Bollettino_Salesiano_195002


Bollettino_Salesiano_195002

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Bollettino Salesiano
PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVAN'lfl BOSCO
PER l,E CASE SA T,ESJA:,;!E, I DIRETTORI DIOCESANI E r DECURIONI
OJREZIONE GENERALE: TORINO (709) VJA COT1'OLENOO. Sl TELEFONO 21•117
SOMMARIO: A.I Re,•erencli Direllorl Dloccsan,
e Decurioni. - L•cducnzionc della gioventù, -
Azione salesiana! Egitto... La scuoio di Don
Dosco Omaggi r,ervcnuti alla Direzione.
AI l?l!.TERESl)f DIRETTORI [)JOCESA.\\ f 1~· DECURTONI
DELLA PfA UNIONE DEI COOPIW...4TORI SrJLESTANI
Siamo ormai ncin1 alla festa Ji S. Frnncesco di Sales e di 8ao Gim·ann1 Bo-
sco, 1m le ·quali si inserisce h1 Conferenza annuale ai Cooperatori ed alle Coope-
ratrici, prescritta dal Regolamento.
Speriamo che sia già g-iunto a tutti il Hollr/111111 del gennaio con la lettera cir-
colare del nostro ,·enerato Rettor '\\la~gion:, che offre gli argomenti di maggiore
attualit.\\ e prospttta anche i particolarr bisogni ùell'Opera Ji Don Bosco nell'ora
presente.
'.\\e raccomanùiamo un adeguato commento perchè tutti i Cooperatori e le Coo-
peratrici aderiscano con fervore alla celebrazione dell'Anno Santo ed alla praEica
ùella << strenna 1) cht:, come è facile rilevare, è quanto mai opportuna.
C'è però anche appena tempo per prepararsi alla Beatrficazrnne deJ Venerabile
Domcnìco Sa,·io. E sarà quindi com·eniente studiar subito la forma migliore di
partecipazione alle feste di Roma e di Torino, nonchè alla organizzazione dei lcst<'g-
giamenti locali dovunque è un centro di azione salesiana. Il rev.mo s1g. Don .\\1-
hmo Fe<lrigotti, Delegato dal Rellor !\\laggiore per la Pia Unione, è ancora in
,·i,ita alle Missioni di Oriente. J\\Ia a giorni egli sarà di ritorno e si terrà a disposi-
zione per ogni organinazione.
I.a Beatificazione di Domenico Savw deve portare un soffio <li vita nuova alla
gioYentù dei nostri tempi che solo dalla ispirazione cristiana potrà trarre valido
impulso alla sua clernzione monile e civile.
Anno LXXIV
15 GENNAIO 1950
Numero 2

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L'educazione della gioventù. stt>To? :VQn lta il di-
vino }../aestru e Fon-
datore della Chiesa
dato <l Pietro e agli
La Beatificazione del venerabile Domenico Apostoli il fo11Jamn1tale prece/ti): uo:(fr1-:-$•'.lr.ro:7Z:
Savio si richiama al gran problema della educa- !11SP,f;!Wle, fate diuepuli (:\\fatth., 28, 19)?
zione della gioventù che se non è cristiana non Educatori di anime .Voi ci sentiamo e siamo;
è 111::ppure civile. Non si puÌ> cqui,ocar sui temùni: mb/ime scuola è, i11 mis11ra 11011 Sl'ro11dario, fa Chiesa,
fuori del cristianesimo non c'è civiltà. Ci potrà come gran paTte de/f11Jjiciu sacerdotale consiste 11rl-
essere un progresso tecnico o scientifico, mate- l'wseg1wre e nell'educar<'. pott"l'a essere diver-
riale o culturale; ma non civiltà. Gioverà per- wmrnte ne//'ordirw 11uovo instauralo da Cri<to, che
tanto ricordare le preziose esortazioni che il s, fonda tulio .mi rapporti delu1 patemit1ì di Dio, da
Hanto Padre riYolse ai Congressisti <lell'l;nionc cui deriva ogni altra pater11i1à in fielo e sulla terra
Cattolica Insegnanti Mcdi convenuti a Roma (cfr. Eph., 3, 15), e dalla quale in Cristo, e ptr
nel settembre scorso pd II Congresso Nazionale. Cristo, promana la Nostra paternil<ì i•erso tutte
le anime. Ora cl,i è padre, è per àò sll'sso educatore,
Augusfe esortazioni de) Santo Padre.
poichè, cume lu111i110.wme11/e spìega l'.lngelico Dot•
ton, il primvrdiale diritto pedagogico 11011 si ap-
Pnrlicolarmente xradito - disse aUora il Santo poggia su altro titolo che Sll ,p1elfo della patemil<ì
Padre torna al Nostro wure, dilelli figli e fi- (cfr. S. Th., 2°, 2", p. q. 102, 11. 1).
glie, questo i11co11/ro co11 voi, e/te avete cons(lrrato Ecco perclu:, mm/re vi esprimiamo la Nostrn
ù1 •vostra 1iita al nobilissLmo uffirio del'educazione gratitudine nell'accogliervi, vi parliamo come ,,
re/~~iMa, morale, r111clll'llunle delle giovani gene- collaboratori diretti in questa che è opera di Dio e
razioni, og,:i pùì che mai bisognose di i•erità e di dt'lfa Chies", impres" la fJÌIÌ 11obi/e forse secondo
b,mtà.
I'una11i111e giudizio della stessa sapienza 1111w1w,
Non siete soli alla Nostra presenza. )11/omo a rapprese11/al11 da Cirerone, che pn altro guardavo
voi il Nostro spirito 'l'Fde le innumerevoli schiere 1/ mondo c011 occhi pagani: Quod munus rei pu-
di adolescenti, quasi gcrnu.igli che si aprono ,ti/e blicae afferre maius meliusn: possumus, quarn
pn'me /uri dell'afba. Prodigioso e i11ca11tfJVole è si Jocemus atquc erudimus iuventutem? (Di.;
questo pullulare di girn•e11tù da 1111a generazione dh·inatione, lih. 2, cap. 2). Onde ù11111e11.w i /11
che parve pressochè co11damwta ad estinguersi; responsabilità di cui partecipiamo insieme, bmrhè
gio1•e,1tzì 11uoi•a e frcme11/1• nella sua frl'schezza e in div.•erso grado, mo 110n i11 campi del tutto sepa-
nel suo ,,igore, dagli occhi fim al/'m"l.•enire, dliii'i11- rati: la respo11sabili1tì d1,//e c111ime, della ciri/ttÌ.
m1'rribile i111p11l.so t•prso mell' più alle, risoluta a del 1mgliom111c11to e Jpl/a felicità dell'uomo sulln ltrra
1111gliornre il passatn, ad assicurare conqmste pi11 e nei rie/i.
salde r di maggior pregio al cammino dell'uomo
sulla IC'rra. Di questa irrefrn1abill' e perenne ror-
Scuola e vita.
rmle urso la 11111mia per_(,•;;;ùme, avviata t' g11id(1/ll
Se, i11 questo n11m1m/o, parlando ti voi, !ll.r1,g11c1111i
dalla Provvide11za divi11a, gli educatori sono i 1110- medi, abbiamo por/alo zl discor.rn in 1111 ll'l're110 pw
tleratori e i n:sponsahili più diretti, alla medesima wuto, q1111I è quello ddla 1'd11ca-::io11e, lo abbiamtJ
Pmvvidew::,ll associati per a/luarne i disegni. Da fallo nel pniriero d1l' ormai può dirsi superata,
loro in gran parte dipmde se la wrrente della rivi/là almeno i11 massima, la erronea do/Irina che sepa-
avanza o indietreggia, se rafforza il suo impeto o rmm la formazione drfl'i11tcl!l'tlo da quella del
la11gue d'i11eJ"zia, se si affretta diritta versa la foce roorr. Dobbiamo anzi d1·plorare che nrgli ult11111
o se, al co11trari1,, s'indugia, almeno momentanea- a1111i si sono oltrepassati i limili del giusto 11ell'in-
mente, in 'i.'ane ambagi o, peggio, in paludosi e terpretare In nonna rhe idl'ntijica i11seg11a11te t·d
malsani memulri.
educatore, scuola e vita. Rico11osciuto alla scuola
Nel richiamare alla vostra cosrfrn.za di educa- il potente '1.'ldon formalÌ'i.'O delle coscitnze, olc1111i
tori tale dignità e responsabilità, Noi ,çtessi, per Stati, regimi e 111cn•i111e11ti politici 'i.'i lumno scorto
div-ina disposizione T'icario, e q11i11di investito dei 11,w di>i mezzi più el}icoci per g11adt1gtum alla loro
medesimi uJJici di Colui che sulla terra amò di e.,- parte qurl/e folle di wste11itori, dz cui abbisog11a1w
sere chiamato ,., Nlaeslro *, Noi stessi c'includiamo per far trionfare determinate co11cezio111 di vita.
nel numero di coloro, che rappresc11ta110 in t•aria Con ,ma tattica tanto astuta quanto insi11cera, e
111isura la ma110 della PrO'IJ'l-i.de11za nel c011durre per sropi in contraslo co11 gli sles.w fini t1a/11ra/ì
/'1101110 al fissato mo ll'rmine.
dell'educazione, alru11i di quei movimenti del pas-
sato e del presente secolo hanno preteso di sottrarre
La Cattedra Apostolica la scuola all'egida delle istituzioni rhe ne ai1t"Z1a110,
Non i' forse questa Nostra S'nle pri11cipa/111ente oltre allo Stato, un primordiale dr'.rillo - la .fa-
111w ( <11/u!ra? Nun è Nostro primo uffin'o il J11"gi- miglia e la C/11esa (cfr. Pii XI Enc. "Divini illtus
1·•

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l\\l:tgistn ,,, 31 der. HJZI.J) e ha11110 nf/entato ()
atte11/a110 di impossessarsene f'sd11si11ame11/e, im-
pu11endo 1111 monupolù,, che è. Ira l'altro, grcm,••
mente ferivo di una delle fu11da111e11tnli libertà umane.
.lfa questa Sede di Pieh·o, t·igile scolta del hene
delle anime e del vero progresso, come 11011 ha abdi-
cato mai in passato questo essenziale diritto, del re-
sto mirabilmente e in ogni tempo esercitato 111edia11te
le sue istit11zio11i, che talora f11ro1111 1t, sole a dedi-
ran:isi. così 11011 lo abdicherà in avvenire, 111! per
speranze di •vantaggi terreni, 11è per timori' di per-
scmzicmi. Essa 111111 ncconsentir<Ì mai che siano de-
slit11ite dall'effe1tivo esercizio del loro nativo di:
ritto nè la Chiesa, che l'ha per 111andato di11ùm,
nè la fam~itlia che lo ri1.•endica per naturale gi11-
.,1izia. 1 fedeli di tu/lo il 1110,ulo w110 teslimrmi
,Mia fermezza di questa Sedi! .lposlolicn nel pro-
Plll(IUll'e la /ibrrtà della scuola in ltllita varietà di
raesi, di circosfrmze e di zwmini. Per la scuola, al
tn11po stesso che pt•r il culto e pi'r la santità del
11wtri111r111io. Essa 11011 ha esitato di ajfro11tar1• ogni
di!Jicoltti r paimlo, c1111 la trn11quilla coscit'nza di
chi serve 1111a causa r:i11sla, santa, ~,0/11/a da Dio,
, co11 la certezza di rendere 1111 i11f'Stimabilc serà-
gi11 a/111 strssa società ci?•ile.
1\\"l'i Paesi, p111, 111 mi la libertà della scuola r
garonlila da ,E:iusle leg.tJi, spetta agli 111seg11a11ti sa-
persene i•alere effe1tii•m111·11te. esif(e11do In m11creta
loro appliar::ionf'.
Qualche indicazione pratica.
Di/et/i figli (' fì_itlir, crJ11sapn.•11/i delle rnslrP re-
spo11st1/JllitlÌ, ma l'Ol((ortati dal pe11sier11 di IJIICSta
rnstra sr,lidarietti 11ell'opera stessa della Chiesa,
t•oi forse al/e11dete da Noi qualche indicazione i11-
111rno all'ù1S1·g11amenlo rrùtia11,1 nei lrmpi moderni.
:11 vos/ro sguardo fiducioso 1•1•rs11 la Cattedra
cli Pietm mrrisponde la ferma sppraw::ra che ripo-
niamo nella 1•os/ra preparazionr professio11afe, di
i·oi sperialuwntP apparle111:11li ad 111w Sa~iri11r che
lui semprr colli1.•ato la sciew::a f' l'arte ped11gogirn
mli pro/oudilti Pd amore.
Vagliare con cura le teorie e gli usi delle
moderne scuole pedagogiche.
.1lentre perciù vi esortiamo a sfar saldi, Ira gli
as.rillanti hisogni 1h•ll'ora presente, alle norme che
simo frnllo di secolari c1mq11islP della 1111101w sag-
gl':sza, v.:i mettiamo al tempo stesso in guardia da
1111 allaccameulo cieco al passalo, che potrebbe
Ji·ustrare oggi l'e_{]ìr11ria dell'opera vostra. Se però
i ottima regola far tesrtm di sistrmi e me/odi co11-
i,alidt1li dall'esperieu:::a, occorre 'l.'agliare co11 ogm
rnra, prima di nccrttarli, le teorie e gli usi delle
111oda11r srnoll' ped11gug1che. J\\·011 sempre ilifatti i
Inumi successi, forse conseguiti i11 Paesi per indole di
fl!Jf'Olazirme e grado di rultura dh•eni d,1/ t'r>.l'tro,
d,ì111m w(!icieute !(artmzia che quelle dl/llri11r si
possano applicure senza dis1i11:::io11e in ow,i dm,e.
La scuola 11011 può parago11ar.1·i ad 1111 lahoralorio
chimico, i11 cui il rischio di sciupare .wsln11ze piti
o meno costose è compensato dalla probabilità di
una scoperta; nella scuola per og11i singola rmima
;, in campo la sal·vezzn o la roi,ùra. Le iw1o·va'?!io11i,
perla11to, che si giudichera11110 opportune, Tiguar-
dera11110 beus) la scellt1 d1 mezzi ,, indiri':::zi pt>da-
gogici seco11dal'i, .fermi restando il fine e i me::~1
soslan::::-iali, che saranno semprt i medesimi.., come
.iempre ide11lico è il fin, ultimo del/'educazir111e. il
suo rnggello, il suo principali' ,111tore t'd ispiratori•,
che è Dio m,strn S~itnnl'e.
Padri di anime.
Posti questi pri11c1p1, guardate pure con occhio
sicuro il tempo •vostro e l'ora 1•ostra per ,çcru/ame
, mwvi bisogni e sludiarm• !(li adeguali rimedi;
fissatr fidenti lo sguardo nel'avvenire, clll' 'l.'hÌ
plasmate co11 le vostre mani nelle t111i111e dei 11ostri
distepoli, r fatelo cnstiano, p1·11l'lrato da 1111 sem-
pre più alto SPI/SO di giustizia, informato da 1111a
umpre pirì rasta carità, aperto t1d 1111a semprr /1iti
profonda et! armonica rnlt11ra. Nt'l/'esercfaio quo-
tidimm dr/ vostro ufficio snre/e così padri di tmi1111•,
più che propc~t:alori di sterili mg11i:::ioni. Padri,
àoè. tali, che, possede11do !ti vita 11rl 5110 pieno 11i-
.E:Ore, sa11110 s11.1citare i11torno a altre vite a
so111iglin111i. Di qui l'intf'Ta dedizimtr che vi do-
manda la scuola, la quale, ttniramente alla famiglia,
di cui m11lti di 1•1n smm capi, fum11'rà tutto il vostro
mondo e ucrupertì, senza timori' di rimpianti, fJ(;'li
1:ostra f'11ergi11 Cn mondo cos) fatto, - dove re-
ligione, fmn(glia e cultura costituiscouo il respiro
quotidiano, - è pili che bastevole a riempire la '11Ìtu
f' a ripagare quelle rimm:zìe che gi1mgo110 fino alla
immula:::ione totale di sè. Non per quesifJ peri, la
società. 11 111 concretu lo Stato, per il cui lmte prn-
die,ate la t•ita, - memore di quel maius mcliusvc
poc'anzi cilato - rf'sla 111r110 ohMigato 1.!er.<o di
'l)oi ad u1111 J>roporzùmata gmtit11di11e pubblirn, e
nd 11110 mercede 111dispe11sabile a procurare agli i11-
seg11a11ti crmdi::rio11i economiche, che co11se11t11110
loro di darsi i11taaml'l!tr alla scuola. Non allrÌ111('11/Ì
Di1J, ri1111111l!ratore gi11sto drl/r nostre opere, r,rn-
melle specia!t premili (/gli educatori delle anime nrl
noto passo di Daniele: Qui ad iustitiam crudiunt
multos, fuJgebunt quasi stellae an perpetuas
acternitates (D.in., 12, 3).
L'esempio della vita.
Educatore che trae isp1ra::io11c dalla patrmità, il
cui ter111i11e è ge11erare esseri simili n sè, I'i11sr•g11a11lt!,
1/fm meno che coi precetti, .formtrtì J!li a/111111i cw1
/'esempio dt'lla vita. Nel caso co11/rario, ln nr1
opera sarà, pei· dirla cori S. Agostino, ,, venditrice
di parole" (cfr. Coufcss., lib. 4, c. z; Migne rL.
t. :iz, col. 693). 11011 ,già made/latrice di twimr,
JS

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Gli Sff'ssi i11s1w11ame11ti morali 11011 sfiorano che su-
perficialml'11fe gli spiriti, u 11011 sono com1alùJ11ti
dagli alfi. Che anzi neppure l'r•sposizione delle
discipline nu'ramntle scolastiche è pienamente as-
sim:ilala dai gimxmi, se 11011 scaturisce dalle labbra
dell'i11seg11a11te come vii>fl espressione personale:
11011 il latino, rum il greco, mm la .~toria, ta11to me110
la filosofia saranno dagli studenti accolti co11 vero
profitto, quando siano prPsentati smza entusiasmo,
come cose estmnee alla vita e ali'interesse di chi
J'ù,seg1U1.
Ideale: il perfetto cristiano.
Educatori di oggi, rhe dal pauato traete norme
simre, quale ideale cli 1101110 dovrete preparare per
l'avvenire? Voi lo trovale f01ula111enla/111ente de-
lineato nel perfetto cristiano. E dicendo pe,fetto
tra le forze materiali smisuratamente accresciute a
disposizione degli uomini e la piccolezza e la de-
bolezza in cui sono rimaste le foro anime (cfr.
I I. IlEHGSON, Lcs dcux sources de la morale et
de la rcligion, 1933, pp. 334-335).
Uomini forti.
Formate u11111i11i forti, che siano in grado di d1f-
fo11dere intomo a sè il bene e di dirigere gli altri
co11 rhiare:zza ili prinrìpi. I IIOJlri tempi ,,oglio110
che le mmli d~gli alwmi siano rii10lte 1Jerso 1111
senw di giustizifl più effettiva, scotendo da loro
/'Ì1111ata tendenza a co11sidcrarsi una casta pri·vile-
giata e " temere e schiv.•are la vita del lavoro. Si
se11ta110 e sia11() lavoratori oggi stesso nell'adempi-
mento costante tlei doveri scohttici, come dO'Ura,1110
Esortazioni di San Giovanni Bosco sempre di attualità.
se A1 COOPERATORI: I Cooperatori ha11110 d<manti a un vasto campo, dove la·vorare e far del bene.
f'ivo110 nel secolo, ma acq1tista110 i meriti di coloro che famw vita comu11t. Non ham:i opera più 111eri-
t01ia agli occhi di Dio che rnoperare alla sah-ezza delle a11ime.
La mìssio11e pertrmto dei C,JVperotori Salesio11i è: di sw1tificar1' le proprie famiglie col b11u11 esempio,
coi dm•eri religiosi; impiegare le loro sollentudmi per aiutare i Salf'Sumi nel/,, rose che dr:vono com-
piersi i11 mez;;o al secolo e non è com•enù:11tc che siano .fatte da u11 religioso.
!?ù·ordate loro il detto e'l.•angeliro, che lr so~ta11ze d('lla terra umo .;pini', ,, rhe tocca "i possessori
a colti'IJarlt• col farne wz uso s1111to, affi11d1è in punto di morte siano odoriferi fiori, con cui gli m1g1 li
abbiano ad intrecciare la loro COl"Olla di gloria celeste.
cristiano, intendiamo di alludf're al cristiano di
og,,oi, uctmo del suo tempo, conoscitore e cui/ore di
tulli i progressi"pportalidalla scienza e dalla tecnica,
citladillo 11011 estraneo alla vita che si svolge, oggi,
nella sua terra. Il mondo nou avrà da pentirsi, se
1111 sempre maggior 1111111er1J di tali cristiani si im-
mettl'rà i11 ogni ordine della i•ita pubblica e privata.
Spetta m gran parte a voi in.segntmti predisporre
quuta benefica immissione, indirizza11do gli animi
dei discepoli a scoprire le i11esa11ribili energie del
cristianesimo nell'opera di mig!iorameulo e di ri11-
novammto dei popoli. Quindi 11011 risparmierete
f atidte per megliare tempestivamente la loro co-
sdenza morale, in modo che, 11ell'mmice11darsi de-
gli amri, I' ~ 1101110 onesto » 11011 sopraggiunga, quasi
pn un c1Jlpo di fortuna, come 1'11lli111a avve,rtura
di una vita più volte naufragata.
Su tale fo11dame11to formale 110111i11i di scienza e
di tecnica. 1\\/011 av1,,errà che essi incutano ltmore
al mo11do, come oggi arcade, per avere la scùm::;a
destato - insieme con l'ammirazione - quasi il
trrrore di sè tra i popoli e suscitato .formidabili
problemi politici, sociali, intemazio11ali; 11è111esi
forse del voluto distacco dello scienza dal!t1 reli-
g1011e. Alami almeno f m .i:li stessi scienziati sof-
.fmno colpiti dalla spropur::mme, creala dalla temica,
essere domani nei post, direttfri della societcì. /}"
hf'II 11ero che 11~i pnpoli tom1e11/ati dal fla,5tel/r, della
t!isorc11pazio111' le difficolt1i sorgu110 11011 ta11to dal
d1:fet10 di l,11011 ·011/ere, IJIUlllto dalla 111a11ra11za di
lavoro; rimmzr tulfavia sempre 11011 me110 i11dispn1-
sabile che gl'inseg11ar1ti i11mlchi110 la laboriosità ai
loro discepoli. Si abit11i110 d1111que questi a{ severo
lavoro dell'i111ell<•llo, e del /a1,oro i111pari110 n sop-
portare la d11r1•z::::a e la necessità per godere i dirilli
della vita ass1Jciata, al medesimo titolo dei lavura-
lori del braccio. È tempo di allargarf le loro vedute
sopra 1111 111011do mmo i11appato di fazioni recipro-
camente iwvidiose, da na:::ionali'smi ad ultran::::a e
da brame di 1•ge1111mia, per cui ta11lo hanno sofferto
le presmti ge11en1zùmi. Si apra la nuova gioi•e11/IÌ
<11 respiro della caflolirità, e se11ta ilfflsci110 di q,ullcl
can"tà universale che abbraccia tutti i popoli 11Pl-
/'1111ico Signore. Date pure loro la coscienza rlellfl
propria perso11alità, e q11i11di del maggior tf'Soro
della libertà; addt•strate pure il loro spirito alla
sana critica; ma nello stesso tempo wfo11clete /uro
il senso della umiltà cristzano, delle giusta sogge-
zùme alle leggi e del duvere di solidarietà.
E incoraggiateli. Dite cht molto a/fendono d11
loro la Chiesa e la società, che vi è molto be11P Ja
compiere, molle nobili imprese a cui accingersi.

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N,ti,:iMi, 011rsli, colti, t1per1i r operosi: cnsì
1'1Jn1m1mo che 11scissero dalle scuole i giovani, che
IR famiglie e la societtì vi affidflTIO; o meglio, che
i'l afjìda Jddio, pm'chè, prima che della .famiglia e
,lel/n società, le anime sono di Dio, di Cristo e della
thiesa, per diriflo originario r prt'111i11e11le. Ab-
b111/e coraggio e fiducùl. Per grande che sia l'i111-
presn e ardua la mela, nulla ma11ca all'educatore
cristia110 per raggi1mgerla. I·oi dispo11ete di suffi-
rienti me-::zi umani, ma sopra/fu/lo ùete ricchi de-
gli aiuti sopra11na111rali furm// d11/la grazia, di
mi ·vm e i vostri al111111i potete llbbo11danteme11te at-
tingere il.fmlto fecondo 11e-i Sacramenti e nella pre-
ghit'ra.
AZ/0.'\\iE SALJ-:SJ,.J/1.' A
Egitto - L'opera salesiana a favore dei Copti.
Il valore pedagogico e didattico delle fonda-
zioni di S. Giovanni Bm~co - togliamo da L'Os-
ser?•atore Romano del 24 novembre u. s. - ha
fatto si che numerosi fanciulli di rito orientale,
f particolarmente di rito copto, frequentas-
sero, anche per il passato le scuole dei Salesiani
di Cairo e di Alessandria in Egitto. Maggior-
mente numerose risultarono le iscrizioni ai due
,uri;i scolastici l\\leccai\\ica e di Eleurotecnica,
llcstinati a preparare operai speci.1.lizzati: anzi
furono appunto tali SC'✓.Ìoni che raccolsero il
favore delle Autorità del Ministero della Pub-
hlica istruzione, pcrchè esse sono state le prime
Jd genere aperte in Egitto, assicurando in tal
modo un pregevole contributo alla rin:Lc;cita in-
dustriale del Paese.
f Salesiani tentarono, alcuni anni fa, nel Cairo
un primo doposcuola cd un Oratorio festivo,
unicamente pci fanciulli dei vari riti orientali:
l'iniziativa per molteplici ragioni, non raggiunse
sr purtroppo il risultato che da t:ssa attendeva e
pre.c;to decadde.
\\fa l'Oratorio fcsll\\'O di Alessandria d'Egitto,
situato in un quartiere popolare ed indigeno, su-
hìto dop<> la recente guerra, prese uno sviluppo
assai consolante, grazie all'inziativa dell'ex Di-
rettore Don Quinto Faoro, arabista profondo ed
apostolo di bene, e per lo spirito d'intraprendenza
del giovane salesiano Don Alessi, il quale ha
tentato di applicare in Egitto gli stessi metodi usati
in Italia per i cosidctti sàuscitJ.
Inoltre, m ljllCSti giorni, all'Università Faruk l
di Alessandria il salesiano Don De Marco ha
conseguito la laurea m Lingua araba. Egli racco-
glie.: così l'eredità lasciata dal noto arahista Don
e Carlo Gatti ed il primo sacerdote cattolico che
abbia frequentato una Università egiziana nella
Facoltà di Lingua araba.
La scuola di Don Bosco.
~ Per lo studio della formazione data da Don Bo-
sco al venerabile Domenico Savio segnaliamo la
magistrale trattazione che ne ha fatto il nostro
indimenticabile Don Caviglia nel IV volwne del
1:ommento alle Opere e scritti editi ed inediti di
Don Bosco. Più che esauriente, è esuberante di
erudizione pedagogica cd ascetica, siechè forma
la fonte più ricca e più preziosa di indagini e di
illulltrazione della santità del SaYio e ciel metodo
pedagogico-ascetico cli Don Bosco.
DON BOSCO, Opere e scritti editi e inediti,
Volume IV - S. E.1.
L. 800.
~ Per la Beatificazione uscirà in nuova elegante
edizione la Vita scritta dal Santo e commentata
da Don CERH, oltre ad opuscoli popolari ùi di-
vulgazione. Tutte edizioni S. E. I.
~ . ln questi giorni la nostra tipografia ha condotto
a termine la stampa ùi un volumetto compilato
dal nostro redattore per la nc>ven1 e la festa di
S. Giovanni Bosco, che liturgicamente cade il
31 gennaio, ma che in molti luoghi si rimanda
a stagione migliore. 9 'intitola:
DON BOSCO MAESTRO DC VITA CRISTIANA
Otfre abbondante nutcriale per predicazione e
pia lettura, suddiviso secondo il seguente schema:
TRF. CAllOINI - TRE LEVE - TRE Fl:\\!\\f~U'.
Cc n'è per ciascun ~iorno della nr,vena.
1 tre cardini sono: la fuga del peccato; la fe-
deltà al dovere; la pietà.
/Je tre ln•p so1n: il la, oro; la purezza; l'apo-
stolato.
/,e tre fiamme sono: la d1vozione a Gesù Sa-
cramentato; la tlivozione a l\\Iaria SS. Ausilia-
trice; l'amnrc al Papa.
Seguono altre due puntate su:
Il wore di Don Bosco, per la festa del Santo;
Il Patrono della Societtì Sale.1ù11m, per la festa
di S. Francesco di Sales.
Pl'I' ordinazioni rivolgersi alla:
SocwrÀ EnrTRICE I NTERNAZIONALF, Corso Regùza
J\\largherita, 176 - Toim,,, (709) - Prezzo: L. 150 .
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AMILC ARE MARl>SC/\\LCIIl, VOCI Dl~'L CUORE.
Versi, dialoghi, scene/le per ugni occasione.
Libreria Salesiana Editrice. Roma, Via Mar-
sala, 42. L. 900.
È la quinta edizione notevolmente rifusa ed
aumentata Jdla brillante raccolta che offre ab-
bondante e scelto materiale per feste, accademie,
celebrazioni. Ce n'è per ogni gusto e per ogni
categoria ili persone, per omaggi e per ricreazione.
Temi sacri e varietà.
Autor,zu.z.ìont del TTihun~,te. di Tonno m dota tf>.-2-l9J.Q n. 40 3,
Con npprovaztonc Ecclestastic.1.
Olh<me 1; rahd10 della So<:. Ed, lntcrnaz.011<1lc - H<Jonore e Direttore ,.,,ponsabilc: D. GUIDO FAVlNl, via Cot1olen110. J2 - l'orini, 1709/.
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