a rinfrancarci il gittare uno sguardo addietro
sulla via percorsa nel breve giro di sette anni là
nel'Urugay,nelaRepublicaArgentia enla
Patagonia stessa .
Nel Brasile i bisogni - morali non sono meno
lagrimevoli e grandi, che nelle contrade suddette .
Il selvaggio , che scorre nudo e feroce le foreste
vergini di questo immenso Impero, l' orfanello, che
gira vagabondo per le vie delle popolose città,
lo schiavo , che geme sotto la sferza di padroni
disumani , l' innocente bambino abbandonato sul
lastrico da genitori senza cuore, oh ! quanti, quanti
sono gli infelici che abbisognano di soccorso ! Dav-
vero, se la grazia di Dio non ci abbandona, se la
tenera bontà di Maria continua a sorreggerci, se
i nostri cari Confratelli e Cooperatori non ci di-
menticano nelle loro preghiere e nella loro carità,
oh ! quanto bene potremo fare in queste regioni
così splendide per ogni incanto di natura, eppure
così misere ed infelici per decadimento od assoluta
mancanza di religione ! Perdoni, amatissimo Padre,
questo sfogo . Queste sono le speranze che ci fer-
vono in cuore, questi sono i voti che fin dal
principio innalziamo a Dio ed alla Vergine, affinchè
non ci abbandonino nell' ardua impresa , questa è
pur la preghiera che da sì lontano rivolgiamo a
Lei, ai Confratelli ed ai Cooperatori tutti, affinchè
ci sostengano col loro affetto e colla loro carità .
Ascolti ora la breve narrazione di qualche fatto,
che non può a meno d'interessarla .
Come Ella ben sa , la Divina Provvidenza ha
voluto darci qui un secondo Padre , un altro
D . Bosco nella persona del piissimo e dotto Vescovo
di Rio Janeiro, l' Eccellentissimo D . Pietro Ma La-
cerda . Ma che vuole? Quando siamo giunti a Rio
Janeiro , Monsignore ne era assente da ben due
mesi . Poverino ! Mentre infieriva la febbre gialla,
or son pochi mesi , egli perdette lo stesso suo
segretario , il virtuosissimo Sacerdote Francesco
Telles, che era il suo compagno, il suo amico, il
suo Angelo Custode visibile, come egli stesso so-
leva chiamarlo,quelmdsiochavensè
quando nell' anno 1877 venendo in Italia dimorò
varii giorni nell' Oratorio di Torino presso di Lei .
Profondamente angosciato per questa perdita e
vacillante in salute, Mons . fu consigliato e quasi
spinto dagli amici - e dai medici a lasciare la
capitalee,darcsinl'terodlImp
in una Provincia detta di Minas , dove il clima
è più mite e temperato per le alte ed intermina-
bili giogaie di monti che la coprono . Colà havvi
un antico Seminario diretto dai Missionari Lazza-
risti . dove il nostro amatissimo Vescovo venne
educato da fanciullo , e dove ordinato Sacerdote
esercitò il Sacro Ministero con ogni splendore ,
vuoi come valente oratore, vuoi come peritissimo
professore, insegnando matematiche , filosofia, di-
ritto canonico con unanime applauso e dei colleghi
e degli alunni . Fu dunque colà tra antichi allievi
ed amici, che fu inviato a cercare un sollievo alle
sue ambasce ed un ristoro alla sua affranta salute .
E inutile che Le dica, o veneratissimo Padre,
che noi aspettiamo questo egregio Pastore con
indicibile ansietà da ben 20 giorni : Egli anche da
lungi, oh' con che amore , con che sollecitudine
si è subito adoperato in nostro favore ! Ha scritto
e fatto pubblicare pei giornali una tenerissima e
dotta Pastorale sul nostro arrivo , raccomandan-
doci vivamente alla carità de' suoi Diocesani - , e
perorando eloquentemente a pro dell' Ospizio, che
noi veniamo ad impiantare .
Ci ha pure scritto subito lunghe ed affettuosis-
sime lettere riboccanti di tenerezza, di santi con-
sigli e di generosa carità . Alcuni nemici del bene
hanno accolto il nostro arrivo con imprecazioni e
bestemmie , ma gli amatori della sofferente uma-
nità hanno pure applaudito alla nostra missione
caritatevole ed altamente umanitaria . La Pastorale
dell' ottimo Vescovo poi ha risvegliato per ogni
dove simpatia per noi ed un' immensa aspettazione
dell' opera nostra . Già cominciarono a giungere
limosine ed offerte, oltre alla generosissima obla-
zione del Vescovo che è la nostra Provvidenza .
Oggi stesso mi fu annunziato che sta ormai ai
nostri cenni una piccola ma completa tipografia .
Ma la nostra casetta è piccola assai , e se le li-
mosine sono finora bastanti a mantenerci , sono
tuttavia insufficienti a dar principio ai lavori di
costruzione , indispensabili per preparare il posto
ai numerosi fanciulli, che già battono alla porta .
Af inche la S .Vposafrenuqlch
idea , Le aggiungerò che la nostra casetta sorge
dentro la cerchia della città di Nictheroy, dirim-
petto a Rio Janeiro, stendendosi frammezzo l' in-
cantevole baia, sulle cui placide onde galleggiano
cento e cento bastimenti d' ogni grandezza e d' ogni
nazionalità, che vengono a caricare zuccaro, tabacco,
caffè, cacao ed altri prodotti di queste terre
tropicali . Noi dalla finestra vediamo a filare
molti battelli, che arrivano o che partono svento-
lando lelorbandier,fracuièdtospe
di salutare colla mano e più coi palpiti del cuore
la cara bandiera della patria nostra . Ci gira intorno
una grande estensione di terreno , piana davanti
ed ai lati, e di dietro alla casa si va ergendo un
altissimo monte . Questa proprietà si presta non
solo ad un grande edifizio per gli orfanelli,ma
altresì ad una piccola colonia agricola . Così potremo
presto mandarle all' Oratorio del caffè e dello
zuccaro coltivato da' suoi figli stessi .
Molte sono e di gran lusso le ville e palazzine,
che s' innalzano sul piano e sui colli in faccia a
noi ed ai nostri lati . La parrocchia è molto di-
stante, e in questi dintorni non v' è che qualche
cappella in rovina od abbandonata . Ma lo crederebbe?
Proprio accanto a noi, nell' incrocicchiarsi di due
vie, sorge un bel palazzetto, colla scritta di « Col-
legio maschile e femminile », ed è né più nè meno
che un' istituto di protestanti, che costituiscono un
pericolo permanente per la religione delle fami-
glie cattoliche di questa città . Quanti poveri
fanciulli e fanciulle non sono mandati dai loro geni-
tori ignoranti od indifferenti a comprare a prezzo
della loro eterna salute un' educazione eretica ed
avvelenata ! Oh ! come ci gioì il cuore nel trovarci
così da presso a questi eretici, per mettere un qual-
che argine alla loro micidiale propaganda! Abbiamo
subito deciso di battezzare la nostra nuova Casa col
nome di Ospizio di Maria Ausiliatrice, sicuri che
Essa non tarderebbe a proteggere contro alla eresia,