I NOSTRI SANTI
pelle molto sottile. Il dottore mi
spiegò che la ferita si sarebbe
a cura di Enrico dal Covolo postulatore generale
chiusa con il tempo, e solo con
forti antibiotici e medicazioni “a
crudo”. Allora mi sono rivolta al-
la venerabile Mamma Marghe-
SALVATO
sempre con me. E così feci. Poco
rita, perché mi ottenesse pa-
DALL’ACQUA
MELMOSA
tempo dopo apparvero i primi
malesseri: cistite, colite, gastrite,
eritema, cefalea, nausea e vomi-
zienza e affrettasse la guarigio-
ne, che in effetti è avvenuta
dopo circa dieci mesi. Nel frat-
Il 24 marzo 2008, lunedì di Pa-
squa, una mamma con i suoi due
bambini sui 4-5 anni, percorren-
do la strada presso Premosello
Chiovenda (VB), giunse a una
cappella della Madonna Ausilia-
trice, sul retro della quale vi era
l’effige di san Giovanni Bosco.
Qui si fermò per parlare loro di
Don Bosco: chi era, il suo grande
amore per i giovani. Il bambino
più grande, fatto qualche passo,
mentre tentava d’inerpicarsi su
una parete, cadde nello strato
d’acqua melmosa sottostante,
che più oltre diventava ben più
profonda e pericolosa. La madre,
disperata, si mise a gridare: ”O
Dio aiutatemi, don Bosco salva-
lo!”. In quel momento stava giun-
gendo su una macchina un pa-
store, il quale, udite le grida d’aiu-
to, si fermò, e con una fune riuscì
to. Di conseguenza, fui ricovera-
ta presso l’ospedale di Cirié per
idratarmi con fleboclisi. Perma-
nevano tuttavia difficoltà di
deambulazione, dolore sovrapu-
bico, insistente tosse, sanguina-
mento dal naso, vulvite e micosi.
Dimessa, trascorsi circa due me-
si in casa, ma senza alcuna vo-
glia di dedicarmi ad alcunché. A
15 settimane feci la prima eco-
grafia in ospedale. Risultato:
sembrava che tutto andasse be-
ne; dall’esito seppi anche che
portavo in grembo due femmi-
nucce. Era il mio sogno e sus-
sultai di gioia. La dottoressa mi
fissò un appuntamento per il 15
febbraio. Mi presentai puntuale e
mi fu diagnosticata l’insorgenza
di una malattia della placenta,
detta sindrome da trasfusione fe-
to/fetale (TTTS) che produce
uno squilibrio di nutrimento nei
Mamma Margherita.
CUORE DI MAMMA
Nell’ottobre 2006 ho dovuto su-
bire con urgenza un’operazione
al ginocchio destro, per l’inne-
sto della protesi. Durante i pri-
mi dieci giorni ho potuto sop-
portare le inevitabili sofferenze
dell’intervento. Ma quale sor-
presa non mi colse quando, nel
levare i punti, si è aperta una
grande ferita, causata dal riget-
to dei punti da parte della mia
tempo accusai molto male an-
che al ginocchio sinistro, ma al-
lontanavo il pensiero di sotto-
pormi a un’altra operazione.
Quando il dolore divenne in-
sopportabile e già mi vedevo
sulla sedia a rotelle, mi sono
fatta coraggio, rivolgendomi
quotidianamente all’interces-
sione di Mamma Margherita. Il
28 febbraio 2008 ho affrontato
la seconda operazione e ho vis-
suto in preghiera, ma anche
con una certa angoscia, i venti
giorni di attesa per l’estrazione
dei punti. Tutto si è concluso be-
ne, per l’intercessione di Mam-
ma Margherita.
Sr. Soldaini Marcella,
Damasco (Siria)
a trarre in salvo il bambino. Soli- vasi sanguigni dei due gemelli. Violetta. Margherita un minuto
tamente nel giorno di “pasquetta” Insomma era in pericolo la so- dopo. Erano grosse e belle.
poca gente si incontra su quella pravvivenza di entrambi. Ritornai Piansi dall’emozione e ringraziai
strada di montagna. La madre è a casa preoccupatissima, pian- il Signore e i nostri santi protet-
certa che il suo bambino è stato gendo lacrime amare. Mi chiesi tori. Le portarono al nido e le
46 salvato per l’ intercessione di Don perché il Signore mi volesse to- tennero nell’incubatrice sotto os-
Bosco.
gliere ciò che mi aveva dato. L’i- servazione per otto ore, quindi le
M.C., Domodossola (VB) dea di perdere le due creature riportarono in stanza. Erano sa-
che portavo in grembo mi faceva ne e in ottime condizioni di salu-
impazzire. Rimasi in un’attesa te. Restai a contemplarle e scru-
LA STORIA
DI VIOLA
snervante per cinque mesi. L’e- tandole notai un particolare me-
cografia settimanale scandiva il raviglioso: le bambine avevano
tempo. Gli esami ematologici evi- un segno sulla fronte, fra le due vari medici. Dopo l’ennesima
E MARGHERITA
denziavano carenza di ferro e sopracciglia, appena sopra il na- analisi, il 18 dicembre 2007 mi
proteine. Ero giunta intanto alla so. Il segno non era identico per hanno diagnosticato lo svuota-
“Metterei la firma per avere due ventiquattresima settimana. Al entrambe le gemelle monozigo- mento delle ovaie e quindi l’im-
gemelle!”. Nell’autunno seguen- consueto controllo settimanale ti. Precisamente si trattava di possibilità definitiva di avere un fi-
te seppi d’essere in stato inte- risultò che l’utero si era aperto due lettere dell’alfabeto. Viola glio, salvo il caso di un miracolo.
ressante. Iniziò così la mia vita di dal suo interno. Fu avvertito il gi- mostrava scolpita una V in cor- A tale scetticismo dei medici, mio
mamma in attesa. Ma alla sesta necologo, il quale mi fece ricove- sivo, Margherita una M in stam- marito ha ribattuto riaffermando
settimana mi accorsi di avere rare presso la clinica universita- patello. Il pediatra disse che si la nostra capacità di sperare. Do-
modeste perdite di sangue. Pre- ria Sant’Anna, dove rimasi per trattava di ectasie, o dilatazioni po ciò, vista anche l’impossibilità
si un appuntamento per esegui- cinque settimane ferma a letto, in dei capillari, che presto sareb- di ricorrere a mezzi artificiosi,
re la prima ecografia che eviden- riposo assoluto. Si temeva per la bero scomparse. A tutt’oggi quando già non ci pensavamo
ziò un modesto distacco della sopravvivenza delle due gemel- (marzo 2008) non sono sparite, più, fui colpita da influenza, con
placenta assieme a una sorpre- le. Fu duro per me abituarmi a e credo che non scompariranno, nausea, febbre e mal di schiena.
sa: gli embrioni erano due; si questo stile di vita: sveglia alle perché sono il segno che qual- Venne a visitarmi una mia cugi-
trattava di una gravidanza ge- sei, mattinata lunga, ecografie, cosa di grande è avvenuto. So- na. Vedendomi stravolta e aven-
mellare. Si prospettavano però contrazioni, terapie farmacologi- no come la firma della mano di do saputo che non avevo preso
mesi difficili con sospensione dal che. Mi imposi di mangiare per Dio, la dimostrazione che il mi- alcun farmaco antinfluenzale, mi
lavoro e ricovero in ospedale. nutrire le bimbe che crescevano racolo di Viola e Margherita si è procurò un test di gravidanza, cui
Una mia cara amica, Marisa, mi e si muovevano dentro di me. Mi compiuto.
mi assoggettai in sua presenza.
portò da Valdocco l’abitino di san
Domenico Savio. Mi disse di
pregare il piccolo santo con de-
vozione e di portare lo scapolare
dimisero il 9 maggio, vista la si-
tuazione incredibilmente stabile;
eravamo arrivati a 29 settimane
e 5 giorni. In casa usavo una se-
dia a rotelle per spostarmi. Sof-
frivo d’insonnia e dormivo sedu-
ta. Così per gli altri mesi di ge-
stazione. Finalmente, dopo otto
Bessone Emanuela,
Pianezza (TO)
MI SONO
AFFIDATA
A SAN DOMENICO
L’esito fu positivo. In quel mo-
mento mi ricordai delle parole del
medico: “I miracoli possono ac-
cadere”, e seguii il consiglio di
mia cugina, che mi disse di affi-
darmi a san Domenico Savio,
protettore delle donne in gravi-
danza.
mesi di gravidanza mi dissero
che era giunto il momento tanto
SAVIO
S. E., Paceco (TP)
atteso. Insistemmo che fosse Ho 36 anni e sono sposata da
praticato il taglio cesareo. Prima sei. Rimasta incinta e giunta al-
M. D. Mazzarello Laura Vicuña
LUGLIO/AGOSTO 2009 BS
dell’operazione ci chiesero come l’ottava settimana, ho perso il mio
intendevamo chiamare le bimbe. bambino, e così per una secon-
Risposi: “Margherita e Viola”. Al- da volta. Seguì un calvario tra cu-
le ore 9:03 fu estratta per prima re, visite, cliniche e colloqui con
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