Ma voglio andar più per le brevi ; del resto
questa lettera viene più lunga d'una Quaresima .
Nel secondo giorno del viaggio, nell'atto in cui
montai a cavallo, fui da questo, ch'era matto più di
me, sbalzato e buttato a terra . Cadendo m'offesi il
piè sinistro, e dovetti prendere alle buone il carro ;
ond'è che Monsignor Antonio Espinosa già aveva
incominciato l'antifona dell'anno scorso : I suma
bin montà! ma fidente nel suo sant'Antonio, e
importunandolo santamente che mi ottenesse la
guarigione, s'impegnò col catechista Botta nel-
l'assistermi con tutta delicatezza, ed in breve io
potei cantare da gallo ; anzi, dovetti lodare il Si-
gnore, che sa sempre cavare il bene dal male .
Imperocehè un Maggiore, mio conoscente, aven-
domi raggiunto con una volanta o calesse di
campagna, mi tolse con lui ; e, mentre il viag-
gio dei miei compagni durò otto giorni, il mio
durò solo quattro, e così potei principiare tosto
il catechismo agli Indi .
Passo adesso sotto silenzio le impressioni, che
ricevetti in questo tragitto, or dalla vista dei
torrenti e lagune che molto sovente dovevamo at-
traversare , or dalla contemplazione di queste
pianure vastissime, che par non vogliano mai ter-
minare, e si potrebbero- chiamare un immenso
piatto verde coperto dalla gran calotta celeste,
senza mai incontrare, non dirò un albero, ma un
arbusto, un virgulto solo!
Non Le dico, che ogni giorno trovavamo sul
nostro cammino fortini di frontiera fatti con zolle
di terra, armati di un piccolo cannone ; non Le
sto a descrivere il popolo, gli animali volatili e
quadrupedi, che in questo deserto scorgevamo ,
sia di quelli da noi conosciuti, come la volpe, il
leone, la pernice, lo struzzo ; sia di quelli scono-
sciuti, come la garra rapidissima nel corso, il ci-
mangoe, il carancio rapace, che cavano gli occhi
agli altri volatili , la lechuza , la ciaja , la mu-
lita , ecc . ; e lasciando tutto questo , passo a
dirle che feci e non feci in Carrhuè .
E il Carrhuè una stazione nel cuore del de-
serto Pampa, e linea di frontiera tra la Repub-
blica Argentina e le tribù degli Indi . Sta situata
sopra la sponda di un bellissimo lago di acqua
salsa . Compongono la stazione una fortezza (di
sola terra), una quarantina di case ed i toldos
di due tribù di Indi, che prendono il nome dai
loro Cacicchi o Capi . Essi sono Eripaylà e Ma-
nuel Grande . Qui giunto, fui molto ben ricevuto dal
Colonnello Levalle, il quale si proferse di servirmi
di tutto punto ; ma non potè effettuare il suo de-
siderio per le troppe cose, che in quei giorni do-
veva fare ; ond'è che io, fattomi dare un cavallo,
domandai dove stavano gli Indi, ed indicatomi che
a 15 minuti fuor del paese, tosto mi vi portai .
Approssimandomi alle loro tolderie , non man-
cava di sentire un qualche batticuore : come farò?
che dirò? a chi parlerò? E come , non sapendo
ancora bene a spiegarmi in Indo ? Mentre mi rac-
comandava al mio buon Angelo tutelare, eccomi
venire incontro il figlio del Cacicco Eripaylà, il
quale, per mia gran fortuna, sa parlare il casti-
gliano molto bene . Mi ricevette cordialmente, mi
condusse- da Eripaylà suo padre , facendomi da
turcimanno od interprete . Eripaylà mi accolse
esso pure con tutta bontà, e mi disse ch'era suo
vivo desiderio che tutti si instruissero nella Reli-
gione Cattolica e ricevessero il Battesimo ; laonde
io senz'altro riunii i ragazzi, ed incominciai il
catechismo . Con un po' di sforzo e coll'aiuto degli
Angioli dei miei catecumeni, ai quali Angeli mi
raccomandava, insegnai loro il segno della santa
Croce, ed il Mistero dell'Unità e Trinità di Dio,
quindi il Mistero dell'Incarnazione, ecc .
Tornai dello stesso giorno per una seconda le-
zione ; e questa volta Eripaylà volle la facessi
sotto il suo gran toldo . Entrando, trovai i sedili
preparati ; ed indovini un po' che sedili? Granii
e mandibole di asini e di cavalli ! Non vi ha
migliore o più ,nobile sedile, che possa offerire
l'Indo-Pampa . Miseria e grande miseria regna
sotto le pelli di queste tolderie ! Prima questi sel-
vaggi vivevano di caccia , ed ora se la passano
ogni giorno con una ppiiccccoollaa razione di carne, che
loro passa il governo ; e poi! beato chi può tro-
var qualche uccello . . . chi no , si contenta di ro-
sicchiare ben bene l'osso e la testa, fosse pur
d'un asino . Oh ! quante teste di cavalli si vedono
arrostire sul fuoco sotto a questi toldos! Eppure
è un cibo ghiottissimo per loro . Non si può ne-
gare che non lavorino abbastanza . Le donne Indie
tessono sempre, è vero , ma gli uomini in gran
parte ammazzano il tempo a pugni .
Andai pure dal Cacicco Manuel Grande , che
mi offri un mate (bibita comune nell'America Me-
ridionale), e mi diè ampia licenza di istruire e
battezzare . Quindi mi posi all'opera a tutt'uomo,
ed in breve toccai con mano che anche questi po-
veri ragazzi son creature di Dio, anch'essi sono
come la cera, che riceve l'impressione che le
si dà .
Che contento pel povero mio cuore , udir sul
loro labbro la gran parola : Viva Gesù, viva Maria!
e quando alle mie interrogazioni : Pilaymi Cri-
stiano geam? Vuoi farti Cristiano ? May, padre!
Sì, padre, rispondere . - Chumael ; Perchè ? Taiñ
pouay Wenumu . Per andare in Paradiso ; - Ma
se giubilava per un lato , non poteva non ram-
maricarmi , pensando che non ci saremmo po-
tuti fermare per molto tempo presso queste infe-
lici creature !
I compagni già arrivano ad aiutarmi , e men-
tre il catechista Botta insegna loro le orazioni,
Monsignor Espinosa tenta d'aggiustare i matri-
moni, e già riuscì a disporre alla fede e far ce-
lebrare santamente il matrimonio allo stesso figlio
del Cacicco Eripaylà .
Amministrammo una cinquantina di battesimi
ai ragazzi Indii, ed una ventina ai figli di Cristiani,
e Dio volesse che ci potessimo fermare almeno
un mese tra questi neofiti! ma il signor Ministro
ci prega a volerlo seguire, perchè, ci dice, sono
2000 uomini che intraprendono il viaggio di un
mese senza un Prete . Di più, in Rio-Negro vi
saranno altri Indii da istruire e battezzare . Mon-
signor Espinosa è di parere che convenga an-
nuire, ed a noi, quantunque a malincuore, tocca
rassegnarci e partire, ma col desiderio vivissimo
di ritornarci al più presto .