PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI
SALESIANI DEFUNTI
Don Silvestro Tallp t a Roll'1a a 68 anni.
Per circa 25 oJ'lni blhlìotecario al Pontificio Ateneo S•lcsiDno, fu lnvo-
riuore insta.nc.ubilu e l'P0tt~lo umile e zel1n1c fra i più poveri e di1e.rt•
dati. li auo progrnmma era: sc.rvire. Fu i1 tcrviu,rc dì tutti ed ebbe
un unico difcuo: quello di u.o.a tenacia ntl lovoro che non coaostovati
m.ituu.• Nel d.os,osruerra divenne iJ centro propulsore dei suoi confra-
telli che arrivavano dall• Cec0$lOvacchi• e l'or11aniznrore dei Coope-
rau,.ri ••lesianì t10\\·acchi che ri~icde,,à.110 tll'esttro. ~lori qu•si impro"•·
, 1i,amcntc, come ave,·a dc:,tdcrato, per c.morraR1• c.ereibrale..
COad. Santino Bello tù t a Ca_nelli (Astl) • 79 anni.
Dopo una vira tutti con.sac.:rua all'insegnan,ento nelle scuole clernen•
tari, - medaglia d'oro del Ministero dcli• l'ul,l,lica Istruzione - C>t-
rc:inne di coronare il ao"no di tutta Ja sua- v11n e dive,nnc salesia.no all'e~\\
di 74 anni. Lavorò •lno 111l'ultimo con dtdi:sionc e zelo, dooandn n"nl
aua energia per i aiovaini rhc tanto amava. Aninio, c•ndidlssim:a, sempre
ctemplare e di profondu. pietà, seppe farai Am1uc dn tutti e infondere
in coloro che lo al'vicinarono entusiasmo e ■more per la vita religiosa.
Cload. Lasaro Soto t • Bcrnal ( \\rgcntina) a 66 anni.
Sac. Alftedo Auce nbraun t • ~laricnluwcn (Ccnnania) a 6:,. anni.
Sac. Alfredo Valdu ra,na t • Reaistencla (.\\rjfcntina) • 60 onni.
Sac. Evaristo Maniero t a Buenos Aires (.\\rl{cntma) • 68 anni.
Coad, Sebastiano Turello t a Gu•Y•lluil (Ecu•dor) • 07 onn,.
COOPERATORI DEFUNTI
Mons. Gae tano Mauro, fondamrc dei • Cat«lii111 Runli •. popolar-
mente chiamati • \\t,u,onari ..\\rdorini ·, t a '\\lunt•llo Ulfùgo (CO$en:c,j,
.\\ qucsm grande \\pootolo della gioventù ddlc campagne abbiamo
dedicato un amwlo nel numc,ro di settembre 19/18 del Bol/,etti,10 Sal,-
siano. R.imand1Amo • qu01li!! paJiìCÌne i notitn Jcuori che des,deront.ro
conosce.re i ra.pportf d-1 vera e 5-trc:tla amkizfo cht lruil.v1ano inom. ?'\\Jauro
t\\ Don Bosco e nlla l'H'>1Hr1t F''1miglia. L'O.t,rn111lt1rt J<omtmo del 1° fob..
briio t. a. ne parlllvA in questi termini:
• 'l1utto il suo ' 1 mctodo" lo mulun~ d-' r>on Bosco, il 0 1uo Don Bosco'':
Dlui ispirava ostni aua 1.r.ionc. ~r.11 da-un mod~Uo, Né nrnncò m4i dì r"'cnnl
■i luoa:hi di Don Bo;eo con vera devozione~ " \\ppena uscito dalla pn-
g1oni1 nel campo di oonccottamento dj K1t1cnau ( \\ust.ri:a) 11 mio
primo pensiero fu di andare a pnegarc tull• tumba di Don Roseo a
Ya11alicc. Gittai ne11a bus.sola dc:Uc offerte ~r la aum causa di bNtifi-
cazione una piccol• au:rlina In OTo che non ncordo come mi era rima1;ht
in tuo per qualche n1rcm• necessiti... Don Ricaldone mi fece dc,rmir~
nella ""mera d•l ••condo auccessorc di Oon .80$t0, Don Albero. '-'lo
come dormire quella notte?,.. " . .E quando Don Bo,co vie.ne inn1b:ato
•ll'onorc degli ~lt•rl. aneurn esprime la "ricono,ccMa dei figli che d~
Lui hanno tratto l'CAC:r'npio e dalla suA prodigio5:t azione soao srn11
spinti a sognare il sorljJc.rc d1 un'opera che porti tro. 'C'li umili .:: 51lèrdu1i
fìJlli del eampi I• P•rol• doll• fede'', agJliun"tndo: "Fone nessuno ha
~oduto al par dì noi tunl• gloria tributarn • l}on Bosco. Gli stessi fi)lli
dt.lla sua congreoazionc... non avranno for,o 1c-n1ho ciò che abbiamo
•cntuo no.il"•·
B.ut1loo questi cenni per confermare qui:1nto abbiamo Aerino nel citato
articolo e per farei stnure. vn·tnncnte la pcTdita che hanno Cauo i auol
J."igli apiriru.a.li. Con n.i e con tuni Rii ammiratori di mons. ~l■urQ
condi-..id.ismo il dolore e li suffragio, ma anche 11.l gioia della 1pe.r1nu
cristiana e 1-a fiduts:t ne.Ila 1ua intercenione
Don Cado ll"Umagalll t • Moccio di Vllla)luordia (Como) preuo
I'lstltuto S. Mario Anunto, da lui fondai<> or tono ~6 anni por I• protc-
tionc della giovane.
7..elanle direnore dioccs•no dei Cooperotori aalcsioni dal 1940 al 1os7.
fu devotissimo di Run Ciiovanni Bosco, a.I cui eaempio si ispirò ncll"
iruida delle anime, che 1ncontrb nelle vie molteplici dd ouo luog() Cllnl-
mino s.acerdotalc: nt.lla eun _pu.tor1le pri rnu, poi come cappellano
nulitin, (1015-18 e 1938-,p) e padre •piritu1le molto rir.e.rcaro per I~
a1a amabilità e acuta s-empliciti~
Codetre dcll'amicixia da Cua \\.lontini e in particol.tre di Paolo VI.
Benedetto da Dio nello CondAziooe di opere au11tcnxiali tuttorn fiorenti,
(u sempre sacerdote Cllcmqlnrc, drt.lla •oicc:ata \\'ita interiore. llfieno
da ogni arri"ismo e du utcruni to~ensi. Nel(U uom.ini cercò sol\\) Dio e
Dio per gli uomini.
Mons. Francesco Lucu t a Udine • So onni.
La diocesi udinese h" perduto in lui un autentico 1-acerdote, le anime
un pastore zelantiu{mo, la .Famiglia. nlesi1rui UJ1 Cooperatore convinto.
Sacc,rdote solido nella fede. pratico nella pa.. .oral•, z<lante nd senizlo,
diede tutto se a1esso • numerose opr.rc rcJiW'ioae e sociali, traducendo
neU1 Yiu il ll\\llttO di Don Botco, che ave,,. fatto tuo pro11n1mm■, • Da
mihi anim:U •~ Le auc: ini.ziath~c catecbisric.he e ricteat1ve tta la gioventù
di Brcss• (Udine), dove Cu pan-oeo per 54 anni, lrle\\'ano ispirazione
d•I metodo di Don Bo•co, di cui zelò la dcvosiono. La•ci• dietro • •e!
un numcro invidiabile di voca•ioni maschili e femminili (tro cui tre
11llcsiani e qwmordici Fi11Jie di Maria Awlliatrice) da lui 11111cito1e,
coltivate e condotte " mnturazionc.
Gr. Dff. Nullo Borl.RI t • Forll a 8~ anni.
.(,'c,rvc.ntc amico del 1alcsiani dalla !ondn,onc dcll'Opera di Forll, ov-
,•enum nel 1942 In picrua 11uerra mondìale, gioi neali avvenimcn1ì felici
dell'Opc1'11; patl eon tutti i ulesiani e con tuni i forlivesi per la dillru-
32 z.io.ne dtll"antica chiaa di San Biagio, affidata ai ulesiani, avvenuta pc.e
J'incwsione urea del 10 dicembre, ncll1 quale perirono aotto le macerie
ddla chieaa 19 p•rsone, tn le quali il 1alcaiano don Agostino Deairello.
Solerte funzionano dcli• Dire.rione Provinciale Post.e e. Tt.lcgrafi di
T'orll. ricopri anche cariche civili in diversi Enti e Ju•ociu1oni, !u
vic..ìndoco, prea,dontc d•ll'Ospedole civile e di orfanatrofi. Nel camPo
c:ottolico fu uomo d, punta come pre.aidcmto dello Giunta Oioccaan•
di A. C. e dello Conferenza di S. Vincon~o dell'Oratorio salesiano.
Lascia un oaro ricordo anche comè Cooperatore salesiano t.elantc e
sincero.
cav. Uff. Franc:eseo Ambf'OSlo t a Venaria (Torino) • 86 anni.
Quc-sto buon Cooperatore conobbe l'Opera uleaiana nd 1913, quando
portò a Valdocco il lh1lioccio Francesco 8cm (rimuto orfano• oa~i sale-
siano coadiuiore) e- ••i restà sempre affez.ionariWmo. Volle commemo-
rare- il suo c:1nqu1ntttimo di matrimonio prcsao Ja cascn■ natia di
Don Bosco, dove ,i recava sovente in piu pe-llearriMggio. In morte c:on-
lribui con un• co1picua offerta al completamento dd Tempio di Colui
che venerava c:ome suo ape.ciale Protettore.
cav. Mario GaHlno t • Ciriè ('l'orino) • 60 anni.
11 sorriso semplice a 11chictto eh.e ilturn.in11vn abitualmente il suo volto,
era un _r:illessu dclh, •u• fede e dellll 1u• Qorit.A. Nelle persone che avvi-
cinava vedeva un Cra1c:llo, e nel fratello il Signore. Per gue!II0 cm Hm-
pre _pronto I pruic.a..rc il suo p.roa-ramnu: • Ud prossimo rOtvia.mo
solamente i1 bene e uc-cia.mo st;.mpre il male,. La su.a vita rimane
legata al benefico la11tuto • Tro,ilia •• del quale pilJ che presidente, fu
padre. L'JatHuto infatti è stato p<r lui la 1u.a 1.conda fami)lli&. And1e
la città di Cirié lo neorda amnuru•aratore prudente e sagace ddla COSI
pubblics.
Avv. comm. Vlncenl<o Fiori t a Jlrinditi.
Già gloria del foro brindi.sino e presidente della Provincia, a.ppreY.n:to
e stimato da am{cl e dt avversari, ero onchc l'etponentc pili qu•Ulicftl0
dcli'Azione Ci:1.Ltulicn dc.Ila n ostra pBrrocchi11.1 t! per molti onni fu prui-
Jente di Oiunu, Non vi era festR ,aletianu s.tla quale non portecipaHc
con la su:. parola ardcnle e con Ja au• c:diAcantc prcacnza.
Luigi Zaffal'Oru t a Ci•lago (V1rcse) a 86 anni.
Amù la fami11lì• (On donazione dl 1t CC>tale e ucriJiau,. Conobbe il
servo di Dio don Flbppo Rmaldi nd 19:8 a hrea. dove anva accom-
pagnato il fi.Rho Pietro. oeJP s11.lesiano co,;diutore. Ne riPortò un'impres-
sione ind•leb,lc toprMIIUIIO pct la bont~ cun la quale don Rinaldi lo
volle a menta da\\·an1i ~ st, tDttandoln come uno di famjRli•. Uomo di
fede, passava own1 A:iorno me-zz"on io adorai:ione- nella su.a parrocc.b.ia.
Comm. Giuseppe Vlsc:aNLI t • Jlordighcn, A s:o anni.
Amm.iratoro fervido di Don Bosco t:. clcllc 11uc Opere, iscrìtt()si t ra. i
Coqpernturi. nll'c1empio e alla porola unl la collaborazione fattiva
nella proprio parrocchia. Diffuse le pubblicu,ioni ,aJesìane e propai:cò
il cullo di Mnn~ ,\\u,Ulatricc. Soolènne onchc le Opere di Don llosco,
p.articolarmcntc qu~lc. dcUe Figlie di M, ,\\. La.scia. ,·iYQ rimpLanto
t.n1 i suoi dip~ndenh. ven.o dei quali Jhnn~trb a.em-pre 2r11ndc spirito
di carid.. Era mi11._ndc, ma. si spense a Oordi1ht.n.1 colto J.a in.farro
ca["diaco.
Teresa Olanano veci. Corno t a Tonno a 78 anni.
Visse i suoi ultimi anni nella casa dtlle m=ammc dei sale!iisni 3 Bra.
nella pre11hicro e nelle ,offerenze, che offri con 111mer0sità per le vuca-
z:ioni sal1..♦,iane-1 l>cUl di compiere in ml modo un a.pos-rolnto più prczioto
ogAi ohe tcar•t1W'l{inno le vocazioni. Donò generosamente il suo unico
figlio a Don fJo•co,
Paola Volpe veci. LampareW t a 'J'erllul (Ilari).
Tutti la chumowno Mamma Mar"bcrli.a pcrcb6 della M•mmo di
Don 13°'co 1,cva lo 1p1rito di preghiera. la cariti ve.rso il prouimo. lo
s-pioto di gioia. di cui si SU\\'l per n:u~renarc e conforure quanti aVVl-
cinava. Si srnri\\.._ ors:oghosa deUa vocazione salesiana del figho don Fer-
dinando. E natta,~• a curti la feliciti c.he prova l1 mamma di un Nccr-
dote. s:volgf'nJo ce>•\\ anche un valido apo.tol.atc> ,·ocazion.11.lc.
Contessa Ida GaJJaratl Scotti t • Mllllno.
D111la e••• noti• Moccnilfo So1'11n>:o p1111•tu • c:,,su G2llarati Seoul,
entrambe leflntC • Don Dosco dRl primi nnnl dcU'opera ""'••inna che
beneficavono lan,JMll\\Cntc. fo:cmantlo Il\\ •UA famiglia continuò a colti-
vare I.a dtvo7.ione a l nottro Sa_nto e a prodi11ani in be.neJiccnn e aul-
stenza ai poveri. o,ili i.nicnni negli otpccJ.g..Jj_, ai bisognosi. in ,variaite
benefiche iatilu,:loni,
Giovanna Tllrlc:co cocno t a Nove.Ilo • 90 anni.
Tutbl una \\·1ta, 11 sua, spesa nel lavoro e nella _preghiera e.on t.1eua
quotidiruu. 0110 mesi prima deUa morlc il Signore le chiae il ucri-
ficio del fialio ,\\nlonio, chiamandolo a •~ in modo tllnto imprcvi~to.
Poi una gnve m'1;1attia te tolse ogni movimento: 10l0 più le labbra 1i
rnovevano A prcis,hicn.. Tria le sei figlie: rim:1ste godeva di averne una
rr~ le Fi1ilic di Mari-o Ausiliat.ricc. L:ucia ai numerosi nipot i e proni-
poti e n quuntl fa conobb ero , la convincente te::stimonianza dellfl 1ua
vito eristJanAmente vissuta.
Rosa Chlnettl t a Varese.
Cooperntrice esemplare, traeva dalln Mn1.a e Comunione quou dj1uU1
e da una sod.A, comunicativa de\\~oz.ionc II M•ri• Ausiliatrice.. cntusiumo
e fervore d •Jnulach·e pc:r le atriviti 1tion.nili, parrocchia.li e aale.ianc.
Openiio nel Caluturificio di Varese, irntdiò bonli, pace e aioi1, atimolo
pe.r tutd al criauano compimento del dove.re..
ALTRI COOPERATORI DEFUNTI
Bomontc Anna • Bnrbeu cav. Ludovico - Deuf' Mario - Dcttoni Dome-
nica - Bollini Prima - Dottone geom. Joaé • Calune Adele - Colombini
Pia - De Maria comm. Cltlo - Di Nuno Rou fu Salvatore • 1-·errw:zi
Vincenzo - Gardumi Adelaide - Iuliuio Concetta - l u li:mo Ciu1cppina
- Prati Jolc - Quaglia Santina - Rizutl Ai,nete • Schiroli Orioli Dina -
Sciuao Sclvin• - Te>rricdli Kati - Vaccari dorr. gT, u.lf. Corrado •
Vec,chi Olp.