Lina ... On,clu1 Hannlch> Purowona Don Gu1liu - Perincll1
\\'iunrio .. i-'u·t1nnt! Ciovunnn - r'-#\\la Don ~•rme:ln
(Ju.irra Clotilde- • R:1mondm1 :\\111rfa Honeonì R.in,pon
,·,.1cnt1na ... S,;•flllU4' Orsola - Scrr.:uorn G1.-como • Tanara
,.\\licie redalJ1 Vòll:cnnn.. ... Ve zot1 l•rlincaco .. Zu1:ca10
Gru.teppe
L'ISTIT UT O SALESI.\\NO PER I.Il MISSIOSI
con •ctlc ,n TOnINO. erettu m Ent,• :\\loralc con
Decreto 1.2 f.!l'OOAIO I Q'24, n• .:i, i,ub Jcuuhne:nte
nccvcre ,...111111 ed Ered,tn. ;\\d ~VIIJCO ""..ibilì
l.'Ofltt•-Maziom s1 cuns1~hano le ,C'R'l,U-ntl formul~:
~~ trattasi d'un l.<1,'kto: ... l.u"a •ll'/1/1/ulo Su-
1~1,an" ptr ,~ \\lmiom eon rrJ~ 111 Tur,.,o II riwlo
d, l"tt"to la sornma di l..m: ••. (oppure) l',mmo•
hllc •no m••. •·
Se tr1tt·u1. u1,f'Ct'. di nominare c:rcdc rl1 ni:n• ~o~
.,anu I' I,111uto, la formula p<rtrrhb1· c.11,i que!lta:
• ...Annullo ni:nt mia preccù,ntc dr&p0$1Zton,· testa•
mentaria. ~omino m1Q cr...-dc unn·crsnlc 1•brit1110
Sult.1111111> r,rr lr J/u.uom fQn Jrdr m T11,r,w1 111:.ciandn
ad cs~u qua.neo nu appartu.:nl"! • qu.al~h• , lltolu •·
(/u<tgu • J<1M)
{Jirn111 {"" ~,u,o)

4.8 Page 38

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ÌHCROQ
7/fl/JlrJ11tifl(I
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000
per éominciare unn Dor.,a occorre ur1 minimo di Lire 10.000
l.
Borsu Rlnaldl Don Filippo. Scnio di Dio, n cura di Tlian-
chin Giacintn (Vicen1t.,1) - 1 versamento 10.000; Via-
nello Luitti 2000 - Tut. L. 12.000.
Borsa Rlnaldl Don FlUppo, Servo di Dio. ,n me11mrio t
suffra.i:io ,1,/la mm11mll 8r11Jl10 \\Lario, " cura di C. I.
(Vercelli) - L. r 5.000.
Borsa Rua Don Miche.le. venerabile, a cura di Forn1sler
Giuseppe (Padova) - 1 \\'Cr<. L. 10.000
Borsn Rlnaldl Dun Filippo, Servo di Dio, o cura di Ezc-
chid~ Br. p. g. r. (l\\lilano) - Giovanna Guzzetu 6ooo -
Fot. L. 45.000.
Bollla SantJ Rita da Ca..,ia, n curM <l, Batarolì Costanza.
- Protti G1u$t·pp1ru, 3500 • Tot. L. 44,373.
Borsa San Giuseppe, • cura di i\\.lucchia Pettino Felicina
(Asti) - 1 vers. L. , z.OOQ.
Borsn San Giovanni Bosco, p,r hl prlllt:!io11, d,l fi.Qlio
Giovanni, a cura di Pastore Raffaella (Messina) - L. 29.000.
Borsa San Domenico Savlo, pl'r br,~sll antiblo.s/t.•m11, n
curn di G. B. (Tonno) - Rinoldi Henam 2000; Rocchi
Giorgio 1000 - Tot, L. 40.000.
Borsa San Domenico Savio, prnirg{li mi(, 11ipule. t t11ttt
i mie, alumu, a cura di Emma Dc111ntci• (Aosh.)
Tot, L. 25.000.
R{>rsa San Giovannl Bosoo, a tura ili Ern1inia Scnrnn,1.stra
(Roma) - 1• ,·crs. L. 35.000.
Borsa S. Angem Merici, pt!r In /orma::io,u: d, 1111 Mu-
nu11t1rin (Cunct>) - 1 vcrs. L. 40.000.
Borsa S. Gabricle dell'Addolorala, 15,730; in sriffraRiO
di Tarfoglio Paolina 1 5.000 - Tot. L. 30.730.
Borsa S. Maria Auslllatrlce e S. G. Bosco, protey:g•t• In
111111 /rmriglio t p. g. ,., a cura di P. A. - L. zo.000.
Bona S, Cuore <Il Ce,;ù, Maria Ausiliatrice e S. G. .Bosco,
d<1temi la ,al/Ile, u l'Uni di Z-Onnto Luigia (Verona) -
vtrs. L. 2~.000.
BulllU S. Maria Ausllla1rlce, S. G. Bo,;co, S, O. Savio,
Venerabile Don Michele Rua e Don Flllppo Rinaldi
(Torino) " cura d1 ,\\agda l3o,rta!{no. , vers. L. 20.000.
Borso S. D. Savio, protcggki, n curo d1 Rita Bosco (To-
rino) - Tot, I,, ,0.000.
l:3orsa S. D. Savio. prlJtegg1 la 110:;tra nipotina, a cura Ji
Cuicchi Tr.uaao (.Ancona) - Tot. L. 20.000.
Borsa S. Gemma 0-..lganl, manda sa11ti SalrsÌ/1111 Coadiu-
lori 11oi labora/or,, n cura di Fnntin Mana (Cuneo) 1 vcrs.
L. ~5.000.
Borsa Sacerdote missionario, prega per la ramlglla dJ
F urlan Ida (Venezia) - 1 verS. L. 15,000.
Borsa S. Cuore cU Gesù , Maria Auslllatrlce e, Don Bosco,
awratt' mi! e i mitr1 uzri n conc~detl! In gra::ìa ws-pzrnla, a
cura d, Elv11·,1 F'. (Torino) - L. +s.ooo.
llorsa S. Giovanni Bosco, i11 rinwa::inm,11/0, " CJUra di
Gnddo .'\\. - Gussoni (Varese) - 1 ' vcrs. L. 10.000.
Oon<a S. Dorucnko Savio, a cura della famiglia Federico
~ Rit,1. G11ni (Asti) - 1 vcrs. L. 20.000
IJ11rso S. Nicola, a cura di N. N. Grassi EsLerina. 10.000
- Tot. L. +6. 500.
Borsn S. Giovanni Bosco edw:atore, a cura di Miche.le
Limone - Pruv,. a1-tli Studi (Ale,;sandri11)- 1 vers, I,. 10.000.
p,,, Horsa S. Giovanni Bosco e S. Domenico Savio, tiat, g~-
116ro,1 (/1 1,ro;;i,
q/, offerenti, n cuto di Pia Lesruni
(Svizzera) L. 37.087.
Uorna Savio Dome,ùco Santo, a cura del Parroco Cocco
Frnncesco (Sassari) - Spadn Varo!, 3000 - Tot. L. 45,000.
l"!orsa S, Cuo.re, Maria Ausiliatrice e Don llos<:o, a cura
di Giuseppina Meizadri (Piacenza) - , " vers, L. 25,000.
Borsa S. G. Bo~co e Don Filippo Rinaldi. Servo di Dio,
cura di Mekh.io .Amw ved. lkrbern (Cu1100) • L. 30.000.
florsa S. Dome.nico Savio. B cura dei. coniugi l\\fu.rocco,
riconoscenti per la n11sc,1a di Rosnngda (Torì110) - 1 vers.
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