che il sepolcro del compianto nostro padre è
glorioso, che la sua abitazione, i di lui scritti, e
l'immagine sua stessa sono oggetti di venerazione,
e che Iddio fa sperimentare i frutti di cotesta
pietosa fiducia. Noi americani e figli di Don
Bosco, tanto da lui amati (riandando le lettere
che ripetute volte scrisse a ciascheduno di noi,
vediamo che ci aveva sempre nel cuore e sulle
labbra), noi pure sperimentiamo gli stessi benefizî ;
e primo tra tutti è il risvegliamento dell'interesse
materiale e morale per l'Opera di Don Bosco
nei personaggi più distinti della Repubblica Ar-
gentina, Furono già un bel preludio le carita-
tive relazioni tra i membri della Società di San
Vincenzo de Paoli ed i Salesiani, relazioni natu-
rali e sante sì per i ss.p Patroni,cme el co-
mune scopo.
Questo, che era vivo desiderio di Don Bosco,
si compì la sera del 3 di febbraio corrente anno,
1° venerdì del mese, in Conferenza generale, e
fu per opera specialmente di due dei nostri più
fervidi Cooperatori, il dott . Pedro Giraud, ed il
dott . Abele Basàn . In quella sera, mediante una
sovvenzione delle Conferenze, convenimmo di ac-
cettare per 15 anni una ventina di poveri giovani
scelti dalla Società stessa . Ecco S . Francesco di
Sales che dà la mano a San Vincenzo per soc-
correre la povera gioventù di questa capitale .
Tutti dicevano allora : Questo fatto pare proprio
un telegramma che Don Bosco ci manda dal cielo
in mancanza di quello che invano aspettammo
dall'Europa . Sì, lì c'era la mano di Don Bosco !
Il signor D . Bosco aveva pur desiderato la
protezione delle Autorità Argentine ; ed Ella, sig.
Don Rua, come primo atto del suo Rettorato
ebbe il bel pensiero d'inviare al sig. Presidente
di questa Repubblica il prezioso ossequio che
la Tipografia Salesiana dedicava al Sommo Pon-
tefice . Noi però non sapevamo neppure come a-
prirci la strada per poter giungere fino a quel
Magistrato sì alto. Prendemmo la via delle rac-
comandazioni, e il dottor Basàn, Presidente del
Tribunale d'appello, e nostro buon Cooperatore,
ci aprì il passo . Il Rev.mo Superiore D . Costa-
magna col Prefetto Rev.do D . Cassinis presenta-
rono il regalo e gli ossequii di V . S . al Signor
Presidente nell'atto che scendeva le scale del
suo grandioso palazzo . Egli mostrò gradire il
dono, ed incaricò D . Costamagna dei ringrazia-
menti a Lei nostro amato Superiore Generale .
La cosa sembrò finita lì, e più non ci si pensava,
quando, il 4 del corrente mese, ci giunse l'ina-
spettato annunzio che il Presidente della Repub-
blica si degnerebbe farci una visita, e che già
era in cammino . Procurammo allora metterci
all'ordine in tutta fretta, si fecero alcuni prepara-
tivi : la banda coi giovani schierati in due file
applaudì a S. E . nell'ingresso del collegio, e
tutti assisterono all'inno nazionale che suonò la
banda stessa ; quindi tutti i giovani, che sono 350,
corsero al proprio luogo, chi nel laboratorio e
chi nella scuola, perché il signor Presidente
mostrò desiderio di vederli intenti al lavoro .
Restammo ammirati della famigliarità che questo
illustre personaggio usava coi nostri giovani,
domandando spiegazioni ad alcuni del loro me-
stiere, guardando ciò che altri scrivevano, ed
interessandosi della loro salute e condizione . Im-
piegò circa un'ora e mezzo visitando, il collegio ;
e salutato con rispetto da noi tutti cogli evviva
e col suono della banda, uscì assai bene impres-
sionato della Istituzione nostra. Il benevolo amico
e Cooperatore, che ci aveva ottenuta questa
preziosa visita, era il sig. Dottor Nugués, che
fu già Governatore della Provincia di Tucumàn,
ed attualmente è Deputato al Parlamento (1) .
Intanto era giunta la festa di San Giacomo, Pa-
trono del nostro amatissimo Ispettore e Superiore .
La Casa di San Carlo, è pur bene che si sappia, é
delle più feconde in celebrare feste alla maniera di
Torino ; e quest'anno avendo con nobile gara
della due Compagnie Artigiani e Studenti cele-
brate le due feste di San Giuseppe e quella di
S . Luigi, sembrava che non si potesse andare
più in là . Banda, illuminazione generale di tutto
il collegio, fuochi artificiali, declamazioni, dialoghi
e commedie, tutto era esaurito . Eppure, essendosi
allontanato dal collegio il Rev . nostro Ispettore
per una quindicina di giorni per dettare Esercizi
in Montevideo, preparammo una festa, che fu
una bella sorpresa pel nostro amato Superiore,
ed una delizia per quanti la videro . Crediamo
che l'ispirazione ci venne dall'alto ; e si può dire
che la mente, il cuore e le mani e tutte le arti
ed industrie Salesiane si misero d'accordo per
fare una bella dimostrazione d'amore a D . Bosco
nel cielo, ed al Superiore nostro in terra. In-
fatti, il titolo del dialogo e l'oggetto del Quadro
al viva che si volle rappresentare fu « La festa
del Rev .mo Superiore, Eco di quella che fanno
a Don Bosco in cielo i suoi Santi Allievi » .
Il dialogo spiegò come in quest'anno il modello
di tutte le feste era quella celestiale fatta a
Don Bosco ; e che i primi a festeggiarlo
nel Paradiso dovevano essere Savio, Magone e
Besucco, primizie della santa educazione di Lui.
Si propose d'imitare quei tre giovanetti facen-
dosi capitani di tutta la squadra tre giovani
delle Compagnie del SS . Sacramento, di San
Giuseppe e di S . Luigi ; si consegnava ai tre
campioni il relativo stendardo della Confraternita,
e ciascuno faceva promesse, innanzi al nostro
Superiore, d'imitare uno dei tre santi giovanetti .
Mentre si invidiava il cuore di quei discepoli di
D . Bosco, e si desiderava sentire e vedere come
si portavano col loro santo Direttore, si alzava
un telone, dietro al quale, illuminato a bengala,
stava un magnifico quadro . Don Bosco figurava
nel mezzo, seduto sopra un trono ; due chierici
ai fianchi ed una bella corona di giovani bianco
vestiti, con fascia rossa o celeste, e coronati chi
di gigli e chi di rose . Incominciava il canto dei
tre giovani Savio, Magone e Besucco a Don
Bosco : facendo eco cantavano pure i tre capi
delle Compagnie a Don Costamagna. Come ad
Elia, inneggiavano quei di dentro a Don Bosco
nel cielo ; e come ad Eliseo, ripigliavano il canto
al Superiore nostro quei di fuori . Finalmente i
(1) Vedi Bollettino di Settembre 1888.