Bollettino_Salesiano_195101


Bollettino_Salesiano_195101

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,\\nno I .XXV t~ GENNAIO 1951 Nu111C"ro I

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A. LXXV . N. I BOLLETTINO SALESIANO
1• GENNAIO 1951
.~~ .*.,.'-- .".\\.. ..:....,I.
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R0?\\1A . J..a Ba..1i:llica e Piazza S. Pietro. al momento d e lla proclamnzion '-" dt-1 Dogina dell•A'sSun rn
Il IV Successore di San Giovanni Bosco
ai Cooperafori e alle Cooperafrici Salesiane.
Benemeriti Cooperatori
<" Be nemerite Cooperatrici,
La min prima parola, allo spirare di q11l'.,/'A11no
Santo 1950, è 1111 fervido saluto nel 1w111f' della
Jlado,ma A.m111ta.
Il più bel dono, i11/at11, rhe /'angelico Pit, Xli,
(e/icn11e11/e rf'g1wnte, ha fnflo nlla Chiesa f' alla
1111w11ifr, nel XXI A11110 Santo, i! stata la Deji-
11i"rio11e Dogmatica della gloriosa ..Jsm11:::io11e di
Jlaria Santissmw al Cielo in anima e corpo: e la
lrionfale giornata del 111 noi•e111hre u. s. ci /,a fallo
come toccare con mano la cattolicità della Chiesfl
110.t/ra J i adre, la presenza d1 Dio in mez-.::1, al suo
popolo e la ispira-.::ioue dello Spirito Santo 11f'!la
voce m1g11sta del r·icario di Gesù Cristo sulla /erra.
Il s,:f!,wre cmiserm t111mrt1 a lungo il Papa dcli',\\s-
sunta nella prodi;:iosa ,wa (mrcl11•zza e rf·sislen,:;a
nll'i111111c111t• /nn1ro, 1• In liberi dal furori' dei suoi
nemici per 111111ui di ('rilf'i dir, .-is.,·1111ta i11 ( 'ielo,
mtn1'1'11111' snnpr,, su 1111esta 111isern terra quale A.iu/(J
/)o/enti' di tulfi i Cristiani , fu1rtirolar1111·11te dr/
Cr,po 1'isibill' del Corpo \\Jislim di ( 'risto.
.-il ,,;,111111 Padre tu/fa la Fmmg/ia Salesiana ru11-
tirmt'rà a far f!lll//gere l'umaggiu della più pro/onda
rironoscen::::a, nelle 1110/tiplica/e occasiom dtlla Fe-
~,a per fu Deji11i::::io11e Dr~ff1110lim, Festa rhe of!/1/
110.itro Tstit11to, Omtr,r/o. HissÌtJ/11', rdebrrr<ì nel
decorso del r95r.
Gioie e dolori.
J·eramente santo i> stato I'aww 1950, esuheran/1' di
grazia e di bt·m•diziuni per 11' a11i1111• nostre P d1
co11solaziu11i pri 11usln cuori!
Lo .1pettamlo d1 fedi• e di pietà crù/1a11a di 111iho111
eh p1•/fegri11i acm;si a Roma {)l'I grandi' Giubileo
-I

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da tante parli del mo11do, 11umtre ha confortato il
mure del r·icario di Cristo, che tutti accoglieva
con tanta effusione d'affetto, ha edificato il mondu
intero con u11 (erv.•ote che ha superato ogni prevt-
si<me.
Lo sfolgorio dei 1111ovi astri scmtilla11tt 1111/ cielo
della santità, in occasione delle solenni Beatifica-
zioni e Canotzizzazio11i, ci ha rapiti alla co11tem-
plazio11e di virtù eccelse, di sublimi martìri, di
nuove .forme d'apostolato e di opere colossali, che
soltanto la Chiesa Cattolica sa offrire al mondo.
Nai abbiamo avuto la giuia di aprire la serie deflp
più graudiose ma111feslazio11i il 5 marzo u. s., data
della Beatificazione d1 Domenico Savio. Lo .itesso
Santo Padrt ci disu di 11011 aver mai visto ta11ta
(olla per 111ui Beatificazi011e. lnfatti 11011 era ha-
5tata la Basilica di Sm1 Pietm: qualche migliaio
tra ,:iovani e fedeli dovette rimanere i11 piazza.
1\\è fu solo l'esaltazione dell'a11gelico Gioi·i11ello.
Fu anche la glorificazione del ristema educativo
di San Gim•rmni Bosco, di.e ci diede u1 lui il
più bel fiore del giardino sa/esimw ».
Al tempo stesso costit11l 1111 provvidenziale ri-
chia111u, per la giovenllÌ dei nostri tempi, ai più
sublimi ideo/, di pirtrì, di candore e di apostolato.
Agh occhi poi dei genitori e de,:li edi,catori fu una
riprova della eccellenza di quella educazione cri-
stiana, che sola plasma alla virtù e a/la santità,
{or111a11do le coscienze a rello semire, temprando t
caratteri agli eruismi del dovere, spronando anche
i semplici adolescenti agli ardime11ti delle asce11-
siom spirituali fino alle 'i.'effe della perfezione.
Ci pare ,·he, col riserbare a quest'ora la sua ('/p.
vazfom, all'ouor dF!!h altari, la Dh·i11a Prm.1'l•idenza
abbia proprio n,luto aflìd(lrt• questa ,l!ra11de t111s-
.<1011e al ,, pirrolo, aw:::i gr11111/;• _f!~ea11t1 dello spirito »,
come lo ha definito l'immortale Pio Xl: di ripor-
tar,· cioè la peda(fog,a alle fonti del Vangelo, libe-
rcmdola dall'a.m-n.w,nrto al naturalismo, al ma-
terialismo e al razio11a/is1110 laicista, che crmgiurano
a rnaturnrr /'educazio11e della gioventù, ri111111-
::.ia11dn a,:li Ìl/lffabili tesori def/a Grazia, che solo
può dare a, giovani, s/)erauzl' tiella Chiesr1 e de/I,,
l'atm1, tutta la potenza del f•ol11 ai fastigi della <1•irt·1
e della civilfli cristuma.
Anche fuori della Famiglia Salesiana, ( '/en,.
lzio11e Callolim, istit11zl()11i relir;iose e scolastirli,.
pt,rjino assnc1az1m1i sporht•f'. lumnn sentito il (ascino
della santità dell'umile h:Lio dei pof>olo ed liamw
J!ll1'fl!,1;iato con noi a festeggiarlo e acc/mnar/o
modellu e patrono della gim:e11/11.
L'_-Jnr,o Sm1to ha pure convocato a R0111,1 l/Jf-
c,alis/J di Pedagogia, di Catech~s1, di ,Hùsio11nlo;.:1n,
t!i 1Jariolo;:ia, i11 C'm(~rt'ssi intnnazionali. ,di"
srupo di studiare l'aggiomm11e11to e I'i11cremf'11to
della dottrina e de/l'apnstn/ato per la sa/vez;::ri
dl'lh· tmit11e. Gli slt'SSI Ordim e Congrega:::imu
luumo rn·rduto in speciali Com:f>.f!IIÌ il gran pro-
blm111 dt!la for111azio11e e dt>I progres.to r.piritualf'
dei religiosi per adeguare 'IJÌrllì e zelo alle esigenze
dell'ora che volge.
A tutte queste manijestazioni il Po11tificio Ateneo
Salesza110, che ha compiuto in quest'a11110 il suo pritno
deceunio di vita, l'Ufficio Catechistico Centrale
Salesiano, b('1le171eriti 1wstri Missionari e Superiori
di Case di Formazio11e, hanno portato il loro af>-
prezzato contributo.
A Roma, presso 1/ Forte Preneshno, abbiamo
avuto la gioia, grazie alla 1111mifice11ztl del Santo
Padre e di generosi enti di beneficenza, di inte-
grare il nostro programma sale.riano co11 la i11augu-
razim1e di tre modernissimi pad((flioui di 111Rcca-
11ica, falegllameria e tipografia nella Casa dei
nostri cari Ragazzi di Don Bosco. Li benedisse
S. E. Mons. ,\\!Jo11ti11i, Sostituto della Seveteria
di Stato, il 29 ollobre 11. s. alla presen::::a di auto-
rità, benejallori' e distinte pMsonalità.
L'1 I 11ovembre u. s. si son comp-iti settantacinque
anni dalla prima spedi:::ioue missionan·a salesiana,
capitanala da colui che divem,e il primo T'escovo
e il primo Cardinale Sa/esimio, il Card. Cagliero.
Con la grazia di Dio, l'allivo apoJtolato di tante e
tante schierP di 11u·ssio11ari salesiani e di missionarie
Figlie di Jl.laria Ausiliatrice ha Lrasjormato inte-
ramente la Patagonia e la Terra del Fuoco ed esteso
il Revw di Dio e la dviltà cristiana in molte altre
regioni di America, de/l'Africa e dPll'Asia, fino al-
!'Estremo Oriente. Il Bollettino ve ne ha docu-
ml"lltato me11silme11te incrementi e sviluppi. Noi
abbiamo ricordato la storica data riprendendo nella
Basilica di li/aria Ausilù1trice la fu11zio11e solenne
di addio, interro/la dalla guerra, e inviando q,1P-
st'am10 alle iJarie missioni 120 Salesiani e 1112a ci11-
q1umti11a di Figlie di Maria Ausiliatrice.
[.,a Repubblica Argentina promosse s1Jlem1i cele-
brazioni, culminate iu Buenos Aire.~ con la par-
tecipa:::ione delle 11wssìme autorit,). L'Em.mo Car-
dinale Arci'l•PsrrJ'l.'O presiedette le (unzirmi e intonò
il Te Dcum. Lo stesso Ecc.mo Presidente della
Rrpuhb/ica coronò le manifestazioni civili coi piti
alt, elogi dt>ll'opera dei fi'i,:Li di Drm Bosco.
lnf,111', il Siguore ci ha be11ed1:tti con l'afflusw
tli 1111merose vocazioni, r!te r, lra11.110 imposto l'a-
pertura di parecchi aspirantati, fil tutte le Case
di Formazione c'è gran fervore anche per l'aposto•
/(I/IJ 111issio1111rio. Alla spedizione sopra ricordata
di quest'anno partl'C1paro110 pure •1Jarie lspetlorie
di lmerica cmi zelanti con(ratelli. [.,a Sp,1g11a
poi ha concorso con 1111 numero cospicuo.
.lla, comr suole at•t•t•11ire, con le rose 11011 111a·1-
carmw spi11e a.s.wi acute.
/Ilei Siam abbiamo prrduto li caf/ss11110 1Wo11s. Pa-
solti, f'icano . lpnstolico di Ra1almri. Era stato
1/ capo della nustra prima spediz11me 111isiionaria 111
quel 11,,hile Pruse. I.a sua morie, assolutamente
wattesa, è stata edUicantùsima, suscitandfJ 1111 oma[!-
gio d; stima e 't:e11erazio11e che converti i funerali
ili Ili/ trÌOll/0.
2-

1.4 Page 4

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f,o span-ntoso le"e111oto rhe scom;o/se la re_f(itme
dt'!/'Assam rausrì dt/lmi 11,n/to rilt't'anti, spfrialmfllte
a/lr 1mstre misriol/i di Dibru,:m·I, t' di Sori l.akltimpur.
.'>'oprntt11tto ri a11.r:11rtia, di ,:i11mo ÌTI i:i11rr111 più
dolorosa, /11 t·iol!!IIZll ddla pi-ruru:;;ione rlw i11 r,trù
11azio111 ha già romplctammtt stro11cato I'11pcra
11r1stra e i11 11/tre l'ha i11 ,:r1111 parlt p11ralizzn/t1.
S1111 be11 150 Case sollo In hufl'ra, co11 1.900 nm-
f ratdli t' t.·arit ce11ti1wia di /•if!/ir dt Uaria Amilia-
triff. ('111/1'!:1, sc11r1II', omtori, crm.fiscati 1J .wpprecsi;
rhitsr pru_lanate.; sulrsitmi r suore disprr<i, drp,,r-
tati, roudamwti a lat•1Jri forzati, iurarrerati I'
forse gù, mr,rfi. .V,,,, ri11uim110 ad m·,·1 sirur,•
crm11111irm::1im1, nè a rrrar lom altro aiuto (uor di
IJllf'l/fJ dr/la preghii•m. . lhhrf"lll il s,:{?1/flrl' la frr-
111enJa pr01•a e sosfellga 111'1 duro cah•ario i uwrn
c,m(n.rori tiella fede.
Nuove fondazioni.
,1s, I:elrnro delle 11urn·t ( 11prrle dai ,','a/f.wm11 e
dalle ft[!lit di liana Aus/fiatrire i11 quest' 1111111 Sm1fo
i- 1111 br1/.rtwtrJ m111e::::::::1, a fanti dolori e trr{lit!f/z11m1.
il/a quante doma11tie atlmdono micora risposta!
F.rst rig11arda11r, parflct1!tm11n1le fm1da::::io11i prn_f1·s-
iirmnli e 11,,:ricnle. E 1111 St'gl/O di fiduàn che ci rm1-
f ort11. ma 111'1 tempo rtrsso è un rif>"lusi costante
della grat·issi1na pena di 11011 poter accoglierle tulle.
Proprio /'11/tima rl,e abbiamo orceflnto, fu da
1101 preferita perchè offm1a d~f!icoll<ì e 1ru111;ie.rta-va
1111 più immediato hisU/(fllJ: l' vi abbiamo destinato
r ele11101f1 che ci 1spirm·m10 particolare fiducia cl,
/>U(J/1(/ riuscita. Co11jìdiamo d,r Sif!IIOft· m·rà
gradito il 11oslro sa.a~ficit,.
I Salesiani nell'anno 1950 aprirono le se-
guenti Case:
In 11'ALIA: a Goti~ Val d'l-.'lsa, Purrocchit1 e Oro-
torio; n Jf~uina, StuJ...n11110 Teolo;?ico.
In AUSTRIA: a O/Jn1/1all1~m,. r-.oviztjto. Chi.,~a
pubblica e Oratorio Festi\\'o
In Ut::l.G IO: n Bl1111d,,in (Tournai) ,onzi:110: u
St. Crmgn sur .Hru,r 11.i~il, Scuole Llcmcnian,
l'rofc,01unah e Fi11li di .\\lllria.
In I· RANCIA: a Urt•iu,, Istituto S. Teresa U. G
per Orfani: a Paru:1, Procure Oon Bosco•: :1 ,','ìc/1
Slimmte (nt:I ;\\1arocco froncesei. Parrocchia.
In GEl{l\\L.\\NlA: ad 1/,11111,,t-er, e a Suin, Parrocchia
e Omtorio F\\!Sti\\'o; a Wnld,vmkrl, Osptz.i,. con Scuole
Prore--,;ionali.
ln J:-;GHlLTLRRA· ad , lb.-rd,,ur (Fife-Sco iiil).
0$pizio con Scuole Professionali e Chiesa pubhlica
In OL. \\ NDA· ali'A"' (Dl•n Han.il. Oratorio Festi\\'o.
In POLONlA, Pnrrocd1rn ,1 Jonkrirvo, Sr(11,pu/,
J\\falm:w1. MnklJt,_,,,, Kaluwa, /,11/mm, R11min-S <:roa,
Pe,l~ry, /,11h1n-ug111~k,, ,c.,•,,.,t,,-S/mlw
In PORTOGALLO· a F11nrh"I n~ola '\\foJ,·i,d),
Scuole Professionali.
'\\:ella SPAG);' .\\, Scunle t-lt-rnent.iri e Onmmo t.:,ti,·u
a l'r1j11, Rota (Cadizl e S J,um Jr Armai/11rnd1, (Se-
villuJ, t: 1'ovizwro ad .-1,M,
lo ..\\RGl:"ITl1\\A, a Fr,rm,w,, C>rntorio festi,·n
In BR.\\Sll I· ., P1rnrrrnb,1, <>ru1or1n fe.;tl\\o : ,1J
Arara111h11, Or.11orio fcsti,o, ~cuoi,: dementari e pro-
fo~sion~li: a (,'/,,n·aurina, ;1.lis.,ione tra 1?1i lnd, Ch;,-
van1c-s; a l,11utiu, Oratorio fc~1i,·o e Ginnas10.
In C'OL(J\\JBL\\. n B"~"IIÌ, l'urrocd1i.1, Om1or11
fC'<tlVO e Scuole professronnl, . " (.'11rnt11, Scuole profo.
sion:ih a 1'Nm. St·lwlu \\ 1tru:ul11 e Aspan;nt.Jro
In C.'llll,\\· ,nl l/ab,ma, l'ullcr<;" ,. llrutorio frsu,n.
:--cll'E<JU.\\'l'OHE: a 811/za,, :--cw,la ai.:ricnhl e <>ru-
torio fo~ri•,·o.
In :\\JESSICO-Cl'T'TA riapertura cl, due Collcl!.1
con Scuolt' c:1nn.1s1ali e pwks.s111nali
Nel l'AH,\\(:1•.\\\\": a Vilfarm,. :-.cunll' elemcnwn e
Or.1rurin f,•stivo.
Nd VENEZUELA: a .\\li·wi,,, t lr11tonu ie,ai,o; .nl
·1/rurmra, Stu,l.-nt.110 F'ilo,11tin>.
,cl (. \\ 'i \\DÀ• ,1 S1, Lmm dt 1',111, I ln,1orio 1<·,ti,u.
:'\\cl C. I,\\ f'p():-,; E: o Osak,1, G,mu,io e :-cuolc pn,fou.
In 1:\\1)1,\\• u JUadarm.•am, Cn,,1 tld CoaJiutor<·, n
}·ercar1tl, l'as., di F'om1aziunc
Le Figlie di Maria Aus iliatrice nel 1950
aprirono le seguenti Case:
In ITAI.I,\\. a B,n1n .lrn.m /\\'aresc). J~na11r//t,
(ì\\lilanol, l.11rt11::t11ta di C,fre11~,, (llcllun<>l, Pnrhin11 (:-,i.
racus,.1). Rm·tlfn Parabtt1('" (:\\lilanol. Robe/la c\\'et•
celti), '>n{11, 11(11 (\\'ercdli). Scuola mutcrna e tli ht\\·nro,
Doposcuoh1, Oratorio fc..•tivn t Opere pnrrocchiah: 11
C<1tig11,mn (l'e"·.mll e Pielrrtf>t'""' (Fnna \\, ()rfanotrotin; ,I
Bari. Cucina e (;u.1rdnmho Jl'i locale lstìiuto Sal1.'lliano.
In AL'S'l'RI,\\· a J 1,·11r1,1. Sn10L1 materna e di 1,1\\oro,
Dopo~.:uola, <\\,urorin fo,ti>·o •· Clperc parrocchiali
ln GEH:\\1,\\:-SI ,\\ : ,,.J ,lll/11,111<,11 e l'lr11,mh,·rit, Ul!U:tlt
opere: a Cnlrmin, D1n·:cion..- dell'ln1cmnto Jdln :-,cw,t,
di mcmdo ri~t•n,1t,1 .11le Heli1nosr, Scunl:a rnatt'rn:i ,.
Oratorro ft'~, ivo: n Rnllenhl(r/t l'asu di l'ormazionl'.
In FRANC IA: a Carent,w r:-.=ornundial e /,a G11er<lt~
(Brerauna), Scuole e Opere i:10,anìli.
~cl PORTO(; Al.LO, a (:,,j,,,bra, as~istent.a ali,·
t:io,·an I Jniversiw rie
In BRASI LE, o J111z dr Vim11'.\\ltnn:.1, C>pcre popolari:
a (;/ulr,m,-S I'iunlr (ì\\fato G,o,so) e o Cacl11>e1rt1 ,/r,
Cm11p" (i\\lin,t~l. Culina e Gu.mlarubn dei lneà.li lst i•
LL1t1 S"lesmn, a Tapun1mt,rn /Rin "l<>j!ro), J\\lissiom,
con 1111,·rri.tlO ecl cstc!nlato per fanc,ullc mdie. ulle•
chiami, Or,uorio. Dispensano tarm.,ceunco
ln COLO'\\!lii,\\: a C11cut<1, Scuole clemcntnr, e
n,,nnah, Oratorio fe.,1i,·o.
"-ell'EQU,\\TOR.E: a J\\Un,lf'a, Direzione e Assi-
stenta <lei nuovo Ospedali,.
Nel VF '\\iJ,.ZFfLA: a V,1/rmm, Scuule e Op,·rc
Popol11ri .
~eJ.?li ST,\\TI t:"-:I TI: a .'>' H1111mm e u l,om,111
IC:ihforni.11, Scuok parrocchrnh, Catechismi e Omto1io
festivo: a S lnt11111n ITexa,-), Sc:unlc:, p.1rrocchiali
Nel CO;-..Gn BELGA: a Hlis<1ht'tln-1/le, Dm~mm,
e As,i~tcnza ddl'O~peJale l'<'• :,.:..,1.
Nel SI.\\M: od /Jaad 1,'a,, ~cuoln lemm1mle e anm-s...
fot~rnato
~3

1.5 Page 5

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Per l'avvenire.
I 11oslr1 istituti, l;raziP a Dio, rigurgitano di
~i<n·at1i, e special111e11te le Scuole Professio11ali, xli
Orfa11otrofl, gli Ospi::i e gli Oratori.
1\\/a ci pongono 1JUOtidia11ame11te di fronte ad
es1i-!e11ze sempre maptiori. per cui ci occorre tutta la
vostra carità.
Le 1Hissio11i poi i111plora110 personale e soccorsi
d'tw,ni geuere.
/I problema però che più di og11i altro ci assilla è
11111dlo di trm•are buone e 1m1111;7ose vocazioni.
Questa 1: la grazia più grande che Dio possa fare
alle famiglie religiose: co111pre11d11te quindi quanto
siano preziosi i sacrifici rlte si .fw111u per la loro .for-
111a.rdm1e. Nla ~•i rendete pur conto delte11or111e
spesa rhe importa la prt'parazio11e rel~,:iosa ,, sa-
cerdotale, l'ubilitazùme scientifica, ft•rnica e pro-
fessionale di ce11tinait1, tmzi 1ml(!iai11, di candidati
·al suau 111i11istau, all'ùtseg11ame11to, alle molteplici
mansioni richieste dalla i·arietà f' dalle estf?e//Zf'
delle opere nostre.
Dipende dal ·1m11wro, dalla qualità t' rumpetenza
dei Cui/fratelli e delle Suore /11 possibilità di ri-
.1pm1dere a tante domande di num,e .fo11dazio11i,
che ci urgono da ogni parie, .rpccia/mente per la
educazione della gioventù upemia, dei figli del
popolo, per mezzo di Scuole Professio11ali e Agri-
cole, di Opere Popolari e di Ora~ori.
Pemn•ifete quindi che conti1111iamo ft ste11drN•i
la mano. Il Signore 11011 111a11c/1er<Ì di ricompen-
sari•i con 1111111ijicc11za dii'lrw.
Per parte nostra ,v; assicuriamo quotidiane pre-
!!lzfrre ber ·mi. ber le 1•ostre ((1111i1die e per le vostre
i11Len:::io11i, ml'dùmte l'i111ercessio1w di ,1/tiria Ausi-
liatrice r di Sa11 Gio~·a,mi Bosco. Siate certi della
11ostm v·i'l.:1'.rsima e i111pl'Til11ra riamoscen-;;a.
Strenna per il 1951.
Per c011ser1.•art' e moltiplicare i frutti di tante ce-
lebra::::ioni a onore del 11oslro Novello Beato, ho
/>roposlo ai Salr.riani e a/I.e Fi;{!lie di /1,/aria ...lusi-
liatrice, e propongo anche a •voi, benemeriti Coope-
tori e benemerite Cooperatrici, la seguente slre1111a
pd 1951:
1L BE'ATO D0.\\1ENICO SAVIO C'JNCORrlGGJA
A PRATICARH FED1'.'L1HENTE IL SISTEMA
EDUCATIVO DI SAN GIOVANNI BUSCO.
Spl'Tu che vi tomerii gradita e for11irà, sperial-
me11le ai genitori e agli educatori, fec011de i'.rpirn-
::::io11i per applicare, sulle orme del Santo, << ragione,
religione e amorevolezza» onde re11dere veramente
cristiana la 11ostra cara giove1111ì, clte dovrà garantirci
quel/'av•,;enire migliore che noi tutti auspichiamo.
AuJr11ra11dovi un f e/icissimo Anno Nuovo. che
sarà Armo Sa11tv per tutto il mondo grazie all'e-
stensione del Giubileo alla Chiesa Universale,
mando a tutti la benedizione di 'filaria Ausiliatrice
e di :-,•an Giuva1111i Bosco e, coi sensi J'e!la più ·l'iva
gratitudine, godo rico11fem1an11i
Torino, 24 dicembre 1950.
vostro ohbl.11w 111 G. <' .l f.
SAc. PIETRO RICALDONE
Re/lor ,1/af!J!iore.
ROl\\,IA :;, E. Mons. Montini raglia il nastro per I'Jnaugur.12ione d,i nuovi labora1orl della Casa RngazzJ cli Don Bosco".
4-

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IN FAMIGLIA
Sotto la cupola dell'Ausiliatrice.
li 1" no\\cmbrc, grazie ad 1111 ottimo :,cnizio
di altoparlanti, abbiamo potuto scw.iirc anche:
dai cortili c dalla piana lo srnlgimcnto della
funzione: papak per la definìz10nc e.Id 1)1,gma
dell'Assunta. Durante il mese transitarono da
Torino l' sostarono a j\\Jaria Ausiliatrice co,picui
pellegrinaggi Francesi con cinque: Ecc.mi \\\\·scovi
cd il pdlcgrinaggw salesiano Olandese.
Celebrarono pure in 1-lasilica le LL. EE. Re, .mc:
:\\Ton». \\'ar\\ da Brouk, \\'icario ..\\p. del lkha del
Xilo; \\lons. '.\\.fartin del Campo, \\ <:scovo dr Le6n
(:\\less1co); \\lons. Guido Tonctu, .\\rcl\\·c.sc0to
Coadiutore d1 ;\\[cssma. l\\ lons. Carlo Allorio, \\'e-
s1..-o,·o cli Pa,ia: \\lons. Fukaon, \\·cscorn di Fu-
kuuka ed .-\\mm. \\ p. di ì\\1iya1.ak1 (Giappone);
'.\\.Ions. Chaizc, \\'icario :\\p. di I lanrn (l ndm:ina):
ì\\lon~. Santiago I[ermor.a, Arciv. di Cuzco (Perù).
Il 27, il P. _.\\ngelo On,1te. Superiore Gl'nerale dclh1
Congregazione ùcllo Sptrito Santo (\\lcss1co).
:\\'ella festa ~anta Cecilia, solenne 111aug11-
111:wme ddl'organo della chiesa parrocchi,ile s~c-
rnrs..1.lc della nuo,a Scuola <lr ca.nto lkgli alunni
interni dell'Oratono.
TTALL\\ - Roma - I nuovi laboratori de lla
Casa "Ragazzi di Don Bosco ".
Giornata 111c.l11ncnt1cahilc qudla e.Id 29 otto-
bre u. :,,: un an•en1m1:nto storico nella nta e.lei
Borgo Don Bo:,co ,.. "iono sLat, :-ok1111cmc11tl
inaugurati tre nuo, i gmndi, accoglitn11, luminosi
laboratori per nwcca.n1c1, falegnami, tipografi.
Forniti dei locali accessori per macch1rwn, scuola
SESTO S. G IOVANN I (Milano) L':tcrivn del Card. l:ichustcr,
ArclvO!Scovo di Milano, per la bencdl,lon\\' dcllu primn p ietr.l
dell'erll!~ndo oempio ;o Maria Au~llla1r k<"
I<. P•ll!· hl
J1 mcglm s1 pos.-;.1 <lesiderarl· per un,t modenu
Scuola <l1 \\nwmcnto Profos,;ionalt•.
:.\\!anca solo (';1d1::guat.1 atm:natura cui si SJ)\\,'r:I
<li prm'\\·nk rt rnn l'aiuto ,klla l>i\\ ina Pro,·,j_
Jenza c dei nostri can loopcraton.
di tecnologia, disegno, lavandim spogliatoi,
clireiionc laboratori ccc., rappn:scnw,w quanto
La g10rn:1ta si è iniziata rnn il conH·gno degli
)~~ allievi di Roma che ha11110 \\oluto passar la
mattinata m comp1•gnia dt-i loro
piccoli e poveri fratelli, fatti
segno ,1 m,10,festazioni di giota
,. simpatia, t,tntu d.1 rimam:me
\\ is1b1lmc:ntc l·nmmu:1~i. f: 1rno
spettacolo dw si ripete da am11.
I la cdehrato pl'r tuni la ~ant.1
.:\\le~sa Il re, .mo Do1t. Don Ro-
berto Fanar:1, I>1n·ttorc Cil·-
ncrale lk·l lc :-in10lc Salesiani'.
Grandi e picwli, pn•sent1 nella
lummosa Cappdla p:>rtecipa-
rrmo poi allegr.um:nte alla co-
lazione, chc h.i ,·i-;tn n·ntinaia
di uomini c di ragani stretti
insieme nd , inroln lldla p1ìr
rnrcLalc fam1hantù salesiana.
Un documentario cinemato-
grafico ~u llc alti\\'ità Jdla Casa
Progeuo del templo II Maria Aw;Ui:n.rlc.,, nel contro dell'Opera saleslami cJ, S,>10 S. C.
TJl'r fa rc~ia di ,\\ngl'lo tl'Er-
(r· ""-~· ,.,,
-5

1.7 Page 7

▲back to top
neo - prota~onisti tutte: le centinaia di hiric-
chini ùel Uorgo
chiui-c la mattiru,ta, col
paterno sah1to <lcl Granù' lJtl. Arturo Poesia,
Presidente: Internazionale degli Ex allin1.
[l pomeriggio, fu un trionfo per Don Bosco,
r~·r 1 suoi Figli. per i suoi Ragazzi, che con fostose
accoglienze salutarnno: i Superiori del Capitolo,
rev.mi Don Girnudi, Don Candela, Don Fanara,
rappresenwntt il Rettor \\laizgiorc; I'On. Caronia
e '-ignom, Sir D'Arei Oshornc, il Prof. Giacon,:.
ìl Dr. Lo Presti, 11 Padre R1cc1, .:\\lons. Carrol-
.\\bbmg e l\\lons. C'amclr eh<: rappresentavano tante
!1<:nefiche istituiinni: Ente '\\;aziom1lc Protezione
Morale dd Fanciullo, •\\s_qistcnza Puhblrca, la
Pont. Comm. ,\\ssistenza, l'Opera per il ragazzo
della strad~, la Congregazione agli Studi, ccc.
Col Procuratore Gcnaalc Don Tom,,scui,
er-Jno l'Ispt-ttorc Don Oldani, molti Direttori
8alesiani, Darne Patronesse dei Ragazzi di l)on
Bosco. un folto stuolo d1 amici e benefattori.
Alle ore 15,_10 gillllse S E. \\fons. ~fontim, So-
stituto della Segreteria di Stato di Sua Santità:
in nome del Papa, i11 nome d1 un lungo e affet-
tuoso, personale attaccamento all'opcrn che 1:gli
ha visto smgne, commosso in mezzo ai ragnzzi
d1e egli ama e da cui i: cordialmente riamato.
Applausi scroscianti dissero a S. E. la gioia
th:i gio,·ani. Al fervido saluto di uno lki ~ -
Jic:dh ,-cg111rnno toct-am1 ne,ocaziom di un
fanciulktto, fra le note festose dei canti e dell.1
banda, poi la commossa parola di Don F:inara
a nome dd Rcttor .\\I g-g-mre: a,·cndo nssuto
le prime ore i.lell'Opera e ,·isto il mer.w1glio~o
s,·iluppo, egli ~ppe esprimere tutti i :<entimcnti
d1 gratitudine dc, Salesi.mi a Dio, al P.ipa, alle
.\\1uorità, :li llcnefattori.
•\\I Direttore dd Borgo Uon Cadmo Biavati
11 Rettor \\la,it{!iore a,·e,':1 111n110 11 SCJ(Ut·ntc tc-
kgramma:
Prrs, 11fll .<1nti111n1ti pro/mula ric"11ouw:<1 mia
1·1 (11111f~•lm s11l1•.111111t1 Sua Frr. \\/1ms. ,l/1111ti111 per
lt1 s1w h1111/1Ì patrrna, pri'J!Wlll11l1J voler 111111/iare
,','autn l'adn ,,ma!f.ew fllial,· d(";.•o::ione illimitata
adnimu- f-'11:li Sa11 Gim:mmi Uosm •·
CJuan<lo !<i alzi, a parlar,: S. E. '.\\lons. 1\\lonti1ù
le ccnunaia ù1 J.:lo\\"am l01I il folro pubblico l"ran
t\\lttl protesi ,,i rappn:scntanrc cld Sommo Pon-
tdìce. Egli ricordò i ~acrifil·i e le lotte del pas-
s;1to per prnspl·llart:' il !;1,·0;11 impegn.atÌ\\'O pl"l
futuro, esaltando l'cflkacia del sistema pcdago
!{Ilo ùi Don J:o~co e la bontà del Sommo Pon-
t<"fit·c.; " che ha pci giorn111 una paterna predi-
lezione,,.
I,e parole di S. E. and.irnn11 diritte al cuurc d,)i
presenti che l-splosero in un'intt:rminabile dimo-
str.i.zionc <l1 ,1tfc:ttn, di riconoscenza, di dc\\'o;r.ione
al Papa, pc1 l,1 rni .\\ugusta generosità ~orscrn
le nuO\\·e ofl•Cmt·, palcstrJ del hl\\'oro dei tigli del
popolo alla scuola di Don Bo~co.
La hencdizionc patema, affettuosa, larga ckl
Sommo Pontefice che l\\Tonsignor l\\fontini im-
partì porta\\·a queste memorahili parole:
81111 Sa1Ltità patemamenle preunte ùtau!{11ra:iu1u-
tdifici pn- Lahurafr,rì destinmi Rnga-:z1 Do11 Bn.<co
al Forte PrenrsfiTIIJ im-i11 u11a Jp,·ria/e BeTtecli::irme
.-lpusto/rra a.ttli IMuwtnri ed ai Bellf:{11tlori ed i11
partirnlarP agli ,l/11u11i e alle loro Famiglie i11vu-
cn11d1J m tu/li la protrzùme di Dio ed 011gura11<h1
c/11 tfa/111 11nsccnte istituzùme r<cn fortr b"'m"
(T/Sfllllltl l[Ùnt//llÌ t .
ScJ.:uÌ la benedizione dei locali, il taglio dl·l
na~tro lhi colori pontifici, lo scoprimento della
lapide-ricordo, la \\'i1.ita :ille officint·
Po,, per impegni inderogabili, Su,1 Ecc. \\lons.
:\\101111111 lasciè, la t.-a.<;.;,1 fra nuon commoss(. di-
lllO!itMz1oni di gratitudine e di oma~~io :il '-ianto
Padre. \\fa il luminoso pa<liglionl· dl•i falegnam, si
Lr,1sformò in sula tl1 ricevuncnto.
Canti e recitazioni s1 alternarono alla distri-
huzionl· dei ricchi doni, lasci.1ti dalla gencro~it1\\
<lei Papa e di :\\Ions. ::\\-lontini: 30 buste con
tla.n:1ro per i libri .ti più bisognosi dei no~tri
rag,tz;r.1, sorteggio cli 5 fiammanti biciclette, con-
sq,:11a alle squadrl' del campionato di .foot-b<1/I
di 5 palloni e di 1111;1 \\'espa • nuova all'autista
<ldl.1 (.'asa.
L'l.conorno c;cncrale Don Giraudi chiuse la
giornata lascianuo ;u ra1,razzi • Un triplice ricordo:
pan.e, lavoro, rarncliso! Il pane non vi mant·a
soggiunse e ringraziatene In Provviden;rn:
1I lavoro sia la pak":itra delle vostre migliori
atti\\'ità <li gio\\·;mi: il Par.1diso, che \\'Ì auguro
ùi \\·ero cuore, sia il premio che Don Bosco , i
riscrha, se sarete sempre e lill\\'Vt-ro i bravi "Ra-
ga:.1ii <li Don Bosco " ••-
Jn fondo al salone, 1llwninata, po~ta sopm un
tarnlo, una magnihca. grande riproduzione di
San Pietro, con la piazza, l'obelisco, 11 portic. to,
tutu in cioccolata,
clono gra✓,ioso dd :-.anto
Padre ai ragazzi dd Borgo.
Sesto Sao Giovanni - La posa della
prima pietra dell'erigenda chiesa a Maria
Ausiliatrice.
Chiamar, dalla fiducia d1 S. Em. il Cardinale
Areivescovo di I\\1iIano Ildefonso Schustcr, i
Salesiani entrarono 111 Sesto 1'8 diccmhre 1()4S.
Li attcndc\\'a un ,-asto prato e un t.':ldente magaz-
zcno trasformato alla meglio in C.tppella per la
1\\lt:ssa domenicale. Incominciarono nel nome di
l\\laria: oratorio festivo maschill'. e femminile
Consumavano i p.t~ll nella "icma tranona; pc.:I
riposo tornavano alla sede di :\\filano: cosi per ur1
anno intero.
La zona, però, di circa duemila abitanti, nc-
ccs!lit,1Va di un con1a1to pi11 frequente col sacer-
dote e: la condizione spirinrn.le di tanti poveri
6-

1.8 Page 8

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bimhi richiedeva l'urgente opera dei Figli
Don Bosco.
Kell'ottobre 1949, i Superiori decisero !"aper-
tura della nuova ca~a di Sesto ~- Giovanni.
Furono preparate quattro stanzette in un di
roccato teatrino e tre confrntdli di Milano si
stabilirono ùef:ìnitiv<1rncntc colà. ;'Jcl nome d1
Don Roseo il Ia,·oro si moltiplicò. Si imposero
subito due nuovi problemi urgenti: dare un locale
ai 500 bimbi e bimbe dell'Oratorio cd una Chiesa
alla zona che doveva diventare parrocchia. l.n
capannone di legno, 30 per 10, taciti) la solu-
zione <lei primi) problema; ma restava il secondo:
la chiesa. La buona popolazione, dopo aver pen-
sato con tanta generosità ad arred:ire comple-
tamente la casetta dei Salesiani, si sottoscrisst:
ad una quota mensile per la chiesa nella speranza
<l1 poter attuare ciò che da anni aveva desiderato.
La somma non bastava, ma bisognava incomin-
ciare... Don Bosco ne aveva dato l'esempio.
Superate non poche diflicoltà, vennero scelti i
progetti degli ingegneri Soncini, e presentato ad
una assemblea popolare il plastico della nuova
chiesa da dedicare a Maria Ausiliatrice. Le ultime
diffidenze caddero, e si fissò la data per la posa
ddla prima pietra al 15 ottobre di quest'anno.
Un triduo predicato dal Parroco del Rione \\'it-
toria preparò spiritualmente la popolazione della
zona che rispose con entusiasmo alla parola
di Dio.
La giornata tanto attesa fu salutata dal
suono di campane su dischi perchè il campanile
missionario non poteva portarne che una di mi-
nime dimensioni. La piccola chiesa era stata
trasformata m una serra di fiori bianchi. !\\'on
c'era persona della zona che non si agitasse per
qualch,· cosa da preparare. Alle 9 più <li 500 tra
bimbi e himhe si '-tiparono in chiesa per ascoltare
la 8. 1\\Tessa celebrata c.fol Rcv.mo Don Roberto
Fanara, Direttore Genernle degli Studi della
Socictà S:iJes;ana, che rappresentava il Rettor
l\\laggiore. La scuola di canto locale, composta in
pre, alenza di operai, eseguì in modo brillante la
Me:;sa.
Per la cerimonia della posa della prima pietra,
arrivarono da l\\'Iilano anche i nostri alunni arti-
giani col Direttore, il Prevosto di S. Agostino
con numerosi parrocchiani c l'Oratorio al com-
pleto. Varie rappresentanze degli oratori , iciniori
maschili e femminili. Un magnifico impianto
l\\larelli con sei trombe altoparlanti dislocate ndla
zona diede a tutti comodità cli seguire la fun-
zione. La banda del nostro Oratorio di :\\ltlanc,
e quella del Circolo ,, S. Clemente • rallegrava.no
l'attesa del Cardinale Arcivescovo di l\\lilano.
Con S. E. Enrico Falck, che fungeva da padrino
e la signorina Vivi !\\Tartini madrina. erano il
\\ ice-prefetto, il Provveditore 3gli stuùi, il nostro
Ispettore D. Gerli, pcr~onaliLà e,\\ ammiratori
clcll'opera. Sua Eminenza era accompagnato <lai
prevosto di Sesto S. Gio\\'anni Don P~olo ;w~relli,
e dal nostro di :,_ Agostino in l\\lil3no, d:o.l p~r-
roco di S. Giuseppe di Sesto, d,1.l Presidente
1.hoec~;.,nn dcli',\\. C. av,. l\\larchese Cornaggi.i
e dall'a\\'\\. Bottesini, Presidente regionale <lcglì
Ex altini salesiani. Dopo .i.lcunc parole d1 saluto
di un piccolo oratori<ilV>, il n•pprcscnt~ ntc del
Rcttor l\\Iaggiore Don Fanara con alato discorso
illustrò le fìnalità dell'opera e ringni.ziò fam Em,-
' enza a nome <lei Saksiani per la !(rande opera
, 1.il. lui voluta e pc! generoso contributo d:•to ::o.Ila
1ealizz:lhÌonc. Sua Eminenza rispose auspicando
non solo l'ereziont ddla chiesa, c.>.lledra cli n·rità
tra il popolo, ma anche, :•I più presto, delle scuole
,;cmli e professionali, della mensa operaia e del
pensionato operaio. Firmata la pergamena d:•.llt:
autorità presenti, incominciò la cerimonia li-
turgica, che krmini, con la benedizione Eucaristica
impartita sulla porta della Cappellina perchc
I.i folla strahocchevolc non pott:va entrare nd-
1'intemo tldl'cdificio. Prcsenzia,·ano circa venti-
mila persone. Sua Eminenza rnlle ,·isitare k
qu ittro stanzette dei salesiani congratulandosi
ddla pOYertà iniziale cosl cara al cuor..: di Don
Bosco. Un grande concerto vocale-strumentale
diretto dal nostro maestro Don Luigi Loss con
25 professori d'orchestra e un misto a 4 Yoci,
chiuse l'inùimenticabile gìornaLa.
EQU.\\TORE - Quito - Per i fanciulli più
poveri.
li 20 luglio u. s. nel nostro Oratorio fc..-st1vo
<' Don Roseo•> si è inaugurata un'opera di assi-
Henza vcramente provvidenziale. Ogni mattina si
offre agli oratoriani più poyeri la colazione gra-
tu ta a caffelatte e frutta. La provvede un gruppo
d1 Dame-Patronesse, aiutatc da.Ile principali fa-
miglie del centro. A capo della henctìca inizia-
ti \\.i è h1 consorte del Presidente della Repubblica.
con la sorella dello stesso l'residentc Pl:,.za.
La città, che ama ranto l'Oratorio, ins;ste pcr-
C"hi: se ne apra un secondo nella zona delle fa\\,..
hnche
G u a y a qui 1 - I,a Scuola Agricola Salesiana
d1 Naranial 111 provim.:ia <li GuayalJUÌI, e dono
munifico di un hcnefatton: dtl l\\Tcssicu.
L'estesa azienda è considerata dagh espcni
una delle più fertili cldla costa equatoriana. Ba-
gnata d'll fiume D,111lc, offn: una lunga striscia ùi
terreno circa ,oo ettari coltivato a cacao caffè
1
tabacco, aranci', riso, ca~na da zucchero, bana.n;
e numerose altre vanetà ùi frutta e prodotti tro-
picali. li cacao, quJ.lità Naranjal. è fon;c tra il
più forte e concentrato del mondo. L'azienda
può inoltre produrre furaggio per allcYare circa
-7

1.9 Page 9

▲back to top
.woo capi di bestiame, qimntità che naturalmente
ancora la scuola non possicd.:.
Una macchina moderna comhinata per la bril-
latura del riso, + mulini, di cui uno per il caffè,
centralè elettrica, segatrice, pompe e strumenti
,·:tri di lavoro completano la grande scuola- azienda
salesiana.
11 territorio è abitato da 80 famiglie 1< Montu-
,·ios •>, che ricevono gratis casa e terreno per i.:ol-
rivazion.i familiari, e prestano la loro opera al-
l'azienda, dietro paga giornaliera. I Salesiani hanno
,lpcrto subito per i loro figli una scuola elementare
fn:qucntata da 1 50 tra bambini e bambine, ecl
una i.:hicsetta provvisoria anche per la popola-
zione. La principale pn:occupazio11e è quella di
togliere tante famiglie dall'indigenza, elevare i.I
livello di cultura e d'istruzione, curare l'igiene,
l regolarizzare le famiglie.
I'.'JDIA - Madras - La posa della prima
pietra del « Centro Cattolico».
Il 20 luglio u. s. S. E. Rev.rna Mons. Luigi
Mathias, Arcivescovo di Madras, benediceva la
<li commercio, studi per medici cd avvocati, sa-
loni da giuoco, biblioteca, ecc. Nel pianterreno
ci s,trà un moderno ristorante, mentre i piani
superiori avranno 120 camere per un <• Pensio-
nato cattolico>> per ~tudenti e operai provenienti
ùal di fuori.
A fianco dell'edificio principale - un vero
grattacielo per la città di Madras - sorgerà un
,;econdo fabhricato, a tre piani, che sarà adibito
alle attività editoriali con una grande stamperia
modernamente attrezzata, uffici di propaganda
catrolica e salarti di «Mostra del giornale e del
libro>►•
Questo <• Centro Cattolico* è un sogno acca-
re-,1zato da anni dal nostro zelantissimo Mons. Ma-
thias. [I progetto dell'architeuo Davis è stato
elogiato da tutte le autorità. Ora sta prendendo
forma e consistenza e si spera che sia pronto
per il Natale del prossimo anno. Si voile riman-
dare la funzione della posa della prima pietra
al 20 luglio per dar così maggior solennità al
triplice anniversario della nascita di sua Eccel-
lenza, della sua ordinazione sacerdotale e della
sua intronizzazione come ArciYescovo di Madras.
J;\\Gl IILTERR.'\\ Al Con-
gresso della Gerarchia
Cattolica.
li 25 settembre u. s., al
principio della serie dei di-
scorsi destinati a commemo-
rare il Centenario del ristabi-
limento della Gerarchia eccle-
siastica in Inghilterra, dopo la
Rifom1a e la persecuzioni:
protestante, il hcdettino D. J.
E. Cruise, relatore sul tema
L H.l'ligiosi r il lavoro da loro
S"<'Ollfl in questo ultimo seco/rJ,
M A D R A S • Progetto del granclios.o " Centro Canolico •· che
~ta co.,trucndo l'Ecc.mo Arcivescovo Salesiano Mons. Ma.thias.
dopo .wer parlato degli Oniini
antichi e del loro contributo,
passe> a parlare delle Congre-
gazioni moderne. E, dispen-
pietra fondamentale del nuoYo imponente Centro sandosi dallo scendere a particolari, segnalò i
Cattolico della città. II nuovo fabbricato sorge Salesiani come il tipo pit1 adeguato fra le Congre-
sopra una vasta area presso la cattedrale di Santa gazioni moderne. Ne fece notare la meravigliosa
Maria e sarà uno degli edifici più cospicui della cliffusionc nel mondo e la varietà di opere che as-
città. Di linee architettoniche severe e ne!Jo stesso segnano loro il terzo posto in quanto a numero, fra
tempo moderne, questo ,, Centro Cattolico•> si i religiosi, subito dopo i Gesuiti e i Francescani.
ergerà ptr oltre 100 piedi di altezza con sette
piani e una snella cupola som1ontata dalla sta-
tua del 8. Cuore di Gesù. 11 suo nome « Catholic
Fe1.:c poi risaltare il rapido sviluppo dell'Opera
nostm in Inghilterra ed Irlanda, additandola ad
esempio di attività religiosa nel campo letterario
Centre ,> sta a significare che il \\asto fabbricato nelle scuole professionali cd agricole.
dovrà ospitare tutte le varie attività cattoliche:
Diede infine relazione del sogno di Domenico
sale di lettura, uffici d'informazione, hanche d'as- Savio ngu.ardante la propagazione della fede in
~icurazione. Lentro di Azione Cattolica, scuola Inghilterra.
8-

1.10 Page 10

▲back to top
Ad onore del Bealo Domeni co Savio
Cene (Bergamo) ha dedicato al Beato Dome-
nico Savio l'Oratorio maschile, sorto, dopo tanti
anni di attesa, per lo zelo <lei nuovo parroco
Don Francesco l\\lagri, coadiuvato dal Curato
e da tutta la popolazione. Lo benedisse, il 16
luglio u. s. lo stesso Vescovo di Ilcrgamo, S. E.
!\\lons. Adriano llernareggt, che proprio l'anno
scorso, il 15 lugl10, a,·c,·a posto la prima pie-
tra. Accolto a festa dalla popolnionc, al suono
tle!Ja banda, S. E. compì il sa<:ro rito e si rallegrò
con l'ingegnere progettista per la mo<lernissima
tecnica apphcata al salone, che, il 30 luglio sc-
guente, ,·enne ufficialmente inaugurato ù,ùl'( )n.
8ah·atorc La Cara con un vihrancc d iscorso sul
tema: // Beato Domenico ,Savio l' san/a ,1/arw
Gurelli dono mariano de/l',--l11110 San/o. L'oraton:
ru presentato con acconcc parole da Mons. Yer-
zeroli, <li Cene, Rettore ù.dla chiesa di S,mta
Maria della Pietà in Roma, il quale offerse pure
al Parroco una preziosa reliquia del novello Beato.
Cittiglio (Varese), che da un ù.ccennio celebra
ccm fl'rvore la festa ùi S. Giovanni Bosco, , i ha
associato quest'anno quella del Beato suo alunno
Domenico Savio.
Preparata da un triduo predicato dal nostrn
Don Camina<la ed infcrvornta dall'cntu!-iasmo
dei nostri ex allicYi, la popolazione diede, il
;q settembre u. ~.. un nuovo grandioso spettacolo
della sua fede. Le solenni funzioni, presiedute
dal lo zelante Pre,·osto vennero coronate dalla
grandiosa processione che sostò presso l'ospt:dalc
~d invocart: partirnlare conforto ai soffcrl·nti.
TI Corpo bandistico locale, col suo Presidente,
il tre volte campione del mondo comm. Alfredo
Binda, accompagnò i canti sacri e coronò la gior-
nata con un applauditissimo concerto.
Ad Enna ha predicato il nostro Don Fasulo.
dal 7 al 10 settembre. Un attivo Conùtato prc-
sit·dutn da :Vlons. \\'escovo, <laJ l'refetto, ual-
l'On. Sen. Romano, dal Delegato Regionale dcl-
i' Amm. Pro,. e dal Si11daco, coi Parroci Dt'.eu-
rioni, Zelatori, cx allie\\'i e dirigenti dell':\\zionc
Cattolica, ha animato Lulta la plaga ad una va-
sta ades ione, culminata alle solenni funzioni cd
alla conferenza serale con proiezioni luminos..:.
Mentre a Roma il campanone di San Pietro
annunziava al mondo la gloria dt Domenico
Savio, a Foglizzo la popolazione si radunava
nella chiesa parrocchiale attorno al venemndo
parroco Don Gera, per celebrare le lodi del
nuo,·o Ilt'.aLO. Appropriate parole del nostro
Don l\\,leotto esalt,u-cmo il metodo educativo <lì
Don BMco e le caratteristiche <lei santo gio-
Yin..:tto.
A seni, nel teatro <lei nostro Studentato Fi-
losnlico Salesiano, i gio,·ai11 dell'Oratorio festiYo
e- <ldle associazioni <li Azione Catwlica, 111 gara
con i nostri Chierici, tributarono al novello
Beato l'omagw.o di u11a riuscitissima accademia
musico-letteraria. Chiuse la ùimostrazionc il Di-
rettore dello Studentato, che additi, ai giovani
foglizzcsi il naturale protettort e modello in Do-
rnc11ico Savio, nato e cresciuto in ambiente rurale.
Intra, il Capttolo della basilica <li S. \\ 1t-
torc, presieduto dal prevosto :\\Tons. Bozini, coa-
diu,alo dagli cx allie\\'i, ha preparato i solenni
fl..-steggiamcnti pel 22 st'ttembre. Predicii il tri-
duo il nostro Don Luigi Rical<lone. Alla fest,t
fu im·itato S. E. l\\lons. Carlo Re, de lle l\\J1ssion1
della Consolata, che tenne ponlific;•k in San \\ "it-
tore e prcsinkttc la, granùio~:l pron;ssionc fino
all'Istituto salesiano do1e l'a,·,·. Oino And 1·t·1s
fece l'ultima esaltazione dell'angelico alunno di
S. Giovanni Bosco. S. E. :\\!on~. Re chiuse le
funzioni impartendo la be11l'tlizi0t1e Eucaril\\uca
nel cortile dello stesso Istituto.
'\\l'Ila chiesa madre d1 L ercara si svolsero dal
q al 16 settembre. li Comitato oomposto da
tutte le Autorità, dirigenti d i .-\\. C. cd cx allicn,
,·i ha associato la rdchrazionc del <lccem1io tlcl-
l'associazio111:: maschile di .\\zionc Cattolica 1, Unn
Bosco•>. ,\\Ile funzioni solenni, ollìl'iaLe ùall';,r-
ciprctc Don Giordana e dal Din:ttore del nostro
Istituto D. Bosco di Paknno, ,cguì la grande
adunata in piazza del Duomo i.:on la stilata per
le vie della città e la conferenza con proicziom
luminose tenuta dallo stesso oratore del triduo,
Don Fasulo. TI novello Beato sarà patrono dd
nuorn Oratorio festivo parrocchiale, che avrà il
suo nome.
·\\ Mogliano Veneto intene1llle il Patriarca di
\\ cnczia S . E. Mons. Agostini, che, 11 2 giugno,
si tro\\'tl di fronte una folla <li giovani, fen·orosa-
mente prt'.parati ne!J'Oratnrio, nell'Jstituto sale-
siano e nella parrocchia <la appos ita predicazione.
Sua Eccellenza celebrò la ì\\lessa della Comu-
nione gent'.ralc ed · assistette pontificalmente a
quell.i solenne, tessendo il panegirico <lei no-
,·cllo Beato. Trascorse poi tutto il giorno in casa
nostra presiedendo anche l'accaùcruia fu1alc.
()

2 Pages 11-20

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2.1 Page 11

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-\\ Sauris di Sopra, il 27 agosto, affiuirono
anche rappr.:scntanr.c da Ampezzo, Tolmezzo,
Udine, Gori;,;ia... Tutta la mattinata ebbe carattere
t:minentt:mcntc eucaristico: ancora alle u ,30 una
sessantina di giovani triestini si accostava alla
sacra J\\knsa. ,\\ mt:zzoginrno si snodò la pro-
cession1:: che, dopo un lungo percorso fin fuori
paese sotto archi di fronde e di fiori, rientrò in
parrocchia per la hcncdizionc Eucaristica impar-
ttt:i dal parroco Don :\\forassi. li nostro D. Car-
nelutt1 tt:nne pure, a sera, una brillante conferenza
a proiczio111 luminose.
Pot passò per altn paesi a parlare cli Don Bosco
e dt ~:!aria .'\\usiliatrice, ed il 7 settembre raggiunse
Sedegliano, ct:ntro Ji un hel gruppo di e, al-
lic\\i, a predicarvi un altro triduo m preparazione
alla fc~ta ùel nmcllo Beato. Parlò anche a tutte
le I\\lesse ed alla solenne prnct'ssionc, conclusa
dall'Arciprck con la collocazione di un quadro
di Domenico Sa,·io nella chiesa parrocchiale.
CILE :\\hbiamo ricevuto ampie relaz10ni
dei grandiosi frstcggiamenti org.mizzati in Cile
ad onore <lei Bcatu Oomcnico Savio. Riportiamo
quelle di Co11upci611. di Santiago e la Serena.
Concepcion è la città del Cile che accolse
i primi Salesiani nel marzo 1887. Situata in
punto strategico, nella zona mineraria, ha po-
tuto riunire nei suoi dintorni i nuclei piìi im-
portanti delle industrie cilene, da quelle dell'ac-
ciaio a quelle tessili e di saccarina, da quelle del
vetro a quelle dei grandi cunticri navali. Possieclt:
anche una rinomata l lniversità.
Tutto ciò ha contribuito a trasformare il no-
stro collegio in un gran centro salesiano. Attual-
mente le Opere di Don Bosco c~mpren<lono
un magnifico Istin1to con 500 allievi, Scuole
d'arti e mestieri, Parrocchia ed Oratorio, con le
i\\ssociazioni di Cooperatori, ex allievi, padri e
madn cristiane, assai fiorenti.
Quando il Collegio. nel 19+7. celehr6 il ses-
santennio di atti, ità, le supreme autorità citta-
dinc e nazionali atti.:starono la loro compiacenza
per l'opera svolta ch1i Salesiani, conferendo al
l'ollcgin di Concepci6n la Stella di O'Higgins
<" b :\\kd..tglia d'oro ùi benem1::renza, eht: In
81($~0 Presidente della Repubblica volle ~ppun-
tarc al Direttore.
L'fatituto porta fin da.i ,;uo1 inizi 11 nome glo-
rioso del nostro Beato: « Domenico Savio*· Que-
sto spiega la particolare solennità cui assursero i
festeggiamenti e l'entusiasmo straorclinai;o con
cni nitti, salesiani, allievi, cx allievi e amici, si
prt:starono per la riuscita.
f1 programma delle feste comprendeva: un
solenne triduo di prcparaz;one; una intensa e in-
telligente propaganda alla stampa e alla radio.
un conv1::gno della gio\\'cntù studt:ntesca, con
Messa, Comunione e trattenimenti nel massirm,
tt:atro della città; una serata in omaggio dei
novello Be,Ho nello stesso teatro; il solenne pon-
tificale <li S. E. Mons. Arcivescovo nel santuario
di ì\\laria .Ausiliotrice e la partecipazione di una
rappresentanza del Collegio alle feste nazionali
a Domenico Savio nella capit:ilc, Santiago.
II triduo solenne fu predicato nel santttario
<li :Viaria Ausiliatrice nei giorni :q., 25 e 26 ago-
sto u. s., da due grandi ammiratori dell'Opera
di Oon Bosco: '.\\fons. Giovanni Figari, Vicario
Gcncnile d,·11'.\\rchidiocesi e il Cappellano Ca-
$trense, Don Emmanuele Contrera~.
Al convegno parteciparono migliaia e nùgltaia
di giovani da tutte le parti Jella città e dai dintorni,
a.~sicpando, la mattina ùel 26 agosto, il tempio
di S. Domenico pcr assistere alla santa l\\'Icssa
t: fare la santa Comtmione. Diresse la cerimo-
nia per mezzo di altoparlanti, P Fiorenzo In-
fante SS. CC. Poi i giowni sfilarono fino al
<< Teatro Concepcion •>, dove era stato organi_z-
;,;ato un interessante trattenimento teatrale. Par-
larono il rev. P. Camillo Lepcley SS. CC. Pre-
sidente della Federazione <lei Collegi Cattolici
e S. E. Mcms. Arcivescovo.
La serata <li omaggio fu onorata dalla presenza
Ji tutte le autorità cittadine sotto la presidenza
dello stesso Ecc.mo Arcivescovo, e t.li una folJa
di amici e di cooperatori, che il grande teatro
non pote contenere. Parlarono il Rettore del
Seminario Metropolitano, Can. Amedeo Luco e
il Ministro della Corte Suprema, avv. Luca
Sanhueza, fra canti, ùcclamazioni ccl esecuzioni
musicali di grande effetto.
La domenica 27 agosto, solenne Pontificale di
S. E. Mons. Arcivescovo, dr. Alfredo Silva San-
tiago, ti quale pronunciò anche una splendida
omelia, inneggiando al provvidenziale sistema di
Don Bosco, canonizzato definitivamente con l'esal-
tazione <l.i Domenico Savio all'onore degli al-
tari.
A Santiago convt:nnero le rappresentanze di
tutti gli fatituti salesiani e ùi quelli delle Figlie
di l\\laria Ausiliatrice del Cile. \\!alparaiso ne in-
viò 600; Cnnccpcion, a c4 ore cli treno, 150 con
la handa; 'i'aldivia, a 2+ ore di direttissimo, :io;
[quique. al confine col Perii, con tre giorni e
tre notti di treno, attraverso l'immensa Pampa
desertica, 12. Gli altri centri mcno scomodi,
masse più numerose.
Stampa e radio prepararono I.a capitale diffon-
dendo il programma delle celebrazioni, dati ed
episodi della vita del Beato Domenico Savio.
[J primo giorno del triduo, J I agosto, fu ri-
servato alle alunne degli Istituti delle Figlie ùi
ì\\taria Ausiliatrice della città che, con un ap-
posito servizio d1 torpedoni, convennero in nu-
IO ·

2.2 Page 12

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mero di oltre tremila al maestoso tempio di
::\\laria Ausiliatrice, annesso alla casa ispettoriale,
il mattino per la santa Messa celebrata dal Vi-
cario Generale dcli'Arcivesco,·a<lo l\\lons. Ilacza,
e per la Comunione, nel pomeriggio per udire
dalla parola del \\'icario CasLrensc S. E. :\\Ion-
signor Eugenin, le glorie dell'angelico alunno <li
Don Bosco.
li settembre fu la rnlta dei cooperatori, e-.
allie, i e parenti degli alun.ni. C'dcbrò per loro il
nostro Ecc.mo Mons. \\Vladirruro Borit, ' '<:srn\\'O
<li '.\\ Iagcllano.
Kcl pomcngg10 una pioggia dirotta par\\"C com-
promettere la grandiosa sfilata dei nostri alunni
ddlc alunne delle Figlie di l\\Taria Ausiliatrice
al Palazzo del Presidente della Repubblica S. E.
il dott. Gabriele Gonzalez \\"idl'la. i\\fa, pochi
minuti prima dell'ora fissata, la pioggia, all'im-
provviso, cessò ed il sole sfolgorb sulle schiere
Arcivescovo passò a benedire la prima pietra
d.-!la casa degli cx allicYi.
Più tardi il Nunzio Apostolico presiedette l'ac-
cademia music<>-lettcraria nell'../uditorium Don
Bosco suscitando fervide dimostrazioni di de\\'o-
zi<>nc a! Papa. Applauditissimo il disrorso del l\\li-
111stro ùi Ciusti:r.ia, dott. Letclicr, nostro ex allic,·o.
Lo stesso Nunzio chiuse le funzmni serali con la
benedizione Eucaristica. 'i'dlc:: tre sere si suecedct-
lero: ,tlla Radio della Socict11 Nar.ionale di .\\gri-
coltura, !'On. dcput:ito \\fo:hcle ,\\mun,\\tegui;
alla Rad10 t\\lcrcuno, il Senatore R:idomiro To-
mie. alla Radio '\\,lineria, l'avY. Enrico Pascal,
esaltando in nobilisllimc trasmissioni le ,·irtit dd
nO\\·cllo Reato.
La domeruca 3 settembre, celebrò la l\\ lessa
della Comunione generale il _:..:unzio ,\\postolico
S. E. \\lons. Zanin. Tenm: yuinùi soknnc Pon-
tificale l"Em.mo Canlmale Arcivcsco\\'O e dissc
L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sede 1n fORINO, eretto ,n 1:me "\\!orale
con Decreto 13 gcnnijio 192+, n. 22, può lcg,1lmcnte ri~>t,Vere l.A•goli ed Ered1t,i. Ad e, ,tare possi-
bili contestazioni si cons1!-(liano le seguenti formule:
Se trattasi d'un T...egato: ... lascio nll'lstituto Salesiano pt!r le ,ìlimoui m11 sede i11 lori11n H titolo
d, lertato la sommo di L,rc ... (oppure) l'immobile sito tn •..
Se trattasi invece, di nom·nare crede dt ogni sostanza l' Istituto, la formulu potrebl>t' esser questa·
• ... Annullo o~ni mia precedente disposizione testamcnrnri11. :'\\om no m10 erede uni\\'crsall' I' hti/1,10 Salr-
siano per le ,ì1iss:ioni con sede 111 Torino, lasciando nd esso qunow m, apparttcnc a qual~1aq1 t,roln •·
(Duogo e da/11).
I F11·111a per e,t,•~n) .
1.b ottomila giovani che per le ,·ie principali rag-
giun~cro il palazzo presidenziale, fra fitte ali di
popolo plaudente.
li Presidente assistette alla sfilata dal balcone
dd palazzo coi suoi Ministri di Stato e numerose
personalità politiche e civili, compiacendosi vi-
vamente con l' Ispettore per lo spettacolo di tanta
balda gioventu educata alla sc110l.1 di Don Bosco.
La sera predicò, nel tempio di \\!aria Ausilia-
trice, il nostro Don Sih-a, cd impartì la hencdi-
zmt1e S. I:.. .\\Jons. Pio Farina, Vicario Generale
dell'ArchiJiocesi.
[1 2 settembre se lo godettt:ro gli ,ùunni <legl1
btituti Salesiani dell,l città e le delegazioni delle
allrc.; case. Celebrò per loro l'Ispettore Don \\1a-
nachino. Alle 11, l'Em.mo Cardinale Arci,·e-
SCClVO dott. Giuseppe: 1\\.Iaria Caro procedette alla
licnedizione delle nuove macchine delle officine
meccaniche del nostro Istituto <• Gratitud Na-
cional ~- Circondavano Sua Eminenza. il Pre-
sidente della Corte Suprema, i Ministri dell'Edu-
cazione Nazionale e dcll'Agricoltura e distinte
altre personalità, ammiratissime: dei progressi delle
nostre scuole.
.:--Jel pomeriggio lo stc.,-sso Em.mo Cardinale
il panegmco S. E. i\\lons. Borie. Presti> servizio
all'altare il Seminario Pontificio.
La granùe giornata si d1iusc con la benedi-
zione Eucaristica impartita da S. E. ::\\Ions. Bo-
rie e con la premiazione del << Concorso letterario
Domenico Savio,, fatta dall'Ispettore. La dcnsiti1
del programma custnnsc a ri1ffiare al giorno
seguente la bencdizmne della pnma pietra del
Pensionato Universitario e della nun,a cappella
del collegio ~ C'arden.al José l\\la.ria Caro,).
I,' l:ipettore condusse infine \\,Ions. Borie a be-
nedire la casa di vacam:a per ~li J\\piranti sulle
colline di S. Fernando, a sud di Sanùago. La
casJ \\'enne denominata (< \\'illa Domenico Savio».
..\\ La Serena, il 4 agosto, apersi.! il triduo la
\\'fessa crmtata dal Parroco di S. Francesco col
servizio corale del Seminario Serafico eil una
solenne commemorazione nel teatro Centenario,
presieduta d~II'Ecc.mo Arcivescovo. Fece il di-
scorso ufficiale il Segretario arcivescovile, Don
Adolfo Rivera.
fl ~ agoi;to, celcbrì, il \\'icario Gen('ralc con
l'assistenza del Collegm Arcl\\·cscovile diretto dai
PP. Barnabiti. Nel pomeriggio, sfilata lklla gio-
- II

2.3 Page 13

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\\entì1 delle scuole e di tutti gli i~tituti rcligio$i
fino al palazzo arci\\esco,·ilc do.n<lc l'ArcivcscO\\·o
rivolSl' la sua paterna parola.
11 6, S. E. ì\\lons. Arcivcscmo tenne i;olcnne
Pontificale nel nostro tempio di :\\lana .\\usilia-
tricc, esaltando nd panegirico ti ,, piccolo grande
~igantc della :;;mlltil .
Chiu~· la festa una hrillame 1\\n:adcmìa nm-
siw-lcttaaria nel s,1lonc del L'ollcg111.
Cl:\\ .\\ .\\ Pechino, nono:atanl(• li.: difficoltà
della situal'iom· i nostri poterono s, olgen· un bel
prngr:unma, ~-ontc111poraneamcntl' a 'l'orino. li
21 e 22, parlo .u giovani, dopo la \\ lessa, u n neo
comermo cine:.e, Oon GioYanni T.tng, gia lo-
cutore alla rndio I lettore dì storia cinese in case
Pechino. J.,1 domenica 23, cckhrè, l.1 prima
i\\lcssa S. I,. :\\lons. l\\Iartina, degli :-ìt1mmatin1
di \\'crona, che l'anno scorso ,1,eY.t ospitato per
sei mt:si i nostri piccolin.i nella Dek-g,1iionc Apo-
stolica. Alle 8, S. E. Mons. Lei, l'hc c1md11S$t:
con tutti i seminaristi e fece un krvidu pa
negirieo <lei non-Ilo Heat<>. :\\lh· <), S. E. \\lons.
Kramcr, O. F \\I. \\fanifesti e \\'Olantini aYC\\'llno
diffuso l'il\\\\ 1t11 per la città, sicchè 1 1:ort1li si gn:-
mirono per la \\lessa, cantata dal \\ i1:ario Generale
\\lons. Lec, ad un altare cretto contro l'edificio.
lntcn·cnnem ,mdw i trecento seminaristi del
Piernlo Seminario. l nostri orfanelli cantarono
la l\\l issa 'f',, n,wm del Pcrosi. I tre Vesco\\'i erano
1:irconùa1i <h mt1m•roso clero secolare e regolarL
F~·cc 1I pancgmco il nostro D nn \\ndrca \\\\·u
Durante la \\ kssa apparvero gli .1gcnt1 comunisti;
ma, visto il raccoglimento, non diedero molestia.
Lessero con piacere attomo a l quadro dd lkatc>
le scritte • 11 lavoro e la produzione dcrnno
essere una gloria dei gìornni. L'ozio e la pigri;r,ia
sono l'origine d1 ognt male •► cd esclamarono:
., Proprio come noi: la,ornrc e produrre!... •·
La giornata s1 chiuse con una funzìoncina tn-
timn nella nostra chiesa, alla quale assistettero
anche 1111 gnippo <li religiose olandesi.
nesc. dcvo11Mfmo del B. Domenico Savio
PECHINO (Cina>:
U \\"icar10 Gen crnl~ 1Jc.Jl'Archfdioces1 l•nnw lo J\\..h1""~!l 5,olcnne ali onor~ tlél Be11to
DomcnJèo Savio, •Il• presenu di quaur" V~-.CO\\'I ~ di folla di jliovanl e di rc<loll
~ 12
A Shanghai, dme le ùifficolra
son maggiori, essendo già le nm,tn:
iìwolc migliori a~sorbitl' dalle au
torità comuniste, si tenne un tri-
duo nel nostro Ospizio di Nantao.
riscn·an<lo k 1:elchrazioni pii1 :m-
lcnni .•Ila nostra parrocchia d1
1,Yangtzcpoo. St mìziarono il
giugno, a :-1er;1, con un'acca-
demia a cui parteciparono i nostri
~iovani interni <ldla Scuola indu-
striale. 1 ~iovani parrocchiani d1
Azione C:1ttolica, le Figlie di
'.\\!aria Aui;ili:itrice cd il personale
ùel ,·icmo nspctl.1le Sacro Cuore,
Cappellano, Huorc Francescane <l1
\\faria e le :illic\\'C della Scuola
infcrmil·rc. Il 18, intern:nne ~. E
\\fons. Sm111n1:; Tsu S. J., nostro
grande amico, il quali.' presiedette
dapprima l'iscri:r,ionc di un nuorn
gruppo di J?;iov:mi ndl'Associa-
zione Giovanile <li \\. C. e l'inau-

2.4 Page 14

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cnsuani acc•JJ"~cro in gran nu-
mero anche alla rappresentaziont:
di un'operetta che chiuse la festa
h•.sciando gratissime impressioni.
11\\'D L\\ Madras ha festeg-
giato il Beato Onmcnirn Savio il
20 luglio u. s. La rnttetlrale s1
grcmi di giov:mi d1 tutte le pa1·-
roceh ie e scuole della città. Pon-
tindi l'Are11 CSCO\\'ll, il nostro
Ecc.mo l\\Ions. '.\\ lathias. li pro-
gramma corale fu affiliato agli
al1111ni delle fauo!t: superiori Ji
~- '.\\!aria e di S. (;mseppc. Le
masse esegui rono l'inno c.:nmposw
dall'Ispettore delle case salesiane
ùell'lndia meridionale Don C.1r-
rcììo, che sede,·a all'organo. Lo
stesso Arciveswvo fece il panegi-
PECHTNO (Cina):
rico <lei Beato proponcn<lolo 010-
Giovani e fedeli n1Ia f\\.-lessn soJennc in onore del Beato Domenico Savio lll'llo e patronll a tutta la gin-
l{lLrazionc <ldla sez1011.e Fanciulli di \\,.ione Cat-
tolica, benedicendo il loro gagliardetto cd il n:s-
sillo della G iovcnti'.1 l\\laschile di 1\\. C. 'l'enne
quindi solennt· Pontificai.:, chiudendo la fun-
zione con la henedizione Em:aristica.
\\l'ntll. Alla Comu1uone, cinque sa-
n:rdoti doYl'ttcro coadiuvare l'Ecc.mo celebrante.
Dopo una cofazionc offert::i. f1 i tre mi i,• g-iov3ni
e gim inctt.: che assistettero al Pontilìc,ile, tutti
p~ssarono nel grandioso salone « Saint :'I lary's
P11hlic H.,11 i> per un'accademia in onore del ll,·~to
cui partccip,1.rono le rappresentanze J.i tutti g-li
.\\ S hang hai - N a ntao, o,c, poco lungi ilil isututi della Arch1<lioccsi in )\\[a<lr.•s. L'ottima c~c-
Collegio S. Giuseppe, sorge an1.:hc il nostro Stu- cuzionc del programm~ riscosse c:ilornsi ;,pph1us1.
dentato teologico .:d il nostro Aspirantato, la tì:-
sta <lei Beato Domenico S,H·io coroni> il mese
dell'Ausiliatrice che era stato ,tllietato da cinquc
battesimi ùall'orùinaziont: di sette no,·elli Sa-
cerdoti compiuta da S. E. l\\l11ns. \\Valsh 1\\1. :'IL
il 24 maggio. Ogni giorno del triduo, funzioni
solenni, iniziate il 5 giugno con la benedizione
impartita tla Mons. Prernst al nuo,o alta.re co-
struito dai nostri falegnami eù al l{uadro del
nuovo Reato dipinto da un nostro confratello.
Le Compagnie religiose e le Associazioni di
Azione Cattolica, con rappresentanze anche de-
gli ,1ltri nostri collegi della città, tennero quint!i
un fruttuoso congressino. Il 6, celebrò la ·.vlessa
tiella comunità S. E. Mons. Malendro S. J. Ar-
ci,esco,o d i _\\nking. Cantò quella solenne il
\\-icario Capitolare di Shanghai 'i\\lons. 1-lenr~,
che benedisse le bandiere dei gruppi di Aziono:
Cattolica dd Collegio, dell'.\\spirantato e del
no~tro Istituto <li Chapei. l\\lonsignc,rL presie-
tlcttc poi. nel pomeriggio, il rnnvcgno dell'Azione
Cattolirn delle case salesiane e dell'Istituto clellt:
Figlie di '.\\laria Ausiliatrice, e propose il nuovo
Beato come modello di apostolo tldl'A. C.
li 7. cekbrè, la '.\\lessa di comunità S. E. J\\lons.
Wals e tenne Pontificale S. E. l\\lons. T!<U, \\ -e-
scovo di Haimcn, uno dei primi consacrati <lai
Santo Patire Piu XII. ::,.ronostantc la pioggia i
S. SALVADOR - A.ll:1 porta della C:ittedralo sl organizza
la ,,roce.ssione ad onore del Beato Domenico Sa1t·io.

2.5 Page 15

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ASSA'\\[-T'-:DIA ~ORD
La Missione di Joway.
.-l.1t11111s.<11111· Padri,
La fl'SÌ<lcnza misswnaria di Jowai conta ormai
quasi 24 anni cli Yita, essendo stata aperta nel
marzo 1924 <la Don Domenico F,1rina, <li vene-
rat.1 memoria. Egli si stahill in una p<>vera casetta
khasi, acquistata da l\\lon~. '.\\lathias all'asta go-
Yernativa.
Qtrnkhe mese dopo ,trri\\'aronu pure le tre
Fighe <li :\\1aria Au~iliatrice cui Don Farina ce-
dette la propria abitazione ccl andii a stabilirsi
in un.i suimlwrga un po' fuori 1.kll.1 missione.
Da allorn ,·e ne è faw, ciel cammino, nonostante
e s1 intrattenne a lungo coi nostri piccoli, allievi
ed allieve. Egli si compiacque del lavoro dei mis-
sionari c delle suore, elogiandoli oltre misura.
Fra l'altro, in risposta ad un indirizzo della Su-
periora, si espresse in questi termini: «Sono molto
contento di vedervi qui in bcll'ordine a danni
il benvenuto. Ringrazio la Madre Superiora, le
altre suore e i missionari, per il piacere offertami
di intrattenermi con voi. Sono altamente ammi-
rato <lei lavoro e del sacrificio dei missionari e
delle missionarie, venuti dai loro lontani paesi
per educarvi così bene. Yorrei che tutti gli in-
segnami delle scuole governative fossero qui
prt$enti cd imparassero come si istruisce e si
educa la gioventù. Sì, desidererei che ci fosse
un contatto tra le suore e gli altri maestri, per uno
le enormi di!lìcoltà che incontrano sempre le
num·e fondazioni nel principiare. Se si pens,1 che
allora Jowai, rapita!,· c\\.-i Scntcng, contava sc•lo
un 5 o 6 mila ahitanti e che un terzo <li essi
erano già prott:stanl1, suddivisi in \\'a1 ic sette, da
cui noi siamo tuttora circondati, t: che gli altri
due terzi sono tuttora pagani, si pub avere un'idea
di cosa fosse allora Jowai. Infatti, quando i\\lnns.
l\\fathias, ora Arci,escovo di l\\ladras, chiese il
permesso alle autorità governati,·c di aprire una
missione a Jowai, gli fu risposto: ,, E come, non
ci sono già abbastanza chiese in Jowai? Ne vuole
t fondare un'altra ?». <• \\'Cro -- rispose
ma
noi vogliamo fondare la Yera ».
Con l'aiuto <ld Signore si riuscì a costruire
una bella chiesa dec.licata a Santa Teresa <lcl
Bambino Gesi1, che si potè aprire al culto il
10 dicembre 1934. Fu ed è tuttora la meraviglia
di questi pO\\eri Senteng, i quali quando arri-
vano dai loro , illaggi nella foresta si trovano,
di fronte alla facciata della chiesa, un edificio,
per loro ,issai sontuoso, rispetto alle loro ca-
panne di legno e di pagli;i.
Santa Teresa, dichiarata la vera patronu del
luogo, si incaricò di condurre tante di queste
anime a Gesù.
In feguito le suore ri11scirono a costruire ed
ampliare i loro locali, fino ad aprire una scuola
media con annesso laboratorio di tcssituni, men-
tre la :\\lissione, rinfor.tata di personale, potè
dar ricetto ad alcuni orfani cd aspiranti catechisti.
Si estese cosi l'apostolato fin nelle zone più re-
mote c.lel ùistn.:tto e si organizzarono nuove cri-
stianità, intensificando l'azione cattolica.
Il 7 marzo <l1 quest'anno, il Gm·ernatorc dc!-
l'Ass,!m, un alll('ntico lndi1, fece visita alla missione
scamh10 di idee, onde trame profitto per il maggior
progresso delle nostre scuole». Cosi continui> per
un bel po' alla pn.-senza di tutti i ragazzi de lla
scuola, e, ciò che più conta, delle autorità scola-
stiche, qua;;i tutte protestanti metodisti.
Jnfìne visitò le aule scolastiche e si indugiò
a chiedere le più minute informazioni. Parti assai
soddisfatto. Speriamo non siano solo parole. .\\c.l
e ogni modo chiaro che l'opera nostra è apprez-
zata.
Le prospettive pcl futuro della missione ~a-
rehbt·ro più consolanti e fruttuose se potessimo
a,·ere più mezzi e personalt:. È il grido di aiuto
di ogni missionario. Per personaJe intendiamo
non solo missionari e missionarie, ma anche i
loro collaboratori, che sono i catechisti e i maestn
di scuola. Essi sostituiscono il mis~ionario nei
loro Yillaggi, in tutto quello che non riguarda il
ministero sacerdotale. Più sono zel.inti e ben
e istruiti, e maggiore il bene che possono fare
Il TTlÌ$sionario riesce a visitare le cristianità sparse
qua e. là, solo alcune yoltc all'anno, massime nella
stagione asciutta, che va dalla fine d1 novemhre
ai primi di maggio. Per il resto dell'anno I cri-
stiani sono lasciati ~oli. Ed il catechista li ra-
dunlt in cappella la domenica, fa un po' di cate-
chismo, "isita gli ammalati, :mende alla sepol-
tura dei morti. Se ha un po' di zelo, incoraggi;i,
esorta, istruisce, dirime le loro liti, co:uliurnto
talvolta da un gruppo di uomini, che. potrebbero
dirsi di Azione Cattolica, se com·enicntememe
istruiti e preparati. Pen'> il catechista è anzitutto
il maestro e deve spt'nderc parecchio tempo
nell'insegnare ai ragazzi i rudimenti della Fed•:
e a sc1ivcre. Ha 4uindi bisogn'l di essere ben
retribuito. T protestanti per questo sono ben for-
14 -

2.6 Page 16

▲back to top
niti di mezzi e possono ,1prire scuole in ogni
villaggio. Basta che in lll1 villaggi,, i pagani chie-
<lano la scuola, che la costruiscano essi stessi,
ed ecco che la missione protestante ha i::iii i fondi
per mettervi tm maestro e incomincì,1re a far pro-
seliti. È così che hanno fatto tanta straùa l Da oltre
un decennio il governo ha preso la direzione delle
scuole nei villag~i pÌLl numerosi (circa una qua-
r-.intu1a); ma purtroppo seme, tJuasi tntti in mezzo
ai protestanti, che offersero personale a dovizia,
ed anche i loro vecchi locali per le scuole go-
\\'t:rnative. Cosi i loro fondi, che prima erano
fissati per le scuole, ora possono essere impiegati
per i centri più remoti ove sono molti pagani, cd
aprono altre scuole sostenute io tutto ùalla loro
missione. ln Jowa, ora stanno erigendo un nuovo
ospedale come qut:llo di Shillong, attrezzato con
tutti i mez1.i della terapeutica moderna. La nuova
strada automobilistica che il governo aperse da
Shillong a Jowai e l'altra che unirà Jowai a Ca-
cliar faciliterà tli molto il successo di tale opera
da tutti ben accolta perchè umanit;,.ria.
l\\oi dobbiamo limitarci ai nostra mezzi che
sono impari. Occorrono sterline e dollari.
L'educazione civile e religiosa rimane-il segreto
per entrare tra questi popoli e condurli verso la
nostra santa religione.
È pur vero che il missionario C?.ttolico ha molte
risorse di zelo, spirito di sacrificio e di abnega-
zione; ma, in fondo, se mi>.nca della possibilità di
cbrc l'istruzione, non può fare opera di penetra-
zione e tanto meno formare buoni cristiani, con-
,·inti, che siano il seme deUa Chiesa futura in
queste lontane regioni.
Preghi per noi, amato P~.drc, e ci aiuti a su-
p.:rare tante difficoltà. Suo aff.mo in G. C.
Sac. ELL-\\ Tm,tr
ilfissionario Sale.1ia110.
ASSAM • La Missione di J o w a 1.
Alunni deUa scuola della l\\,U,;,.ion1•
di Jowai.
Associazione II Beata Mazzarello .,
della Missione Salesi3fil\\ di Jo" a ì
BIRl\\TANIA
La Missione di Mandalay.
A111atissi1110 padre,
approfitto di un momento di respiro per darle
un piccolo resoconto della mia breve prima ,·isita
alla Birmania, e ai nostri carissimi confratelli di
Mandalay, donde tornai in tutta fretta alla fine
di agosto per visitare i luoghi del terremoto dcl-
l'Assam. La Birmania - piccola relativa.mente
ai due colossi fra cui si trova, l'fndia e la Cina -
è tre volte l'Italia di superficie, con una popo-
laz10nc ù; 17 milìon, d1 Ph1taot1. Pane, fino ai
19~8. c~cll'lmpcro Britrumicn, e innu<a <lai gìar-
pone~, durante la g11em\\ fo pre<l;t, dopo la di-
chiarazione ù'md,pen<lcnz,i, d, una guerra ciYik
che· l'ha ù~solata fino a dt'.gcncrarc in un ban-
ditismo che imperversa tuttora ~u vasta scak
Benchè non abbia conqsc,uto pac.: dal 194,2 ,.
le comunicazioni e il commercio s;ano dd tutto

2.7 Page 17

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IL CILE AD ONORE DEL 1
S. Em. il Card. Caro, Arcivescovo di Santiago,
con le Autorità all'inaugurazione delle nuove
macchine delle nostre Scuole Professionali.
,s;::;
SANTIAGO - Il Prcsiè
col Ministro dell'Istruzione ed il V
sfifata dei nostri giovani in ono
SANTIAGO· La sfilata delle alunne del l e Figlie di Maria Ausil i atrice.
16 -

2.8 Page 18

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BEATO DOMENICO SAVIO
Gli Esplor.uori deU' Oratorio "Don Bose o"
alle fes1c in onorc del Beato
Dom_cnico Savio.
idente della Repubbfa:a
\\'.:scovo di M agellano, assiste alla
,ore del Beato Domenico Savio.
-
Uno scorcio della imponente sfilata.
- 1,

2.9 Page 19

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di~organizz,•ti; nonostante tulle le distruzioni tldla
guerra montliale, clic la percorse <la un estremo
all'altro tlue ,nlte, e della guerra civile, che con-
tinua a ùilam,1r!a, le ~uc risorse consentono
m1cora di notare un benessere tra il popolo. In
tempi nonn.ù1 la Birmania era la più grande espor-
tatrice di nso in tutto il mondo; produceva le-
gname apprc:aatiss1mo (teak birmancsc) in grande
quantttà; aveva miniere <l'argento, piombo, zinco,
stagno, tung-steno, rnbini; esportava inoltre pe-
trolio, gomma, cotone e olio di tung... Ora le
miniere sono deserte, i pozzi di petrolio abban-
donati e in parte distrutti, e tutto il commercio
fermo. L'unica via cli comunicazione tra il noni
e il sud è l'aereo. 11 treno non corre che per po-
che miglia nei dintorni di Rangoon, e di Mandalay;
il traffico stradale i: similmente ristretto alle po-
che città e dintorni, e quello Auviale sul maestoso
Irrawaddy, che attraversa per il lungo tutta la
e Birmania cd navigabile in quasi tutto il suo
corso, è praticamente inutilizzato.
La Birmania è stata chiamata un crogiuolo in
cui si fondono mnumerevoli razze. ll birmanese
propriamente detto, buddista e più evoluto, vive
ncllt: pianure. Le montagne, al nord, aU't:st e
all'o,est, sono un mosaico cli razze diverse:
Karcn, Shan, Chin, Kachin, e innumerevoli altre;
molte affatto primitive anzi seh·agge. E non ho
contato numerosissimi immigrati intliani e
cinesi, che sono i commercianti e i lavoratori
della Birmania; perchè il birmanesc, allegro,
amico del e,•nto, del teatro e <lei fiori, non ha
mlii sentito il bisogno l'inclinazione al lavoro
pesante e continuato.
Anche la religione budtlista qui è una religione
di feste, danze e fiori. Le opere più meritorie
sono: fare elemosine ai bonzi onnipresenti e
erigere pagode che nella sola Mandalay sono
certamente piu <li mille. Qui c'è la famosa pa-
goda Arakan dal Budda detto d'orn, perchc la
su.i immensa statua è copc1ta di foglie d'oro,
che gli adoratori offrono continuamente fino a
non apparire più che una massa gi.•lla da cui
emi:rge la solita faccia \\-Uota del Budda. A Ran-
e goon invece vi la cosidetta pagoda d'oro pcrchè
l'edificio, alter 364- piedi, è tutto coperto d'oro.
Disgraziatamente I cattolici hanno poco oro.
Nella quasi totalità non sono tra i birmanesi
delle pianure, ma tra le tribù primitiYe delle
montagne, e sono assai pochi; nel J 931 cr,ino
meno di 90.000.
I Salesiani vennero a Mandalay nel 1939, chia-
mati dal vescovo Ì\\lons. Falière a dirigere la
scuola fondata dal padre Lafon, delle 1\\lissiom
Estere di Parigi, che il venerando vegliardo,
solo, non poteva ormai più controlk,re. L'opera
presentava non poche difficoltà al gruppetto <li
salesiani capitanato da Don A. Alessi: ma queste
si pote\\'ano già <lire superate ed i nostri spera-
nmo ormai un periodo di lavoro intenso e pro-
ficuo, quando scoppiò la guerra ed anche la
llirmania fu inw,a JI primo bomhardamento
bru<:iò interamente \\[andalay, t.:hc era quasi tutta
<l1 legno, e distrusse la swola. Nel maggio del
19.-12 gli invasori entnirono nella città ed allora
per quattro anni i nostri dovettero vi,ere la vita
tlifficile del paese oct.:upato; a lungo internati
nel lebbrosario, m~ltrnttati, affamati, spesso an-
che in pericolo tli , ita. L'arca do,·e sorge la nostra
scuola fu parecchie volte çnmpo d1 battaglia e
subi fino ad oggi ben 1 50 bombardamenti.
Appena ripassata l'ondata della guerra con la
controffensiva inglese del I9--L5, Don Alcssi, col
suo caratteristico coraggio, riaperse la scuola.
Era stata l'ullima a t.:hiudcrsi e fu la prima in
tutta Mandalay a riaprirsi La quarantina di
ragazzi orfani e senza famiglia che erano r;mast1
a condi,,.idt·re la prigionia dei salesiaru, si misero
a raccogliere i rottami <li cm la città era rico-
perta, e diretti dal capo falegname, aiutato da~li
altri confratelli, ricostruirono la casa. Quando
Don Bordin, Don Baratoni, e Don Giacomin,
che era.no stati internati in India, poterono ri-
tornare, il lavoro fu ripreso quasi normalment.:
come prima della guerra. Anzi b carità dei nostri
non si restrinse a ripristinare la scuola. Impie-
tositi dalla sorte dei senza tetto, che innume-
revoli vagavano per la città distrutta, acquista-
rono tlel terreno e su di esso costruirono la ,, Co-
lorua Don Bosco » per i sen7,a tetto, occupata om
da 60 famiglie quasi tutte cattoliche.
Ma le peripezie di l\\fand'\\lay non erano finite.
Conch.1-..-msi la guerra giapponese, scoppiò la
guerra 1:i, ile, durante la quale la città cambiò
patlroni ben cinque volte, e quanto era scampato
prima venne anch'<•sso distrutto. La nostra casa
'-' l:1 chiesa, benchè pit1 volte sorprese dal forte
della mischia, sembrava potcsst•ro cavarsPla con 1
soli danni inflitti dai mortai e dalle mitragliatrici
dei contendenti. Ma, il 17 marzo 1949. uno dei
due o tre aeroplani governatiY,, che intendeva
attaccare alcuni autocarri de!lli insorti, colpì in
pieno J3 scuola con una bomba di 500 libbre. Que-
st.a sfondò i tre piani, poi scoppiò distruggendo
gran parte dell'edificio, uccidendo un giovane
aspirante, mutilandone un altro e seppellendo il
d;rcttore sotto le macerie.
Bisognò ricominciare! Infieriva la guerra civile,
non si trovavano I materiali da costruzione; bi-
sognava contimiare a mantenere gli orfani ... e
non c'era denaro...
Carissimo Padre, sono quasi mconcepihili le
rerribili angoscie, gli sforzi e sacrifici sovrumani
di quei nostri eroici confratelli negli ultimi due.
à.Ilni. Eppure l'incredibile avvenne. Quando volai
a l\\1anclalay, la casa era ricostruita, il laboratorio
di falegnameria col Coadiutore K.racmer, quello
d, ,;artoria col Coadiutore Bongiomo, quello d1
18 -

2.10 Page 20

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calzolcrìa c;ol Coadiutore Vit.1li erano in piena
eflicicn;,.a. L'orfanotrofio, gremito <li t 18 rico\\'entti,
quasi tutti per carità; la scuola L'Stema, portata
dal{li ~forzi di Don O'Hricn a 580 allievi, ,1uanti
ne potcrn capire.
:\\la qud!o che mi fece maggiore impressione
fu lo spir:to di quei no~tri confr:itelh, dei ra1f.1ni
e della pop<>lazionc della colonia Don Bosco.
Era tutta una forni~lia. ,, È .1rrivato il ,m.ftro
lspcttnrc • sentii dire da un signore della l'ittà.
I ragazzi, che toccarono con mano l'affetto ope-
rativo tki nostri, mo,;tra,·ano il loro artacCilmcntn
in modo comm0\\'cntt·. Intlicc ddla buona e<lu-
caztc1n1: che ricevono ,;ono le numerose vocazioni
di cui due - il chierico Tin i.\\laung e il Coa-
diut<m· \\I. Dt· Souza sono già di prezioso
aiuto nt·lla si:uola.
\\.<: l'anunirazionL e l'~lfetto pci figli di Don
Bosco si limita a '\\landalay; st s,·ntono, si pui1
dire, in tutta la Birmania. D.ippertutto si es.dia
11 hcnt· fatto ti.li n,,sm in qucsc1 anni e d1p
pertutlo si desiderano e si chiamano I sal,.-.;i,ini.
FIia sa J.,.-ià, carissimo Padre, d1l' a Jllr111/,,wi11 i
nostri cooperatori hanno apc:no un orfanotrolÌo
intitolato a Don Bo~co: lo m.11\\l('nguno e dirigono
essi stc:ss1. nella spcr:rn~ di pott-rlo presto cnn-
scgnarc .1 noi. \\ Ra11xoo11, c.1pitalc della Bir-
mania, speriamo di iniziare presto una scuola
profossionale.
Voglia sostenerci, amatissimo padre, con !;i sua
benedizione, cd incoragj?iare i h11oni coopt·r:1wri
a con1i11u·1rci la loro bcne,·oknz.i.
Clllrulfa, 29 ottobre 1950.
Suo aff.mo m t. ,I.
D. 1\\. PJ \\N\\ZZI, hp1·1/ofl•.
nJ.\\l'PO>.l~
La nuova Scuola Professionale
di Osaka.
_lmalìssimu l'mlrr.
Un anno fa, di ritorno daJ mio giro di propa-
ganda, andavo per questa metropoli in cerca di
un terreno adatto p{~r una st:uola. ~e ,iù1 pa-
recchi, ma non s;1pc\\'o mai <lt.-ìde•mi. quando
una circostan1.a proni<lenzialc m1 mi~e in i;on-
tauo con persone che mi ind,curono l'attual1..
La prima rnlta che visit.1i questa località, con-
templando lo splendido paL-:;ag~io che m1 prc-
sema,·a, mi pare,-a un sogno che proprm nel
centro di una città comt· Osaka ci fosse un ter-
reno così rispondente agli ideali di una scuola.
11 giorno stesso stipulai il contr.ttu> relativo. :\\fa
il terreno aveva 53 proprietari e 4umdi le prati-
che forono assai l11ngh1.: e complicate. :-ie nt• 111-
caricì1 però un comitato municip,tlc e le <'osc
andarono cusì henc eh<· il '1 giugr.o dello scorso
anno vi potè sostare and1c il pdlegri.nagJ?iO 8a-
\\'eriano cui facc\\'a lieta accoghcnza oltre un mi-
gliaio di alunni delle ,·,cine ~cuole. In quella
circostanza Mons. Mac Donnell, Direttore Na-
zionale della Propagazione della Fede tkgli
Stati 1·niti benedisse la prima pietra dell'crigendo
edificio scolastico.
11 quarttere 111 llll ci tro\\'iamo si d1iama.
RP1j111rlw, nome che s1gnifìca: • quartiere dt·1 11111-
sici ~. Da una trc11tina d'aim1, \\'I abitava rnfatti
e la cast,! dei musici eh corte. Ora tutto tr;•sfr-
rito ;1 T,1kio, e qui i: rima::;to solo il nome.
~cll'utta\\'O secolo d. C. 111 yuesti paraggi vi-
vc\\·,1 il famoso Principe Shotoki Taishi, che la-
\\'Orò assai per la diffusiolll'. dli Bu<ldi~mo in Giap-
pone cd t·r<~t· proprio c1ui di lìanco a noi il ce-
lebre ll:mpio Shitcnnoji, dei yuattro re dd Cido.
:-iul nostro terrt·no t:'i.• ancora un piccolo cimi-
tero .ippanenmtl' ad un kmpin hud<lista ini;,,1al-
mc11te ,·ostruito p1:r nnlint· stcS$O ùi Shotoku
Taisht e distrutto dai hombard,tmcnti. I I utlcri
di t111rsco tempio nnitamcntl' :illt· romhe, , err:inno
trasportati aJtron- entro un mcst:
Pur c~sendo stato, fìno a pochi anni fa, TI
centro buddista di tutta la regione centrale tl<:1
Giappone, non mancano ricordi cristi11.ni. S1 l
gi;t scopt·rta una torretta dt·tta Cristian Doro,
o~sia J.mtema cristianc1, su nti sono incisi la
Crot:e e la \\ crgi,w. La storm rq;1s1ra molti cri-
stiani di queste l1mllità. l'lt('l'iori Stlldi portc-
nmno ,tlla luce altri intem,santi p,lrticolari.
Il nostro tcrrcno \\·ennc purl' n·lehram da uno
dei piit famosi poeti giappon<·si. ~i tratta dr! no-
tissimo poeta Basho, il yu:ilc, alloggiato in una
\\'il!.1 d1c sorgtv:1 su questa collinetta, tutta l'O-
perta d1 pini, compose due celebri distit·i thc r1-
m·••1gono inci~i in una monumentale pietra errtta
su un promontorio.
11 signor Don lkllido, l)llillldo fu qui, \\'ltlt i
disegni della erig<'n<l:• scuola e I ide purl' gli
ini,i degli sca,i delle fombmt:nta dell'ala evn-
tr.ùc. Oggi un magmfico edificio a tre pian, in
cemtnto :irmato, di 111. 75 •J -.j trge mac-;wsu
di front,· alfa !{rande arteria str;1<lalc.
Veckndo che i lavori proce<le\\':1110 alacremente,
dietro impulso delle sksse autorità scolastiche
della città, di S. E. ti \\'escorn d1 Osaka e Jel
nostro Ispettore:, nella seconda metà di gennaio
lanc1a1 l'annunc10 delle iscnz10ni per il nuovo
anno St:<>lastico che qui comincia in aprile. Era
tardi. Eppure un magnifico articolo ùi uno dei
più grnndi gJOrnalt, 1I .llaù1id1i, portò alla rn•
nosccnza del gran pubblico la cosa. Ed aH·ndo
fatto rilevare che s1 sarchbcro act:cltati solo cento
allie\\ i creò la fama che ,,ucsta fosse una scuola
di difficile acce!:..'iO. Ci pcrnnncro tuttavia circ:1
treccnco domande. I>all'tsame ddle pagelll' della
scuola J'ongi1w. risulta che i 1So ,umn~s,;i sono
quasi l\\llli fra i primi.

3 Pages 21-30

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3.1 Page 21

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n:spongabilità. Siamo appena
d uc salesiani: iI sottoscritto e
r -...
D. Scrnzzolo. li Signor<: ci ha
aiutato a tron1re maestri tutti
cattolici, e ci ha pure invi~.to
un bravo aspirante, falegname,
pel laboratorio di falegnameria
pro,visto di tutte le macchine,
clw tlc,·e costruire i mobil i per
la nuo1·,1 granùc scuola.
Nella città si è formato un
alto concetto della nostra scuo-
la. Le aspt·ttativt· sono molte.
:--.on bisogna <lcluderle.
Ahbiamo bisogno assoluto d1
pi:rsonale, $acerdoti, chierici,
coa<liutori. Qn<;st1 ultimi poi
OSAKA (Giappone) - L'ala centrate della nuova Scuoi.., "Don Bosco".
urgono assolutamente per i la-
boratori. A, remo m..:cca111c1,
Ogni allievo \\'enne accompagnato dal papà •>
dalla mamma. A lutti <lomandai se fossero ton-
t:lcttrìci~ti, falegnami. Si pro-
spena pure la scuola ~upcriore, nuno letterario,
tanto desiderato, e w1 corso universitario <li <luc
tenti che i loro figli \\·enissero istruiti anche nella ,IJlllÌ. l\\Tolto attese sono anche le scuole serali.
religione cattolica. Tutti risp()~l·rn atfermat1n1- Lln posto ccntrnlt' comt· questo assicura un esito
mt·ntc; parecchi anzi mi <lisscro: <• Questo e ap- magnifico.
punto il motivo per cui \\i consegniamo I nostri
figli, pen;hè questa è una scuola cattolica.>► Altri
poi aggi1111scro: <• E non potremmo anche noi ri-
cc, ere ta.le istruzione?». Tra i candidati c'era
pun· il lìglin di un Bonzo. Rimasi un po' per-
11 Giappone s 1 tro1·a ora come ad w1 bil"io:
una delle due strade è appunto il Santo \\'angelo.
r protestami fanno l'impossibile; il puhhlico
per<', è molto più disposto alla religione cattolica.
r,'iscrizione dei primi cento allievi avvcnnt:
plesso ad accettarlo. Feci vcnirt· i parenti e chiesi
loro come ma1 essi che gcsti\\'ano un tempio pcn-
Sa\\ano d1 i11\\'iare il loro figlio a una scuola cat-
tolica. Risposero che questa è l'unica ,·ia che
riman<: oggigionrn per salvare la società. l i Bom:o
stesso ,·cnrw in forma ufficiale a ringraziare dd-
proprio il 9 marzo. e li ho messi sotto la speciale
protezione tld novello Reato Domenico Sa, io.
Ci n:nga in aiuto, amato Patire. ) .Ii benedicà
e mi creda ~emprc aff.mo in G. C.
Owlw, ro-111-I<150.
l'acceua.zionc <lei figlio nelle nostre atLle.
~ac. ASGELC) l\\IARGJARIA
\\;oi ci trm iamo nra di fronte ad una grnnde
!llissio11ariu .c.,·atesiano.
20 .-
OSAKA (Giappone) • Gli alunni deUa nuov.1 Scuola " Don Bosco".

3.2 Page 22

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e lto e r ze
di Maria Ausiliatrice
Gli organizzatori dei pelle;rinagg, sono vivamente
pregati dr scrt11cre per tempo e prendere gl, op-
portunr accordi col Rettor del Sanwarro dì Mana
Ausiliatrice - v,a Conolengo, ì). - Torino (709)
'!J..___,......._..,..._,_,_,'---"..__,.,,....._.,'-'"'"-''"_,.,._.-,'-.._••-.,••-__,.,•••..- .._....v
~ ~ Grazie attribuite all'intercessione di
n---------------' ) MARIA AUSILIATRICE e di S.GIOV. BOSCO (
llatroma11J1omo t•Jf•uur,111, ,,; J:ft~Ìati, 11~i rtJU ,/, J:Unrigio""•
,h •f'rrifirau m,rprt bm, /11 11wln11i11 t le nuo.,1w1~, f'ÌÙ ;,,,.
pnrtr111ti1 r ,li Srt(IUJTt' rlu,udmrttle In r,rop,ia firmo. Sa,J h.·11,,
,.,,,,mlulo. d~ÌUllf!l!:l't un rrm/i,alb meduo.
,.\\.tJn si pubhliruno ,,,,,.~r11/mr11tf! I~ ~tln13ÌOnt ,I, ;:ru:,r n,m
111,nr o Jirmalt' ,,,I/, trmpl,f'i ;,,;~it,/i.
Non invocai invano la Madonna.
D,1 tempo soffrivo fortt tlolon adJum111:1li 11hclli .,
tuttt.· le cure; poichl' non ,i riu-.;civa a ronu,c.:crnc la
c..-uu"" 1>rcc1<;a. ,·enne d1,rn~10 di formi ricon·rnrc ~1-
l'o~p..-d.tl,:. -.:on potrt'i Jc,uÌ\\,:rc la mia 1>enu nel d1nc:r
lus«:lllH" i miei 6 hamhim !,(lit orfani Ji padre I In quel
dolorn~o frnnJ:(entc con 11101;1 fede invacai l'n111to pa1 -
ricoluri· di Maria SS. /\\u~ilintricc e coi mie, fomilinn
incom,ncini uru1 fcrvoro~a no,enn di pre~hicrc, unendo
In promessa di far puhbhc.,rc la IITil7.iu c offrire ,1lh1
\\'..-ritine, come dono, I., mi,, c,,renclla da spos,1.
Oh bont:1 della \\"cr11mc 1 '"n erano rmscor,i quin-
J,ci i:iorni che ,·cnni rimanJ,11a a Cl..'\\,'I. J,1ll'ns1,ca.lalt,.
in buone conJizinm cli ..,,Iute. poiché, ,n endo pomtn
conoscere I., c..-ausJ Iumnr> usati i rimedii nclc11uan.
l{iconosco in ciò una par111:ol11re ossistcnr.a dcllu \\"er-
~•nc, d,c 1n tanta pena mi Jont'l il Suo 1·unforto t' il
Suo .,1utu
P1·1,1rrn ,r. 11h11.
Mi rivolsi aU'Ausiliatrice.
l·r., p,(I J, due ann, d,c m,u ti~liu \\.n11elo non pn1c1.,
im11ic111111<1 pt!r mnncani_,, tir un visto sopm i documenti .
In ,1uesti due 1111111 qunnt, uffici ho visitato, quante
r.1u·umnn<lazion1 c riducstc ho fatto nclht ,p,mmz:t ,li
nttcncrc questo nsrn ! :\\1., purtroppo ., null11 v.ilse
rutto que,,to.
,nn potendo ot1,•nerc null,, d.igli uonunì, mi rl\\ulsr
,·un fiJu<:1osa speranza ,ili,, c;irn Aus11iatri,t•, promet-
tcndu un'oifertn e lu p11hhlit·JZ1onc della 1sn1zin, ~e I.i
ntt<."nl~\\ o.
Cnn riconc»nnz.1 u<l<:m1>10 11 rn,o \\Otu. '.\\110 tii!lro,
<lopu ,lue anni d, .ltln.1, l ., po111ro ottenere ti t,mto
sosp1r.1to ,ì,to cd imp1<!1,?ar-,i d..tiniri\\Jmente
HtnJ.tr.11.10 pcrt,intcl dr cuun· l,1 ,·;1r,1 Au~iliar r,,,. ,.
ht prego u , uh·1 nncorn 1.:011111\\uitrc In "SUa ce}estl' pn>h -
~irln,· su luttu la m,a l,1mif.!l1.1 ,
Guarito da un flemone tendineo.
\\ cr-.u IJ li1w d'un lontaun , .. ttcmbr,·. un" ,tr,11111
1,?onliorc .,I dtto meJ,o ddl,1 munn dcstr.i nis11 •o~c ,I
mctlic,, di fnmiulin a farirn un piccolo tai:loc, <:Splt>r.1
IIH> (Ju,1kh, J.(1ornn Jop•>. pero, mi im·iì> ><·nz'n lt r"
:1ll'o~p,•dal.- di Circolo. Jìc1•ndos1 rnc11pal'c di fcrm111,-
l'infe1.ronc. I nwd,d <lid1i,1r,1runo trattnrsi ,li tkmnnc
wndincu cnn mti3mma~ionc all;o f.!Uaina.
l .'infcirnn,· ,i cr.t gii, diffus.1 per tutto il hr,1n10
ùe,tro, ~ lt• ,1 Jo, c\\·a amputare alnlt·no tino nl ~omito,
Qu<-sto i l , .-rd,•1111 pronunnut<> ,,I muttmu. C:on ~rntl
ii,de 1111 uu,i alht mamnm nd prt·1w1c :-i. Gi"' llo,n,,
J, cu, on fomitdia si e dei rl11-s11111, ~upplicunduln ,li
unpt~dirc imilè a1nputaz1oue. t..•uttt• opc·mtor1fl tu.
\\t!YU ,t, cr luoJ,!n prìn1a., di n,czzoi.:iornn: l.t nlitmn1a :-.Il'"'-'·•
,o1ll" an:,,,n1pauntlrm1. e a,sish 1,n1 d,1 htH>na infcrrnh.:ru,
,..,1., nell,1
npt·r~toria, nn• mi.,.• una forn .1utentH ., ,Id
-;antn, ,ul lct1ino.
\\I, tu d,111, l'cter.- c.- pr<•f.!«ml,, I) Hoscn, pc.-r,i l.1
ronost.•t.\\u~~, I 111cdiei, pnn1,1. f.:onl:ord1 nclLi nc..:t·csM1,1
Jell':1n1putaz111nc. a l momentn poo ti, forlu, i::iu<lic'31·11110
sullìcinllt un taglio esplonl!Ì\\ n 11ll;1 base ùell'un11hia.
:--ella 111111l1t•r,· ,klle ipotesi, ,e f""l' aml,11,1 h.-ni: l'opt·•
a,iom:. Mr~hbc ,tato penluto p,.·r s~mprc 11 movirnrnm
<l.-1 d,,,,, nwJin, eh" ,-.1rehhc nm.i-1n nL'1<ln
:'Il., ., I) Hu-.o ero sr.11., nlliJa1.1 l'impresa ,,.f ,1:li
sep1w .-,indurla , termine 11tt1m,1m,·nk lnf.1111 ,,..;
g1orn1 ~t.·JJ,uc.•nt1 1 n,cdtd stessi stupi\\'::tno, duntnfc l,•
nwd,.:aiinni , t·tll'ntln il mil-( lioramcntu rapido t' insc1-
litn dw procctll.',·a cckrm,·nt,• e che io, nel dd,rnt<>
utti.io ti, 11wdi,.1re, non --t·nriw1 il minimo dnl,,.-..• l o-
~i.:d1i, in qu:lttro l!iorn, poter la-ciare l'ospedale lieta•
n,cnh.• cnn r.1uporc Jci 111cdh.·i, cht• veùe,;1110 tuttn
co,ì ,d~rmentt• e- henc rrsoltn, delle micm1icre Suon·,
, lw non ricord.l\\ nnu un f.11111 • unii,•. l'.-r alcune setti
n1anl· 1., ,11nnu r11nase foscù.ua. pcrchl' ;1 un ceno llllnlo
- 2L

3.3 Page 23

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s, c3mhiò la pelle dell'intera mono, poi, con trcpid,1-
✓..innl' n1isrn a L?;ÌOÌ:\\ e rìcuno~ci..·nz,, a D. Bo~co, pcuc-1
o:--servare che non solo ave\\'o il braccio e la n1ano salvi,
mn il dito .,,·e,a n1<1ntenuto la p.:rlclla ati1liri1 dei suoi
1no\\.·ÌJnenu.
Chieri, 1-x1-1 •J-+<J.
G. 1\\1., Salesiarw.
Guarita da colica renale.
Chi:.1mato il dottore, per un 11ttacco di coliche renali,
quc,t, mi ordmò, d'ur~cnn, il ricovero m clmicu per
l'e\\'entuale inten·ento chirurgico
I·. cns,, ,·ome un fu lmine a ciel s,•reno. mi troYai
f1 a la vita e la morte. ì\\li portarono a Trieste da un
now prufos~ore, il quale non mi nasco~c la Jtra\\'i1i1 dd
mule. hc pntcrn ri,oln~rsi in un~ morte sicura Quanto
suffrn 1 (juanw trepidai I i\\:on m1 nmnnern che implo-
rare r,,iuro J, S. (;iovann, Roseo, d1 i.:u1 possiedo una
reli4uiu l\\Iì :,ffid,ii al Santo e poid1è l'ntto op.-ratorio
non Jn\\'a c;;Ìto felice, ra<l<lopprn, le mie preghiere.
l 'n mattino, esattamente alle ore 5, ehhi la visione
del mio Santo. :--un fu unma~inazione, perchè ero
sH><? lia, e per più minuti mi fu lì presente ~ome a<l
incorn1?g1arm1. Fin dn quel momenw mì(diorai giorno
per 1!iorno cd orJ son~, ituurita, contro o,zni ~pera..nza
urnilna!
/ 'dine.
Lli\\1>.\\\\Ell ~li\\,\\.
Riacquista la parola e i movimenti.
Ci scrive la s111.rn Iolanda i\\.larl'h1n1: Eru la met.1
d'ar.:osto 11150, qu;1ndo ,enne Ja mc una po,·era mamma,
la siu.ra Ida Cale-Ili, che, pian1.tendo, "" racconto In
,uno in cui si 1rornYa l'unicn sua lì~lia Elid,•, 1mpro\\'-
, 1s:1mcnte paraltzzata a l hracctn e i;:amha ùestra Fu
pnrtdtà, gnn issim:1, a Parma dal Prof OtoneJ!o Il
sa111tar10, veden do lo stato Je ll' mfcrma, le fece una
pun1Un1 lombare, che non giovè, ,,ffatto all'nmmaluta,
la q uale rimase mum, non parluva più. non manQ,aYa,
e la parali~• Ùl\\"(•nrn\\':t st•mprc p,ù pro1.,>ress1vn. Il prn-
fessur Oron ello. non sap<'n<lo più cosa fare, innò la
sofferente ad una cli nica a l\\ lila no, e pure n•nnc spe-
dita <lu t utti I meJ1ci La nutrirnno, per tenerla un
po' in , itfl, per il naso. LII m,1ù.re era <lisperma e pro-
prio quando tulio s,·mhmva llnito t.i1pitò da me e m1
racconti, ,·ome srnva la fo.lia.
[o pensai subito a 1\\lnria Ausiliatrice e a !:-i. (,io-
vannì Bosco. lncommcia1 la non·n.1 e Jnpo pochi
giorni seppi che l'ammalato a,·evn avuto un lei.mero
miglioro.mento.
Il /.domo 8 st.'ltembrc I mt.>d1n entmrono nella suu
stan;1;;1, -.:-rc<lcndo cH tro\\·arht .ua·or,1 in cundizir,ni J1sa-
~tro-st! e, invece, la trov,1ronn in piedi ch e camn11nava
spe<l1tn e parlava come noi. Quando ,1rri\\'ò la ma-
dre, il profo,-sore curante le anJè, mcomro, dicendole
0
, ~ignora, è venuta a ,·c<lcre il miracolo? 0L(gi la ra-
gazza pu/J rornnre a casu guarita •·
,\\ metà agosto era mcommciata la nO\\·ena e 1'8 set-
lt'mhre si ehbe la gUJm!ione. Ecco la grnndc grazia che
desidero sia puhhlicata sul Hn//e11i1111
lol.J\\NIJA l\\l.\\1tClll1'.I.
Lt1 mr,11mw: l oA c~1.E1 n
l'<1mma/11ta · F1 11>1- CALEl'FI
Guarita da cancrena.
li giui:no scorso, ebbi un attacco sclerotico ad un
piede. Ehbi la sforrun11 che il rnedtco chiamato sba-
gliò la diagnosi e cosi mi lnsciò per 3 setlimane senza
cure al piede; purtroppo subentrò In cancrena e, por-
Wta <l'ur[len 7.8 a ll 'ospedale, il chirunm trovò il male
assai graYe e minuccinnte anche la iiambn.
!\\li rivolsi come sempre al111 Vergine Snntìssimo -\\u-
silrntrìce e a Don Bosco. E la J!razia è statn ottenuta,
pe.-chè con le cure energiche la cancrenn si ridusse
all'umpucazione di d ue sole <lita nere come car bone.
Prima <lell'opernzione (dopo la S Comuniom, ,,
mevo m,·ocato la Madonna e D. Bosco, perch, mi
aYessero ad aRsistere, cd ehhì l'impres.sionr di YC'J...-re
ncmo " me, sorridente, S. Giovanni Bosco
Non mi SYeglitt:l che un po' più 1ar<lì, ma non ehhi
nessun male, tutto undò henc
rare.re.
Guarita da emorragia ce rebrale.
[I 2.3 lul(lio li. s mia moi::he venne ricoverata al -
l'Ospedale delle .:\\lolineuc, affena <l,1 l'morrag,a ccre-
hrnle. Il coso fu giudicnto graYissimo e, a complicare
magt(Ìormente le cose, sopraggiunse unn broncopolmo-
ntle, d1 modo che il suo stato da gravissimo passò a
disperato, tant'è ,·ero che la notte <lai 29 al 30 le
Y<."nne, <l'urgenza, sommin1strarn l'Estrema lTnzionc I
In una di 4 oclle tremende sere osci,·o ùall'c,spedale
m pred:1 olla più grnn<lc disperazione, quando incontr:n
ullil p1;1 sil?nora nostru conoscente, che mi cons11?ltt'l
<l1 rivolgermi con fiducia a S. Gìo\\'8nni Bosco
lruz1ai, quella sera stessa, la nO\\·ena a Don Busco
e al qumto giorno sì rc!!Ìstro nl•ll 'infcrma u n piccole,
mieliornmcnto. Rmnovai con più ardore le mie pre-
~hiere, e 1n me ,md.iva sempre più formandosi la cer-
rcna che Don Bosco rm U\\'f.:bhc esaudito. li idomo
dcli' \\ssunta un mio amico di la, oro raccomandi, :id
un •~cerdote, che sì nctimi.:eva a Jir lu Messa all'u ltarc
del 1.mmde San10, che si rknr<las.sc, dunrnte il Dinn
Sacr1fic10, Jclla m ia infcnna lnfom , verso le ro, essa,
che, <la oltre io g iorni non pote,·,, dei;lutìrc neppurt:
un cucchrnino d'11cqm1, d11ese un mezzo bicchiere d ,
IJ.tte e lo mgeri subito. Con. i, p•.zzo ùi gioia, " J.u-lo
alla suora. Li presente erJ pure il dottore, il quale
volle fare r ipetcrt' la pro\\',I ed anche la seconda volrn
l'inferma ingoiò subim. Nella corsia 1u11i gndarono ~J
nurncolo ed infatti la pO\\'ern inferma incominci/., da
quel ii1orno a m igliorare: n on p ,u \\'Om1t1, ritornò la
,·is1a limpida cnme prima e il hrnccio <' la gamba ~ini-
stra. paralizza ti , mcominc1arono a muoversi. .È stara
dimessa pochi giorni tn dal! o~pcdale C' \\'a rapidamente
1n1Ql1orundo.
'f'lll'IIJI).
lh1H'Sl:UT1l GIUSEPPE.
Salvo per miracolo.
Il mio piccolo Piercarlo dì :mni 7, si tro\\'ava con
mio mnrito sul tratrore, quando, nel monmento bru-
sco di cambiamento marcia. il b,mho perse l'equililmo
e ced<lc an dando a hnm, 1n mezzo alle due ruote del
rimorchio tra.ìrn1tu dolio stesso trattore... Il papi, fu
pronto a fre rnr subito, ma non d1 meno I testi presene,
22 -

3.4 Page 24

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nsseriscono che unn ruota pn~ò S<.'!';;: il corpo del
pi,;c1no.
Av, 11.nta ed mtuendo la gm\\'ità, il mio primo grido
straziante fu: e Oh, San Giovanni Bosco: una u-amba,
un braccio rotto, m;1 ch'io strinua ancora il mio caro
bambino•· Giunta nel luOl!O del disastro, vedo. m
hrncdo n mio marito, il caro an~ioletto con qualche
lel!l!ern scalfittum al , !SO ed alle gnmbe, che mi dice:
~ Mamma, non pianl!erc, non ho niente di rotto. Papà,
mettimi gi(1, fa' "edere alla mamn1:1 che posso cam-
minnre ».
I ,e persone presenti con le lacrime a[(li occhi mi
dissero: È un miracolo ... l·n' pure un qu~drn ~e ha,
ancorJ 11 tuo bnmb,no •·
Anch.: miu mariu, tanto <le\\'C>tO a San G,nrnnni 3.,_
sco si associa a n1c~ dicendo che è_.. un V('ro n1iracoln
di questo nostro Pru1etrnre, che già h;1 vol11tn nel pa,-
~·no farci conoscere il suo ;uuto.
Pt,t1111ro (Alessandria).
Con,ut!Ì Bo~ELLI ( :umo e ALl.AlS AoEl.l"IA.
Riacquista la vista.
U 26 gtnnaio ,950, essendo " caccia, mentre .,privo
,I fucile, mi scoppi<'> unn eartuccia davanti al viso, col-
pl'ndomi l'occhio sin istro. Conscio de.I pericolo, irnzia,
subito un,1 no\\'ena a ìvfarm SS. Ausiliatrice e a S. Gio-
vanni Bo,co.
Ì medici avendo sentenziato che l'occhio era spento,
avevano stabilito cli sottopormi ad un inter~enro chi-
.rur10co. ma la mio fiducia in Don Bosco era illi-
mit..11,1 e lo pregai caldamente di allonmnare da me
l'operazione, che mi avrebbe privato di un occhio.
Giunto il giorno dell'opera7,ione, condotto in sala ope-
ratoria, già tutto era pronto per l'atto, quando, improv-
vis:1mente, il chirurgo disse: Attendiamo ancora due
i.:iorrn •· Fu la mia salvezza, poiché, nel frattempo
l'occhio incominciò ad essere suscettibile alla luce e
con l'.tiuto di i\\1:aria Ausiliatrice e l'intercessione di
S. Giov. Bosco ho riacquistato l'occhio spento, sicchè
ora ci vedo quu~i come prima.
Farfeu~a (Brescia).
VA,C:0 SPINONI.
Imminente pericolo di vita.
Una nostr.i cara ligha, il giorno I r al(nstn u. ,., tu
1mprovvismnente colta da acutissimi dolori. li dottore
ne attribui la t.-ausa ,ul initerimento di cibi gua~ti. I,.,
vennero sommlnistrnt, tutti i rimedi del caso. m«
inu1ilmente, poidtè i dolori andavano sempre aumen-
tando. L'inferma fu quindi rico,·erarn all'ospeda le, OH\\
tlopo alcuni 1.riorni. venne sottoposta a, r-.ig~i, dui quali
nsultò !ruttarsi di occlusione intestinale Fu opcrnta
tl'urgen1.a. L'opera1.ione riuscì, ma a dìstnn?,a da 24 on•,
dora In debolezza del cuore, trov,1ndosi da cinque giorn i
d11..,'1una, sopruvvcnne un forte collusso, per il quale i
medie, curanti le dichiarnrono 10 immmente pericolo
di vitn.
Con il cuore straziato dal dolore. 01:1 con ill1mita t.1
liduein, ci ri,·olgemmo alla nostrn cani Madonn.J Au-
sili:nrice, che, per intercessione di S. Giovanni Bosco,
ci concedesse la grazia della guarigione e recitammo.
insieme con la paziente, le preghiere dellu no, ena
Uopo q\\J<tlche or:1 l'inferma comincii.> a miuliorare.
il polso riprese i suoi ban,ti regolari ccl a <.Lstania di
due giorni, con meraviglia dei dottori e con nostra
J;!ioi:11 era fuon pericolo.
Ring-razinmo da ciò infinitamente la nostra c,irJ l\\la-
donna Ausiliatrice e S. Gio\\'ann, Bosco pregundoh cli
,·oler ~empre protCl!)!ere la nostra cara grazi:11a e rutti
no,:;tri cnri,
\\4011/enthtag/i,,.
La madrr .-\\11\\11D.~ SAB.\\ 11:-..1 e,! 111a11fo TAl!Al'I FER~A-.:uo.
Duplice grazia.
lo sottoscritta, Frnssani Celest.i in Giovanelli, dichiaro
che, nel 1942, a\\'e\\'O mio fil.!110 ( ,uido ammalato di
pleurite, pcritunite, <cakoli .<l fegato e ali" reo,, .-011
altre gru,·, complicazion,, per cui i medici concor<l,
mc lo d.1Yano irrimcdiabilmt·n1c perduto. Frn tonto
dolore m, rivolsi con fede ardente al patrocrnio <li Mana
SS. Ausiliatrice e a S. Gio\\'nnni Roseo, che non la.-
sciano mai di consolare chi a loro ricorre.
Subito mio figlio cominci/i a dare sintomi dt mudio-
r.1mento. e così continuò a poco a poco. tino a clie ehhi
la consolazione di \\'Cdermelo ., casa rimesso m per-
fetta ~alute.
Inoltre, dall'I! ~ettemhre "H3, rimasi per ben 20 mesi
pri\\'it di notizie di un altro mio fi!Iio, Lisio. Lo affda,
ali:, prote,;ione delh, l\\1adonna Ausilia1r cc, e, un bel
s.riorno, nle lo vidi arrivare a casa, 1mpr0Yvi~an1cnrc. in
perfetta salute
R,conoseente delle grazie ricc,·utc, mando questa mia
per la pubblicazione, ed invio la mia modesta offcrt"
per le Opere Salesiane. In fede.
Specchio (Parma).
CELESTA FRASSANI.
Guarita da appendicite e peritonite.
Nel mese d, settembre dello scorso anno (194-9)
nostro figlio Mario fu preso da un forte attacco di ap-
pendicite, con complicazione d, peritonite. Data la
nostra assenza e del fratello mag~iore, e data onche
l'enorme distanza che ci separa dal luogo di pronto
soccorso, subì l'opera?.ione dopo molto tempo e quindi
con pochissime speranze. Stette dieci giorni più ,·icino
alla morte che aJJa \\'ita. Durante tale tempo tutti di
famiglia im·ocnmmo con fcr\\'orosc prei.:h,ere l\\11. Aus,
liatrice e S. GioY0n01 Bo~co. Le nostre angoscio~"
inYocazioni furono esaudite e dopo poco tempo nostro
figlio potè ritornare frn noi ristahihtn
Calitri (AHllino).
Su,~,''"· C()niu;!i: TrtOPA i\\.lATTIA - D1 :\\IAIO
Guarita da gravi complicazioni polmonari.
Ero stata sofferente d1 rnlmonite e plcuritt- quantl,,
si n1.onifestò, pr1n1a, un :1scc~so polmonare, po1 irrita•
zionc alla pleura c. da ullimn, un focoh,in, il tutto .1~ -
1tra,ato da precedenti mnlnrd" e doll'ctù u\\'anzata. I e,·i
una noYcna a ~l:iria _.\\.u_.;d1a1rÌ'-'c t' prC1!;lj S. Ciìn\\'anni
Bosco. ad es.sere ,nio 1ntcrccssore.
L n,1 sera, mentre più acuto l'nl lo spasimo, 111voca1
\\lana Ausilwtrice e S Gionmn, Bosco e sa calmarono
i dolori e ,I mnle scompaf\\ c.
s />(J/,, di Pùwe
ELISA ZAKCIIET!'\\.
- 23

3.5 Page 25

▲back to top
Ambro_{!i" e Giuseppina l'ami/i (V,1ntz%el. La scnrsa
t:,tate, r,cr unn grnvissiilna ,.:. achuo.,, lu no~tra piccot,
Hosa, di :i ;inni, aveni riportato la rottura della cla,icolu
destra. La i:(unriuione perfetta ~embra,·a dubbm. anche
pt,rchè la piccina avc,a l,t pertosse, che non r,crmette\\'a
l'immobilità richiesta. Addolurau da questa <lisgrazm,
ncorremmo ,1 ì\\lnria ~:-, Ausiliatrice e a S. Gioninru
Bosco, onde utrenere la r,erfetta l{uarigione.
A grnzia 1·ice,·u1,1 ne dmmo, col cuore pieno di ri-
conoscen7.a, la notizia e<l in,mmo a mezzo C. C. postale
l'offona promesso
Gi11srpp11111 Occ/1ie11a (1\\rign,mn), - Fra gi,, du tempo
che mi sentivo sempre d1minu1re k forze, finchè una
terribil" debolen:i mi costrinse al leno. Trovandomi
m tanto dcperimenw, m1 sopraggiunsero forme ner-
' ose. le quali mi producev.1110 forti dolori e misero lu
mia famic:lìa in !,(ramie anuosc1a, ln quei tristi mo-
nlenti, a~siemc u tutti i miet cari, s'incominciò unu
novena a1 nostri celesti putrom, l\\laria Ausiliatrice e
:-.. Giovanni !losco, promettendo che. se fossi l{Uru-irn.
m1 san•, rec:Hn al Santuano cl, Torino, rucc.,n<lo cclc-
hrnrc !\\lesse in loro onore. 11 secondo l!iornn ddl.t
no\\'ena 1ncon,inc1ò un l!rnndc n-uglaornn1cnto, che ondo
'iemrr~ nun-1entando lini> a uuan!!-iont.. t·omplclà.
Ida (,'w/a, - JI 2+ fchhr..110 u. "·• mi:t ,orell.1 .:11dcn1,
fr,111u111ndo~, la rotula <lei g1noccluo destro.
Fu con~ì.uliato d'un~t-nza un atto operatorio.•, t:u1
la poverina si sottopo:-.t• ras'ie!.!'noll:l l-na decinn <li
CENE - Il Vescovo di Bcr~a1no S. E. Mons. Bcrnareggi
benedice la prim.1 pietra del co~trucndo Ora1oriu
Beato Domenico Savio".
giorno dopo, cominciarono a1roc1ss11ni dolori nl torace
('d affnnno, per ,·ui non le fu pito possihìlt' dì,tend('rsi nel
letlo e dormir.... La morfina restarn ,neflkaee.
Furono chian1nt1 ultri ,ne<lit·i, ma in,·ilno, sil·cht'
fummo costretto a ripCtrtarla in c linica per mezzo d,
auto-ambulanza. trn spasimi ntroc,. per lo spazio di
quarantit giorno
:-.uperata lu prnna fase, ~i riscontrò anche In tlebite
alla stessa gamba e fu nuovamente coMrctra all'ìm-
mobilit1i.
Fortunatamente, però, h1 nnstra c-,,ra lvlam!Ill! Ausi-
liatrice ci ba usato misencordin e dopo circ,, tre mesi
di letto, mia sorellu ricorninc-iava a fare qualche passo.
Presto poi si ristaboli tanto du riprendere il suo lavoro,
ehc proscg'uC' tuttora.
Cnn anirno con1tnos~o rin~n11.io aru.:.orn e sempre la
:\\ludonnina nostru
.•lmw Pu,,.sa11 (Tn·nro). - l\\lantenendo In promessa
farta a :\\'lari11 AU5iliatrìce e a D, Bosco, imìo una mo-
desta offerta per la guarigione dì mm fil!lia, clw,
operata di peritonite, si orornva in periculfl di morte.
Apphcandolt: uno reliquia di Don Bosco, tosto mi-
!fltorò e da .l ,cttimanl· ~ ritornata dall'ospedale pn:;;so
la ~ua fam1l!lia, Rinurazio di cuore :\\!uria Ausiliatrice
e Don lloSl'O.
flrnww /,,tfJ11u, (l'tnero lol.
Padre <lo numerosa
lamigliu, 111i trm avo in una hitu,tzione, 01 e la pussib1-
li1,~ di a\\ ere:, o n1cno. una attività Btta a sollcYnrc la
nos1rn condi.zoone, non <lipende\\'n ormai più <lai omo
ai.tirc, mu da apprc1.zament1, che altri pote,·,.no lare
sul 1nin conto con 1.·onscl{uc.nri decisioni.
Per p11rn caso, ma credo pron·idenzialmcnte , mi
,·enne tm lt' 111,mi un'immagine di S Giovanni Bosco
l'On la preghiera per In Novenu e questo esattamente
no,·e i:iomi prima de ll.o grande decisione. Recitni <levo-
lllmente, con umiltà, con fiducia le preghiere per no,e
~torni.
Il goornu del la decis,onc tutto si s,·olse nl'I moi.tltore
dei modi, cosa che era temerarie, ~pen,re.
JJ. ,\\. P. (.\\lndcna). - I pruni dì maggio HH9 fui
ric<H cr.no 10 ca.su <li cura per un forte esaurlluc:nto ner-
\\ oso con manifestazioni paranoidi, che lasci,H·a no 1
parenti nella più grande ang-o~cia. Si inizinronu subito
lcn·orose pre1sh1cre in famiglia e m diverse case <lel-
l'T,tituto Jelle J/iglic eh l\\laria Ausiliatrice. TI 1tiornu
2+ maggio, festa della l\\ladonnu, passai dal repni-to dei
gmvi fra i convalescenti.
Ringru'l.in :\\la rin Ausiliatrice che non solo 1111 ha )tua-
rito bcnis~imu, ma mi ha ottenuto la ,l!rnzia del Sa-
cerdòzio.
Prego , cngo pubblicata la i::mzrn.
Una De l.eo11nrdo (Roma). - Ccm ritardo rn,·io la
seguente grnzia avuta dn 1\\1. SS. Ausiliutrice per in-
lc1cessione di :-.. G. Bosco.
Erano i primi di febbraio <lei 19+9 e un 11110 lìgl10
Giuseppe <l, anni 10 s1 mise u letto con mal di gola e
lcg-gcra fehhre. Chiamai il dc,nore, il quale dis~e che
s1 trattava dt un'eruzione s,~1rlattinosa. Ero in grnnde
pena, tanto più che ove,o ronche a ltri due hamhm,
piccoli: una d1 5 anno e uno di 13 nnni.
Sempre fidente, invocai ad alta \\'oce M. S:;, Au~1lin-
triee e S. G. Uosco, affiochì, almeno l!li altri mtèt fi-
gliuoli scampassero dal mnle.
L'A iu to dei Cristiani m1 esaudì in modo che il mio
figlio G iuseppe migliorò in pochi giorni e si aba'l su-
bito dal leuo; inoltre nessuno <li famii:ho fu colpito
dal contagioso mnle. A \\la.na Ausiliatrice e a S. Gio-
vanni Bosco la mu1 nconoscenza.

3.6 Page 26

▲back to top
STA1·r UNIT I La "peregrinatìo ·• di Maria Ausiliatrice nei pressi del nostro novi2.hno d1 Newton
Co/0111bo Ala,·,u (l\\lilano). - Il mese di giugno ttH<J
fui operata di un fibroma, che, a disrnnr.:i di un anno,
mi faceva sentire novellamente grandi <lisnirbi. Con
animo pieno Ji ferrnre incominciai una nm·ena " j\\[ariu
Ausilint.rice e a San Giovanni Bosco. Dopo il terzo
giorno spnrivnno completamente ogni disrurbo e sin-
1omo del male. Ringr1tzio di cuore l\\laria Ausiliatrice
e San Giovanni Bosco per la ii:raz.ia rice,·urn.
Sar. Rodolfo Ferrari (Livorno). - Una grHe, 1m-
1>ronis,i malani.i di un mio c-.iro alli~vo mi suf.(geri
di far impegnare la sua famiglia per un voto alla Celeste
Mamma Maria SS. Ausiliatrice. A pericolo scongiu-
rato e a guar-ib,ione per larga parte ottenuta, i i.:eniton
del giovane Antonio Frnnce~chini ~ciolgono il , ott1.
Cltioft1 fogll'sùm (Halangero). - lnn1c.1i d, cuore
la SS. Ventine I\\ loria Ausiliatrice, ed essa Yernmentc
mi fu di aiuro, conc<:dendomi 111 grazia della g'uari-
gione. Ero ridotta in fin di vitn per pericolosa compli-
cazione ili pa,to, c<l ora, con meraYiglia <lei medicu cu-
mnte, sia io sia il piccolo godiamo buona salute.
Jlforia 8ot1Ptti. (Tn.ino). - Da parect·hio 1cmpo
soffri,·o di un gnwe ma le in boc<.11 ed , med1c1 erano
perplessi e preoccupati. l\\,fa la porente Ausiliatrice ha
,oluto ancora una volta dimostrarmi lu sua benen>-
lenza, e ~razie a Dio ora sono complc1nmente ristahi-
lita ed ,1nche il medico curante mi dice che è stata una
cosa veramente seria risoltnsi bene. Hiconoscenre, prego
pubblicare la gmzia come du promessa,
Grosso Cate,ùw Cl'(lv,e/lo (i\\losso :-,i. \\faria 1. - Nel
mese di ottobre del HJ+9 mi colpì l'cc1,e,na in faccia.
Il dottore dichiarò la malattia lun~a. ln questa re-
nosa circosrnnzu mi aAi<lai alla materna protel<ione <li
Vlarìa Ausiliatrice e S. Gìo,·ann, Bosco, comincianti,
la novena. Alla fine della novena il mm male è l,(Ua.ncu
Gim•1111111 D,· <:adi (Gnn.:o al :'.\\lonticano).
Fui
ril'ove,-nto all'ospedale J, Oderzo circa due mesi fa e
mi riscontrarono unJ forma di plcurit~ l,(r:1n• con forti
dolori e febbri. Mi fu levata l'acquu dalla pane destra
per ben nuo ,<>ltè. Grazie alla i\\ladonna ,\\usilia trice e
a Snn Gio\\'ann, Bosco, che ho sempre pre11ati, perchè
1ni a\\-essero a riJunare la salut~, ~nno tnrnaro :-t cnsa e
vndo sempre miii:liorando.
Bit·,• H110/i,tf, (l\\lilano). - Ol!l!i. 24 maggio 19.50,
festa di i\\1. Ausiliatrice, voglio ademp10,re linalmenrc
la promessa fattn alla Vergine cd a S. G. Bosco di far
pubblicare sul Bnllell1110 Snleswun quattro grazie otte-
nute in quL"Sti ultimi cinque anni Prima gn1zia è slato
il ritorno di un mio figlio cblla prigionia di guerra, sano
e saJ10, materialmente e spiritualmente. \\.Jn sc,·<>n<lu mio
figlio po, ha supcrnto brillanremenrc gli esami d, ra-
gioneria.
Da circa Jue ,inni ,wc,o Jisoccup,no mio manco eJ
un altro figlio. mu dopo novt'nc a ;\\J. Ausiliatrice e a
S. (1iovann1 Dosco, due mes, <>r snnu, hanno trovato
ambedue un buon impiego
Rin11raziu ben di cuore i m1t!1 sant1 Proiettori.
Gùn:m1111 Huai (GenO\\·a-~er,i). Con b semplici,
utfcrta che ho mandata, rnantengo una prorncssn fott:◄
,falla 1rua mnnuna in una notte, nella quale i, sana in
pericolo di morte. Essa h:1 pregato Don Bosco che in-
1erccde5.se presso Dio perchi.: 10 non nmanessi orfano,
come già lo era stata lei sin da piccola. Dnn Bosco ci
ha fatto la i:(razia lasciando a me <' a pap:i J.1 nostra
cani mainma ed io lo prego ,empr" chè nw lu htsl'l
ancora a lungo, Y1c,no.
Pme,tr, l.11~qi (Fra~. lkllcmmc Ji (.'h1rn"o1 Rendo
pubbliche grazie cd esprimo ~Ila carn i\\usi liatncc e u
S. Cinrnnni Bosco rutm la mi:, gnttitudine per uvcr
ottenuto un fornss,mo m11~horamcnto nclln mm snlurc
rnferma. Una penus'1 mulartia mi 1rattcncn1 " lctro, im-
pedendomi d'attendere m lavod della campal!lla. 01,(!-(i
invece possl.l già con1pierc J~i h.\\\\uri e l"OsÌ ajutare In
mia fomi!-(lia

3.7 Page 27

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Ringraziano ancora della loro intercessione
Maria SS. Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco:
JJ,1/ùm P,111/rtto F:rmi11ia (Vcrono) rinJ?rnzin perchè l{IUttta
per ben ùut.: volte in fin di \\.'ttu, nello spazio t.h due rnesi1
fu salva per av(.!r tccHala fidutiosanicote la novene cons,...
uliats da San Giovanna Bosco.
A/pn:;zo A. lJ011i110 per lo promowmc dd figlio G,uho
Arpino IJaria per :;eg-nulat1ssm)a gro.7.ia ricevutn.
Valerio F:n1fSla ;,, .'1orconc per le promozione dei du~ til{lt.
F. P. (I uino) è r-iconosce:nk per l'ottenuta si-.tctnllzionc
i.li pe.nion.à cur~i.
Gemndin 1·,11ce1v::o (Ch,mipoluc) per la ,o,pu-atissima l,'Tll·
zia ricevuta invncandn 1:nurinua prot(7.ionc,
Girardi Si,ia (San Rocco di Cuneo) per la sin11olan, irra-
7-ia e assistenza ricevuta.
.d. G. per la mirncnln~a guarigiom.: della nrnmmu.
i' Berm110 l\\"accltin .-fogìolwa (S, Gior11io di \\fonti"l,n d,
Asti~ pèr ft'licfr.;~1mo c!'.lHo d• ntwrnzionc t.:hirurl!ica onc-
nuto dopo un triduo in onore di Mar,a Ausiliatrice e
Don Bt>sco Santo!
rorno Rita (Turin.u) ~ 1iconoscente pe1 m1r-J.coloso mi-
11linn11n,•nto ddlll mamma invoL'ando le p,u elette benedi-
zioni su tutti 1 :,..uoi cru-i.
Caprio11lfo Aida (Torinn) rende vi\\'e grazie pcl buon esito
dciili csnm, conseguito dn due lì11h.
R. R. ringra--.tia cmnn\\os:-\\a ~lari.a J-\\u,;,iliatrice e S. Gìova.nnL
lloscu per due se~nalntis~irn~ Lrtazic: In guarig-ione di due
nrpoti colpiti da ~rave melnttia.
S . A. e I. (Bcrl!amn) p,~r 1a grazia ricevuta prorr1ctte11tlo
eterna riconosccnz:1.
Galh fi'r<111rt'Sf(I rrrczi.ono Rosa) pd huon 1?Sit11 di npt:J'tt-
1Wt1t' (;b1rurgil.'8 i" per In nconquu.,tut.1 .._.at1.11t·
7.auom Lui(!11w (\\.Iiluno) ringrazia pt•r la pn1pna gu~r1-
1none e per quella della piccolo 1\\laria Rosu colpito cln hron~o-
(l<)l rnonitc.
.\\lolitrrni T..mg111a ({_,'a..,tnwillari) per l'ottenutd ~utrigionc
di uu•amiL.-a ca.rissimu colpita da tmcnua pt.·rnieiosa: ttrnzìn
rin·n1t:1 d.1 ~ Giovanni Bosco coll'irn~ru.~ssionc..: <li ivtanuua
Mnrl(h,·ritn!
,\\/ I. (Ri:-soiu:) pt"r lu -.cjlnulntissima 2ra.z.ia ricevuta.
.-l JJ. C. (.\\gliuno d' \\,111 rini.:razin J\\Ioria 5S. Ausilm-
trict-> e 11 ~uo f\\.•dcl s~rvo San Giov Bosco per l\\>ttcnuta
gu~1.rittionc
.''1'011011, R. (f'umbbl r in[!rnzìa pd buon esito dell 'opem-
1:ionc sublto..
Prunorto Settumo (Renevello) nttestn che 111 rel:u.10nc 0.1
n;1t1mcnt1 sofferti nl'll'ulurna uuerrn contrasse ~ravissimo
m lattia chr lo losciO vivo ma, purtrnppo. 11mbih.: ot l.1vuro
proficuo Non es.scndu 1n po~~e~so di tutti i Jorument 1 ri-
,·hù•.;ti per c1t1enen.· lu prn~ionc !fl affidh alla hontù pttn•mn
d i S. Gio,·unni Rusco ("he col ~un rn iracolo!-CO intervento ot•
t&:nnt.· la c<HH:t·s~1m1.: Jdla pc:nsimit:.
Grassrl/i ,\\!uria dt Luigi (Durianu) pt.'r l'oue-nuta completa
guariµionl.·
Galizzi G'iorn11n, I.S. Pi,·1ro d'Orzir,) per l'assistenza pro-
digata ad un h,1mhinn su cui -..1 ern rovcsciarn una pc.:111ola
Ji 111inc'ltra bnllcntt·l
Gauo Pw·dti ,.\\·a1alina (J\\.tilano) nn1.trazia pt:r gli amt i c
conforti ricevuti <l:1 \\.laria. Ausi1in1rict: e da Oon llo~co s~u1to
111 penose circost11n2i..' della ,•1ts è rimane in h.duc1osa attl·sa
di ricevere nitre ~rnz.ic e- fo\\·ori I
Cortllra Teresa r-iul!rBZi.1 comnw~sa I' .\\1uto dei Cnstinni
e San Ginv. Roseo che l'ihSÌ~ktteru durantt· l'opcrazion~ J1
uppl.'ndJcstc e le ridonarono la printil•rn salute.
BranJ1 _111,:t'/u (Savii..':llonc) per la uuant:!iOnc tli un nipote
colpito <la male misterioso ~ul viso tlopn 5 anni d 1 sotfcrt·nze.
\\', 1\\T (Tr1:t1tu) rin~rr.tz.in per ._..,~t·rc stata lib1:rata dJ l,.!ran:
c-s.aurimcntu ncrvm10 r da altri malanni fll"r cur la ,·ita le t•nl
insopportab,lc. Solo per In bontà mat~ma di Mario SS. ,\\u-
!-iiliatrict.· e l'm tt!rt•~:,;;anH:ntu paterno di San Giovanni llosco
puk riconqutstart." la pnm1era snlull": ora 1n atte~a fiduciosa
d1 ottcncr1..· una trnlzia sp1ritu11.lc- straordinaria.
B. Co11rl1da (S. s,~fano llt'lbo) per la l!Uar11:ìonc d, un
caro n1pott.: che, in Sl'l.!Uito aJ uno sfo,~t), era tormcnt.1110 tl:1
febbre persistente: invoca da ,tana AtL.,.Jltntr1cc nltrt' ~ra7:ie.
Colnmbo Pietro (S. Lazzero) per \\a n-uraèolosa uua.ri~ionc
della fit.d1n t.·he per molri anni sntferse per malattia d1 fetrnto,
/,11na 8u/b1 Cost11d1olc (~aluzzo) ri11~>-razin J\\lnrw Au-
silunric:t.~ per una bt·llu t!nt7.1a \\·onccssnlc,
Tt·rc,'ia de .,/0,:i~t,1{ rm~razrn \\·laria Au~1hatrice. che hn
sempre nrott:-tto i du~ suoi ti~liunli gcn,ell1
~..__,,'--.-,.__"'-._,......,.,.._ ...__,...L...,.___,,,.......,_....~.,,...._.,~...-..._., ........I.!
)) Grazie attribuite all'intercessione ((
{ ) del BEATO DOMENICO SAVIO
i:,.......,, ..-......-..;,-.., .....--........-........--..,,--....--.....-..,.-....,---.....-.....-..~lfi
Da morte a vita.
J\\1,o z ,o Salvatore G,ambartino, sofferente da grnn
tempo al fe1,,nto e al cuore, si trovo, i primi d, mas.:-
g10, in fin di vita. li medico curonte non nascondevn
la graviti\\ della situaJ.ione e no, temevamo da un mo-
mento all'altro la cornstrofe.
In quella costernazione m1 rivolsi al Beato Domenico
Savio da poco elevato ogli onori dell'altare, esortai mio
zio ad avere fiducia e gli fec, apporre, nella parte sof-
ferente, una reliquia del Beato. Oh, miracolo! La stes,;u
notte, dopo tante passate tra le più acerbe sofferenze,
riposò e, all'indomani, il gonfiore diminul, migliorò
rapidamente e in pochi giorni poti: mangiare e alzar~,
con gran meraviglia di tutti. Con animo J:mltO mio 7jo
s1 accostò, dopo tanti on 'li d'indifferenza religioso, al
Banchetto Eucaristico e così fu risanato nel corpo e
nello spirito.
S. sr~Jmm Q11ifl(IIÌ11<1 (Agriirento)
LINA Gtt\\MBARTt:,.;o,
Era del tutto guarito.
Il mio rnccolo Gianni, Ji 7 anni, ai primi di a~o-
sto c. a. fu assalito do fehbre, ~r un'i,m·i:ione mal fatta,
che minacciava la suppurnzione. Raccomandato Ja me
al B. Domenico Savio, il bamhioo s i trovò pr<,;;ro li-
bero da ogni pericolo. Erano passati pochi 1tiorn1,
qunndo dnll'altro l.ito dcli,, persona il po,·ero Gianni
cominciò a non potel"'i piii muovere, perchè l!OR sc-
cond11 oniezione, mal nuscit.i, minacdando la suppura-
zione, fece salire ben presto il termometro a 40°. Spa-
ventata, chiamni il dottore, ma ,wllo ~H·sso t.-mpo feci
di num·o ricorso al Reato. Il mat tino settuc ntc, pnnlll
ancora di com inciare la curn prcs<:ntta dal mrdico,
trovJ1 il mio Gianni <lei tutto l(tUlrno: la febhrc em
sparita per incanto, ed egli poteva muoversi lihera•
mente cd ulwrsi 1mmc<lwtameme.
Rin,:,-,1zio umiliss immnente Dio, per ·1n,r trovato
nel 13 Domenic·o Savio il potente Protettore dei miei
tigli.
'J'r I/'flfll .
i\\fAlll •\\ [\\.fo:,.;ACO on C IL'LIANO.
Era sempre malaticcio.
Gra.,,,e, o Beato Domenico Sano 1
Entvamo in g 1andi anttusuc per il nostro piccolo
G,ust-ppino, 11 quale, sempre malaticcio, non si sv,lup-
J'arn e non ,·al~evo, a farlo mig!i,Jr.tr<!, le più solerti
cure de, dottori! Lo raccorrmndammo al Beato Dome-
nico Sa,·io con grande fiducia e promettemmo un'of-
frrt-:t Fedi ci esaudì, ottenendo ul nostro amato bam-
bino che si rimettesse, ed or" con no~tr1l grande llìuia
lo si vede cre,,cerc e sv ol upparsi bene!
C,razie, o Beatn Domcnieo \\ Conttnua su lui la rua
prote~ionc e ottìenl!I, d, ,mmtre, nella ~ua vira, le me
preclare ,·irtù !
Cume~lia,w d'.1/ha.
Cm1i11g1 GroRRLLO.

3.8 Page 28

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Vidi il quadro del Beato...
D.1 qu.1lche tempo chicJcvo ol• huon Dio una itnizn.
Lfn !(ÌOrno una Rev.da \\ladre Ji clausurn mi m.mdò
ur1'immaj!ine del nuoYo ll;,arn Oumentto Savio, l'l,e
io anmr:1 non l"tmosc;e,·o, consil(liandomi e.li ri,·olgl•nni
alla ,u,, mu·rccsswne. Il 1·1omo 'CJJU.cnte. di passacl!ÌO
rcr :\\hlano, cntr:11 m unn d11~• e mi.inocchiatami ul-
l'ultnrc 1ru11.tgiorc, vie.li, ,1lz11nc.lo il ,·,1po, un hd quadro
Jcl Be.110 Sl\\,·in, che mi vuarda,·11 con 'll'Unrdo pru-
meneotc: Dissi fnt me· • Sami propno 111, o ~to
~•im inc1w, d,e n11 ottcrr,11 qut·~ta srmzia? •· Gli accesi
un lum,nno a tìi1neo dt moh1 altri, che arde,·ano < lo
~tfln).!iUr,1i Ji intcrceJenm presso Oio la <08p1r.m1
J;?rnziu. Ke meo,mneiat suhno lo no,enn e dopo ~>od1i
11inrni ehhi l'•1ium t~nto ~0<1pim10,
Col cuore commo"l-0 e riconoscente rin1ir;11.1•> 11 Hc.110
I)nm. Sa,io, pregunJo vi,-.1mentc e.li n>lcr.: pubhlic-urc
I" umziu ricevurn.
Serm1dr.
Guarita da male agli occhi.
\\lrn ,orcll.t sotforcnte l><'r tf>l'rttm~ione, qu.1lche 1111>,,t'
fn. sempn· in conNCl(uenz.i del suo mule. cbb< un gru,·c
Ji~1urbt1 ovli ocd11, rnn1u che tl·me,·n di pcrJl n, la
vista L n 11iomo cr,1 1,1ntn ~n:iliu l' di~pvr:110. qW1nJo
ricevette, per mc1.1.o J1 mio nipote - Jun Giovanni
1-'onzella s.1cerd111c S:tlcsi.ono a Catania - 11 lln/l,-111110
S11/~rim,,. e una , ..,rwlìn.1 con l'dfo.ic Jel lk,110 Dome•
nico ~il,·10.
\\1ia ,ordlJ si rivolse a l ,ui con 1,tnmc.le lìducin e n,·lla
nocte t'hhe In ,·is1one del llcoto l>omemco ',nvio, d1e
fac-,,.1 ,edere lutto chiarnmcnu, La m:1111nn, alz:1-
tn~i. notò un forte miglionnnentu cd oni t· ,·omp)c111-
mcntc vuanta.
Felice intervento chirurgico.
Dmcmlu sub.re una scconda operazione m i?ola,
ero molto rreoct'upnta pt:rchè mi trovavo ~i,i sfinih1
da bron,,opqlrnon1te appen~ ,;upn.,ta. •
In quei 1,iom1 dovevano heatilicarc Domenico :--tl\\1<>
l', ricorc.lundomi, ricorsi a lui fidudosa; mi Mmlii suhito
01lma, qua,, 13 sun rre,;en,a ,1lel.!111;,,se intorno al lc:uo
e J•Cr qudla notte f'(>rei rirosarc dopo pare,·cltie 00111
,o,,.onn,.
-\\I ma11inu fui operam e supenti fdiccmentc am:-he il
l<'tlluto p,·ncolo di un'enmrr,11ria.
Vari•,r.
.-\\~NA Cotu11:r1A.
Guarita da appendicite e pleurite.
Noi alunne e.li una IV femminile Jc.sic.Jcriamn .d ·c
, enl!a puhhlicata la "t-'"l!uenrc l!razia che ahhmmo ott<e-
nutll pcr i111eru.-s~ionc dd Reaw Oomc:nico S,wio.
Lina nos1rn compuunn G iovonna Laniufamc, 11 5 ma11-
1110 scor,;o, doveuc, d'urw1:n1.a, c:,,st•re r1co\\·t:rat:1 m
clinica per opcrar;i di appendicite perforata con pcri-
!Clnirc d11fusa. Il ca~o er.1 gmviss111m. Dopo q uakhe
11i,1mo s1 ebbe un,1 complic.1~mnc· sopru1111iunse la
pleurite. per cui si c.lo,ettc cstrarre una buon., quantiti1
di ,iero purulento. :'\\oi continuamente rre.1(3,-nrno
San Giovanni Bosco e mand,tmmo rn clinic.1 l'immal(ine
del Beato Domernco Savio, promettendo d1 for puhhli-
car1. la l!raiia.
lnfatu la nostra e.ira compaLtna è i.•uarita ~ noi adem-
piamo a lln promcs,a, sicure che il llcato Domenico n
prn1eg,:(cn\\ sempre.
l.r al,11111r ,lr//a H' fm111111ule ,ti Ariano Irpino
r /'lmeg11n111t· tk/111 r/11m·: CAPOI.ZI l\\fAtUA.
,'1,zri,i l'e11er11 C;/1111sn (Enna). - :--=cl IThll!l!IO scorso,
o cnusa di una for1c depressione m<•ntale d1 un in-
dd)Olimcnto J!ent'r.ilc, il mcJ1co m, pre,;cris~., akunc
iniezioni. l'ote, farnc ,ohanln unn plllchè ,I suo
fc110 fu 111 lmente d<·lcteno da ridurmi ,n fin di , Hll' ,1
mm fisico mnto <tr<emato non ,1ve"1 "•pportam la forz,1
d«"I liquido.
\\1i furono amministrati 11li ultimi Sacramc111i. (on-
tcmpomncamentc m11a la famtL!lia con me innanzi ,,d
una Rdiqu1,1 <X ""''"" Jcl lkato Dnmenic,, Savio, .,,,.
minc10 un triduo nl r,m·ello ll1.'3to.
I dis1urhi gravi~,imi durnrono sino al tcr:m sriurnu,
quando, e.lupo la pre1lh1era ul lieato, non mi wmaron11
pi(, .-J n ro•·o a r<><·o cominciai a sl,tr met.llict.
l.11isa ,lform C,rn1/ln (Cerisrnob-Fogqial. A, c,o
Ja J)<>ehi Jliorni rkcHIIO un'inuna. im·tta del lka10 D, -
memco S:1'10, quando. 11 27 mn~o e a .. mio padre fu
,·ulpito c.lu 11nn paru lisi cen•hrule. All'im·oc:wione dd
nmello Re1110, fa1w da mm ~orella. l!t,1 s1 nori1 un ,m-
mcJiato mi1dioramcnto, a cu,, peri,, ,ceu, una J!r.lVc
crisi, che durò r,1rccch1 111nrn1, c.lurunrc i qunli non
cessai di for arder,• l11 mia htmpac.la e Ji preuarc l'an-
Jlelico irio,·incno. ;\\!io paJn Jndil sempre m111horanJo
ed OJZl1"i vnd1amu c.11 ,cderlo i,uurito, sehhen,: non J)('r•
fo11am.-nti, ,·ome pruna
I.idi" Rt1/1111.Jo-f'r•1m, ((.'uorl{ni:1. L n., r,·rsona n
me cara fu colpttil lln grn, 1ssm1a mfez1<>ne, con febbre
altissima. per un ratcreccin in un dito.
Il medico, con~tatat.i la srmvità e.Id male, ricon.e su-
h1to alla pcmc1llina c.lichiar.mdn m•l·c ,sario un intt'r
vcnio ch1rurwco e non tacendo le lunvhe e srra,·i sof-
ferenze, alle quali l'.11nmalata ,-,1rebht· .1nda1a incontro.
ra la scllunana precedenti> la bcaulkaziunc Ji Dn-
mcnico Snvio. ConAiJtliai l'ammalatu e: i fom1liar1 ~
1ni,iarc subito, con me, una n<l\\cna ul prossimo Be,110,
p,·rchè ero cc:rt:i che nel i?iomo delht aua bea11ficaz1on,•.
Domenico Savio c1 u, rchht: fono Yt'dt•re la ,u11 J1Qten11·
ho11t:1.
Passarono ancora 11iomi Ji timore, J1 ansia: non si
riuscl\\a a Rtroncarc il male e lu fchhrc pe.n,isteva dl-
t1ss1mn. Proprio nel )/torno dl'lln be111ilkazionc si chhc
il miulioranwnto, che ..:ontinu<',. Il hcam Domenico
Sa, 10 c, avt,n1 esauditi
.<-:. l'. (Tnnnol. - Da molti anni solTriH> di a,m:1
bmnchìalc Dnpo a,er pnW,ll<• muhc , ure d1mo~tra•
test cune mutili, nel periodo ddla bt·.t11hcazmnt' J1 D,,
mcmco Sa, m, m i ~nno rivo lto ., lui \\.'.On fenorc, Otk
n1.•nc.lo co~, quello d,c nes~un farmaco mi avev,1 dato.
Ero guanrn, ,·d a 1u11'oi:-1?1 mi uo,o molto henc.
O. C. (l\\fossina), - .\\li 1rovnvo Ju due mesi a lett"
con febbre alt.i s.erv.a che i medici riuscissero a far•
unr: ..ha~'llOM, ,\\li ,nanJan,n• in ~unpacna pt·r camM
hiurc: nno, ma dmclll torn,trmenc dopo ~olo pod11

3.9 Page 29

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t1
t;
'U~~...___,'---'.._,"-4'..._.,...__,.'"-'•-•'-'...._.,..__,~l
)~·
Grazie attribuite all'intercessione del
Servo di Dio Don FILIPPO RINALDI
'
~\\
t;J..--..~..--...,-.._,.....-.........._....,~......_,..,....._,-.,.,-...~....-..~
Rottura della base cranica.
""~- '~· MADRAS (lm.lìa> - S. E. l'Arcivescovo Mons. Mathias al
trono durante il Pontificale ad onore del D. Don1cnico Savio.
('
i;r1orn1. perchi- lu lebbre rornò con lu stessa violenza di
primH.
l ' na s,:rn, sotto le mie finestre, passo la processione
del 4ua<lro del L.learo Domenirn Suvio, al quale çhies1
la gmzrn d1 farmi guarire il giorno dopo. :.\\ li .:oricai
con la rehbrc, mu l'indomani ero renlmente j.!uarita
l\\ l10 fratello (ìiuseppe, menrre si reca,·a da persona
amica, montando una mowciclctra, all'incrocio di urut
strada, per non investire 1rn uomo che g liela attravcr-
Sa\\'a, stcnando bruscamencc, perùev~ l'equjlihrio e
Strmnazzando a terra, riporul\\·a la rotturn mternn della
base cranica. Dopo -1-X ore un telegr.i.mmu cosi c1mcc-
pito: Venite due di famiglia, dottore spera guangione'
e, gettav~ in un profondo dolore. Dissi m quel mo-
mento: ,, D Rinaldi, fatemi la grazia e.Ii tronirc mio
fratello ,irn e fuori pericolo!• l\\Iio fratello era stau,
1ico\\"erato ull'Ospedulc Fatehenefrntelli con prognosi
l"Jserv:.rn fìnu til 1211 t!'.Ìorno.
A, endo trovato mio frntello ,·i,·o , ed ora sano e
snlw,, ringnizio D. Rinald1 rnn umile offertu.
Rm•an11s<1 (Al?rigento).
TAGI.IAI.F<;A\\11 A'11'1-Tl'INA.
Al termine della novena.
i\\lin sorella Emma, da più di ùue anni, soffri\\:t
for1issime coliche al legato, che le durn\\'nno pii• ore.
i\\Yc,·a esaurite tutte le risorse <lellu scienza meclic,1,
senza alcun sollie\\"O II medico curante 11\\ C\\'O detto ,11
familiari che sarehhe potuta vivere nncora solo unr,
ventina cli giorni.
Persa ogni speranr.a ltmann, ci appi~liammo nll'aiuto
MADRAS (India) • La c:,uedruk durante il Pontificale dell' Arcivescovo Mons. Math1as ad onore del 11. Domenlco Savio.
(T•. flOI/ I J)

3.10 Page 30

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dinno. lrwia1 alla r.'.>rd la un'imm111;in.: con I., reltqu1a del
i',cn·o d1 Dio, U Filippo l{maldi, raccomandundole
J1 incominciare un~ novcnn in ~uo onore.
l,.1 rnmunnò. 1 bimbi dcll',1~110 cd 11, ci unimmo' a
le, ndlc preghiere, cd ceco che ul termine Jclla nmena
la SQrclln incormncw a mhdiornrc e 11 ,, febhrnin le
scomp:11ono comph:wmente i d,>lon.
Considero il Seno di Dio, O. Filippo Rinald1, il
"llivarort• della m111 t:.1ra "Orcll,1 cd ho per Lui fa più
,·i\\'a ru.:ono~cen1.a.
Sr. H.0~1,11 \\11.1.11, F. di 11. I.
Invocai il suo aiuto.
l, n m.ile JtnlYC 1nt costrinbc ., sottopormi ad un ur-
l(l!nlC .1t1n t1pcn1torio, dopo il quale fw cosrre110 "
t1uas1 un .mno di UCl;(eru:a il h:tto. I\\ li dcc1s1 poi, ptr
con~i1d10 del pro(C"sore cunmu:, ad un ,.,-condo ,. pii,
1,..-ra,e intcn·ento chirurlfico di esito duhb10, data l'c1:1
altri Jisturhi.
lmoa11 ancora insieme con I miei fam,lmn l'aiuto del
Stno di Dio Don llinaldi, di cui a,cm rice,uto un.1
reliquia du mia li,tha, suora di l\\,laria Ausilmtncc.
A du,• rnesi <lnll'npcrazionc ~uno ritornato in fonu-
ictia e uttualmentc ,10 riprendendo In nua ,ira normale
Ricono,~me al S.:n·o di D10 in, 10 offerta, duc-
<lcndo d1 cootmuure lo sua prntczione sui miei <.'lln e
raccomundn allo Hu.1 intercessione altre ùuc gr11z1c
(;r,11~ ·11
\\l.f'S.~A'-DRCI LTROGAl.l.t•
Jlanmma Re.J!f (( Ìhl\\ cno). l)a <luc 11nni mio tii;,d10
era usuto dal collcr<io di Don Hu,;co e non riusu,o a
~•~ternarlo
Il S11m11rc ,·olle che 1nc:ontn1ss1 una re, J,1 Suora di
11,Jaria Ausdm1ricc, eh~ mi cnnsiglii, d1 rnt:comanJ<1rmi
,,I Ser,o <li Dio Don Wnaldi. Cosi feci: 111cominciui !,1
nmenu, e m10 th.tho, un mi-,.c dopo, tu Jssuntn da
un'import,mte Dtttu. Ora h\\\\·0111 cun1cn11~simo. Con
mfin1tn ncono,ccn,a ringra~IO Don Hin,1ld1 e cnn1111110
a prca.:urlo che vo1,tlia protcga.:<•rc mio fis.tlio, onde cun•
unui ad c,,.ere huonn come è stato edul>llo ndla ,<·uolu
<l1 Dnn Bn,co
ANIME RICONOSCENTI
e, """'"' .f ·nalato Jlfd:·1,: rllt<nult pt f 1ntt·rtri1itm~ di '''""'
''"·"'"''"'( t ,li ~\\·. c;;m ,umi llt>((O, ,lrlln Jlr,ua ''" .:11-
rtllo r tl,.e/1 """ ~'>'tn•, di /Jw 11/t-um l,,1mw a11d1r lii•
nato o_t}ult' pe, In frlrbraziont di ra11II' 'frJtt rii ""J.:rtt•
:i<Jnu·11t-t1, prr I~ Jliuio11i 1ultrfottr o per r1lt,~ ope.r, di D,m
Ro1,·o - , '-<l,!t1r,,11
At:cnt'llt"rn \\; ., .\\111H:ll1 A., .-\\1hm1 \\l., ..\\mt1Ul"l-.s O.. \\n..
drcolct11 \\, \\rdu,nn I'., ,\\m,andu '\\I , Assoho \\1., ..\\,at, I
Buc ,e"" li, llalJm, H., Uulhitoh', Uan.le \\I., Uaratdh 'I',
H;,rb,:rn \\., Barb,rri I .. nan,m,, F.. 8. l' . Ba,,....ann D ..
Uemi.lbo \\I Ut-nano \\., Ht•rtot:d1i \\I, Bt.-nn1:a ( •• Bt:rtOJh. (;,.
!lenone \\1, Ui:u,,·,, (,, B,11'-i \\., Boli., lturlincn11•> C, .,
llunaffin, \\' , llon.irJdli F H111111·olzi A, lloninn .\\ ll11,
num,1 \\1q B1m~avcr \\,l,, Bur~,atdJu \\ Uon.{u1,.p1u C., Borlu l'.,
Uortolot1i \\ .• Hu~10 I>. Bo~iu I , Ho<llu <, Uu-.,1 "\\. Ho1u-
~noli \\., !:lotto \\I !fon· I' , ll R., llnaccu l"anuni ;\\I., Uru-
ncro C.:, Ilruna,1 <,.. llru,-,nt1 \\f., Ru...-fortlli \\ Bu,ca L
C11hrino I.., ('~fandra J., l:ildaro H., Calomtri \\, Ca-
11lmHHl C. e E.. Cnmburl\\nno t ·.. ( ·onali C., Cunuro \\ 1 ,
('apr,ngl10 \\., <'urne, alt- \\ ., Cuossn I) • l'a,ak \\I .. l'asa-
lr1->n11 C, La,1dl,1 R.. Cai•larw I.. l'a,iulo .\\.. <. ,·m in O.
Cu"'~ I . t'erri(;. Chtr•" \\. Chic,, I.. Ch1e,,a \\hh,a1i L ..
( , I. C1coi:n,1 (,, L \\I. lt., Cnlomh,inn s., <.:olnmh,·m L .,
Culumbu T., C:11npustt•lla \\v,·. O, l'n11g1u C., ('n11t1 L ..
CnrnoJ.(lia L ., l'ornn R . G., Cor1i~o1t1 .\\. l'nssu \\ Co,tn•
m•i:n• L.. Cnl\\'ino \\ .. lr11,·inn G .. (.'mdli C .. l 11,·d1ct1i L,
0•1<lli L., Ua111ri, o~,·,h' C., D,l(an.. :'-1., Ud 11,.mn, D.,
Otlr••no G., Ocmana l .. 01 \\lnuu,, l D, Sonml.i .\\.,
l)i,~110111 L., 011,~ì E., Dut'Jtll S.
F11briz1 C.. Fnnti,.dic: •\\ud1s10, ll,11n1~ Bianco, P.1ro<l1,
Pu'.\\qu._:ro, Scnpinu e Talinurn l·cnn).!llt"ltu (_ , FcrrJtt.:101 I •
hrr.·n \\I.. h·rn·m F. F1rpn L Foll,, <,. lnmu·,1<·r <,.,
Furlanctto E l'usco :'Il
(;amtto V .• G,1llt"onn P., Callo \\f tJ1md111n ~I C..,a-
n:nu l\\J., Gava~/.11 I\\I.. G,1tì'.11ln \\., e; l,lC'Chino 'I., ( :J)J-
n~ta;•,n ft,, (Tili F.• (.ìiti 1\\.1.~ Cino Il.• c;wrdunmn (;,, Cimr-
dlln" \\1., G,...... E. " s .. c..rard, '·• e,,r;iud,, ( ,.,Jdntl l, .
c;u~hcmetto 1
lnntliJo i..tu1.:rr.a.
Lluolo \\ 1L 1 l...1111nr~ch.i l.l., l.t·onc C., Ltt:,chì .-\\, LUL'lh~ -
su,, F., Luci V.
'\\ln,·,·herini l., l\\1ncch1• \\', :l.lain.i \\ . '\\la.lino ,\\., '.\\L•-
limcn11 T .. \\140<1& L .. \\br:u,zana e;, \\1archni 1.., \\fa.
rcn11n E .. \\larin, :\\I., \\lascctll \\' .. \\latt111111 O. \\". ;\\l»za E.,
ì\\1. l \\l., :\\Jc<lin G., l\\l,·rli I'.• l'\\lcrlo I... :\\Tilnno I' ;\\!1-
lts, E., \\lillom• l, .. :\\linincloln I'., M11~cc111go \\., \\J,m,e·
1!1,n l'.. \\loro11lia l'. e F., !\\l,.rdli F., \\lnrndli \\., \\lo•
cun1 .\\.• ,10.....& G.1 '-lu,..,1 \\. \\lu_....o l
"""'" prof. lt., '''"" I.. '-•·i.mni \\I.,:-,.,,., \\I , ....,o R..
,,·nu C., ""\\u:nh1tt1 ,1., ,uri, Cl'.
Ol,1,1kru .-\\., 0111,-,111 T , Or.. m, R. , ( h,nlu C..,< h t,i11.-ll11 \\ f.
l'ndrini A., J'1111iironi C., l'upol«) D .. l'~,,nn• C . l'di,-
z.11r1 I..• J\\.·lizzon,· -.or.le. Pt·nt"ncro :\\1 Pt.'ft"IIO G .. P-.·rino \\l.
P,-r-r,n11u E.. Pcn,. mu ( .• Pc~ e E .. Pr.a.na \\" .• l' \\I Po -
\\'11~1, \\
lt.1111p1111 l ., R1l\\,hen11~ l\\l .. Rc,<11 I.. ltcn,11lh, ( , R, -
P~tlU !\\I., Hcp,un l'.. Hi111110 l'., Rnh,n,i V.. Rn1t11l,a C.
Ro\\'IJ>1 F.., ltuh11r1<> A.
,1.. Sal.1 \\ .. ~ala , I Salit"l' l ,1r1110 \\l 1- , ..;alzarul,1 1 . ...;au-
dn \\ Sanuum,·ru
Sartoni T .• Sht.·m1n1 Jottnr l"',
·r. ,. S,ht.·no1t1I L .. Snt·toH1-Grn11
P., SnhUlH• V ., ~()\\"Cnr.-.i G ..
Sol:tu (. , Sopd~a ntl{. E., S. P., ~ta,n ( ., Stri.lnL'fl F.
T .1h11nc O ., TMnal(nimc F., Tn\\'clh1 1\\1., TawnHL G,
T1lulJ1, Tmm1 \\. Tun1ini :',I., Toni L., Tnni (; . 'l'o•i I' .
Tri«rri Chtapp,4 \\.I., Tris<>,:lio L
\\".dcn11no E, \\ alt:n.z.ano S., Yal~(.:n.:.lu E., Yannuni G ,
\\ ,1r.1ld11 \\I., """~Ilo T., \\'d:lJ.I \\L, V<'<)!d 1\\1., \\"~rri R .
\\'i,:m1<luzzn (;., V,lln Il.. Villu111 ,\\ , Vi,mnro A., \\'ì,onnru t'- .
\\'1s-.:uru, (,
Z.anrint.: ll. t: , , z~n·.attarn l· ~rrndl1 1>
IN FIDUCIOSA ATTES.\\
U1111om,mdio11m rt1/,/amn1ll 11/lt prr,ul11rrr di t11tll , dr, mi ,,
'1'""' A11s1/i"1,iu·, le Jcgm·11t1 prrw11t ~ I, foro p,11tuvlu11
,utt11..1oui·
\\lohut l>., \\n•U'L'joh l\\l.. \\ ,lll?Jano C•·• Bdlo1w I'., H~r-
tak11111 A., Ucn11wrt1 A., Tliqn1lc L., ll1n,·ll•1 i\\1 .. H111Tu A..
llor11oi,nn (; .. Jlo,zn H., Bru1?nr1k forn.. llr.i11ot11 \\I.. llr,·,,o l'
v.,.,, Brunrttl tnm., l',tll.n G., t·an, \\I., La~.,<lc1 \\1., L'a,ulcl,!no L
Cnn.i~no (; .
R.. <.:onll H , Cn,1,, \\I.. Lo,,t.unucna I .,
Cn,110,1 (;.. Oallc Ore I', lkmartm1 .\\, I> F Lnticn \\ ,
FcnTro .• 1~·,·rh:ru , ..., G,h..llò T •• ( :111,·anth.:u \\' C'ii-
raullu I. )1waliJ11 <li ~uerru, Lenci A. \\lullin,, V .. \\ l .1Ji11•
,,·m, I., \\lanu I \\Ja1t.1 I>., :\\lein,1rJ1 \\I. \\1~11,11,-( •••·
leJ!nn \\lc,turin" I.., \\11llnm• I.., :',lum,, , Oh--., I' , J', ~
rotto \\ R,•,,J .-\\ , i{igon,· I. , lto<~ \\I lt ,,,ortn \\ llu,t••
t.hdt. \\., SC'riolu Ci., Tunlun \\I., 'l"n.-,w \\I.. Tru,:..·.h1 ·\\.
Vnh·ntinu E., Vnuù,tnn C.1 Vinolì t'., /.-1nont.· H. 1..· C, , ZLll:-
< hi \\ , Zurp1n1 L
L - ------------ LETTURE
CATTOLICHE
"DON BOSCO"
I ndu t:tzan.~ 1,.!h .abbonami: Htl O tuha. Jnnw> l tJoo, -.cm,·-..rrnli: L . tOO • E:--ttr1t, annuo L ~oo;
,L·11u·-.tn1k 1 ,JOO} all'.\\uunml~rra1.imlt (frlh.· /,<fl11rt Cauoli,lw.• S. E. L ("or~11 lt..-cmn
\\l.tr:.;::hr.rita, t 7t, • T 1nnn«-o,,l - ( 1•nt1 ( urn·nt\\~ Pu .1:11,· 2 ',":'II
Gr111wi,,· e;. ;\\lf..zuc.,,, EPOPEA DIVINA - I;\\, Il regno davidico.

4 Pages 31-40

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4.1 Page 31

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NECROLOGIO
SALESI A N I DEFUNTI:
Sar. SOi.ERi GIOTI. RATT/ST.j da Frns,,in•) (\\...uneul.
t • Cucuw (Lolomb,a), lJ 12-\\- 11,50 ,1 ;7 anni.
Partito am.:or ch1l~rlco pL•I V '-"nc:1.uela. nr,Jw1,a '.'-,J-U.:L·nJuh.',
l'u dc:-~tinato alla nuova c•ai,a Ui \\larac,uho ,li LtlÌ tt:1HlL' la
Jirc7,i(Jnl dal 1<J04 ul H)lO. 'f'rn!i,port;ua quindi l'oprr,a .1
1'ariba, in dut' .amii vi Clr~nniz7.ò uu ..:ullL-~io ùi prim'or<liuc.
c.::atti,·ando~1 tanta ,ti.ma, t o n I.i sua bo11t11 L'd 11 suo Lutto, da
nuscire ad t...,c,.rntnn· ht.•11t-fìu1 intlui:1123 ndlc frt.·qu~nti ri-
\\·olu7.1on1. pro<l1:.,:a ndo~i tra k a,·,·cr:~c fazion i :_..i_ lllO<lL·ntre uli
an1m1, ,, ~l\\'ur ,· 11trtnc. ;1 ~,onl.!"1uran.· rnppre-33R"lit- ~ de-va.sta-
zioni
:\\ h Il :-'.\\.lO nurn~ e pnrt1<.:olarnwnrc lc~atu :il La:r.:t.aretto
di Con.tr;1t.:1c1<ln (Cnlnmbfr3) dove J,11 ••J23 eJ,!l1 çon~umO
tutto il resto ,lt:llù ~ua \\'li.I ndlu ('llnl dt'-r pu\\t.•n \\d;hrn-;i
•1\\•m,mò l'a!iilo f't.>Ì harnhini ll'l,bro:,:1 e: poi t·n~trus"'t: appo---
f.Ìti i,. aJiµ-linni pt·i 1,,t'Ìovani ,;ani figli ùi lt'bbrusi ùota,,Joli
<l1 scuole \\" lii lnhoratnr1. In hn:vc l'aflh.1Ssn !?Tt!rni n).!ni .uu-
hiente. E Don :,;;olt·ri aJlorn fnnùi, per loro un i,irnn<lio-.o
is tituto u 12 km. d11 l"ou1rat;h_i/in 111 un'.:unpia \\·,.-tllnra di
oHimo clima, a Guut.:amo.,·u. L'Istituto m:coglic- u~ui oltre
_i:;oo tra humhmi e .l!iovani, da pochi mesi ai 1S n.nni, t.:hc si
HbHttilnO ad affrontare la Vlld àltr.lvcrso i cor-si clcn1cnto.ri,
le scuole- proft..-ss1onnli e quelle <li a~rnria, J.'al"lnO scorso.
pur J!;ÌiÌ quasi c1<>co, ncccttò oncorn la direzione d1 una nuovo
fundnzionc m Cucurn dove e~aun le ultime ~u.: fon;e, Ua
huon ~.itc~utno, nel lnvorn.
Sar. Kl •n.v PTFTRO, da Thn,,sweikr (Gennania), t ad
,\\gua de Ilio~. Il 13-v1-1 t150 a 7 J anni.
l 1n altro .apnstnlo dei lt"hbro.si. P.1rtl anch'egli ancor chie-
rico t: ~uhitn fh~r I~ Colornb1:i, Jovt· compi i suni s tutli e,
orJinato !:iSl'crdntc, e:-;c..•n· itb il mini~tero in vnrit· case finchè
nd UJJ I viti('" ~ppa~au.> il ::,uo lhts id<.·r10 di dedicarsi ali~ curJ
lh-1 h·bhro~i. Norninatu tl irct1orc l' parrncn Ji A,-?uR <le Dio-.,
fu tutto pt.•-r luro. E l)io ~olo sa le soffcr1:n7.c-, il lavorq i
sat:rilic::1 sostenuti, per la tutdu <lcg-Ii intcn:~si ùc i povt.~ri
ommnlati. In n1untcn ti diffkiti in cui l'autorità dovette intt.~r.
,--.--.nirc- per repnmt:r.: crav1 disordini. e l'eccitazione tlt·llo po-
polazione stnYa pt.~r provocare un~l ~tnt..l,.!'.e, euli salvo la ~i-
tu,17,.ione esponendo cora'-!~1osan1cntc la -.ua '!òtcs~ nto
~ Tr~mato d:-dle fattchc. duU~t! i suoi g-mrn i nella d1n.~·lm11t.•
~rlntuulc dd rwnziato delle Suorl' del Sacro Cuon: rl i Gt.·._i,
t.' di l\\Iari.l, fondat~ dal 1rn-.trn Don rari.tra pntprÌP per l'as-
si~IC117.~ th•t lt•hhro~i
Sar. D. ll..11.-lS.,() UMBHRT(), da Cuneo, t a Tonno.
il 2 1-x-1950 ,t OI anrn.
\\.li.:;sionnrio in C ina per pili J1 20 ;1nn1, t·bhc: tn ,-ur.1 ùel
di.stretto più Jillkilr ddln Uioct."sÌ J, ~hiu Chnw. Corturnto
daJ bolsl'C\\"Ì1:h1, !)Offt.:r~t..• pnL11oma e mahmt1amènt1 stlttn le
corHmue nunu<:1...:e Ui morte. '\\.on esitb aù t~pnrr~ nunvumt.'J'\\lè
la vna pcl ncupi:n, ddlc- s a lme Ùt I\\'luns. \\\\•rsh,:lia e di Dnn
l'a.ruvnrio. Sempre tutto a tutti pc:.·r tar del bene. 1.· vivo.tncnte
rin1pianto dovunque, ho lavorotn.
Sar. Jf_•JRSHG l(,'f,J -I PIETRO, <la E<lnlo (Brescia).
t a l st.tmbul (Turdiia), il , ~-,·-11150 11 7j anni
Sa,·. C',-JT.·IL.-L\\'O <Jll!SFl'Plì. Ja .-\\kamo /Trapani),
"t a Pt.•darn. il 9-1x-1950 ., jh .inn1.
Sut. FOCJI/iSATO GIOVA.Vi\\'/ da Malo /Vicenza).
t a .StrH<la Cn-.::entmo (Are-1.zt)t il 4--v1t1-1t;,o ;1 76 ;Jnn,.
Sa,· .\\. l('lfls"U F.1\\"1VCrI, Ja \\".1l~nzo (Spag-na), t o l\\la-
tarb (fl.1rcdlnna), il tS-v11-19~0 .1 -19 .umi.
Sue. HIKULA ,UICI/ELE. .!;i l.opasov (Cecnsl,l\\'acchia)
t a llmti,L.t,·.1 rcec,,slovan:hi:1). il 2+-vlll-lCHI/ a 40 anni
Cond. GIOFFRt: GluSEl'Plì, da R1i,,arn (R,•ci;:m Ca-
labria). t a Tucuman (Rep. ,\\rllentina), 11 Q-VJ- 1Q50 a,;; anni.
Ch. ROSSI LHO,\\F, da Santo Catcrrna d1 Tr,•uo (V,-
t:t·nza). t ,1 Pinssà...Cn i-rorino), il Z0·X- 11150 !.1 25 anui
CO OPERATORI D EFUNTI:
,\\lom. 8 , ll.T'ATOU/:' l l:,\\'TUUINI. Proto,intario Apo-
stolitu, n,•emin,rfl dtt CoopeTaflJl·J Sa}t.'stani, " rra~c,tti.
l'!ì-x- 10;0.
Sacerdote d•:1.mo d1 amrn1r,tz1onl' per v1rtlt, zdo, pietà
snccrdorale e amore- ~tllc Open· ~u :-;, Giov. Busco. 1r Vorrei
che l'olocau?>tO cld)a 1nm ntil, purificato da, menu 1nhn1ti
dc..•I SunJ?UC purn,..-. ..1mo Ji Gc~u. ~im,ra-i;.-i.e per 11 bene è la
santific-nzionl· dt•llc nnime, c·th" tutte- qpcro di rh-rdere in
Paradi~n (Dal sua 1est11mNJtr.,),
111(1. rnmm. DO.UP.NICO S IN1ANOELO, t a l'a-
!iocrta il I J- I\\.- tcJSO,
l.",,-.1runnrc del 1,rrnndl.' J...unno Sale~mnu in Castrta t
dcll'arti,1,ca ,·hies.i. Il Servo cli Dio D i\\l. Ru:i 1:li profo-
tjzz() vitf, lungil ,. rnolto lavoro. Ahile. ~incero, "">O8\\o'<" ndlc
nrnnil·~ l'u li tutu niru.
Cl-Ill,:S.·1 \\ i J'..ll.P.. t " Po<?liano Milane~,.,, ,t 2.-v111 u. s.
a 07 .mn,.
Canolivo c:~·H.•n1plan·. fu hl;'nedetto da Dio con ln vocazione
di uno dei ~uni ~ti tigli :1llu Socid~ ~nlc,io.n11 e di ohre due
fiJ,tlit' ollu \\'ila reli)Z"iu:-.a.
1'.-11'.;C'lll:RI CATl·.'UL'\\A, 1 a Bozzana (Tr,•nto) il
13-x-1950 ;i -1<> ùnn1
nt•dic~) la s ua hrevl!' ~..;;istenza ot bene ddla :s.urt tu.ml1d1n,
so.-:.tcnendo ~ert:-oan\\l."llle l.1tid11:- t.· sucritit:i, lr1.'ta dt offrire il
hdiu pri1nou-~nito .:11 S1~non; nelln SocictU Solesiaoa..
FOR/-'STA ,\\ AMABILE t•«l. FOR.·JLOSSO, t il 1~-1x-
19i;;o ild S1 um,1.
i.J1 s~ntimcnli prr,fondo.mentt.• rl!li1<10s1, dedicò 1utt~ lo sua
lunga e luhorios-u -.·itn alla crisnana cducn.zlone dei fi1,?li e
tu benedcnn dal Si,mon, con In voc•zione dcll'ult,mo al
~acerdozio nc-lla So<.·1ctà Snle~mna.
Cm11m. 0101 ,I.\\,\\'/ COST.I, f a \\.lilano. il 1i-x1-1950
n ho anni
AfTc7.ionatn ex-ollievo e dh~otissimo e.li Don Bot,CO, soste-
neva con fcn'"ore le opere salc~innt.•,
Jl.1AZZABOLO l/ARJ,l iu NlCJIEU,', t a l•~llettn di
Ron""1u (Vicenza). il 4-Xl•1<JSO • 61 .inni.
Pii-;-..ima rnadrt." di fami~lia, St-·ppc dare ai suoi cari un'eJu-
c-nzion1.• t:ri~tiunu t-~,,-.1 f,~.-,..·orosa da mc:rit11re- la vocazione di
un fi,:lin ali• Socit,til Salesiana, di una fii?lia ali' ls1ttuto ddlc
Fi1diè di :\\laria Ausiliatr-icc e di un'altra trn ll· missionarie
Scalnbnnian~..
ALTRI COOPER.ATORJ DEFUNTI:
Albano An~dn, Carahianra (Torino) - flcrtoli Carolinu,
Nelthi,mo (Nm•a.ra) - 13onufin1 l\\bria. Ci11/1J E11ga11ro (Pa-
dovn) - Cast(•lh,no Pnntal,·011c, /l/0111rrilt·mw (l'escara) -
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Dina \\lassnri, 'iie11a - Gnv1nt·ll1 Frnnr,·sca Ilo, in, Bellin:uJJ!O
o,,,,,,, ('.'Joq1ra~ - '.\\1ancm1 C~1n G·mvanlll, Tale11ti11<1 ,:\\ l ocN•1t.1) -
'\\lurcnrn .-\\lessnndro.
l/11,mic/11 (,\\lcssandrìu) - :\\lartn
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•Cu1wo) • !\\111ln L<·<mìld,·. Rri~11nno {Ale-ssnndrio) - Perin
l•:-.t.cr Ri.~. Srtro (Vt.·rcdli) - 1't·lz111n G10\\·nnn11 --1Rr,,tcnto -
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l'rocncci :\\l,chdc. Fulig,10 (l'c1-u~iu) , R ulli11 Rosn. Cor-
""'""·' (Udrne1 - Romeo Luciano, Rnrrrllo (Cat,,niu) • Rossi
C;""~l'PC, Braudfa::,; (Torino) - Hossi h nlia, Roma - Savoia
Il. t;,u,eppe. 1·t1//e,e (Verona) - Savoia Rosettu, l'Mo11a
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1:Jr,11tn (\\'ict'tl.Za) - V1et10 Nn1ulin:i.. Cmmtma (T<>rill\\>)
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I Conpératori che, cor,ffsrt1t1 t awm11irar,, vi5i111no una
chi,,,., ~ pubblica cnrrdlo (i Rcligios, e lo Rd1g1ose, In loro
c.ap~wll.1 privata) e qui\\1i prrL"Dn(') ,ci·t)ndo l'intenzion~ dc.I
~nnimo PnntC'ficc-, pO'i!-.OMO ac-qui!\\tnn·:
L'JNDl'LGE'.\\'ZA PLE.'JARIA
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r) Jn un giorno del n11.."8e o loro scelrn .
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lesiana.
Nel m.,..e di Febbrnio a.nche:
JI iriorno 2 - Pur ificazione di Marra SS.
Il itiorno 22 - Cattedra dt S. l'retro 111 1\\nt1ochia

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llorsa H. l'. ..J[)/JCJLOR.·fl'tl, a cura J1 A. I,. - Summa
prn·. 14.300 • :S. Hr,...m,·nto 200: 1.. O. 500 - '/'nt, 15.000,
lior.. BT;J. TRAMI I)(),\\ AXIJUEA (4•) - Smnma prl'c
90(,0 - furco Lut:Ul 200 • 'fot. 92ho.
lion.a ltr.'URU1'1 O l'Jf'rUU (i'l - Sommn prt·,. 10.950
prnf. G. BcrnOCl'.U 1000 '/'ot 11,950,
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rwr impetrare la lfLHlf11,tiont" d;i D. Hosco • Som,nn pn.~..:
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Erha Emilii, ;oo Tot. 31.11•~
&in.a <:7.ARTORl':iK.J D. AL'UUSTO ST:'IH'<J /)I [)/()
- Sonmu prcc. I ,.,{,oo • I, \\mi,ano 700 - ru,. 13,300.
lluru <'(!ORI': DI GJ-:.,('f \\f. ·Il SJLl.·1TRICT: IJ. [UJS("CJ
\\Il ·IFFIDO .·/ I'()( - Summ,1 préc. 32.000 - Pllricui A11-
10111c11,1 500 - J'ot. .1,.500.
llnron CUORE TJI Gl:S(' ,\\/, . IUSILI.JTRICR /1. JJOSf'O.
l'ROTEGGETE I.I: WJSJ'RE FA.11/GUI: 11 c11r.1 <I
<'ah:rina C1vull<'rt - t0 \\'t•Nnn,cnto 25.000.
ll<>r-,1 l>, ll<JSCO liDUC.-/T()JU: (S") - Summll prc~. 14.1151
- Semini G,u~rppin;a so • Tot. 15.005.
Hnrsa !J. BOSCO PROTJ-:Tf'OHE.' DI-.'/ l'ICCOU RUR,J.\\.
f)J S'I'Uf)J. a cura Ji una mamnu e due fii:linl.-111 lJM:llu,
(C.u:li.ari) - Sonuna prcç JJOO - , , L"rtarntnto r50?
- Tvt. 4'!00.
11,,n,1 IJ. BOSCO l'UCJ'/F(;( a:Tr:; LA SC[l<JL.-I (:'/,/-,
\\/J;'Xl'.-IJU-.', a cur11 J, ZJnon-rto,,i 1\\11111:h,·rit.1 - S111nnu
prn .17.000 - 1\\1 vcr,,1111c1t10 1800 • Tal. 40.800
Hor~., lJ. .-1..NGELO 1'! lfWI ,'\\'ELLO SJ'lllf'J'O /JI
/1. UOSCl), a ntr• J,•ll'ut~. ( ;iaconw D,· 1),,11.,·nicu
,i·r..amcnto 5000.
lloru <,TSlÌ :;;ICR.IMl;.\\'T, >TO M. ,·H 'Sl/,J,ITUICJ·.
/J. Jl():;ICO (.i•), • .:ura J, ( ;, .\\I. · ~omm• prc-,, 10.1100
- Tnmo :l.hrìa ,;oo 'J'ot. ~ 1.400.
11.,N-, GHSlÌ .\\1,IRl,J IMTITI FF./JE .,;,.JI.U'/1,, a cuu
Ja l\\l.anan1 F. A. <J ~rnnnu prcc. 22.;Sri "' \\c..•rsl•
T"'· nwnro 1050 -
ZJ.8.10.
11..,,., <J/,S[Ì .'1ARl,I (;Jr'SHl'/>H JLI.l'Jll,\\ lrl, S<J( -
('OJOWTE SALl'.l'l'F, a ,11n1 della fom. I. l' \\ ,:. -
Somnu pr~c. t5.ooo - :--.~ \\cr.,nmcnto 10.000 · 1111 ;:~.ooo.
11..c,.1 <,HSC rnO<'Hf.'ISSO .Il AC'SJLJ,l'J'/H<'J-.' S. G
l1'JSC0 PROTliG/;Jt/F. l.l>' \\LJS1'RE F,I.\\J/<;/./1;1:•l
Son1ma prc:::1.:. t5.C'OO - F'u.n1. <, \\l4nfr~"h 3~00: F::..1n. :"-111•
vio .\\hnfrcJ, 5000 - /'01. 11.500.
Bnn,a /,\\' 0.\\"0RE DI S C. Jlosro implorando proirzionr
,·,m •ull,t f.!11111:li• del dotL U. :,,.,Jcro ,. ,n sulfr, Jci
tlc-
tunri • :-;umma prcc. 10.000 - ~ vcr-.amento 10.000 -
Rt',"~L2.-0I ..0\\0f0U. .-1snu 1-.' Qf/R/,/,,I f)J::J \\fil,'/ P<Jl'HRI
1/0/?T/, ., ,·ura di A. I.. ( Firt n1<·\\ - v~r=1t·ntD 10.000.
llor,-.1 L.1.\\tl'l:,'RTT IX Sl f'FU. /JR/ f)t:f'l'.\\ 1'I W;'U,.-1
F ·ll/JGl.l.-1 - Somma pr1·,·• I :.uoo '-:. ,·er• <tlknto
.1000 Tm. 15.000.
IJ.,,-,, .1/ . _/IISII.II TRJCE fo: S. e;. /IOSCO Gl',1/W l'f'h'
,ol Ml·.' F: l/U DEFl \\TI, 0 ruru ,li Tubino \\11n,·1111 •
,n vrrs.11th:11tu 3000
Bor.:1 .ll. ICISJI.IATRJCI, le S. G. IJOSCO, <c~lì;,1" •u
noi r- i nru.1ri ran~ ;a 1..·una dt rt. l OC1vc:nna) - Snn\\11Ul
prt"c.. •)000 ~- vcrsanknto ~ooo - Tot 14.000.
BoN.1 .\\ltll><JSS.-1 /JEJ, SO<'l'l)RSf). a cura dcll'an ••\\IJ,,
Antlrct:n• 10_ ~uffr.. dt.·1 ':ari Jt•funu - !-ton,nta prcç 15.650
- ,F I o1rud1 500; AJr1unu H.,_,...,1 500· ldn Parodi 250:
Hmn Pt:tnm 250; 1nt":< Parod1 1000 Tf)t. 1'!\\. t 50.
H..r,,, .H,11m.\\ N.-l /JHI. IUJS, IUI<J /J/ f'O.\\ /l'f-'/, 111
nwmurH, ..,uflr da:1 L!l'tlllPi i C,1do l ),t\\·crio - Rosa l~i i1.i
- ~umntn prc.·l: ]000 • ~- \\("r·•u111h:ntu 10.000 - Tot i l.000.
llor11n S. S. JJFI. S. CVOUF O! <;Fsi• S,ll.l'TI,' JJF<:l.l
ISFl,'fl.lfl <O,\\FJDO /,\\ TJ-.' 11•), 11 ,ura cli Zaor• \\l•nn1
... :-=;o,nn,., ptt.·.. •~.ooo - ~. \\'tf· Uth:·,tCi .!oX>O - Tot. 17_000.
Bor-• l'U/.I, l Il. LZIV (3•), 11 u1• J,., coop. coniui.:i ,\\1-
ht."MO (Jc,,-01...z1 ,1..na (),mdlai "-,nmn1a fltt'C'. tX..:oo ...
~. ,·c.-numu·nto ,or.o lui t•J.JQO.
HurSll U(l,\\'SI Il IIU'F./.1.0. nd u·nt,·nano <idlic n•'<·ita,
n rur., tldl t\\"'"· \\1. llo-.;!'o1 Sornnm pn·c. 16.1cJo - :'\\..
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liur,a lll·.'(;f[\\',I P l('{S " ,ura J, .-\\numi.t ,. (;11,,epp,·
J'".L!1. ·u• ri Son1mn JUt:"r'. 10,000 • , \\ ,·r,:.unt·ntr, 10,000
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11,,r,,. S, l'/(()('J:'-SE.\\'IG,11,l,l,1, c1na dr! Can \\'m«·nzo
CeJ.aruu. s·cr '- ç uffer('nti - St1n,nu1 rr1.\\.·. .!ft.~oo .. -:,O.: ,·cr-
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llon,a S G. IJOSCO l.\\'Tl:'IU'l-.'l>I l'ER LE .·I.\\ J.\\lf.'
PL'RGASTI, rnrn J, D. Ghuilione - Scm1r11n f1r,~·.
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22.145 1/.olfi Lui~i 1000 '/'111 23.1.i5.
Horsn S(' IU/'f,''f''f'I ,•l\\llL<" INf:. in ,ulfr. e n,·nnln, a
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Bun-• S. Cl'ORF DI Gl:S(', ,\\J. ,ll'SIU ITTUC'B. lJ
BOSCO, a nira Ji \\l.alt,011 U.llori,, 1-Ìlld D11 lh - Suttuno
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l}f•.'F('.\\''11, .1 cura d1 Il.,\\,• !,omnu, prrc ~l,.130 - ~.
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Boc.n S 11,l'T/;' lWG/.1 l.\\"l't-:U lii, a cura Ji :-id,i••·• '1'-,-
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0.,r,.1 TI Ili\\'() <;Jor· I \\'\\"11, o ,11111 ,li Pcll,·ran,, ltit.,
- S,11nt1\\,1 l'rt•t·. 10.000 - ~ ,·,·r":111u•11t,~ 5000 - 1',iJ. 1~ oou.
Bor,,1 UJ.1,,1 SILl'l<J. " ,urn d..ll.1 n1111l«· l . Fuu11111 -
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