Bollettino_Salesiano_196109


Bollettino_Salesiano_196109

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1.4 Page 4

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sono trascorsi appena due anni dafla solenne consacriuùme del Tempio a
San Gfovanni Bosco, sorto per la bontà di insigni benefattori, ed eccoci (tl
momento di innalzare s1il Colle Don Bosco, presso la poverissima ca.~etta
nati'Va <kl nostro Padre, il Santuario promesso nel periodo bellico 1940-45
dai Superiori Salesiani, in ringrazi(lmento per la miracolosa incolumità
della nostra Famiglia tra i tanti pericoli corsi in quegli anni. Ne avrete
vlsto il bozzetto sulla copertina. Lo dobbiamo al nostro carissimo ex allievo
ing. Enea Ronca.
È giunta l'ora di la,icim-e l'appello a tutti i Coopt>rruori, Ex allwvi, amw
e devoti di Don Bosco dell'Italia e delrEstero, per rrigere piesto monumento
della nostra riconoscenza a Dio, all'Ausiliatrice, ai Santi Protettori, in
onore del nostro incomparabile Padre, sullu collinf1 che lo vide nascere e
crescere, lavorare e Sl)jJrire, nei primi tre lustri di vita. La. btmedizi.onP
del Sommo Pontefice « sul promettente albe&,aiare del secondo centenario di
fondaz:ione della Società S(llesiana », sarà propi::siatrice di grazie per tutta la
nostra, Famiglia.
Nel 1868 Don. Bosco potè dire: « Ogni matlone clel Tmipio di Maria. Au-
siliatrice in Torino proclama 1ma gra.ziQ delln Madom11J ai suoi de1•01i ».
Pensiamo che avverrà altrettarito di questo Santuario, che i Figli costrui-
ranno in onore del Padre per accogliere sotto la sua cupola ardit<i le Jn1J,,
di pellegrini che ·t·erranno dai più lontani p1w.si. Cosi sui colli che dip:mdano
dalla storica SrtprrgC1 al Mo11ferra10 uberwso di 1,igne, svetteranno, .çimboli
della pieti'r e della fede del no.~tro popolo, ln Basilica di Superga, il San-
Wario di Crea e il Santut1rio di San Giovanni Bosco, apostolo deU' Ausilia-
trice e della gioventù, e rappresenteran110 le nostre a.çpirazioni costanti e,
Dio e la supplica del perdono per tante colpe e infedeltà.
1 c1Mtruttori del rmovo U;mpio sarete voi, det:oti Cooperatori e(], Amici. E
la Vergine Ausiliatrice e i nostri Santi che Le fwmo corona, benediranno
<1 larga mano la nostra Famiglia, unita i11 1ut solo desiderio: onorar<>. SPmpre
p111 e sempre meglio il Padre con la ferrente preghiera, col IIJvoro assiduQ e
con opere di apostolato, per La salvezza della gioventù e dell'ùztier(I sQdetà.
All'opera dunque: ma/Ioni per il Santuario di Don Bosco. mlt soprat.tutto
fervore di vita cristiana e di apostolalo tra i fratelli per i1 crionfo della causa
HG
cli Dio nel mondo.

1.5 Page 5

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r•---/ \\/ ,,,, r ,.__r..?-0.__
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Nel centenario dell'unità d'Italia
Don Bo~èo\\(~ol Rigorgimonto
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Le ccle1>ra7ioni
d"Italia hanno
dcaetnotfo'ncaTraie•iodne,U· a'upn:liità•tor'i·c·-i,.~V
{
dì traf'riart• un panonuna molto pii'1 n:ri-
til'to t• più sereno del noAlro Ri~orgimeuto I'
d._i quanti lo realizzarono.
~c·llr i1ulagi1ù. af'ranto ai protagonigti l!Ì:1
noti. ~i dato cilic,·o anch,· a 111wll1• figure eh,·
finora t'rano rimaste ai margini o in ombra, UJU
che mc-ritavano migliorr fortuna. Tra qm•~l••
c"è induhbinmcnt,• Don Bosco, clw la Provvi•
dcnza d,·Ktinava ad t'Rt<ert" llllU clt•i prinripali
artt·lìt·i dt·I risorgimento morale ~piritual,·
della 111111va Italia con la 1S11a orwra t•durati, .1
~el processo stori,·o che nrnlurò l'indi-
pendenza, la lihertà 1• l'unità d'Ltalia Do11
Bo,co ehbt• 1111a parti' 1L primo piano. anf'lw
"' ,•gli i11 tutti i modi in tutti i torù, iu
111,(lli ocra,.innP e al eo~petto di tutti si pro-
riamò ~,•mpr.- t·stram•tt ulla ,·ita ,.•1gli intrighi
politici. L'opera eh,· Rvolg:evn a vautnggio
d,·lla gion•ntù. n.-11(• cnrrni prima. r poi 1w~li
orfanotrofi. uegli oratori. nei coll,·gi ,. iu nwzzo
al [tOpolu ,.~i~t>va infatti 1m'at 11•11:,:ione ma~•
,ima. pt•r 11011 ,·ssere 1·oi11Yolta. 1wl r.!ioco p,•.
rièo)lnso flrllt• passioni poliLiclw. :\\la ciò 1rn11
ostante. 1tllZ1 appunto 1u•r 1111rst11, potè in~,•-
rir~i e in~c·rin· la sua opt>ra 1wl .-i,orgim,-nto
ridia Patria. in 1·a111111ino ver-o i traauanl1
della u11ità. Ù!'lla iuclipendc=a ,. tlrlla lilwrtù.
avo~tulato cli nuni-tro della parola c dt•lla
grazia, ma anche t·on la di~cipli11a più t-in•
1·,•ra in o~rù evc:lllo. pkcolo o ~rande.
Ma fu anche 11n ronvinto a~sertore dt'I
più puro patriotti~mo ,, della più leale e l'at·
Ii,·a rnllalulrazionr ron h• auloril à costituiti•.
pur u_,·1 tra,·aglio cli una ri, oluzione cl11· 1wl
~uo dmanul:illlo 11011 1n ,., a 111111111 nè tempo cli
distingm•r1· il n'rn dal falso. il buono dal
t·all.ivo, il pr<'giudizio dal giut<l11. Lo ~Lari· in
I ali franl-(t'nt1 con la ~chieua ritta, senza ~a-
l'rifif'arc- nulla d1·lla propria clignità. e sPu:,:a
mdulgcrt• alla moda del temi'"· non fu d1
molti. aiwhl· se p,·r ,piulche asp••tlo hrn nit'·
ritarouoi Ùt·lla ricono~,·Pnza pnhhlica.
Don Ho:;;ro, sehhrn,• lullo dc•clito all'a110-
stolato tra I gio,·ani. rhhe mn,lo di nutriTbÌ
di non suprrfì.cia.h ~t111li ..torici. pn i quali nv•
vntiva 1111:1 partieol.Ht> tt'nd,·nzu. Rusl,-rt•hl,,,
nilare h1 ~na Stonn l1:rclesins1ir11. la SU)rrn dPi
Papi',. ~oprattutto la .'torin 1rl111/iu. 1·,m1pil,1ta
prima an<'nra chr rltali.1 fo...w. \\la non el,lw
soJo la !"'"ione •· l'int,.res~t> dt'lln studi11,11;
,.bbe aurhr il fiuto •· l"istinto tt..l custrutturr.
\\lenire infall i i gov1·ruanti d,·1 n•gno di Sar-
df'gna pri111a e d'llalìa poi. prnp1111evauo. \\'O·
ta, ano •· attuavano la lt>gi~lazwne di ~op•
1•re;;sw1w degli Ordini Rt•ligiosi. egli si ado•
pcraYa a tlar ,·ita ad una Longn·gazion,•. alla
ew configurazionr giuridica non fu t'stran1>n
lo ~t•·~1;0 p,-rsentnton· d,·llr l1•ggi evrrRivc-.
Urbano Hattazzi. che in un m<'morando col•
8
piriti ~f'ttnri delle oppo~tc sponclr.
loquio ilei 18il7 sugg,·rì al Santo il modo di
sfuggir" alle maglit• delle leggi.
ij1tlle rive del Po prima, ddl'Ar110 r Mt>prattutlo
tlt'l Te, t'rl' poi, lo irri~ero e piì1 di una volta
lo calunniarono. seri, cudo di lui che era un
reazionario dalla uwntalità retriva o tac•
ciaudolo come uno dd tanti pr1·ti irrequi1·ti.
1"■ a dove la sua intuizione ,.to-
rica s1 rivelò in mi~ure ecccziouali fu 111•1
conquistali alla idMlogia liberale. 1n realt:1 campo dl'lla socialità.
Don Bosco fu anzitutto Wl prclt• cattolico.
Dou llo~<io fu uno dei porl11 del campo
frclelfasimo alla Chiesa e alla Gl•rardiia. chi' cattolico a rPnder;.i muto dt'lll' profondl· tra-
~rni e difr;.e non ,,olo col :-110 integerrimo ~form11iimù della fut•i,· quali ai anda, ano 117

1.6 Page 6

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maturando. cou ritmo acn:l!'rato. ad opera
.''frllo s11ecifi,:o argomento della unit:1
Jclfintrod11ziow· ddla mar.dùua nPl}'in<lustria. ù"ltalia uou si Llascusc· lu i.nduual,iliLà del
Il dHfond(TtiÌ dd proletariato nei grandi ceni.ti moto che a, rchl,e trav,1lto il :.ccolarc i~I i-
wùuslriali, c•ott tutti i prol1Jcmi eco11-0mici. tuto del poLrn• temporal.-. ì\\:on si legge che
c uh1irali e morali che esso comporta,a. ri- aUa notizia della a\\venuta oq•upa11:io11L' di
d1iamè la ima attenzione c impegni', tutte le Roma ahl,ia spremuto una lacrima, anzi si
sue forze di uomo, ili sacenlote e di educatore ~a che l'ar.-ob(' con calma e senza sorpn·sa.
Quando iuvece Pio IX, solleci•
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
tato da alc;uni 1:moi co11siglicri a
lasciare pnr la seeonda volta
Roma per protesta e i.u allesa
Volendo domandarci chi meglio intese il problema del
nostro Risorgimento, se Giuseppe Mazzini o Garibaldi o
c>lie la situazione si cnr,ovolgcssc,
1lomantlò il parere rli Don Bc>sco.
f'gli ri6pose come 1m antico pro-
altri, non esiterei affermare che i termini del nostro Risor-
guneruo, quale avrebbe dovuto essere, li intul profondamente
feta hihlico: « La Smti11ellti. l'A11-
gelo d'lsracw. si ferm-i ~J suo
poslo f' Mio a gua-rdi(I della Rocra
Don Bosco.
di Dio e. dell'Arca santa ».
Non dimentichiamo quello che disse Massimo d'Azeglio
in occasione dell'unità d'Italia: << L'Italia è fatta, ora bisogna
Nessuno og!?l ~u~tovaluta il
servil"io reso alla Chi<,,;a e al
l'Italia rla q 11csta rispol:>La del-
fare gli Italiani ».
A.L.0O AGAZZl de.J.Jrunw.i:•na Cattolica di Milano
l'uruifo prete. il quale poco dopo.
assfcondando le tentlenze conci-
liative dei responsahili italiani.
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
tlOJllllleiò persino a ideare i primi
progetti ili normalizzazioni·. <lei
mutui rapporti fra le due su-
mm solo per la sua generazione nia anche per prnme Autorità, provocando - senza sapnlo
il futuro r~rnolù.
P voh:rlu - il hrusco intl'i-ve11Lo del cancrJ-
La proclamazione di Don l3o-sco a pa• liere Bismark, diuanzi a cui il Governo Ita-
LTOJlO <lt>gli appreu,listi Ì> il più autot·t>vOIP ri· liano, purtro11po, non sepJ)e far di meglio dte
conoscimento di un suo iucontcstaliile merito. capitolare, COll la ragione addotta dal Mini-
stero Vigliaui a Don lloisco: « La Prui,;,ia tirm·
Di propon.iolli di poco inforiori è un'altra 11clle sue mani le llOSlrc sorti ».
bt>uemerpnza rlie egli si è acquistata 111·1 !wt-
Qualchf' anno <lo11u, alla morte di Pio TX,
Lor" più strcttamentt· politico. 1n qucsto non fu però lo stesso Don Bosco ad oLteuere da
si cacciù mai da sè-: vi fu ili volta i11 volta Crispi formali garanzie pn la libertà del Con-
,·lùamato, perrltè- ritf>nuto dalle oppo~lc parti clave, che solo così potè f'"Sere tenuto in
ptrsona u1sospctta ta di pa rti1,ria 1H·ria. Si ado- Ro,na dal quale usd Papa, S\\'condo le pn•-
111•r[1. rc,in fine tatto diplomatico, a ri.muov1m· di~,ioni elci Santo, il grande Leone ~HL
:(li o~tacoli di ordiu.e p~ic-ologicn e Rl"Llario
E giaccl1è si è accennato airatt<"ggiamento
pl'rrhè l'lt alia sorgesse nel s,·gno ddla pac•s prnfetiC'O di Don Bosco, vale la p•·na cli rie-
religiosa. fou<lata su uuove basi, rièhicste dalll• vof'arP cruauto egli eLb e a ilire ai Rorl,o,ù di
rirco~tanze i, d.ii tt<mpi. Tn tal rnoclu. tra il ','itpoli. esuli a Roma dupo la caduta drl lorn
1866~" il; l-AA'7, fac..-nclo la ~pola Lra Toriuo, trono aottn i colpi dell'avanzata gacil,ahlina:
,......WJ-~iizf e Ilo'm~ Jl"i tra il Quirinale <' il « Le Loro 'faestà non torneranno più sul
,; Vaticano, gli rit1st•ì di pn)(:urarc a<l un buon lrono » e aggiunse i motivi. IJa i •ruali la
CP11I i11ai11 tlir'é!Iocrsi, rimast,· a l11ugo Yacanti poca riverenza con ClJi era stata lratlata la
' ~rr il clolorrso ùissiilio. i sacri Pas1 ori, e di
· otlt'Uf'fe a.i Vcscovi iu genere, gradal amcntc,
un t.J"attame,llo più umano e la necessaria
lilicJ.1';, di mi11i$tPru.
Chiesa in qut•l n•attiP,
È rùmpnta la sua di,vozione verso i membri
di Casa Savoia. Eppure fa riconoscenza e
l'ammirazione non gli impediro1u1, llt'gli anni
Così pure ·egli. nel suo sano e<1uilihrio, cruciali in cui al parlamento sul,alpinu s.i
ll(IJI maÌl~ò di d,•plonu:c, ma .-olo i11 sede
,.,wmvctcntc, lo spirito ili prevenzione e di
~Btio contro gli istitrtti, ,. le J>tm;(mt" rnligiose.
vot,n•ano le leggi eversive, di preaunuuziare
pPrso11aln1en1c al Te i quattro lutti citi" si
sari>hbcro susseguiti a brevi> distanza l'uno
Il dove non riusei a prevenire intervenne pt:r dall'altro ne ll'ambito della famiglia reale: la
1-ircMcrivcn- i danni, ma nello st1·s.so tempo morte d.-Ua madre 11aria Teresa, ddla sposa
rico11oblrn i.I bene o i framrne11ti ili esso. do- Maria l\\.delaide, del fratéllo _Ferdinando ,. <lei
vunqut> li scorgesse;. aiutanùoli c u11.:oraggian- figlio Yittorio Emau uelc Leopoldo. Ciò a
Mli doli a diffonde;rsi. ·
YPIDll' ud 1855. Cinquè anni dopo, ai primi

1.7 Page 7

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dd 1860, Don ]fosco riprendeva la penna e
scriveva a -Yittorio Emanuele 11: « Dicit Do-
mirui_ç: regi nostro vi-tu brevis » (Dice il Si-
gnore: al nostro Ile vila hrcvc). E si accen-
nava a nuove svcnLure 11e ~i fosse conti-
nuata la guerra alla Cl1iesa.
Richiesto del si~('ato di quella frase
sil,illina. rispose che essa poteva essere spie-
gata in molti modi. Anche a c.eut.o a1111i di
distanza non è facile darle nn senso preciso,
anche sr oggi non maùcano le ragioni per
darlo ugualmente.
/~_;i,.cMa almrno un accenno ;id un
ultimo aspetto patriottico di Don Bosco e
della sua opera in quest"anno centenario: il
s110 intert>ssamento per le migliaia di ltaliàm
emigrati nel continente americano. q:uando
/,,.
questo prohlcma erp, .d.é'l. )iu.Ùò ignol'.afo dalle
aulorità rcspousahili, perchò in alt1·t>,,faccendc
11 affaccendale. Don 'Bosco. un iaudo uoi mi,-
sionari iD Argentina nel 1875, faq•va questa
acrorata raccomand;J.~nt>:, « T'i r-aaomando
con insistenc.a particolare la Valorosa pQsizio1ie
di molte famiglie itali-nm! ch'ìz la mi.serto (> I"
si·entura portò in terra strnnier~.t ·
Da circa llll ~ecolu queste span,r mcmhr:a..
'.]ella p_atria ritr.o, aH0~_19.le c_as~· lii D~1\\Bosco/
m ogni angoh dt>I mon,loÌ )·acc,·uto t' tl \\ulto
dell'antica madri'.
\\
~
L'Italia cli oggi fcd(i le sue rcgivni ;• !\\/
sue città costc-llatc di -él'ìitri di , it;1 salcsia11<(
i n ,·cm1.i1nw a\\ItlWHLO f'd in a~Ct'Ra. Sono cam- ,
hiati i t,·mpi e le i.,tituzioai: le i;çlazi,c:uù- Ir3/
Clriesa e Stato sono molto divers;, da cp,dle
dri tempi di Don Bosco. ::\\la non cn·ditnl-l<► 9lic
esageri chi afferma che fra gli ari ,•lici ,!PI
Risorgimento patrio. soriak moralr. a Don
Bo~cu spt'lla un po_,to non SPCOJHlarit,.
••••••••••••••••••
HA COMPIUTO
I CENT'ANNI. ..
« Oggi, 19 maggio (1861),
giorno dJ Pentecoste, Serra
suoi garzoni, ma lu un
tentativo inutile. Erano tutti
Francesco, figlio de.ti'Oratorio.
ha preso iJ ritratto a Don
Bosco con so e pjù alunni...
Malgrado ognl istanza,
Don Bosco .non voleva scen•
dcre di camera per tal fìn,e.
Laonde un g iovane anziano
della casa, ìJ chierico caglìero
Giovanni, si ingln()cchiò ai
suoi _piedi, pregandolo a nome
di tutti i giovani a far loro
ques10 plijcere. ché sarebbe
slalo per noi un rammarico
grande. venendo egli ~ man-
care, non BV\\'rne Il .rl tratto.
Prima però che si mettesse
in posa, Don Bosco, dvollo
a Serra, gli dl9se:
- Sappi c.he SOfl(? Ire
o (}U3.ttro volte che io, dietro
le n101to Istanze, anzJ 1:,re-
ghiere di alcune fa.n1i~lie di
Torino, ml sono lasciato in-
durre a farmi prençlere il
ritratto, ma nessuno finora
riusci. Ultimamente sono an~
dato con alcuni ~iovani dal
miglior litografo di Torino,
il siii. Dubols. Fece quanto
seppe l'artista. 5i provarono
ruorì di e dicevano che
a loro non era mai :.iccadulo
un fauo simile. lo ridevo e
dicevo:
•~ Veda no, se vogliono
prendere ì1 mio rilr.H w, va•
da.no a fare una buona t:On--
fcss:ione, poi vén~an.o e tne
lo
potranno
prende.re
11
Essi
credevano che dicessi questo
per facezia e rideva.no. m.a
intantoJ do.PC) aver passato
più di un'ora in espèrimcnti,
furono costrctd a la..'-ciarmi
venir via senza avermi po-
tuto rhratrare. Ora lo sl~sò
io dit.-o. a te:: se sè:i in gr.i.zia
cli Dio, bene, va pur~ avantt
altrlmenii lascia lutto perchè
perderemmo solo 1empo.
Serra si .mise al1'0-pera e lo
rilr3SSé una volta, ma non
riusci molto bune; -si provò
uoa seconda volta e una
terza volta e il lavoro riusci
ottlmm:nentè. Allora tutti i
gio-..-:uù si misero à gàd3.rc
Serr3 è in ~ra~ia di Di<> '
Serra C. in grazla di Dio!... n
(Mei11.71i,, Di,grvf-, V I, 9;,-53)_
-·················

1.8 Page 8

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Lo sviluppo del Cenuo Cooperatori e
Nell'adunanza settimanale della Commis-
Cooperatrici romane di Cinecittà è stato una sione Tecnica si passa in rassegna lutto il
logica conseguenza del rapido incremento del- movimento sportivo e, consi<lerando i Diri-
l'Oratorio: 200-400-800-1ooo e più giovani genti quali educatori, si addestrano aJ metodo
e presenti alla domenica; 1800 iscritti e circo- educativo di Don Bosco. Cosi sorto il primo
lanti nella settimana e nel mese.
nucleo di Cooperatori. Perche - si diss<'
Un solo sacerdote a dirigerlo e, pi1'1 tardi, loro - lavorare solo per un interesse sportivo ?
in aiuto, un Salesiano coadiutore.
Non è meglio farlo per un fine superiore?
Come organizzare, disciplinare e occupare Imitare Don Bosco, che con il divertimento
tanti giovani? Quindi ecco lo sbocco natu- portava le anime al Signore? Dei vostri figli
rale verso uomini apostolici che si assumes- vorrete fare domani solo degli sportivi e non
sero quelle attività che, non richiedendo il piuttosto dei bravi cristiani e onesti cittadini?
ministero proprio del Sacerdote, possono es- Di qui l'iscrizione alla Pia Unione, dopo aver
sere svolte da apostoli laici.
presa visione del Regolamento, poi l'intervento
Si cominciò col creare la Commissione alle riunioni mensili con l'Esercizio della buona
Tecnica (C. T.) composta dei dirigenti spor- morte. Di qui anche la trasformazione dell'adu-
tivi, alle dipendenze del Direttore dell'Orato- nanza settimanale della C. T., che ora termina
rio, che rimane il responsabile del movimento. sempre con un pensiero formativo e con la pre-
Da principio l'interesse era solo sportivo: ghiera perchè il Signare bencdica le loro attività.
uomini che si appassionavano nel condurre
Una volta al mese arriva J,ferùliano r2,
alla -vittoria i lo, o giocatori in un campionato. che tutti comprano e leggono quale rivista
n primo passo verso la conquista fu questo di orientamento cristiano. A questo proposito,
semplice ragionamento: non è giusto pensare ecco un altro frutto: puntualmente l'allenatore
solo a far divertire questi giovani; bisogna del gruppo judoistico collabora in pieno perchè
formarli. Allora i Dirigenti sportivi devono tutti i giovani (50 circa) abbiano tulti i mesi
essere anche degli educatori, che non solo la rivista. Sulle prime c'era qualche diffidenza;
convocano i giovani per una partita, ma li ora se qualcuno non era presente il giorno
portano alle lezioni di cultw-a religiosa durame della distribuzione, viene a reclamarla.
la settimana e alla Messa la domenica.
Altra benefica conseguenza: si parla ai
Dirigenti del problema del reclutamento per
le varie Associazioni dell'Oratorio; ed ecco
le segnalazioni affinchè tra i più bravi dei
l'APOSTOLATO DEI LAICI
nuclei sportivi si raccolgano elementi che si
impegnino ad essere lievito nel proprio am-
biente, che sovente non è scevro di pericoli.
1J 'apostolato deì laici si è notevolmente
_lljesteso e sviluppato nei tempi moderni.
Si tratta di volenterosi che affiancano
il sacerdote e lo aiutano: costituiscono,
L'anno scorso in partenza per gli Esercizi
Spirituali a Montefiolo, sostando presso l'Isti-
tuto del S. Cuore, il direuore Don Stelvio Ton-
nini presentava aJ sig. Don Ziggiotti quattro
ora, un vero e cospicuo stuolo di coUa-
dirigenti. Tutti e quaLtro sposati con prole.
boratori. La loro operosità è in gran-
Questo è il maresciallo M ..., capo del mo-
dissima considerazione e sarà oggetto
di viva sollecirudlne e di particolare
studio da parte dei Padri del prossimo
Concilio Ecumenico Vaticano II. Tatti
possono constalare che questo parti-
colare movimento di laici devoti alla
vimento bar; questo è il sig. Z..., suo aiu-
tante; quest'altro è il sig. C..., capo del mo-
vimento cinema; questo ancora il sig. D ...,
segretario generale del C.O.S.
Si pensi che dietro questa semplice se-
Chiesa, in Italia, in Francia e in altre
gnalazione si nasconde un lavoro non indiffe-
Nazioni, ha dato segni magnifici di
rente. Alla domenica fino a 1 300 giovani pas-
energie e risultati ammirevoli. Standò
sano per il nostro cortile, per le sale, per il
vicini al sacerdozio essi si pongono ac-
bar. Ciascuno con i suoi piccoli problemi ed
1:.0
~-.f~~J l't· """' < canto alla parte più ardente che lavora per
i..! trionfo del Signore Gesù nel mondo.
esigenze. Si valuta allora lo spir1Lo di sacri-
ficio di questi apostoli che dedicano tutta

1.9 Page 9

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e TORINO Gli apprendu;ti le ap_pren1Us10 di B~rg0711<tnem (Novara), che hanno chlusq a Valdocco la Giornata del-
rA"()prendist-a organizzata dai Cooperawri, con un-a aita-pelleg.rinaggio a Maria Ausniatricc. offerta dai da1orj di lavoro,
la giornata chi nel bar, chi a vendere biglietti,
Per lo smistamento c'è la Direttrice del la-
eh.i a controllare i 20 biliardini, chi a sod- voro che assegna i «pacchi ,1 già ben preparati
disfare alle diverse richieste di piccoli o grandi alle Cooperatrici, le quali passano il lunedì a ri-
compratori. Altro Ja,.-oro: la segreteria con tirare il lavoro che durante la settimana esegui-
-1-000 schede per il lavoro capillare tra i gio- scono a casa.
vani dell'Oratorio. Anche qui un Cooperatore.
Al sabato poi i pacchi ritornano nel labo-
AttualmenLe questi dirigenti sono 30.
torio per la verifica e per la sistemazione in
vista della domenica. !\\'on è raro il caso che il
mai;to porti nella sua scia anche la moglie,
Q che diventa Cooperatrice madrina.
ucsto per gli uomini. :\\'la non_ è meno
È bello vedere i Dirigenti che si raccoman-
efficiente per organizzazione e per lavoro il dano perchè la propria squadra sia al compl::to
gruppo delle Cooperatrici.
per le magliette e tutti gli accessori; e non è
Si è partiti dal gruppo delle Zelatrici che, meno interessante sentire le osservazioni che
riunite nel piccolo numero di l5 per il Consiglio, le Cooperatrici talvolta fauno dinanzi a certi
hanno cominciato a sentire i problemi della pantaloncini maltrat1:ati e sciupati.
conquista, della stampa, dell'aiuto all'opera
Che risparmio, che cura da quamlt) tutto è
più squisitamente salesiana: J'Orato1;0.
Per la stampa buona si cominci/., timida-
mcntl! con 10 copie di "f\\Jeridiano I2, per non
dire di altre riviste. Attualmente la sola riven-
dita conta 140 copie diffuse con il sistema
della consegna a domicilio. Quanto bene si
può fare! Una visita all'amica, alla famiglia,
una buona parola, l'invito alla conferenza men-
sile e quante cose si vengono a conoscere in
simili occasionl ! A quante si può rimediare!
".\\ila in un Oratorio <love ci sono tanti ra-
gazzi, tante attività, come potrebbe mancare
il Laboratorio Cooperatrici? C'è e funziona
febbrilmente per tutto il lavoro delle divise
sportive, consistenti in oltre 1000 pezzi di ve-
stiario, che settimanalmente viene usato da circa
sotto questo controllo organizzato!
Alla sera, mentre si lavora nel laboratorio,
si recita il santo Rosario e si riceve la visita del
Direttore, che prende visione, ringrazia e so-
prattutto incoraggia a lavorare per il Signore, a
salvezza di tanti cari figliuoli.
E chi rammenda le vesti, le cotte del (( Pic-
colo Clero>>, chi prepara i pasticcini per quel
cameratesco incontro di cento giovanotti? Loro,
felici solo di collaborare con il Sacerdote per
il bene della gioventù.
F.cco i frutti della meravigliosa famiglia
dei Cooperatori, creata da Don Bosco per af-
fiancare non soltanto gli Oratori, ma ogni altra
opera che miri a salvare i giovani. Ad essi
sono riservate le più pure gjoic dell'apostolato,
600 giovani sportivi.
il merito e la mercede degli apostoli.
t:il

1.10 Page 10

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GIAPPONE
Mons. Vincenzo Cmtattl,
l'autore di u Marco il pescatore n,
continua la sua attività .musict1.Jt::
nonostante i suol 8z annl
uò se.m.brarr· st.ra110 che fil parli C08Ì
P in un'epoca in cni la prepolcnza
d1·l 1·in,•111atografo " ,lrgli ~peltaco!i
Ld<'visivi 111.muo impostò il silenzio
e il ritiro ai VP.rcbi divertimenti scPnici, pt•r
dare il passo allP tccnich.c nuove. Eppure il
Vl'<'<'hi() Ic-atcino sal("siano oftn, ancora uuo
sp1•ttaeolo lli decorosa vi1alità. M" ,oli, i11
,w questi giorni la Società di>gli A ntori R,.fgi
ha t·hicsto di rappl'l'St'Utare lavoro inuu1 ,,
ora al quaranLPnnio dPHa sua esist1>11Za. l\\larco
il pesrHtore. Ù.raillll.rn lirico di Mons. Vin•
r!'nzo Cimatti. il vcncraudo veterano della
sc11ola e dt>llP Missioni, a111•1,r vivo ,, vegcio.
eou la sua pat1·iarcale harha di argento. 11el
lontàrl\\t Giappone.
Questa produzione che un tempo si cl1ja.
mava uperella, nrn poi, eo11 maggfor prnpril'tà
fu definita liri<lrnmma. chbc la fortmia di
essere rappres<mlata con successo in tutto il
mt111clo salesiano, e di battere q11i11di il rewrd
delle rapprescntaziuru su ogni altra prnduziQ11c-
d1iJ teatrino ili Don IJosco.
Questo ~n<'CfSM 1\\ dovuto a trr fattori:
1° fusione felice dell'elemento nmsirale col
dialogato in prosa; 2° contenuto altamente
f<hrcativo; 3° popolarità del .;oggetlo, unita a
estrrma facilità cli mezzi espressivi.
Sono i fattori che caratt:Priz7,ano il div1·r·
Lim.cnto scenico corue Io , oleva Don Bosco.
L'elemento pitr importante tlel nostro li-
ridramwa è J',,JPrnento f'tl11cati-,o, attiato cou
fedeltà ffliafo alle direttive df>ll'Apostolo dei
gio,a11i, Pducatorr di primo ordine. Questo
elemento è costituito dalla fiducia nella 1\\tfa-
cl1>nna, ehiave di volta ddl'odi6eio sale$ia1rn
e che noi quindi ritcuiamo opportunissimo
a<l c-,;sere rievocato nrl mese di Maria.
li soggetto, ideato dal librettista, arieggia
il tr111a della prova faustiana, al punto che
rotrehbe a11cb.e essere intitolato Il piccolo

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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2.2 Page 12

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2.3 Page 13

▲back to top
Pausi per la sua adeguatezza alla mentalità patiche di villanelli. du.rantP le fatiche rlci
dei ragazzi.
campi. Eran~ ricordi incancellabili attinti da
E questo costituisce il terzo el11mento l'dn- quelle auimc semplici aJ contali.o ()on un
cativo del lavoro: 1'11da11amento alla capacità teatrino salesiaJ10.
intcllettual6 tid emotira dei ragaz;:;i. con la suc-
Quarant'anni ili yita! È un periodo che
r;inta .~emplicità del lesto e la jiiga di ogni ele- se coinl'icle l'Oll il momrnto più florido della
mento superjlno e utorico. Il cht'
non è facile raggiungcro, a regola /
d ·arte, senza cadere uel fumet- /
tismo.
Ciò che non è generalmente
< / " - - 1 / ' ~ ~
PRIVILEGIO
noto è che il liriclramma Marco
il pescatore aspetta ancora il suo
e · Sacerdoti Co p~ratori salesia. i
lilucttista. e - dopo qi.mran- Col nuovo Codice delle Rubriche tlra stato abrogato il pri-
t'auni - ogni attesa è ormai da vilegio concesso 1'8 luglio u. s. ai Sacerdoti Cooperatori
considerar-si inutile. Diremmo anz;i Salesiani di poter celebrare la Messa dei Santi e Beati della
che è s uperflua. Difatti l'aulore Società Salesiana, dell'Istituto delle Figlie di Maria Ausi-
del soggetto, prima di svilupparlo
convenientemente, credette op-
portuno di mandare al rnusiçii,ta
un saggio dell'opera itteat~ridotto
a mi dialogo telegrafico dell!' sce.nr
parlaLfl, e a una t'Se1nplificazione
molto sommaria dt>i versi per la
liatrice e della Pia Unione dei Cooperatori Salesiani nel
giorno assegnato dal Calendario Salesiano anno per anno,
secondo le regole liturgiche, con lo stesso grado e rito con-
cesso alla Società Salesiana.
Perciò il nostro venerato Rettor Maggiore ha chiesto a
Sua Santità Giovanni XXm che si degnasse di rinnovare
tale privilegio e di concedere agli stessi Sacerdoti Coope-
ratori Salesiani la facoltà di celebrare le Messe suddette
musica. I l tutto. accompagnai o
daJJa richiesta d elk o~strvazio11 i
del musicista sulla opportunità o
meno del sùggctto, sul ntintno f'
caratteri cli-i persona.ggi, dei eori.
eccetera; solo quando si fosse rag-
giunto un accordo su quei dati.
r-gli si sarebbe accinlo a t<•sscrc
i1 Lavoro definitivo.
Dopo uu mese o poco più, il
Cirnatti gli rispose <'On ima la-
conil'a cai-tolina: « Il tuo lavoro
è stato rappresentato con grande
succf"SSO la sera dcll'B dic1•n1Ln·.
fpsta della nostra :Man1ma lm-
1-11acola-ta ».
A quel telegrafico resoconto
LCllllCTO poi dietro, da tutll· le
parti. d,-1 mondo. le relazioni çn-
Lusia~ti4'1H• dei colkgi e oratori
salesiani e non salesiani, ~icchè il
anche in occasione di convegni o di celebrazioni speciali. \\
II Santo Padre, con Rescritto della S. Congregazione dei
Riti in data 3 febbraio 1961, ha benignamente accolto la
su.pplica. Perciò, grazie a questo segnalato privilegio, i Sa-
cerdoti Cooperatori Salesiani possono celebrare ogni anno: \\
e jl 29 gennaio: la Messa di San Francesco di Sales \\
con rito di I classe;
il 3r gennaio: la Messa di San Giovanni Bosco con ,
rito di I classe;
il 6 maggio: la Messa di San Domenico Savio con
rito di Il classe;
e il i:4 maggio: la Mesi:a di Santa Maria Mau.areJlo
con rito di 11 classe (quest'anno con la sola com-
memorazione, perchè domenica dopo l'Ascensione);
il 24 maggio: la Messa di Maria Ausiliatrice con
rito di I classe (quest'anno sarà trasferita al 29 maggio
perchè il 24 cade nell'ottava di Pentecoste);
e il 3 settembre: la Messa di San Pio X con rito di
m classe.
Inoltre i Sacerdoti Cooperatori possono celebrare le Messe \\
suindicate in occasione di Convegni nazionali o regionali,
ma come votive di III classe, purchè non ricorrano feste di
mancrrto auton· ùoveL1:c C'ouvin-
cPrsi di averla imhroc("ata col
rn.an,..,aLo sceueggiamento di UJJ
" " /"" I e Il classe e non sia tempo di Avvento o di Quaresima. '\\_
-...., ~ / ~
~ "-, "--.,, /
EoggcLLo che aveva dimostrato
di slare in piedi co~ con quel tninimo di
dialogo, valido però a coordinare \\I.Wl nlll•
sica così fluida ed isJJirata.
viLa umana. coincide anche ron l'avvento
della sl"nilità uclle ereat11rl" di t,·atro.
Quella di Marco è però UJ1a senilità pla-
cida, ma uou taciturna. Oga.i a.uno i suoi canti
bacchetta magica
ccheggiauo qua <' là. iu ambienti ~iovanili
non ancora <lei tut"tu soggiogati daJJa tecnica
dei nuovi 1·itm.i e dcll..: nuovi" sce"IJ.c. Ed è un
P,lichè la musica è La v<'ra hacchella filamento di poesia e di ijl"ntimento quello che
magica che ha mutato la t<'lTa in oro. A piì1 avvince il cuon:. quando. di diotro al vel;trio
di un Sale.siano è accadt1to ùi udire i canli
di Marco il pescatore echeirgiarc per le cam-
pagne e le mo11.tagne, intonali da voci sim-
punteggiato di alt<-sa, sciami una simpatica
voce giovanile clw intoni la ccldm! eanzonc
di Quiulino: Cetttl fo rete in mare, o pescatori

2.4 Page 14

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ASSICURATO
Il mese di
Maria Ausiliatrice
con lo splendore
dei canti
e delle
sacre funzioni
ci unisce
ai cattolici
del mondo intero
per onorare
con particolare
affetto
la Madonna
invocandone
l'aiuto potente
a protezione
della Chiesa
per la salvezza
della gioventu
e la felice riuscita
del Concilio
lliff
Ecumenico
TI 27 (Iprite del 1875 Ju benedetta la pietm
angolare del .Santuario di M:aria Ausiliatrice.
Ln pcrgumena terminai•a con queste parole:
«L'Augusta Regi.na del Cielo assicuri un posto
nella eterna beatirru'line a llltti g11elli che hanno
cfoto o drLronno opera a co11durrc a termine
questi) .çacro edificia o in qu.alc/1e altro modo
contribuiranno ad accrcscore il culto e la
glol'ia di Lci soprn lei tt>rra ».
Don Bosco ha pensato d1mq1~ a chierlere
cm posto in Cielu per chiunque diffonda la
devozione all'Ausiliatrice.
Un s1>colo fa il titolo di Ausiliàlrice eru
limitato ad ulcune chiese della Baviern r del
Piemonte; oggi è dijjisso in wtti i co11tilienti.
Doi,e arn·,,a un figlio o una figli11 di Don
Bosco, urrit•n: il ndto di _l\\foria Ausiliatrice.
Anche i Cooperatori e le Coopemtrici non
po-rtcrebbero degr11une11rè. questo nomè se n/Jn
gareggiassero co11 i Salesiani e con le Figlie
di MnriII A usiIiat,ricc nel difj'onill're la divo-
zione (I Maria, Aiuto dei Cris1fo11i.
In preparazi.one alla festa del 2 -t maggi.o.
iridfrlrianw loro tre modi pratici per co/tii•are
in e dijfimdere qncsta tlivozione.
O: I D,idicnre il 24 rii O{!/li mese a ~foria Ausiliatrice,facendo qualche pra-
1iu1 speciale in sno onore, sopratt1llto l'Eseri·izio della buon11 morte con fa
Confe.ssione e Comunione. Solo r.lti è fedele a questu pratica ne conosce i friitti.
r~ Indirizzare alle Case di Don Bosco rngazz-i a;, buona i11<]()/11 per /o SlllfO
ecclesiastico o flPT la 1,ita salesiana nelle Missioni, negli Orawri e nelle Scuole
prnjèssionali. che sono l'à11corn di salrezza 1lelfa giot'entù di oggi,. Clri prn-
cu.ra una 1•ot:a;;io1ll' alla Pomi.glia di Don Bos1·0 <tr-ricr.hisce la Chiesri di un
nni,ello apostolo di J\\forin Ausiliatrice e se ne 11ssicura la protezione materna,
come e più e/re se ai·e.~se e1Jifict1to rma chiesa in s1w onore. ::foprattullo gli in-
segnanti posS()tlll avere una purte determin1112te in qI,ies10 apo.~tolato.
@J .Di.Uimdere il .Bollettino Safosiano, rhe riporrn ogni mc.~e le grade otte-
niite per inrercessi(me di -d\\,foria A11.siliatrire e mostm come in un suggestivo
documentario le realizzazioni del lavoro salesia110 nel mondo, so/10 fo l<Wgibile
protezio11e dell(I J\\!fadonna di Dqrr Roseo. fo partirolare, inrontrando ww. per-
sona afflitta o bisognosa di qualche grnzia, farsi premura di chiederle se co-
nosre la Novena consigliata da Smt GioMnni Bosco. Le prfLliche ,lei/a NoPena.
si riducono a tre: a) accosiarsi alla santa Co11.fessione e Comunione almeno
una i•olta rfornnlc i 1wt1e giorni; h) reciture ogni giorno tre Pater, AvP, Gloria
nl 8S. Sacramento e tre Salve R egina all'Ausiliatri,ee; e) .fcire o prometlere
una uffert11 secondo le proprie .forze per le Opere e 1"'1issioni di Don Bosco.
I Cooperarnri P qumzti dilfomlono l'amore alr ,fo..~. ili11trice possono ralle-
grarsi pensmrdo (I.I/e p11role rronun::fote dr, Don Bosco il 5 settembre del LBiì:
« Maria è l'Aiuto dei Crititìani e niPnt11 le sta pii, a cuore che aiutare coloro
eh,· nuu !iOlo f'NCano di amare o ;wrvire il suo clivin Figliuolo, ma p1·ucu-
1•ano di ottenere 1,, i;tcsso fine anche nel maggior muncro di \\IOmi11i ».

2.5 Page 15

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J
Museu Do11n Bosco
un musco di eccezionale importanza Yrnturrlli rhc, per la sua cultura filologica ed
fondato a Ca111pogrande(Mat0Grosso Ptuologica. era in grado di interpretare e ca·
Brabile) il 27 ottohre del 1951 par talogare il matrria!P raccolto.
valocizzan; u11 matniale prezioso, frutto rli ll Museo J·accoglie ed c8pone oggetti r
cinquant·anni di lavoro salesiano tra gli Indi a1·tcfat1i degli indigeni brasiliani. Il copiosill•
1301·oros. L'Ispettore Don Guido Borra. oggi simo materiale. scientificamente catalogato
membro del Capitolo Superiore, ù-1_"\\,itando il e JHPseutato con arte, è diviso in quattro
direttore di Campograndc Don Zavattnro a sezi •ni.
intl'ressarsi della fondazionr. si ch.iedeva: «Do- La priina coruprf'udr collezione Pntomo•
mani che sia scomparsa la trihù dei Bororos, logica. con più di 10.000 inscuj. organizzata
rome docnmeuLeremo il lavoro compiuto dalla dal salesiano Don Giovanni Falco. lu.iz:iata
Chiesa por civilizzarli?».
nel 194-8, contiene esemplari di molti Stati
Per la &istemazione <lel Musco il Collf'glo della Confederazione Brasiliana, fra cui qucl1i
Don Bosco mise a disposizione sette sale n!'l di G-oiàs, Mato Grossn, Amazonas, San Paolo
palazzo costruito nf'l 1936 su disegno dell'ai:- e Rio <le Janeiro. .Affiancata a questa. si am-
chitctto salesiano Uon Paolo Cunsolini. L'o- nùra una ricca collezione di mammifrri, ne•
J)f'ra fu affidata al vcl1:LanO df'Ue Missioni tra cclli e pesci.
i Boroi:os Don Cesare Alhisetti. una vera eom-
La seconda sezione preseula la collezione
petr..nza nella conoscenza pratka degli indigeni Lororo. ricca del materiale più vario. che do-
del ~lato Gro,iso. Lo assistette Don Angelo <·um<mta gli u11i e costumi delle tribù Bororo 1S7

2.6 Page 16

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Quosto Xavante,
nr,pcna divenuto flallo dl Dio
nel Santo ll.ttte.iimo,
col po1enre arco e l'lnfalllblll" mir.I
m.1nd.i .o! Padre cl,t, ~ ntl Cieli
Il suo me&;.ageJo d '.unore
fin dai L1·rnl'i più r1•muti. tJUanclo non nano
lu"allra rarità preziosu tlnl pnnto di ,d~tn
ancora a ,·onlalto ton la t'i, iltà.
archrologit•o t, data dai tr~1·hi t' da{;li sdwl<'l ri
Qnrqo malniall' ,. ~iato cliligenlPmt•nl1• incomplf'li tli due altri i.i.11li l,uroro. I tl'srhi.
raccoho «ul 11osto da Do11 A..lhil,ctti " eia ,·on;;e1...-ano 1wrfottamentt.> i loro ornamenti ili
J)on, 1•11turdli con un paYi<'rllc e iutellig1•11t1• 1>inme, La.nln ,la potersi C'Sattamente det1•rn1i•
la,oro di 111111i.
nare il dun a cui appru-ll'llll<'ro gli indi. Fu-
NPlla lnzn sezione clc·I Musco è csy1oblU In rono troYati in una ca,·rr11a. i11. cui antira-
colkzinn1• cl,•gli ùtdi Tuk:uu,. Taria110. Dc-snno mt>ntc i Bororo soleYaI10 ronserYare i lor"
e delle trihù limitrofe. ri,ultato dcnc t•,;11lorn- morti. nw11tl't' un uso più n•centr li fa colloran
zioni fallt' dngli l'tnologi ~a1,..,iani Don Alrio• al fonilo di 1p1alrht> laguna.
nilio \\lw,- Bmzzi da Sih a e• Don Ca,.imiro Sono pari t• del ,rus<·o: ,ma bibli/Jt1'rn i-p••·
B..ì...,,ta.
ciali.zzata di l'tnologia .- antropologia, 1•1111
La 'I uart u sezio1rn, aneh '1•ssa ricra <l"illtf'• oltre mili,• n1lurni, la maggior JJarte dei tpiah
rl'tise. ill11Kl ra la n•c-CJ.1l1' op,•ra di a,, frina- sono operr rnribsinie t>d l'HuucitP; una l'llfiio-
mento dt>llt• I rihù ;\\.aYalltl'~ rd è frutto <ldlc sissima Ji11r,11•ra sulle trlhì1 , i~itate: una filmo-
rir•·rellC' ili !fon \\ ,•ulurt'lli.
teca ron dor111111·ntari in l..odadu-ome. 16 111111.
Frn Iutl•• 111U'st,. collezioni la più importante. diapositìvt• 11 colori e ,.,·rvi:t.io di microhlrn
ru111pl•·la ,. organizzala Ì> 'l'll'lla dei Bororn. per gli ~lucliMi: una seri" ili rrgistra:.ioni m11•
Ogni o!!~•·t lo ì· ronlra:-~q~nato da un 1111• gneticlie di canti. lcggPndi, 1• di pronunzia
mero. 1·orrì~poudn1tt· a 111111 ~nheùa, cJw fnr- ùtllc l.ingun hororo e xavuntc.
11.ii;n• da Li ••~auricnti per lo ttt11clio del nw,lu-
È in progt"tl.o la puhhlicaziouo di una
simo. 111 11111•t-la 1·ollezio11t' l'nwrgr. ('t·r il ~110 Guiifo i1111~trala del MusPo in forma di all111111
alto Yalon· l'lnografìcu ,. p1·r la sua rant;t per il pubhlko in genere. e di un A11nrwrÌtl
w1a t't•sla fum·raria co111plt•ta, c-ontene111,• per gli ruti scirntifìci e pt>r gli sludiot1i. l\\la
ogsa di un ~eh ·aggio lwllanil'nte ricupnlt· di ropera più potlero~a. già in rorso di stam11a.
piume ùai n1ri e ,ivari ,·olori, inrollatt· a g11is.1 ;, la gran<lt· Encirlopetlia Bororo della lingua l'd
1;;11 di moi:ai.~o c1111 resu.1.a aro111alic:a.
rtnografia Lororo, paziente• la, oro dei Sai«•

2.7 Page 17

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Vista parzì.a.le
della sala Bororo
nel <( Museu Dom Bosco >►
.li loti ds/le foto:
succhielli di punt.-. d'osso.
ornati di piume,
per forare il labbro inferiol"e,
il setto nasale
e I lobi delle orecchie
n.. sia1ù n Alhi,wtti C Don Ycntnrolli. Qnf'Stf' del Sungraflouro per as~i6Lcre ad un cido
opere vcrtg()w) ]'uhblicate col contributn fi - completo di riti fu111:lui: tra i Xavante
nanz.ial'i<> dd « Consiglio Nazionale d<>lle Ri- (<p1attro volte) per raccoglierr matrrialc e or-
ccrclw ».
ganizzare un dol:11mrntario cinematografico
Il Museo è diretto da lHJ. corpo tecnico re- puramente scientifico: nella regione del
sidenti> in loro. presi<'dn.to dai Salesiani chi> Kuid6ri, vicino alla città di Guiratinga, prr
l'hanno organiwzatn e composto di vari corri- raccogliere n•ljtti archeologici. appartenenti a
spcmdfillLÌ: per l'etnografia tukauo. Do11 Bruzzi trihì1 lupi-guarani: 4° uc·lla regione della città
e Don Bcksta: per l'etnografia xa~ante. Don <li Coxim pl'r esplorare hrrotte. antichi cimiLf'ri
Giaccaria; pel' l'entomologia, Don Giovaru1i <li lfo1·t)rO.
Falco: per l'archeologia e la speleologia il
TI Museo si è- fatto rap[lrf'Sflltarr SJlesse
~ig. Fritz Wlastilior Bluma.
volte, anche con memorie e monografie, iu
TI iVIuseo è aperto al pubblico tani o !ll'Ì vari Congrcs~i nazionali ,• iut,~rnazionali. Ira
giorni fesLiYi quanto Ìll quelli feriali, mattino i quali: 1n O Congresso lntrl'nazionale di Awc-
e pomeriggio. Un membro della clire·1,ioue o ric-ani.sti. tenuto in San Paolo ucl 1954 (Me-
un addctlo corn1letentt> accompagna i Yisita- moria sulla foncticu Bororo - Don Cesare Al-
tori, dando esaurienti informazioni e spiega- bisetti); 2° l'rinwro Cougr1·,~o Brasilriro dc
zioni. fo casi particolari s-i tengono anche con- Dialectologia e Etnngrnfia. Porto Alegrr. 1958
ferenze con diapositive o IUm a colori, editi ()fonografia sulla fonetica dt·lla lingua Buroro
dallo stesso Museo.
- Don Angelo Veuturclli); 30 Semana do lndio.
Ogni anno il ..\\-1useo otganizza una o piì, San Paolo, 1960 (Conferruza con proiezi,ini a
spe4lizinni in Lcu:ilorio l,01·oro o xavaute allo colori sni Bororo e Xavante).
scopo di pcrfozionare il propl'io materiale lin- U Ct,verllo rasiliauu si i'- più volt,, i11t1'ressato
guistico cd ,•tnog-rafìco e di raccogliete nuovo del « M11seu Dom Bosco », ne lia riconosciul(l
materiale pt,r le sue svariate collezioni. Tra l'alto valore scim1Lifico e ha tro, atL1 il mate-
Il' spcdj7,iml.i effettuate nel decennio 1950-60 riale tanto prezioso che ha couce~so uua ~ov-
~0110 degne ili nota le scguC'nLi: tra i Bororo venzione aimua per accrescerlo e perfczioHarh>. trm

2.8 Page 18

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ORIZZONTE
I Cooperatori salesiani
di Roma
per il Concilio Ecumenico
Dal quine.lici Centri di Ronm i Coopt.~nllori lkµesianl 1ono
convcnucl In pelle1trina1wio di penitenza e di preghiera
per li buon esito del Concilio Ecumcnko Vaticano n.
nello caucombe ili Domitilla. Prima della celebnl7ionc
vespertina della S Me,,w in ri10 bì,antino slavo ncll.&
,·cne.-.mda ba"11lca catacombale, l'F.m.mo Cardinale Ccnio
richiamò ui pC"esenll l1arnore di Don Bosco per i1
Papa, ~empre concretato in una adesione incondJz.Jo-
nata alle sue disposizioni e al suoi de,,'ideri; e dopo
;nerli invitati ad innal7..are il loro penMero .riconMC"~nre
al Sommo Ponceflce Giovanni XXIII, fece rilevare l'iln•
pormmu e la funzione del Concilio .Ecumenico nella
vit.u d~lla Chh,sa, allravcrso una rapida ma efficace aìn•
tesi slorlca. LI e,;oriava lnilne a coll:.iborare al gr11ndc
avvenimento sf"'condo le dlretth'e t-racclate d..'l.Uo :,lt:b">O
SommoPontefice,offrendosopr..itlutto 11rei:hiere e s.,cr1fici,
IHI

2.9 Page 19

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2 4 maffi,o.
Maria
.\\ C.:onh•nln<·iùu i ~alt•siuni « la,•m·mw
l'On inlelli!f<"DZ..'l e enm·e >>
Ausiliatrice
Du una lrttrra di ~,wr Rosa 1\\fol,11·nsi.
,1 giorno 111 cu,
F. Jl.A.: « U<'he la Scuoio Salt-:,iana San Do-
mt'nko S11, io <li Co11trataci611 ha ayuto },,
, Coopernlon sales,an,
e I d,voll della
sue... Olimpiadi. In una !'omruoventl' arm1111ia
Madonna d1 Don Bosco >
di fral<·llnu.-.u fra lehhrosini, lìgli di lcbbros1
sono lullr pellegr,n, a Vc,/docco.
,. bimbi 81\\lli del nostro Lazzaretto, si Hono
almeno col cuore._,
•Yolt.i int,·r<'~~a.nti competizioni ginniche, <'~c-
i;:uit~ co11 grazia, prc-risionc tt-cnka e agilit:1.
Era un incauto ,edere tulli tJuei ragazzi i;or-
ridenti rd culu~iasti. clt·ganti nelle loro c]j,;isr
hianco-nzzurr1.•. favoriti tla tulil stupenda mnt-
t:mata di lm·c e di dole.
ILLUMINAZIONE E VEGllA SANTA la ma e la notte
della vigilia · dalle ore 0,30 alte 12: Sante Messe
Ore 10: Solenne Pontificale celebralo da s. Em. Rev.ma
L'apertura P. lo svih,ppo ,li questa Sruola,
il slg. Card. Maurilio Fossati, Arolvescovo di Torino.
n·ccnt1•m1·u1.. approvata dol Ministero tl,•lla
Educaziom•. non fu cosa fat•il,·. Il merito prin-
cipal1.• YU II rolui cl1r i monelli di Contrat:u·i,iu
Ore 15 e 18,30: Solenni funzioni• Predica - Benedlz'onc.
Ore 18,30: Vespri Pontificai/: PROCESSIONE· Benedlz:one.
1.·hiamano graziosamente ·· il nostro Pudrt·
Ciuitu ·• ,. clic 1111 giomnlt• r11l1unhiano ha 1h.'•
Ore 21 SO: Funz. di cbiusura, ILLUMINAZION_E e CONCERTO
finito " un Apostolo".
Per ragiuni inerenti al Lazzaretto i ragazzi
dapprima flfuggivano, riaffacciando poi il viKo
Domenica 28 maggio
ore 16,30: Conferenza ai Cooperatori salesiani
birichino 1p1ando hak11ava loro qualch,· im-
provvih<1 s11razzo di re,;ipì,;c1·uza. Era 1u1 ,·on•
e la Mesu Ponli/ìcale $41fà lrumess<s dolio RAI
tinuo i11rominc.iare in un t,·rrt>no apparo•ralP•
meut,· arido e in.f.ruttuoF.o. Ma il Signor,· h,·-
nedi11iw tanta CORtanza 1• il tif'mf' grrnwgliò.
Oggi fioTi~cc la Scuola r l'Orotorio brnlir.a di
giovrntù, allr(•zzato Ji giorlli. di filmine ,, di
svaglri, ma soprattutto arricchito tlal ..orri,o
e dalla luminosa bontà d,•i revPrendi Salt•·
siaui, cl11s come h1.•11 dii;s,• il dott. LonJoiio,
bcgretario ra110 della lotta antilebbrosa
" lavorauo <·011 Ìtttf'lligen.im e cuore ".
Oltrl' l'iijtr11:1.1one a tulli i ragM,zi tl1•ll11
Scuola ,. dell"Oratorio. i Sal,•,iani provvrdono
agli indigenti una rl'fcziun,· 1·alcla. iudtUTll·nti
e me<lid1w. gio,·attoli •· pmw. Non v·è l'a,mpola
ili po'\\.1·ro o tugurio di lrhhroso che non 1lt•l,lt:1
loro il 8UO " grazie., riconott<'rnL1:. I pov1•ri. i
cenciosi. gli nfllil ti godono le 1•r1·<lilr:1.ioni d,•lla
loro dl'lirata. S']ui.sita. 1t11i,;1•lit-a ,·arità. l)jf.
ficoltà. im·o111prensioui, ~n,'rifi,·i tl"ogni g1•11cr•·
non ,·hiudono la loro 111ar11,. ,rmprc pronta a
donare e aperta a lw1wtlir1•.
l Sah•qi,1ui 1•~t,·11tlono l'ì,I ruzione rdigit>~ll
P. <liJ11t1.i,•a, per mf'zzo d,•Wopcra cult uralt·
" Sutate11za ·• 11ellP casupolt• sperduti• ~ui
monti. fra la llllisnrcggia11te vcgetaziorw di
palme. aran1·t>ti e allwri tropirnli.
Quc~li autentici apo,toli i;ono circondati ,la
molta ri,·,mm,ccnza. c1.a gt•i;ti gene.ro~i ,. da
uobili~tiimi atti di bontà da ,,arte dei ld,l,ro~i.
Non 111:tot·a P"rò il rip!'l1•r~i anch.c 11ui della
8CC1ta evuui;dica col ronM'guente disii;uhlo:
ma nulla , al,, ad arr<"~lar◄• lo slaucic• della to-
tale dona.-:iorrn di qu.-~ti angeli tutelari 11,·1
Lazzaretto, profomat1 di q1wlln ><pirito 11alr•
siano di ~•·n·uità e di otli111i~mo eh<: 11ddol-
ci.scc ogni sofferenza e rl'ndt· nwno duru la viw
di 'lu,·sti poveri fobLruiji ... ».
UH

2.10 Page 20

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3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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3.2 Page 22

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-INDIA
~
Fede in cammino
Ecco l'ultimo della serie di articoli che S. E. Mons. Oreste Marengo,
Vescovo di Oibrugarh (Assam•lndia)
ha scritto per dare ai nostri lettori una visione completa dell'ambiente sociale,
polllfco, religioso in cui si svolge li lavoro missionario della sua diocesi
li lavoro missionario in pianura
Ricorderanno i JetLori
che la diocesi di Dibru-
garh è formata- dalla
pian.11.Ta attraversata
dal .Brahmaputra e da
zone collinose e mon•
luose che la chiudono
da tre lati. Di-verso è
il lavoro che esplichia-
mo J1ei due settori.
Nella pianW'a noi la-
vc,riamo quasi esclusi·
vamente in mezzo a tre
tribù aborigene: Oraon,
Munda e Kl1aria.
PeraLorigene si inten•
dono le trihù del ceppo
dravidico e koloriano
che ahitavano l'India
prima che q1rnsta ve·
nisse inYaSa dagli Arii,
avauli Cristo. Gli invasori assog-
gettarono gli auitarrti del luogo, costringen-
doli ai lavori più umili e umilianti. oppure li
relegarono nelle zone meno fertili, special-
mente sulle colline. Gli ahorigeni sono ora i
funri casta o intoccabili.
l,a easta e l'intoccabilità, come ho già detto,
sono state aboliLe dalla Costitu;,;iòne indiana;
quindi i fuori casta hanno gli stessi diritti
degli ahri cittatlirLi e possono esercitare pro•
Cessioni chf. una volta erano loro vietate. .M:a
in pratica, neJlr relazioni sociali, la casta e
l'intoccabilità durano ancora, aggravate dal
futto che talora - come nel caso che ci in-
tc·ressa - non si tratta solo di differenza di
classe sociale, ma anche di razza, una delle
quali è ritenuta inferiore rispetto all'altra.
La gente di casta invece sono tutti indù.
Per un popolo che. almeno in fatto di reli-
gione, non ha nulla di assoluto e di oggettivo,
la cni filosofia ignora il principio di contrad-
dizione, il ragionamento non conclude molto.
L'u1dù rispetta tutte le religioni, crede tutto
in generale e niente in particolare. La carità
viene apprezzata, tanto che molti indù arn-
mettono per questo la superiorità del Cristia-
nesimo sulla loro religione, tuttavia, non
ostanle il rispetto per il missionario e la sua
religione, non sono affatto disposti all'opera
ùi eyangelizzazione. Ai pregiudizi di casla c
società si è aggiunto un nazioualismo esaspe·
rato - spiegabile in chi fino a ieri dovette
subire il colonialismo - per cui si giunge a
boicottare quanto sa di stcaniPro e a consi-
derare come un tradimento la eonYersione al
cattolicesimo.
Invece gli aborigeni delle tre tribù suacC<>n•
nate sono ben disposti, e ~e vengono a noi
non è per interesse, poichè dal lato finanziario
e sociale non hanno nulla da guadagnare. ora
soprattutto cbe il Governo offre lorQ facilità per
l'educazione e l'istruzione, di cui hanno assoluto
bisogno, essendo in maggioranza analfalll"ti.
Quattro quinti dei cattolici della diocesi
appartengono a quesLc tre tribù. Sono gente
primitiva, rozza, ma laboriosa e onest:a, anche
se un po' troppo portata al bere.
La donna, una volta convertita, è piì'i tr-
nact: e osservantf, ma ben difficilmente. anche
in materia di religione, agisce indipendenti"•
mente dal marito.
1 ragazn di regola scgnono i genitori nella
ronversionc, raramente lj precedonr,. 1 pochi
pagani aborigeni che si trovano nei nostri
collegi si farehLero volentieri cristiani se i
genitori lo permettessero. Ma noi, anche se
inteniene il consenso paterno, non li battcz-

3.3 Page 23

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ziamo, perch,• uscili di <'11ll1·gio !li lrovel'f'hhero
1.1 vivere in 1111 am1icnlo pagano e la loro fede
~mllrebhc in<'ontro al naufragio. ~,, 11011 subito,
,·nto all"cpoca del matrimonio. '\\on abbiamu
~1r1tre1.1.a clll' i genitori rispe-tte:n•l1heto la vo-
lontà dei fìi.rli nello t-pnsarsi cri,tianamenlt•.
:\\eppttrP i vecchi 1• i malati si poR~Clno dir,·
molto dispn~ti a fur~i <'attolici: c'è troppa
iiuoranza troppa !superstizione tra i pa!!ani
d,·Ua pia1111ra. JWT cui mm si pn"'ono facil-
uw11le convincere I" 11tlt•guatamenh: preparare
iu punto di Ul,orte.
... e presso le tribù delle colline
F:ra la g,·ntc dellt·
colline l'eleuwnto gin-
" ,milt: è il più p:ronlo
alla convn-.iouc. Anch<·
<)lii i n~cchi, pur non
Oijtacolanùo di solilo i
loro figli ~e- desiderano
far~i crbtiani. vi si mo-
,trano pn,onalmenl"
n>Hii. o 1wrd1ì· dediti
al herr oppure perchì·
~i dicono troppo veccl11
p,·r caml,iarr rt>ligimw.
L,• nostn· cri..tianità
,0110 pertanto composti•
in prcvalenzu di gio-
\\'ani, scbl11mc 110n man-
rhi un di~rr,•to rm.mero
,li anziani. Di fallo
tulle le UO!llT'I' COlllll·
11itì1 hru1u11 originf ll.t
un gruppo cli ~•iovani. S<' poi si trai ta di ronver-
•ion(' dal prot1•,-,tanti>~i111n non ì· 1·011, eniPnl .•
d1e !'i.a110 i , ,•echi i primi a cun,,t>rtir,i. I nostri
giovani. Ili amlm i sps,i, una ,alta Loll.ezzati,
~◄ 1110 animati (la vivo zdn apo-
scolico cl11•, duranti' i rnr~i
lilwri d11J lavoro. li porta II prr-
r. dirarc negli ah ri, iliaggi. 'in-
tt-n·,..,e pur In rc·ligiom· 1•atfo
lka in un villaggio pa::(:lllo u
prote;;ta11t1•, 1111sc,e da ci,1 che
la gt·nte drl , illaggio ha ,·i~tn
cni propri 1!\\·chi o ;;entito rnc-
1·011lare da ,thri. Il d,•siJcrio
,li 88Jlemt> di più fa dw essi
invhino illl gt'lljl(lO di giovaui
,·attoliei, i quali , i ,.j r1•cann
a prt•dkarc, insegnano ranti
~acri e J'T'f•ghfrre. li , illa1gio pagano offr,· loro
ospitalit ù pn due o tre giorui. 111 tal modo la
,·onoF('t>llt.a della uo~Lra rl'liftimw s i iliflìnult•
,. naEce in alcuni il <ll·~iderio t(j nhbracci.,rla.
I Battisti americani
Si può .-alcolan·
rhe fra Il' trihì1 ;\\;ng11
delle 1·olli11e (,·1·1•c,
r.iorn• falla pl'r i lt1r
riluri fino a poro fa
0011 ,-;nggetti all'am·
mini~t raiimw cidlc)
il 60 1wr rentu ,iano
cristiani (e cioi> cat•
tolfri ,, prott>•tanli).
Però n,wlw molti pa
ga,ù h::11uw qi1ah•lw
c-<111o~c1·rtza d,·1 \\ an•
gdo e 1w avrcblino ,li piì,, ~,- i pl'otesl auti
cl<-lla d1•nn111iaazium· dei B,u I i~ti, d..- ~11
1p1dl,· enllin1- hanno lavorato i11<·ontra~l.1ti
" faynrili 1hù ii:m,·rnn hritanuini per nitri·
(Jll a1111i. uon an••~•·ro ~rguirn lu norma tli
1Ilan·art' i convertii i d.al , illuggio 11atiYo. pn
trapiantarli altrOH' a fonclari, villaggi cli Moli
e ri:s tia.ni.
(Si rhiamano Bat tJ,tt i pror..~t.111ti <lallt> d,·-
11ominazim1i più varie e <'rt·d,·111.,· 111ì1 div,·r~r,
tutti concordi in 1111 solo p1111lu ili dottrina:
nl'Il'affermuziunt> 1·111• il l,au,-~imo ì• , ali,lu
solo i,e ronlì.·rito ad 1111 adulto. ,. rhi lo ha
r.-vuto tla l,aniliinn lo dc,P rip,·t,·n· qua111lu
&ili cres1·1ul11 iu el;1)
ilo parlaLo di dnmi1ùn illl'lllll ra;;ta1:o 1h•i
Rattisli unu·ricani. 1nfatti fino al 1953 1·sH1
,lH·,·ano il monol'olìo dd1a prr1li1 aziou<' ,·ri-
stiaua >'li 1p1c..te c11lli111·. Era la politica u,,ntn
,Jalle autorità h1 ita1111irhc. giustificata dalla
ASSAM (Inti:..~)
Ft-rvt•nti cristiane Kh-asi.. L.1 piu :m-
.1l.1n:a e un.a L.Cbntc C'ialCC.bhld chu ha
pro< unilo :, mulll il demo tlcll,1 frd.-.

3.4 Page 24

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guarì sono, in massima parti', dei veri prati•
Eserc z· Spi ·tuali
canti, abbastanza istruiti. ma pie1ù di pregiu-
dizi contro i cattolici, messi loro in testa dai
maestri: ma basta un .incontro col mis!!io-
Per comodJ/iÌ dei nostri Coopera/or, ripe-
nai:io cattoJìco perdtè ogni diffidenza scom-
/Jarno l'e'en co deJ corsi ctie si svolge
ranno nel corrente maggio e nel prossimo
g iugno, rinnovando, a quant, hanno a
cuore 11 progresso della propria anJma
e /'efficacia del loro apos/o/at-o, caldo
invi/o a p1:1rfeciparvi
PEP COOPERATORI
S. Ignazio sopra Lanzo (Torino)
3 1 maggio - 4 giug no
Mu:z..z:ano Biellese (Vercelli)
28 giugno - 2 luglio
Ga:z:.:z:ada (Varèse)
28 giugno - l uglio
Zafferana Etnea (Catania)
31 m aggio - 3 giugno
_paia di hotto.
Prrò, data la loro implacal1ile ostilità contro
i cattolici ronHuLi, i 'Battisti vanno periodica-
mente soggetti al bisogno .in1pdlcnte di sfo-
I garsi coli uua campagna di cahrnnii> (dico
cahmnie verr e pToprid) contro di noi, cosa
davvf'ro inspiegabile i11 persone che fa,rno
tanto bene nei loro ospedali e sono pieni di
;selo per i loro adepti.
Un Bar.Lista a cui fu dimostrata la falsitù
delle t:1alu1111ie ('!ao> 1:gli spargeva a uostro darmo,
si difese a un di vrcsso con queste ben JJOCO
eva,tgeliche parole: « So c,he queste cose non
sono vrre, ma comunqu!' i ("attolici sono così
cattivi, che per l,atterli, ogui liastone è
buono!».
Noi. 1wr rrgola, non entriamo in nu vil-
PER COOPERATRICI
laggio <love si siano già stahiliti i protestanti,
S. Ignazio sopra Lanzo (Torino)
!'<'Cf'tto d1e s.ia la gcntr stessa a c hiamarcL
4-8 giugno
Fiuggi (Fro sin one)
28 giugno - 2 luglio
S. Agnello (Napoli)
25-29 giugno
Zafferana Etnea (Catania)
29 aprile • 3 maggio
Gli Avventisti del settimo giorno
Oggi. oltre ai Bat-
tisti e ai Cattolici,
souo inte,rvenuti
nellP montagne
Naga ancht gli Av-
ventisti del sctti1110
scusa che. trai taudosi di trilnì prim.itivr .,
ia Ùo>llirose, paci' drlla rcligim1c ne avrebbe
giorno o Sal)hatisti.
La loro prt>dicazio-
$Offerto q1HÙora vi s i trovassero diverse de-
ne. più clw a fondare
nominazioni cristiani'.
una chiesa cr:i~tiana si dircl)l1r intesa a distrug•
Tale· predominio i Hatlisti ·vorrrbht'ro N111- gerc la Cllit>sa Cattolica. tanto è l'odio e il
scrvare ancora al prcsculr. Brn. cow,seendo I<· clispre.,,zo ..-he hanno per noi. Finora hanno
ragioni addotte d111l1: autorità di prima per (·onchiuso quasi 1ùcnte, e CJlid poto rhP rssi
escludere i cattolici da (fHCsti> zone, fanno ('Cr('auo di inculcare - e cioè riposo al sahat(l
tutto per creare disturl1i e provocare contese invece che alla dornenica, astensione dagli al-
onde convincen' il goYcrno indiano che 1a coolici. dal làba..-co r dalla l'at'Ul' suina -
\\"enuta dd cattolicesimo crea vcraml'nlc un non è fatto per attirare Joro 1e simpatie delle
pericolo gravi' alla pace e all'armoiùa di 11ueste tribù dt>lll' colline.
popolazioni. Però. e dobbiamo dirlo con molta
Ma in quale.be zona del ManipuJ". purtroppo,
ricono$cenza, le autorità civili si i;ono !H'mpre le denominazioni protestanti sono numerose
mostrate avvedute e gius te nel dart• all,, ma- t' creano un'atmosfera di fanatismo, riva-
novre df>i BalLis Li il pesi) che si mnìtano. lità e peg{;iO.
Per amor verit à dehho affermari> chi> i Noi cattolici, come ci troviamo attualmente.
Battisti america1Li hrumo fatto r fanno tut- non aJ>hiamo nè- i m e:r.zi il pcrsoJ1afo per
1o~a del l.ienP. Sono stati i pionieri tra le tribù curarci quanti vengono a noi s pontanca-
Naga, cui portarono La tonosc,mza Gesù m t! ulr; pnò è C!'rlo chl" i 11o~tri fratl'lii srpa-
Cr isto. Le loro m-istianità sono bene organiz- ra1 i continuano u fare lutto il possibile per
zate e c;li adepti fanno de.i veri ~acrifìci pn hùispr,rrr gli auirui tlegU ~trssi pagani v1·r80
sostenere la loro chiesa. Ogni villaggio ha di noi. Per f'Ol'Luna la vrrità si fa sempre
l'ambizione avere 1rcbto o tanli la SU!I lwlla strada fra la gcnLl' semplici> e Tetta.
chiesetta. coperta di lamiei·a; a tal lìne paga110
Le colline. anc he se aspre e dure per il
frdehnrnte J,, Ù(·cime. f' raccolgono fo11di spesso fisico, sono uu campo facili> e promettente, ove
IGG per la durata di venti o trent'anni. l loro se- il frullo sarà in proporzione clol lavoro.

3.5 Page 25

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Se si t•on~idtra la iwan,ità drl p.-r-,onalc•. la Common,rrn/tl, Lritannit·o: e audw in 11ues1u
, asclità rl,·Ua rrgiom•. la difficoltà ddle romu- •~•so 1w11 è tanto ~.-mplicc ott1·1wn il ,istu
llicazfoni e il gran unnwrn di 1rìl,ì1 r di lingiw. t1·1·ntrata.
l1isogna courludt'rt' 1·nmi> eiano imli>1pl'tlllabil1
L'nfrn ~p••ra.uza. il rlno 11ati,u.
d1•i buoni catC'd1isti. .M:a trovare fllemcntì
A furnrnn· il quafo è nc<·c•ffsariu uu <'aDl.llliuo
adatti in numero ,-11/Jit'iP:n.te [, pn ora 1·o~a d11ro e hmj!o. dnl mo1111·11lo r lw ,,j dc-,1· partire
assai ,,nlua. se 11011 impossihill'; <lillìdl,• il dallo ,tndi,1 iniziale ,li ,ogg<>tti 11ppa.rlN1c11tì
pn·pararli, più diflwilc anrora il rrmullt'• a trihi1 primiri,1·. S oln ora ro111i11l'Ìamo ad
rarli drrorosamcnt,·. pnchè ~i rich:icdnno '"ere i primi aspiranti al sacrr11o:r.iu. neofiti
mezzi fìnonziari sup1•riori alle· noni re possi- provf'ni,·11li cl.alla pia1111ru ,. <loJle t·olllue. ,
hilità ali uali.
'I uali si , aaano prq111rand11 1wgli n~pirantati
\\ i ~,1110 qnin,li ,l,•i villaggi du· ,IP, ono at- :<al1:siaui e ud sPmi11ari minori.
ll'ndcn· nu-si e ::uu·lw anni pri111n di potc•r
Per molto tempo ancora do, n·mu rPclutan•
an~n· un c·at«·clù~ta. l',·r Dl'<'f'S,.it;1 dohhiam11 ,~ocariow ,lalrlndia 1kl ~1111. Jov.- h· cri,,tia-
inviarlo solo do, e \\ i sono alnwuo dicci rah<' nità sono hen fnr.tnatc 1• di 1111tfrhis~ima data.
t.li Cillt'l'llnll'HÌ.
Basta ricorclarf' i roi,itlclc>1 Li « ni~t iarù di
L'i<lt·nlc· sareblw poter p.rc·pararr a questo S. To11111111so apo~tnlo ». Lo Stato 1lrl Kerala
nffic•in 11n.1 per;;ona d,•1 rillaggio t,lf'S!'o: nrn con i ~uoi due milioni di rattolici i tnn•no
oltre al fotto eh.I' ,w~~uno è- prof,•ta in patria. fc·rtilissinw di Yocnzioni ,accrdotali religiMl'.
~nl·c,·d1• "J'Cb"O dw c·gli nou ha o;nfficiPnt,·
,1a an,·lu- c[lli non t 111111 va li~•·in.
istruzionc e, prestigio pn guidare i nuovi
'C,rn pri11111 difiicoltl, dl'riva dal fatto che
t,atccunwui.
1ut se111ii1Rrista o un·a~piranle ~uorn rllf' uon
L'«·hpun~ione callolil-a nelle colli,11· ,lipcudr riesca. L.ro, a òifficililii;.imo il ritorno al paese
dal J'l"f•onalt> f' dai m<>zzi tlw a, r.•mo a tli- natiYO. in tJuan:to una famiglia rii i1•nr di~o-
,-;po~i:r.iu,w. ,. il frullo ,,e.nza fallo corrbpon- norantc a, t•rc tra i ;.uoi un fallito. anche se
dcrà alla :,emina.
11ucsto lorna prima ,li avt·re ir1tlo~:<nlu l'abito
1•,·cleliia~tiro n rcligio~o.
Uu ,IC'condo it1caglio uasct- dalla giù accen-
., .. Gli operai son pochi
..,
~
~~
Alla d1•ficienza cli
mezzi. si agb,ì,unp;i·
una ant·or 11iù gravr
sca~st'·tza di sat'cr·
doti. Qu,·,111 è il pro-
blema più a,sillant..
della di111·c•~i di Di-
brugnrl1 clw abbra<'•
ria 12.000 cattolici.
raggruppati in circa
340 pii-col,• •·rit-tia-
uità. Qu,·,t•· sono di-.,t•rniuate su di un lf'rritorio
v astis11imo - gca.udr qnanto l' lt ulia 11ettc11-
trional1· - ùillicili da raggiungt•rr, a cauija
nata condizione poliL1ca drU-In,lin. clii' ì- di-
,..j~a in Lauti "tati ,• popola:r.ioni. ,·o>"Ì diverqe
tra loro. J ~ace:cdoti '11·1 Kt·rala »otto :r.clanti
capari. l>al !aro Stato d'originr. situato
nPll'lnrua rnciridionaJ,•, lrasportalt•li fl1111 al
lembo orientale. sulli· <·ollinr Nagu: vi appa-
iono ..tranit-ri tiuanLo 1111 europeo. 'fon cono-
~cono Il<' la lingua a,samcse nr •11wlle deJl,,
collinr r c-orrerannn 1wricolo c-lw l'1111tago-
1ùsmo, sorto tra gli abitanti dcli,· 1•ollinc r
l\\•lcmentu indiano dPlla pinnnra, si rilktl a
;rnche a loro danno.
Difficoltà. ,·omr ~ , ,•dt•, 1·hr Sl'tnhrano fattr
apposta p••r scoraggiare e tarpar•· lc- ali allo
11;elo. Eppur,'. nono~1a1111· tanti o,.tacoli, il
nostro lu-.,oro rontinua con energia impcg110.
ddle <>mnu1ù,•azioni prituord.iali, ,. •1uai-i im-
pos:.ibili ,la ,·apirr rwrrhl- appart1•1w11ti a una
,lozzi.tt.t di Lrihù, eia-runa con un cl.ialetto
dinmio.
far onore a Don Boscr
Ne ltnnno cura 21 sacrrdoti, distribuiti in
VohMaml'I for onorr
10 r,•ntri o stazioui mh;siouaric•. ngu1111a delle
.i I )on Uo~ro. t' 111' lll
quali rwrò L·sige la r,·,id<·nza Mahilc• di almeno
India ha uua n~111tanZ11
rm 1,a1·t>rilvt,· per la nrra ùdl'anm·H,o rollPgio
parl icolart•. I Sal,•,,i.ani
mai,chik. cui talora ,-j aggiung~ a1whe qu.-llo
in \\ssam ,. 111 tutta
fcmmiJliJ1•.
l"l ndia ~ono mr·~.Jio rii·
È fo!'ilr rendersi Nlllto quanto in,mffìC'ientc
11uRciuti con il nome
sia il 11urueru di f[1H'Bli saccr<loti.
cli t< ~a..t•rt.l.uli «li Don
Un"altra diflìcoltà r, .;.j pn-st>nla: lr•· quarti
Busco ». •1111•~1 e, nonw
cli qu1·sti sacf'rdoti ,ono curop,·i. Ora. rol
ì· prr loro 1111a dh·i~a
vento t·hl' ~pira. sta di,,•n1ando t.Lll11il,· ,• forsr
,. un 8:.h :u·ondotto.
i:mpossil,ilc Jlt'r liii 111i~~ÌollaTiO ~· l'Ullino l"t·JI·
\\ Ile 11ostrc• ~<'\\t0k noi
trare in India. a 1111'110 che npp:1 1·tPng,a al
diamo srmprc, ti solo il W7

3.6 Page 26

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nome di Don Bosco, con accanto la località Grazie! Non fumo
in cui si trovano; quindi abbiamo la Don
Bosco-Shillong, La Don Dosco-Gauhati, la
Una volta mi recavo a
Don Bosco-Dili:mgarh ecc.
G-li abitanti e anche le autoriLà circondano
Shlllong in compagnia di
un mio catechista. M'im-
di stima e di fiducia Le nostre scuole. Molti
hauei per caso eo11 un sa-
indù , •orrehhero affidarci i loro figliuoli come
cerdote non salclillUlo e
alunni interni. Ma la e.osa non. <" esen.tc da
subito aLtaccammo con-
pericoli ed esige da parte nostra molta pru·
versazione.
denza. per non 6uscitare opposizioni cd ac-
Quando più tardi ci se-
cuse. non tanto da parte dei genitori. i quali
parammo, il catechista mi
aILZÌ guilirebbero che i loro figli seguissero iu
tutto. ancb.e nelle funzioni di chiesa, l'orario
cl1iese:
Era u:n p:rete catto-
del colle~io, quanLo piuttosto a causa di certe
conu.niss10ni di vigilanza. che si mostrallo sen-
Naturalmcnlc; 110T1
sibilis6ime, qualora si insegni la religione cri-
hai visto che veste come
stiana agli indù.
rut·?
Però quanti hanno contatto con noi altra•
- Sì, è vero, appena lo
verso la scuola, se semplici privati, ci divcn-
vidi, capii cl1e doveva C$-
g<mo sicuralllente amici. e se ricoprono puJ,-
scre u11 prete cattolico, ma
hliche cariche, si mostrano apertamcnLe fa. quando lo voJli salutare, non ml parlò comi'
vorevoli.
mi parli tu e gli altri padl'i che conosco...
Gli spiegai cl1e uon è facile essere in confi-
denza con clii non si conosce.
Efficacia del metodo preventivo
- Però... - aggiunse, quasi per ribattere.
il catechista.
Credo che sia UJJ
- Però. che cosa? - lo interruppi.
effetto del metodo cdu-
- Ma egli fumava, mentre voialtri non fu-
calivo ili Don Bosco. mati:! - replicò egli triou.faut('.
che ottiene qui gli stessi Quella del non fumarf' è cosa che viene no-
fdici risultati ohe iii Lata dai nostri cristiani.
Ttalia e altrove.
Anz.i questa caratteristica talora ci serve da
I ragazzi del mondo tessera di riconoscin1cnlo. Come quella volL:i
iutiero son formati che sul traghetto, in serVÌ7.ÌO ll"a le due sponde
tutti della slcssa pa- del Brahmap11tra1 frci conoscrnza cou un si-
sta: il fatto di vedersi guore cattolico di Calcutta, un pezzo grosso
\\
amali e assistili frater- della forro,<ia. Ad un certo -punto ùe1la con-
ttfi4Liài'k. uamt'nte, rnentre crea versaziou~ e~li cominci~ a fumare, e gentil-
un'impressione favore· mente mi oilerse llI1ll sigaretta.
vole nei loro w·nitoci, spinge i giovani stessi - Grazie, non fumo! - feci con un sor-
affezionarsi agli t>ducatori e a godere di riso di diniego.
q1tt>L clima di famiglia che li circonda. nel Allora egli soggiun,;c senza esitazione:
quali> maestri P allievi vivono in continuo
Se è così, lei è cc:rtamoutè salosiano!
fraterno contatto. 11 quale crea pure quello
SP anche quesLo serve ad aumeutare il
stato di gioia diffusa, che vicri.c notato ancht• nostro ascendente, ne sia lodato il Cielo; ma
dagli estranei e dalle autorità cbè visitano è soprattutto il nome di Don Bosco che ci
le 11oatre scuole, da cni 1)arLouo u1anifesLan.do protegge in India.
una loro constatazione, che corrispcmde ad Però, appunto perchì, è un uome grandf'.
una felke realtà: « I vostri ragazi.i - essi noi - parlo ètella mia diocesi - abbiamo
dirono concordi - sono molto felici ».
l'arduo compi:to di tenerlo alto.
Purtroppo la scarsezza del personalP sale- P.cr questo non ci stancheremo mai di in-
siano :non ci pennette di attuare in pieno vocare aiuti di personale, di preghiere e di
questa caraLteristica del nostro metodo, nè offerte. che ci consentano di mantenere le
ci consente di avere con questi giovanetti un nostre scuole al livello cui il sacrifizio di tanti
contatto continuo e quindi pienamente effi- Confratelli le ha elevate, e di moltiplicarle a
cace. }folto spesso dobbiamo servirci di maestri vantaggio di Lanli giovani: ben consci che il
esterni, sovente neppure cristi.ani. Non ci Vangelo, in terra di missione, si propaga e si
riesce quindi di re)ldere continuo sui giovani sostiene soprattutto mediante le scuole.
anche interni dei uostri collegi. qudl'iufiusso
amabile che li affeziona ancor più e li plasma
,r, r.ioxs. ORESTE l.\\1ARENGO s. D. B.
l(lfl con un'educazione <ld tutto cristiann.
I ,,.,co,,o di Dibrugarh (Assam-lndia)

3.7 Page 27

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ow• Il Cattolicesimo in Bolivia
di S. I. Mons. GENNARO PRATA
Con molta ragione, da qu11/che anno. la Chiesa si preoccupa in modo panicolure dei Paesi
tlell'A merica Lat.ina.
In quelle 22 nazioni risiedono 160 milioni di cattolici. i quali costin.tiscorLtJ un terzo Je/Ta
p11polazione cattolica mondiale.
Gli Spagnoli con la cfoiltà portarono nei paesi .~coperti I' conqni1,tati la .feilf' di Crr'.sto
ed anche dopo a11er raggiunto l'indipendenza agli inizi del s<!colo scorso. i popoli lat,ino•
<1meri.cani sono rimasti pr11fo11damente cottoli.ci.
lvlcr purtroppo negli ultimi decenni un insieme di jìmori interni ed esterni hanno messo
in pericolo la vita cattolica dell'America L.atina.
Pur Pssendo in gran pcirte comuni alle diverse nazioni i nemici della fede e simili le
difficoltà, ogni regione presentci, sotto questo 11spetto, dPlle particolari cdrattPrisriclte.
Difficoltà
La Bolivia. per tutto TJc conseguenze di tale situazione sono gra-
del Cattolicesimo
Jn Bolivia
l'insieme di Lali carat-
teristiche, merita di
ess.-ri,: pres-a in parti-
vissime.
La popolazione di quelle regioui. pm con•
servando un profondo Muso religioso. \\'ÌVt:
colare considerazione. J1i.!ll'ig1tora11za d.-lle cose d"Ua f!'de e tende a
Su una superficie ùi oltre 1.100.000 kmq., trasformare il cattolicesimo in. una specie di
Yivono poco più di 3.200.000 abitanti, iu superstizione.
maggioranza in.,ligcni.
tlisce1ulenti degli Incas.
980/o della popola•
ziono è cattolica.
l Boliviani sono di
animo lmono, sensibile.
sem11Licc molto religiosi.
Da àlmi però gran
1lart t:' della popolaziouc
vivf" ut>,ll'abhandono spi-
rituali' per la maucam:a
rli clero. Sono freq Ut,uti
i casi di sacndoti che
ù1·vono curare grnppi di
villaggi con un totale di
ollrn 20.000 feùeli, i.11arsi
Ru una superficii: suve-
riurn ai 30.000 kmq.
Distanze 1morm.i e la
mancanza di mezzi di
comunicazione rendono
LA PAZ (Bolh'ia) - S. E. il Nunzio Apostolico Mons. Carmine Rncco e II Rs.ppresen-
tanLe del Governo onorano il 8-c'llesiano Don Gennaro Prara .. og:ti S. E. Mons. "Praia·
per le: sue bencmeren7..e nelle relazioni diplomatiche tro la .Bolivia e la S. Sede.
,UH'ora più cliflicile l'opera
del missionario.
"\\'t:entre gli abitanti delle città hannQ 1ma
discreta, quantunque non del lullo sufficiente,
assistenza rcligio,ia, esistono villaggi e paesi
nelle campagne o sulle cordiglirre nei quali
da oltre 40 anni non vi è sa1!1•rdote s1ahil1·. cd
appena se ne riceve la vi.sita ugni CÌ1Hj1IC u
sei mesi.
L'attacco nemico
Le condizioni, già
per se stesse preòc-
cupanti. souo aggra-
vate ùall'attacco che i nemici della frdc hanno
sfeITalo in Bolh-i-a con forze t!d impeto ;;upe-
riorc a quello nll'f\\~o in al tu in altre 1taziani
dell'America meridionale e l"entrale.

3.8 Page 28

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La masson<'ria lavora nascosta <' causa ro-
\\·ina tra le classi più colLr ùdle ciLLà. I l,011111-
nisLi cd i protestanti operano apertamente tra
gli operai, i conLadjui e i minaLo.ri.
La propagaJJda comunista trova facile ter-
reno per lo stato di povcrlà in llui giacciono
le classi rnrali f quelle ope1·a ie.
1 p.rOLfijtanti hauno p reso di mira in par-
ticola,·e l<' zone s11rovviste di clero. Forti ili
mezzi l' di persona!<', hanno cosLru.it o cappelle
e scuole un po' dappertu tto. e riescono ad al-
tirare le pòpl)lazioni ignorru1 Li, dcsidt'rOSf
d'altra parte cl1f crualcuno abhia di loro c11.ra
tipirituale f h• guidi n.cl culto che dc~iJnano
rende re al Signore.
Tn po('o più ili 11.11 anno so.no entrati in .Bo-
livia circa 250 pastori proLcstanti. ed ha,rno
già fondalo vari seminari per la formazione
di pastori 1tazionali.
Il p11ri<-olo è grave, imminenLc.
Non si può perdere tempo.
I bisogni
Urge p rovwderc al
_pi_ù _ur_ge_n_ ti _ _..) dl 'calsltsistpeonpzoalaziroenliigiopsiaù
ahhaudonatc. A tale
scopo si st:amu, orga11.iz:,,8JJÙu « uucfoi rurali»
o « mii,sioni volanti ».
T « nuclei ni rali » sono rostitu.iti da vari
villaggi. nel più importante dri quali dovr!>b·
hero stabilirsi tre o quattro 8atC:rdL,ti per
prcudere cura spirilLLale ili tutta la zona.
Lr « missioni volanti». cornpòste in mag-
gioranza da religiosi, si a!lìautano ai nuclei
rurali per provvedere ai villaggi e comunil.à
iniligern: più vicine alle rittà.
O prog1:tto dei « nuclei TIJrali » e <lrlle
« missioni volanti » è meraviglioso, <'d ha ri-
scosso i più larghi cd aulon:voli consr11.Si.
;\\fa per trasformare qurllo che i'" uu mera-
viglioso progetto io ronsolant<' e proficua
réalLà. si ha urgenti- llisogno di personale e
di mt·zzi. Ci vogliono aru,:itLLtto dei sae11r<lnti,
t' dei , eli~•iosi e religiose. e poi l>isogua prov-
V!'derli dl•i m<'zzi nccrf'tsari aflinchè possauo
svolgere la loro attività.
Un conforto
Tra lr difficoltà cd i
e d una speranza pericoli i.· ili coufort,,
conslatare coruL' la po-
polazio1u, to11~erva il
suo attaccamento alla f,,dl' cattolica. N!' sono
sostegno la <lev-tn1i<tm• al santo Sacrificio d ella
M.essa e l'amoTe alla Madonna.
Quando, in UDa regione nella quale s:i erano
affermati i protestanti., ritorna il sacndote
('attouco, gli indigeni. ritol'.nano spontauca-
rnente, accu~ando il pastore protegtant1· di
non esseré il veru rnù1istrn di Din. 1wrehl• nun
celebra la S. l\\fo~$a e no11 parla della ,radonna.
Ma qwista possibilità di riconquista uon
potrà du rare a lungo.
LP nuove generazioni educale dai prolc-
sta.u.ti. nou aYrehuero più Iali foi·zl• di riprf'l;a
e potrehhero cadere dcfirLi li vamente n('I p1·0-
lt>Sta:utcsimo.
Di graude conforto ì:· andw l'intncsse che
1•er la Bolivia. conw prr il rt>sto ddl'.\\uwrica
Latina, si ì: destato nel mondo cattolico.
Alle pate.r11e p1·!'occupaziom del Santo l'adre,
ha•1110 risposto g<'rnffosamentc la Gerarchia ed
i frdrli dei Pat>si più ricrhi di voca.zioni e d1
mcz?.i. ed i Superiori Gcu11rali di molti Ordini
l' Congregazioni rcligiost'.
La s_pcranza ili salvaguardare la fodc e rit-on-
quisLaro i piccoli grnnii p<'rduti, è soprattLttto
uel Siguorn e nella '\\fadonna, poi nell'aiuto
d,e s i spera e si cl1iNle ron insisLe11za.
Particolarmente generoso si dimostra q11dlo
della Gfrarchia americana. Souo varie lr par-
rocl'hie boliviane, come anche di altre nazioni
sud-ame.ricane, adottai,: <la Ec<'.UÙ Vescovi
d,·gli Stati Uniti. Adottare significa provve-
<lnlc ili sacerdoti e sust1merlt> econouùcamentc.
E con i sacerdoti arrivano già i primi laici.
S011u iu maggioram1a giovani profossionisLi
SUCRE (Bolivia)
F.acdata del tempio d1 Maria AusUi::uricc

3.9 Page 29

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-.,___,._

3.10 Page 30

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4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

▲back to top
cattolici, cho volentieri dànno p~r il Siguo:re
~ per la Chie~a le prin:ùzic della loro profrs-
~iom•, o.ffi:cndosi a trasn1rrero a lìimcu dci Mis-
sionari alcuni anni generosamente òedit"al i al
laToro apostoli<'o uf'lla c-oll;1l1orazionu che cia-
scu 110 può spccilìcamcnlc dare.
Il contributo
[ Salf'~iani sono prt'-
_sa_le_si_a n_o____,.)_. nsPo.vntei oipnereB. odliiveitati dcoune
di rrc<'ntf' fondazione.
Nrlla capitali' La Paz vi i'- 1111 grandioso enl-
lc·g:io con 1400 alunni irr11d1·nli 1:d tw centinaio
di artigia1ti. \\' i lavorano 11 sal1"sia ni, cl1e si
sollomettono alla dura fatica di educarli per
evitare ehe lì:t'que.n.t:ino i collegi 1n·otc>sta11ti.
A La Paz fioriscono anche la Casa di for-
mazione con una ottantina di aspiranti aJ
sacc1·dozio e il Serni11ario diocesauu per la
formazione del clero nazioualc, diretto dai
Salesiani.
Tu Surre, l'antica capitale. funziona 11 1m
Scuola professionale frequentata da 300 al1111ni.
111 Cochaha:mha, prospera cittadina cht' si
trova in un'incantevole valll' a 2800 metri
sul li•vello 1h·I mare. c'è una riuomata Scuola.
il Sf'minario diocesano e una simpatica <lpera
popolai·e per i ragazzi ddla ~tra<la.
In Santa C:ruz. cit della pianura 1U piedi
ùel\\,· cordigliflrf' l'OJI 1111 di.ma già tropiealr,
nc>ì cui dintorni i protestauti hanno più di
10 ce11td cli propaganda. i Salesiani. sospirati
da anni, oggi sono pr<'lwnti con un fiorente
Oratorio. Tnolln· cla pochi mPsi 1' Btata apc·rta
la Scnt)la a/!raria cli, _'\\foyurina. dalla r1ualc
clovranno URCire gio·vanj Lccuicamt>ntc prepa-
rati per la 1·olthazio11e degli inimt>nsi teni-
tl)ri della Bùlivia r $piritualmrult' sicuri per
r·ooperare al mant.>nimrnto della n·ligione tra
In 11op,1lazioni rurali.
Non ~olo la Scuola agraria di Muyurina e
le altre opf'rr. di reccnLe fi:mtfazionc. ma ant•he
lf' case già esistenti 1la um110, ham10 bisogno
di personali•. e,l è in questo senso. Ìll modo
particolare. che la Congregazione continuerà
a dare il sou generoso contributo alla Chiesa
per la salvezz1.t d,•llt• anime in JJoli,ia.
►:◄ \\lUNS. G-ENNARU PRATA. :SALESIANO
J r,scovo a«<iliar, di Ln Pn, (Bo/ìoin)
:111xxx1111111111xxx11xxxxx11xxxx111xx:
Ptima che apoifoli,
ion1eri di chtiltà
H o vissuto un niese sulle montagne
cl•·i Kivari. Le alte cimt' e le 11rofondr
valli uri ricl:ùam.avano alla memoria
ogui momento le J\\,lissioui dell'Assam
ncW-lnwa. Lt• Missioni dei Kivari però ha,uw
purlw comunica2.i1,ni. Mancano anrol'a le
strade. Soltanto piccoli aerei giungono mrr
volte fino a certe resider~e. TI suolo è assai
l'ct'tile nelle valli, Rallegra.no la vi~l.a e l'udito
numerosi corsi d'acqua e impf'tuo~t~ casc·atc.
Gravissime difficoltà ha incontrato l'aposto-
law nùssionario nei prin:ù tempi. I K.i\\'ari si
mo~Lra· ano orgogliosi, diflid.-n:ti, impassihili a
cpialnnque sf'ntimenLO cristiano. In 1wsgun
modo acconsentivano t•he i loro figliuoli an-
elassero nei piccoli collegi <lei missionari, ai
q1tali in verità Jlarrva che i lm·o i,,ntlori .,cen-
dcssero a irrigare una terra arida.
Oggi lr· cosc souo totalmente eamhiaL1'. U
lavorcl è stato le1111i e duro, ma ha fruttato
l'attuale sistcmiazionc dt'lla Missionc. Oggi
ogni reside.nza appari' come 1111a piccola « c it-
tadella di Dio». s·mualza aJ C!'Ut1·0 la ohicsa.
Aecanto ad essa, in un capam1ot1P cli legno, si
svolge la vita dei Kivarntti. sotto la direzione
dei Salesia11i. Dall'altra parte la residc>.nza per
le Kivarettc, affid-atc alle Figlie cl.i Maria Au-
~iliatrice. Non mauea 1'n~pt'Ùal<: at"oauto alla
:\\lis~iolli'. 1 In poco più in cominciano le
umili aLitazioni del villagge,tto f,,rmato ùalfo
giovani famiglie cristiane dei Kivari.
Come l:rascorrc la vita dt>gli alulllli e dei
missiollari '? :\\Iagnifìeamcntc per i primi, dura
1wr i ~ccondi. I Kivan'lli alter.nano le ore
della giornata tra gli studi. ai quali si appli-
cano di malavoglia. e il la"oro dei campi.

4.2 Page 32

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J1: bello veclerli partire nelle ore del lavoro.
~otto la dirt>.zione di un coadiu.tore salesiano
e di 1.111 chierico assistente, mentre le Kiva-
dosi verso la formazione di un foc-olare cri-
stiano. 'E anche qui è ancora il missionario
che procura loro il terrello da .-oltivare, re•
retlc sono guidate dalle snore. Si affrcLLano gala la mucca, qualcl1r l!laialino e pensa alla
verso i campi di coltivazione, s'intemar10 nella CQSLTILzionc della casa, alla quale collabora
foresta, corrono allegri in tutte le din:zioni, si
sentono veramente padroni della srJva. Cia-
scuno porta con un grosso coltello: un col-
tellaccio che a vederlo ÌJ1cutr timore. Per i
Kiva:retti invece. fin ùa pie-coli, i;ian.o l,am-
con c11tusiasmo il futuro proprietario.
Vanno sorgt>ndo così, viciuissimi. alla 1\\[is-
sion.-, i primi villaggi kivari cristiani. Qualcuno
,li questi villaggi divcuterà in tempo non lon-
tano nna vera città? C'è ragione di crederlo.
perchè è avvenuto cosi
in altre Missioni.
Fiorisce già, tra gli ,
alt~ il villaggio « Se-
Yilla Don Bosco », co-
stituito da un centinaio
cli ca.st'tte Lianchc. Sono
modeste, ma pulite t>
non manca il giardinetto
coi liori. T I,amLini cli
queste famiglie cristiane.
in numero di trect·nto.
frequentano le Scuole
deUa Missione. Vi si re-
cano lindi e contenti e
c;oui;idcrano la Missiom·
come la loro seconda
casa. Giuocano fraten1a-
mente con quelli rico-
verati nell'istituto, molti
dei quali sono ancora
pagaui. Allegri vi giun-
gono ancl1e i giovani
MISSIONE DI MENOEZ (Equatòco) • S. E. Mons. Plntado e il Rev.mo Don Bellido
con i ragnzzi biancbj e kivari çhe li aiutarono a passare il terribile fiume l]pano.
papà kivari., i quali dopo
aver assistito alla sauta
Messa e alla spit>gaz•onl'-
hiui 11 hamhine, è llll compagno inseparabile dd catrchi~mo. organizzano nei giorni di festa
prr tutta la vita: $l'TYI' iH'r s.-avare, tagliar animate partite al pallone. Le mamme invece.
legna. aprirsi il eamuiino nella foresta e di- coi loro marmocchi ù1 braccio, s'intrattengono
fenrlersi., in caso di bisogno. dalle bestie feroci.
Coltivano granturco, orzo. fagiuoli. man-
dio.-a. t'. i11 u1odn spt>cialr, la pap11china, che
è un tubero gustosissimo. E cu.rne tornano con
Lc11ti. la sera. portandosi sulle spallt> .-este picm·
<l.i frutta. che vallilO a depositart> in cucina!
1·on le suore.
Questi ;,uno i miracoli della carità. 1 mis,:;io-
nari dcLboJ11) pensar.- a tutto: dal filo <la cu-
cir<:: per le Kivm·ette, fino ai regali per le
nozze. E tutto deve ·rnwc da lontano, sulle
spalle dei portatm:i o sul dorse> dei cavalli. In
T Kivaretti souu sem1i1,ili, pii. allegri, ducilì, verità, solamente la dediitione e la carità degli
dimostrano w1 sincero affetto per il missio- apostoli cli Cristo han potuto compiere quc$Li
nario. Particolare simpatia hanno ,Per colol'o miracoli.
che vivono cou. essi. i sacrificati coadiutQri e
Kelle fore$Le però vivono altri Kivaretti.
chierici salesiani, loro assistenti. Le Kival'ette I missionari cercano i mezzi per JJOterli acco-
ù1vcce sono più difficili.
glit:re. Fra breve andrà pe lcgrinando per
« Che cosa è più pesante, il lil,ro o il col- l'Italia e per la Spagna S. E. M:011s. Giuseppe
tello? ». domandai una volta. Essi, che intui-
rono il significato ddla ùo1nru1da. m.i risposero
in coro: « li libro, il lihro! ». Così i piccoli
Kivai-i passano gli anni più lwlli della loro vita.
Pintado, Vescovo coadiutore di questo Vica-
riato. I buoni si preparino a vuotare nelle
sue mani i loro borselliui con la generosità
delle grandi occasioni, perchè il lavoro che
Crcs('iuti e falli giovanoui, cominciano a pen• compiono questi simpatici missionari è opera
sarc seriameute al loro avvenire. Jn qualità di arditi pionieri e di autentici apostoli.
di impit:gat..i continuano a vivere nelJa Mis•
f'ioue. dalJa quale non cicscono 11 separarsi.
SAC. :\\lODESTO BELLIUO
174 Consigliati dal missionario, vau.no orit>ntan-
del Cllpi111/,, Superiori·

4.3 Page 33

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Non voleva far sfigurare la Madonna
DO\\·evo essere operata al ginocchio. L'ope-
razione era risultata necessaria da una radio-
g-rafia. 11 2 octohrc, alle ore 10, quando tutto
era già pronto, persino l'iniezione per addor-
mentarmi, volli provare a scendere dal ktto,
convinta che Maria Ausiliatrice avesse uscol-
tato la mia preghiera. Mi accorsi che la gamba
la movevo molto meglio e che la ferita della
rotella spacc.1ta non mi dolern atfacto. .\\1-
lora volli una nuo,·a radiografia prima dc.-I-
l'operazione. li dollore, contrariato ma cor-
tese, accettò. l momenti di anesa furono
penosi per mc che non a, rei voluto far sfigu-
rare la mia cara Madonna Ausìliatricc.-. F,llt:1
la radiogra.fu, apparve e, idente il callo della
ferita già avanzato. Così l'operazione non fu
fotta e constatarono l'intervento prodigioso
della l\\1adonna llltli quelli che erano al cor-
rente della cosa. Grata, mantengo la promessa
,!ella pubblicazione.
X11eroi (Bras1fcl
l,IYRF.XA I' \\88RI
Giunse in tempo la reliquia
1-'no dei miei fratelli era gravemente ma-
lato per iromho1:,i cerebrale. La fol1hrc era
,;alita a 41 graùi. Gì:i la moglie era stata av-
vertita di far trasportare dall'ospedale a casa
il paziente, quando io gli posi la reliquia
t.\\" msilms di Don Bosco, che a\\'evo ricc,,1to
dal figlio salci;iano. Lentamente il malato mi-
gliorò e, dopo alterne ,;ccnde, riusci a tornare a
casa ed a riprendt"rc discretamente la fa, ella.
Da due mesi il miglioramento è stabile. Grazie,
ùunquc, al caro Don Bosco.
Htlario
MARIA DEVECClll UU00:"11
Guarigione simultanea alla novena
In seguito ad una caduta, 1nio fiJ:lill con-
trasse una infem1ità m;sai dolorosa con fehhrc
molto alta. Gli si applicarono tuui i ri1m·di
ordinari dai medici, ma furono inutili. L:i
febbre permaneva alta cd i dolori acuti. \\"i!ita
1'inefficac1a dei rimedi umani, mi rimisi piena
di fiducia a !\\laria Ausiliatrice, cnmìnciancfo
una nm ena a si buona ~ladre. Dopo pochi
giorni La fehhrc scese ed i dolori diminuirono.
Finita l.1 no\\'t:na, mio figlio era complct~mcntc
guarito. Oj?l!Ì dc, o ringraziare Yivamcnte la
inia celeste Protctt1icc, perchè egli può sci.:uire
la sua vocazione nel !lCrninar:io <li Palcncia.
[nvio un'elemosina per il culto dell'Ausiliatrice
e desidero che la rr.1:.-..i..1 sia puhblit:at,1.
PlJH...\\ VII.I.AMl1 RIEL
Umanamente inspiegabile
Lo scOJ'bO agosto uno de miei 12 fiQli
si trovò in una :-ituanone veramente 1ragic11.
Xon vedendo come potesse risolversi il suo
caso mi rivolsi, come già altre volte, all'aiuto
della l\\lu<lonna Ausiliatrice, di Don (·fosco c
di Don Rinaldi. Promisi loro l'oiforla del
poco oro che lcllc\\O, caro ril:ordfl del passato.
Xci giro di neppure -1-8 ore ecco che tulio si
normalizza e mio tiglio ritro\\'a libertà e pacc.
L:manamcntc parlando la fdicc soluzione del
suo caso rimane un mistero: per mc i• 1111:1
erandis!(i.ma g1 azia <lell'Ausiliatrice, di I)on
Roseo e Dun Rinnldi. Tm·io l'oro con preghiera
di pubblicare sul Bo!kltuw la grazi;t si prodi-
~iosamentc ollcnuta.
l'. l..
L'ISTITUTO l'Al.ESlA"IO PER LE MISSIONI
con :i,ede 1n i'ORiNO. cr-ctto m Ente :\\.1ornlt"! e-on
Decreto 12 :11tnn:1t0 19~. n. 22:. può ll"t.,'filmenlt"
rictovcrc l,tl((l/1 r,I 1-.rNltta. AJ <vttaru po, ~1b1!1
coniestaz\\oni >-1 u,ns1gh-ano Je se,z:\\1cnt1 ronuuh·
Se troltat:ii d'un Lc..'L..''l.lto: a.• lascio atrl.o:1uu1,1 Su..
lesiatltJ f11•r I,· 1"11.Hnmi con St·rle w lorwo" r11olo
d1 le)!llto lu sontma dì Lire... (oppure) l'111m111
bitit? stto m..• ,.
Se trutt-a~i, ,n,·cc-c-, di nominnre erede •h 01,tni so~
••~nza l'ls111u10, Id formula p<1trehh< o,ss,·r quc1t;i
•.•..Annullo n.r.n1 n,1u Jlreccdeote dispm~111on«'! tdtrl•
m.::nt•ri:i. ~om,no mio crede- uni, è~1:lc I"Jst,tut,
.S11J,nanop,rle ,.\\/11do11é ron,aie. m Tunnn. bU11ind,1
aJ es-so quantu 101 ar11artiènc :a qual:i.hht u1,,lo
(/w"Rn r, tlulf.O
(fir,,,,1 r,rr (llc"iO 1

4.4 Page 34

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Scrive un novello sacerdote cinese
Sono sempre stato debole fin da ragazzo.
La debolezza crebbe con il crescere dell'età.
Arrivato al primo anno di Teologia, le mie
forze erano quasi esaurite. Col permesso del
sig. Ispettore promisi allora a Don Bosco di
pubblicare la grazia se fossi a1Tivato alla so-
spirata meta del Sacerdo7jo,
Con l'aiuto della ì.\\Tadonna, potei rice-
vere il suddiaconato; ma dopo il diaconato,
mi ammalai m.1ovamente. Tuttavia, rientrato
a Hong Kong, dopo un sglo anno di aspet-
tativa, potei ricevere tranquillamente l'Ordi-
nazione Sacerdotale dalle mani di S. E. Mons.
iWichele Arduino, Vescovo della nostra cara
Diocesi Salesiana di Shiu-Chow (Cina) e
Parroco di :Maria Ausiliatrice.
Renchè sempre çli salute cagioncYole, ho
potuto finora celebrare ogni ,giorno la santa
Yressa. Siano quindi ringraziati di tutto cuore
Maria Ausiliatrice e Don Bosc0.
PIETRO M. TSM\\G
torertlote .tale.sian()
Altri cuori riconoscenti
Sac. Guido Pojer, salesiano (Bolzano) rende puhhlich~
grn,:ie a M. A. eh<: ({li ha ottenuto la salute su.ffi.cic,ue
pc:r gtltngcre al sacc:rdozio.
Anlta De Angelìs in Mariani (Roma). urtata da una lam-
brew,, riportò ITactura al pic,de e conseguente mfozione
ca1ìCrcnoss. Allarmata dslJa ~rai.,t:J del male, ricorse .n
S. G. B . e tra le prc..-hiere e le cure mediolw superi) la crisi.
Alba Schiassi (Mev.<>lara-Rolo~a) con fiducia s , rivolse
a 1\\II. A. e a S. G. B. in una co1nplicaztonè post-opera-
toria e si ristabilì con1c desiderava.
Bianca GhersJ (Torino l guarita da bronchite e -rraehèite,
fu sorpresa dn gc,nfion.: alla gnmb:l destra. Ottenne anche
cfu(•,~tn guarif!'l011e pregando IVL Ausilintncl.'
Aldo Succi !Ravenna) raccomandanuos, a S. G. B. rotè
supt:J'a.rc. serenn1ne1ue una dolorosa Opcnt~ione chirurt.tn::a.
Rosalia Marchcsin (A.lpi1,'Il11rto-Torinn) manda l'offerta
promessa a !\\I. A. e s S. G. B. pur favori ricevuti, in-
vucandone ancora 1-a protezio11e.
Teresa Castelli In Cresta (Sòlero-Ale.ss.) affetta da dolo-
ro~o eczema1 riheUe alle ture, si raccon1anùò a I\\.l. A. tJo
a S. G. Bosco e tornò d•I mare guarita
Fam. Primo /Cn,t~gnole-Asti) ringrazia S, C. R. per la
bembirie guarita sen·1.c1 operazic,ne e. raccomanda il hmn-
bino percl-.è rit!~ca a scuola.
Anna Vallarino Gancia {Tonno) e,;audirn nella suo pre•
g:hiera per la salute, porge caldi ringrnziamenti 11 1'1. A.
Giuseppina Marocco (Tonno) profossa sc-nt1t.a r1cono-
stenzu n M. A. per visibile protezione ,;ullu fan,iglra.
Sabina Lucian= /Brissogne-Aosta) espone tre g-rà~ie di
M. A. e S. U. 8. a favore di un nipote. Ancor piccolino,
tibriacatosi di grappa, non ùava più segno di vita, nra
dop,, ferventi preghiere s1 riebbe; poi cadde in un fiume
e potè anc<irs essere 1rattO in salvo: infine. arcuolatos:1
nella legione straniera per l'All!'.oria. si ravvide e fece ri-
torno n_ casa con t coni pag,111.
Fiorenza Zanotti (1Vlede Lom.-Pavi-a) era in appren~ionc
per il m-nritu eolpiu, due volte da fehhri viòlcntè per un
infiltrato subdaveolare. I\\.Icntre si ten1e\\'a una terza ri-
presa . le pref(ni&ro <1rdenti a S. G. Ti. e a D. F. Il. fu-
rono esaudite e l'infermo si nsrab11i pienamente.
Fam. Tibaldi (Tonno) compie la suà promessa a '.\\1. /\\.
per la grazia dl.'lla pron1ozio11e nlrahilitaz1on~ nUtl.fÌS.trale.
$ettlm;a Cottarelli (Roma) mise sotto In pròlczione di
:11,1. A. la fig-lta colpita da forte L·mon:ag:ia e la viùe presto
ristabilirsi in saluw.
Celesta Frassani (Fnsio di Varano-Parma/ aniibuisce a
'\\I[. /\\. e a R. G. B., oltre c-he alk cure mcùich", la gua-
rigione suo dn parali,;i. e ùcllu figlia d.ll un male diffic ile
,1 riC'ono~ct.'..rs-L
f,uigina e Flaminìo Giuliano ('l'orino) invfano c,/forrn
, :Vl. A. per l,1 guarigione dcl loro bambino dn uif.eritc
e con1plir.nzìorti.
Rina Fumagalli (Bergamo) .a ~tento e con preghi~re a
\\Il. A . e u S. G . .8. s'indu.sse a una gru,·o~a op.era.ziont
chirurgica con e~tr:u:ionc d i una d:.te-. de11 1;1ppendice..,
di due fibromi e di ,0a r1 htri di liquiu.o.
Coniu~ì Viberti (Alba-Cuneo) avendo lu hamlima affetta
da lllssazione hilaterale alle anch~. la SQttoposero all~
cure mediche e la rùccomondarono a :VI. A.. a S. G . l:!.,
~ ;-..; D. S, ortern·ndone complt'UI gwu·igione
D1 t\\.las~ri Ruçht,·1e - Ounnini .Ubertina - lJutto E.rne'-tlna
- En1io f";. - f:'abliri Giuli,1 - Fanroni R~ina - Fnvfil'o
Rosa - Pavre- lla,;no - }:crr:.dasco ,\\lbn - Fiomi Don 1\\ r'11-
brogLO - Firpo ~lari a - Fontnm.l l...nw - Forntenti ni "\\Jf•r,
- fu'iario Pitmis.rliJ - Gargiulo P'nusto - Ginni Fàm..iJ,!lill
- Gi.zzi t\\'licl1clir1n - Gonell-a ?,..1.trRh-e-rita - Corini !\\-liche-
s. OU.:mtl~ bt!T l'i,tftfJ'r:(fSSl0'11! t/1 .11m•u1 IUitlìnut1•,, ,, ,il
C:1r, ..
~s·. s. uanni hosca, rii
,llaria '""~(ITf!I/(), th
D,,111..f'lll(O
Sai,id l' ,li altri S-err:i di fJ1-:0 - nleum l1m,no rm(lt4' i,,..
ut'ato f>J!,,rti! ed elenu,sir1t per sa11t(.• l\\1~tre di rimrrazia-
llléllltlJ
f $(11/ll('rf/t;
llha - ùrnnchelli Erasmo - Grilli Rc.st.-t Cn.te.riaa - Ou.tJu
C:+'\\'. ,\\lt;Ssand.ro - lnvernizzi l\\.l:tri.i - l.:unl,er1j FrtH'ICC.$<"0
- L~•ri Do1t. l.ui~ì - :VJaffei Luii:lu ,•cd, Ttnct1iolt - \\1affei
I\\1nria .. l\\•blino C:tara - l\\lartlimlrçJ ùiuseppe - 1\\1.trcl.Jese
Nella - !\\lassa 1:,unie-!ifl - I\\l:,.$sirnin6 Fan'U1dia - :\\-1atrei:t
Fril1\\cesco - l\\Tnuri"t!:i conte Git.i~epp1.: - fVJ1!)cion1 Rita ...
AgostJ G1useppc • l\\ madui;;i:.1 T..-o - Andre()li !Vhru:1 - Ar- !Vlnhn:\\Ti -Oott. TnM, Gianni - Wlontini Os\\·utdo - "10-
pineai G ina - .l\\.u.;indlv Mt1rì.1 - llaldazzl ùholfi Dott. Re. 1;chino Mari.i - 1\\1.g;a Oott. Carlo - 011-enia Anna ... Or..
nata - Barinetti P-anna-zzi P..1. - Baross:elli Primina - Uechio sin.i C:iroljna - Puce. 1\\gostino - P:\\nc heri Giulin - Pane-tta
1Vln6u - Belus.$i Ciovanni - Ben-1no Maria - Bosco Leo- Libero Ooineoico - P:,squero t uii,Untt - Pii.·cot !\\lar~hc-
nardo Rous !\\•la.ria - Rrambilla I mnucolata - Busca~lia d_ ta - Pit"trilsanra Carozzo .\\ntonfa. - Polc1tr ,\\rrrtei:.t - Poli
,viaria - Cacciola Crcs-ta EmiJ1a - Calnrcnu Efisi'à - C;t1'fltc !'vfaria - Prover;i Teresa - Rnn1asco Olg-3 - 1h.pisucda Enzo
Giur:epp~ - Canavese Vittoria L..ia - Cannpvò Giuseppino - Ruvetti Amelia - Rint1ld1 ?\\Tora Cnterin.a - Hivella .2\\1.uia
- Cappellaro Già.corno - Cappello Vincenzo - Capucci - Rodii;tàri ?\\1Ja.rtino - llòtabeUo .<\\nm). - Rusconl Linn -
Sar;:i - Carpnno PaoUnn - Ca.ss-o.n\\ Lu~.a - Cnssl Pallini Sa.nfil.ippo C"nnncl;i - Sasso .:\\·1:alvinatl - Snb.mno Carolina
l'iera - Cast~,l~lo Chiara - C,11:aol<li Pi1>rf11u - Ca,rnnco - S ibona De-rteo ~foria - Silvestrini .Mario e T ere.'\\:1 -
F'ranco. - Caudnna F'ami~Ha. - Cc-rrato Pulm·l Rita - Collu Solen~hi Rosn. e Luh!in - Sozzi A m~:ela. ~ Spesso Ant·onio
.\\ntonio - Colombo Oott. :\\L - Conti Giola M.arfa - Cnp- - "raml;)oc-co l\\lnrla - Tessaro Giusupp~ - Tì.co.1:.zi Bnmhinn
r,oln Cnrmefin(I - Cor$iMi Giovitm·u - Col,;fù Roschle.rl Fa.. .(\\1aria - 'T()na~~nlli Pia - Tondo 'l'e r(."Sl rc,no-;,,.~I Cn.tht -
rn.ìl?'lf-n • Cr.,.meri Celcs.ut - Cunei , Lor.in - Do.I Secco Ga- Torchio '!'e-resa. • Tru\\·ul{lia Francl"Sco - Vagni G~n1ile
stell-an Luci::i - O't\\ndrea .Adèlina ... D:io~tio ,\\gnese -
Valletti Angioltuu V 1l~c'-~rJii .Camillo - \\·asch.etti }\\.fll\\U
Ùella Casa i\\l;irA"het!rn - De '.\\-lagistris Ester - De l\\lar-
Yc.rrdli !\\lndda.Jcmi - Vicari Finucd,1 - Vitroni };'_raac.t
l7G tini Rosa - De Mit.:hcli Florina - Derocc-hi ùiudittn - .. Zncconc Arttu\\ìsi a - Z~nètti Pietro.

4.5 Page 35

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!'.1'.:~'.l~1~H~t::'1.:r~~::::::·::::-:,:~~~~~i~i
im11~~t
1.,<'}.f§KIJll~1'
!f-l[illil <(/irriP olhi/i11ilf {l
'1 r.,~J.X%'%i>'T~'i/lt&.>4~1!g;ff<.:'if!~B~lflil
=
SANTA MARIA MAZZARELLO
Guarigione miracolosa
Avevo molto male all'occhio destro·
peggiorando sempre più, dovevo sottopormi
ad un'urgente operazione. Nelle mie pre-
.irhiere invocavo 1a guarigione per interces-
sione dei Santi di cui sono più devota. Ed ecco
che un pomerigj!io \\·cnnero a visitarmi due
Suore Salesiane del Collegio Maria Ausilia-
trice della città, le quali mi parlarono delle
i•mumercYoli grazie e miracoli ottenuti da
Sama :\\fari,i Mazzarcllo a quelli che la in-
vocano. La pregai anch'io con fede e ne
esperimentai subito la potenza intercediuice
nella guarigione miracolosa del mio occhjo_
~e faccìo fede e mando offerta per la diffusione
del culto a Santa i\\tlaria Mazzarello.
S. P,·1/ro Sula (I londuras)
HOSA VED. DE FERRAIO
a!tri due speci~lisri p~r bambini, i quali pra-
ncarono d1vcrs1 esarru, ma mtto risultò ne-
~ativo. Le due zie paterne, Figlie ili Mari,1
Ausiliatrice, pregarono con fervore Santa Ma-
na :Vlazzarello per la nipotina. Una ili esse,
reca~as1 11_1 _famjglia per infermità del ge11itore,
ando a v1s1tarla. La crovò assai grave. Da un
momento all'altro, infatti, si temeva la ca-
tastrofe. La zia le pose addosso una reliquia
ili Santa Maria Mazzarello e con i faniiliari
ne invocò con \\ iva fede l'intercessione. L'in-
domani la himba si trovò completamente sfeb-
brata. Commossi, elevammo la nostra pre-
~hiern riconoscente al buon Dio e il grazie
sentitissimo a Santa ::Vlaria l\\fazzarello. Da
quel giorno la misteriosa febbre ncm è più
comparsa. La bimba , a ripigliandosi, con
meraviglia dei dottori.
Miracolo! l'occhio è sano!
Ttlrt.llllc1
CONIUGI PERRONE lOLE e AN'l'ON10
Fui operata cli cateratta all'occhio destro.
L'opcra,,;ione non presenti> complic:izio1:u, ma
dopo alcuni giorni comjnciai a sentire acutis-
sini.i dolori. n dott. Vasquez Cantillo diagno-
sticò trattarsi tli un tumore all'iride senza
speran_za di guarigione, aggit1ngendo che solo
un mtracolo avrebbe salvato l'occhio. Xon
volle prescriverroj medicamenti, tranne quelli
necessari per attenuare i grandj dolori. Mi
russe dj tornare dopo tre giorni. Perduta ogni
speranza e confidando solo nel divino aiuto,
chiesi a S. :\\Ifaria l\\ fazzarcllo la sua jnterces-
~ionc per il mio caso così penoso. Ritornata
dal dottore, ebbi la sorpresa ili sentirmi dire
con entusiasmo: << :.\\.Iiracolo, suora! L'occhio
è sano!... ,,. In poco tempo mj ristabilii com-
pletamente; cosi ebbi l'occasione ili consta-
tare all'evidenza il potere della nostra Santa.
Santa Ru.<a de OM, (Amioquia) SR. lM ELDA PI))EDA
Le Figlie di M. A. di Fontanière (Lione-Franc-ia)
aflìdarono a S. M. l\\,L l'incolurnità dei muraton che
,·seguivano sul retto della casa laYOr1 difficili ., peri-
colosi e ne toccarono con maoo la pròtez1'lne perchè
un opera.io cauùe, m.a rimase incolume.
Suor Margherita Midali F. M. A. (Collef.!no-To-
rino) att,·ibuisce all'intc.rcrssione di S. 1\\1. M. la
guarigione do:lla mamma da grave !-irnne<>polmonite
con pericolosi collass, cardiaci; di,;-hìara pun, di
averne i<penmentata la bontà in allre dolorose cir-
costaruie.
Suor Amalia Savio (Frassinello-Aless,indria) e fa
sorelle, anch'essa Figlia d1 M. A., at-lìdaronn a
S. M . 1\\1. la guarigione della marnmtl di 80 anni,
gnwemente ammalata, e ne ottennero la guarigione.
Coraglia Anna ved. Bertolusso (SommariVll
Perno-Cuneo) dichiara che da un anno e mer.zo
il 1ìglì<) cercava un impiego; aveva hussAto a rmtc
le, porte, ma inutilnwnte; si rivolse con fiducia a
S. M. :VL e in pochi giorni trovò un ottimo posto.
Bruna Zilli in Parodi (Crocc;-tìcsc)1i-Genova) do•
Si temeva da un momento all'altro la veva subire un'ope,·~zione, ma il ricorso a S. M. M.
catastrofe
le otre11nr di evirarlll.
La nostra piccola Gabriella di circa tre Dott. Pina Cardani Murroni (Roms), ex allieva
:mni, fu _assalita nello .sc?rso maggio da una
febbre nbclle a qua.lsiast cura. Quattro va-
delle Figlie di M. A., afferma di 3YeT imparato od
:rninre S. G . Bosco e S. l\\1. l\\lazzarelliJ, di cui
conrinuan1ente sperimenta 1'assisten7,a e la pro-
lenti medici la visitarono, ma nessuno seppe tezione. Ancorn recentemente ottenne da S. l\\il. ìvr
accertare la malattia. Costernati d:iamammo la j!Uarigionc da pericolosa mabctia.
177

4.6 Page 36

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!Pe2 inle'tJ:e1>oionf di
Guarigione improvvisa
Trovandosi mia mamma ammalata di fe-
gato e non riuscendo i medici a diagnosticare
le cause del male, non restavano molte spe-
ranze per la scienza. Un giorno il postino mi
diede, insieme con la posta, il Bullellino
Salesiano di un inquilino assente: portava la
effige di San Domenico Savio, che io non co-
noscevo. La osservai, sencii fiducia e lo pregai
per la mamma ammalata. Passò poco tempo
e, senza coliche, con meraviglia del medico
curante, la mamma si libero da calcoli al
sacchetto biliare. Cosl si seppe la causa del
male e si ebbe la guarigione improvvisa. Oggi
mamr_na c~ntinua a star bene: e son passati
alcum anru.
Pa/11rnm
LINA o'AMATO
Domenico Savio mi esaudi
Grazie a Don Bosco e a S. Dom_enfoo Savio
l'odissea è terminata
Il nostro bimbo è nato nel '+7· Già nel
'48 una meningite lo portarn all'orlo della
tomba. Nello schianto del suo dolore la
madre esclamò: <• Don Bosco, salvate il mio
bimbo! •> ed ecco il bimbo ridestarsi e sorridere
alla mamma e poi guarire. Kcl '+9 uno specia-
lista della Università di Messina, dopo esame
radiologico, riscontrava nel piccolo lesioni pol-
monari tali che gli diede al più un anno cli
vita. Poco dopo, essendo operaio a Genova, vi
trasferii la moglie e il bimbo. n povero Vin-
cenzo arrancò per + anni superando ben 7
polmoniti e + bronchiti. Dal '54 a oggi il ra-
gazzo sta molto bene. Don Bosco e Domenico
e Sa,·io, cli cui devotissimo, lo hanno visibil-
mente protetto. E oggi è capo del piccolo
clero della sua parrocchia e svolge tra i com-
pagni della Associazione Domenico Savio un
apostolato c-0nvinto.
Da vari anni aspettavo che w1 bimbo ve- Ge11ovq
BRUNO "f!UJVLBOLJ
nisse a rallegrare la nostra famiglia; ma le
delusioni si seguivano a catena. I medici non
sapevano spiegarsi la cosa. Un giorno un
parente, religioso salcsia110, mi diede l'abitino
Anna P11Ivlrentl Pollmeni (Acireale - Catania) nel dolore
di precedenti delusioni lesse C()tl viva ~pe.ranza le grnz.ie
ottenute da S. .D. S. alle mamme e ai bambini, e, rac-
comandatils.Ì n lui., fu esaudita nei suoi buom tksiden .
di San Domenico Savio dice11domi di portarlo
sempre meco, ùi aver molta fede e fare qualche
cosa in onore del Santo.
Ed ecco rallegrare la nostra famiglia un
bel bimbo che, secondo la prima promessa ho
chiamato Domenico.
'
Ed ora per compiere le altre promesse
fatte al Savio, la pregherei, sig. Direttore di
pubblicare la grazia nel Bolletti110 Sale~iano
e di accettare un'offerta per le Opere Salesiane.
lnoltre, dopo la nascita del mio figlioletto,
ho promesso di far erigere un altare al caro
Santino in una chiesa parrocchiale che mio
marito, ingegnere, costruisce alla periferia
della città, in zona detta Mìramai:.
Domenica Bertolino (Torino) per intercessioné di S. O. ~-
ebbe la sua Don~rn viva fra tante difficoltà e quando Rjà
era pen.luta ogru speranza. R1conoscente invia offertt1.
Lou.lh RibeirQ (Durban - Sud Africa) cadendo da stttc
metri di altezza hanè clcl capo sul pa'\\,imcnto di ti,ment<J.
Le condizioni erano niolto gravi, la madre angosriata, il
padre saldo nella liclu<:ia in S. D. Savio. Superato un
periodo di crisi, i) rae-azzo, con ,neravialia <lei medici
~,arl in quattro giorni e potè ritornare tra i suo, fmtelll
ristabilito.
F"ltliglia Pallitro (Chieri - Torino) cl,'Siclèrn mnnifestare
la sua ricono~cenza a S. D. S. per la felice na.sc-ita dclln
loro Carla, nonostante le coodjzioni dclicate ùdlu mamma.
Marm Zoli (Torino) ringrazia S. D. S. per la sua prote-
zione nella nusci ta dél piccolo Marco.
Anmi Colonna (TQrinq), a,•MdO ~virato un rntervento
chirurgico nella nascita della sua piccola .Anna, e,;pcime
la sua gratitudine " S. D. Ssvio.
•')011 fo"dro (Lima-Perù) Los ::Vfan;,anos 233
Coniugi L-Olato (Vicenza) per intercessione di S. O. S.
sono stati consol-ati con J,a veouw del loro prunugcmto,
1711
LUISA G/\\RDP.L1,A DE EDWARDS dopo otto anni d1 matrimonio.

4.7 Page 37

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Salesiani defunti
Sac. Giuseppe CbJe,rzl t a C u enca (Jkuad9r) a 79 anni.
Sac. 5alvatore Benatl t a Cordoba (Argentina) • sr anoi.
Coad. Pierino Bon:t0 t a Torino-S. .Paolo a 83 anni.
Coad. Erne sto Saroglia t a S. lleaigno (Torino) ~ 73 anni,
•=•· Coad. Pietro Berta t " Betl=me a 73 nnn,.
Coad. lgruu:lo Setta t a Barcdlona (Spa~rui) o 69
Cooperatori defunti
SUA EM. IL CARD. MARCELLO MIMMI, SèJZretàcio
della ~acrn Congregazione Concistorfalc.
Il più bell'elo~io del compianto Csrdinale lo ha fatto
lo .sres90 Si:..nt.o Pa:drè n elrUdicnza Generale dell'S mar.20:
li Porpor11frJ tesi~ ,fcomp~no pu~ pora-Ronarti a imo di quti
l(rumli afbt'Ti, ..eh11 intprovvi.sa ltutpt'rtu rùsu a scllio11t.are: ma
na ,,,. albero clu at.J.t.tJa JtJto t2b!Juu,Jm1tissiHd fiori e frutti.
Sua Santità fo conr,tcèva da oltrl! 40 anm e ,re OIJ~T)a te-
Jt.uilò con e<>mPirrt:imr:'lnto lt: spltndidt O$ct'U: VNcovo di
Crf!llla dapprima; quin di Art:iVtt'St;arJO di Rar,, ot1t riman
per circa qrtaltro lusi,i.· di poi .-lr<-i-t.·tsr.ovo di Napo.li ~ infiile
Srgretarin dtllu Sacra rongrrga~iorit Canristr,rJ°aU.
La. Fami,:il ia salesiann deve mohn riconoscen2a al Cl}rdi-
nulc M1mIIll, porchè d i mos-trO sempre l;!r"nde ammir..tr.ione
pèr ~an Giovanni BoSco, Je 8\\..IC Opere u il s uo spirito
d'intrapcendenz::1 e fattivo Amore a Oio, alla ch iesti.,
aUe anime.. On pastore )ungi.mirante, sap eva apprezzare
._. valori.i:c::arc. la spiritun.le ape.rturn dei Sa1C$ittni e te loro
atti vità giovanili nella zona dove ERJi govcrntnr.t .
Come Vescovo ci flffidò tre: P1JrtOr.:.ahie: una a Bari in u n
r ione popolo!101 di vi::nrato og-gi la fior ente Parrotchia del
HEt "Rcdentor ej e due :1 Napoli presso il nuovo Istituto:
unK intitolata a Don Bosco nel popolaru riut,c: di San [e1"r-an-
tesco1 un'al rrn a !\\1'aria Au$iliarric.c, con :1rtigttn sede nel-
l'Opern \\foncchioi.
'lei ll'JS4-, c.onsegnando~ qu._estn Parroc('hia_, pr~enti, col
vt:nèntto Retror b-1.aggiore, S . E. il ministro Icn·olino ~
nitre persooalità, rit>ete un'nf'f'ernrnziooe ch e gli ern c on-
.suetn...: e 'f11l 10 il CJero iLa.lianC'I, ai no1:1t ri remµi, devt! es.-
sere UJl po' salesbnol •· E vòleva dire: impe.Rnato nella
ricerca ~ formazione dei ~iovani.
Cònoijt:evn bene! )() 5pìrito s~IC$iuno c la schie tta pietà
ispirstn da Oon Ilo..qco. Le ri~onoscevn il merito d i una
11ttivi\\11 r eulizz-atricc di vssto apoatolato. Fu il Ca.rrd. :vrimmi
n rlluv:ue come questa pie.tA si e-sprima, ~cneralmcntc, con
bei cen tri di vitu reltgimm sa.crAroè'ntnlè, in tt:Ott'lvOli tcmpJi...
a Direi, - dissti un. giorno.. p"rlondo con l'i~penore Don Pi-
!ono - che Don liusco ebbe una pietù " monumentale",
ru rnnto è pron ta a t'ostruire chie~e t. A Ran disse ttltr~
volte - fl tempio del Redencorc costruito clal nuJJn:
lira per lini!•· E. dcor<fova tuo piacere i nomi di Don Stil~
e di :litri bcn~mc-rìti Confratelli.
'\\lon solo accettò, ma c~degu,ir, l'iniziurìvn d1 avnc nel
Seminario cli Capodimonte cnnf-0ren7,c tH Salcsfoni sulln
vitn, l'nuività e la pastorale 1,.ri.o"..[tnile . Amava t.nnto i:spi-
rar1: :itltst ìntn1prcndcntc .:irtualit:1 di Don Bo~co lo spirito
.q:wstol.ico Jel suo ,riovfl.ne Clero.
Sella suo vitn sacerdornle, fin do. (tiovanc. iotontrò in
Don CoJazzi un 1ntelli4entC• collabor.att.>re r pronag3ndistn
ùei II Grupp1 dtd \\'am~tllo ~. ehe anche in Italia l'!;orsero
proprio per loro inh;fativa.
Elo_gjò spes.so e valorb..zò l'ardente •postolato •volto dalle
FitHt di \\.fori a .\\uRIJfotricc a N'apoli--Vo~u:r(): ,r.,'>lcntieri
uuerv,!niv.a r,flc: loro celebrazioni, largo deUQ sua paterna
p:trola1 ~rtde inc:orag-~iare u continua o{)e.ros.itfl neqli Oratori
fémminili e per il Catechismo nelle Par-rocc:hie.
Mons. Ge n naro Jov ane t a Fondé (Larina) il 7- 111-,9~,.
Fu Ltn affezionato amico dei Rale~inni. D~curione cJelfa
lotale Pi.H LTnionc. roopcrtJtori. che 9l'mpre incnrn~Wò e
ses~ennc. Vjve,~11 ne.llo s_piriro di Don .Bosco, che trada-
cc,rn in opere cli apostobto.
Sac. Glu,reppe Carbona.ra t a Cusinat, di Rosà (Vicenza),
z~hlnte Su.cenlotc c. prlmo Parrol~o di Cusir'l~ti, visse tutto
1JcJito olla snh•tzza d11U~ unim.c. Ebbe u.r,3 particolare de•
\\'oz.ionc a Snn Giovanni IJosço, tlel quale sper:ime.ntò
u.nche sensibilme:nte l'nssistenza pate-rn.1 dura{lte In prova
~ nel dolore. Curò le vocationi S.'lèerdotaJi 6-io per li St~mi-
m,rio che per gli Tinituti rehtJio~i. Vuri sonp -i Sacc.:nloti
~t"si:tni viventi e le Figlie tH l\\.-1arin .--\\u.!;iliatrice che cb
hero la sorte di esse.re da lui assi.!l.tiri nel cammino della
loro preparnzione allo -vita sacerdotale e r-eligiosa...
Sac, Luigi Corradln, Arei prete di Barba no di Zocco
Decurione d el Cent-ro locale d.e:i C!>opcr.-1tor.i salesiani,
lavorò oon zèlo per sos.renc-rli spiTì1 11almente1 m e ntre i:::voJ-
geva ~il sun mirabile opero di pastore. riuscenc1o :a unire
Rii animi divisi da queMioni di pard. Hesrn Il t~umoniart
il suo zelo la belhss i ma nuo,·a chi.esa p~rrotchìale
Sac. G. B. Novo 1' a S . Vito dì Monti\\ d'Alba.
Ex nHie\\o dc;lla Casa l'vlndre, conser v.nvn il piiz caro ru:ordo
de.i trè anni possa.Li nlJfl !:i.tuola di Oon Fedele- Gira.udi, OJU(l
Economo Cenerate. Ne.i 38 n11ni di ministero parrotchiah:-
s'ispirò agli insegnnm.en ti di B:an Giovanni Ho~co.
Generale Giovanni Guascheui I a nor /I(> Sòn J\\laruno.
?\\1:u.tllato di gaerr,iL, più volte deconuo c-Qn rnedanlio d'.lr•
t?ento, di bronzo e: croce di guerra. r esqe i mr,o;rnnti co-
mandi in Libia, i.n Africa orle1Hnle, a. Torino t~ ad AJes-
snndria. Du:rante in sun l ur"lga cru:riern nUli diment ico i::H
insegnamenti appre:s,j 11Un scuola di San G iovanni Ro.!:lco,
sempre gJorlanrlosi del tito lo di Cooper atort:! sRlesi.-ino,
nè mnj cc~sò di 3iuta.re. le OJ:H!re nostre, specie l'Oratorio
Rag. cav. Ferru «:lo Peroni + " :Vl~rano (Aolzsn<1J.
Nella •u• qv•lità di Copo Rn\\fioncr1• • Direttore \\!•lk Poste
Ccntr,tli della cit tà di Nlet'ilnO, ebbe modo di esplicare Ja
~Uà rettitudine e bontù d';t.mmo, sempr(!, nccorno<Hinnre d~
u:n rn1.1or di vita csemphlrmeu.te crù,tinnn.
G. Battista Morulinl t n C,slogo (Varese) a t!4 anru.
P.ldre buo.ro e lttbnrÌ<)<JO, dedicò rutta l11 sun a ttività al
bene della numèr O$a famiqfìa. Fu ("ri:Rtiano di fede con-
çinra, pr ofessata e vissuta :,;enia lC.ntennomenti i d a c.ssa
trat).Sc la forza per ~Upèr8rt le tTave.rsie delln vit!l e per
sopportare i doloTi dcUn sua lunt?:a m.a.Jattia. Pu onorato
deJ diplo mo ~!el Rcttor ~ la-g-giore n.er !lvcr dato i Agli
Don Virginio e Don Giosue alle Congrt,.~:1zione Salesiana
e fa figlia S uo r A n n u n<:iafa l i i~ l e Figlie <li !\\fil.rin AHsìllatdce
Giuseppe Putero t 11d Avip,lian• • 72 •nni.
C attolico fcrver, t e, C o o p eratore cscn1pl urc. cittadino onest o
A: t: ltthorios.o, spese la sua.. vit1t nel lavoro, nell 'nffetto nlla
f:unigJfa, nell'llpoi::t o l Mo tra le file d\\!lJ' C. Donò al Si-
gn9re la .fij!lin primogenita.
Pietro BardelH t a Monll!:1.ont (Vurcse) a 78 a.nm.
Visse ser eno e In borioso, sempre- conten to d i quanto dispo
neva !n O i vinn Pro•n'ldenza a_ !'!UD !'Ìguardo i e il Signott'
~lf fece 1\\ncbe il don o di un fiplìo s:-:tc~el'd<'tt e.
Coniugl Angela Bovio e Giovanni Gavlnelll.
Angela Hoviò, mamma cli orto figli viventi, di 0m uno
s11cerdtn(:, e ra donna mite e hnOllJ, t;1tcnfk:.11n ni;l tiUO
l a\\!Oro ·silenzioso. Kutriv~ 111'1:\\ d!v11i,llnc ~empl,<:t ali' Au-
c;i i_fiatrice e pelles;:rrir•nvA, Qlrnndo pOtèva, nl suo Sun tuario
o m.nndavil i HUOi. Oicw1;1nni Gavina.lli nei suoi 80 '1nnj dlede
esempi di vìta cristiana partecipando atti\\'nmentc alla Le1,.".l
dt Perseveranza, alla Con[nuemit1l del Santo Rosario e allu
Pia l nione dei Coor,crutfl>ri !:htlc~iani Me.mhro del Corpn
musicale S.un Giovanni 0osco, vi partecipò fino all'ultimo
mese di vìt~, vivo incoragt:tinmento ai giovani. che voll ero
unJlniml accompagnnrlo cqn la 11HJ.6ic:, fino -'l cirnitc.•ro
Devotissimo di Don Boseò, nmava le_ggtrne lo vita e racCOJl•
tare srli inGontri che !HlQ ·padre nveva avuto c;:on iJ Santo.
Luig l Atem t n Rom• a sS onni.
Era pre..i.;.tden\\r degli Ex tt11i<n·1 del ì'~a,rncdo e h~rv~nte Coopc,
rnrore. Le so1forcnzc de.JJa lunga m-::ihncia, santificare co~ edi-
ti~ntt: spirito di a.mm·e e di cortformir!i allo s.antu ~olouLà cL
Dio, gli feceru désidernrc più :d vh·g 11 Pnr.1dh,o. d,),c lc1
orrcnde\\"U.U() i suoi aptidti ~ t'tl.DlO a:nu\\ti supcrfori, tra i.:;11i il
ite.rvo -dt fliu Mons, LlÙ.1{1 Oli\\•;rres
Rota Cristina A-mls an o da 1\\1irahdlo mnnt. 't a 88 artn,
J..:_bbe il parricolart! <'Onfono ddlu l1euçJ1ziQoe de? Pi~pa
~ del Vec;~ovo •rnlc~inno \\'10118. 1:r~ lturriz.1 ùcl Vtnezu~h,.
Educò ln numeros.,o famiglia con fede, col ia.voro .e col
sucrilicio. Ui\\·otis.$ima di .!\\fori.a Ausihotrice e cli Don lloscio
gli donò tre deì suoi figli
Altri Cooperatori defunti
AJberte,lH Cr[lJlduna GLOvanna -\\le'is1 Gi'U.st,ppc - Bnc•
chetta Hln1\\dit'hl - 13e.ru:1 P'lls1..1uale Boldurini O. N:1:ua-
reno • Donnnorf\\Ì Giuditta - BorghiQ:iani Amalia - .Hrao-
ciltO :\\lila-zzo Carlott3 - Uurntti ,\\nno - C..:arcereri Dnpr11.t1
Giobhc - Celso Gabriele - Cerchi Marongiu Giu~e1,pir,o
- Coru.onni Domt"nico - Cop-pa D. He.oèdetto Corraclin
D. LuiJ« .. llamiani Lucin - F.aellini Eleonora - J.'nv~ Br:-
mlnia - Fontana St'. .Filomr.in:1 Fores:r9:n Gio,1annì - Fu-
maa3 l1i G i useppe • Gennero Bartototrh!O - Ginl"'omd
Luigi Giuirn.oo Se.irpino Teresa - Grosso AnnoJ.tt,1 - flo-
c.luns Antonio • Luz~ilttO Ferdin.:.tndo - ~Inruccitt. Luigi,
'XoLtio - Mizzau Ehrita - !vfoin,1no Giovanni - Pnrenci
C lemente - -Peos.in l\\.'LJ.Iin - Plen~zlo ~fodd-olen~ ~ Paletti
Pacifica .. Rtt<ftgnl Gt1re11t..ia - Rocca [{in d1.lo - Sc_,nlvini
Glo\\ranrti Sorzi I\\larin .. Yn.Uone P rof. .Nicolò Vergani
Qiu~e1Hle - Zucc.n ~lar.ghcnt,1.
1 71)

4.8 Page 38

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t ~r
.
&CROCIATA 7/!;jJ/(}litif!i:I
--------------------
TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.0im
Borse da completare
Borsa S. Cuore di Gesù e S. Cuore di Maria, tratnite i)
Direttore della Casa Salesiana di Ca1Iliari L. 45.000.
Borsa s. Domenico Savio, setondo le inteuz1om di C. D.
1V. O. (Torino) L. 10.000.
Boma S. Giovannl Bo!>co, Don Filippo Rinaldi e S. Do-
menico Savio. prtgate plr noi l1•). n cura di Colella As-
sunta {Nap.,li) - L. lt>.o,;>o.
Borsa S. Giovanni Bosco e Santi Salesiani, ÌII mffragio dei
genitorie def11r,ri parenti di Caravaggi P. (Pavia)· L. 21.000.
Borsa SS. Noo,e di Gesù, a tura di Chirdo Francesco
(Enna) - L. 40.000.
Borsa S. DomenJco Savio, proteggi là ,wsrm nipoti11à
(Ancona), a curn cli Cuicchi Traiano - L. 10.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, secondo le intenzion; d, r,em1.,m
Man'a (Catania) • L. 20.500.
Borsa S. Giovanni Bosco. in attesa di quella Kra,zia, a
cura di Adele Cataldo (Napoli) - L. 25.000.
Borsa S. Cuore cli Gesù, Maria Ausiliatrice e S. G. Bosco,
aiutate 1 miei cari e co11cedet.e1m quella grazia sospirata,
a cura di Elvira ved. r,, ('l'orino) - L . 25.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, ascoltami!. a cura di Garfa
Carlo (Torino) L. 40.000.
RoN!a S-caparone Don Giovanni, a c;wa della farrti!l'lia
Lanteri (TQ1·ino) - L. 32.700.
Borsa S-. GlQvanni Bosco e S. Domenico Savio, ,-iale ge-
nero:;i di grfl::ie per l{li offere.nti, a cura di Pia Lesmini
(Svi.z7,era) • L. 32.004.
Borsa S. Giuseppe Cafa.~so e S. Giovanni l:losco. i11 ,.;,,.
grm:if111,n1to, »cura di Lena Molinari (;'\\lovara) L. 40.000.
Borsa S. GiovannJ 13osco, esauditernJ!, a cura di l.Vlonri
P, (Milano) - L. 30.000.
Bo rsa S. Do,menico Savio, a cura <;li ·Mons. Salvat0re
Maggi (Altamura) - I.,. 20.000.
ilorsa S. Cuore di Gesti e Maria Ausiliatrice (2•), a cura d,
Mecca Cristina (Torino) L. ro.ooo.
Dorsa S. Domenico Savio, proteggimi! (Como), a cura d1
Paola 1\\ITelloni - L. 10.000.
Borsa S. Anna e S. Giuseppe, " cura di A. M. (Cuneo)
- T•. 10.000.
Borsa S. Cuore di Ge~ni e di M<1ria e S. G. Bosco, in11it}fe ,,;i-
c11re voca:,-;oni lii Coadiutori alla Sodeta Salesimtn, a cura d1
N. :-i. {Buttiglie(a) - Paniz1.i don. Carlo 20.000 - L. 30.000.
.8orstl S. Vergine di Monte Berlco, n cura ùi Rob~rn
Morili (Vicenza) - L. zo.ooo.
Borsa S. Giovanni Bosco o Santi SalcsJani, manda{r santi
Coa4i11tQri a/1(7 S,r. Salnif111n per [,, ~Tissio11i, u curà
d i An,.ehi lapelli-SLrani (Napoli) - L. L1.000.
Borsa Teolo~o Cinese {8~). prega ,,eroTldO le 11trem:i611i del
C1in. P11tàn (Messim) - L. +3.z32.
Bt)rs::1. ValUno sac. prof. Giovanni, in memoria e s1iffragio.
a cur,i. del dQtt. Piero Novero (Torino) - L. 15.000.
Ilorsa Attendo la ~razi-n completa, Don Bosco ottienla
dall'Ausiliatrice (7•), n ,;ura di P. C. (Mihmo) - L. 41.000.
Ilorsa A Maria 8S.. Ausilia1rice, S. G. Bosco e Don Pie..
lro Berruci~ secoml'J le wten::;11)111 di A . .lnwdo (Vicenza)
- [,. 25.000.
Borsa Am~del Dun Angelo (5'), a cur:, di Zl1cca Italo
(Torino) - L. 5500.
Borsa Anime del Purgarorlo, n c ura tli "-· N .. perrhi' àt-
tiriTIO attimi Coadfatori alla Sor. Safo.,fnna Calligaro A.
1000; Tersilla Cadorini 6200 - L. 42.369.
Borsa Beatificazione del Venernbllc Do 1 Mlcheh, Rua
('l'orino), a Cur-'d ili Brunetti Francesco - L. 5000.
Borsa Dolognesl Luigi e Clemen1ina (Bologna), n cura di
Oi11a l:lol<>qoesi L. 25.000.
Borsa Battaglia Vlttoda, a cura di Tina t• Luigi Battaglia
(:'vlilano) - L,. 25.000.
Ce- Borsa Brufa.lamenti Paolino. a cura di Badalamenti
c ilia (Pakrmo) - L. :.o.ooo.
(ca11ti1111à)
Borse complete
lfor~• Mada Ausiliatrice e S. G. Bosco, 111 wffrn,rio del-
/'anima di mio r,iarito Ag()stino, e .seto11do lr: rnt,ms:iom
di Nlessùieo Maria (Palermo) - I.. 50.000.
Borsa Mar.ia Au.'ìiliatrice1 S. G. -Sosco e S. Domenlç:e1
Savio. p. g. r .. a cura di C. C. G. (M ilano) - L. 100.000
Borsa Ges-ù Crocefisso, Madonna deUe Lacrin1e., e S.
G. Bosco, a cura d1 N. N. ( Ragusa) - L. 50.000.
Borsa S. Vincen2<1, a cura di B. I. (Torino) - L. 30.000.
Bprsa Maria Ausiliatrice, S. G. Bosco e S. DomenJco
Savio, i,1 sr,ffrngi!J e ritòrdo cli Piovesa110 Angelo (Torino)
- L. 50.000.
Borsa M;iria Aasiliatrice, S. G . Bosco e Don Filippo
RinaJd.it {)r<Jtexgtted e per g. r., a cura di Giovanni e
Paolina R ossi {Firènze) - l... 50.000,
il<>rsa Rua Don Michele Vcneral)ile (lkrgamo). a curn
degli ex allievi di Treviglio - l... 50.000.
Ro rsa Savio Oomenico Santo (ll~rgamo), 8 C\\1ra degli
ex allievi d, Treviglio - L. 50.000.
Borsa S. Mada Mnzzarello (Rcninmo). a cura degli ex
all1cvi di 'l'revigliv - L . .50.000.
B()rsa Buzzeul Ouavio e Margherita, m me,nor,u. e su.J..fraf!ÙJ,
a cu ra ùi M. L. (Tonno) L. 50.000.
llorsa Maria Ausiliatrice e S. G. Bo,,co. i11 suffragio d,
111ù., mtuito e secondo le intenainni di E . 1\\.J. Z. (Pavrn) -
L. 50.000
Borsa S. Giovanni 8osc.o. assistici, a c,Jra cli Aùa Barauèllo-
Fràccacrcrn (Campobasso) - L. ~o.ooo.
Borsa Marni Ausillat~lce, S. Giovanni Bosco e Santi
Salesiani, à cura di A. A. (Brindisi) • L. 50.000.
Ilùt'!-;a Savio Dornenlco Santo, otLicnl daU'AusiJìatrice
f)()razi.rmi persever<lnt1 di Can1..lwtori Sa!euam, n cuTa
del dutt. Gino Rossti (:\\~coli Pit~11()) - L. 50.000.
Borsa S. Giovanni Bosco, 111 suffragio rb Gimoppe e Carlo.
a c ura dti genitùri Pa.rucé:a Giovanni et Cà!>tdli .\\ntor~ia
(Alessandria) - L. 50.000.
ll()rsa Maria, Aw<ilium Chrislia11orum, n curn cl, N. );. •
L. 50.000,
Borsa Santi Salesiani, ott0nete dall'Ausiliatrice molte
, ·ocazioni d i Coadiutori s;tle,;lani, a cura di L . A., p. g. r.
(Milano) - L. 50.000.
Boi;sa In sutlraglo delle Anime del Purgatorio. 3 cura
dc, coniugi Torccrolo G io,•anni e "1lcolerra (Ss v<1na) -
L. 50,000.
Rorsa Per 11 nostro chierico, a cura di F.. S. (Vnrese) -
L. 50.000.
Borsa Francesfa Don Giovanni BatUUa, i1J u~ffrngw e
riconouente ricordo, c ura di G. B. Percile (Genova) -
L. 50.000.
Bor~a In suflragio dei nostri morli, a cura di Cùrrelli
l..uiiri (Tarant◊) - L. 50.000.
Borsa GU"'"c1.util Don Abbondio, in S1~/j--rt1//1.·o l1. ri~ord,c,. à
CLITa di :'\\. N. - L. 50.000.
Borsa S. Giovanni BosC'o, in rh:on()9rP1iza a c;uro d1 Grn-
1
notti Giuv;mna (Tortll'1) - L. 5a.o<>o.
(cQ11/i11uaj
AUTC'.)RIZZAZfONB DE:L TlllBUNALP. lii '1'0R1N0 L'l l>ATA .16 FliUBTl \\l() l'}+Q. Nl,i:\\[E'.il\\1 403 - CON \\P?UOVAZJONR FCCJ.-ESJ.AS'IIC~
i/IO DJRETTOR~ RSSPON:;';A81l,li' ~'\\C. 0()1 r. PlETltO ZEHBfN "), VL\\ \\oJ'\\IÌ\\c\\ .-\\ ll~ lL l.-\\rftt\\!f: ,,.t. TORl~O \\ 7l.?J - 0rr1cJNf: i;RAF!l'HI ~El

4.9 Page 39

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4.10 Page 40

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Pubblicazioni d
''
riana Salesiana
Auxilium Christianorum
L'Ausiliatrice della Chiesa e del Papa
Rda.z:ioni commemorativP pei· il f.mqnantcoario dell'Incoronazione di Maria
Auxi!i"m Cl,ristianorum, aella su a Basili<:a in Torino ( 1903-17 maggio 1953).
Volume iu-8 di pag. 294 con 110 ,·eulin aio di ,UusLrazioni in nero e a colori
L. 1500
L'Immacolata Ausiliatrice
Relazioni commemoral,ive dell' .\\oufl ,faciano. Volume in-8 di pag. 435
con illustrazioni L. 1500
L'Ausmatrice nel domma e nel culto
Relazioni al Coope,so di ~fariologia internazionale. Pag. 160 L. a;.o
Relazioni commemorative del Centenario di Lourdes 1958
Pagine 207 L . 1000
L'Immacolata e San Giovanni Bosco
Studio stoiicrHeologico di Don Bcrtctto "Sl'"lla presenza di l\\iaria Imma-
f
colata Aul!iliatcice nf1]1a vita, nelle opero e ueU'npostolato educativo di
San Giovanni llo~no, p refazione di Don Eugemo Ceria. Pag. vnr-117 L. 500
i,,'"' I i. 114 i; vOl l1l I ~• u.,J llu ili
.,,.111lj1 .,S.,) u
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per ordinazioni rivolgersi alla
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CORSO REGl~A MARGHERITA, 176 TORINO - C . C. POSTALE 2 /171
BO LL ETTI NO S_A LESIA NO
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO
Direzione: via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino -Telefono 48-41-17
Al 1° del mese: per i Cooperatori e le Cooperatrici Salesiane
Al 15 del mese: per i Dirigenti della Pia Unione
Si Invia gratuitamente. Spedizione in abbonamenlo poslale. Gruppo 2°
*Facciamo nolo ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatrici
che le Opere Salesiane hanno il C. C. Postale con il numero 2-1355 (Torino)
sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco • Torino 712
Ognuno può valersene con risparmio di ipese, nell'invlare le proprie offerte,
ricorrendo all'uffido postale locale per il modulo relativo
*IMPORTANTE - Per correzioni d'indirizzo si pre!Ja d'inviare anche l'indirizzo vecchio.
Si ringraziano ISig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, IBollettini non recapitati.