Bollettino_Salesiano_196204


Bollettino_Salesiano_196204

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Noi non ci fer miamo mai; vi è se mpre cosa che
incalza cosa . . . Da l mome nto che noi ci fe rmas-
simo, la nostra Opera comincerebbe a deperire
DON BOSCO
15 FEBBRAIO 1962
ANNO LXXXVI N. 4
EDIZIONE PER IDIRIGENTI DEI COOPERATORI SALESIANI
Dm EZI ONE GENERALE: TORINO 712 · VIA. MARIA AUSUJATIUCE, 32 · TELEF. 48-41-17
IDEE
CONVINZIONI
AZIONE
Col mese di gennaio a.bbiamo aperto la. no-
stra Campagna sulla difesa della moralità.
I consensi entusiastici che pervengono no,i
solo d<~ parte di Cooperatori, ma da autorità
e personalità anche ci1.1ili a questa nostra
Campagna, ne dicono tutta l'import.anza,
l'attualità, e come risponda veramente alle
esigenze sociali del momento.
Come fu già accennato in altra occasione,
la Campagna vuole a11zitul10 richia.mare le
idee e dare defle convinzioni. Purtroppo no-
tiamo tante volte che mancano appunto queste
idee. È così che si spi,ega la mancanza clel
senso cristiano dinanzi ai tcinti problemi che
impone oggi 7a vita.
Le Conferenze mensili, completate quanto più
possibi,le da conversazioni, dibattiti e discus-
sioni sugli argomenti man mano proposti,
ser·viramw assai utilmente ~ria a correggere
idee del tutto errate, sia, a dare qnelle giuste,
sia infine a. creare quelle conuinzioni salde
che sono le basi granitiche della vita morale
non solo degli individui, ma della famiglia e
della società.
È chiaro però che non ci si può fermare
alle idee; anzi appunto le idee, trasformate
in convinzioni, non possono non trasformarsi
in azione. E il campo di questa azione mo-
ralizzatrice è immenso: r'è posto per ogni
iniziativa, per ogni attività nei settori pitì
svariati.
In occasione della Conferenza mensile e,
prima ancora, nella riunione del Consiglio
locale si de11ono appunto studiare i bisogni,
le esigenze locali 11el sei/ore della moralità, e
concretare quindi gli interrenti più opportuni.
Esemplifichiamo. Non può qualche Coopera-
tore debitamente p reparato interessarsi dinanzi
a certe pubblicazioni oscene o pomografiche
passibili di denuncia all'autorità giudiziaria?
D-inanzi ad uno spettacolo cinf'fnatograjico
gravemente offensitio della moralità e del pu-
dore si potrà studiare, anche in collczborazione
con altre organizzazioni, il modo opportuno
per reagire e neutralizzare il male. Ripetiamo:
le possibilità sono senza numero, pere/tè pur-
troppo i bisogni e le deficienze si riscontrano
ad ogni passo.
Concludiamo. La Campagna, perchè riesca
nei suoi intenti, deve essere vissuta a.11.zitut.to
dai Cooperal'ori, e quindi tradoua, pur can i
m ille adatta.menti del caso, in realtà operante.
È così, oltre tutto, che i Cooperatori. Salesiani
risponderanno alla loro vocazione perchè, dice
Don Bosco, la Pia Unione è « im modo pra•
tico per giovare al buon costume».
IMPEGNO DEL MESE
STUDIARE NEL CONSIGLIO I MODI PRATICI
PER ATTUARE LA CAMPAGNA PER LA MORALITÀ
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~" ~A'- I,
CQU. A
I J VIVA
.... 1
La vigilia dell'Epifania, il Santo Padre
Giovanni XXDl indicava in tre magnifiche
lezioni di San Leone Magno le doti essen-
ziali di chi attende all'apostolato: « Cuore li-
bero - Purità d'intenzione - Carità generosa >>-
u n cum·e lil>e1"fJ. distaccato dalle cose
sensibili, deve seguire la luce dell'intelli-
genza come una stella che guida », aveva
detto San Leone I nell'Omelia della festa.
E Giovanni XXlll com.mentava: « Ecco la
prima esigenza deJI' apostolato: cuore di-
staccato dalle fugaci consolazioni te rrene,
sgombro da accomodamenti ed interessi
mondani, libero da vanità inconcludenti.
Occorre, si, conoscere e valutare le realtà
in cui si vive: ma il cuore deve rim.anere
libero, ancorato con placida sicurezza sulle
divine promesse di Cristo e su una vis ione
soprannaturale della vita e del mondo. La
fretta di riuscire potrebbe nascondere l'in-
sidia di apparire, mentre certo mal si con-
cilia con l'azione della Provvidenza, che
sembra e vuole insegnare la calma, la fi-
ducia, la misura ».
P.writà cl'iute11z ione: « Questa - prose-
guiva il Santo Padre - è suggello e condi-
zione insostituibile di ogni vera libertà
interiore. Prosegue San Leone Magno nel
suo V1 sermone: " Colui che ardente-
mente desidera di sapere se Dio abita in
lui scruti l'intimo santuario del cuore con
un sincero esa.me e acutamente si chieda
con quale unu.ltà resiste alla supel'bia, con
quale benevolenza lotta contro l'invidia,
se è indifferente di fronte alle lusinghe
degli adulatori, se si rallegra del bene
altrui " . Questo, diletti figli, ques to è lo
spirito con cui si deve andare verso i fra-
telli, anche i più lontani e meno disposti a
comprendere. Non si può far risuonare la
parola con verità e convin2:ione, se nel
cuore c'è invidia o supe rbia, se c'è vacuo
compiacimento di sè, egoismo, zelo interes-
sato o sniodato. La testimonianza che si
richiede ai cristiani è pri.ma di tutto di-
sinteresse, rettitudine, sincerità... >>-
Ccn·ità g e11el'osa: « Cuore libero e purità
d'intenzione conducono alla carità gene-
rosa, che è anima di ogni virtù e sostegno
di ogni sacrificio. Continua San. Leone: " E
perchè il sollecito esame di sè non si af-
fanni su troppe domande, ricercate nel
segreto della coscienza la madre di tutte
le virtù, la carità: e se la trovate intenta
ad a.mar Dio ed il prossimo con tutto il
cuore... siate certi che Dio vi conduce ed
abita in voi... Seguite pertanto la carità,
cosicchè gli animi di tutti i fedeli si fon-
dano in un solo affetto di casto amore".
ì Nelle nostre parole che indicano le carat-
teristiche a cui il vostro lavoro deve atte-
nersi - conchiudeva il Santo Padre - c'è
l'auspicio paterno. I compiti dell'età nuova,
che si aprirà col Concilio Ecumenico, at-
tendono un laicato cattolico che sìa ben
preparato, edotto delle sue responsabilità,
e pronto a compiere il suo dovere con
generoso ardore... ».
Consacratori delle
Il Il lavoro del cristiano
, In che cosa si dill'erenzia una F ac·oltà ili me-
ù.icinn. e olli.1·ul'gia, che s i 1n·ocla.ma cattolica,, da
alt,re si.mili Facoltà italiane ed estere9 ~-
«Rispondiamo, senza esitazione, - scrive
'.\\lo ns. OlgiatJ, conlondalore ùell'Univeri,ità Cat-
tolica del Sacro Cuore - che la nota differen-
ziale può essere data solo dallo sp-irito a/ie anima
l'istifozi<me. Bi.sogua cioè non guardare la me-
dicina e la chinugia aslTaltivamente, ma tenero
,,
l'octbio fisso alla, vita nella sua pienezza, nella
l'icchezza ùei suoi momenti e dei suoi palpiti,
nella concretezza tlelle sue realizZtlZitJni, allar-
~ando, senza riru1egnrle, le vi1mali òello scien-
zi,\\t,o t (Riv. ifel ('lern italiana, gennaio 1962).
È a lla luce della J'e;1·iltl rivelala e fondandosi su
,l i essa ch e una .F'ac0Uf1 di medicinaochirm·giu 1mò
dirsi cnH,olica. È unicamente nel qnn.d ro della real li\\
sopl'annat urale, che il lavoro umano i11 genet'e, e
l'n.WvitÌl professionale in specii,, diventa.no <'l'i-
!otiani e consacratori de-Ile realtà profane.
}.'ell'orclino sopraunalw·ale noi costitniruno un
organi,m1v sociale (li cui Geeù Cristo ò il Capo e
lo Spirito i::anto l'a n ima.
Siamo CClme le nof.e di una sinfonia: Ì11 appa-
renza d iv ise, mt\\ realmente unite ùa un motivo
che le anima e tlà l oro senso e valo1·e. S. Agostino
esclama: Ch risti sumus et Christus smnus!
Giovanni XXTIJ nella enciclica Jlfoter el J[a.
9istra per !ti soluzione della questione sociale
TiMrda :i tutti • fa, verità, che è in~ieme una
sublime realtà; o cioè che noi t u lti siamo memhm
vive ùel Corpo ;\\fistico di Cd.sto... lmritiamo
con pa.lel'na insistenza i Nostri figli ... ad essere
profonùameute consapevoli ili tanta dignità e
grandezz a. per il fatto cl1e sono inseriti nel Crislo,
come tralci nella vite~.
L·auività elci C'ristinno è svolta sotto la. guida
della mgione, ma da un essere soprannat,m•a.liz-
zato; questa è la realtà più consolante. L"egoismo
inilividuaJ.e è raùicalmente nPgoto e Yinto. La
persona, sublimata al più ali-o grado, viene con -
sideniLa nella, sua realtà ili essere autonomo, di-
penden te dii Dio e sottoposto a Lui solo, perciò
assol utamente libero dal servire a chiunque e in
qualu.nque modo come str-u,ne11lo.
L'attività u mana è tutia fond ata sulrappar-
t,onenza dell'uomo a Dio e a Ces1) C'risto. Non
a11 t,onomia dalla morale, m a sinton ia ocl armonia
con la. legge di Dio e di Cristo in ogni attivit à
individuale e sociale, p11bblica. e privata.
Le deviazioni ideologiche e pratiche in questo
campo llanno lo. loro espl'essione nella 1norale
del siwcesso: « Riuscire a d ogni costo•• o nella
morale del l ucl'o: ~ L'importante r guad11.gnare1
fJ Caratteri dell'attività professionale
n) La profcs..,_ione r nn'altivit,ì 11ersonale, e
perciò deve riuscil•e a perfezionare l'uomo nello
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fatiche quotidiane P&lfSl'.1:RI
(rnoralità professionale) P&JLLA
CONt'E.RlllfZA
DT
MARZO
sviluppo delle e11ergie e capncit.à moltepli<'i, che
Dio l?li lm dato.
~ LI lavoro - scrive il pTO!. Scill<'ea - è tra-
ùuzione in atto delle energie dell'uomo, delle po-
tenze dell'io e, tomè al 10 urna.no, qnal.e che esso
1;1ia, è atto spirituale. Tutti gli uomini sentono,
pensano e vogliono: ma cia.~cnno mirnifeflta le
potenze del sentire, del pensare e dol volere io
un modo suo particolare: ciascuno di questi
modi è lavoro, opera umana... ~-
È compito della co~cienza crist.iantl $nperare
ogni concezione tendente all'abbrulimento del
lavoro, eù attenuare il più pos~ibile la, uece$Sit:\\
di lavori ec<'essivamente monotoni, privi di in-
teresse e che fanno dell'uomo qua.-,i un automa.
n 11) lavoro e la professione vengono realiz-
zati in ordine alla commzilà, gia.cchè « il lavoro
è es~enzialmente sociale, e si e,:.ercita 11 beneficio
del prossimo e tlel1a società organizzala, e, me-
clianLe esso, l'uomo partecipa alla vitn sociale*·
L'abito che l'uomo indossa, la casa. in cui dimorn,
i cibi di cui si nutre, gli stnunenLi del sno lavoro,
i mezzi con cui viaggia sono $ un dono di altri ~.
o) Il 11,voi·o cluuque è un vero serriz'io alla comu.
nit:\\ e insieme nno si•iluppo ilell'op,,ra crratri1·e tli
Dio. , La creazione c.ontinuiita, è un offertorio di
cui l'uomo al In voro è il 11are.nlo1 e~ {FtOT.ET),
Il lavo1:o ò compimento della Redenzione at-
truverso il suo carall11rP penoso e la. sua 1wu1
i11cessa11/c cli lode a Dio, e ùi offerta, che prende
il suo valore ùa I snrri ficio della Croce, operalo
da, Ge.sù Cristo.
AUraverso l'adempimento dei pl'opri tluveri
professionali l'uomo ha a portala di mano la
via più facile ver realizzare la santità, a, cui Dio
ci chiamn e che consis;le S()/,o nel compimento
esatto e costante ili tutti i (lo·veri 1/el nostro stMo
(BENEDETTO XIV).
Il Direttive per una retta coscienza
a) Concezione religiosa della vita. per nou nnn-
iragaJ·emoralmente aell'eserci.zio della 111·ofessione.
, i è eempre costrnito sul fragile quanùo si è
voluto dare all'uomo unn morale senza la luce
della Verità rivelata e senzn la prospettiva tli
UJhl sanzione eterna (I C'or., :l, I; 15, 3.2).
b) Carattere sociale dell'uomo e funzione so-
ciale del !lllO 1:lvoro.
e) Senso soprannalurale clellJ:t gra.nde famiglia
umana. Siamo figli di Dio, fratelli ùi Ges1) Cristo
e fra di noi. Pertleguitare il pros8imo è persegui-
tare C1ea11 Cristo (.J /ti, O, 4); peC'ca.re contro il
pl'ossimo è pecrnre C()n1.ro ({e,;ù C'rislo (I Cor., S,
J2); far ùel bene al proRsiwo è beneficare Oesì1
Cristo (wr., 25, 3n ~ tiegg.).
Il Principi di azione
ci) Il principio-base ò qnello della snhnrdim1-
zione cli ogni aLtiviLà umana alrorùine mora!<>
ohe <>i-11rime la volont:\\ ili Dio. ~ T/ordine mo-
rale, i eom:mdamenti di Dio vnlgono ugualmente
in tutti i campi dell'ai tiviUI umana, senza ec-
cezione alcuna o (PIO x11). Perciò il medico, il
gitu:ista, il 1>olitico, il commei·<•i11J1te, l'insegnant.o,
l'industriale, l'operaio... anche in qManto profes-
sionisti, llebliono sempre attenersi streltamenLe
all'imperativo morale.
/1) La moralità profe!jsiona.le non è che un
aspetto par~ialc della, moralità. personale. Perciò
non è normalmente posRibile quella senza tli
qnesta. fJ: vero che l'abilitò. tecnica non dipende
ùai princi1>i morali, ma anc.·h'e.~~a, dev'essei·e in-
quaùnit,a nellà moralità, dell'a,g-fre umano, e questo
non è facile, per chi personalmente conduce vita
moralmente disonlinata. Ba.sta pensare a certi
consigli o azioni, ùal lafo morale assolutamente
condannabili, di profeS11ionisti di primo rango.
o) Adeguata prepRrnzione professionale. lndi-
pendentemente dal fatto che si occupi un pos1o
per vocazione interiore o per necessità ili vita.
il fallo ùi maulenerlo impogna ad avere l'attrezza,.
tura tecnica sufficiente per s"olgerlo come si deve.
Cile cosa dovr~ fal'e chi non ha la, suf:lìcienie
preparazione tecnica per il disimpegno della sua
professioneY O acqlri~tarla quanto piima, proce-
dendo nel frattem1JO cou molta cautela o addi-
rittura ijospendendo la sua attività; OPLlure ab•
banùouauùola definiti,,amente.
Ogni proiossioue esige particolari qualità. mo.
rali, ma almeno dne sono fondamentali e valevoli
per butti: la !)i1istizfr, e ù.i carità. i, .111 ogni pre-
slaziO'lte d&ve corrùpondere un'ailegnata ricompensa,
e ad ogni riltonipensa un'adeguata prestazione/I.
La sola giustizia però uort basta. TI Cris1inno
ùeveinre della stia professione 1m 111ttenliro 68er!Jizio
di carità, crist-iana. Gli appelli a praticare lrt pa-
zi01Jza, la dolcezza, l'amaùilit.it, le lrnone maniere,
la discrezione, che sono il fior fiore della caritil,
oJirono n, tutti continue occasioni cli vivere la
propria vocazione cristiana nel suo pieno si-
gnificalo.
J,avorando in unione con C'risto, il nostro Ja.
voro ùh•iene unn continnazione del suo e 1>ene-
tralo 1lalla sua virtù redentrice, che, mootr-e
aiuto al perfezioname1110 individnale, dilioncle
sugli altri i frutti della Redenzione e lievita <lel
fermento evangelico la civiltà in cui si svolgo.
Così si opera la confluenza del sacrificio umano
con quello di Cristo.
All'offertorio dell:.i ~lessa il cappell:mo militare
ai accorge che la sua bol'l'a.acia, per il calore dclll'\\
marcia, non ha pii) ac11ua. Viene fuori allora dai
ran.g:J1i un soldato e offre al celebrante la sua.
borraccia, che contiene ancom l'acqua sulfwiento
per il clivin sacrificio. Alla sera quel solclato
scrive alla mamma: ~ Pensa che senza di me
il ctippellano non anebbe potuto tlire la ::ifessa,
e che l'a.-0qun della mia borraccilt è diventata
sangue di Ge.sù nel 11alice dEilla MessM.
li

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il Consiglio al lavoro
Ouesta rubrica ci ha procurato molti ringroz1amenti: ne siamo lieti perché ciò s1-
goifica che risponde alle esigenze della vita e delforganizzazlone dello Pia Unione.
Raccomaod1amo solo che queste pagine siano sempre lette, anzi rilette e studiale
e discusse da Dmgenti e Collaboratori per essere attuate 10 seno Cons1gli
Uno studio proprio dei Consigli locali
\\nz.ilutto 011 richiamo. 1n tp1u~i tuttr le
fspettoric si souo tenuti Convegni di Con,-i-
p;Licri !orali: molto enttu,im,nio. molta volontà
ùi lavorar!l, molti temi <li11cussi, purtrop1>0 con
poco tempo di,;ponihilc. Tuttavia ci sono sempre
t1lalc conrlusioni a>1sai pratiche nei vari settori
della nohlra atthità.
Ma i Couvt"gni dl'i Co11~iglieri, I,• loro con-
t·lutiioni c..igono 1·h1• i Consigli loco/i ripremlam,
lo s111clio 1/i /liii r:onrl11sio11i JH'r attuari.- in r1icno.
Su rnanct1 quebto l!ct>ondo tt>mpo, s,· manca ciOÌ!
l'azione tM Consiglio locall' che facria proprie
e traduca in pratfra le 1°1H1.clusicmi del Con-
'-Pgno. è chiaro chi· il Convegno si è ridotto
ud una hclla , amputa ili untu~ iabmo, m1t ira
rrnltà t>-i è esaurito tutto in qtwUa giornata.
:I!: l"vidcnti• ancora una , ()Ila tutta rimport1111za
dt•I J11n:fo11tu11l'1110 attiro dri Consigli locali.
In pral iu: noi 1w1.lSia1110 t~he a Lutti i Coni,igli
lo(•ali t>-iauu pcrv1iuute IP conclu8ioui l' clirct•
I h t' çonnt•l e rar1•olte nc>i varj Conycgiii i~pct-
lllriali. \\ ugliamo anche [H'USarl' clw i Com.igli
locali fn(·cian.o più di mrn 11cdut11 per studiare
i modi pratici per attuare conch(8ioni e <lirct-
ti, e. Prusiamo infine cht> per facilit.a.tt tiu di
1111 piano pratico tali attuazioni in sode di Con-
~iglio locale. siano asSt'g11ati 11.i Yari Con...i-
glieri parti1•olari iucomLcnzc.
Esempli6chlamo. Abbiamo i.u J)rogra,nma
1p1est·a,mo iJ Pdlcgrinntgio nazion.ale a Homa
o a Porn1wi. Nci 1·onvegni llri Consiglirri ovuntJllC
se n'è 111nlato. Occorre che tm nl!'mbro de l
Consiglit> ahhia In ~1>cc:-i61·0 incarico della pro-
paganda, d ella organizzazione. È c·osì che l'in.i-
iiativa può essere• e1•g11ila e sviluppata.
Così pure la Campagna per la moralità. t•omc
~i dire 111'1 primo n.rtirol,,. vero, ridricdt' uno
,-tudio cli tutto il Consiglio, come purr la <·olla-
horaziouc- ili I utti; ma i- anche v1•ro ehc w ci
sarà ut\\ Consigliere espressamente incaricato di
r111c,,to ~,·llorc. i1ùziatÌH' I' atth il à fil t,\\ ilup-
pcran110 fclicenwntc.
Il Consiglio locale quando si può riunire?
Una tlolllanda è tornata insis1c1ttr in IJlolti
convegni i.t.pettoriali: iJ Consiglio locale qunndo
si può riunire? Ci 1,ono , arir po~si11ilità secondo
lr particolari ~ituuzio11i dl!i Centri. In un posto
si potrà fare la riunione del Cousiglio una set-
12
timana prima d,;lla riunionr mcnbilc dei Coo-
p1'ratori; iu un altro posto verrà J>1,ne te,uirt>
la riunione del Cousiglio olla vigilia: in llll
altro ancora, dopo la riuuioue, provYedt•udo
rosì a iotudiare il programma per il mese ,co-
luro. Insomma 1•...~5onzialc è che il Consiglio
wrnmcnlc attivo t<i riunisca regolarmente con
programma ben tlt·finito I! concn·tc>; il mo-
m1•11to poi più opportuno deve CSri<'r<' sugg1·rito
dalle cir r,os tauzc r situazioni locali.
la "Tre Giorni per la moralità"
ConU' urganizzare la « Trr Gioriù Jl!'r la
moralità»? La « Tre giorni» ha lo scopo di
s1~usiLilizzare iJ maggior numero di persone al
problema, anche fuori della Piu Unione. Si
tratta in pratica di organizzare tre 1·onfor1•11zc.
li Consiglio do, ri, bene studiar11 iJ luogo e
l'ora più opportuna per tali conforpuze. 011
i,arebbo fuori luogo che l'oratore o gli oratori
fossero anche dci laici, oaturalmPntc compe-
tenti e 1,icu_ri. Conviene tener presente che non
t·i si deve preoccupare di avere un « gruudc
conferenziere », quanto di avere porsone che
1,aJ>piano interC'Sl!arc al problema.
Gli argomenti ,.j possono scegliere tra qucUi
contenuti llel volumello Fermt>nto cristituw.
Esso. come si sa, tratta Lutti i temi della Cam-
pagna d1•lla moralità.
Ripetiamo eh,• non .,j vuol ridurre la « Tre
Giorni » a qualcosa di rt·torico che lascia il
l«lmpo che trova. Dobl,iumo preoccuparci v e-
ramente- di interessare il puLblico. E a propo-
1,ito di pubblico, ,arà iJ Coni,iglio a studiare il
modo ili avere la più larga partccipaxione di
11erso11e, dopo av1•r stabilito i c ritt· ri nclJa :icdta
dei temi (genitori • giovani • fidanzati • edu-
catori - pubblict> gencrico?...). 111 ambiente
ben prcpnratò e 1·on oratore L,m forrato, a cia-
f\\Cuna conforenzu ~i potrrhl,e far seguiro uua
conYersazione ron intervento del puùblico.
Tn fine un 6.lm h('ne oc<>lto potrà servire come
richiamo t' quaAi di solliovo alla fatica della
Confer e n z a .
ella pagina seguente diamo un elenco di
tali film: tutti. in forma d.iver.,a, contengono
rl(1mcnti costrntlivi che hnnno un qualche• ri-
ferimento ngli argr,mcnti d1•lla nostra Campagna.
Una bella relazione al Centro do, rà comple-
ta.re la fatica dl'I Consiglio nella orgatùzzazione
clella « Tro Giorni ».

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ESEMPI
Come le Zelatrici di Ancona sono giunte alle 500 copie di Meridiano 12
Cervello prop11l~ore è stata l'odunanzn quindicinolc pre-
sieduto dal Delegato lspetloriale Don Masper. lo esso si
elnboravano i pioni per l'invasione della C'iltà, dopo che
ognuna delle ZelaLrfoi aveva espono la sua esperienza.
In questo moùo si sono potute fare delle puntate in
quasi tutte le parroeehie cittadine. Mèto: costitnzioue
di rivendite parrocchiali con vita e orgunizzuzione
propria.
SccQndo campo di apostolato: OB"pedali e CJlije di
cu:ra. Le Zelatrici, tra cui uno infermiera, s'incaYicnuo,
mese per mese, di collocare le copie.
Terzo punto programmatico: le sole d'aspetto dci me-
dici, le barbierie e l'Istituto corre-,ionale. In un'adu-
nanza si è lanciata l'iniziativa di abbonare Lnlle le sale
d'aspetto. Attruvel'!lo conoscenze si avvidnarono gli in•
teressati - i medici - e poi s.i Cece arrivare lo rivi6ta.
1 primi o leggerla furono i medici, gli infermieri e le inler-
mierc. Per gli abbonallllUlti hanno dato mao forte il Dole-
gato, l'istituto e lo Parrocchia.
Difficoltà. non poche. JJ Delegato interviene tempesti-
vamente, soppesa le difficoltà, aiuta, incoraggia e porta
sempre nuove iniziative. Il sentir dire che la riviKta piace
e si fa leggere, spinge a lavorare con maggior lena per
un'opera cosi santo.
Ln parole d'ordine è di permeare tutti gli strati sociali
e tutte le età: millt copie mensili per la città di A ncoria.
E ~iccome l'apostolato salesinno della stampa deve essere
cottolico, il gruppo ZcloLriei srampa si farà promotor~,
ngli orrlini del Panoco, di un gruppo porrocchinle della
stampo, con In partecipazione di tutte le associazioni par-
rocchiali, che diffonda tutta la stom11a periodico: quoti•
diana, settimannle, mensile.
(if1f1tt PROPOSTI PER LA " TRE GIORNI PER LA MORALITÀ "
IL POSTO di Ermanno Olmi (ex arnevo salesiano), sull'inserimento di un adolescente nel mondo
del lavoro contemporaneo (Premio OCJC).
LE CANAGLIE DORMONO IH PACE
di f. K1ml111er (registe esordiente) su il ricupero della gioventù traviata ed ex detenuta
(Premio OCIC).
L'INCENDIARIO
di B. Dearden sulle cause della delinquenza minorile (teddy-boys) e la necessità di
prevem;ionc.
IL PRINCIPIO SUPERIORE
di Krejcik J., sul rapporto scuola-persona: un insegnante che in nome di un prin-
cipio superiore • educa alla vera dignità umana.
I
IL CUCCIOLO (col.)
di... (riediz. della Metro G. M.) sul progressivo distacco del ragazzo dalla mentalità
del ragazzo e i sacrifici che comporta l'educaz:ione.
IL SEGRETO DI POLLYANNA
di W. Dimey, sull'ottimismo con cui si deve andare incontro alla vita: unn bimba ci-
vela a tutti il suo segreto di felicità: vedere sempre il bene in ogni cosa o persona che
ci circonda.
Per un Ci',,eforum sui detti film sarà utilissimQ consultare la nostra rivista Letture drammatiche (Teatro
dei Giovani), che nel numero di gennaio ha presentato Il Posti>, studiando ampiamente il profilo della
vicenda, la struttura drammatica, l'analisi espressiva, la valutazione estetica, la ,,aJutazionè morale,
il messaggio del film.
Nel mese di febbraio la Rivista farà altrettanto di Le canaglie dor1110110 in pace; e nel mese di marzo
di Il principio superiore.
la

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IN BRE ve
Zamora (Spagna) - Nei Seminari diocesani
li Delc,calo l~pettorinle Don Die-z ha vi8ilnlo i Seminari
dl Astorga e di Pnlen.,,o, dove fo ric:c:v11to come un nmfoo
di caM. Tenne ai l!t'rninoriul UJlJl ronrtrcnza sulla ~om-
11ngna di qur11'anno e 1JUIIB es1111n•i111Je delle Opere Sa-
lesiane, e 1irmcttò documcnluri selcsio,,i.
Ogni giorni) si csperiw~nto l'importanin ,li q11c,tn In-
varo nei Seminari, anche flt'Uhè nell11 Spagna i Sn~tul11ti
~ i PllrN>t'i ll()no i no~tri migliori collaboratori nella rirerca
di "vcaziooi $icore.
li 4 c. m. n Zamoro intervenne nlla Conferenzo Sale•
triano lo oles~o Ecc.mo Vc$('0Vo e 111110 il Semillario e(m 11
oupo il Rtuoro, poicJ1è I Srmioari~li ~ono qunsi Lutti Coo-
reratori Sale•ioni regolarmente i.3cr:ini.
Il nostro Pellegrmaggio
In questi ,!fiomi si distribuisce in rutrn lmlia
il manifesto del Pellegrinnir1tio nazionale
dei Cooperatori Salesiani o Roma e a Pompei.
1 Delegati cominceranno n diffondere i pie-
i::hevoli col prol,(ramma partic:olareggiato e
le condjz,ioni per partecipnrvi.
Con\\'iene che a Roma e a Pompei ogni Centro
sia pre..~nte con la propria bandiera.
I Centri che non ne fossero nncora fomiti,
colgano quesrn occasioni; per provvedere
uno bclln bondiem.
51 ricorda che l'Ufficio Centrale può for-
mre l'e.qta con ht c:imasa al prcT.Zo di L. 3500,
spedizione compresa. :-;on s1 dimentichi che
sul nostro va ~empre la scritta • Cooprratori
Salesiar,i •• cc,! nome del pnese o del Centro.
Laboratorio Cooperatrici a GuaJdo Tadino(Perugia)
Un nuQ, o centro di prcparozione per nr.rctli •nari sorac
e Jovorò olncrcmcntc duruntc il passato nnno a Gunldu
Tedino. Furono çonfozionate numero~ 1>iOnete çhe vrn•
uero espo•te al pubblico durante le solenni feste del B. An-
grlo. , enn~ro poi CODSCl{n11tc a S. E. \\tono. Pronti. \\ e•
ì<'CWO dioce•onn, che !ti drguu,•u inviart la ~l'gu.nnte leutrn:
I<ro.mo ai11, D,'r~uor~, /,o llllJI<> gr11dito il p•mirro ,Mln
Coopuo1rici Salraiane, cl1f ai aono odo1,rro1r o. pro,-,,~dl'ft
di piand~ I~ pnrro«ltit più bis~11ou. llo pmonI0 disrri-
br,,'10 dtllr pion,~e. r'oslw 1Irr mr rin11ro:iurr J,' cu,,rr le
ollim<' 1i•11orr <hf' 1,anna mtuo la loro oprra, p•r il do110 rht
fa loro 1a111C1 onore. Lt b,·nrdfro, nm,ur rinsra:io di cuor,.
Per un Centro Cooperatori a Vergato (Bologna)
l'icl me~c di a.,ço~lll u. •· il Uclc!l'&Lo Rctgiounle Don Ct'·
rt••n rrn Moto im,itolo dal Vico.rio Fornneo ~1ous. Enio
f'oei, nOlltrO Dec11rinn11, o t~ocrc un ritiro 111irituale o.I
Clèro. L'8 ollohrl' ~or!iO il mcclMimo ebbe un incontro
coo la f10polezi11nt , il poppo d1 ~=chi r~1<1JH'ratori ()fr
tlnrc ini:tio ad nn Hru II proprio Ct-ntto. li Drlegato parlò
d11ll11 Terza J.'nruiglis e prcunnunzib lo rnblituzione dol
Ceulro Cooperatori in un pros,iimn futuro.
Giornata di studio per Cooperatrici Salesiane a
San Paolo del Brasile
JI 9 luglio sror,10 le Cocptratrici di S. Puoio ebbero la
loro prima giornota i8pelloriulr tli studio e rii preghittra.
promo8'1ll dal Dcirj(nto lspNtnrlolc Don Giol'OLto. Vi ar-
<'llr•tro nnmN·o•r 1lni \\'ari Ct'ntri. aoche do l'illla distanti.
r rimo,cro soddi,fuui,,ime di tutLn, ~pecie delle tre con-
frl'l!n1.c otientntivr t- formutivc tenute do Uoo Ebion
d11 Limn.
Ripresa a Comacchio (Ferrara)
Dopo lo partenu dri Sale,inni ~ la nnminR 11 \\ e,ro\\'o
,lrl Rrv.mo ~fon,. Gino Carli. il 1110,imento C,wperator,
o, eva <ublto un ar1'~to. Con In paterna ar,prnva2ione di
S. 1:.. Mon•. Giovnnni \\1ocelliui, Vc1covo Dirll'r•nno, vrnno
nomìnnlo il nuo,o Oirruorc Dioce,,nno nc•lln ,w,.,.ona ciel
Re, .mo Reunre d~I Seminario l\\lon,,. \\'itn Frrroni. li
24 novembre t-eOl"'CJ ,i tenne, una giornata •ale•iona. neUu
quale il Delegato Reponalc pn,scntù il nuove, Dirctton,
Oio,·c•nn<1, rho o•sirnrò la suo collaborazione pili cordiale.
Benedizione delJa Bandiera a Montedoro (Cl.)
LII P. U. dei Cooperatori ha rl11n"'o la ,un attività per
il n111,.·o anno •tmnle Nili la hrntdi,:ione drllu Rundiern
e la di,tribuzionr ,lei diplomi ai nuovi iscrilll, rhe furono
intrnLtenuti dal Dernrione pe,lri• Culoi:ero PicriJII). [I De-
lc11nto locale pre~rnLò la figuru di Manun11 Mnrgheritn,
moclello di YJOp~rntrire, t il l>ircuore Don Yi11cr1UO Znp-
pnlà htne~ I.i hnndiera ~ cli•lribul i diplomi 'ladrina
dcllu bandiera IM ,i,-:.ra ~lar} fortorici Gunrinu.
Inizio dell'attività d ei Cooperatori della Parroc-
chia di S. Caterina a Bologna
t la Pazroct-hiu drl Direunrr OiO<'esano dt'1 Coc,pern-
tori Snle•ian.i. Mon~ Giorgio Borlolotti, clic "" 1tò il Dc-
lc1_tatn Regionale a rredicare il 1mlMnc otLa,·nrio ,lei Santo
Ro"nrlo per a\\'Cr~ l'occasiono tli far conosc•1•t<• e uppré>,-
~arc 111 P. U. Quinrli •i umnt un'n•l!Cmblea ,oll'•Ìnnu, nello
quulr, "" propO•IO ,lt'l Parroco. forouo 1>Celte tre ~Ìg1111rc,
a t"ui vtrrnc affidato la ori,:aninatione del 1111-cenl~ 1tn1ppo
dd CoopernLori nella Pnrrnrd,in. rAl 196:! il nuovo (',enlro
ho cominciato la 1110 attivltù.
FERMENTO CRISTIANO t il titolo del ,·olumetto che contien.- tutto il m..tcrinle della nOlltm
Campagnn p<:r la moralità. È ncc=no a rutti i Delegati che de-
vono trattare i v11ri ar~mcnti neUc Conferenze mensili (e lo ricevono dnl propno Dclcgnto 11'pctto-
rialc); è utilis$imo per tutti quonti vogliono approfondire i problemi che intere~sano lo Cumpugnn.
In cs.~o il nostro Oon Bongiovnnni, docente di Teologiu l\\!ornle, con !1nstuas:gio approprinto e o.vvtn•
ccn1e, con informazione ,'llStn e ticura, con opporrumssimi echi dcll.1 \\'OCC dei P.,pi e dei Vcsco\\·1,
presenta 1.-. teoria e la pratica della • momluuzione cristiana in c:.1mpo personnlc, lavornbvo, fo.
miliare, educativo, professionale, ricreati\\'O cc:c.
Fermrnto crùtin1w è rea.lista, ma senza pcs.simismi; upri. gli occhi, m.1 per una visione sem1,rc
più limpida della moralità quotidiana; denuncin manc:hevol11zze, ma spronando prnt11.1unente all'lll.ionc
di rimedio, di ricupero, di conquista.
C'è da augurarsi che la Terza Famiglia Salesiana sapput opportunamente e abbondantemente ~i.r-
virsi d1 questo •lievito• per letture, conversazioni, confcren7.c, dibattiti.
È evidcnre che non deve m.'lncurll nella Bibliotechina dei Cooperatori.
TORINO• L[HRElll/1 OOITRIN/1 Clt!STlo\\N,', VIA MARIA AUSll.(A'fHICE, J2 • LIHR 660
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LA CAMPAGNA DELLA
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MORALITÀ IN ATTO
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1n questa rubrica
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pubblicheremo le iniziative pratiche
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di cui verremo a conoscenza,
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spinge ndo lo sguardo anche fuori
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d ella n ostra Terza Famiglia
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/:1..dla f• Confrrm::a a111111alt i Cooprralori di
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Tllila11fl hanno qr<Ì voluto ml!ttcre in atto , si,gge-
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riml!tlti dati p1•r la Campal(11a a j{lf)Ort degli
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Oratori. Oltrt l'offtrla r~olaml!ntart, ham,o
\\
\\
prcsnita/o là sm111na dì L. 75.000, raccolta 11n
\\
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vari Cmtn· lombardi in q11esto i,n.zio dr/la Cam-
\\
\\
pagna p,•r l'acqm~to dei premi ni vincitori nelle
\\
\\
gare di Catechfrmo, che saranno i11detlc tra i
\\
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gi0t•atti drgli Orawr, dtdla lsMllaria lombarda.
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* /,' \\
A C. di Triul-e, a mr::zo di puso11" quaufi-
\\
\\
catr, ha te,11110 ,ma qui,u/ici11a di co11j!'rr1111e su
\\
\\
La moralità nello spettacolo•· L'i11t'ito agli
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\\
cJicn/a1111 e a, rivrnditori ,lri giornali prr w1
\\
\\
colloq1110 ml problema della moralità drlfc p11b-
\\
\\
blica::io11i Ì! Jtato scarsa111,m1~ raccolto, ma ha
\\
\\
avulo l't./Jetto immrdiato di far sparire da tutte
\\
\\
le ,.,ficoh• le rit·1ttl' con coprrllna discutibile•·
\\
\\
1'111/at•ia alle ri1mio111 han111, prno portt anch~
\\
\\
i rapprrsmt011ti dei Si,,dncnti di catriroria,
\\
\\
\\
*\\
I Cattolici d, tutti gli Stati Uniti d'.·lmerica
\\
\\
'1011110 rinnovato s11/em1nnmtt In loro an11uak
\\
\\
promessa alln Ùgiat, o/ nrcency •• ron c:u1
\\
\\
r'i111pegJ1n110 ad mlenersi dt1l/'asmtt'Ye a film
\\
\\
i11dece11/1 e i111111orali, a protestare contro la loro
\\
\\
w esibi:rio11e, ed a boicottarl' h: sale e , teatri
\\
\\
11omwlmmte /)rl'.rmta,io simili film. ,\\/011s. C!,arles
\\
\\
Jlc \\lam,s ha riel'f.•111<, la promessa della /,,eqion
\\
\\
of Dece11ey nella Ca11edrale di St. Patrick a New
\\
\\
York, -rlltreua11to r 11tJt1e1111to 11e/le altre parrocchie
\\
\\
dell<I t!arir diocc:,Ì tfe,:u StaJi U,ùti.
\\
\\
\\
*\\
Nrll'O.d.G. cottclusitJ-0 ,Ml'Asumblta flent-
\\
\\
rale cldl'A..C.J., che ebbe [1101(0 a Roma 11ei l'(iomi
\\
\\
9 e 10 dicembre, lrgJ(iamo fra l'altro: L'Asim1-
\\
\\
blea... invita 1.11111 1 ca1tolic1 ,raliam e 1111/1 gli
\\
\\
11omini di buo11a ,·ola11tà, preoccupati della di(f'sa
\\
\\
dei. diritti 11at11rab e 1oprmmaturali dellu fami,:lia,
\\
\\
ad 11110 maggior,• consapevole::o:a degli 11rg1•,1ti e
\\
\\
\\
gravi problemi clt-e, spec:i.almtrtft' in ordine alla \\
\\
forma:io11e del/, giocani l{e11rra::ioni, si prnm- \\
\\
tnno 11ei delicafl srttar1 della pubblica moralità, \\
\\
dello rpettacolo, de/In stampa, della ed11ca::io11e \\
\\
scolastica, e li i111peg11a ad oi:trt coere11U'fl1r11te e \\
\\
fen11ame11te per lt1 tutela dr/la integrit,ì morale \\
\\
della 'Va11Ìone e per l'at111a:111one di u11 amwmw \\
\\
roil11ppo scolastico, chr sia co,,jorme ai principi
\\
\\
di educa::i011e dvlla pioventù ed ai principi di li-
\\
\\
bertà connessi ni tliritti drl/'11omo •.
\\
\\
La Pia Unione dei Coopera•
tori Salesiani nel Venezuela
Due ann.i or fiOno nella hpclloria Salesiana del Venc:rueln
si cominciò n l1worare per la orp:nnizzaziona dei Coopcr11Lori
in Centri regolari, eon ì laru f)elegoti, con i loro Cowigli
e con le riunfoni mensili ~ ut tivii,) sptdfiche. RinMu•
ruendo U lavoro c·ompiuto. d 8i prestnu un bel quadro
dello buona occoglirnza e dclii generosa corrisporuknxa
di tulli i simpatiuanù dell"Opcra di Don Bosco all'appello
rivolto loro dal 1ig. l!pcttorc in nome del Rellor Maggiore.
[n Caraca• funzionano regolormcnte selle Centd con
le loro riunil>ni f' con l'Esercizio mensile dcll11 Buono morte.
Tre !l<lno anne""i a ope,:e salc,iane e quattro a opere ddle
Figlif' tli llaria Au,ìliatric;e.
In Valcn<Jin Aoriscnno duo Centri: uno ncl Collegio
Don Bo•<·o e l'ol1ro nrl Collegio l\\lorio Ausiliatrice (F.M.'\\.).
In i alua: ttt Centri, di cui uno nel Collegio S. Tom-
ma,o d' \\qui.no r due pre~•o porrocdtic.
In \\1,rida: dut Centri, qurllo del Collrgio S. Luigi e
quello del Coll~gio lmmae<1lu1u (F.l'tf.A.). Si 6tanno pure
orgoni?.zondo lrt' Centri parro<·chiali nello atnlo di \\leridD.
In Tnriba: il u-ntro de.I C.,llegio S. Ciulé'ppc.
Tn Son Cri$IOb11/: i sta lni~andn il Centro prc••o il
Colh•gio rlclle Fi111i~ di }1. A.
In Curo: d•1t ('.entri: quello d~I Coll~u Pin X li e q111•llo
del C11llrgio .\\toriu A1LSiliatri1•t (I• .,e.A.).
In Judibano, oi ,to organiuando dc-Gnitivamrnt~ il
Centro parroccluule.
In 8nrqui1imtlil: iJ Centro annesso nl Collegio Murln
Au•iliolrirc (F. M. \\ .).
In f'u"to I.o Cru:: •i sta organiuando in fomut dcfini-
1-iva il Centro ann(',so alla Porrocclua.
C.11,l, dopo due- anni di lavoro, .si poseouo contare di-
ciotto Centri in pieno attivit/1, ~ aei che uri giro di pochi
ot.c•i nvMlnno auda•e.s~ un'orgauizz.azfonr definitiva.
PER LA BIBLIOTECHINA DEI COOPERATORI
Insiem e verso Il Signore
Lo form.az.ione religio•a in famiglin (t1ric10 in
1•ollobor07,ione). Romo, ecli1., Paolino, 196 1,
in-16, pp. 292. L. 800.
Cli « speciali,1i • che bunno lavorato ulln i,tc·
~u,-11 di qu.eoto libro lo ,lcJicono « ORii sposi o
ai 11enìwri che romminann in;;iemc verro il Si-
!l"llOrn; ai ,(IÌ01•at1i ehc (l••n~ano al loro focolare
di tlomatù; 11i aacerJori eh.- cere.ano di compreu-
derli meglio flrr oiutorli; ai religiosi r o~li Ìn•
l('f;nonJi che ,·ollebor ano c<>n essi •· i: un lib..-o
«•perime1ttotu e vissuto primo die!•Cl't' writto».
•1uintli utili•~imo.
Con Don Bosco ogni giorno
A cura dell'l,(ficio St a1n1,o Salc,,iouo
Via Mario \\u,iliatrice, 3:!, Torino.
Il lovoro si deve al •nleei,mo belga Don Cnmillo
Adrioensem, elle, ,ri puì'> dire, ba po••n11.1 lo vita
1tudio11do le IUtmorie Biograjkhe di Don Boscu
e gli avvenimenti della C.,ngregoziour. È un
prontuario tolcoiano utilwimo a cbiun11u• vuol
11nrl11rc di Don Bosco con ,,muti e ugomenti
di nLLnnlJtll: M11cerdoti, c,lurntori, geoitori, ccc.
AIJT()Hlll,\\7.IO~< Dli TIIIBL'N-'U' 01 TURl1'0 IS DATA 16 Fl;IIOll,\\IO •~9, SUMTRQ 403. -
C,OS APPROYV.IONE. FC('l.f:sl~òTl\\:A
OlRE'MUkb RP.iPO>(IAUILll: IAC. OOTT. VlhTRO ZERIIINÒ, VIA MAklA A\\l511.IA1'1<1CI, J~ TORINO (711) - Ul•rn;1m: OIIAHCHII ,. E. I

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BOLLETTINO SALESIANO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI 01 SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Auslliatrlc e, 32 - Torino - Teletono 48- 41-17
Al del mese: per i Cooperetori e le Cooperotrici Solesiene
Al 15 del mese: per i Dirigenti delle Pie Unione
Sl Invia gratultomente. Spedizione In abbonamento postale. Gruppo 2-
*Fecciomo noto ei benemeriti Cooperetori e elle benemerite Cooperetricl
che le Opere Selesiene henno il Conio Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sollo le denominezione: Direzione Generale Opere di Don Bosco Torino 712
Ognuno può valersene con risparmio di spesa, n111"lnviare le propria offerte,
ricorrendo all'ulflcio postale locala per il modulo relalivo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'Indirizzo si prega d'ln,lare anche l'lndlriuo vecchio.
SI ringraziano I Slg. Agenti postali che respingono, con le no·Uliculonl d'uso, I Bollettlnl non recapitati.