prima, che era mio debito di portar sempre la
bandiera del libero pensiero, e dall'altra parte
come Giovanna d'Arco era grande, quanto la sua
fede era maravigliosa . E mi detti ad investigare
il problema delle sue visioni (sopra le quali aveva
fatto un capitolo ; mettendo tutto sul conto di al-
lucinazioni, come la medicina le spiega), e siccome
questa questione mi stava molto a cuore, ho fatto
dei riscontri tra diversi documenti del processo
relativi alle dette visioni .
Era già qualche tempo che questa idea mi tor-
mentava . Molte risposte della sublime lorenese ai
suoi giudici mi avevano colpito, perchè aveva ve
lo ripeto, sotto gli occhi, non un romanzo più o
meno storico, ma gli stessi documenti autentici,
vale a dire la copia esatta, fatta dal direttore della
scuola di Chartes del manoscritto francolatino com-
pilato da Tommaso de Courcelles, sotto gli ordini
di Cauchon, per il re d'Inghilterra .
Questa difesa magnifica di Giovanna per un mese
intero, queste risposte meravigliose di ogni istante,
queste spiegazioni date con una semplicità che in-
namora, e quella sua intelligenza che ha del pro-
digio, tutto questo mi aveva commosso, e aveva
scosso la mia opinione circa le apparizioni che a-
veva ammesse, attribuendole ad una sureccitazione
cerebrale . Tutto il processo mi dimostra che Gio-
vanna non era un'allucinata, e che, lungi dall'es-
sere stata mai fuori del senno, il suo spirito era
di una lucidezza straordinaria.
In queste condizioni mi proposi questo dilemma,
dal quale non si può uscire : o Giovanna d'Arco,
affermando le sue visioni, ha rappresentata una
commedia, o le sue visioni erano vere . Ora, mio
caro amico, quando si è studiata Giovanna, come
io l'ho studiata, è impossibile di ammettere anche
solo per un momento, che il suo carattere così
leale, così generoso, così sublime si potesse pre-
stare ad una furberia . Dunque, poichè non è da
parlare di allucinazioni, vi era stata visione .È
chiaro .
Ah! mio caro R . . ., voi comprendete che am-
messo una volta questo punto, tutte le mie idee
di libero pensatore sono state prontamente distrutte .
In un minuto è stata una vera sconfitta . Ho sen-
tito sparire tutte le mie negazioni sacrileghe, sono
tornato con la memoria alle dolci credenze della
mia giovinezza, e di nuovo ho creduto . Ed ho cre-
duto questa volta non per istinto di fanciullo, ma
colla riflessione dell'uomo in possesso di tutto il
suo ragionamento .
Ho confessato a me stesso di essere stato bene
stupido e per lungo tempo ben cieco di aver com-
battuto per un partito di discordie, di diffamazione,
di odio, di male . Ho richiamato successivamente
alla mia memoria tutte le battaglie della mia
campagna antireligiosa ; ho ricordate tutte le mie
ore di disillusioni, di intimi rimorsi, e di lotte
contro la mia coscienza, ed ho avuto vergogna di
me stesso .
Ecco, mio caro R . . ., come la mia conversione
si è operata, e non per qual motivo questo feno-
meno si è prodotto . Voi sapete il resto .
Frattanto cui debbo io questa grazia insperata,
e veramente sorprendente? Io l'attribuisco alle pre-
ghiere de' miei vecchi amici d'infanzia, che, come
voi, non hanno mai cessato di pregare per me, ma
sopratuleghirdmopaelscrifo
della mia amatissima santola, che per istornare dal
mio capo la collera divina al tempo dei miei scan-
dali, si è consacrata alla Vergine della Riparazione,
e si è chiusa in un convento di Lione sotto il nome
di Suor Maria dei Sette Dolori, e si è così im-
molata vittima rassegnata per le mie colpe ; che
dico io? per i miei delitti .
Addio di tutto cuore, mio caro amico, e pregate
sempre per me ; ché io per quanto so e posso ve
ne prego .
LEO TAXIL.
IL CLERO E LA SUA ABNEGAZIONE .
La condotta ispirata all'eroismo della carità cri-
stiana onde va segnalatissimo il Clero di Spagna
nella quasi generale invasione del cholera in quel
paese fu commovente ed ammirabile . Il Vescovo
di Cuenca ha venduto e impegnato sino il suo a-
nello pastorale, per prodigarne il ricavato alle vit-
time dell'epidemia . Il Vescovo di Tortosa, emu-
lando la carità di quelli di Segorbe, di Murcia,
di Valencia ha dato fondo ad ogni suo avere, ha
installato un ospedale nella sua casa, anima i cu-
rati e i preti della Diocesi ad ogni sacrifizio per
gli sventurati . Il Vescovo di Osma mandò solleciti
soccorsi a Monteagudo prescelto della sua Diocesi,
appena seppe che il cholera vi era apparso . Cono-
sciutasi la esistenza del morbo asiatico in Palencia,
quel Reverendissimo Vescovo convocò tutto il suo
Clero esortandolo all'esercizio della carità, esiben-
dosi a darne egli primo l'esempio . Tutti i suoi
preti promisero solennemente di seguire nella santa
opera il loro Pastore . Altrettanto fece il nuovo
Vescovo di Madrid, e le sue parole furono seguite
da fatti luminosi . L'Emo Zefferino Gonzales y Diaz
Tunon Arcivescovo di Siviglia appartenente all'il-
lustre Ordine dei Predicatori moriva al suo posto
di quel morbo crudele . I frati ospitalieri di San Gio-
vanni di Dio hanno fatto e stanno facendo dappertutto
un bene grandissimo . Miracoli di eroismo sono ac-
clamate le Suore di Carità di San Vincenzo de'
Paoli . Si tratta per questo a Madrid di domandare
alle Cortes del regno che « come ricompensa alle
vìrtù eroiche delle suore della Carità durante
le calamità pubbliche onde è afflitta la patria,
decretino la collocazione del busto di San Vin-
cenzo de' Paoli nei saloni parlamentari di am-
bidue i corpi legislativi » .
Eziandio il clero francese fu eroico . - Vit-
tima del suo zelo nell' assistere i colerosi è
morto mons . Teodoro Agostino Forcade, Arcive-
scovo d' Aix il 12 del passato settembre . Con-
tava 69 anni di età e 40 di episcopato , essendo
stato nominato Vescovo da Gregorio XVI, quattro
giorni prima della sua morte, avvenuta il 1° giugno
1846 . Mons . Forcade, nato in Versailles il 2 marzo
1816, entrò nel Seminario delle Missioni straniere,
e si recò nel Giappone, dove fu il primo a reg-
gere il Vicariato apostolico , creato da Grego-