IL CELIBATO
SACERDOTALE
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Per Don Bosco ogni desiderio del Papa era un co-
mando. Paolo VI, la domenica 1° febbraio, ha espresso
chiaramente la sua volontà che sul celibato sacer-
dotale neppure si discuta. Questo articolo del card.
Daniélou, che riportiamo da L'Osservatore Romano,
ci conferma nella nostra convinzione che si tratti so-
prattutto di fedeltà alla Chiesa e al Papa e che sia
necessario che il Popolo cristiano - e quindi tanto
più la nostra Terza Famiglia - « si stringa attorno al
Papa per difenderlo contro coloro che vorrebbero
trascinare la Chiesa alla decadenza ».
C'è un problema pastorale che può essere preso in
considerazione; questo: se in determinate circostanze e
per rispondere a precise necessità, la Chiesa possa con-
ferire il sacerdozio ad uomini sposati. Ci sono stati dei
precedenti nella storia della Chiesa, anche se spesso
ci si dimentica cli cure che durante il Mectioevo, nella
Chiesa latina occidentale, a questi uomini sposati cli-
ventati sacerdoti veniva richiesto che da quel momento
osservassero la continenza. Ma anche quest'ultima non
è una legge assoluta. La Chiesa contemporanea ha con-
cesso che dei pastori protestanti coniugati, una volta
diventati sacerdoti cattolici, praticassero una vita ma-
trimoniale normale. Pertanto ci sono dei casi definiti
nei quali la questione può essere posta legittimamente'.
Ma la_ questione posta dal Consiglio pastorale olan-
dese è d1 tutt'altra natura. Noi siamo costretti a pren-
dere atto che si tratta cli un aspetto della più vasta crisi
che pervade attualmente una parte della Chiesa. Non è
casuale il fatto che in quei medesimi ambienti si con-
testi non solo il celibato dei sacerdoti, ma lo stesso
valore specifico del sacerdozio ministeriale, si prati-
chino delle intercomunioni e intercelebrazioni che sot-
tintendono il misconoscimento della realtà dell'Eucaristia,
si metta in 9.uestione l'autor~tà del Sommo Pontefice e
in generale J'1Stituzione divina della Gerarchia, si tenda
a una secolarizzazione progressiva della vita della Chiesa.
Nes~uno contesta che esistano dei problemi connessi
col celibato sacerdotale; ma ciò che conta è di non in-
grandirli. Nei nostri Paesi sono innumerevoli i sacer-
doti fedeli al loro impegno. È pur vero che ci sono
crisi e defezioni. Ma quando un corpo è malato, le so-
luzioni sono due: quella di lasciarlo perire o l'altra di
ridargli la salute. Ora non si può negare che la que-
s!Jone del celibato sacerdotale, nel suo contesto attuale,
S!a. legata a una cris_i _di Fede.e di vita spirituale. La
risposta vera alla cns1 della vita sacerdotale, è quella
cli Paolo VI, quando afferma che il rinnovamento del
sacerdozio è legato alla riscoperta del valore eminente
del celibato consacrato da parte dei sacerdoti. Il celibato
sacerdotale è in rapporto stretto con l'ardore della fede e
lo slancio della vita spirituale. Il sacerdozio darebbe un
ben triste esempio se nel momento nel quale i cristiani de-
vono lottare strenuamente per mantenersi fedeli aJlaverità
e alla vita cristiana, si presentasse con una tale deiezione.
Oltre_ tutt~, le ragioni che si pretendono cli portare
contro il celibato sacerdotale sono menzognere. C'è la
ragione storica: ci vengono a cure che alle origini del
cristianesimo i sacerdoti erano sposati. Ma è un modo
sbrigativo di risolvere una questione assai controversa.
È cosa certa che questa non è mai stata la regola ge-
nerale e che fino dalle origini il celibato consacrato
dei sacerdoti ha avuto una grande importanza. Non solo
in Occidente a partire dal secolo IV il celibato è legge
generale, ma il Concilio di Cartagine del 390 ne parla
come di una tradizione apostolica. Si ctimentica di dire
che in Oriente, se è stata conferita l'ordinazione ad uo-
mini sposati, non si sono mai autorizzati preti celiba-
tari a sposarsi. Donde si può concludere che se il celi-
bato sacerdotale non è mai stato una regola assoluta,
è tuttavia sempre apparso come espressione di una tra-
dizione originale e in Occidente come la norma ordinaria.
D'altronde, si ctirà, il celibato sacerdotale oggi è
contestato anche da parte del Popolo cristiano. Si .Pub-
blicano a questo proposito un certo numero cli inchieste.
Ma come non vedere che queste consultazioni sono,
nella massima parte, espressione cli gruppi determinati?
Esse non corrispondono al pensiero dell'insieme del
Popolo cristiano. L'inchiesta della SOFRES, fatta in
Francia, ha ctimO$trato che gli ambienti cattolici sono
in maggioranza contro il matrimonio dei preti. Inoltre,
queste consultazioni sono fatte in quei territori atlan-
tici, dov'è in corso una crisi di fede e di vita spirituale.
Ma questi Paesi non rappresentano tutta la Chiesa,
anche se pretendono di esserne l'ala marciante. Lo si
è visto bene al Sinodo, dove i Vescovi dell'Europa
orientale, d'Asia e d'Africa hanno espresso posizioni del
tutto diverse. Non è un caso che la prima voce levatasi
contro le proposte della Chiesa d'Olanda sia stata
quella del Cardinal Bengsch, della Germania dell'Est.
La Francia per parte sua ha scelto. I Vescovi fran-
cesi, riuniti in assemblea plenaria a Lourdes nello
scorso ottobre, hanno dichiarato solennemente che non
chiameranno al sacerdozio che dei giovani decisi a con-
durre una vita di celibato consacrato.
Certamente la stampa non ha dato a questa ctichia-
razione lo stesso rilievo riservato a quelle dell'assemblea
olandese. Ma è una dichiarazione chiara e decisiva.
L'Episcopato francese in questa questione si è stretto
intorno al Sommo Pontefice. Bisogna che i fedeli lo
sappiano, in maniera che se loro avvenga di sentire o
leggere qualcosa cli diverso, siano in grado di prote-
stare. Abili manovre stanno avvolgendo la questione in
una sorta di polverone. Sono manovre che verranno
moltiplicate. E il Popolo cristiano lascerà che piccoli
gruppi di pressione facciano la legge ? Abbandonerà i
suoi Pastori per correre aJ seguito di maestri cli falsità ?
Voglio aggiungere un'ultima cosa. Per taluni dei suoi
promotori, Ia campagna contro il celibato sacerdotale
non è che un falso scopo: ciò che vogliono colpire per
suo tramite è l'autorità del Sommo Pontefice. Noi ve-
ctiamo affiorare una manovra che consiste nel contrap-
porre a Paolo VI la collegialità episcopale. Abili appelli
sono indirizzati all'episcopato mondiale, perché soli-
darizzi con gli olandesi. Si cerca con questo di scuotere
l'autorità del Papa, cli esercitare su di essa un accer-
chiamento riduttivo e poi di sopprimerla.
Ciò che sta al fondo di tutte le campagne che si SllC-
cedono è in sostanza l'avversione alla autorità cli Roma.
E i più sbalorditi, ctirei addirittura i più scandalizzati,
sono talvolta i nostri fratelli ortodossi e protestanti,
che riconoscevano la forza rappresentata dall'autòrità di
Roma per tutta la cristianità. Roma non si lascerà scardi-
nare. Ma bisogna che di fronte a questa ondata di contesta-
zione, il Popolo cristiano si stringa intorno al Papa, proclami
la suafedeltà, glimanifesti la suafiducia, per difenderlo con-
tro coloro che vorrebbero trascinare la Chiesa alla decadenza. 11